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Capitolo 2 La redazione degli atti amministrativi

2.4 La struttura della frase: la sintassi

La sintassi regola i procedimenti di collegamento fra le parole di una frase e le frasi di un periodo: nel linguaggio della Pubblica amministrazione tali collegamenti devono essere fatti in modo semplice e diretto38. La brevità aiuta la leggibilità e qualora il testo abbia la funzione di fornire istruzioni e si rivolga ad un pubblico di cultura elementare è raccomandabile la massima brevità, con una media di dieci parole circa a periodo. La lunghezza aumenta a venti/trenta parole per testi rivolti a un pubblico medio, come quello a cui si rivolge la pubblica amministrazione, mentre documenti di contenuti e cultura profondi possono dilatarsi sino a trentacinque/quaranta parole. La brevità della frase dipende dal numero delle parole, ma anche dall‟uso di parole brevi: alcune parole ed espressioni comunemente usate sono ridondanti e possono essere sostituite da espressioni più sintetiche, che rendono più immediata la comunicazione. Sostituire, ad esempio, l‟espressione “giungere ad una decisione” con “decidere” non altera il significato della frase e la rende più diretta. Non sempre, però, la lunghezza di una frase ne peggiora la leggibilità, ciò accade, ad esempio, quando ci troviamo di fronte a frasi lunghe, ma costituite sostanzialmente da un elenco, magari collocato alla fine della frase. Al contempo vi sono frasi, che pur essendo brevi, risultano oscure e difficili da capire, in quanto chi scrive condensa in poche parole molte idee o informazioni senza spiegarle.

Per ridurre la lunghezza di una frase ci sono due mezzi: il primo è quello di

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M.E. PIEMONTESE, La comunicazione pubblica e istituzionale. Il punto di vista linguistico, in S. GENSINI (a cura di), Manuale della comunicazione, Carocci, Roma, 337.

eliminare le parole superflue, il secondo è quello di dividere in due o più frasi il testo di partenza; spetta all'autore del testo decidere, di volta in volta, qual è la tecnica più adatta al caso specifico. Spesso le frasi lunghe risultano di difficile lettura perché contengono troppe informazioni: una buona regola da seguire per scrivere testi comprensibili è quella di scandire le idee o le informazioni in modo che a ogni frase corrisponda una sola idea o informazione principale, migliorando in tal modo non solo la leggibilità del testo, ma anche la chiarezza dell'esposizione. Scrivere frasi costituite da una sola proposizione con soggetto, verbo e qualche complemento aiuta la comprensibilità del testo, anche se questo non è sempre possibile, occorre, comunque, sforzarsi e contenere al massimo la loro lunghezza e complessità, preferendo frasi coordinate, a quelle subordinate. L‟uso di queste ultime può, inoltre, essere completamente eliminato scrivendo una frase per ogni informazione o, almeno, riducendo l‟utilizzo delle proposizioni implicite, cioè quelle il cui verbo è all‟infinito, al participio o al gerundio. Queste producono un ulteriore effetto negativo sulla leggibilità del testo, in quanto rendendo difficile l‟individuazione del soggetto, per il quale bisogna risalire alla frase reggente, riducono la trasparenza del messaggio rispetto ad una corrispondente frase esplicita, dove il soggetto è ben chiaro sin dall‟inizio e pertanto la lettura risulta più semplice e lineare. La leggibilità di un testo è facilitata anche dall‟uso di verbi alla forma attiva perché questa, costringendo chi scrive a esprimere sempre il soggetto dell‟azione e il complemento oggetto, rende più diretta e chiara la comunicazione, rispetto alla forma passiva o impersonale. A parità di condizioni, è quindi preferibile usare una frase di forma attiva rispetto a quella passiva. Questa ultima viene spesso utilizzata nel linguaggio della pubblica amministrazione perché è capace di celare la responsabilità dello scrivente, in quanto permette di non indicare l‟autore del fatto

rappresentato: tale uso della forma passiva appare in netto contrasto con uno dei fondamentali principi della comunicazione pubblica, che è quello della trasparenza. Ci sono comunque delle situazioni nelle quali è preferibile ed opportuno usare il passivo: quando si parla di azioni di cui non si conosce l'autore o quando l‟indicazione dell'autore può risultare ovvia o superflua; o ancora quando l‟uso del passivo permette di costruire frasi che iniziano tutte con la stessa parola, che è il tema dell'informazione, garantendo al testo maggiore coerenza e scorrevolezza. Anche l‟uso della forma negativa è da evitare, in quanto più lunga e meno diretta di quella affermativa, ma anche qui ci sono dei casi in cui la buona educazione induce ad addolcire il tono, ricorrendo alla forma negativa. Per quanto riguarda l‟uso dell'impersonale, di cui il linguaggio amministrativo è ricco di esempi, va sottolineato che nella maggior parte dei casi viene utilizzato in costruzioni nelle quali colui che fa l'azione è l'amministrazione o l'ufficio da cui parte la comunicazione. La scelta di utilizzare spesso verbi impersonali è volta ad evidenziare che chi scrive non lo fa per sé, ma per l'amministrazione alla quale appartiene. L‟uso di questa forma, oltre ad essere fonte di ambiguità, produce l‟ulteriore effetto di allontanare l‟emittente dal destinatario e va pertanto evitato. E‟ sempre meglio sostituire l'impersonale con una forma personale, che abbia a soggetto il nome dell'ufficio, o dell'amministrazione o con una forma verbale di prima persona plurale, in quanto capaci di garantire maggiore leggibilità e di avvicinare il cittadino alla pubblica amministrazione.

Anche nella scelta dei modi verbali è bene preferire quelli più semplici, che corrispondono ai più diffusi nell‟uso comune. Il modo verbale più diffuso e quindi più facilmente comprensibile è l‟indicativo, che è da preferibile al congiuntivo o al condizionale L‟indicativo, rappresentando il fatto nella sua realtà, favorisce la comprensibilità del testo, al contrario del congiuntivo,

che presenta comunque un certo grado di allontanamento dalla realtà.

Anche nella scelta dei tempi verbali, è preferibile ricorrere a quelli più usati nella lingua parlata, il presente, il passato prossimo e il futuro semplice. Nell‟ambito della valutazione della sintassi di una frase non bisogna dimenticare l‟importante funzione svolta dalla punteggiatura, la quale è finalizzata a segnalare al lettore i confini delle frasi e i rapporti che esistono al loro interno.

Nell‟ambito dell‟analisi della struttura della frase non bisogna dimenticare gli incisi, cioè quelle frasi che, messe tra virgole o tra parentesi, danno delle informazioni aggiuntive o integrative all'argomento centrale. La presenza di incisi viola la regola che suggerisce di dare una sola informazione per frase e complica la leggibilità del testo, perché, inserendo un elemento in qualche modo estraneo tra parti di frase che di solito sono tenuti uniti, interrompe l'andamento della lettura. Al fine di semplificare il più possibile la lettura è preferibile collocare l‟inciso all‟inizio della frase, come introduzione o spiegazione del nucleo principale o al termine della frase, come completamento o addirittura esternamente al periodo originale, riorganizzandolo in due o più parti.