LABEL CATASTO CGI CHE COSA INDICANO
7. I ghiacciai della Val Martello
7.1 Variazioni Areal
716 – Ghiacciaio dell’Orecchia
Fig. 7.1.2: Ghiacciaio dell’Orecchia nei vari anni riportati dalle carte storiche.
E' il ghiacciaio della Val Martello situato più a Nord-Est, classificato nel Catasto dei Ghiacciai Italiani del CGI del 1962 come ghiacciaio pirenaico di alto pendio, oggi presenta una forma subtriangolare, con il vertice sotto la Cima dell’Orecchia (3256 m.s.l.m.) ed il lato maggiore corrispondente alla zona della fronte. Nel 1850 era separato dagli altri due apparati presenti ad Ovest del ghiacciaio attuale (716a e 716b in Fig. 7.1.2) e scendeva nella valle Quaira di Pian Grande.
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Fig. 7.1.3: superficie glacializzata residua espressa come % rispetto alla estensione durante la PEG.
Estensione areale rilevata dalle carte storiche
Nella Fig. 7.1.2 possiamo vedere il Ghiacciaio dell’Orecchia durante la PEG (1850 circa), durante la quale era molto esteso, circa 20 ha, e comprendeva due piccoli ghiacciai situati più ad Ovest (716a e 716b); nel 1908-1912 la sua superficie subisce una riduzione sostanziale raggiungendo una estensione pari al 40% di quella della PEG, mantenendo la sua suddivisione in tre corpi glaciali (716a, 716 e 716.1). Nel 1917 la superficie glacializzata risulta aumentare di circa il 19% rispetto al 1912 (in Fig. 7.1.1 rappresentato dal numero di catasto 716) e il corpo principale risulta non più smembrato in più unità. Nel 1922 abbiamo nuovamente una riduzione della superficie glacializzata e una nuova suddivisione del ghiacciaio in tre corpi, dei quali quello più occidentale di dimensioni decisamente ridotte rispetto agli altri due. Nel 1925-1926 risulta presente, sebbene notevolmente ridotto, il solo corpo glaciale originario, e risultano non presenti gli altri due apparati minori. Nel 1957, dal Catasto dei Ghiacciai Italiani, la superficie glacializzata residua era di 10 ha, pari a circa il 4% rispetto PEG.
100 40 59 44 25 37 4 6 19 34 17 12 86 5 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 1850 1870 1890 1910 1930 1950 1970 1990 2010 Su p erf ic ie glac ializz at a residu a in % Anno
716 Ghiacciaio Dell’Orecchia
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Fig. 7.1.4: Ghiacciaio dell’Orecchia nei vari anni osservabili dagli ortofotogrammi.
Estensione areale rilevata dagli ortofotogrammi.
I più antichi documenti aerofotografici utilizzati sono quelli del 1954, nei quali si osserva il Ghiacciaio dell’Orecchia suddiviso in tre apparati (Fig. 7.1.4), con un’estensione totale di circa 81 ha ed ha subito un arretramento frontale dal 1850 fino al 1954 di ben 1.146 m. Le immagini aeree sono molto sature e quindi il valore che si ottiene potrebbe essere sovradimensionato. Al contrario, i dati del Catasto dei Ghiacciai Italiani del CGI risultano sottodimensionati. Nel 1982 il WGI fornisce per questo ghiacciaio una estensione di circa 76 ha. Nel 1989 il ghiacciaio subisce una contrazione, riducendosi sino ad un’estensione di circa 38 ha, riduzione che si rileva anche per il 1994: la fronte risulta arretrata in questo intervallo di 5 anni di circa 50 m. A partire dal 1989 si assiste ad una progressiva riduzione della superficie glacializzata che si contrae ulteriormente con arretramento non solo della zona frontale, di 266 m rispetto al 1954, ma anche con un assottigliamento nella zona del bacino di accumulo, evidenziata dalla presenza di affioramenti di roccia. Possiamo vedere sulla base dei dati raccolti che questo ghiacciaio ha subito una riduzione
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dalla PEG al 2012 del 95%, con un arretramento della fronte di circa 90 m rispetto al 2008 e rispetto al 1989 è di circa 320 m.
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717 - Ghiacciaio di Flim
Fig. 7.1.5: Ghiacciaio di Flim nei vari anni riportati dalle carte storiche.
Procedendo verso Ovest giungiamo al ghiacciaio di Flim, classificato nel Catasto dei Ghiacciai Italiani del CGI del 1962 come ghiacciaio pirenaico di vallone; esso occupava un’ampia conca racchiusa da creste poco elevate; nella parte frontale del ghiacciaio ormai estinto si può notare un rock glacier. Ad Est del Ghiacciaio di Flim erano presenti, durante la PEG, due piccoli ghiacciai occupanti delle depressioni di modeste dimensioni (717a e 717b in Fig. 7.1.5).
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Fig. 7.1.6: Superficie glacializzata residua espressa come % rispetto alla estensione durante la PEG.
Estensione areale rilevata dalle carte storiche
Durante la PEG il ghiacciaio di Flim aveva un’estensione totale di circa 20 ha; più ad Est, erano presenti due piccoli ghiacciai con una superficie esigua (4 ha e 6 ha). Nel 1891 la superficie del ghiacciaio risulta notevolmente ridotta rispetto alla PEG, mentre dal 1891 fino al 1917 non si registrano, sulla base dei dati della cartografia, variazioni sostanziali della superficie glacializzata, (Fig. 7.1.6).
