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37 Con il termine progetto, nelle scienze applicate, si identifica il complesso di attività

correlate tra loro, sotto il nome di progettazione e per mano di un progettista, finalizzate a creare percorsi e/o prodotti o a realizzare servizi rispondenti a obiettivi specifici determinati.

In un progetto su commissione con valore legale, i criteri di esecuzione, controllo e completamento in termini di tempi, costi e qualità, sono definiti in un contratto.

Il termine deriva dal latino proiectum, participio passato del verbo proicere, letteralmente traducibile con gettare avanti; il che spiega anche l'assonanza

etimologica dei verbi italiani proiettare e progettare.

Enciclopedia wikipedia

Leggendo queste definizioni, alla luce del tentativo precedente di definire il termine Design, si conferma come Design e Progetto abbiano molti punti in comune.

Se Design è Visione, lo è dunque anche il Pro-Gettare, andare avanti, oltre,…

La prerogativa del termine “Progetto” è quella di inclusione di una molteplicità di ambiti disciplinari: dall’architettura al Design, dall’Ingegneria alla farmacologia, dalla politica alla società,…

Dunque verrebbe quasi naturale sostenere che probabilmente la traduzione più corretta del termine anglosassone “Design”, anch’esso inclusivo e trasversale alle discipline (come anche nel citato Design for Growth and Prosperity), sia proprio “Progetto” e non solo “Disegno Industriale”.

Ancora una volta le definizioni sancite da vocabolari e da dizionari tengono in scarsa considerazione la componente emotiva, profonda e personale che spinge un individuo a progettare.

“È il desiderio che crea ciò che è desiderabile, è il progetto che pone il fine”. - Simone de Beauvoir, Per una morale dell'ambiguità, 194715

Anche nel caso della definizione di Creatività vocabolari e dizionari scarseggiano nel sottolineare la forza propulsiva “umana ed emotiva” che sta alla base dell’atto creativo.

E, come un atto creativo, anche il progetto include un margine di piacere. Progettare, creare, (e anche quindi pro-creare) ci da piacere, altrimenti come spiegare la forza che spinge un individuo a passare giorni se non anni, a compiere ricerche lunghe e faticose, a fare e disfare disegni e

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prototipi, a rincorrere un fine soppiantando regole note (creatività) con la fatica fisica e mentale di creare qualcosa di nuovo e di utile?

Nietzsche:“Il far progetti e il formar propositi porta con sé molti buoni

sentimenti; chi avesse la forza di essere per tutta la sua vita nient’altro che un fabbricatore di progetti, sarebbe un uomo molto felice. Ma costui dovrebbe talvolta riposarsi di questa attività, attuando un disegno – e allora verrebbero il dispiacere e il disincanto.”16

Volendo andare oltre, si potrebbe tentare di sostenere che l’Idea, la Visione, implicita o rivelata in un prodotto di Design, genera un appeal nei confronti di un individuo anche perché sta a testimonianza che un progetto è stato portato a compimento e, in senso ancora più lato, che un desiderio ha trovato applicazione, si è in un qualche modo esaudito… Ogni progetto di Design rivela che da qualche parte, tramite qualche individuo, è stato costruito un pezzetto di futuro.

Non so se questo sia corretto, senza dubbio è affascinante.

Mi piace cioè pensare che un individuo (consumatore), offrendo una parte di sé (denaro), acquisisca anche, e dunque condivida, il desiderio di un progettista che, con tutto il proprio bagaglio di sogni, fatiche, difficoltà e ostacoli, è riuscito ad esaudirlo, appunto al fine di condividerlo con altri e creando così, in maniera magari anche microscopica, un piccolo passettino in avanti nell’evoluzione della nostra società.

16Nietzsche, F., Umano troppo umano, Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches.

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1.5 - Sintesi

1 Operazione mentale che compendia una quantità di dati conoscitivi in una

conclusione unitaria ed essenziale (si contrappone in genere ad analisi):

procedere a una s. di vari elementi.

2 estens. Compendio, riassunto: una s. della letteratura italiana; riunione,

fusione di elementi diversi in un tutto unico: i vecchi centri storici sono una s.

di arte e storia || in s., in forma breve e concisa: esporre in s. un'idea • loc.

cong. testuale in s., in breve, insomma.

3 chim. Formazione di composti a partire dagli elementi o da composti più semplici

|| s. proteica, in chimica e in biologia, processo che avviene nelle cellule e che porta alla costituzione delle proteine | s. clorofilliana, fotosintesi. - sec. XVIII

Dizionario Sabatini Coletti

sìnteṡi s. f. [dal lat. tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di

συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto (in contrapp. ad analisi). Con accezioni proprie nella varie discipline e tecniche:

1. Nel linguaggio filos., ogni procedimento o atto conoscitivo, che, partendo da

elementi semplici e parziali, giunge a una rappresentazione o a una conoscenza complessa e unitaria. In partic.:

a. In Aristotele, l’attività dell’intelletto che unisce i pensieri nella proposizione,

congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula.

b. In Kant, ogni forma di unificazione del molteplice operata dalla coscienza (come,

per es., quella dell’intelletto che unisce mediante le categorie la molteplicità dei dati spazio-temporali): s. empirica, intellettuale.

c. Nel pensiero idealistico post-kantiano, il momento conclusivo del processo

dialettico, in cui si risolve la contraddizione della tesi e della antitesi in una superiore unità.

d. Nel neoidealismo italiano (Croce, Gentile), l’attività propria dello spirito con cui

esso ordina, organizza, crea il proprio mondo.

