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La letteratura esistente indica il 1998 come data di inizio della terza fase epidemica dell’HIV/AIDS in Cina. Tuttavia, per i motivi esposti nel capitolo precedente, ho deciso di modificare tale periodizzazione e di considerare l’arco temporale compreso dal 2006 al 2017. La terza fase è generalmente associata alla cosiddetta “era della responsabilità” e si caratterizza per una maggiore consapevolezza politica e sociale riguardo la problematica dell’HIV. In particolare, risulta evidente un miglioramento dell’azione da parte del Governo, dal punto di vista sia legislativo, sia sociale. Infatti, non sono rare le apparizioni del Premier e del Ministro della Salute in ospedali o in centri di ricerca per l’HIV soprattutto in occasione della Giornata Mondiale dell’AIDS (1 dicembre). Inoltre, sempre più organizzazioni non governative (ONG) internazionali e cinesi si occupano della questione HIV facendosi portavoce dei diritti umani e sociali che spesso i malati si vedono negati.

Sebbene il Governo e la società civile si stiano adoperando per aumentare la consapevolezza della malattia, la mancanza di informazione risulta ancora evidente e largamente diffusa. Inoltre, molte persone ancora ritengono che l’HIV/ AIDS sia una malattia distante dalla loro realtà quotidiana. Questa sensazione e di estraneità, se non addirittura immunità, non riguarda solo la popolazione generale, ma anche alcune dei gruppi a rischio. Prendendo ad esempio la categoria dei lavoratori del sesso, risulta evidente la scarsità di informazione sulla latitanza dei sintomi della sieropositività. In particolare, dal momento che spesso l’HIV/AIDS viene associato all’omosessualità, l’uso di preservativi durante i rapporti con le donne è meno frequente rispetto ai rapporti con gli uomini. 420

A infierire su questa situazione è l’attenzione che il virus gode da parte dell’industria cinematografica e dell’editoria. L’HIV sembra essere diventato una

Shusen, LIU, Lin, CHEN, Li, LI, “Condom use with…”, 2012.

moda e una risorsa economica. Infatti, negli ultimi anni sono apparse numerose 421

pubblicazioni a denuncia delle condizioni dei donatori di plasma e sul passato silenzio da parte delle autorità sono apparse negli ultimi anni ma, nonostante le storie di sofferenza raccontante, l’effetto collaterale è stato un radicamento dell’idea comune che l’HIV sia una malattia esclusiva delle categorie a rischio ed economicamente meno abbienti.

In aggiunta, l’HIV come soggetto è ampiamente utilizzato nel cinema, non solo come tema centrale di documentari, film e serie televisive, ma soprattutto come strumento per raggiungere o aumentare la fama di autori, registi e altre celebrità. Sull’onda della retorica di aiuto e compassione verso i sieropositivi 422

della quale si accennava nel capitolo precedente, numerose celebrità del mondo dello spettacolo e dello sport hanno preso parte alla lotta contro l’AIDS e contro la discriminazione che affligge i malati. Sebbene questo coinvolgimento di per sé 423

non sia negativo, tuttavia contribuisce a trasformare l’HIV in un business dell’attivismo individuale e in una strada facile per raggiungere il successo e la notorietà. L’HIV dunque è diventato non solo un metodo per attrarre investimenti, per fare notizia e per vendere, ma anche una finestra di opportunità per il perseguimento di interessi personali di vari gruppi d’interesse, come per esempio le case farmaceutiche. 424

Al fine di elaborare un’analisi più approfondita della terza fase, il seguente capitolo sarà diviso in due parti. Nella prima, presenterò la situazione di diffusione del virus e i provvedimenti attuati in modo analogo ai capitoli precedenti. In altre parole, procederò con la revisione e l’analisi della letteratura già esistente circa la problematica dell’HIV tra le categorie a rischio e l’azione governativa. Inoltre, consulterò elaborati e ricerche riguardanti l’informazione mediatica in Cina relazione al cambiamento sociale in atto. In particolare mi soffermerò su due tra le categorie considerate a rischio: i lavoratori del sesso e gli omosessuali. Ritengo che questi due gruppi siano particolarmente rilevanti sia per il ruolo di “ponte” tra le categorie a rischio e la popolazione generale che è stato loro assegnato, sia per il

Johanna, HOOD, “HIV/AIDS and shifting urban…”, 2012.

421

Johanna, HOOD, “Celebrity philanthropy…”, 2010

422

Ibidem.

423

Ibidem.

doppio stigma a cui sono sottoposti. L’analisi della situazione in cui vertono i lavorati del sesso e gli omosessuali rende possibile evidenziare il dualismo e le contraddizioni che caratterizzano i provvedimenti messi in atto dal governo e che impediscono una reale riuscita delle azioni e dei programmi di prevenzione.

