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L'agricoltura nel Lazio in cifre. 2009

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Academic year: 2021

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2009

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L’agricoltura

nel Lazio in cifre

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Il rapporto è a cura di Claudio Liberati Referenti Tematici

Filiberto Altobelli, Lucia Briamonte, Sabrina Giuca, Giampiero Golisano, Claudio Liberati, Mafalda Monda, Francesco Vanni Elaborazioni

Irene Maffeo

Progetto grafico: Sofia Mannozzi Impaginazione: Fabio Lapiana Edizione Internet Massimo Perinotto Coordinamento Editoriale Benedetto Venuto Segreteria di Redazione Alexia Giovannetti Stampa Compagnia della stampa

Via Tiburtina km. 18,7 00012 Guidonia Roma Il rapporto è stato completato nel dicembre 2009

È possibile consultare la pubblicazione su Internet, al sito http://www.inea.it/pubbl/ È consentita la riproduzione citando la fonte.

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L'edizione 2009 dell'Agricoltura nel Lazio in cifre si colloca in un contesto economico molto particolare e, sul piano temporale, offre un quadro sinottico dell'agricoltura regionale nel periodo di valutazione dello stato di salute della Politica Agricola Comune (PAC).

La selezione, interpretazione e siste-mazione organica dei dati sull'agri-coltura nel Lazio, condensata in que-sta pubblicazione annuale, fornisce le basi per una migliore comprensione del ruolo della Regione all'interno del bilancio agricolo nazionale, in siner-gia con l'opuscolo “L'agricoltura ita-liana conta” sul sistema agricolo e agroalimentare italiano.

Gli eventi economici che si sono suc-ceduti a livello mondiale impongono, ad ogni grado di governance territo-riale, una esigenza di analisi che con-duca a una migliore regolamentazio-ne pubblica di tutti i settori della pro-duzione agricola.

La strategia di semplificazione della PAC prevede che l'analisi economica e la divulgazione si rivolgano non solo a informare tutti gli operatori del settore, ma che contribuiscano anche a sensibilizzare maggiormente i cittadini circa la necessità di difen-dere la politica agricola comune, che costituisce uno dei pilastri economici europei.

L'Agricoltura nel Lazio in Cifre 2009 offre dati e informazioni sui principa-li temi di intervento e rilancio del set-tore agricolo: clima, innovazione, mercato, filiere, legislazione e sussi-diarietà, semplificazione, lavoro. L'accesso al credito rimane uno degli aspetti maggiormente critici nelle politiche di sostegno all'agricoltura. In uno scenario di progressiva, seve-ra contseve-razione del totale delle consi-stenze (da 120 milioni di euro del 2004 a 50 milioni di euro nel 2008), la Regione Lazio assiste a un aumen-to della percentuale di finanziamenti

a breve termine, con una contestua-le riduzione del finanziamento sul medio-lungo periodo. Tale aspetto si accompagna a un elemento di forte criticità: nel quadro di marcato re-gresso del numero di aziende agrico-le regionali, agrico-le misure di incentivo al ricambio generazionale, fondate so-prattutto sui pagamenti per il primo insediamento all'interno della politi-ca di sviluppo rurale, non hanno in-vertito il processo di abbandono delle strutture produttive in agricoltura. A tale proposito, si consideri come un significativo indicatore strutturale che il lavoro nelle aziende agricole del Lazio è svolto per il 50,3% dal conduttore rispetto al totale generale della manodopera aziendale. I singoli capitoli dell'Agricoltura nel Lazio in cifre 2009 invitano ad ulte-riori elementi di riflessione, secondo una gradazione di gerarchia logica: dai dati sul territorio e la popolazio-ne, alle elaborazioni economiche

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relative alla produzione, sia in quan-tità che in valore, all'occupazione e al lavoro, alla filiera, alla multifunzio-nalità e infine alla politica agricola. Le Istituzioni pubbliche (e gli Enti di ricerca, in particolare) possono assu-mere un ruolo più ampio rispetto al tradizionale compito di supporto al legislatore, contribuendo, con la pe-riodica decifrazione e divulgazione analitica dei dati, a garantire una comunicazione utile, completa e

oggettiva con i cittadini e gli agricol-tori, ribadendo costantemente gli obiettivi, le misure e le strategie della politica agricola. In un ordinamento orientato al federalismo e alla sussi-diarietà, dunque alla trasparenza e responsabilità dei livelli di governo territoriale, il compito di una Istitu-zione pubblica, tramite le sedi regio-nali, può consistere nella ricomposi-zione ad unità del sistema economico che, anche nel settore agricolo

italia-no, sconta una storica frammentazio-ne produttiva.

L'edizione 2009 dell'Agricoltura nel Lazio in cifre, con la sua agilità e im-mediatezza di lettura dei dati e delle informazioni presentati, rappresenta un utile strumento di supporto per la conoscenza, a livello regionale, dell'a-gricoltura come principale settore di intervento pubblico della politica europea.

Prof. Alberto Manelli Direttore Generale

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TERRITORIO E POPOLAZIONE

Clima pag. 10

Superficie e Popolazione pag. 11

Strutture in agricoltura pag. 22

Numero e composizione

delle imprese pag. 26

Lavoro in agricoltura pag. 27

Mercato fondiario pag. 30

Risultati produttivi pag. 32

Consumi intermedi pag. 36

Credito all'agricoltura pag. 37

Investimenti pag. 38

Risultati produttivi secondo la Rica pag. 40

Industria alimentare pag. 44

Distribuzione pag. 45

Consumi alimentari pag. 49

Commercio estero pag. 50

FILIERA AGROINDUSTRIALE

ECONOMIA E AGRICOLTURA

Prodotto interno lordo pag. 16

Valore Aggiunto pag. 18

Occupazione pag. 19

Produttività pag. 20

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MULTIFUNZIONALITÀ AGRICOLA

Ambiente e territorio pag. 56

Foreste pag. 58

Uso dei prodotti chimici pag. 60

Agricoltura biologica pag. 61

Gestione delle risorse idriche pag. 64

Agriturismo pag. 65

Prodotti a denominazione pag. 67

POLITICA AGRICOLA

Legislazione regionale pag. 74

Spesa regionale pag. 77

Fiscalità regionale pag. 81

Aggiornamento PSR pag. 82

GLOSSARIO

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Fonte: Ufficio Idrografico e Mareografico, Regione Lazio. Fonte: Ufficio Idrografico e Mareografico, Regione Lazio. 30 25 20 15 10 5 0

mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 Temp. minima Temp. massima 0 30 60 90 120 150

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Il territorio regionale non presenta teristiche fisiche omogenee, anzi si carat-terizza per la sua eterogeneità, con preva-lenza di zone collinari e montuose. Il 54% del territorio laziale è occupato da zone di collina, il 26% da montagne; le pianure si trovano per lo più in prossimità della costa e rappresentano il 20% della superficie totale.

Partendo dal nord ovest della regione, si trovano tre distinti gruppi montuosi di modeste dimensioni: i Monti Volsini, i

Mon-ti Cimini e i MonMon-ti SabaMon-tini, caratterizzaMon-ti da origine vulcanica, testimoniata, oltre che dagli elementi geologici, dalla presenza di laghi; il Lago di Bolsena sui Volsini, il Lago di Vico sui Cimini ed il Lago di Brac-ciano sui Sabatini. Questi gruppi montuosi degradano verso la pianura maremmana ad ovest e verso la valle del Tevere ad est, le due pianure laziali più settentrionali. I Monti della Tolfa segnano il limite meridio-nale della Maremma.

Nella parte orientale si trovano i rilievi più

Rapporto popolazione/superficie agricola, 2008 (abitanti/100 ha di SAU)

Utilizzazione del territorio agricolo, 2007 (ettari)

Lazio Centro Italia

Superficie totale 1.723.600,00 4.114.361,00 30.133.600,00 SAU 674.011,36 2.316.260,16 12.744.196,23 di cui in % Cereali 18,74 28,73 30,75 Barbabietola da zucchero 0,03 0,67 0,66 Semi oleosi 0,77 3,02 1,60 Patate 0,25 0,15 0,27 Legumi secchi 0,63 1,99 0,89 Ortaggi in piena area 2,31 1,26 1,64 Frutta e Agrumi 1,90 0,83 2,70

Olivo 10,88 8,56 8,00

Vite 3,68 5,23 5,98

Erbai e prati avvicendati 22,10 20,20 14,11 Foraggere permanenti 32,19 15,63 27,32 Frutta in guscio 3,75 1,62 1,35 Ortaggi in serra 0,33 0,21 0,17 Tabacco 0,08 0,28 0,16 Altro 2,36 11,62 4,39 SAU/superficie totale 39,10 56,30 42,29 Fonte: Istat, indagine spa 2007

Italia Centro Lazio 471,2 509,4 834,8

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

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alti della regione, che raggiungono con i Monti della Laga (2458 m. del Monte Gor-zano) il loro punto più alto. Qui si trovano anche i gruppi montuosi dei Monti Reatini, dei Monti Sabini, dei Monti Simbruini e dei Monti Ernici. Nel medio Lazio meridionale, partendo dai Colli Albani, si trovano i Mon-ti Lepini, i MonMon-ti Ausoni e i MonMon-ti Aurun-ci. I Colli Albani sono di origine vulcanica e presentano numerosi laghi: Albano e Nemi, il bacino lacustre ormai prosciugato di Ariccia ed i laghetti fossili di Giuturna, Valle Marciana a Grottaferrata e, verso Nord, Pantano Secco (Monte Compatri), Prata Porci (Tuscolo) e Castiglione (o lago di Gabii).

