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Le tendenze della tratta in Italia

Nel documento La tratta di esseri umani (pagine 149-153)

Capitolo III L’ITALIA NEL CONTRASTO ALLA TRATTA

SEZIONE 3 – CARATTERISTICHE DELLA TRATTA IN ITALIA

3.2. Le tendenze della tratta in Italia

I dati rilevati per la tratta in Italia sono in linea con quanto accade a livello globale ed europeo.

La meta di destinazione principale delle vittime di tratta in Italia è il Nord della penisola, ma negli ultimi anni anche il Sud ha visto un aumento di questo fenomeno.

I modi con cui il reclutamento, lo sfruttamento e l’assoggettamento vengono praticati sono cambiati poiché gli sfruttatori hanno dovuto adattarsi alle diverse variabili introdotte, tra cui una normativa repressiva, le azioni delle autorità di pubblica sicurezza, maggior informazioni e conoscenza sul fenomeno.

La Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa del Ministero della Giustizia - DgStat ha analizzato i dati relativi ai procedimenti arrivati a sentenza nel periodo 2009-2013, iscritti negli uffici giudiziari italiani per i reati di “riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù” art. 600 c.p., “tratta di persone” art. 601 c.p. e “acquisto e alienazione di schiavi” art. 602 c.p.

I risultati della rilevazione campionaria dei fascicoli sono stati poi raccolti nel Rapporto “La tratta degli esseri umani - Indagine statistica su un campione rappresentativo di fascicoli definiti con sentenza relativamente ai reati ex art.

148 600, 601 e 602 del codice penale”168.

In base agli elementi più significativi dell’indagine si rileva che la vittima tipica dello sfruttamento in Italia è giovane con un’età media di 25 anni. Il sesso maggiormente rappresentato è quello femminile, con il 75,2% dei casi e le nazionalità sono principalmente quella rumena (51,6%)169 e nigeriana (19%). I

minorenni sono invece Il 15,7% delle vittime.

Nella maggior parte dei casi la vittima arriva volontariamente nel nostro Paese per cercare lavoro e le vittime stesse hanno dichiarato di essersi appoggiate a un connazionale, già presente in Italia, che solo poi si è rivelato in realtà essere il loro sfruttatore. Nel 15% dei casi poi a mettere in atto l’inganno è un familiare, un parente, il fidanzato, marito o compagno.

Se le donne vengono avviate e costrette principalmente alla prostituzione, gli uomini sono sottoposti a lavoro in condizioni di schiavitù e accattonaggio con orari e condizioni lavorative aberranti.

I minori sono anch’essi inseriti nel mercato della prostituzione o costretti a commettere furti, destinati all’accattonaggio, a lavare vetri, oltre a essere impiegati in sfruttamento lavorativo. Nella maggior parte dei casi i bambini sono condotti illegalmente in Italia per esser sfruttati: quando sono ancora molto piccoli sono spesso usati nell’accattonaggio per impietosire i passanti, quando crescono vengono avviati alle altre attività illecite.

L’associazione Save the Children, nel dossier di luglio 2016 “Piccoli schiavi

168 Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa del Ministero della Giustizia – DgStat, La tratta

degli esseri umani - Indagine statistica su un campione rappresentativo di fascicoli definiti con sentenza relativamente ai reati ex art. 600, 601 e 602 del codice penale, consultabile all’indirizzo:

https://webstat.giustizia.it/Analisi%20e%20ricerche/Rapporto%20DgStat%20sulla%20tratta%20degli%2 0esseri%20umani.pdf

169 La Romania, entrata nell’UE nel 2007, continua a essere uno tra i principali Paesi di origine delle

vittime di tratta, non solo in Italia, ma anche in tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea, con un aumento del numero delle vittime di questa nazionalità nel corso degli anni (cfr. “Eurostat, Trafficking in human

beings, 2013” e “Eurostat, Trafficking in human beings, 2015” relativi ai dati della tratta in Unione

Europea dal 2008 al 2012 consultabili rispettivamente ai seguenti link:

https://ec.europa.eu/anti-trafficking/publications/trafficking-human-beings-eurostat-2015-edition_en http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-statistical-working-papers/-/KS-RA-13-005

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invisibili - I minori vittime di tratta e sfruttamento: chi sono, da dove vengono e chi lucra su di loro”170 riporta che nel periodo tra gennaio e giugno 2016, via

mare sono arrivati in Italia 10.524 minori stranieri non accompagnati, un aumento notevole rispetto ai 4.410 approdati nello stesso periodo di riferimento dell’anno precedente. È importante rilevare questo dato perché la categoria dei minori stranieri non accompagnati è a elevato rischio di tratta e sfruttamento. È utile quindi ricordare che il 2015 è stato segnato dalla scomparsa di 10 mila minori entrati in Europa.

