• Non ci sono risultati.

3. Dal simbolismo al simbolo in senso stretto: norme

3.8 Il velo ed il principio di laicità

Il principio di laicità è evocato non solo per quanto concerne il regime dei culti, come espressione della separazione tra lo Stato e le chiese (legge del 1905), quanto nella sua accezione di principio di neutralità dei servizi pubblici, che ha ricevuto proprio nella scuola e nella legislazione scolastica la sua sede storica di affermazione e di maggiore elaborazione157. Secondo il rapporto Clément, la legge

156 F. MARGIOTTA BROGLIO, Cari francesi, ecco i difetti di quella legge sul velo, in Corriere della Sera, 7 febbraio 2004, p. 13.

157 H. PENA-RUIZ, Qu’est-ce que la laϊcité? Gallimard, Paris, 2003, p. 99 ss.

realizzerebbe un migliore equilibrio tra principio di laicità e libertà di coscienza.

Nell’esperienza francese il contenuto del principio di laicità assume contorni particolari che risalgono storicamente alle leggi di fine ottocento, ma che si è evoluto soltanto in tempi più recenti.

I principali contenuti della laicità scolastica in Francia postulano innanzitutto l’assenza di ogni insegnamento158 o simbolo religioso nelle scuole pubbliche;159l’affidamento a personale esclusivamente laico dell’insegnamento nelle scuole pubbliche di

158 Con la legge Ferry del 28 marzo 1882 sull’istruzione obbligatoria (primaria) veniva disposta la sostituzione dell’istruzione religiosa con l’istruzione morale e civica (art.1) e la previsione di un giorno alla settimana di vacanza delle scuole pubbliche primarie, oltre alla domenica, per consentire ai genitori, che lo volevano, di far seguire ai loro figli l’istruzione religiosa fuori dagli edifici scolastici (art. 2, oggi art. L. 141-3, code de l’éducation).

La legge di separazione del 1905 confermava queste disposizioni: «Conformemente alle disposizioni dell’art. 2 della legge 28 marzo 1882, l’insegnamento religioso non può essere impartito agli allievi iscritti alle scuole pubbliche che al di fuori delle ore di lezione» (art. 30; oggi per tutte le suole pubbliche vale l’art. L. 141-4, code de l’éducation). Nella scuola secondaria prima un decreto del 1881, poi la legge del 1905 (art. 2) hanno previsto la possibilità che siano posti a carico dello Stato le spese per i servizi religiosi negli istituti pubblici d’istruzione (collegi e licei), al di fuori dell’orario scolastico.

159 Con la legge 28 marzo 1882 si avvia la laicizzazione della scuola pubblica, con la progressiva rimozione dei crocifissi dalle aule scolastiche per iniziativa dei prefetti, inviati però dal ministro Jules Ferry a desistere se ciò avesse potuto determinare l’ostilità delle popolazioni.

E’ la legge di separazione del 1905 a enunciare formalmente un divieto in tal senso di carattere generale: «Il est interdit à l’avenir, d’élever ou d’apposer aucun signe ou emblème religieux sur les monuments publics ou en quelque emplacement public que ce soit, à l’exception des édifices du culte, des terrains de sépulture dans les cimitières, des monuments funéraires, ainsi que des musées ou expositions» («E’

vietato per il futuro elevare o apporre un segno o un emblema religioso sui monumenti pubblici, o in un luogo pubblico qualsiasi, ad eccezione degli edifici di culto, sui terreni di sepoltura nei cimiteri, sui monumenti funerari, così come nei musei o mostre»). (art. 28).

primo grado (art. L. 141-5, code de l’education);160l’obbligo di stretta neutralità cui sono tenuti gli insegnanti (e tutti i dipendenti pubblici)161, che è derivazione del principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge (art. 2, Cost. 1958) e frutto di una consolidata giurisprudenza amministrativa risalente già alla fine degli anni ’30.162

Il 3 maggio del 2000, un parere del Consiglio di Stato afferma: «il principio di laicità costituisce un limite al diritto degli operatori scolastici della scuola pubblica di manifestare, nell’adempimento delle loro funzioni, le proprie credenze religiose».

Ciò significa che i dipendenti pubblici non possono manifestare, nell’ambito del servizio, le proprie convinzioni religiose, poiché l’obbligo di stretta neutralità impone loro non soltanto di adempiere le loro funzioni con assoluta imparzialità, ma anche di

160 La norma è stata originariamente introdotta dalla legge Goblet del 30 ottobre 1886: «Dans les écoles publiques de tout ordre, l’enseignement est exclusivement confié à un personnel laϊque».(«In tutte le scuole pubbliche di ogni ordine, l’insegnamento è esclusivamente affidato ad un personale laico»). (art. 17). Oggi l’art. L. 141-5 del code de l’éducation applica la norma ai soli istituti pubblici di primo grado (scuole primarie), in quanto a partire dagli anni ’70 del secolo scorso la giurisprudenza cominciava ad ammettere deroghe per gli istituti di istruzione secondaria.

161 Più precisamente il principio vale nel diritto francese per tutti gli «agents publics», cioè per tutti coloro che sono titolari di una pubblica funzione o svolgono un pubblico servizio a prescindere dalla natura del rapporto di servizio che li lega all’amministarzione.

162 Conseil d’Etat, 4 maggio 1948 (Demoiselle Pasteau), e 8 décembre 1948 (Connet), in Recueil Sirey,1949, III, 41-44, con nota di J. RIVERO. ID., La notion juridique de laicité, Rec. Dalloz, 1949, chron. XXXIII, p. 137.

evitare ogni comportamento o apparenza che possa far dubitare gli utenti della loro neutralità (devoir de stricte neutralité), e ciò anche se non sono a contatto con il pubblico.163

Questi principi mirano ad impedire che la scuola pubblica, spazio pubblico per eccellenza, possa essere luogo di condizionamento della libertà di coscienza degli alunni (art. L. 141-2, code de l’éducation il quale recita: «Lo Stato francese assicura a tutti gli alunni che frequentino gli istituti pubblici di istruzione la possibilità di ricevere un insegnamento conforme alle loro attitudini nell’eguale rispetto di tutte le credenze e adotta tutte le disposizioni utili per assicurare agli allievi degli istituti pubblici la libertà di culto e di istruzione religiosa»).

Il rispetto del principio di laicità si è quindi sempre posto in maniera differente per gli utenti del servizio: in particolare per gli alunni, in assenza di una esplicita disposizione di legge in tal senso, non si è mai ritenuto applicabile quel dovere di stretta neutralità (stricte neutralité) che incombe sugli insegnanti e sugli altri dipendenti pubblici.

163 Conseil d’Etat, 28 aprile 1958 (Demoiselle Weiss); Conseil d’Etat, 3 maggio 1950 (Demoiselle Jamet)

Documenti correlati