Nella seconda parte del capitolo, procederò con la consultazione di articoli di giornale in lingua cinese per valutare il modo in cui l’HIV viene rappresentato al giorno d’oggi. Questa sezione sarà caratterizzata dall’analisi di alcuni articoli al fine di identificare rimandi al discorso dominante e se questi abbiano subito o meno un’evoluzione nel tempo. Nello specifico, ho deciso di analizzare quattordici articoli pubblicati sul Quotidiano del Popolo ⼈民日报 (renmin ribao) acquisiti grazie alla consultazione della versione online ⼈民⽹ (renmin wang) del suddetto quotidiano. La scelta di tale testata giornalistica dipende dalla sua rilevanza e diffusione a livello nazionale. La decisione di consultare la versione online, anziché quella cartacea dipende dall’importanza sempre maggiore che internet sta assumendo anche nella divulgazione di notizie e sapere scientifico. 425

Gli articoli sono stati selezionati in un arco temporale di sei anni, in particolare dal 2011 al 2017. I criteri di scelta degli articoli presi in considerazione sono fondamentalmente quattro. Il primo è di natura temporale: i testi sono stati tutti pubblicati in prossimità della “Giornata mondiale dell’AIDS”, cioè il 1 dicembre, in quanto è in questo periodo che i media dimostrano una maggiore attenzione e interesse nei confronti della questione HIV. A riprova dell’importanza di questo evento, anche solamente digitando 艾滋病 (aizibing), AIDS, nei principali motori di ricerca cinesi, si può constatare che i risultati ottenuti riportano, per la maggior parte, una data coerente a quanto detto in precedenza.

Il secondo criterio riguarda la fonte 来源 (laiyuan): tutti gli articoli presi in esame riportano come fonte originaria 新华⽹ (xinhua wang), ovvero la versione online de 新华通讯社 (xinhua tong xun she) Xinhua News Agency, l’agenzia di stampa ufficiale della Repubblica Popolare Cinese. Questa risulta essere, di fatto, la voce del governo. L’esclusione di altre fonti dipende dalla decisione di dare 426

maggiore rilevanza alla visione ufficiale riguardante la problematica presa in Na, LIU, Xinzhi, ZHANG, “The influence of group communication, government-citizens

425

interaction, and perceived importance of new media on online political discussion”, Policy and

Internet, 5:4, 2013, 444-461.

Laura, DE GIORGI, La via delle parole…, 1999.

esame in questo elaborato. Conformemente a quanto spiegato nei capitoli precedenti, i mezzi di comunicazione di massa cinesi rivestono il ruolo di principale divulgatore di informazioni riguardanti l’educazione alla salute e, per la maggior parte della popolazione, rappresentano tutt’ora la principale fonte di informazione in ambito sanitario. Infatti, il 90% dei cinesi ha sviluppato una 427

conoscenza e una comprensione dell’HIV/AIDS esclusivamente attraverso i media. In aggiunta, nonostante in seguito alle Politiche di apertura del 1979 改428

⾰开放 (gaige kaifang) le testate giornalistiche e i media cinesi godano di una maggiore libertà di espressione, tuttavia questi continuano a dover sottostare al controllo del governo, quindi del Partito. Nella narrazione dell’HIV/AIDS sono 429

ancora i party papers a rivestire un ruolo dominante. Ne consegue che, di fatto, la 430

visione ufficiale circa la questione dell’HIV risulta essere quella più diffusa. Al fine di sviluppare una maggiore comprensione della situazione attuale, è dunque utile analizzare quelle che sono le fonti di informazione strettamente connesse all’autorità centrale. Ritengo che il Quotidiano del Popolo ⼈民日报 (renmin ribao) e la Xinhua News Agency 新华通讯社 (xinhua tong xun she) siano l’esempio più significativo della relazione e della strumentalizzazione dei media da parte del governo.

Il terzo criterio riguarda le sezioni dedicate del quotidiano. Ho deciso di dedicarmi principalmente alle notizie nazionali, in particolare quelle riguardanti la “società” 社会 (shehui), “politica” 时政 (shizheng) e “salute” ⼈民健康 (renmin jiankang). Queste sezioni sono state scelte coerentemente alla motivazione precedentemente esposta, vale a dire il dare la priorità alla visione ufficiale fornita dalle autorità. Inoltre, l’esclusione delle notizie internazionali dipende dal fatto che la rappresentazione mediatica di questa fase si caratterizza di un sempre maggior numero di reportage e articoli dedicati alla situazione cinese, contrariamente alla prima fase durante la quale notizie sull’HIV/AIDS comparivano unicamente nella sezione “notizie internazionali” 国际 (guoji).

Chunbo, REN, Stacey J.T., HUST, Peng, ZHANG, “Chinese newspapers’ coverage of HIV…”,

427

2014.

Johanna, HOOD, “Between entitlement and stigmatisation…”, 2013.

428

Serena, LIU, “Structuration of information…” 2011.

429

Rebecca J., WETHERBEE, “Censorship and evolving media policy…”, 2010.

Il quarto criterio riguarda le parole chiave digitate nella ricerca degli articoli: AIDS 艾滋病 (aizibing), giornata dell’AIDS 艾滋病日 (aizibing ri), sieropositivo 艾 滋病感染者 (aizibing ganranzhe), casi di AIDS 艾滋病毒病例 (aizibingdu bingli) e paura dell’AIDS 恐艾 (kong ai). Ho cercato di utilizzare parole chiave generali perché, inserendo termini più specifici, i risultati erano esigui e poco significativi ai fini di questo elaborato. In particolare, digitando stigma 耻辱 (chiru) la maggior parte degli articoli associati a questo termine risultavano inaccessibili o relativi a notizie internazionali.

2. L’azione del governo: i provvedimenti e la retorica di Pechino dal 2006 ad oggi.