EVOLUZIONE DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE E COMPETENZE DELL’UNIONE EUROPEA IN MATERIA D
4. Il diritto alimentare dell’Unione Europea nelle relazioni esterne.
4.1. Unione Europea ed OMC.
L’Organizzazione mondiale del commercio, meglio nota come
World Trade Organization, con sede a Ginevra, è stata istituita nel
1994 a conclusione dei negoziati dell’Uruguay Round.125 Essa sostituisce il General Agreement to Tariff and Trade (GATT del 1947).126 L’OMC rappresenta l’istituzione di gestione delle relazioni esecutivo che attua le politiche decise, e Segretario che è organo amministrativo- burocratico composto da Direttore tecnico e personale tecnico. In ambito alimentare predispone un vasto programma per la sicurezza per ridurre i rischi derivanti dal consumo di elementi contaminati mediante l’uso di nuove tecnologie e sistemi per una corretta analisi del rischio. Cfr. CAPELLI, op. cit., Pag. 56-57-58.
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Art. 220 TFUE ex art. 303 TCE.
124 Art. 220 TFUE ex art. 304 TCE.
OCSE: Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico istituita nel 1960. Ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e espandere il commercio mondiale su base multilaterale con l’intento di eliminare o ridurre gli ostacoli di qualsiasi natura al commercio internazionale. È un vero e proprio foro intergovernativo di discussione e programmazione delle politiche economiche e sociali ad esso riferite. Organo politico e decisionale è il Consiglio costituito da rappresentanti dei Paesi aderenti. Cfr. CAPELLI, op. cit., Pag. 61-62
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Uruguay Round: negoziato che si conclude con l’approvazione degli Accordi di
Marrakech 1994 , con la creazione del WTO ela firma di tre Accordi: GATT
(accordo su tariffe doganali e commercio); GATS (Accordo su commercio e servizi) e TRIP’s ( Accordo sui diritti intellettuali).
126 GATT: Accordo internazionale firmato a Ginevra nel 1947 per disciplinare la
basi di un sistema multilaterale di relazioni commerciali e favorire la liberalizzazione del mercato. Inizialmente le Nazioni Unite avevano l’intenzione di realizzare un progetto più ambizioso (ITO; Organizzazione Internazionale del
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commerciali internazionali. Le attività di cui si occupa l’OMC vanno dal commercio di merci e servizi, all’agricoltura, fino agli aspetti commerciali della proprietà intellettuale. I lavori svolti in tale sede mirano a ridurre le barriere al commercio, garantendo per tal via politiche economiche coerenti, e l’integrazione tra Paesi a livello mondiale, favorendo l’attuazione ed il funzionamento di accordi commerciali multilaterali e la risoluzione di eventuali controversie sorte in tale ambito.
Per quanto riguarda il settore agro-alimentare, i trattati multilaterali conclusi nell’ambito dell’OMC sono:
- Accordo sull’Agricoltura (Accordo AA);127 tale Accordo è stato incluso nel sistema OMC in occasione del ciclo di negoziati dell’Uruguay Round del GATT. Obiettivo principale dell’accordo AA è quello di favorire la crescita economica globale mediante la liberalizzazione del commercio mondiale dell’agricoltura. A tal fine, è prevista la riduzione degli aiuti agricoli nazionali, la maggiore apertura al mercato delle importazione, e la riduzione dei sussidi alle esportazioni.
- Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitarie (Accordo SPS); riguarda tutte le misure che possono, direttamente o indirettamente, condizionare il commercio internazionale. Le ed il Fondo Monetario Internazionale; l’accordo ITO raggiunto in AVANA nel 1947 – 1948 fu però bloccato dal senato USA per il timore che potesse essere urato per “regolare” piuttosto che per liberalizzare. Consecutivamente la mancata approvazione dell’ITO, il WTO iniziò a funzionare come organizzazione non riconosciuta nel diritto internazionale i cui membri sono indicati come “Paesi contraenti”. Principio di base del GATT è il principio della nazione più favorita che prevede l’applicazione a tutte la Nazioni delle condizioni applicate dal Paese con minori restrizioni. Il GATT è cresciuto nel corso degli anni tramite negoziati “Round” ed è stato poi soppiantato del 1995 dall’organizzazione permanente WTO, ma come accordo esiste ancora ed p stato aggiornato nel 1994 a seguito dell’Uruguay Round.
