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II. La realizzazione del MuSe, il Museo delle Scienze di Trento

1. Il Museo Tridentino di Scienze Naturali verso il cambiamento

1.2 Studio di fattibilità e Piano Culturale

A seguito di questa richiesta, nel 2003 il Museo99 realizza uno “Studio di

fattibilità per un nuovo museo delle scienze in Trentino” (voluto dal Servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento e finanziato dalla stessa Provincia) atto a definire gli ambiti dell'organizzazione e della struttura entro cui realizzare il progetto: per il primo aspetto, quindi, “la dotazione attesa in termini di risorse umane e di risorse economiche necessarie per la sua gestione corrente”100, vale a dire la determinazione del

costo degli allestimenti permanenti e la valutazione dei costi d'esercizio (incluso l'aumento sulla gestione ordinaria delle risorse umane aggiuntive); per il secondo, l'elenco degli spazi museali con le relative superfici, suddivisi in quattro categorie (spazi pubblici espositivi e di funzionamento, spazi non pubblici di collezione e gestione)101, con la stima parametrica dei costi per la creazione della struttura. Tra le varie alternative analizzate, in sede di redazione dello Studio di fattibilità è stato inoltre deciso di mantenere dal punto di vista istituzionale il Museo come ente funzionale della Provincia Autonoma di Trento.

Approvato nel 2004 lo Studio di fattibilità da parte della Giunta provinciale, nel 2005 si procede alla realizzazione di un secondo documento, il Piano Culturale, che conteneva le finalità, i contenuti, gli ambiti disciplinari e gli indirizzi scientifici del nuovo istituto. L'intenzione era quella di muoversi su due diversi livelli, concepiti non in maniera separata, ma strettamente integrati l'uno con l'altro: da una parte la

98 Il progetto viene approfondito nel paragrafo 1.3 del presente capitolo.

99 Il gruppo di lavoro che si è occupata del progetto era costituito da: un team del Museo Tridentino di Scienze Naturali (per quanto riguarda l'aspetto museografico e museologico), Lord Resources inc. (una società di consulenza museologica di livello internazionale), Maurizio Varrata Architects (lo studio d'architettura che si è occupato dell'organizzazione spaziale del nuovo edificio attraverso la redazione di una space list e del piano delle adiacenze funzionali) e Pizzini & partners (lo studio di consulenza amministrativa che ha provveduto all'analisi dei possibili assetti istituzionali e alla pianificazione strategica, con la proiezione dei costi). In tutto (tra la redazione dello Studio di fattibilità e del Piano culturale) sono state coinvolte più di una cinquantina di esperti nazionali e internazionali, oltre ai cittadini, che hanno contribuito attraverso la partecipazione alle attività di focus group e ai dibattiti relativi al progetto del nuovo museo. Cfr. Lanzinger M., Integrazione delle competenze per la

progettazione di un nuovo museo, in “Museologia scientifica – nuova serie”, vol. 2, n. 1-2, ANMS, 2008,

pp. 32-40.

100 Lanzinger M., MUSE. Il Museo delle Scienze di Trento, op. cit., p. 147.

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dimensione prettamente museale, dall'altra quella della realtà locale dove si era deciso di inserire la nuova struttura. Il primo aspetto riguardava la mission dell'Istituto, che ereditava dal precedente Museo Tridentino l'interesse per l'ambito naturalistico locale, a cui venivano però affiancate nuove tematiche al centro del dibattito contemporaneo, tra tutte “la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”102. Questi temi trovano perfetta

corrispondenza con il secondo aspetto, dal momento che la nuova sede museale viene concepita non solo in maniera rispettosa delle esigenze ambientali, ma anche inclusiva della dell'aspetto naturale, culturale e sociale che caratterizza l'area in cui si trova, permettendo al progetto di smarcarsi da una finalità esclusivamente autoreferenziale per venire a inserirsi in un contesto di più ampio respiro che stava coinvolgendo l'intera città: non solo una riqualificazione architettonica, ma un nuovo impulso economico e sociale che riguardava anche l'Università e altri istituti di ricerca, all'interno di un processo politico che includeva la cultura e la scienza come veri e propri fattori di sviluppo. Il Museo in questo modo viene a porsi al servizio della società come centro culturale dedicato alla natura, alla scienza e all'innovazione, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, punto di riferimento non solo per i cittadini trentini per tutti i turisti culturali.

La finalità conservativa e le conoscenze tecnico-scientifiche, che avevano caratterizzato l'Istituto fin dalle sue origini, acquisiscono ora un nuovo significato, costituendo la prima la premessa per la comprensione dello sviluppo sostenibile del territorio e le seconde la base per la crescita culturale e sociale delle singole persone, costituendo di fatto le basi per i processi di sviluppo territoriale.

Il nuovo Museo delle Scienze si viene a trovare quindi all'interno di un diffuso ed eterogeneo sistema culturale che coinvolge l'intera Provincia Autonoma di Trento: a partire dalle numerose sedi territoriali che lo stesso Museo aveva riunito durante la sua fase di evoluzione e accrescimento negli anni Novanta (creando una rete museale nell'area trentina presso siti di rilevante interesse naturalistico e turistico: lo storico Giardino Botanico Alpino delle Viote, la Terrazza delle Stelle del Monte Bondone, il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, la Stazione Limnologica del Lago di Tovel, l'Arboreto di Arco, oltre alla Stazione di monitoraggio ecologico sui Monti Udzungwa in Tanzania), ai musei territoriali (il Mart, il Castello del Buonconsiglio, il

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Museo degli Usi e dei Costumi della Gente Trentina), fino all'Università, alle fondazioni di ricerca, ai parchi naturali, ai festival ecc.

È in sede di redazione di tali documento che la nuova visione sulle finalità del Museo (fortemente ispirate a quelle dei musei scientifici internazionali) trova una veste ufficiale: a fianco della conservazione, dello studio e dell'esposizione (i classici obiettivi della museologia tradizionale), il MuSe si propone come un luogo di incontro della cittadinanza volto al confronto sui temi del dibattito contemporaneo, un luogo dove fare un'esperienza culturale partecipe e interattiva, stimolante tanto per i giovani quanto per gli adulti, ma anche “un luogo di dibattito, di promozione di accessibilità e di inclusione sociale, di orientamento alle professioni scientifiche e infine un luogo dove scienza e società si incontrano”103.