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L’Unione Europea

Nel documento La tratta di esseri umani (pagine 37-42)

SEZIONE 2 LE FONTI REGIONAL

2.2. L’Unione Europea

Nel secondo dopoguerra vengono poste le basi che hanno permesso la creazione dell’Unione Europea. Gli Stati, stremati dalle conseguenze disastrose che il conflitto aveva lasciato, decisero di iniziare a collaborare al fine di promuovere una cooperazione economica. Il 18 aprile 1951 fu quindi firmato a Parigi il Trattato che istituì la Comunità europea del carbone e dell'acciaio, CECA59. In seguito fu creata la Comunità Economica Europea, CEE, con il

Trattato di Roma, firmato il 25 marzo 1957 insieme al Trattato che istituì la

59 Il trattato istitutivo della CECA, firmato a Parigi il 18 aprile 1951, entrato in vigore il 23 luglio 1952,

introduceva la libera circolazione del carbone e dell’acciaio creando un “mercato comune”. I Paesi firmatari erano: Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Il trattato aveva una durata di 50 anni ed è quindi terminato il 23 luglio 2002.

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Comunità europea dell’energia atomica, Euratom60. Negli anni, queste

istituzioni furono oggetto di diverse modifiche che permisero di portare alla luce quella che oggi è l’Unione Europea. Attualmente è in vigore il Trattato di Lisbona61.

Tali organismi nacquero per rispondere a esigenze inizialmente puramente di tipo economico. Nei primi Trattati non erano, infatti, presenti riferimenti alla protezione dei diritti umani, all’abolizione della schiavitù e della tratta di persone.

I “Trattati di Roma” furono emendati con l’”Atto Unico Europeo”, firmato a Lussemburgo il 28 febbraio 1986, entrato in vigore il 1° luglio 1987. L’Atto individuò come obiettivo fondamentale la creazione di uno spazio in cui poter sviluppare un mercato interno.

Sempre con questo intento il 14 giugno 1985, Benelux, Germania dell’Ovest e Francia firmarono l’”Accordo di Schengen” per creare uno spazio comune tra questi Stati attraverso l’eliminazione dei controlli alle frontiere di merci e persone.

A sancire ufficialmente uno spazio di libera circolazione di merci, servizi, persone e capitali tra tutti i Paesi Membri della Comunità è stata la “Convenzione di Schengen” firmata il 19 giugno 1990, in applicazione dell'” Accordo di Schengen”, che entrò in vigore il 26 marzo 1995.

La Convenzione aboliva i controlli alle frontiere interne, stabiliva regole comuni per l’ingresso e prevedeva la cooperazione tra le forze di polizia, le autorità doganali e giudiziarie. Fu inoltre creato il SIS, “Sistema Informativo Schengen”, una banca dati per favorire lo scambio di informazioni. Non è, infatti, difficile comprendere come fosse fondamentale prevedere una più facile comunicazione

60 I due Trattati sono i cosiddetti “Trattati di Roma”, entrati in vigore l’1 gennaio 1958.

61 “Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità

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tra gli Stati Membri, dal momento che la libera circolazione e l’eliminazione delle frontiere interne avevano e hanno reso più complicata l’attività di contrasto alla criminalità organizzata e alle altre attività illegali.

Con il “Trattato di Maastricht62” del 7 febbraio 1992 fu creata l’Unione

Europea e si puntò quindi a passare da un’unione di tipo economico a un’integrazione anche di tipo politico. Nacque così la struttura a tre pilastri: Comunità Europee (CE, CECA, Euratom), Politica estera e sicurezza comune (PESC), Giustizia e affari interni (GAI).

Il “Trattato di Amsterdam63” del 2 ottobre 1997 aumentò gli ambiti di

competenza dell’UE e, infine, il Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea, firmato il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1° dicembre 2009, ha modificato i precedenti Trattati (“Trattato di Maastricht” e “Trattato di Roma”).

Tra gli aspetti più importanti, il “Trattato di Lisbona” inserì tra gli ambiti di competenza dell’UE il settore dell’immigrazione, dell’asilo e delle frontiere, eliminò la struttura a tre pilastri, divise le competenze tra Stati membri e Unione, sottolineò l’importanza della dimensione democratica dell’Unione e della tutela e protezione dei diritti fondamentali attribuendo alla “Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea”, detta anche “Carta di Nizza64” del

2000, lo stesso valore giuridico dei trattati e rendendola quindi giuridicamente vincolante.