La zona di Roma è occupata dall'Agro Romano che continua verso meridione

nel-l'Agro Pontino, ricoperto da paludi fino alla bonifica operata negli anni 1930/40. La costa laziale è molto regolare, bassa e sabbiosa, con presenza di "sporgenze", quali Capo Linaro, la foce del Tevere, il pro-montorio di Anzio e Nettuno, il Monte Cir-ceo ed il promontorio di Gaeta. Proprio davanti a Gaeta si trova l'Arcipelago Pon-tino, composto da sei piccole isole, tutte di origine vulcanica.

Il Tevere è il maggiore fiume della regione. I principali tributari del Tevere sono il Paglia ed il Treia, dalla parte destra, ed il Nera e l'Aniene dalla parte sinistra. Più a sud troviamo il Sacco e il Liri-Gari-gliano, mentre nella parte settentrionale della regione si trovano altri fiumi minori, Fiora, Marta e Arrone, che scendono

diret-tamente al mare con un corso relativa-mente breve.

Nel 2008, la crescita della popolazione residente rispetto all'anno precedente è pari all'1,2%, superando la soglia dei 5,6 milioni di abitanti. La popolazione residen-te nel Lazio rappresenta poco meno del 10% di quella nazionale ed il 48% circa della popolazione dell'Italia centrale. La SAU rappresenta il 39,1% del territorio regionale, rispetto al 42,3% su base nazio-nale, mentre nell'Italia centrale questo valore è pari al 56,3%. Le colture più rap-presentative sono le foraggere permanenti (32,2%), gli erbai e i prati avvicendati (22,1%), i cereali (18,8%) e l'olivo (11% circa), che nell'insieme occupano l'84% circa della superficie agricola.

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Cereali Barbabietola da zucchero Semi oleosi Patate Legumi secchi Ortaggi in piena aria Frutta ed Agrumi Olivo Vite Erbai e prati avvicendati Foraggere permanenti Frutta in guscio Ortaggi in serra Tabacco Altro 18,7% 0,0% 0,8% 0,2% 0,6% 2,3% 1,9% 10,9% 3,7% 22,1% 32,2% 3,8% 0,3% 0,1% 2,4%

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

Utilizzazione del territorio agricolo nel Lazio, 2007

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Il Prodotto Interno Lordo (PIL) del Lazio, costituito dal valore complessivo in euro dei beni e servizi prodotti all'interno del territorio regionale durante l'anno, mostra una serie in crescita, per quanto riguarda i valori a prezzi correnti, sia rispetto al PIL per abitante sia rispetto al valore per unità di lavoro. Tuttavia, nello stesso periodo considerato (2000-2008), l'osservazione del PIL a valori concatena-ti, che esprimono la dinamica reale o quantitativa dell'aggregato economico con riferimento all'anno 2000, indica fasi alternate di flessione, contenuta e proba-bilmente di natura congiunturale, con una significativa evidenza nei bienni 2002-2003 e, in particolare, 2007-2008. L'anda-mento del Pil per unità lavorativa a valori concatenati subisce, inoltre, una contra-zione rilevante nel biennio 2002-2003 (da 57.672 a 56.468 euro, con una riduzione di 1.204 euro per unità di lavoro). Infine, il rapporto tra i valori regionali e i valori nazionali si mantiene stabile nell'intero periodo considerato.

Prodotto Interno Lordo

Andamento del PIL per abitante, Lazio-Italia (euro)

PIL/Abitante (euro) Lazio Lazio/Italia Prezzi Valori Prezzi Valori correnti concatenati correnti concatenati

2000 24.101 24.101 1,15 1,15 2001 25.299 24.575 1,15 1,15 2002 26.808 25.253 1,18 1,18 2003 27.379 24.985 1,18 1,18 2004 28.948 25.795 1,20 1,21 2005 29.377 25.565 1,20 1,20 2006 30.117 25.761 1,19 1,19 2007 30.489 25.544 1,17 1,17 2008 30.804 25.123 1,17 1,17

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

Andamento del PIL per unità lavorativa, Lazio-Italia (euro)

PIL/UL (euro) Lazio Lazio/Italia Prezzi Valori Prezzi Valori correnti concatenati correnti concatenati

2000 57.658 57.658 1,13 1,13 2001 59.316 57.618 1,13 1,13 2002 61.223 57.672 1,14 1,14 2003 61.878 56.468 1,13 1,13 2004 64.217 57.222 1,12 1,13 2005 65.602 57.089 1,12 1,12 2006 67.035 57.339 1,12 1,12 2007 68.171 57.115 1,10 1,11 2008 69.813 56.939 1,11 1,11

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Andamento del PIL (mln. euro) 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 160000 180000 2006 2000 2001 2002 2003 2004 2007 2008 Prezzi correnti Valori concatenati 2005

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

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Valore Aggiunto

Il Valore Aggiunto (VA) regionale ai prezzi di base nel 2008 si attesta poco al disopra di 156 milioni di euro e rappresenta l'11% del totale dell'economia nazionale. Rispet-to all'anno precedente (2007) il VA com-plessivo del Lazio è aumentato di circa 4 punti percentuale (3,9%), mentre quello del settore primario, inclusa la silvicoltura e la pesca, è diminuito dell'1,6%; il VA del-l'industria e dei servizi è aumentato rispettivamente del 2,2 e del 2,9%. Il con-tributo del settore agricolo alla formazione del valore aggiunto dell'economia regiona-le per l'anno 2008 è stato dell'1,1%, quello dell'industria del 15,2% e quello dei servi-zi dell'83,7%. Confrontato con il dato del 2000, il VA regionale nel 2008 è aumenta-to complessivamente del 40,9%; in termini di rappresentatività, il settore agricolo è passato dall'1,5% nel 2000 all'1,1% nel 2008, l'industria dal 16,5% al 15,2%, men-tre la pubblica amministrazione e gli altri servizi pubblici sono aumentati dall'82% all'83,7%.

15,2%

83,7%

1,1%

Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne

1.644 23.804 130.620 VA a prezzi di base per settore, 2008 (mln. euro)

Valore aggiunto regionale e incidenza sul totale dell'economia, 2008

Regioni VA VA/PIL VA/VA Italia (000 euro) (%) (%) Piemonte 114.082,08 89,9 8,1 Valle d'Aosta 3.457,99 80,8 0,2 Lombardia 296.610,55 90,9 21,0 Bolzano 15.274,08 89,5 1,1 Trento 14.352,67 89,4 1,0

Trentino Alto Adige 29.626,75 89,4 2,1

Veneto 134.292,28 90,7 9,5

Friuli Venezia Giulia 32.498,66 90,1 2,3

Liguria 39.313,96 89,8 2,8 Emilia Romagna 125.553,20 90,0 8,9 Toscana 95.079,71 89,6 6,7 Umbria 19.500,01 89,7 1,4 Marche 37.432,82 90,0 2,6 Lazio 156.067,95 91,1 11,0 Abruzzo 25.945,77 88,9 1,8 Molise 5.773,46 88,8 0,4 Campania 86.507,01 88,2 6,1 Puglia 63.162,11 88,4 4,5 Basilicata 10.176,62 90,9 0,7 Calabria 30.123,12 88,2 2,1 Sicilia 76.374,28 87,0 5,4 Sardegna 29.886,04 87,8 2,1 Extraregionale 1.445,77 100,0 0,1 ITALIA 1.412.910,14 89,9 100,0

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

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Nel 2008 e sul totale dei settori produttivi, le unità di lavoro (UL) nel Lazio mostrano una contrazione dello 0,1% rispetto all'an-no precedente. In agricoltura, in particola-re, il numero complessivo delle UL è dimi-nuito dello 0,3% circa rispetto al 2007. Il confronto nel biennio 2007/2008 evi-denzia che l'industria e i servizi hanno offerto deboli variazioni positive, a confer-ma di una fase congiunturale sostanzial-mente statica sotto il profilo della crescita economica. Nel 2008, l'incidenza del lavo-ro agricolo (UL) sul totale regionale è del 2,7%, mentre il peso percentuale dell'indu-stria e dei servizi è, rispettivamente, del 16,5% e dell'80,8%.

In termini di occupati agricoli, il Lazio rap-presenta il 4,6% dell'occupazione naziona-le ed il 35,4% di quella del Centro-Italia. Il lavoro femminile in agricoltura incide nel Lazio per il 42% circa (42,2% dipendenti e 41,3% indipendenti), rispetto a una media del 35% nelle regioni centrali, men-tre il dato nazionale si attesta intorno al 30%. L'incidenza del lavoro dipendente sul

totale degli occupati del settore agricolo regionale è del 37,5% (42,1% nel Centro e 47,5% in Italia).

Occupati agricoli, dipendenti e indipendenti, per sesso, 2008 (000 unità)

Occupati dipendenti Occupati indipendenti totali % donne totali % donne

Lazio 15,33 42,2 25,54 41,3

Centro 48,63 30,8 66,76 38,3

Italia 425,04 30,7 470,25 29,5

Fonte: elaborazione su dati ISTAT.

16,5% 80,8% 2,7% Agricoltura Industria Servizi UL per settori, 2008

Fonte: elaborazione su dati ISTAT.

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Il valore aggiunto agricolo ai prezzi di base per unità di lavoro è pari, nel 2008, al 42,1% di quello dell'industria e al 37,7% dei servizi, che includono commercio, atti-vità alberghiera e ristorazione, trasporti,

comunicazioni, intermediazione finanziaria ed altre attività professionali. Rispetto al 2007, si registra un aumento significativo della produttività nei diversi settori, in par-ticolare in agricoltura, +4,2%, a cui segue il

settore industriale con una crescita del 3,5% e, infine, i servizi con un +2,6% rispetto all'anno precedente. Nel complesso il valore aggiunto medio per unità di lavoro presenta un incremento del 3,4%.

