Il territorio inteso come prodotto storico di un millenario rapporto tra le comunità umane, lo spazio e le risorse geografiche, ha assunto negli ultimi decenni un ruolo determinante all’interno delle comunità locali grazie alla sua capacità di comunicare una specifica identità culturale. Il recupero e la valorizzazione della peculiarità territoriali, storiche, culturali e paesaggistiche permettono di trasmettere una sensazione di tipicità alternativa ai modelli di vita urbana, rispondendo all’esigenza moderna di recupero delle tradizioni locali. Questo nuovo fenomeno di “ritorno alla terra” ha permesso al settore turistico di instaurare nel contesto
27 Il restante 5% crede che il turismo sostenibile sia una pratica conveniente, al contrario del 4% che
lo individua come una forma di turismo costosa; il 5% degli intervistati ammette di non sapere di cosa si tratti.
28 Il Rapporto ha evidenziato che di coloro che usano il web per organizzare l’esperienza ecoturistica,
il 67% si rivolge ai principali motori di ricerca, il 42% si affida a siti specifici di viaggi e turismo e il 30% a siti come TripAdvisor o Booking (il totale delle percentuali non è pari a 100 in quanto la domanda prevedeva la possibilità di risposta multipla).
ambientale, in particolare quello rurale, una nuova offerta con l’obiettivo di organizzare al meglio i fattori di attrattiva del territorio attraverso una rete di strutture e servizi che ne garantiscano la fruizione. (Antonioli Corigliano M., Viganò G., 2004)
Con “territorio rurale” si intende un’area che si caratterizza per una bassa densità demografica, in cui l’attività agricola riveste un ruolo determinante unitamente ad altre attività economiche come l’artigianato, il turismo e le piccole-‐ medie imprese. Questo insieme di attività devono rispondere all’esigenza post-‐ moderna di tutela e salvaguardia dell’ambiente, in quanto il nuovo modello di sviluppo del mondo rurale non deve più puntare esclusivamente al raggiungimento di traguardi economici ma deve anche essere in grado assicurare il benessere della comunità locale. (Lanfranchi M., 2008)29
L’ambiente rurale è protagonista di una nuova forma di “turismo alternativo” che individua nel paesaggio e nella scoperta delle sue componenti peculiari una nuova fonte di attrattiva turistica. Con turismo rurale si intende quella “forma di
turismo avente per destinazione delle località fortemente caratterizzate, nella storia e nel paesaggio, dall’attività agricola, e in cui la motivazione principale è il godere della natura intesa come ambiente in cui rilassarsi e praticare attività attinenti alle tradizioni locali come l’enogastronomia e le attività culturali finalizzate alla scoperta della vita contadina”. (Trevisan G., Mauracher C., 2006)
Il turismo rurale può essere considerato un micro-‐segmento dell’ecoturismo30 in
quanto in entrambi i fenomeni la domanda è mossa dal desiderio di vivere un’esperienza a stretto contatto con l’ambiente naturale, per conoscerne la cultura, la storia e le tradizioni. Il binomio turismo-‐agricoltura basa il proprio successo sul concetto di territorio, quale insieme di risorse locali e risultato delle opere di trasformazione dell’uomo, che è strettamente legato al concetto di tipicità che connota il recupero e la valorizzazione della cultura e dell’identità locale attraverso i
29 Per un approfondimento sull’evoluzione delle definizioni di “paesaggio rurale”, vedi il cap. 2.2 “Il
paesaggio rurale”.
30 Con “Ecoturismo” si intendono quelle forme di turismo in cui la motivazione fondamentale del
prodotti tipici che rappresentano le tradizioni locali. L’integrazione tra turismo e agricoltura rappresenta oggi una nuova opportunità economica come fonte di aumento del reddito delle aziende agricole le cui attività sono multifunzionali. (Trevisan G., 2002)
Ciò che distingue il turismo rurale dall’ecoturismo è individuabile in primo luogo nell’importanza primaria che assume la componente paesaggistica nell’esigenza del turista rurale di evasione dalla realtà urbana e di contemplazione delle bellezze naturali. Il termine paesaggio denota una pluralità di significati che dipendono dal contesto in cui viene utilizzato; la Convenzione Europea del Paesaggio, adottata il 19 luglio 2000 a Strasburgo, fornisce nel primo articolo una definizione del concetto di paesaggio il quale “designa una determinata parte di territorio, cosi come è
percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.31 Una destinazione turistica rurale deve possedere
un ambiente naturale peculiare, in cui sia riconoscibile l’intervento dell’uomo, espressione della cultura locale; il paesaggio rurale deve rispondere a tre requisiti: la riconoscibilità e l’autenticità, l’accessibilità, ovvero devono essere presenti strutture e indicazioni che garantiscano la fruizione, e deve essere fortemente evocativo. (Trevisan G., Mauracher C., 2006)
In questo contesto i prodotti tipici alimentari ed enogastronomici giocano un ruolo essenziale. Con prodotto “tipico” si intende tutto ciò che è caratterizzato da elementi storico-‐culturali radicati nel territorio d’origine e di produzione, che trasmettano il senso di appartenenza al territorio e alle tradizioni locali che lo contraddistinguono. Per poter parlare di produzione tipica questa deve essere realizzata in un ambiente territoriale circoscritto tramite un processo produttivo non facilmente imitabile a cui si aggiungono variabili esogene peculiari come il clima, conformazione della suolo, il patrimonio culturale, storico ed artistico. (Lanfranchi M., 2008). La tutela delle peculiarità e delle tradizioni produttive che consentono a
31 Per approfondimenti sul concetto di paesaggio, vedi cap. 2 “Il paesaggio come attrattiva turistica e
un prodotto locale di divenire “tipico” è un fattore determinante sia per la tutela e valorizzazione del territorio rurale sia per lo sviluppo del turismo enogastronomico.