Nel 1922 si registra un trend positivo, con un aumento se pur ridotto della superficie glacializzata; nel 1925-1926 si osserva nuovamente una riduzione della superficie che si arresta ad un 39% del totale calcolato per la PEG. A partire dal 1925-1926 fino al 1962 il ghiacciaio risulta estinto sia dall’osservazione delle carte storiche sia dall’analisi delle prime immagini disponibili, ovvero quelle del 1954. Nel 1989 si osserva, invece, un piccolo glacionevato di 3 ettari (Fig. 7.1.7). Dal 1994 al 2012, anno dell’ultima immagine disponibile, non sono stati rilevati glacionevati all’interno della depressione.
100 44 42 4347 39 14 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 1850 1870 1890 1910 1930 1950 1970 1990 2010 Su p erf ic ie glac ializz at a residu a % Anno
717 Ghiacciaio di Flim
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718 - Ghiacciaio di Soi
Fig. 7.1.8: Limiti del Ghiacciaio di Soi e Ghiacciaio Superiore di Gioveretto nella Picola Età Glaciale e derivati dalla cartografia storica.
Estensione areale rilevata dalle carte storiche
Il ghiacciaio di Soi, classificato nel Catasto dei Ghiacciai Italiani del CGI del 1962 come ghiacciaio pirenaico di circo composto, è situato all’interno di un ampio circo, dal quale scendevano due grandi lingue glaciali, che si incanalavano in due vallecole molto ripide, una situata a Nord, l’altra a NW. Durante la PEG era presente un piccolo ghiacciaio ubicato poco a NW del ghiacciaio principale (718a in Fig. 7.1.8), in una vallecola molto stretta; sono stati riconosciuti, alle quote più elevate, altri tre piccoli ghiacciai (718b, 718c; 718d).
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Fig. 7.1.9: Superficie glacializzata residua espressa come % rispetto alla estensione durante la PEG
Estensione areale rilevata dagli ortofotogrammi
Come possiamo vedere nella Fig. 7.1.8, durante la PEG il Ghiacciaio di Soi occupava un ampio bacino ed era formato da un corpo glaciale molto esteso e da quattro piccoli corpi glaciali situati tre ad Est ed uno a Ovest. Sulla base dei dati rilevati dalla cartografia, nel 1865-1868 si registra una riduzione della superficie (Fig. 7.1.9) occupata dal ghiaccio che appare ridotta di circa il 32% rispetto alla PEG. Nel 1891 il ghiacciaio diminuisce ulteriormente restando poco più della metà dell’estensione raggiunta nella PEG (circa il 60%); nel 1908-1912 si ha un lieve aumento della superficie glacializzata ma già nel 1917 le dimensioni tendono a ridursi passando ad un 58% rispetto alla PEG. Nel 1922 il trend della superficie glacializzata torna ad essere positivo, infatti il ghiacciaio aumenta le sue dimensioni fino ad arrivare ai valori prossimi raggiunti nel 1865-1868. Nel 1957, i dati del Catasto dei Ghiacciai Italiani, indicano un’ulteriore riduzione e contrazione del copro glaciale. Da questo anno in poi il ghiacciaio si ridurrà progressivamente fino al 1962 in cui la superficie glacializzata residua raggiunge il 41% rispetto ai valori del 1850. 100 68 60 65 58 68 53 59 56 49 41 58 42 36 25 2222 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 1850 1870 1890 1910 1930 1950 1970 1990 2010 Su p erf ic ie glac ializz at a residu a in % Anno
718 Ghiacciaio di Soi
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Fig.7.1.10: Ghiacciaio di Soi nei vari anni osservabili dagli ortofotogrammi.
In Fig. 7.1.10 sono riportati i limiti del ghiacciaio rilevati dai documenti aerofotografici e, per riferimento, i limiti durante la Piccola Età Glaciale. Nel 1954, nelle ortofotografie, il ghiacciaio si presenta quasi completamente in ombra, rendendo complessa la delimitazione dell’apparato glaciale e, in particolare, della fronte: la delimitazione del ghiacciaio è stata resa possibile dall’utilizzo, in aggiunta alle immagini aeree, dall’utilizzo di fotografie terrestri eseguite nel medesimo anno dagli operatori del CGI. In Fig. 10 possiamo vedere che i limiti del ghiacciaio nel 1954 erano molto più estesi rispetto agli anni successivi: in questo anno il ghiacciaio aveva un’estensione di circa 110 ha, pari a circa il 59% del valore calcolato per la PEG e la sua fronte risulta arretrata rispetto alla PEG di 428 m. Nel 1989 il ghiacciaio si riduce ed inizia a mostrare segni di contrazione anche nel bacino di alimentazione, dal quale emergono finestre in roccia, indicative di una riduzione anche di spessore della massa glacializzata. Nelle immagini si possono notare anche
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due morene galleggianti che si trovano in prossimità della fronte del ghiacciaio; la sua fronte risulta arretrata di 330 m rispetto al 1954. Nel 1994 le isole in roccia sono ancora più visibili ed estese: la zona della fronte e il bacino di ablazione, in genere, risultano interessati da detrito sopraglaciale. Nel 2006 si rileva una riduzione della superficie glaciale notevole, il ghiacciaio ha una estensione di circa 49 ha, circa il 25% rispetto alla PEG, e si osserva il distacco di una porzione del ghiacciaio situata ad Ovest delle dimensioni inferiori all'ettaro (Fig. 7.1.10). Si possono notare molti crepacci anche nella zona di accumulo ed è presente nella zona di ablazione un’isola in roccia. La progressiva riduzione si osserva anche negli altri anni di monitoraggio sino ad arrivare al 2012 con una estensione pari a circa 42 ha e un arretramento della fronte, rispetto al 1989, di circa 350 m.
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