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Gli Strumenti necessari al sito web di un politico

2. I Website nella Politica

2.2 Il Sito Web Oggi: Tra Comunicazione, Usabilità e Aspetti Tecnici

2.2.1 Gli Strumenti necessari al sito web di un politico

Secondo Delany (2011, cit. in Giansante 2014) sono tre le categorie di strumenti che devono essere implementate in ogni strategia di comunicazione politica. La prima è la formazione di un hub, o nucleo centrale, dedito alla comunicazione dal quale sorge la produzione di contenuti. In esso i materiali prodotti vengono raccolti diventando usufruibili da chi si pone in contatto con il candidato. Questo hub può coincidere con diverse piattaforme come il sito web tradizionale, la pagina Facebook ufficiale del candidato o il canale YouTube.

Il secondo gruppo di strumenti è quello necessario per contattare direttamente i sostenitori e informarli delle iniziative, degli appuntamenti e delle eventuali azioni partecipative. La posta elettronica è ancora un canale impiegato per distribuire informazioni ma è possibile che le informazioni siano distribuite attraverso le pagine ufficiali dei social media come Facebook o microblogging come Twitter. L’invio di SMS è un’ulteriore strumenti che può essere inserito tra quelli tradizionali e può essere utile per informare i sostenitori che accedono scarsamente alla rete.

Il terzo gruppo di pratiche ha lo scopo di espandere la rete di contatti e quindi il raggio d’azione nel quale si può agire. Questo avviene per sensibilizzare nuovi sostenitori oppure influenzare le discussioni politiche online. Gli strumenti disponibili, anche in questo caso, sono i principali social media come Facebook e Twitter, la possibilità di adottare pubblicità a pagamento online e dedicarsi alle pubbliche relazioni in rete per intraprendere collaborazioni per migliorare la propria visibilità.

La scelta del toolbox è associata al tipo di obiettivi che vengono perseguiti e dalle risorse disponibili. Questi tre aspetti non sono a sé stanti ma devono essere applicati all’interno di una strategia che integra i diversi canali comunicativi (Giansante, 2014).

Tra gli strumenti scelti per l’hub di riferimento nella maggior parte dei casi viene adottato il sito web che sin dalla fine degli anni ’90 è stato considerato come un fattore di modernità assumendo un ruolo importante per i politici in quanto ha permesso di riprendere il controllo sui flussi informativi senza il filtraggio dei contenuti da parte dei media. In questi termini è avvenuto un cambiamento nella sfera dei media in quanto è venuto diminuendo il loro ruolo di «mediazione e gatekeeper» (Bentivegna, 2012, pag. 43). Il sito, quindi è uno dei principali canali di disintermediazione nella comunicazione politica che ha visto una forte espansione tra gli

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esponenti politici, dovuta al fatto che hanno potuto riprendere il controllo e la produzione dei propri contenuti. Inoltre, assieme alle funzioni informative i politici hanno colto l’opportunità del website per riprendere un «contatto diretto con i cittadini» (Bentivegna, 2012, pag. 43). Nella prima fase dei siti web politici la funzione principale era quella informativa accompagnata da uno scarso livello di interattività. La comunicazione proposta era di stampo unidirezionale associata principalmente a siti bacheca e vetrina che avevano il fine di promuovere politicamente il soggetto.

Con il web 2.0 si sono aperte nuove potenzialità per quanto riguarda i siti web, specialmente sul piano di interattività e mobilitazione. Tool e applicazioni disponibili avrebbero dovuto favorire un maggiore coinvolgimento favorendo la partecipazione attraverso la discussione in rete. Questo secondo Jackson e Lillicker (2009, cit. in Bentivegna, 2012 pag. 45) non si è però verificato in quanto le tecnologie di questa nuova fase di internet:

[…] vengono inserite nei siti soltanto per un discorso di marketing, l’interattività promossa è esclusivamente di facciata e gli usi che ne conseguono contraddicono di fatto la cultura delle community. Ciò di cui siamo testimoni è un banale riadattamento del web 2.0 alle tradizionali necessità del leader politico di controllare dall’alto la comunicazione.

L’uso che viene fatto oggi in Italia del website da parte degli attori politici è prevalentemente di tipo informativo in cui si tenta di persuadere i cittadini senza tenere presente la funzioni della mobilitazione. Quindi, la piattaforma web diventa un raccoglitore di informazioni che includono notizie, comunicati stampa, eventi, appuntamenti, contenuti multimediali relativi a interventi nei programmi televisivi il quale secondo Williamson (2009, cit. in Giansante, 2014 pag. 94) può essere sintetizzato con «pubblicare invece di coinvolgere».

In un’ottica di campagna elettorale l’impiego del sito professionale può condurre, invece, a un miglioramento della performance del candidato o del partitose vengono sfruttate tutte le potenzialità con una strategia integrata.