Produttività

Servizi Industria Agricoltura

0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 70000 80000 ‘06 ‘01 ‘02 ‘00 ‘03 ‘04 ‘05 ‘07 ‘08 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08

VA ai prezzi di base per UL per settore (euro)

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Settore Primario

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Nel Lazio si registrano 102.572 aziende agricole, distribuite su una superficie tota-le di poco superiore ai 940 mila ettari, di cui circa il 72% utilizzato per la produzio-ne agricola. Il confronto con i dati acquisi-ti per l'anno 2005 evidenzia un calo del 4,6% del numero di aziende. Tale tenden-za alla contrazione si riscontra anche per la superficie agricola utilizzata (SAU), che diminuisce di 1,6 punti percentuale. Consi-derando l'intervallo temporale 2000/2007, il numero di aziende nel Lazio è diminuito del 36,7%, a fronte di una diminuzione della SAU del 4,7%.

La comparazione con i dati su scala nazio-nale e su base territoriale aggregata (Cen-tro Italia) mostra la specificità del calo di unità aziendali e di SAU nel Lazio. Infatti, nello stesso periodo, 2000/2007, il siste-ma nazionale sconta una riduzione media del 22% per le unità aziendali e del 2,4% per la SAU. A livello territoriale aggregato, invece, il decremento delle unità aziendali è inferiore a quello del Lazio (-24,8%), mentre la riduzione della SAU è in linea

con quella registrata a livello regionale (-4,5%).

Accanto alla caduta di numerosità delle aziende e della SAU, nel Lazio emerge anche un fenomeno di parcellizzazione del-la superficie agricodel-la media (6,6 ha per azienda), che differenzia la Regione sia rispetto al dato per l'intero territorio nazionale (7,6 ha) sia rispetto al dato per il Centro Italia (8,6 ha).

Circa l'80% delle aziende agricole regiona-li è compreso nelle prime tre classi di superficie, con una dimensione aziendale media al di sotto dei cinque ettari. Le

pri-me tre classi di superficie rappresentano circa il 22% della SAU regionale. Nella classe di aziende di 100 ettari ed oltre, che rappresenta lo 0,6% del numero totale di aziende, la SAU corrisponde al 33% del-l'intera superficie a disposizione; circa l'11% della SAU è, invece, rappresentato dalle aziende ricomprese nella classe tra 50 e 100 ettari di superficie. Il dato che emerge mette in evidenza la forte polve-rizzazione nell'agricoltura laziale, con pre-valenza di aziende di piccola estensione e scarsa superficie su cui produrre. Il 74% circa della SAU del Lazio è com-Aziende agricole e superficie agricola utilizzata, 2007

RReeggiioonnii AAzziieennddee SSAAUU ((hhaa)) SSuupp..ttoottaallee ((hhaa)) 22000077 vvaarr.. %% vvaarr.. %% 22000077 vvaarr.. %% vvaarr.. %% 22000077

22000077//22000055 22000077//22000000 22000077//22000055 22000077//22000000

LAZIO 102.572 -4,6 -36,7 674.011 -1,6 -4,7 940.447

CENTRO 268.799 -4,8 -24,8 2.316.260 -0,6 -4,5 3.655.373

ITALIA 1.677.765 -2,9 -22,0 12.744.196 0,3 -2,4 17.841.544

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

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plessivamente impiegato per la coltivazio-ne di tre tipologie di colture: più precisa-mente i prati permanenti e pascoli occupa-no il 32,2% della SAU disponibile, le forag-giere rappresentano il 22,1%, i cereali e leguminose da granella occupano il 19,4% della superficie. Gli oliveti rappresentano il 10,9% della superficie utile, la frutta in guscio il 3,8%, la vite il 3,7% della SAU. Tutte le altre coltivazioni si estendono su una superficie compresa tra lo 0,02% dei vivai e il 2,3% degli ortaggi (che compren-de anche la coltura compren-della patata). Si può concludere che la SAU regionale è utilizza-ta prevalentemente per la produzione di seminativi, a dispetto di colture perma-nenti come quelle arboree, anche conside-rando lo stato generale della superficie agricola investita.

Nel 2007, le aziende zootecniche laziali, con 45.493 unità, costituiscono il 9,1% degli allevamenti nazionali, mentre la numerosità, con più di 2,5 milioni di capi, incide per l'1,4% sul totale in Italia. L'investimento zootecnico più

rappresenta-9,9% 5,1% 3,0% 1% 0,6% 33,3% 17,9 29,3% Meno di 1 ettaro da 1 a 2 da 2 a 5 da 5 a 10 da 10 a 20 da 20 a 50 da 50 a 100 100 ed oltre AZIENDE

Distribuzione % delle aziende e della SAU per classi di superficie, 2007

33.0% 13,7% 10,9% 10,4% 1,5% 6,6% 10,5% 13,5% Meno di 1 ettaro da 1 a 2 da 2 a 5 da 5 a 10 da 10 a 20 da 20 a 50 da 50 a 100 100 ed oltre SAU

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

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tivo a livello regionale, sia per la distribu-zione aziendale (25,8%) sia per la numero-sità degli animali (48,4%), è costituito dagli allevamenti avicoli. Il settore bovino rappresenta il 20% circa delle aziende zoo-tecniche, seguito dagli ovini (17,6%) e dagli allevamenti suinicoli (14,9%); in termini di numerosità dei capi, invece, gli ovini rap-presentano il 21,6% del totale regionale, i bovini solamente il 9,7%.

Il maggiore peso relativo sull'attività zoo-tecnica a livello nazionale è assunto dal-l'allevamento di bufale, sia in termini di distribuzione aziendale (29,8%) che di numerosità di capi (20,2%); gli avicoli sono invece il 15,6% delle aziende avicole italiane, a fronte di un numero di animali allevati che arriva solo allo 0,8% del tota-le nazionatota-le. La coniglicoltura laziatota-le rap-presenta il 12,7% in termini di distribu-zione aziendale e il 4% in termini di capi allevati, gli ovini rispettivamente il 10,6% delle aziende e l'8,3% del numero di ani-mali, l'allevamento equino invece il 10,4% delle aziende e il 9,8% degli equini allevati

in Italia. Infine i bovini, che rappresenta-no solamente il 4,2% degli oltre 6 milioni di capi presenti in Italia e i suini, con lo

0,6%; in termini di distribuzione azienda-le, costituiscono rispettivamente il 6,4% e 6,7% delle aziende. TOTALE 674.011 19,4% 0,2% 2,3% 0,3% 0,9% 22,1% 2,0% 3,7% 3,8% 1,9% 32,2% 0,3% 10,9%

Cereali e leguminose da granella Pomodoro da industria Patata e ortaggi Ortive protette Piante industriali Foraggiere Terreni a riposo Vite

Olivo per la produzione di olive Agrumi e frutta

Frutta in guscio Vivai

Prati permanenti e pascoli Altro 130.573 1.589 15.664 2.213 6.282 148.924 13.622 24.806 73.344 12.806 25.300 148 216.979 1.762

Superficie investita per le principali coltivazioni, 2007 (ettari)

(27)

SSPPEECCIIEE LLAAZZIIOO IITTAALLIIAA LLaazziioo//IIttaalliiaa ((%%)) DDII AAzziieennddee NNuummeerroo AAzziieennddee NNuummeerroo AAzziieennddee NNuummeerroo BBEESSTTIIAAMMEE ccoonn aalllleevvaammeennttii ddii ccaappii ccoonn aalllleevvaammeennttii ddii ccaappii ccoonn aalllleevvaammeennttii ddii ccaappii

Bovini 9.256 254.789 145.282 6.080.762 6,4 4,2 Bufalini 800 57.155 2.685 283.593 29,8 20,2 Ovini 7.989 565.021 75.383 6.790.053 10,6 8,3 Caprini 1.587 30.897 33.420 936.843 4,7 3,3 Equini 3.535 15.344 34.146 156.610 10,4 9,8 Suini 6.769 58.544 100.952 9.040.247 6,7 0,6 Allevamenti avicoli 11.730 1.264.819 75.280 157.227.881 15,6 0,8 Conigli 3.825 366.687 30.209 9.155.889 12,7 4,0 Struzzi 2 5 871 12.071 0,2 0,0 TOTALE 45.493 2.613.261 498.228 189.683.949 9,1 1,4

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

0,1% 22,6% 10,6% 4,4% 3,9% 24,8% 1,7% 9,3% 22,6% Bovini Bufalini Ovini Caprini Equini Suini Allevamenti avicoli Conigli Struzzi 14,0% 21,6% 0,6% 2,2% 2,2% 9,7% 1,2% 48,4% Bovini Bufalini Ovini Caprini Equini Suini Allevamenti avicoli Conigli Struzzi

Aziende con allevamenti Lazio, 2007 Aziende con allevamenti e numero di capi per specie di bestiame, 2007

Numerosità dei capi Lazio, 2007

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

(28)

Nel 2008 sono attive in Regione 50.926 aziende, di cui 50.485 in agricoltura e 441 nel settore della pesca. Rispetto al 2007 si nota un incremento del numero delle imprese del settore ittico dell'8%, mentre di minore rilievo è, invece, l'aumento delle aziende agricole (+0,2%). La suddivisione delle imprese per tipologia giuridica, limi-tatamente al periodo 2004-2008, mostra la prevalenza in agricoltura delle imprese individuali (93,5%), scarsa importanza, invece, assumono le società di persone (3,5%) e quelle di capitali (1,6%). Contra-riamente avviene nel settore della pesca, dove le società di persone rappresentano il 15% circa, in media nel periodo, mentre quelle di capitali il 4%; prevale, tuttavia, la forma di impresa individuale (69%), ana-logamente a quanto avviene per il settore agricolo.