2. Nel linguaggio com., l’operazione intellettuale con cui di una materia, di

un’argomentazione, di un insieme logico o anche di un complesso di fatti si raccolgono i concetti o gli elementi essenziali; quindi, genericam., compendio, esposizione riassuntiva, e sim.: fare, dare la s. di un sistema, di una teoria

scientifica, del pensiero di un filosofo; dire, esporre, esprimere in s.; in s., le cose stanno così. In usi fig., riunione di elementi concreti o astratti in un unico

complesso; somma di elementi essenziali: quella potente s. pittorica che è il

«Giudizio universale» di Michelangelo; la patria era allora la s. di tutti i più nobili ideali; con riferimento a persona, in espressioni più o meno iperboliche: considerava sua madre la s. di tutte le virtù , suo padre invece la s. di tutti i vizî.

3. In chimica, procedimento di formazione di un composto dagli elementi

componenti (s. dagli elementi) o da composti più semplici; in chimica inorganica generalm. il termine è usato per le sintesi dagli elementi, mentre negli altri casi si usano i termini preparazione o, nell’industria, produzione, fabbricazione; in chimica organica la sintesi si realizza generalm. da altri composti, che possono

Vocabolario Treccani

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essere relativamente semplici (s. totale, che in genere richiede molti passaggi) o con caratteristiche strutturali vicine a quelle della sostanza desiderata (s. parziale). Si possono sintetizzare sia composti già esistenti in natura, sia composti nuovi. Alcune sintesi si possono effettuare con l’intervento di enzimi (s. enzimatiche) in vitro, analogam. alle s. enzimatiche che avvengono in vivo (biosintesi); anche per scopi industriali si usano talora enzimi di origine animale, vegetale o microbica, oppure colture microbiche (s. microbiologiche); sintesi particolari possono venire realizzate con tecniche di ingegneria genetica.

4. In geologia, processo di rifusione, assimilazione e mescolamento di rocce varie

che danno origine a un nuovo magma.

5. In fisica e nella tecnica, s. armonica, costruzione di una grandezza periodica non

sinusoidale attraverso la sovrapposizione di più grandezze sinusoidali (v. armonico, n. 4): per es., in elettronica, s. di un segnale, la generazione di un segnale mediante la combinazione di opportune componenti armoniche; s. di frequenza, la generazione di segnali sinusoidali di frequenza variabile e di elevata stabilità e definizione, realizzata dai sintetizzatori (v.) e impiegata nei moderni sintonizzatori (detti appunto a s. di frequenza) radio e video per la ricerca e l’aggancio delle stazioni emittenti. S. di apertura, in radioastronomia, tecnica basata

sull’elaborazione computerizzata dei segnali di due antenne, mobili su una vasta area, con la quale si può ricostruire un’informazione equivalente a quella data da un’antenna di apertura pari all’area spazzata (v. radiotelescopio). Nella tecnica, fase del progetto degli elementi di un sistema volta ad assicurare all’insieme le prefissate caratteristiche: si parla così di s. di una rete elettrica, di s. di un sistema di

controllo, ecc. Si parla poi di s. parziale quando alcuni degli elementi sono

prefissati e gli altri debbono essere determinati di conseguenza, e, invece, di s.

totale allorché l’intero sistema deve essere studiato e sviluppato nelle sue varie

parti simultaneamente come un tutto unico. S. d’immagine, nella trasmissione delle immagini, procedimento di ricomposizione dell’immagine trasmessa, effettuato nel luogo di ricezione e consistente nella successiva e ordinata riproduzione degli elementi in cui l’immagine stessa era stata scomposta dagli organi di analisi del complesso trasmittente. Nella teoria della percezione e nella tecnica della riproduzione (fotografica, tipografica) dei colori, s. additiva e s.

sottrattiva, l’effetto della combinazione rispettivam. per somma o per sottrazione

di luci colorate: in partic., la sintesi additiva di luci dei tre colori primarî additivi (il rosso, il verde e il blu) con diverse intensità dà luogo a quasi tutti i colori percepibili (tale effetto è sfruttato, per es., nella televisione a colori), analogamente alla sottrazione combinata dalla luce bianca di componenti cromatiche tramite strati filtranti di diversa densità dei tre colori primarî sottrattivi (il giallo, il magenta e il ciano), come avviene nella fotografia e nella stampa tipografica a colori.

6. In matematica, nella risoluzione di un problema, spec. se di carattere geometrico (per es., una costruzione), si usava distinguere fra analisi, in cui si esaminano le proprietà e le reciproche relazioni degli enti dati e di quelli da determinare (supponendo il problema già risolto, cioè senza distinguere fra gli uni e gli altri), e sintesi, in cui si riordinano le proprietà trovate per ottenere la soluzione del problema.

7. In chirurgia, la riunione di due lembi, parti o segmenti di tessuto o di organo,

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