I minori vittima di tratta e sfruttamento in Italia, in base ai dati del suddetto dossier, sono prevalentemente rappresentati da: ragazze nigeriane, rumene171 e di altri Paesi dell’Est Europa per lo sfruttamento sessuale, mentre

minori egiziani, bengalesi, albanesi, eritrei e somali per lo sfruttamento lavorativo, ma anche quello sessuale o per attività di spaccio.

I minori vittime di tratta vengono costretti a esercitare attività illegali o devianti attraverso l’uso di violenza o del ricatto psicologico. Gli sfruttatori tendono, infatti, a esercitare il controllo sulla vittima minacciandola di ripercussioni nei confronti dei suoi familiari.

In alcuni casi sono i genitori stessi ad affidare il minore a conoscenti che vivono in un altro Paese, investendo quasi tutto il proprio denaro, nella speranza che il figlio possa trovare migliori condizioni di vita e che possa poi

170 Coppola V., Lo Iacono E., Piccoli schiavi invisibili - I minori vittime di tratta e sfruttamento: chi sono, da

dove vengono e chi lucra su di loro, Save the Children Italia Onlus, 2016, consultabile all’indirizzo:

https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/piccoli-schiavi-invisibili

Cfr. anche Save the children, Tratta e sfruttamento: al mondo una vittima su 5 è un bambino o un

adolescente, 29 luglio 2016: https://www.savethechildren.it/press/tratta-e-sfruttamento-al-mondo-una-

vittima-su-5-%C3%A8-un-bambino-o-un-adolescente

Save the children, Tratta e sfruttamento: Save the Children, in Italia il più alto numero di vittime, 2.400 a

fronte delle 9.500 in Europa. Molti i minori: ragazze dall’Est Europa e Nigeria ma anche ragazzi egiziani,

22 agosto 2013: https://www.savethechildren.it/press/tratta-e-sfruttamento-save-children-italia-il- pi%C3%B9-alto-numero-di-vittime-2400-fronte-delle

171 In base ai dati raccolti nel dossier “Coppola V., Lo Iacono E., Piccoli schiavi invisibili - I minori vittime di

tratta e sfruttamento: chi sono, da dove vengono e chi lucra su di loro, Save the Children Italia Onlus,

2016”, è fortemente aumentato il numero di ragazze rumene tra i 15 e i 17 anni diventate vittime di tratta per prostituzione forzata.

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contribuire al mantenimento economico del nucleo rimasto in patria. Molto spesso i genitori ignorano le reali condizioni in cui si troverà il figlio, una volta giunto a destinazione. Gli sfruttatori, ben consapevoli di questo aspetto, usano sul minore la tecnica del senso di colpa, per cui lo stesso si sente in obbligo di obbedire a quanto gli viene imposto per non deludere le aspettative della propria famiglia.

I minori sono inoltre vittime di un altro fenomeno deplorevole: la tratta per adozioni internazionali illegali. Se da un lato non sono presenti molti dati a riguardo, non si può di certo negare la presenza anche nel nostro Paese di questa forma di trafficking a cui sono collegate pratiche, quali lo spostamento di donne in stato di gravidanza nel Paese dei genitori adottivi, l’acquisto di minori direttamente negli orfanotrofi oppure via internet e i rapimenti di bambini. A volte si cerca di convincere le madri a cedere spontaneamente il bambino subito dopo il parto, facendo leva su di esse e sull’immoralità del dare alla luce un neonato al di fuori di un matrimonio.

Dai casi presi in esame dalla DgStat è emerso inoltre come, anche in base all’etnia e al sesso variano le modalità di impiego. Generalmente, le donne provenienti dall’Europa dell’est sono condotte nel nostro Paese attraverso l’inganno e poi obbligate a prostituirsi e subire violenze, mentre le nigeriane vengono ricattate con l’uso di riti e pratiche locali, come i riti voodoo.

Per quando riguarda gli uomini, i rumeni sono impiegati nell’accattonaggio e furto, i cinesi e gli indiani sono sfruttati in attività lavorative in condizioni di schiavitù.

I casi di tratta sono portati alla luce principalmente dalle operazioni delle forze di polizia, mentre il 37,6% dei casi vede la vittima presentare denuncia nei confronti dei propri sfruttatori.

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Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche degli autori dei reati in esame, questi hanno un’età media di 35 anni e la maggior parte è composta da uomini stranieri di cui il 45,2% di nazionalità rumena, il 14,9% albanese e il 10,1% nigeriana. Sono uomini con carichi pendenti o precedenti penali per furto, favoreggiamento della prostituzione e violazione delle norme sull'immigrazione. Nella maggior parte dei casi i giudici dispongono una misura cautelare, custodia cautelare o arresti domiciliari.

Tra i capi di imputazione del fenomeno della tratta degli esseri umani, il più frequente è la “riduzione in schiavitù” seguito dalla “tratta di persone”. Pochi sono invece i casi di reato di acquisto di schiavi.

Nel documento La tratta di esseri umani (pagine 149-153)