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misure SPS sono quelle applicate per proteggere la vita delle persone e degli animali; per preservare i vegetali dai rischi derivanti da additivi, contaminanti, tossine ed organismi patogeni presenti nei prodotti alimentari, ovvero, per proteggere un Paese dai danni derivanti dall'entrata, dall'insediamento e dalla diffusione di parassiti, permettendo l’applicazione di tali regole ai casi reali, e distinguendo tra protezione sanitaria e protezionismo dissimulato.
L’accordo SPS si basa sul principio della “necessità scientifica” che consiste nella disamina circa l’esistenza di misure alternative a quelle sottoposte al vaglio di adozione, che siano meno discorsive degli scambi, ma altrettanto efficaci a prevenire il rischio ipotizzato.128
L’Accordo individua due modi per valutare la sicurezza alimentare: l’armonizzazione129 e l’equivalenza.130
Il punto di dissertazione riguarda la dimostrazione dell’appropriate level di sicurezza, garantito dall’adozione di una misura alternativa a quella da sostituire (la quale non risulta supportata da valutazioni scientifiche certe circa la sua efficacia). A riguardo, con una decisione del Comitato SPS
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Rapporto del Panel istituito nell’ambito del GATT: Thailand – Restrictions on
importation of and internal taxes on cigarettes, DS10/R – 37S/200.
129 Art. 3 dell’Accordo SPS: la misura sanitaria restrittiva è pienamente conforme a
standards elaborati dalle più importanti organizzazioni internazionali, ossia, per quanto concerne la sicurezza alimentare (Annex A, punto 3, dell’Accordo) la Commissione FAO-OMS del Codex Alimentarius. Take conformità fa presumere
iuris et de iure che la misura adottata sia compatibile con l’accordo SPS e con il
GATT, limitando sensibilmente la possibilità di controversia.
130 Art 4 dell’Accordo SPS: lo Stato importatore deve accettare, senza poterne
applicare di ulteriori, le misure sanitarie e gli standards di sicurezza adottati dallo Stato esportatore (principio di libera circolazione) tutte le volte che l’esportatore dimostri “oggettivamente” che dette misure e standards garantiscono un livello di tutela pari a quello “appropriato” dello Stato importatore.
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della WTO,131 viene affermato che, “per evitare oneri probatori eccessivamente ardui, lo Stato membro importatore dovrebbe spiegare il motivo e le ragioni delle proprie misure SPS, identificando chiaramente quali rischi la misura in questione è indirizzata a contenere”. È lo Stato importatore a dover indicare qual è il livello appropriato di tutela sanitaria che pretende, accompagnando tale spiegazione con una “copia della valutazione del rischio, o con una giustificazione tecnica, che dimostri che si tratti di una scelta armonizzata a raccomandazioni o linee guida di rilevanza internazionale”. Praticamente, per aiutare lo Stato esportatore a dimostrare l’equivalenza delle sue misure, l’onere della prova è rovesciato sullo stato importatore.
I parametri SPS da rispettare sono elaborati e applicati agli Stati membri dell’OMC per evitare che un Paese possa rifiutare l’accesso di prodotti provenienti da altri Stati qualora siano privi di giustificazione scientifica. È proprio la base scientifica delle misure adottate a far si che esse non abbiano un effetto discriminatorio nei confronti di altri Paesi, né che possano essere utilizzate a fini protezionisti.
- Accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi (Accordo TBT);132 è parte integrante degli accorsi WTO e mira a ridurre gli ostacoli al commercio provocati da numerose regole e norme tecniche vigenti a livello nazionale nei singoli Paesi dell’OMC.133 A tal
131 Decision on the implementation of article 4 of the Agreement on the
application of Sanitary and Phytosanitary Measures, del 24 Ottobre 2001-
G/SPS/19.
132 L’Accordo TBT si trova nell’Allegato 1A.6 dell’Accordo che istituisce l’OMC. 133
In generale sull’accordo TBT, Cfr. KLOIBER K; Removing Technical Barriers to
Treda: The Next Step Toward Free Trade,in Tulane Journal of International & Comparative Law, 5, 2001, Pag. 511 ss.
