I GIOVANI DELL’AREA METROPOLITANA DI NAPOLI: CONDIZIONI DI VITA, PRATICHE PARTECIPATIVE E
asse 1 Valore test asse 2 Coordinata fattoriale
asse 1 Coordinata fattoriale asse 2 1 479 -10,7 -4,0 0,08 -0,03 2 120 8,9 13,0 0,26 0,37 3 27 5,1 -17,1 0,34 -1,11
I casi inclusi nel cluster 1 (tab. 9) si caratterizzano per la reversibilità dei percorsi di vita e l’assenza di progettualità. Qui la sequenza delle transizioni alla vita adulta vede una continua ridefinizione dei percorsi, come dimostra il fallimento di esperienze di famiglia autonoma e di indipendenza abitativa (i casi che hanno creato in passato una propria famiglia sono il 68% e quelli che hanno lasciato la casa dei propri genitori ma sono rientrati il 93%). Entrambe le modalità sono altamente distintive di questo cluster come dimostra l’alta percentuale CLA/MOD6.
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Tabella 9 - Modalità rappresentative del cluster 1.
Variabile Modalità MOD/
CLA GLOBAL CLA/MOD Valor test
È inutile porsi degli obiettivi o fare progetti perché capita sempre qualcosa che ti impedisce di realizzare quanto programmato
Basso
accordo 15,45 18,69 88,84 13,58
Non è possibile fare progetti di fronte ad una molteplicità di scelte possibili, l’unica alternativa è affidarsi al caso
Alto accordo 54,17 9,11 54,69 10,93
La mia strategia consiste nel ridefinire continuamente i miei progetti e i miei obiettivi in relazione alle possibilità che via via mi si aprono
Basso
accordo 52,19 44,25 90,25 7,39
Interrompere un servizio pubblico per protesta (es. occupare binari del treno, etc.) o occupare luoghi pubblici o fabbriche
No 99,37 96,17 79,07 6,61
Di fronte alla difficoltà di prevedere, reagisco prefiggendomi piccoli obiettivi raggiungibili nel breve termine
Basso
accordo 48,64 42,17 88,26 6,00
Hai creato una nuova famiglia Sì, in passato 68,06 61,82 84,24 5,64 Partecipare a scioperi,
manifestazioni, assemblee o cortei non autorizzati
No 92,28 88,02 80,22 5,39
Hai lasciato la casa dei tuoi
genitori Sì, in passato 93,11 13,10 90,24 3,22
Di fronte alla difficoltà di prevedere, reagisco prefiggendomi piccoli obiettivi raggiungibili nel breve termine
Alto accordo 49,69 56,55 67,23 -6,34
In questo gruppo i percorsi perdono linearità e causano continue retroazioni tra le fasi (come il ritorno nella famiglia d’origine dopo un periodo di vita indipendente o di convivenza). Ciò sembra associato ad un atteggiamento di non scelta di fronte al futuro che può tradursi in una rinuncia alla progettualità, in una presentificazione dell’azione vissuta come unica certezza, in una spirale di sfiducia esistenziale. Il 55% dei casi ha una
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visione del futuro improntata al caso e all’impossibilità di previsione. Questa modalità non sembra caratterizzare solo questo gruppo come dimostra il basso valore CLA/MOD. Gli appartenenti a questo gruppo possono essere denominati ripetenti, con sfaccettature diverse che possono identificare traiettorie di vita fallite e ripetute di profili sbandati, sfiduciati o delusi.
Tabella 10 - Modalità rappresentative del cluster 2.
Variabile Modalità MOD/
CLA GLOBAL CLA/MOD Valor test
È inutile porsi degli obiettivi o fare progetti perché capita sempre qualcosa che ti impedisce di realizzare quanto programmato
Alto accordo 70,83 18,69 72,65 14,69
Non è possibile fare progetti di fronte ad una molteplicità di scelte possibili, l’unica alternativa è affidarsi al caso
Alto accordo 45,83 9,11 45,31 13,60
Interrompere un servizio pubblico per protesta (es. occupare binari del treno, etc.) o occupare luoghi pubblici o fabbriche
Sì 15,83 3,83 79,17 6,33
Partecipare a scioperi, manifestazioni, assemblee o cortei non autorizzati
Sì 27,50 11,98 44,00 5,20
Hai avuto un figlio No 49,17 33,87 27,83 3,76
Hai lasciato la casa dei tuoi
genitori No 88,33 80,19 21,12 2,46
I giovani del cluster 2 (tab. 10) non hanno sperimentato nessuna delle tappe di avvicinamento alla vita adulta (non hanno creato una famiglia propria né mai lasciato la casa dei propri genitori). Alcuni hanno praticato forme forti di partecipazione come l’interruzione di un servizio pubblico, l’occupazione di luoghi pubblici o fabbriche, la partecipazione a manifestazioni non autorizzate. Tali pratiche, come abbiamo visto, riguardano una ristretta minoranza di persone e, soprattutto nel caso dell’interruzione di servizi, sembrano distinguere questo gruppo. Appare significativo che nell’unico
cluster in cui compare una qualche forma di partecipazione alla vita pubblica questa si
concretizzi in pratiche ai limiti della legalità, largamente minoritarie e non riguardanti tutti i membri del gruppo (MOD/CLA per l’interruzione di servizi = 15,83% e per la
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partecipazione a scioperi non autorizzati = 27,50%).
