PARTE II – UN LUNGO CAMMINO VERSO LA MODERNITA’ (PORRE CORRETTAMENTE SOLO DOMANDE PENULTIME)
4. Una prospettiva repubblicana ed una concezione federalista
Il titolo del paragrafo discende dalla lezione di David Hume e Denis Diderot che, ripresa ed approfondita da Johann Friedrich Herbart, insegna anche come, tolti gli oggetti ed i fatti che riempiono lo spazio-tempo, non rimanga nulla e, allo stesso modo, non rimanga la coscienza (e l’anima umana), tolte tutte le sensazioni che riempiono la coscienza. Infatti in contrasto con la sintesi critica kantiana, Johann Wolfgang von Goethe e Hermann von Helmholtz affermano che lo spazio, il tempo e la tavola delle categorie non sono uno scheletro a priori, perché la coscienza deriva dalla sensazioni, percepite ed apprese, che sono segni. Allora imparare a comprendere il significato dei segni è una facoltà dell’intelletto, dato che un ordinamento artificiale dei fenomeni e degli eventi non può costruire alcun concetto astratto, al di là di essi. Inoltre in buon accordo con l’insegnamento di Jules Henri Poincaré, non esiste logica della pluralità, senza logica della finitezza ed occorre intendersi e concordare su cosa sia oggetto di convenzioni 51.
Gli sviluppi paralleli e, a volte, anche intrecciati di scienze e lettere, tra ’800 e prima metà del ‘900, vedono il concorrere di scienziati (come Gustav Robert Kirchhoff, Heinrich Rudolf Hertz, Albert Einstein, János/John von Neumann, ecc.) e filosofi o letterati (muovendosi, tra molti altri, da Robert Musil fino a Hilary Putnam) nello stabilire come le scienze non debbano cercare di spiegare e nemmeno interpretare, ma elaborare modelli. Di conseguenza, la filosofia della scienza dovrebbe stabilire che il senso del mondo debba essere al di fuori di esso, ma che fuori da esso non si può andare. Allora il senso della possibilità deve far sì che l’elaborazione teorica non rappresenti un cedimento all’irrazionalismo, ma necessiti di strumenti formali per l’interpretazione relativa di una relatività in un’altra, mediante traduzioni coerenti 52. Tutto ciò vale anche per la matematica; infatti poter scegliere tra diverse soluzioni fornisce le migliori soluzioni, in relazione ai propri scopi, perché l’importante è scoprire variabili sempre nuove e le loro possibili connessioni.
Gli sciami nei frutteti non appartengono ad un albero, diversamente dai fiori, dai frutti e dai semi, ma sono indispensabili l’impollinazione dei fiori degli alberi, operazione fondamentale per ottenere i frutti attesi che
49 La conclusione del presente paragrafo è liberamente ripresa e riassunta da: Alan Turing – Una biografia, di Andrew Hodges
(Universale Bollati Boringhieri, Torino, 2006).
50
Il paragrafo a seguire è liberamente ripreso e riassunto da: Lo sguardo muto delle cose – Oggettività e scienza nell’età della crisi, di Luca Guzzardi (R. Cortina Ed., Milano, 2010).
51
Un esempio di notevole interesse è dato dall’adozione dei Sistemi Standard Internazionali.
contengono i semi necessari e capaci per/di dar origine a nuovi alberi (Douglas Richard Hofstadter, esperto d’ingegneria della conoscenza che riprende un pensiero junghiano, senza mai citare Karl Gustav Jung: medico, psicanalista e filosofo; una figura originale e anche se certamente molto discutibile 53).
Un esempio significativo di costruzione di modelli matematici è dato dalla formulazione delle geometrie non- euclidee, ad opera di Nikolaj Ivanovič Lobačevskij, János Bolyai e Georg Friedrich Bernhard Riemann, a
partire dagli anni ’20 dell’’800 (anche se un precedente isolato e, all’epoca, poco conosciuto risale ai primi del ‘700, ad opera di Giovanni Girolamo Saccheri). A riguardo, è di notevole interesse la difesa di Kant, da parte del filosofo neo-kantiano Ernst Cassirer. Infatti un banale riscontro di date, stabilisce l’impossibilità per Kant, scomparso proprio all’inizio dell’’800, di conoscere gli sviluppi della matematica e della fisica, a lui successivi. Invece la grandezza di Kant e della sintesi espressa nelle sue critiche è proprio l’aver accolto totalmente la scienza galileiana e newtoniana, rigettando completamente quanto ancora affermato, senza alcuna ombra di dubbio, dall’ortodossia chiesastica e, in primis, dall’inquisizione cattolica. Cassirer stesso aggiorna poi la sintesi critica kantiana, per tener conto degli avanzamenti scientifici intercorsi.