In riferimento al tema oggetto del presente lavoro, la Carta impone all’art. 5 il divieto di schiavitù, servitù, lavoro forzato od obbligatorio e la tratta

62 Trattato di Maastricht o Trattato dell'Unione europea, firmato a Maastricht (Paesi Bassi) il 7 febbraio

1992, entrato in vigore l’1 novembre 1993.

63 Trattato di Amsterdam, firmato il 2 ottobre 1997, entrato in vigore l’1 maggio 1999.

64 Carta di Nizza, proclamata il 7 dicembre 2000 a Nizza e il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, da parte del

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di esseri umani e all’art. 3(2) aggiunge il divieto di utilizzare il corpo umano e le sue parti come fonte di guadagno finanziario.

2.2.1. Decisione quadro 2002/629/GAI e direttiva 2011/36/UE

Il primo atto dell’Unione europea nel contrasto al fenomeno della tratta è stato la “decisione quadro 2002/629/GAI sulla lotta alla tratta degli esseri umani”65 del 19 luglio 2002. Questa aveva l’obiettivo di stabilire un quadro

comune per la cooperazione giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri a proposito di tale tematica.

Il 5 aprile 2011 la decisione è stata sostituita dalla “direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI”66 del Parlamento europeo e del Consiglio, con l’obiettivo di

stabilire norme minime comuni per definire i reati legati alla tratta di persone e le relative pene. Entrata in vigore il 15 aprile 2011, doveva essere recepita dagli Stati membri dell’UE entro il 6 aprile 201367.

La direttiva 2011/36/UE affronta il tema della tratta di persone attraverso un approccio onnicomprensivo, integrato e focalizzato sui diritti umani.

La direttiva è molto attenta poi all’ambito della protezione delle vittime, reali e potenziali, e dei loro diritti.

Tale strumento ha messo in luce nuove e più efficaci misure che gli Stati

65 Decisione quadro 2002/629/GAI del Consiglio, 19 luglio 2002, sulla lotta alla tratta degli esseri umani,

entrata in vigore il 1° agosto 2002.

66 Direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, 5 aprile 2011 concernente la

prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI; entrata in vigore il 15 aprile 2011.

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membri devono adottare per affrontare in modo più deciso il tema, sempre più preoccupante, della tratta di esseri umani.

La direttiva ha previsto, inoltre, l’istituzione di un coordinatore dell’UE per la lotta contro la tratta di esseri umani, al fine di meglio affrontare tale fenomeno. Lo strumento afferma l’importanza di tenere in considerazione anche altre due direttive, la direttiva 2004/81/CE e 2009/52/CE.

2.2.2. Direttiva 2004/81/CE

La “direttiva 2004/81/CE riguardante il titolo di soggiorno da rilasciare ai cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri umani o coinvolti in un'azione di favoreggiamento dell'immigrazione illegale che cooperino con le autorità competenti”68 è stata adottata dal Consiglio il 29 aprile 2004. Viene con

questa introdotta la possibilità di ottenere il rilascio del titolo di soggiorno, subordinandolo però alla cooperazione della vittima nelle indagini.

Vengono stabilite le norme per la procedura di rilascio e rinnovo del titolo di soggiorno, le cause ostative e le modalità di trattamento delle vittime prima e dopo la concessione del permesso.

2.2.3. Direttiva 2009/52/CE

“La direttiva 2009/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009 che introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti

68 Direttiva 2004/81/CE del Consiglio, 29 aprile 2004, riguardante il titolo di soggiorno da rilasciare ai

cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri umani o coinvolti in un'azione di favoreggiamento dell'immigrazione illegale che cooperino con le autorità competenti; entrata in vigore il 6 agosto 2004.

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nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare”69 è relativa allo sfruttamento lavorativo.

Questa può essere ricollegata al tema della tratta poiché le sanzioni che stabilisce dovrebbero far venire meno la richiesta di manodopera straniera a costo basso o nullo rinvenibile nelle vittime di tratta da sfruttare.

Nel documento La tratta di esseri umani (pagine 37-42)