Numero e composizione delle imprese

93,5% 1,6% 3,5% 1,4% Società di capitali Società di persone Imprese individuali Altre forme Agricoltura, caccia e silvicoltura (media 2004-2008 in %) 69,0% 3,8% 14,9% 12,3% Società di capitali Società di persone Imprese individuali Altre forme Pesca, piscicoltura e servizi connessi (media 2004-2008 in %)

Fonte: elaborazione INEA su dati Infocamere Numero di imprese attive

2004 2005 2006 2007 2008

Agricoltura, caccia e silvicoltura 53.637 52.959 52.052 50.395 50.485

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 373 380 409 408 441

Totale 54.010 53.339 52.461 50.803 50.926

(29)

Nel 2007, il lavoro nelle aziende agricole del Lazio è svolto per il 50,3% dal condut-tore rispetto al totale generale della manodopera aziendale. La quota di lavoro prestata dal titolare mostra una lieve con-trazione nel triennio (era il 51% nel 2005). Accanto al contributo preponde-rante del proprietario o capo azienda, le attività agricole sono eseguite per il 37,4% dalla manodopera familiare e per il restante 12,3% da altra manodopera aziendale, categoria costituita in assoluta prevalenza (89,5%) da operai a tempo determinato (OTD).

In rapporto alla dimensione nazionale, il lavoro del conduttore nelle aziende del Lazio rappresenta il 6,1% del totale in Ita-lia. La manodopera familiare (5,4%) e la quota di altra manodopera aziendale (6,1%) mantengono, per il Lazio, un peso sostanzialmente omogeneo rispetto al valore nazionale delle rispettive categorie. Per quanto riguarda la categoria della manodopera aziendale, l'occupazione regionale dei lavoratori dipendenti

costi-Numero di persone presenti in agricoltura per categoria di manodopera aziendale, 2007

LLaazziioo IIttaalliiaa PPeessoo %%

Conduttore 101.374 1.663.508 6,1

Altra manodopera familiare 75.339 1.393.031 5,4

Altra manodopera aziendale di cui:

Operai a tempo indeterminato 2.615 72.485 3,6

Operai a tempo determinato 22.182 885.560 2,5

Totale generale 201.510 4.014.584 5,0

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

2.615

22.182

Operai a tempo determinato Operai a tempo indeterminato Italia

Lazio

885.560 72.485

Occupati dipendenti in agricoltura per tipologia di impiego

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

(30)

tuisce il 3,6% degli operai a tempo inde-terminato (O.T.I) e il 2,5% degli operai a tempo determinato (O.T.D.) rispetto al dato complessivo nazionale.

Immigrati in agricoltura

Con riferimento all'immigrazione, occorre premettere che l'ordine di grandezza degli immigrati occupati in agricoltura è difficil-mente quantificabile, perché la medesima persona può ricoprire diverse posizioni lavorative nel corso dell'anno, trovando impiego in più operazioni nei diversi com-parti. Come in altre regioni d'Italia, anche nel Lazio si assiste a flussi di migrazione interna, per rispondere ai bisogni delle raccolte stagionali (es. Viterbo per la rac-colta delle nocciole e l'Agropontino per la raccolta di frutta estiva e pomodori). In generale si rileva un cospicuo coinvolgi-mento di manodopera immigrata nelle aziende di trasformazione floricola, ortico-la e ortico-lattiero-casearia. Negli altri comparti, invece, la forza-lavoro immigrata ha un peso irrisorio. Nel settore oleario, infatti, i Ripartizione della manodopera familiare per categoria, Lazio, 2005

Conduttore

Coniuge che lavora in azienda

Altri familiari che lavorano in azienda

Parenti del conduttore

57,3%

23,7%

14,8%

4,2%

(31)

frantoi sono quasi interamente meccaniz-zati e per questo necessitano di poca manodopera, raramente straniera. Nel comparto vinicolo, invece, lavoratori extra-comunitari sono impiegati soprattutto per la pulizia di ambienti e macchinari. Anche nella commercializzazione non si rileva una presenza significativa di stranieri. Nelle strutture agrituristiche il servizio ai tavoli è effettuato prevalentemente da personale italiano, al quale si possono aggiungere indiani e rumeni, mentre nelle cucine sono presenti prevalentemente bangladeshi e egiziani. La pulizia delle stanze è affidata a indiani e rumeni, gli

stessi che si occupano di manutenzioni e di altre attività correlate, operazioni però per le quali si registra un calo nell'utilizzo di immigrati.

Infine, nel triennio 2003-2005, si deve segnalare un progressivo incremento del tasso di irregolarità lavorativa in agricol-tura che nel Lazio passa dal 21,4% al 30,2%, a fronte di un aumento più conte-nuto nel Centro (dal 17% al 21,8%) e in Italia (dal 18,3% al 22,2%).

In connessione con il tema dell'irregolari-tà lavorativa, si colloca la previsione legis-lativa (d.lgs. 276/2003) di una nuova, peculiare forma contrattuale, con lo scopo

di regolamentare le prestazioni occasiona-li non riconducibioccasiona-li a contratti di lavoro tipici, in quanto svolte in modo saltuario e ausiliario (“accessorie”) o discontinuo: il lavoro occasionale accessorio. Il lavoro accessorio mediante voucher o buoni da corrispondere al lavoratore, pienamente attivato con la vendemmia 2008, ha tro-vato prevalente applicazione in agricoltu-ra, settore che ha assorbito in un anno (agosto 2008-luglio 2009) il 51,9% dei buoni cartacei emessi, secondo i dati rila-sciati dal Ministero del Lavoro, della Salu-te e delle Politiche Sociali.

(32)

L'analisi sul mercato fondiario nel Lazio è ripartita in base alle diverse tipologie col-turali praticate a livello provinciale, tenen-do conto dell'andamento del valore agrico-lo medio (VAM) degli ultimi cinque anni disponibili (2004/2008).

Le valutazioni estimative denotano una generale tendenza alla stabilità dei valori dei terreni, probabilmente come risultato della stagnazione del mercato fondiario verificatasi negli ultimi anni. Sono, infatti, pochissime le osservazioni che mostrano variazioni, a volte anche significative, del-le quotazioni dei terreni.

Variazioni di un certo interesse si

regi-strano per il Nocciolo irriguo nella zona di Vignanello, in provincia di Viterbo, che dopo il forte incremento di prezzo del 2005 (+44,4%), ha fatto registrare un successivo aumento del 15% circa nel 2007, per poi tornare al valore del 2005 di 32.500,00€/ha.

Un'altra variazione significativa si è veri-ficata per il seminativo irriguo della piana del Tevere (Rieti), che è passato dai 30.000,00€/ha del 2004 ai 21.500,00€/ha del 2006, per poi attestarsi al valore di 22.500€/ha negli ultimi due anni del periodo.

Nella provincia di Roma, un'impennata del

valore fondiario l'ha fatta rilevare nel 2005 il seminativo irriguo del litorale, che è passato dai circa 26.000,00€/ha ai 70.000,00€/ha, registrando un incremen-to del 271%. Sempre nella stessa provin-cia, nella zona dei Castelli Romani, qualche piccola variazione l'ha subita il vigneto DOC, il cui valore si è attestato nell'ultimo biennio a 108.500,00€/ha.

Ultima variazione da segnalare riguarda il valore dell'actinidia nella provincia di Lati-na, che è passata da 37.500,00€/ha a 55.000,00€/ha, con un incremento del 147% circa.

(33)

31

Tipologia colturale per provincia - Lazio

Viterbo 2.004 2.005 2.006 2.007 2.008

Seminativo irriguo della zona di Tarquinia 17,6 17,6 17,6 17,6 17,6 Oliveto specializzato della zona di Canino 15,0 15,0 15,0 15,0 15,0 Frutteto delle colline di Viterbo 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 Vigneto DOC della zona di Montefiascone 20,7 20,7 20,7 21,0 21,0 Noccioleto specializzato della zona del Lago di Vico 24,5 24,5 24,5 24,5 24,5 Noccioleto specializzato irriguo della zona di Vignanello 22,5 32,5 32,5 37,5 32,5 Castagneto da frutto dei Monti Cimini 17,8 17,8 17,8 17,8 17,8 Oliveto specializzato delle colline del lago di Bolsena 16,0 16,0 16,0 16,0 16,0

Rieti 2.004 2.005 2.006 2.007 2.008

Pascolo della Montagna del Turano 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 Seminativo arborato della Sabina Nord-Occidentale 15,5 15,5 15,5 15,5 15,5 Seminativo della Montagna di Rieti 13,9 13,9 13,9 13,9 13,9 Oliveto specializzato zona DOP Sabina 21,5 21,5 21,5 21,5 21,5 Seminativo irriguo piana del Tevere 30,0 22,5 21,5 22,5 22,5 Pascolo della Montagna di Rieti - 6,5 6,5 6,5 6,5

Roma 2.004 2.005 2.006 2.007 2.008

Ortive Maccarese - - 115,0 115,0 115,0

Seminativo della piana del Tevere 21,9 21,9 21,9 21,9 21,9 Seminativo irriguo del litorale 25,8 70,0 70,0 70,0 70,0

Seminativo asciutto Agro Romano - - - - 45,0

Vigneto DOC dei Castelli Romani 81,8 95,3 95,3 108,5 108,5

Noccioleto specializzato delle colline di Palestrina 33,6 32,5 32,5 32,5 32,5 Oliveto specializzato nella zona dei Castelli Romani 43,9 43,9 43,9 43,9 43,9 Frutteto delle Colline dei Tiburtini 33,6 33,6 33,6 33,6 33,6 Vigneto DOC delle colline dei Colli Albani 70,0 70,0 70,0 70,0 70,0 Orto irriguo delle Colline dei Colli Albani 40,0 40,0 40,0 40,0 40,0 Frutteto specializzato dei Castelli Romani - - 55,0 55,0 55,0 Seminativo asciutto collina interna provincia di Roma - - - - 27,5