In riferimento alla progettualità, i casi di questo segmento sembrano mantenere una prospettiva a raggio corto e condividono con il segmento precedente la mancanza di un progetto di vita e l’assoggettamento del progetto al caso.
Dunque gli appartenenti a questo segmento sono stati denominati rinviati, persone bloccate rispetto al superamento delle tappe di crescita e, probabilmente a seconda delle esperienze e delle inclinazioni, aderenti a forme reattive borderline o comunque a profili paralizzati in un presente che non vede sviluppi.
Tabella 11 - Modalità rappresentative del cluster 3.
Variabile Modalità MOD/
CLA GLOBAL CLA/MOD Valor test
Hai creato una nuova famiglia Sì,
attualmente 100,00 4,31 100,00 99,99 Hai lasciato la casa dei tuoi
genitori Sì 88,89 6,71 57,14 11,09
La mia strategia consiste nel ridefinire continuamente i miei progetti e i miei obiettivi in relazione alle possibilità che via via mi si aprono
Alto accordo 90,00 54,63 31,58 9,13
Di fronte alla difficoltà di prevedere, reagisco prefiggendomi piccoli obiettivi raggiungibili nel breve termine
Alto accordo 88,33 56,55 29,94 8,20
Età in classi 31-35 25,93 3,51 31,82 4,20
Hai avuto un figlio No 55,56 20,29 11,81 3,96
Condizione lavorativa Lavoratori 48,15 23,32 8,90 2,71 Hai concluso gli studi Sì 66,67 39,78 7,23 2,69
Età in classi 26-30 51,85 27,00 8,28 2,62
Istruzione familiare (titolo
studio padre e madre) Alta 33,33 13,42 10,71 2,54
I casi del cluster 3 (tab. 11) hanno raggiunto tappe fondamentali come l’indipendenza abitativa, la creazione di una propria famiglia e la conclusione degli studi.
La categoria che più contribuisce a questo cluster è la creazione di una famiglia propria, che caratterizza in maniera esclusiva questo gruppo (CLA/MOD = 100%) e riguarda tutti i casi inclusi nel cluster (MOD/CLA = 100%).
In termini di progettualità ciò che differenzia questo gruppo è la prevalenza di un
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progetto non vincolante, né chiaramente definito e articolato, ma orientato alla concretezza, in continua ridefinizione per assecondare necessari cambiamenti di rotta. L’interpretazione è avvalorata dalla presenza di un forte accordo per la maggioranza dei casi verso le frasi: “La mia strategia consiste nel ridefinire continuamente i miei progetti e i miei obiettivi in relazione alle possibilità che via via mi si aprono” e “Di fronte alla difficoltà di prevedere, reagisco prefiggendomi piccoli obiettivi raggiungibili nel breve termine”. Gli appartenenti a questo gruppo sono stati quindi definiti ancorati.
I segmenti, rappresentati nella figura 3, avallano lo scenario precedentemente tratteggiato e confermano la presenza schiacciante nell’area metropolitana di percorsi di vita disorientati accomunati da progettualità e attivismo assenti o devianti.
Stefania Leone, Angela Delli Paoli // I GIOVANI DELL’AREA METROPOLITANA
Figura 3 - Fattori e cluster. RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Nonostante la precarietà della condizione giovanile trovi da diversi decenni ampia trattazione nella letteratura sulla frammentazione professionale e identitaria, sul disagio giovanile e sulle diseguaglianze intergenerazionali, e sebbene si accreditino le proiezioni pessimistiche sulle prospettive di cambiamento, sugli strumenti di policy fin qui adottati e su quelli sostenibili7, ciò che la ricerca contribuisce ad evidenziare è l’utilità di conoscere e ragionare congiuntamente sulle dimensioni più tangibili che si rilevano dall’osservazione degli status lavorativi e di vita privata (autonomia personale, famiglia, relazioni sociali), da un lato, e sulla dimensione percettiva e di autorappresentazione del proprio percorso
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passato, presente e futuro, dall’altro. In accordo con l’attenzione riservata anche alle categorie estreme dei giovani Neet8 si ritiene limitata qualsiasi analisi della condizione giovanile che trascuri il punto di vista e la situazione motivazionale degli interessati, e dunque i principi fondanti, gli orientamenti, le concezioni di vita e le convinzioni che ne ispirano scelte e azioni. Infatti nel contesto osservato, indagando proprio questa la dimensione percettiva, riflessiva e motivazionale dei giovani metropolitani, si rilevano visioni e atteggiamenti che si concentrano in vissuti irregolari, fallimentari e reversibili oppure in posizioni attendiste, fataliste o di passività e immobilismo.