Un approccio finitista permette d’abbracciare, in modo completo, la globalità scelta, mostra i limiti di tale globalità e fa sapere che tutto potrebbe anche essere altrimenti. Infatti tutte le proposizioni di descrizioni del mondo devono ottenersi da un numero finito di proposizioni date, cosicché l’edificio della scienza, sempre interpretabile in modo evolutivo, sia costruito con queste pietre fornite e comunque solo con queste. Un risvolto etico di questo atteggiamento epistemologico è l’assunzione di una prospettiva drammaturgica, nei suoi aspetti tecnici, strutturali, politici e culturali 54. Infatti pur tenendo conto dei limiti dell’analogia teatrale, individui ed equipe sono gli attori e la compagnia che devono saper mettere in scena la rappresentazione della vita personale ed associata 55. Pertanto in ciascuna routine e nelle diverse ambientazioni spazio- temporali, le maniere apparenti di presentarsi e comunicare devono essere esternate con cortesia e decoro, nascondendo il lavoro sporco, talvolta necessario, e non ostentando atteggiamenti cinici.
Il mondo della cultura costituisce un unico paese 56 è una sentenza di David Hilbert, grandissimo matematico tedesco, tra fine dell’800 ed inizio del ‘900. La prima conseguenza afferma che la cultura, dalla matematica alle varie scienze, come pure dalle lettere a tutte le arti, non conosce razze. La seconda conseguenza pone limiti precisi alla realizzazione di intelligenze artificiali, aprendo invece all’ingegneria della conoscenza 57, altrimenti sarebbe necessario modellare completamente l’interazione tra mente e mondo, oltre ad includere le componenti sensoriali e motorie 58. Infatti una caratteristica del cervello è la capacità di pensare per analogie, prendendo in considerazione solo una certa parte dei dati a disposizione, mentre un’ipotetica
53
La frase citata è riportata da: Anelli nell’io – Cosa c’è al cuore della coscienza? di Douglas Richard Hofstadter (Oscar saggi Mondadori, Milano, 2010). Nello stesso testo, proprio riferita all’autore, è riportata una frase, scritta da un suo collega ed amico, di fronte ad una situazione personale particolarmente difficile.
C’è una vecchia barca a vela da competizione nel Maine… e mi piace vederla, a fianco sulla linea di partenza, perché è forse la più bella barca che abbia mai visto. Il suo nome è Allodola disperata, che mi sembra altrettanto bello. Tu adesso ti sei imbarcato all’avventura come un’allodola disperata, ma questo è esattamente quello che devi fare ora come ora. E le tue riflessioni sono le riflessioni di una persona che si è scontrata con, e ha potuto valutare, la potenza della vita sul nostro dolce pianeta. Ritornerai, restituito al tuo equilibrio, con nuove forze, ma ci vuole tempo per guarire. Quando ritornerai, saremo tutti qui sulla riva, ad aspettarti.
54
La conclusione del presente paragrafo è liberamente ripresa e riassunta da: La vita quotidiana come rappresentazione, di Erving Goffman (Il Mulino, Bologna, 1969).
55
In ogni espressione ed azione, massimo deve essere anche il rispetto delle donne.
56 La conclusione del presente paragrafo è liberamente ripresa e riassunta da: Alan Turing – Una biografia, di Andrew Hodges (op. cit.). 57
Un’osservazione non secondaria constata che la mente risiede nel cervello (cioè un dato genetico e biologico) ed è composta solo dalle percezioni, apprese ed organizzate. Pertanto se esistesse un’anima d’origine divina, nulla impedirebbe che fosse donata anche ad una macchina.
58
macchina infallibile non ha intelligenza, capace d’apprendimento e comprensione. Per contro, è sempre incerto il confine tra intelligente e meccanico, nelle attività umane come in quelle eseguibili da una macchina 59
, come appare evidente dall’utilizzo di alberi decisionali e tavole d’istruzioni.
A riguardo, esempi sono dati dal riconoscimento di strutture ordinate, come i gruppi di simmetrie ed i numeri di Fibonacci. Applicazioni, d’interesse per la Geomatica, sono la disposizione dei colori nel piano, il disegno di forme regolari su strutture quasi regolari, il passaggio da figure e solidi convessi a figure e solidi concavi, ecc. (dove è evidente che ricerca matematica e lavoro ingegneristico sono profondamente interdipendenti). Un caso a sé è poi fornito dalla doppia negazione, dove questa è grammaticalmente permessa. Infatti solo il tono della stessa e/o il contesto, dov’è inserita, può stabilire, se è un’affermazione, oppure un rafforzamento della negazione espressa. Altre applicazioni, di interesse specifico per la Geomatica, sono le misurazioni, che implicano sempre un elemento di decisione 60, cioè una divisione del mondo osservato, in ciò che è rilevante e ciò che invece si può trascurare. Da questa considerazione, discende il legame tra statistica ed informatica, messo in atto con il calcolo di probabilità 61.