Latina 2.004 2.005 2.006 2.007 2.008

Seminativo dell'agro-pontino 35,0 35,0 35,0 35,0 35,0 Frutteto delle colline dei Lepini 22,2 22,2 22,2 22,2 22,2 Orto specializzato della pianura 36,2 36,2 36,2 36,2 36,2 Vigneto delle Colline litoranee di Gaeta 23,8 23,8 23,8 23,8 23,8 Frutteto (actinidia) nella zona di Latina - 37,5 37,5 37,5 55,0 Oliveto specializzato nella zona di Itri - 17,5 17,5 17,5 17,5

Frosinone 2.004 2.005 2.006 2.007 2.008

Oliveto specializzato delle Colline di Frosinone 17,5 17,5 17,5 17,5 17,5 Frutteto specializzato delle Colline di Frosinone 31,0 31,0 31,0 31,0 31,0 Seminativo asciutto delle Colline di Frosinone 10,3 10,3 10,3 10,3 10,3 Seminativo arborato (con vite, olivo) collinare 10,8 10,8 10,8 10,8 10,8 Vigneto DOC dei Monti Ernici 24,5 24,5 24,5 24,5 24,5 Vigneto Doc della zona del Piglio - 65,0 65,0 65,0 65,0 Prato-pascolo della Montagna Orientale dei Lepini 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0

Valori fondiari (000 di euro per ettaro)

(34)

Nel 2008, si osserva un aumento della produzione agricola regionale rispetto all'anno precedente di poco al disotto del 3%.

I dati sulle produzioni e servizi ai prezzi di base per principali comparti evidenziano che il maggiore peso sull'intera produzione agricola regionale è assunto da coltivazio-ni erbacee (30,7%), allevamenti zooteccoltivazio-nici (27,3%) e coltivazioni legnose (20%). A queste si aggiungono le attività dei servizi connessi comprese quelle ± secondarie con un peso del 12% circa.

Le produzioni e i servizi ai prezzi di base per principali comparti presentano valori positivi, ad eccezione delle coltivazioni erbacee, -4,2% rispetto al 2007, che scon-tano la forte variazione negativa dei cerea-li (-33,4%) e delle coltivazioni industriacerea-li (-20,7%). Importanti variazioni di prezzo si registrano anche per selvicoltura e per la branca della pesca: la prima diminuisce del 2% circa, mentre la seconda fa regi-strare una flessione di quasi 17 punti per-centuale.

La maggiore quota di produzione in termi-ni di valore monetario ai prezzi di base riguarda patate e ortaggi (23,5%). L'ag-gregazione di carni (14,9%), attività dei servizi connessi (13%), latte (12,7%) e frutta (11,9%), compone una ulteriore

quota complessiva del 53% circa del valo-re della produzione.

In termini di quantità prodotta, la coltura principale della regione è costituita dai pomodori, per una quota pari al 13,3% del-l'intera produzione. L'actinidia (10,1%), il Produzione e servizi ai prezzi di base per principali comparti (000 di euro), 2008

Lazio Variazione % 2008/07 000 euro % prezzi Coltivazioni erbacee 835.318 30,7 -4,24 Coltivazioni foraggere 132.417 4,9 13,52 Coltivazioni legnose 545.429 20,0 11,14 ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 743.463 27,3 6,12

ATTIVITA' DEI SERVIZI CONNESSI 331.975 12,2 4,65

(+) Attività secondarie (a) 69.720 2,6 7,85

(-) Attività secondarie (a) 68.698 2,5 -1,02

Produzione della branca agricoltura 2.589.624 95,1 3,88

Produzione della branca silvicoltura 46.647 1,7 -2,07

Produzione della branca pesca 85.992 3,2 -16,93

Totale 2.722.263 100,0 2,96

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

(a) Per attività secondaria va intesa sia quella effettuata nell'ambito della branca di attività agricola e quindi non separabile, vale a dire agrituri-smo, trasformazione del latte, frutta e carne, evidenziata con il segno (+) e sia quella esercitata da altre branche d'attività economiche nell'ambi-to delle coltivazioni e degli allevamenti (per esempio da imprese commerciali) che vengono evidenziati con il segno (-).

(35)

33

mais (8,8%), l'uva da vino (8,1%) e le zuc-chine (7,9%) rappresentano quote signifi-cative, che formano nel complesso più di un terzo della produzione vegetale, il 35% circa.

Le variazioni annuali (2008/2007) delle quantità prodotte mostrano una forte ridu-zione nella produridu-zione di alcune colture importanti, quali la barbabietola da zuc-chero, -70,2%, e il frumento duro, per il quale si registra un decremento nella pro-duzione superiore al 60%. La coltivazione della patata rileva una contrazione della produzione di circa il 28%, mentre la quantità prodotta di vino si riduce del 25,4%, accompagnata anche da una dimi-nuzione della quantità di uva da vino di circa il 17%.

Incrementi di produzione significativi si registrano invece a favore di colture arbo-ree, come le arance (+68%) e l'actinidia (+28,4%), così come la produzione di olio di oliva, che aumenta del 35,4% rispetto al 2007.

Cereali e Legumi secchi Patate e ortaggi Industriali Fiori e piante da vaso Coltivazioni foraggere Prodotti vitivinicoli Prodotti dell'olivicoltura Agrumi Frutta Carni Latte Uova Miele Servizi connessi 3,1% 1,4% 13,0% 23,5% 0,4% 5,7% 5,2% 4,7% 11,9% 14,9% 0,1% 12,7% 3,3%

Produzione agricola ai prezzi di base per principali settori, 2008

(36)

Principali produzioni vegetali, 2008

Quantità Valore PRODOTTI 000 q.li Var % 000 € Var %

2008/07 2008/07 Frumento tenero 675 7,0 13.491 3,8 Frumento duro 721 -60,6 22.238 -60,8 Orzo 423 -10,6 7.436 -12,4 Riso - - - - Granoturco ibrido 1.545 1,0 29.384 -1,7 Patate 655 -27,7 27.416 -30,9 Fagioli freschi 84 5,0 23.207 6,6 Cipolle e porri 35 9,4 2.052 4,2 Carote 945 -11,3 41.466 3,5 Carciofi 185 0,0 14.754 7,3 Cavoli 423 18,5 21.575 20,2 Cavolfiori 241 2,1 9.354 -1,1 Indivia 98 14,0 5.218 24,8 Lattuga 658 1,2 48.410 1,5 Radicchio 111 8,8 6.587 11,4 Melanzane 204 3,0 11.860 -1,0 Peperoni 239 -1,2 16.507 -5,5 Pomodori 2.347 4,1 71.297 1,3 Zucchine 1.385 1,3 98.185 -0,4 Cocomeri 728 18,8 8.188 21,8 Poponi 448 9,8 16.832 13,8 Quantità Valore PRODOTTI 000 q.li Var % 000 € Var %

2008/07 2008/07 Fragole 95 1,1 18.796 8,8 Barbabietola da zucchero 125 -70,2 529 -72,3 Tabacco 28 -6,7 7.576 -9,0 Girasole 41 -8,9 804 -18,7 Soia 2 100,0 41 92,6 Uva da tavola 221 2,3 9.507 -0,4

Uva da vino venduta 1.433 -16,8 27.958 -20,8

Vino (000 hl) 454 -25,4 45.378 -22,4 Olio 245 35,4 106.254 30,4 Arance 84 68,0 2.156 73,6 Mandarini 1 0,0 35 -2,2 Limoni 3 0,0 205 36,8 Clementine 8 14,3 228 22,1 Pesche 327 -7,4 14.004 -6,5 Mele 104 -3,7 3.847 7,3 Pere 35 6,1 2.460 28,3 Mandorle - - - -Nocciole 454 -5,2 51.439 -14,9 Noci 6 20,0 1.310 25,1 Actinidia 1.770 28,4 139.132 61,3

(37)

L'andamento dei prezzi delle produzioni segue quello delle quantità prodotte. Infat-ti, alla riduzione delle quantità prodotte si accompagna una diminuzione dei prezzi: -72,3% per la barbabietola da zucchero, -60,8% per il frumento duro, +73,6% per le arance, +61,3% per l'actinidia e così via

per il resto delle coltivazioni.

Nel 2008, il comparto zootecnico laziale offre notevoli elementi di analisi, sia in termini di quantità prodotta che di fattu-rato originato.

In merito alla quantità prodotta, il settore caseario risulta predominante insieme alle

carni bovine, seguito da uova (in milioni di pezzi), carni suine e pollame. Il settore bovino e bufalino mantiene un ruolo stra-tegico nella produzione zootecnica laziale, sia in termini di produzione di latte che di carne, malgrado la leggera flessione regi-strata rispetto al 2007, rispettivamente dello 0,8% per il latte (vaccino e bufalino) e del 2,6% per le carni bovine.

Per quanto riguarda il fatturato realizzato, il settore caseario, in particolare la produ-zione di latte vaccino e bufalino, conserva un ruolo di eccellenza, mostrando un incremento percentuale di circa 11 punti rispetto all'anno precedente; la produzione di latte ovino e caprino fa registrare inve-ce un aumento di fatturato del 18,5%. Per quanto riguarda il comparto delle carni, in rialzo il valore della produzione di carni suine (+8,5%) e di pollame (+4,7%), men-tre in leggera flessione risulta la produzio-ne di carni oviproduzio-ne (-2%).