Entrambi i clusters emersi come prevalenti – i ripetenti e i rinviati – rafforzano un’interpretazione poco valorizzante delle risorse giovani, in parte marginalizzate in forme di attivismo estreme e solo in minima parte tradotte in traiettorie di vita ragionate, realizzate e inserite in reti relazionali integrate e produttive di capitale sociale.
Questo solleva dubbi sull’adeguatezza delle attuali policy rivolte ai giovani (formative, lavorative, immobiliari e più in generale di welfare) e orienta verso interventi che in primo luogo facilitino il passaggio allo status adulto favorendo esperienze coerenti e mirate che, arginando la frammentazione dei percorsi formativi e professionali, agiscano sulla ricomposizione dei vissuti individuali, nell’area napoletana estremamente disconnessi e reversibili.
L’uscita tardiva e il rientro nel nucleo familiare d’origine, legati alla prevalenza nel contesto napoletano di relazioni familiari forti, così come la formazione prolungata e la precarietà professionale, sono condizioni di criticità che sollecitano anche la riflessione su indirizzi e interventi di policy supplementari a quelli tradizionalmente concentrati sul sostegno familiare e sul contrasto del disagio sociale, ampliando ad esempio gli interventi a supporto dell’autonomia individuale, come pre-condizione di benessere sociale non solo individualizzato né solo particolaristico né solo economico, e come prevenzione rispetto all’aggravarsi di bisogni di forme assistenziali e di recupero, anche identitario. Nel quadro delle prospettive teoriche sensibili alle componenti identitarie e motivazionali di chi vive le criticità del sistema urbano, si ritiene infatti che anche gli interventi di policy di tipo funzionale, cioè quelli a supporto di condizioni fattuali (es. indipendenza abitativa, reddituale, etc.), non limitino i propri effetti al solo miglioramento delle condizioni di benessere ma ad un livello più profondo investano e contribuiscano a consolidare la struttura identificante e la fiducia che, sugli individui, contribuiscono alla ricomposizione di traiettorie di vita sospese, sbandate o disconnesse. Infine, in una prospettiva ampliata alle conseguenze sulla sfera relazionale e sullo spazio pubblico, ciò potrebbe supportare e rianimare nel futuro dell’area metropolitana partenopea forme partecipative generative di risorse a beneficio della società civile e delle reti di cittadinanza e solidarietà (Arena, 2011; Moro, 2013), restituendo anche all’analisi sociale la possibilità di riscontrare quei tratti che hanno storicamente caratterizzato la tipicità e la tradizione culturale dei legami e delle relazioni umane nel contesto partenopeo.
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Note
1 Entrambe le analisi sono state condotte usando il software francese SPAD (vers. 5.0).
2 Tutte le tabelle presentate nel lavoro sono frutto di elaborazioni su dati 2015 dell’Osservatorio
Giovani OCPG. Istituito presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università di Salerno, l’OCPG svolge dal 2010 attività di supporto tecnico-scientifico alle Politiche Giovanili della Regione Campania.
3 L’analisi delle corrispondenze multiple è una tecnica di analisi multivariata dimensionale per
variabili categoriali in grado di estrarre fattori di variazione dall’associazione tra variabili. Essa ha lo scopo di rappresentare sinteticamente un numero elevato di variabili in un numero ristretto di fattori, frutto di una loro combinazione (Di Franco, 2006). Nell’ACM le variabili si distinguono in: attive, con ruolo distintivo nella creazione dei fattori; e illustrative, di supporto all’interpretazione dei fattori.
4 I 3 tipi corrispondono ai fattori generati dall’ACM con rotazione Varimax e riproducono il 57%
della varianza.
5 I primi due fattori riproducono il 21% della varianza.
6 La caratterizzazione dei gruppi avviene principalmente sulla base di due valori: MOD/CLA
esprime l’omogeneità interna al gruppo; CLA/MOD esprime la distintività del cluster rispetto a una modalità. Per approfondimenti Di Franco, 2006, 101.
7 Solo per citare alcuni riferimenti nazionali dell’ultimo decennio, cfr. Gallino, 2014; Palidda, 2013;
Gosetti, 2012; Toscano, 2007; Cesareo, 2005.
8 NEET è l’acronimo che indentifica i giovani “Not in Education, Employment, or Training”, cioè
in una posizione di inattività ed estraneità rispetto a qualsiasi circuito formativo o professionale.
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Pur essendo il lavoro frutto dello sforzo congiunto dei due autori, in sede di stesura definitiva i paragrafi 1, 2.2 e 3 sono stati curati da Stefania Leone, il paragrafo 2.1 da Angela Delli Paoli. Società, Economia e Spazio a Napoli // SEZIONE 5