La prima di queste è la mobilitazione in quanto può permettere un maggiore coinvolgimento dei sostenitori attraverso l’attivismo, il volontariato e la raccolta fondi offrendo un’immagine dinamica agli utenti che visitano il dominio in rete.

Una seconda potenzialità è lo scambio che può avvenire in rete attraverso il dibattito politico, la sensibilizzazione su determinate tematiche e la pubblicazione di contenuti non solo appartenenti al partito o al candidato ma anche ai contenuti creati e promossi da gruppi di

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sostenitori che diffondono l’impegno e l’esperienza diretta in merito alla campagna elettorale o a particolari tematiche locali.

Un’altra caratteristica importante del website è la progettazione. Essa deve rispondere alle esigenze dei navigatori in quanto offre strumenti creativi sia dal punto di vista grafico e tecnico, sia per le modalità di partecipazione e coinvolgimento che possono esservi inserite. Quello che contraddistingue un sito web è il tempo di permanenza in quanto l’utente può uscire pochi secondi dopo dalla pagina oppure trattenersi per un tempo maggiore. L’organizzazione interna deve mettere in risalto gli elementi strategici favorendo un’esperienza positiva al navigatore. L’approdo in homepage è il primo passo dei visitatori all’interno del sito e deve essere costruita in modo tale da indirizzarli all’esplorazione dei contenuti attraverso l’intuitività senza porre eccessive informazioni, pulsanti e immagini che concludono per non dare visibilità a nessuno degli elementi presenti.

Di fronte all’usabilità è fondamentale appurare la tipologia di utenti che usufruiranno del sito e verso quali contenuti sono indirizzati. Gli utenti che visitano il website di un politico saranno in prevalenza sostenitori, attivisti e giornalisti che navigheranno in specifiche sezioni del dominio. Sostenitori e attivisti possono utilizzare gli strumenti di community come donazioni online, l’adesione al volontariato politico e il download di materiale di propaganda. Nel caso dei giornalisti invece, tra cui possono essere inclusi gli influencer, i contenuti ricercati possono essere di natura informativa e mediale come i comunicati stampa, articoli, news e immagini. Le risorse economiche raccolte per una campagna incidono sulla tipologia di servizio web che viene offerto ai cittadini-elettori. In termini di usabilità, l’impiego di tecnologie e di personale qualificato nella costruzione di piattaforme web può permettere di raggiungere maggiori risultati. Secondo una ricerca condotta da Jacob Nielsen (2008) un investimento in termini di usabilità nella costruzione del website può portare ad un aumento del tasso di conversione. Quest’ultima è un’unita di misura che verifica il successo di una pagina web o di una campagna condotta in rete. Esso mostra il rapporto fra il numero di utenti che hanno effettuato un’operazione desiderata e il totale dei visitatori unici. L’operazione viene indicata come call to action, ovvero l’invito a intraprendere una specifica azione sul portale come una donazione o la condivisione del sito sui social media o l’acquisto di gadget. In questi termini il candidato che intraprende una competizione elettorale deve tenere in considerazione l’investimento nell’usabilità del sito web in un’ottica di lungo periodo con lo scopo di raggiungere e oltrepassare gli obiettivi strategici stabiliti per la campagna (Brajnik & Toppano, 2007).

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La fruizione di contenuti sul sito web necessita di una organizzazione che permetta un approfondimento sia riguardo alle tematiche relative al programma e alla campagna elettorale, sia alle notizie d’attualità che imperversano quotidianamente. Per questi motivi è necessaria un’organizzazione che rifletta le esigenze dell’utente il quale entra sulla piattaforma del personaggio politico con l’intento di approfondire le opinioni, dichiarazione e proposte. La mole di informazioni deve seguire una struttura a livelli in cui l’alberatura iniziale predispone dei macro-argomenti che seguono uno sviluppo in sotto-aree. Il ruolo dell’homepage diventa quello di ospitare i contenuti strategici, ovvero quelli che hanno un reale interesse per l’utente e i sostenitori. In caso di campagna elettorale è fondamentale che il website abbia contenuti che spaziano dai temi generali fino a toccare l’interesse delle nicchie. Esse sono importanti in quanto possono sollecitare una porzione di pubblico più ampio.

Il comparto grafico all’interno implementato in un sito web deve essere studiato secondo l’immagine che il politico vuole presentare che si traduce in valori e prospettive che vogliono essere comunicate. La dinamicità delle moderne tecniche che permettono la costruzione di video, immagini e slider a scorrimento posizionabili in homepage, possono essere assoggettate all’idea che il politico preferisca uno stile moderno al passo con i tempi. Sebbene questo sia apprezzabile per chi costruisce siti web e per chi li commissiona dal punto di vista informativo la successione automatica di contenuti può comprometterne la visualizzazione da parte dell’utente: questo perché il tempo medio che un navigatore trascorre su un dominio può non essere sufficiente a far apparire contenuti importanti come il programma elettorale, video spot o le tappe elettorali (Giansante, 2014).

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