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Uso dei Prodotti Chimic

Nel documento L'agricoltura nel Lazio in cifre. 2009 (pagine 62-66)

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari Biologici Trappole (n x 100)

Evoluzione dell'uso dei prodotti chimici in agricoltura per categoria (000 kg, salvo diversa indicazione)

Nel 2008, l'Italia, pur contando oltre un milione di ettari investiti ad agricoltura biologica (-12,8% rispetto all'anno prece- dente) è scivolata al secondo posto in Europa, dopo la Spagna, per SAU bio, man- tenendo la leadership per numero di ope- ratori certificati, pari a 49.654 (-1,2%), coinvolti nella filiera dell'agricoltura biolo- gica (dati SINAB).

Anche il Lazio ha risentito della contrazio- ne delle superfici bio, con 68.943 ettari coltivati (-14,2%), pari al 10% della SAU regionale, mantenendo il 6° posto a livello nazionale (6,9% della SAU biologica nazio- nale) e collocandosi alle spalle della Tosca- na (89.101 ettari), tra le Regioni centrali (26,8% del totale Centro).

I principali orientamenti produttivi, nel Lazio, sono rappresentati da prati perma- nenti e colture foraggere, che insieme rap- presentano il 60% della superficie biologi- ca regionale, seguiti da cereali (17%) e, in percentuali minori, da olivo (7%), orto- frutta (6%), frutta secca (5%), vite (2%) e colture industriali (1%).

Il numero degli operatori laziali, pari a 2.909, è aumentato dell'8,8% nel 2008, per effetto del consolidamento di aziende di produzione medio-grandi, con coltivazio- ni e allevamenti estensivi che effettuano anche attività di vendita al dettaglio; la regione si colloca al secondo posto tra quelle centrali, con un peso del 29,4% sugli operatori totali, e al 7° posto a livel- lo nazionale (5,9% del totale Italia). Mentre l'area centro-meridionale rappre- senta il bacino di produzione più impor- tante in Italia, trasformatori e importatori si concentrano nelle Regioni del Nord; nel Lazio, in particolare, essi rappresentano

il 29,3% di tutti gli operatori del Centro- Italia.

Particolare attenzione al settore biologico è riservata nel Programma di Sviluppo Rurale (Psr) del Lazio 2007-2013, con risorse per 80 milioni di euro alle quali, grazie al Fondo di garanzia della Regione, si aggiunge la possibilità per gli agricoltori che vedranno i loro progetti approvati e per i quali è previsto un cofinanziamento del 40-45%, di chiedere alle banche un mutuo o un prestito garantiti per coprire il resto dell'investimento. Da segnalare, la recente apertura nella capitale del primo dei 15 punti vendita “Lazio in tavola”, nel-

Lazio Centro Italia 68.943 257.178 1.002.414

Superficie coltivata ad agricoltura biologica, 2008 (ettari)

Fonte: elaborazioni su dati SINAB.

l'ambito del Progetto integrato di filiera denominato “Naturalmente biologiche pon- tine” promosso con i fondi del PSR, che unisce 29 aziende di prodotti biologici e tipici, di cui 6 trasformatori, in una inizia- tiva di filiera corta che garantisce traccia- bilità e qualità dei prodotti del territorio laziale.

Tra le iniziative recentemente avviate dal- la Regione per promuovere l'organizzazio- ne del segmento distributivo con riguardo al settore biologico, si segnalano: la legge regionale per il sostegno ai mercati di ven- dita diretta degli agricoltori (“farmers' market”), tramite campagne di comunica- zione e contributi economici per la loro istituzione; il finanziamento di interventi locali, con l'obiettivo di garantire nelle mense scolastiche e nella ristorazione col- lettiva pubblica (enti locali, ospedali e strutture sanitarie pubbliche) il ricorso a prodotti biologici e tipici; la promozione di percorsi di educazione alimentare consa- pevole e di qualità dei servizi di ristorazio- ne collettiva per i minori.

