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Zac s.r.l. nasce nel 1998 come azienda specializzata nel taglio automatico dei tessuti da una società più grande di nome Karada Italia srl. Karada Italia era una società con una storia molto lunga alle spalle; nel 1992 entrò in crisi finanziaria e subì un processo di risanamento che porto alla vendita di alcuni dei marchi di proprietà, il più conosciuto era Cotton Company. Dopo il risanamento, sfruttando le grandi conoscenze che il distretto empolese metteva a disposizione, iniziò un lento riassestamento finanziario e una visibile crescita del marchio appena fondato, Corpo Nove. L’azienda che, oltre a curare il proprio marchio, produceva per le grandi firme dell’alta moda, come Dolce&Gabbana, Armani, Burberry e altri, sentì, la necessità di potenziare un processo aziendale interno, il taglio dei tessuti. Il “taglio”44, in quegli anni, era realizzato a mano, con taglierine o forbici, l’impiego di personale era molto intenso e rappresentava un collo di bottiglia produttivo molto pericoloso, oltre ai costi fissi molto elevati. Nel frattempo, però, la tecnologia aveva iniziato a mettere a disposizione nuovi macchinari per il taglio, in grado di automatizzare l’intero processo. Karada Italia, decise cosi di creare una società ad hoc, Zac s.n.c., per sviluppare internamente le competenze necessarie ad ottenere tale automazione. Il progetto non fu semplice da realizzare, infatti, il muro psicologico da abbattere era considerevole, soprattutto in un settore in cui, l’abilità manuale, è la competenza a maggiore valore aggiunto sul prodotto finito. La difficoltà stava nel fatto che l’automazione doveva intaccare anche un altro processo aziendale, la modellistica. Il cartamodello, ossia la modellazione del disegno di un capo su cartone, doveva essere digitalizzato per essere processato dalle macchine di taglio, il problema verteva sul fatto che l’attività manuale svolta dal modellista era considerata un'altra attività a notevole valore aggiunto derivante da competenze specifiche e il timore che lavorando su un computer queste competenze non potessero essere risaltate o addirittura perdute, non incentivava la direzione societaria ad automatizzare anche tale processo. La soluzione fu di sviluppare prima un

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cartamodello su cartone e poi digitalizzarlo, creando una chiara ridondanza di attività, ma che comunque servì a superare il blocco psicologico che i dirigenti, il personale e i clienti stessi, si erano trovati di fronte.

Nacque cosi nel 1998 Zac s.n.c. che si occupava solo ed esclusivamente del taglio dei tessuti. Le prime macchine acquistate, com’era prevedibile, fecero nascere molti problemi, fino a portare alla sostituzione del fornitore, che diventò Lectra, azienda Francese nata nel 1973. Nel frattempo Karada Italia, continuò a crescere fino al 2002, anno in cui, rilevò una nuova criticità nella gestione delle proprie risorse finanziarie. La ragione di tale crisi non fu mai chiaramente definita a causa di uno scontro interno alla stessa direzione societaria, che vedeva una parte dei soci convinta che i marchi di proprietà (divenuti cinque) generavano costi eccessivamente elevati ed elevate difficoltà nella riscossione dei crediti, e un’altra parte dei soci invece convinta che la giustificazione era da rilevarsi nella crisi che i mercati finanziari stavano affrontando. Si creò cosi un forte dibattito tra i soci, sulle scelte strategiche che l’azienda avrebbe dovuto prendere nel breve periodo per superare la crisi finanziaria interna, che portò alla decisione di continuare a investire nei marchi di proprietà. La scelta probabilmente si rivelò sbagliata perché terminò con l’entrata della società in concordato e fu chiusa nell’anno stesso. La famiglia che deteneva la maggioranza della proprietaria entrò a far parte di una società più grande di nome Beste s.p.a., una grande società produttrice di tessuti e di abbigliamento, mentre l’unico socio (attuale imprenditore di Zac s.r.l.) tenuto fuori dall’accordo, acquistò la proprietà di Zac s.r.l..

L’azienda dal 2002 inizio cosi una vita nuova. Dai racconti dei dipendenti e soprattutto dell’imprenditore i primi anni furono molto difficili, naturalmente Zac s.r.l. si portava dietro una situazione finanziaria critica, e l’acquisto della proprietà aziendale portò ulteriore debito. Il personale che l’imprenditore era riuscito a portare con sé in questo progetto, possedeva tuttavia grandi potenzialità, un forte know how e un forte senso di appartenenza già dal momento della costituzione della società. Ciò è da attribuirsi all’impostazione che la direzione ha sempre voluto dare all’azienda. Inizialmente l’attività di Zac