Quantità Valore PRODOTTI 000 q.li Var % 000 € Var %

2008/07 2008/07

Carni bovine 638 -2,6 167.904 0,5

Carni suine 402 1,0 53.675 8,5

Carni ovicaprine 64 4,9 19.291 -2,0

Pollame 309 9,2 69.897 4,7

Latte di vacca e bufala (000 hl) 6.601 -0,8 271.261 10,8

Latte di pecora e capra (000 hl) 560 0,5 53.928 18,5

Uova (milioni di pezzi) 501 -0,8 35.015 4,5

Miele 4 -42,9 1.129 -28,0

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

Principali produzioni zootecniche, 2008

(38)

Nel 2008 aumenta la spesa complessiva per i consumi intermedi di agricoltura, sel-vicoltura e pesca dell'11% rispetto al 2007. In particolare, si osserva il forte incremento nell'utilizzo dei concimi (+40,6%), mentre la pesca è l'unico setto-re in cui si setto-registra una contrazione dei consumi (-3,8%). L'utilizzo delle sementi evidenzia un aumento del 12,8%, i consu-mi per alimenti e spese veterinarie aumen-tano invece del 10% circa rispetto all'anno precedente. Il settore della silvicoltura fa registrare un incremento dei consumi intermedi dell'8,7%, mentre un incremen-to più contenuincremen-to emerge dai dati sull'uso di prodotti fitosanitari (+5%).

La spesa per i servizi agricoli (energia, manutenzioni, ecc.) aumenta del 9,1% e rappresenta il 46,6% della spesa totale. Una porzione importante del totale dei consumi è attribuibile al settore zootecni-co, la cui spesa raggiunge il 30% circa del totale; seguono le sementi e i concimi con circa l'8% e i prodotti fitosanitari con il

3,6%; la selvicoltura rappresenta poco meno dell'1% dei consumi intermedi totali.

Consumi Intermedi

concimi fitosanitari sementi zootecnia* altri beni e servizi** silvicoltura pesca TOTALE 79,2 36,9 81,6 302,9 472,9 9,5 32,0 1015,0 7,8% 3,6% 8,0% 29,9% 46,6% 0,9% 3,2%

Consumi intermedi dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, 2008 (mln. euro)

Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT. *alimenti e spese veterinarie

(39)

bricati rurali con un rialzo del 25%, contro un dato a livello nazionale in ribasso del 36,8%; in flessione gli acquisti di terreni ed altri immobili rurali (-42,9% nel Lazio e

+23,6% in Italia), mentre si è avuta una ripresa degli investimenti in macchine e attrezzature del 28,6%, marcatamente positiva rispetto al dato nazionale (+1%). L'esame del quinquennio 2004-2008,

mostra la complessità della materia del finanziamento ad agricoltura, foreste e pesca. Infatti, a fronte di una riduzione del totale delle consistenze (da 120 mln.euro del 2004 a 50 mln.euro nel 2008), è aumen-tata la percentuale di finanziamenti a breve termine, con una contestuale riduzione del finanziamento sul medio-lungo periodo. Si conferma, dunque, una tendenziale diffiden-za o “resistendiffiden-za operativa” del sistema cre-ditizio verso il settore agricolo, in parte motivata dall'esigenza congiunturale di un maggiore controllo sulle aperture di credito in termini di equilibrio della gestione finan-ziaria. Accanto a tale motivazione, si pone una crescente difficoltà (in alcuni casi strutturale), per le imprese italiane operan-ti in agricoltura, di programmare l'atoperan-tività e gli impegni finanziari sul lungo termine. Le erogazioni per gli investimenti hanno avuto un incremento complessivo (2008/2007) del 15% circa, in controtendenza con il dato nazionale (-17,7%). A livello regionale, emergono in evidenza le costruzioni e

fab-Anni Totale Breve Termine % Medio-Lungo Termine % 2002 185 17,3 82,7 2003 147 10,2 89,8 2004 120 14,2 85,8 2005 97 19,6 80,4 2006 82 23,2 76,8 2007 68 26,5 73,5 2008 50 44,0 56,0 2009* 50 48,0 52,0

Fonte: Banca d'Italia. *dato disponibile I trimestre 2009

Finanziamenti agevolati ad agricoltura, foreste e pesca (mln.euro)

LAZIO ITALIA

Finanziamenti Totale Var % Totale Var % 2008/2007 2008/2007

Macchine e attrezzature 72 28,6 1.638 1,0

Acquisto immobili rurali 20 -42,9 712 23,6

Costruzioni e fabbricati rurali 160 25,0 1.791 -36,8

Totale 252 15,1 4.141 -17,7

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

Finanziamenti oltre il breve termine all'agricoltura - erogazioni, 2008 (mln.euro)

(40)

Investimenti

Anni Valori Valori % su correnti concatenati* totale VA (mln. €) (mln. €) investimenti agricolo 2000 414,8 414,8 1,8 25,3 2001 344,9 336,0 1,5 21,7 2002 357,7 338,0 1,4 20,6 2003 409,6 381,5 1,6 23,8 2004 439,4 397,9 1,7 21,8 2005 514,2 453,5 1,8 27,4 2006 534,7 457,5 1,8 26,3 2007 382,1 317,8 1,2 19,0

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

*Esprimono la dinamica reale dell'aggregato economico con riferimento all'anno 2000 Andamento degli investimenti fissi lordi agricoli

Anni Agricoltura Industria Servizi Totale

2000 6.594,59 11.592,87 10.503,47 10.570,99 2001 4.857,75 10.049,92 10.298,83 10.078,32 2002 5.315,01 10.243,22 10.511,51 10.304,46 2003 8.241,45 11.476,74 10.302,24 10.439,65 2004 9.135,14 12.958,24 9.024,19 9.632,22 2005 10.854,43 12.587,54 9.828,36 10.259,57 2006 10.013,11 11.994,38 9.990,84 10.291,61 2007 7.462,89 11.601,63 10.317,47 10.447,91 Var. % 2007/06 -7,8 -4,7 1,7 0,3

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.

Investimenti fissi lordi per occupato (euro) Gli investimenti fissi lordi in agricoltura si caratterizzano per un andamento con valori positivi per tutto il periodo di osser-vazione (2000-2007), con evidenti segni di crescita dal 2004 al 2006 e un assesta-mento nell'ultimo anno rilevato (2007). In termini assoluti, nel 2005 si è superato l'ammontare degli investimenti dell'anno di riferimento (+9,2% rispetto al 2000). La tendenza è confermata nel 2006, con un aumento degli investimenti del 2,3% nei confronti dell'anno precedente e

(41)

dell'11,8% rispetto al 2000. Il 2007 segna, invece, una variazione negativa prossima all'8% rispetto al 2000 e del 29% in com-parazione all'anno precedente.

Nel 2007, il peso degli investimenti fissi lordi agricoli sul totale degli investimenti

registra il valore minimo del periodo. Infat-ti, a fronte di oscillazioni annue percentua-li relativamente contenute rispetto alla media (1,6%) del periodo, il valore del 2007 si colloca al 1,2%, con una contrazio-ne dello 0,6% rispetto all'anno precedente.

L'analisi degli investimenti fissi lordi per occupato, mostra per il 2007 valori negati-vi per i primi due settori dell'economia regionale (-7,8% in agricoltura e -4,7% nel-l'industria), mentre i servizi presentano un tasso positivo (+1,7).

(42)

Dall'analisi dei dati raccolti attraverso l'in-dagine RICA 2007 sul campione aziendale regionale, risulta una superficie agricola utilizzata (SAU) media per le imprese agri-cole del Lazio di 28,5 ettari e una dotazione media di forza lavoro pari a 2,3 unità per azienda. Le dimensioni medie aziendali van-no da un minimo di 5,5 ettari di SAU per le aziende ortofrutticole ad un massimo di 46,6 ettari per il settore dei seminativi, seguito dall'erbicolo con una media di 40,6 ettari ad azienda; i poli coltivazioni-alleva-mento, poliallevamento e granivoro presen-tano dimensioni medie simili, con una SAU media aziendale di 32,5 ettari. L'ortoflori-coltura è l'attività che più necessita di manodopera, 4,7 unità di lavoro, di cui me-diamente 1,3 unità facenti parte del nucleo familiare. Il comparto più performante, in termini di reddito netto (RN) prodotto e di produzione lorda vendibile (PLV) realizzata, è il granivoro con, rispettivamente, 130.915 euro (27,3% del totale regionale) di RN ed euro 378.148 (33,9% del totale) di PLV. A fronte di un'incidenza media regionale del

reddito netto sul valore della produzione del 48%, le imprese granivore presentano una redditività pari al 34,6% della PLV, come conseguenza della maggiore rilevanza dei costi variabili associati all'attività, che ammontano al 59,2% della PLV del compar-to. I settori più redditizi in termini di inci-denza percentuale del RN sulla PLV sono l'erbicolo (60,6%), la policoltura (52,5%), l'arboreo (48,8%) e l'allevamento misto (47,1%). L'analisi degli indicatori economici mostra una redditività media del fattore

terra pari a 3.892,05 euro/ha di produzione lorda e a 1.876,39 euro/ha di reddito netto, mentre la redditività del lavoro, familiare ed extrafamiliare, evidenzia valori pari a 49.099,01 euro di PLV/UL e di 47.135,41 euro di RN per unità di lavoro familiare. Infine, la contribuzione pubblica incide mediamente per il 21% sul reddito netto dell'agricoltura regionale. In particolare, i dati mostrano il ruolo determinante dei con-tributi sulla redditività del comparto dei seminativi (51,8% del reddito netto).