In quest’ottica il territorio rurale è considerato come un ambiente in cui operano un insieme di sistemi caratterizzati da modelli di produzione innovativi, tipici e tradizionali, i quali, in armonia con l’attività delle comunità locale, si propongono l’obiettivo di riscoprire e valorizzare gli elementi tradizionali e culturali. (Antonioli Corigliano M., Viganò G., 2004)
Tra le risorse primarie dell’offerta turistica rurale è possibile individuare anche le aree naturali protette, le aree marine, i villaggi, le fattorie e le case coloniche, i siti archeologici ad interesse culturale e naturalistico, e i parchi nazionali, ovvero tutte quelle componenti, naturali o artificiali, in grado di trasmettere la storia e le peculiarità di un territorio. (Timothy D.J., Boyd S.W., 2007) Un prodotto turistico rurale di successo necessita, oltre alla già citate risorse primarie, di una perfetta integrazione di queste ultime nel contesto rurale; devono infatti essere presenti sul territorio le strutture che forniscono ai turisti i servizi necessari per la fruizione del prodotto rurale quali per esempio agriturismi, ristoranti tipici, cantine ed aziende agricole ma anche musei, strutture per la pratica di sport, itinerari gastronomici e Strade del vino. (Trevisan G., Mauracher C., 2006)
Una forma peculiare del turismo rurale è costituita dall’agriturismo che si è diffuso velocemente negli ultimi decenni in Europa, Nuova Zelanda, Australia e Nord America; l’agriturismo permette ai piccoli produttori agricoli di incrementare le entrate offrendo ai visitatori vitto e alloggio in strutture dislocate all’interno dell’area di produzione rurale, adibendo per esempio parti di fattorie in alloggi, realizzando campeggi e parcheggi per roulotte, creando sentieri e percorsi didattici all’interno delle tenute. (Timothy D.J., Boyd S.W., 2007)
Le strutture agrituristiche sono in grado di valorizzare i paesaggi rurali e le relative peculiarità connesse con l’attività agricola, i prodotti agronomici locali, le tradizioni storico-‐culturali e il patrimonio edilizio-‐architettonico. Il successo degli agriturismi si deve alla possibilità offerta ai turisti di soggiornare in luoghi non convenzionali, in strutture rurali tradizionali, ristrutturate nel pieno rispetto
dell’originalità architettonica, e di degustare e acquistare i prodotti della stessa azienda agricola o del territorio che li ospita; il proprietario dell’agriturismo e i suoi collaboratori devono assicurare ai loro ospiti la piena tipicità dei prodotti, rendendoli partecipi delle tradizioni produttive locali attraverso guide e itinerari all’interno dell’azienda. (Lo Surdo G., 2012)
In Italia il numero delle aziende agrituristiche nel 2013 era di 20.897, 423 in più rispetto all’anno precedente; rispetto al 2012 il numero delle strutture agrituristiche è aumentato soprattutto nell’Italia settentrionale (+6,1%) e al centro (+1,1%), mentre al Sud si è registrato un calo del 2,1%. Le aziende agrituristiche che offrono il servizio di alloggio sono 17.102, ovvero l’81,8% del totale nazionale, con 224.933 posti letto e 8.180 piazzole di sosta per il campeggio; del totale delle strutture, il 44,6% offre il servizio ristorazione e il 16,3% combina l’alloggio con esperienze di degustazione, particolarmente diffuse in Veneto, Piemonte, Toscana, Marche e Umbria. Il 57,9% degli agriturismi offre la possibilità di svolgere attività di sport e ricreative come l’equitazione, l’escursionismo, i corsi di cucina, il trekking, le osservazioni naturalistiche, e tour in mountain-‐bike.32 (ISTAT, 2014)
In mancanza delle risorse secondarie, ovvero delle strutture e dei servizi che rendono accessibili e fruibili i fattori di attrattiva, non può esistere uno sviluppo turistico in quanto, esse rappresentano importanti elementi di valorizzazione e di rilancio del contesto rurale. (Trevisan G., Mauracher C.,2006) Lo sviluppo del turismo rurale, che registra in Italia un notevole successo grazie alla ricchezza e alla varietà dei territori, permette alle località rurali che non possiedono le classiche attrattive storico-‐artistiche di integrare la propria attività economica con quella turistica, diversificandone l’economia e rivitalizzando i territori non più competitivi. Essenziale risulta la co-‐partecipazione degli attori locali e delle comunità nella promozione di progetti intersettoriali volti a valorizzare l’offerta territoriale e la tutela delle risorse rurali.
32 In Italia gli agriturismi sono regolati dalla Legge n. 96 del 20 febbraio 2006, “Disciplina