s.r.l. continuò a essere la stessa, si occupava di taglio di tessuti e di altre lavorazioni, anche a causa dell’accordo di non concorrenza firmato con Beste s.p.a. Il patto, che prevedeva per Beste s.p.a.45 l’impegno a fornire commesse produttive a Zac s.r.l. idonee a garantire un livello minimo di fatturato, non fu rispettato da Beste e fu cosi immediatamente annullato. Una volta libera da vincoli legali Zac s.r.l. sviluppo in tempi brevissimi una struttura organizzativa in grado di realizzare un processo produttivo completo. Il primo cliente di Zac s.r.l. fu Dolce&Gabbana che, come primo test, assegnò la produzione dei capispalla per la squadra di calcio A.C. Milan. Superato questo delicato test si aprirono più opportunità. Grazie al grande impegno messo a disposizione da tutte le persone presenti in azienda, il fatturato inizio a crescere, come il numero di lavorazioni che la struttura era in grado di realizzare. Nel 2005, il capannone industriale, fino a quel momento occupato, iniziò a diventare inadeguato, cosi, la direzione decise di trasferire l’azienda a pochi chilometri di distanza. La disposizione dei macchinari e dei luoghi di lavoro all’interno del nuovo capannone, fu realizzata in base alle esigenze operative che l’altro capannone non era in grado di soddisfare. Il nuovo layout e l’acquisto continuo di nuovi macchinari, compresa la sostituzione delle due “teste di taglio” automatiche, permisero alla struttura organizzativa di Zac s.r.l. di crescere. Ed è ciò che avvenne, il numero di lavorazioni aumentò e il numero di laboratori a cui era delegato lo svolgimento del processo di cucito passarono da uno a cinque. L’imprenditore iniziò a prendere coscienza di quelli che sarebbero diventati i fattori critici di successo di maggior valore per il mercato, improntando le successive scelte strategiche verso il potenziamento di due competenze che oggi permettono all’impresa di mantenere un buon successo competitivo, ossia la flessibilità e il servizio. Ecco che Zac s.r.l. fu caratterizzata dall’elevato livello di servizio offerto al cliente, sia in termini di disponibilità del personale e di problem solving, sia in termini di lavorazioni realizzabili. Ad oggi l’azienda riesce a coprire l’intera gamma di prodotti che definisce lo Sportswear, in sostanza tutto ciò che non è qualificabile

45 Per approfondimenti sulle aziende citate si veda i rispettivi siti web beste.it, dolcegabbana.it,

come “formale” nell’ambito dell’alta moda. Questo è stato reso possibile dall’abilità di sviluppare una solida partnership con un gruppo ristretto di laboratori di cucito molto esperti e con due laboratori per il lavaggio e il trattamento di tessuti e pellami. Questa politica ha caratterizzato Zac s.r.l. anche nella relazione con i fornitori di materie prime, soprattutto di tessuti, creando solide relazioni con Lamintess S.r.l., Limonta S.p.a., Olimpias S.p.a. e altri. I seguenti anni, hanno portato in Zac s.r.l. l’esigenza di nuovo personale. La direzione ha seguito una chiara politica per l’acquisizione di personale, ossia una forte attenzione all’età tanto cheoggi può vantare nove ragazzi sotto i trenta anni. Questa strategia è spinta dalla consapevolezza di Roberto che la maggior parte delle abilità nello svolgimento delle mansioni, che caratterizzano le lavorazioni Zac s.r.l., si stanno perdendo nel tempo a causa di un mancato passaggio generazionale. L’obbiettivo è permettere alle persone che possiedono un prezioso know how, di trasmettere parte delle loro conoscenze al personale più giovane in modo da non far svanire, quella che probabilmente rappresenta il cuore sia di Zac s.r.l., sia dell’intero distretto empolese, l’abilità artigiana.

Nel 2010 nasce l’esigenza di internalizzare parte del processo di lavaggio e trattamento. Vengono cosi acquistate una lavatrice industriale, in grado di svolgere numerose tipologie di lavaggi, e un’asciugatrice. La decisione fu presa a seguito dei rallentamenti e gli elevati costi che l’esternalizzazione di questo processo determinava. Con il tempo l’investimento è stato più che ripagato sia in termini di apprendimento, sia da un punto di vista economico. Un altro passo importante è stato la decisione di eliminare quella ridondanza di attività che caratterizzava il processo di modellistica, ossia la creazione del cartamodello a mano e poi la sua digitalizzazione. Dal 2010 l’imprenditore ha obbligato a realizzare i modelli direttamente attraverso un programma CAD. Da questo ne è derivata un’evidente riduzione dei tempi di creazione del modello e inoltre i nuovi software hanno fornito importanti vantaggi nel processo stesso di creazione che la carta non forniva, come ad esempio la condivisione dell’avanzamento dei lavori con i clienti durante il processo, infatti, le direttive che il cliente può fornire al modellista prima dell’ultimazione del modello

