FASI ATTIVITÀ
4. Strumenti di rilevazione
Nel campo delle ricerche sul pensiero computazionale nella scuola primaria non è ancora emerso uno strumento di rilevazio- ne che sia contemporaneamente valido e condiviso, aspetto che rende difficoltosa l’introduzione di programmi specifici nei cur- ricoli scolastici (Grover, 2015).
Definizione # papers
Brennan e Resnick, 2012 4
Barr & Stephenson (2011), CSTA-ISTE, 2011 5
Altre definizioni 3
Nessuna definizione operativa identificabile 3 Pensiero Computazionale come variabile indipendente 3
I contributi esaminati adottano soluzioni molto varie. Ne escludiamo fin da subito 7: in essi o il pensiero computazionale è la variabile indipendente (3) oppure vengono esaminati unica- mente i CT Concepts (4). In altri due casi, vengono adottati stru- menti interessanti, ma di difficile trasferibilità in quanto integra- ti negli ambienti informatici utilizzati. In ulteriori sei casi i di- versi gruppi di ricerca hanno elaborato test o scale autonoma- mente tenendo conto anche degli obiettivi specifici di ciascun la- voro, e sono dunque di difficile trasferibilità senza un precedente processo di validazione.
Dalla nostra analisi emerge di fatto un unico strumento signi- ficativo, adottato da due ricerche esaminate: il CT Test messo a punto da un gruppo di ricerca coordinato da Marcos Román- González. Ne è stata messa a punto sia la validità di contenuto (Román-González, 2015), sia la validità rispetto a un criterio (Román-González, Pérez-González & Jiménez-Fernández, 2017), sia la validità concorrente (Román-González, Moreno- León & Robles, 2017). Si tratta di 28 item con 4 alternative di risposta, rivolto a ragazzi di età compresa tra i 10 e i 16 anni. Il
CT Test misura l’abilità di formulare e risolvere problemi basan-
dosi su concetti fondamentali di computazione (i.e. sequenze, ci- cli, condizionali, funzioni e variabili) e usando la logica conna- turata della programmazione. Tutti gli item del test coinvolgono con maggiore o minore importanza i quattro pilastri dei processi cognitivi del CT: decomposizione, riconoscimento di modelli, astrazione e progettazione algoritmica.
Menzioniamo anche una ricerca turca che si avvale di una particolare scala all’interno di un test messa a punto per il livello universitario (Korkmaz, et al., 2017) adattato al contesto scola- stico (Korkmaz et al., 2015). La scala appare tuttavia sui generis, con una definizione operativa implicita che contempla 5 dimen- sioni facenti riferimento a processi cognitivi: creatività, pensiero algoritmico, collaborazione, pensiero critico, problem solving.
5. Conclusioni
Per quanto riguarda le definizioni operative, la nostra rassegna mostra un consolidamento di quella proposta dagli autori di Scratch Brennan e Resnick, che ha l’indubbio pregio di distin- guere con chiarezza i costrutti propri della programmazione in- formatica dai processi di pensiero, riconducibili alle pratiche e alle prospettive; si fa anche spesso riferimento alla definizione di Barr e Stephenson (2011), consolidata da CSTA e ISTE (2011), anch’essa focalizzata sui processi di problem solving, ancorché me- no funzionale in termini strumentali. Per quanto riguarda gli strumenti di rilevazione, al contrario, si registra ancora una ca- renza di strumenti standardizzati e condivisi, anche se abbiamo rilevato un gruppo di ricerca che si è impegnato in un rigoroso processo di validazione.
La ricerca educativa in questo ambito dovrebbe porre dunque la massima attenzione nel chiarire la definizione operativa di pensiero computazionale adottata; inoltre la varietà di strumenti utilizzati rende difficoltosa una confrontabilità dei dati e un’at- tenta scelta degli stessi appare quindi opportuna.
Riferimenti bibliografici
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XXI.
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Strategie e ambienti “mainstream” per la condivisione e la collaborazione
Strategy and “mainstream” for sharing and collaboration
––––––––––––––––– Francesca Zanon
Università di Udine
In questo contributo si vanno a descrivere i primi dati di una ricerca più ampia sull’implementazione dell’utilizzo del web forum e di un approccio didattico alla costruzione di un og- getto condiviso in due prime classi di una scuola secondaria di I grado (N=42). L’approccio prevede la realizzazione di oggetti utili e concreti attraverso attività di gruppo, supportate da tec- nologie digitali. Obiettivo dello studio è osservare l’impatto delle tecnologie sulla costruzione dei prodotti di apprendi- mento realizzati dagli studenti in collaborazione. In particola- re attraverso un modello di web forum che riprende quello del Knowledge Forum cercare di visualizzare il processo di cono- scenza messo in atto dal gruppo. Sui dati sono state effettuate analisi quali-quantitative. I risultati mostrano: a) un’evoluzio- ne positiva dei prodotti individuali e di gruppo, b) uno stile di insegnamento progressivamente meno trasmissivo e più orien- tato alla collaborazione e costruzione di conoscenza, c) un ge- nerale apprezzamento per il metodo innovativo e per la sua ca- pacità di promuovere competenze sociali.
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– This contribution describes the first data of a broader research on the implementation of the use of the web forum and an ed- ucational approach to the construction of a shared object in two first classes of a secondary school of Grade I. The ap- proach involves the creation of useful and concrete objects through group activities, supported by digital technologies. The aim of the study is to observe the impact of technologies on the construction of learning products made by students in
collaboration. Particularly through a web forum template that takes up that of the Knowledge Forum try to visualize the knowledge process put in place by the group. Some-quantita- tive analyses were carried out on the data. Results show: (a) a positive development of individual and group products, b) a progressively less transmissive and more knowledge-oriented teaching style, c) a general appreciation for the method inno- vation and its ability to promote social skills.
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Parole chiave: scuola secondaria, web forum, mainstream, ap-
proccio trialogico.
Keywords: secondary school, web forum, trialogical ap-
proach.
1. Introduzione
Uno dei principali obiettivi dell’educazione scolastica è quello di garantire che tutti gli alunni acquisiscano competenze trasversali per promuovere l’autoconsapevolezza, l’autoregolazione, la capa- cità di lavorare in gruppo. Per rinnovare la didattica e promuo- vere tali competenze è necessario rivedere il modo tradizionale di lavorare in sottogruppo e motivare maggiormente gli alunni a costruire le loro conoscenze e ad essere protagonisti del loro pro- cesso di apprendimento. È importante che gli insegnanti impa- rino a capitalizzare le tecniche tipiche dell’apprendimento colla- borativo puntando a rafforzarle attraverso l’uso di tecnologie mainstream (Gordon, 2000; Bonaiuti, 2006).
Questo studio mira, da un lato, ad analizzare le strategie di apprendimento collaborativo che gli alunni usano con il suppor- to di tecnologie non estremamente avanzate; dall’altro a rispon- dere ad una difficoltà della scuola stessa: incentivare maggior- mente strategie didattiche di apprendimento collaborativo. L’in- dagine è stata inizialmente avviata in una scuola secondaria di primo grado (oggetto di questo studio), e in seguito è stata allar-
gata alla scuola primaria e ad ulteriori scuole del territorio del Friuli Venezia Giulia.