Risultati Produttivi secondo la RICA

Indicatori economici per polo, 2007

PLV/ha RN/ha PLV/UL RN/ULF RN/PLV euro euro euro euro %

Seminativi 1.710,64 762,55 43.291,71 35.145,73 44,6 Ortofloricoltura 40.602,51 15.517,19 47.616,84 63.783,85 38,2 Arboreo 6.180,95 3.018,11 36.474,86 33.411,38 48,8 Erbicolo 3.545,06 2.149,15 70.613,64 68.343,44 60,6 Granivoro 11.979,99 4.147,48 117.941,05 85.705,48 34,6 Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 4.436,06 2.327,31 38.449,94 33.971,90 52,5 Misto Coltivazioni - Allevamenti 1.699,01 761,95 41.868,36 29.780,06 44,8 Allevamento Misto (Poliallevamento) 2.625,70 1.237,20 42.515,10 31.585,63 47,1

Totale 3.892,05 1.876,39 49.099,01 47.135,41 48,2

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SAU UL ULF PLV Contributi CV CF RN ha n. n. euro euro euro euro euro

Seminativi 46,6 1,8 1,0 79.735,25 18.401,73 28.643,07 16.177,03 35.543,53 Ortofloricoltura 5,5 4,7 1,3 225.210,22 4.570,31 108.516,11 30.630,78 86.069,30 Arboreo 10,8 1,8 1,0 66.478,98 3.718,74 19.483,94 14.641,37 32.461,10 Erbicolo 40,3 2,0 1,3 142.790,52 13.250,54 65.034,50 20.145,28 86.565,22 Granivoro 31,6 3,2 1,5 378.148,50 6.647,86 223.844,75 23.794,88 130.915,13 Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 18,3 2,1 1,3 81.098,35 4.038,68 25.805,42 13.747,89 42.547,06

Misto Coltivazioni - Allevamenti 33,9 1,4 0,9 57.647,50 8.849,87 28.123,50 14.940,69 25.852,81

Allevamento Misto (Poliallevamento) 32,1 2,0 1,3 84.386,40 9.126,46 39.350,29 18.466,06 39.761,80

Totale 28,5 2,3 1,1 110.892,71 11.237,85 46.432,49 18.362,38 53.462,16

Fonte: RICA-INEA

Dati strutturali ed economici per polo - media aziendale, 2007

Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro Erbaceo-Arboreo (Policoltura) Misto Coltivazioni - Allevamenti Allevamento Misto (Poliallevamento) PLV Contributi Costi variabili Costi fissi Reddito netto 0 20 40 60 80 100

Valore percentuale per polo, 2007

PLV/UL RN/ULF PLV/ha RN/ha 0 20 40 60 80 100 Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro Erbaceo-Arboreo (Policoltura) Misto Coltivazioni - Allevamenti Allevamento Misto (Poliallevamento)

Variazione percentuale per polo, 2007

Fonte: RICA-INEA. Fonte: RICA-INEA.

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PLV Contributi Costi variabili Costi fissi Prodotto netto Reddito netto 0 20 40 60 80 100 Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro Erbaceo-Arboreo (Policoltura) Misto Coltivazioni - Allevamenti Allevamento Misto (Poliallevamento) Variazione percentuale per classi di UDE, 2007

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(46)

Nel 2007 il valore aggiunto prodotto dal-l'industria alimentare nella regione Lazio registra una riduzione consistente rispet-to al 2006, pari all'8,9%, maggiore della flessione registrata dall'industria in senso stretto (-0,2%). Il settore occupa circa 26.300 occupati, l'1% degli occupati totale della regione, di essi il 66% sono lavorato-ri dipendenti ed il restante 34% è costitui-to da lavoracostitui-tori aucostitui-tonomi, con un incre-mento pari al 7,1% di questi ultimi e una flessione dei primi (-0,6%) rispetto al 2006.

Il valore aggiunto (VA) dell'industria ali-mentare ha registrato nel 2007 una con-trazione del 7,5%, passando da 1.182 milioni di euro a 1.094 milioni, in contro-tendenza rispetto all'aumento del settore industriale del 2,9%. L'agricoltura fa regi-strare una diminuzione del VA pari al 3,8%. L'incidenza sul VA dell'industria in senso stretto e su quello del settore agri-colo è pari rispettivamente al 64,6% ed al 7,2%.

Industria Alimentare

Industria alimentare: principali aggregati macroeconomici, 2007

26,3 9

17,3 UL (000)

VA dell'agricoltura VA del totale dell'industria

7,2 16,4 64,6 VA dell'industria alimentare in % su Occupati totali Occupati indipendenti Occupati dipendenti

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Il numero degli esercizi commerciali al dettaglio, in sede fissa, nella regione Lazio è pari a 71.795, con un lieve incremento rispetto al 2007 (+0,6%). In particolare si registrano aumenti significativi per gli esercizi interessati alla vendita di tabacco e altri generi di monopoli (+4,3%) e alle bevande (+3,5%), e riduzioni consistenti degli esercizi in sede fissa di prodotti tes-sili e biancheria (-4%) e di carne e prodot-ti a base di carne (-3,6%). La distribuzio-ne provinciale degli esercizi mostra una elevata concentrazione nella provincia di Roma (69%), dove risultano diffusi gli altri esercizi specializzati non alimentari (18,4%) e quelli specializzati nella vendita di abbigliamento e accessori, pellicceria (17,8%). I dati relativi al commercio al dettaglio ambulante, nel 2008, evidenzia-no un incremento del 2,1% rispetto all'an-no precedente, con variazioni positive consistenti sia della forma di vendita per corrispondenza (+17,9%) che presso domi-cilio (+16,7%). Esse rappresentano rispet-tivamente il 5,4% e l'8,5% del totale,

men-Specializzazioni Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo TOTALE

Carburanti 297 315 94 1.617 217 2.540

Non specializzati 2 4 2 276 2 286

Non specializzati prevalenza alimentare 1.112 872 264 4.614 636 7.498

Non specializzati prevalenza non alimentare 133 81 40 2.051 60 2.365

Frutta e verdura 161 269 53 1.627 168 2.278

Carne e prodotti a base di carne 288 319 115 1.508 190 2.420

Pesci, crostacei, molluschi 51 92 14 471 61 689

Pane, pasticceria, dolciumi 44 98 29 454 82 707

Bevande (vini, olii, birra ed altre) 54 56 15 280 44 449

Tabacco e altri generi di monopolio 319 272 77 1.660 162 2.490

Altri esercizi specializzati alimentari 55 261 83 806 82 1.287

Farmacie 170 149 83 1.042 89 1.533

Articoli medicali e ortopedici 53 58 7 338 22 478

Cosmetici e articoli di profumeria 171 229 47 1.607 152 2.206

Prodotti tessili e biancheria 165 200 68 1.043 139 1.615

Abbigliamento e accessori, pellicceria 1.106 1.288 273 8.834 750 12.251

Calzature e articoli in cuoio 201 287 54 1.819 181 2.542

Mobili, casalinghi, illuminazione 428 456 131 3.256 330 4.601

Elettrodomestici radio-TV dischi strum. musicali 194 189 38 1.196 145 1.762

Ferramenta vernici giardinaggio sanitari 600 495 178 2.331 350 3.954

Libri, giornali, cartoleria 382 405 83 3.228 262 4.360

Altri esercizi specializzati non alimentari 1.324 1.346 360 9.104 894 13.028

Articoli di seconda mano 19 23 9 365 40 456

TOTALE 7.329 7.764 2.117 49.527 5.058 71.795

Fonte: elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico "Osservatorio Nazionale del Commercio”.

Commercio al dettaglio in sede fissa: numero di esercizi per specializzazione e provincia, 2008

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Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo TOTALE

Commercio ambulante a posteggio fisso Altri Articoli 140 89 23 778 65 1.095

Alimentare 267 479 38 2.139 200 3.123

Articoli di occasione nuovi e usati 2 1 1 13 4 21

Calzature e Pelletterie 85 39 10 182 27 343

Mobili e Articoli di uso domestico 49 16 11 207 21 304

Non specificata 121 99 29 736 86 1.071

Abbigliamento e Tessuti 365 316 44 1.141 247 2.113

TOTALE 1.029 1.039 156 5.196 650 8.070

Commercio ambulante itinerante Altri Articoli 252 115 19 784 73 1.243

Alimentare 143 158 22 386 49 758

Abbigliamento e Tessuti 310 220 29 1.274 162 1.995

TOTALE 705 493 70 2.444 284 3.996

Commercio per corrispondenza Alimentare . 1 1 12 9 23

Via Internet Alimentare 1 1 1 21 2 26

Via Internet Non Alimentare 37 57 12 470 22 598

Non Alimentare 2 18 1 121 17 159

Non specificata 2 47 6 70 5 130

TOTALE 42 124 21 694 55 936

Vendita presso domicilio Alimentare 8 8 3 39 7 65

Non Alimentare 73 129 8 936 22 1.168

Non specificata 10 15 3 222 4 254

TOTALE 91 152 14 1.197 33 1.487

Commercio per mezzo di distributori automatici Alimentare 22 23 . 110 8 163

Non Alimentare 4 2 . 10 . 16

Non specificata 7 15 2 67 7 98

TOTALE 33 40 2 187 15 277

Non specificata 79 27 27 2.546 33 2.712

TTOOTTAALLEE 11..997799 11..887755 229900 1122..226644 11..007700 1177..447788

Fonte: elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico "Osservatorio Nazionale del Commercio”.

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47

tre le forme di vendita più diffuse sono date dal commercio ambulante a posteggio fisso (46%) e dal commercio ambulante itinerante (23%), concentrate in misura maggiore nella provincia di Roma (64,3% e 61,1%). Nelle categorie del commercio ambulante a posteggio fisso e del commer-cio per mezzo di distributori automatici, l'alimentare costituisce la

specializzazio-ne più importante (rispettivamente 38,6% ed 58,8%), viceversa nelle altre categorie di vendita riveste un ruolo minoritario: 18,9% nel commercio ambulante itineran-te, 5,2% nel commercio per corrisponden-za ed il 4,3% in quello della vendita pres-so domicilio. Tra gli esercizi commerciali all'ingrosso, quelli specializzati nella di-stribuzione dei prodotti alimentari delle

bevande e del tabacco costituiscono il 21,1% del totale, localizzati soprattutto nelle province di Roma (59,2%) e di Lati-na (22,1%). Anche tra gli intermediari del commercio quelli specializzati nel settore alimentare, delle bevande e del tabacco rivestono un ruolo importante, rappresen-tando il 17,3% del totale.

Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo LAZIO

Altri prodotti 64 38 8 930 31 1.071

Macchinari e attrezzature 160 251 37 1.664 109 2.221

Altri prodotti di consumo finale 434 569 70 6.495 319 7.887

Materie prime agricole e animali vivi 97 114 22 318 89 640

Prodotti alimentari, bevande, tabacco 377 879 87 2.356 275 3.974

Prodotti intermedi non agricoli, rottami e cascami 365 398 55 1.939 222 2.979

TOTALE 1.497 2.249 279 13.702 1.045 18.772

Fonte: elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico "Osservatorio Nazionale del Commercio”.

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Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo LAZIO

Non specificato 45 43 216 383 94 781

Materie prime agricole, tessili, semilavorati, animali vivi 7 51 1 81 44 184

Combustibili, minerali, metalli, prodotti chimici 19 100 6 360 52 537

Legname, materiali da costruzione 43 93 9 780 99 1.024

Macchinari, impiant industriali, navi, aeromobili 22 92 12 864 62 1.052

Mobili, articoli per la casa, ferramenta 32 102 11 944 88 1.177

Tessili, abbigliamento, calzature, articoli in cuoio 26 52 6 1.320 35 1.439

Alimentari, bevande e tabacco 113 461 50 2.583 297 3.504

Specializzato di altri prodotti n.c.a. 121 349 39 5.072 239 5.820

Despecializzato 1.099 337 30 2.173 67 3.706

Auto e motocicli, compresi parti e accessori 63 48 11 792 61 975

TOTALE 1.590 1.728 391 15.352 1.138 20.199

Fonte: elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico "Osservatorio Nazionale del Commercio”.

(51)

Nel 2007 la spesa delle famiglie nella regione Lazio è stata pari a 93.813,90 milioni di euro, di cui il 15,6 % impiegata per prodotti alimentari, il 6,8% per vestia-rio calzature e pellicceria, il 7,2% per mobili, elettrodomestici e spese varie per la casa, il 17,8 % per altri prodotti e, infi-ne, il 52,6 % per servizi. Rispetto al 2006 si può notare un incremento di tutte le componenti della spesa ed in particolare per quella per mobili, elettrodomestici e spese varie per la casa (+4,6%) e per ser-vizi (+4,3%). Nel complesso la spesa delle famiglie registra una variazione positiva (+3,6%), in linea con il valore registrato a

livello nazionale (+3,4%). La distribuzione provinciale mostra una concentrazione della spesa per le famiglie a Roma e pro-vincia (79,8%), seguono le province di

Latina (7,3%), Frosinone (6,1%), Viterbo (4,5%) e Rieti (2,3%).

Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Lazio Centro Italia

Alimentari 1.150,80 1.290,60 380,6 11.077,20 747,9 14.647,10 31.451,40 158.330,50

Vestiario, Calzature e pellicceria 439,6 498,8 146,8 5.013,60 305,2 6.404,00 13.919,60 72.341,20

Mobili elettrodomestici e spese varie per la casa 390 467,2 145,2 5.428,40 296,2 6.727,00 14.837,20 69.411,20

Altri prodotti 954 1.150,20 378,3 13.557,70 690,1 16.730,30 35.131,30 164.656,80

Servizi 2.805,40 3.411,90 1.079,50 39.808,20 2.200,50 49.305,50 99.456,40 451.430,80

TOTALE 5.739,80 6.818,70 2.130,40 74.885,10 4.239,90 93.813,90 194.795,90 916.170,50

Fonte: elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico "Osservatorio Nazionale del Commercio”.

Spesa delle famiglie per prodotti commercializzati e servizi - anno 2007 (mln. euro correnti)

Categorie prodotti Lazio Italia

Alimentari 1,4 2,1

Vestiario, Calzature e pellicceria 4,0 4,7

Mobili elettrodomestici e spese varie per la casa 4,6 4,3

Altri prodotti 3,3 1,0

Servizi 4,3 4,5

TOTALE 3,6 3,4

Fonte: elaborazione su dati Ministero dello sviluppo Economico "Osservatorio Nazionale del Commercio"

Spesa delle famiglie per prodotti specializzati e servizi- variazione % 2007/2006

(52)

L'incidenza del Lazio negli scambi agroali-mentari nazionali è pari al 5,8% delle importazioni (1.975,8 milioni di euro) e al 2,4% delle esportazioni (646,9 milioni di euro), mentre il peso della regione sulla bi-lancia commerciale complessiva è pari al 7,5% per l'import e al 4% per l'export. Il deficit della bilancia commerciale del settore agroalimentare, pari a -1.329 milioni di euro, è attribuibile in egual misura alla componente primaria (50,8%) e alla componente industriale (49,2%) degli scambi. Rispetto al 2007, si registra una variazione positiva del saldo commer-ciale, grazie ad un aumento delle esporta-zioni (+2%) e ad una diminuzione delle importazioni (-3,9%). La crescita dell'ex-port è dovuta alla componente primaria degli scambi (+8%), mentre la diminuzio-ne delle importazioni riguarda esclusiva-mente i prodotti trasformati (-6,6%). Sul fronte delle importazioni questa riduzione è particolarmente significativa, in quanto si è invertito un trend di continui aumenti che era iniziato nel 2003. Le esportazioni,

al contrario, durante lo stesso arco tempo-rale hanno fatto registrare una lieve ma continua ascesa.

Tra le principali voci di esportazione, oltre

all'aggregato altri prodotti alimentari (10,7%), si segnala l'olio di oliva vergine ed extra vergine (7,4%), altri ortaggi fre-schi (5,5%) e la frutta preparata e

conser-Commercio Estero

0 500 1000 1500 2000 2500 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Esportazioni Importazioni

Andamento degli scambi agroalimentari del Lazio dal 2001 al 2008 (mln. euro)

(53)

Import Export Variaz. % 2008/07 Valore % % Valore % % Import Export corrente su AA prod corrente su AA prod

(mln. €) Italia (mln. €) Italia

Cereali 39,7 2,0% 1,7 0,0 0,0% 0,0 -36,2 -97,2

Legumi ed ortaggi freschi 42,4 2,1% 6,5 64,5 10,0% 6,9 -11,3 14,8

Legumi ed ortaggi secchi 0,4 0,0% 0,2 0,0 0,0% 0,1 -53,6 -47,3

Agrumi 18,1 0,9% 7,8 1,0 0,1% 0,5 -9,1 140,3

Altra frutta fresca 144,8 7,3% 13,7 32,9 5,1% 1,4 25,7 25,0

Frutta secca 25,3 1,3% 5,1 32,1 5,0% 13,5 -22,0 13,2

Vegetali filamentosi greggi 0,2 0,0% 0,2 0,0 0,0% 0,4 -11,5 -82,9

Semi e frutti oleosi 396,5 20,1% 49,2 0,0 0,0% 0,0 13,1 -16,7

Cacao, caffè, tè, droghe e spezie 25,4 1,3% 2,4 0,6 0,1% 1,1 9,8 -30,7

Fiori e piante ornamentali 18,4 0,9% 8,5 1,4 0,2% 0,9 -11,9 6,2

Tabacco greggio 11,0 0,6% 28,9 10,5 1,6% 5,2 -34,0 -22,2

Altri prodotti agricoli 12,8 0,6% 4,5 20,1 3,1% 3,8 -18,0 -7,7

Animali vivi 29,3 1,5% 2,5 1,1 0,2% 2,0 -26,0 -52,2

Altri prodotti degli allevamenti 1,0 0,1% 0,2 0,1 0,0% 0,3 -91,9 -78,4 Prodotti della silvicoltura 18,4 0,9% 2,4 3,6 0,6% 4,9 -5,4 -10,2

Prodotti della pesca 61,3 3,1% 10,0 2,2 0,3% 1,4 -10,3 46,9

Prodotti della caccia 0,1 0,0% 0,1 0,0 0,0% 0,0 308,4 0,0

TOTALE SETTORE PRIMARIO 845,2 42,8% 8,1 170,3 26,3% 3,2 -0,0 8,0

Derivati dei cereali 46,9 2,4% 4,4 34,3 5,3% 0,9 3,8 -4,3

Zucchero e prodotti dolciari 24,1 1,2% 2,0 10,4 1,6% 0,9 -32,3 -11,4 Carni fresche e congelate 200,4 10,1% 4,9 5,4 0,8% 0,6 -26,5 70,3

Carni preparate 22,4 1,1% 6,8 57,6 8,9% 6,2 21,9 15,3

segue >> Principali dati sugli scambi con l'estero (%)

PRIMI 4 PRODOTTI O AGGREGATI

ESPORTAZIONI

Altri prodotti alimentari 10,7

Olio di oliva vergine ed extravergine 7,4

Altri ortaggi freschi 5,5

Frutta preparata o conservata 5,5 IMPORTAZIONI

Semi di soia 19,9

Carni bovine 6,6

Banane 5,5

Panelli, farine e mangimi 5,3

PRIMI 6 PAESI O AREE PARTNER

ESPORTAZIONI

Germania 15,9

Stati Uniti d'America 14,1

Francia 9,9 Regno Unito 8,6 Spagna 4,6 IMPORTAZIONI Brasile 17,7 Germania 10,9 Spagna 7,5 Paesi Bassi 7,5 Francia 5,6 Argentina 5,5

Fonte: elaborazioni su dati INEA, “Il Commercio con l'Estero dei prodotti Agroalimentari 2008”.

Commercio estero per principali comparti agroalimentari, 2007 (mln. euro)

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