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fine l’Accordo TBT sancisce il principio di parità di
trattamento,134 per cui, i prodotti importati da un Paese membro devono ricevere un trattamento uguale a quello riservato ai prodotti nazionali, salvo il diritto di ogni Stato di adottare regole tecniche differenti che contribuiscano al raggiungimento di un obiettivo legittimo (come la protezione della vita umana, della salute, della sicurezza e la protezione dell’ambiente). Suddetto principio pone quindi in risalto la relazione tra commercio internazionale e sicurezza dei prodotti.
La valutazione di legittimità dell’obiettivo perseguito dall’adozione di una misura nazionale, maggiormente restrittive del commercio, deve superare un test di valutazione della ragionevolezza della stessa. Il test in questione si divide in tre fasi:
1. Suitability test; valuta la legittimità dell’obiettivo perseguito in relazione al fine per cui una misura è adottata135 ed è associato ad un balancing test (una specie di analisi costi – benefici) per valutare i rischi che deriverebbero dal mancato conseguimento dell’obiettivo stesso;136
134 TBT, Art. 2, par. 1. 135
WTO Appellate Body, United States – Import prohibition of certain shrimp and
shrimp products, WT/DS58/AB/R, del 12/10/1998, par. 135.
136 Cfr. MARCEAU G.; TRACHTMAN J. P.; The Techinical Barriers to Trade
Agreement, the Sanitary anh Phitosanitary Measures Agreement, and the General Agreement on Tariffs and Trade. A Map of the World Trade Organisation Law of Somestic Regolation of Goods in Journal of World Trade, 5, 2001, Pag. 831.
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2. Necessity test; delimita il confine oltre il quale una misura non è necessaria in quanto se ne può applicare una meno restrittiva;137
3. Proportionary test; verifica l’esistenza di proporzione tra una
misura restrittiva ed i benefici ottenibili dal raggiungimento dell’obiettivo atteso.138
- Accordo sulla proprietà intellettuale (Accordo TRIP’s);è un Accordo misto139 nel cui testo sono inseriti per la prima volta aspetti della proprietà intellettuale (diritti d’autore, marchi di fabbrica, marchi di commercio, indicazioni geografiche di provenienza, brevetti, ecc.).
In via di principio tale accordo sancisce la parità di
trattamento140 tra Paesi membri ed il principio della Nazione
più favorita,141 salvo l’adozione di misure più stringenti per impedire abusi dei diritti di proprietà intellettuale e
137 Cfr. DESMED A.; Proportionality in WTO Law, in Journal of International
Economic Law, 4, 2001, Pag. 451.
138
Cfr. ORTINO F.; From “non discrimination” to “reasonableness”: aparadigm
shift in intarnational economic law?, Jean Monnet Working Paper n. 1/2005,
consultabile presso il sito intenet:
http//www.jeanmonnetprogram,org/papers/05/050101.html, 35.
139 Accordo misto: è un accordo internazionale la cui materia è assoggettata non
solo alla competenza dell’Unione Europea, ma anche a quella degli Stati membri, pertanto, tale accordo dovrà essere stipulato tanto dall’Unione (cioè dal Consiglio, a nome dell’unione Europea) quanto dai suoi membri (mediante ratifica seguendo le rispettive procedure costituzionali). Talvolta un accordo misto può essere concluso anche in materie di competenza esclusiva dell’Unione Europea. Cfr. Cfr. CAPELLI F., SILANO V, KLAUS B.,, op. cit., Pag. 53.
140 Obbligo di un Paese membro di concedere ai cittadini degli altri Paesi membri
un trattamento non meno favorevole di quello concesso ai propri cittadini. Cfr. CAPELLI F., SILANO V, KLAUS B.,, op. cit., Pag. 68.
141Ogni vantaggio concesso ai cittadini di un altro Stato membro deve essere
concesso ai cittadini di tutti gli Stati membri dell’OMC, anche se il trattamento è più favorevole di quello accordato ai propri cittadini. Cfr. CAPELLI F., SILANO V, KLAUS B., op. cit., pag. 68.
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contrastare il ricorso a pratiche ingiustamente restrittive del commercio.
4.2. Unione Europea e rapporti con l’Organizzazione ISO,