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HIT THE ROAD, NONNA

4) STRUTTURA DELLA STORIA E IMPIANTO NARRATIVO

Di seguito descriverò una linea guida del documentario, tracciando le tappe che ho previsto per il viaggio che vorrei compiere con mia nonna e il marito Klaus attraverso la Germania, la Francia e l’Italia. Un viaggio che mira a ricostruire i percorsi della vita di mia nonna e ad incontrare con lei i parenti che adesso vivono tra Monaco, Parigi, la Lorena e Firenze per raccogliere anche le loro testimonianze. Per sua stessa natura di progetto “on the road” il racconto di questo viaggio che ho immaginato sarà anche aperto alle novità ed ai nuovi incontri che faremo lungo il cammino e si arricchirà probabilmente di episodi e situazioni che al momento, per fortuna, sono del tutto imprevedibili.

Il documentario si apre con il viaggio in treno del nipote Duccio che parte da Firenze con un Euronight alla volta di Monaco di Baviera per andare a trovare sua nonna e partire con lei per il viaggio “On the road” che ne

racconterà la vita, gli affetti e la carriera. Durante la notte in treno la voce fuori campo del nipote/regista ci introdurrà la figura della nonna spiegandoci che da circa dieci anni la donna non è stata più voluta in casa del figlio a causa di un fortissimo scontro con la nuora; lui stesso per molti anni non ha potuto né voluto vederla se non di rado e molto brevemente. E’ stato proprio in quegli anni che è maturata in Duccio la voglia di provare a prendere le distanze da tutte le questioni familiari e gli scontri privati e di provare a raccontare la vita e la figura di sua nonna in un documentario il più possibile obiettivo. Adesso che è partito si rende conto che non sarà una cosa semplice.

La prima parte del documentario verrà filmata in Baviera, ad Ubersee, un piccolo paese al confine tra Austria e Germania non lontano da Rosenheim e Salisburgo. In questa parte del film la nonna Delia comincerà a raccontare la sua vita, partendo dai primi anni in Francia al seguito della famiglia e parlando della condizione degli Italiani emigranti all’estero durante quegli anni, argomento sul quale tornerà poi più approfonditamente quando visiterà quella parte della famiglia che vive ancora in Lorena. Alle interviste con la nonna saranno affiancate le interviste a suo marito Klaus che si concentreranno sul racconto del loro incontro e sulla particolarità del loro rapporto (lei 87 anni, lui 62); ci saranno poi alcune interviste alla famiglia di lui, con cui Delia passa ormai gran parte del suo tempo. Tra questi personaggi spicca sicuramente la madre di Klaus, Sabine, un’arzilla novantacinquenne che quando si mette a fianco di Klaus e Delia fa risaltare ancora di più la loro differenza di età. Dopo due giorni di ambientamento e di preparativi, il viaggio in auto comincerà e partiremo in direzione della Francia, verso Thionville, in Lorena, dove si trasferirono i genitori di Delia nel 1923 e dove tuttora vivono le cognate di Delia ed i suoi nipoti.

Durante il viaggio ci fermeremo in visita al campo di concentramento vicino a Mulhouse dove mia nonna conobbe mio nonno Dino Chiarini nella speranza di ritrovare qualcosa di quel luogo. Sarà questo forse il momento giusto per farle raccontare del suo amore con Dino, del loro incontro, della fuga di lui verso l’Italia, dei primi anni assieme, della povertà del

dopoguerra in cui i due ragazzi senza un soldo dovettero inventarsi un futuro e mantenere un bambino; parleremo infine della loro separazione, delle liti, del loro irrimediabile allontanamento e di quello che ha voluto dire per Delia essere una donna sola nell’Italia degli anni ’60.

Arrivati a Thionville dopo un lungo viaggio, il fuoco del documentario si sposterà sul racconto dei primi anni della vita di Delia e soprattutto sul racconto della vita degli Italiani di allora; le interviste avranno come oggetto principale il racconto dei rapporti tra italiani e francesi e quello del lavoro nelle fabbriche, nelle miniere, nelle acciaierie dove i nostri connazionali, lavoravano estremamente sfruttati e sottopagati. Si parlerà poi ovviamente della guerra, dell’occupazione nazista della Lorena; ci faremo raccontare l’episodio del viaggio fatto in Italia per salvare il fratello Domenico e della fuga verso Mulhouse a bordo del treno notturno, della vita in casa del console Bacci di Capaci per riallacciarci così infine all’incontro con Dino. Parallelamente il racconto della vita privata di Delia sarà supportato dalle interviste alla cognata Marie Louise (vedova di Domenico) e da quella al nipote Michele (figlio dell’altro fratello di Delia, Daniele). Da queste due interviste dovrebbe emergere il fatto che tra Delia e le famiglie dei fratelli ci sono stati nel corso degli anni molti conflitti e soprattutto alcune considerazioni da parte di chi la conosce sulla particolarità del suo carattere; anche perché, se con la famiglia di Domenico tutto si è risolto, tra Delia e la famiglia di Daniele c’è stata una rottura definitiva in seguito ad un tentativo di mia nonna di impossessarsi illegalmente delle quote spettanti ai fratelli della casa nelle Marche da cui viene la famiglia. Sulle immagini della visita di Delia ai cimiteri dove sono sepolti i due fratelli e sul racconto della rottura tra lei e gli eredi dei fratelli, il nostro viaggio riprenderà alla volta di Parigi.