possono far risparmiare un tempo notevole. Il 2012 è un anno caratterizzato da forte instabilità ambientale, all’interno della società Dolce&Gabbana venne presa la decisione di eliminare le cosiddette “seconde linee46” e mantenere solo il marchio principale. L’evento porta a forti contrasti interni tra il personale e all’abbandono di persone di importante rilievo societario e per Zac s.r.l. comporta la sua messa in discussione come fornitore. L’imprenditore, dopo lunghe trattative e grazie soprattutto alla forte competitività economica e qualitativa che l’azienda ha sempre garantito, riesce a mantenere il cliente. Tuttavia la volatilità dei solidi rapporti che Zac s.r.l. era riuscita a costruire, convincono la direzione a impegnarsi nella continua ricerca di nuovi clienti. Ecco cosi che a oggi Zac s.r.l. può vantare un numero più ampio di clienti, tra cui, Dolce&Gabbana, Missoni, Armani, Trussardi, Rick Owens, Bruno Manetti e altri di piccole dimensioni. Con l’aumentare dei clienti è aumentata notevolmente la complessità della gestione e ha posto la direzione di fronte alla necessità di implementare nuovi strumenti per la gestione dell’informazione. A oggi il sistema informativo aziendale non risulta definito formalmente, e non è mai stato acquistato un sistema informatico, nel tempo sono stati implementati e in certi casi creati supporti per la circolazione dell’informazione. E’ possibile affermare che i maggiori accumulatori e fornitori di informazione sono le persone, in particolare il responsabile del processo di taglio, la responsabile del processo di modellistica e l’imprenditore. Analizzando attentamente la situazione, l’accentramento delle informazioni in poche persone è dovuto dal fatto che sono i soggetti con si relazionano quotidianamente con l’esterno e quindi accumulano più informazioni rispetto ad altri. Come vedremo, è il trasferimento delle informazioni, il lor mantenimento nel tempo e il loro aggiornamento che hanno spinto l’imprenditore a investire in una soluzione IT. Il 2014 ha impegnato la proprietà di Zac s.r.l., in un investimento notevolmente importante, l’acquisizione di un nuovo capannone con un metraggio di 1900 m2, più del doppio rispetto agli attuali 900 m2. L’acquisto è avvenuto a Febbraio del 2014

46 Gergo di settore che indica le collezioni derivate dalla collezione principale, caratterizzate da

prezzi più accessibili alla gran parte del mercato. Nel caso Dolce&Gabbana s.r.l., la prima linea prende il nome Dolce&Gabbana mentre la seconda linea era chiamata D&G.

sfruttando due fondi della comunità europea, uno a tasso zero e senza ipoteca e uno a tasso agevolato. Per accedere a questi finanziamenti Zac s.r.l. ha dovuto investire nel fotovoltaico, investimento che comunque era già nei piani della direzione da tempo, poiché l’intera azienda usa come unica fonte di energia quella elettrica. L’acquisto ha segnato un passo importante nella storia di Zac s.r.l. sia per ragioni economico-finanziarie, sia operative e sia di immagine aziendale. Per quanto riguarda le opportunità operative, l’intenzione della direzione è di internalizzare uno dei processi a maggior valore aggiunto, il cucito, con l’intenzione di riappropriarsi di competenze che già prima della nascita di Zac s.r.l. erano state perse. L’internalizzazione non è semplice, perché da circa dieci anni i laboratori di cucito non sono più composti da personale italiano ma cinese, va precisato che sono persone di nazionalità cinese che vivono in Italia da più di venti anni, ma che non ha permesso una profonda integrazione con il contesto sociale. Ciò è dovuto alle caratteristiche culturali della popolazione cinese che tende a creare comunità composte esclusivamente da soggetti della loro nazionalità.

Il 2014 ha impegnato Zac s.r.l. con altri due investimenti molto importanti. Il primo è la creazione di un’immagine aziendale ben definita e di strumenti adeguati per la sua diffusione, per questo progetto è stato preso contatto con uno studio di comunicazione di Padova di nome Ovostudio. Il progetto nasce dall’esigenza, già evidenziata, di acquisire nuovi clienti. L’azienda in effetti ha ampliato il suo parco clienti, fatta eccezione per i caso Rick Owens, grazie alle conoscenze che Zac s.r.l. aveva sviluppato nel tempo, l’intenzione però è di sviluppare strumenti necessari ad attirare clientela in modo mirato. Il secondo investimento riguarda lo sviluppo di un’infrastruttura RFId47 per la tracciabilità dei capi all’interno della filiera. Tale investimento è stato guidato dalla possibilità di accedere a un finanziamento europeo a fondo perduto.

47 RFId è un acronimo inglese che significa identificazione a radiofrequenza (radio frequency

identification). Un ricetrasmettitore, detto transponder o tag, interrogato via radio da una

stazione remota, reader, risponde con un segnale che permette l'identificazione dell'oggetto in cui è integrato e l'acquisizione di altri dati complementari.

Nel mese di settembre avverrà il trasferimento nel nuovo stabile, l’investimento in immagine aziendale sarà ultimato e si inizierà a progettare l’implementazione di due tecnologie IT, il sistema informatico e l’infrastruttura RFId. Si aprirà cosi una nuova pagina per Zac s.r.l. che ha visto nel 2013 e 2014 due anni intensi di cambiamenti.

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