Sul fronte dell'offerta, si è recentemente costituita la prima Organizzazione di pro- duttori (OP) per l'assistenza commerciale e lo sviluppo delle aziende biologiche del

Lazio, nell'ambito del progetto “Bio Roma” promosso da Aiab e finanziato dall'Agen- zia regionale per lo sviluppo e l'innovazio- ne dell'agricoltura del Lazio (ARSIAL).

Prati e pascoli Foraggi Cereali Olivo Ortofrutta Frutta secca Vite Colture industriali Altre colture 6,0% 5,3%2,4% 29,7% 17,3% 7,2% 29,0% 1,3% 1,8%

Superficie a biologico e in conversione per colture nel Lazio, 2008

In particolare, tra i canali distributivi, il dettaglio specializzato ha fatto segnare un aumento nel Lazio nel 2008, con 94 punti di vendita censiti (+2,2%), pari all'8,4% del totale nazionale, così come le principali forme di vendita diretta, con 91 tra aziende e agriturismi bio (+12,3%), 38 gruppi d'acquisto (+58,3%), pari al 7,9% del totale Italia, e 4 mercatini, qua- si il 2% del totale nazionale (dati Bio Bank). Nei canali dei consumi extradome- stici si registrano nuove aperture di ristoranti bio nel Lazio, per complessive 34 strutture (+47,8%), e si diffondono i consumi nei negozi da asporto, fast food, enoteche, pizzerie e catering. Specificata- mente, le mense scolastiche, che rappre- sentano un nuovo modello di business per gli operatori del catering, continuano a crescere in tutte le regioni (+14,1%), at- testandosi a quota 38 nel Lazio (+52%), pari al 4,8% del totale nazionale, con oltre 170.000 pasti serviti al giorno in tutta la Regione, pari al 17,6% del totale nazionale.

Aziende biologiche, 2007

Lazio Centro Italia

Produttori 2.598 8.843 44.361

Trasformatori 305 1.026 5.047

Importatori e altri operatori 6 37 246

Totale 2.909 9.906 49.654

Fonte: elaborazioni su dati SINAB.

Lazio Centro Italia 0 9000 18000 27000 36000 45000 246 5.047 44.361 37 1.026 8.843 305 6 2.598

Importatori e altri operatori Trasformatori

Produttori

Aziende biologiche, 2008

Fonte: elaborazioni su dati SINAB.

Gli enti con competenze sulla gestione del- le risorse irrigue nel Lazio sono i Consorzi di Bonifica e Irrigazione. Sono presenti in totale 12 Consorzi, di cui 9 regionali e 3 interregionali. Questi gestiscono 47 sche- mi irrigui consortili su una superficie attrezzata complessiva di 73.362 ettari. Mediamente ogni ente gestisce più schemi irrigui, fatta eccezione per il Consorzio di Bonifica Aurunco che utilizza un solo schema in grado di servire tutti e quattro i distretti irrigui del proprio comprensorio. La rete idrica regionale ha una lunghezza totale di poco superiore al chilometro; di questi, circa il 31%, 318.076 metri, costi- tuisce la rete principale (adduzione e secondaria). La rete di distribuzione rap- presenta invece il 67,5% dell'intera rete. Dai dati disponibili, la rete risulta formata per l'84% da condotte chiuse, prevalente- mente da condotte in pressione (80,3%), mentre il 16% circa, 161.182 metri, è ancora costituita da canali a cielo aperto. La rete di adduzione è realizzata per il 66,8% in condotte in pressione, per il

13,4% in canali chiusi e condotte a pelo libero e per il 19,8% in canali a cielo aper- to; la rete secondaria è costituita invece per il 90,5% da condotte in pressione e per il rimanente 9,5% da canali a cielo aperto. Infine, la rete di distribuzione è realizzata per l'80,6% da condotte in pres- sione e per il 16,8% ancora da canali a cie- lo aperto.

Il 97% (982.763 metri lineari) della lun- ghezza totale della rete idrica laziale è destinata all'utilizzo irriguo.

Gestione delle Risorse Idriche

Nel documento L'agricoltura nel Lazio in cifre. 2009 (pagine 62-66)

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