Nella capitale francese Delia racconterà degli anni del boom economico, dei suoi grandi clienti (tra cui spiccano senz’altro i grandi magazzini Galeries Lafayette), della ricchezza inaspettata che le toccò in sorte e dell’effetto che questa ricchezza ebbe su di lei e sugli altri componenti della famiglia fino a portare alla rottura col fratello Domenico, quando lo convinse a trasferirsi per lei in Costa Azzurra promettendogli un prestito che poi non gli

concesse costringendolo così ad un mesto rientro a Thionville. Forse lei di questo non vorrà parlare, ma questi ed altri episodi ci verranno raccontati dalle sue nipoti, Michelle e Frederic che incontreremo nelle loro case parigine assieme ai loro numerosi figli, i bisnipoti di Delia. Inutile sottolineare come tutte queste visite nelle case siano da un lato un bel momento per vedere la nonna alle prese con i parenti ed ottime situazioni per capire alcuni lati rissosi ed irosi della sua personalità; ma forse anche un modo indiretto per riflettere sull’idea di famiglia e capire che cosa accomuna ancora persone che vengono dalle stesse origini e che le circostanze della vita ha sparso in giro per l’Europa. Dopo aver portato la nonna Delia in casa dei nipoti, negli uffici degli ex colleghi ed a cena nei ristoranti blasonati dove veniva servita e riverita negli anni d’oro della sua carriera, lasceremo Parigi ed inizieremo a scendere verso l’Italia.

In Italia il viaggio si articolerà in due fasi: nella prima, interamente girata in Toscana, tra Firenze, Prato e la Versilia, ci concentreremo sulla carriera della nonna Delia e sulla sua tormentata e delicata relazione con il figlio e con la famiglia del figlio, nella seconda la accompagneremo infine nella sua casa originaria, a Serravalle di Chienti, nelle Marche, arrivando così nel luogo da cui partì l’avventura della sua famiglia.

In Toscana dunque Delia racconterà gli anni del boom e la storia della sua carriera, il lavoro di interprete e segretaria per i Fratelli Centauro, le sue doti imprenditoriali, la fantasia e la prontezza che dimostrava sul lavoro. Attraverso il suo racconto e quello di alcuni collaboratori che ebbe nel corso degli anni, seguiremo la nascita del “prèt a porter” e l’irresistibile ascesa di questa figlia di emigranti che partendo dal nulla, riuscì a mettere su numerose boutique e a vendere capi d’abbigliamento anche ai sultani di Persia. Racconteremo l’Italia del boom, la dolce vita, le avventure di una donna sola ma felice, piena di corteggiatori che tuttavia decise sempre di non risposarsi; fino ad arrivare all’azzardo che le costò tutto, la firma di quelle fideiussioni per Wischmann, proprio nel momento in cui sembrava che stesse andando tutto nel verso giusto; e poi da lì la storia del suo tracollo, i fallimenti delle banche bavaresi, il mandato di cattura della

polizia tedesca, il processo, il folle tentativo del suo avvocato di farle recuperare i soldi persi organizzandole una cena a Las Vegas con alcuni esponenti della Mafia di Los Angeles; e infine l’assoluzione ed i vani tentativi di fare ripartire la macchina del lavoro quando in Italia il settore del tessile, a Prato in particolare, già sembrava dare i primi segnali di crisi.

Durante questa fase delle riprese Delia sarà ospite nella casa del figlio, da cui è stata a lungo allontanata a causa di una delle sue tante scene di follia; attraverso il montaggio di interviste incrociate a Delia, Alberto (il figlio) e Gioietta (la nuora), il documentario si concentrerà sul loro tormentato rapporto partendo dagli anni dell’idillio e dei continui viaggi fatti assieme in Europa, per arrivare alla rottura definitiva, quando Delia dopo aver fatto aprire al figlio una fabbrica di tessuti lo costrinse a vendere tutto per lasciarlo in mezzo alla strada senza lavoro. Come se non bastasse, Delia cercherà poi a più riprese di coinvolgere il figlio in bislacche avventure economiche nel disperato tentativo di recuperare i soldi persi con Wischmann; ed è lì che si scontrerà duramente con la nuora che non crederà alle sue promesse convincendo Alberto a non seguire la madre nel rischioso percorso che di fatto la porterà al tracollo economico nel giro di due anni. Ed ovviamente nei pranzi e nelle giornate che Delia passerà a casa del figlio sarà bello vederla accanto alla nuora ed osservare la totale differenza di queste due donne, il loro essere completamente agli antipodi, il loro appartenere a storie e mondi lontani e molto diversi.

Nell’ultima fase del film accompagneremo infine Delia verso la casa di Serravalle di Chienti, l’unica proprietà che le è rimasta dopo esser stata miliardaria e proprietaria di ville e castelli; la casa dei genitori e dei fratelli, la casa per la quale è in giudizio contro i suoi nipoti, come a voler sancire definitivamente la fine di un patto generazionale. La casa che, all’insaputa di tutti noi, è appena stata messa sotto ipoteca da uno dei tanti debitori che ancora cercano mia nonna e Klaus in Italia ed in Europa….