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Il termine “verde pensile” si riferisce alla creazione di una superficie vegetata continua in posizioni tali da non permettere la continuità ecosistemica con il suolo. Questo può avvenire sia nel caso dei tetti di edifici alti diversi piani, così come anche nel caso delle coperture di parcheggi sotterranei. Nato in antichità come elemento puramente decorativo, ha progressivamente acquisito nell'ultimo secolo una rilevante importanza funzionale. Come viene inteso oggi, cioè non solo come fattore estetico, ma anche come strumento di mitigazione e compensazione ambientale e come mezzo per aumentare il benessere ambientale, ha iniziato a prendere piede in Italia, anche se lentamente, circa una quindicina d'anni fa. La sua regolamentazione normativa in Italia si è avuta solo nel 2007, con l'entrata in vigore della Norma UNI "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione e la manutenzione di coperture a verde", anche se non è una norma "cogente", ossia non è di obbligatoria applicazione ma rappresenta un sempre più valido riferimento di realizzazione ottimale. Fino ad oggi le coperture a verde pensile sono state progettate in assenza di una precisa normativa tecnica di riferimento, risultando difficile, o talvolta non opportuno, riferirsi agli impianti normativi esistenti per i paesi quali Germani, Austria e Svizzera, per motivazioni linguistiche, differenti tradizioni costruttive e differenti condizioni climatiche. L'assenza di normative ha causato, purtroppo, la realizzazione di numerose opere a verde pensile che hanno fornito e forniscono tuttora prestazioni insoddisfacenti, o che sono andate incontro al fallimento o, nel migliore dei casi, che presentano rapporti costi/benefici negativi, inaccettabili o non previsti, spesso in controtendenza alle aspettative del committente.

Il verde pensile ha una grandissima potenzialità decorativa, grazie ad uno sviluppo in due principali direzioni:

Verde Pensile Estensivo: punta a massimizzare i vantaggi funzionali che una copertura a verde può offrire, minimizzando contemporaneamente le spese; questo tipo di copertura non è fruibile - ad eccezione per alcuni lavori di manutenzione – e l’aspetto estetico diventa decisamente secondario.

• Manutenzione ridotta.

• Piante di sviluppo contenuto, veloce radicamento e resistenti a siccità e gelo • Spessore ridotto intorno agli 8-15 cm.

• Peso tra 75 e 150 kg/m2

. • Utilizzati su grandi coperture.

• Substrato: fusi >0.06 mm, no terra di scavo.

Verde Pensile Intensivo: pur mantenendo il suo intrinseco valore funzionale, è un tipo di intervento che punta a rendere la copertura fruibile e gradevole, a discapito della sua economicità.

• Utilizzato per veri giardini. • Regolare manutenzione.

• Associazioni vegetali numerose.

• Spessore di stratificazione superiore a 15 cm. • Peso maggiore di 150 kg/m2

.

• Substrato: fusi >0.002 mm, no terra di scavo.

Nel corso degli ultimi decenni l’impatto antropico ha contribuito, sia in maniera diretta che indiretta, a provocare processi di degradazione ambientale ed in particolare climatica (la cosiddetta "isola urbana di calore"). Su alcuni di questi processi, il verde pensile, soprattutto se usato in sinergia con altre tecniche, può avere una forte efficacia risolutiva.

Elementi di un tetto verde

Per poter rispondere alle diverse esigenze i vari sistemi e le diverse tecnologie attualmente impiegate devono riprodurre una stratificazione composta da diversi elementi oltre, naturalmente, all'elemento di supporto strutturale e all'elemento di tenuta (impermeabilizzazione) che rappresentano la superficie di posa per il verde pensile. Gli elementi necessari alla realizzazione di un tetto verde sono i seguenti:

1. strato antiradice (integrato o meno) e strato d’accumulo e protezione meccanica 2. strato drenante

3. strato filtrante

4. substrato di vegetazione

5. accessori (per il drenaggio e l’irrigazione) 6. vegetazione

Tutte queste stratificazioni specifiche sono necessarie in quanto le piante collocate sui tetti sono escluse dal naturale ciclo dell'acqua e delle sostanze nutritive, e perché il substrato di crescita messo a loro disposizione è costituito da un relativo piccolo strato.

Vantaggi

Gli elementi nuovi e di grande interesse sono rappresentati dalla possibilità attuale di realizzare verde pensile praticamente su tutti i tipi di struttura portante grazie alle moderne tecnologie e ai moderni materiali che consentono di realizzare sistemi leggeri di inverdimento.

Avvicinandosi al punto di vista dell'utente e di coloro che si occupano professionalmente di verde pensile, i progettisti e i costruttori si stanno accorgendo che una copertura realizzata con un giardino pensile ha:

 maggior durata,

 possiede una elevata capacita isolante,

 il suo costo di realizzazione è spesso comparabile o di poco superiore a quello di coperture e pavimentazioni tradizionali.

Sintetizzando i vantaggi che si ottengono con l’applicazione di questa tecnica si ha: 1. Prolungamento della funzionalità della copertura grazie a:

a. Riduzione delle escursioni termiche con riduzione degli shock termici del manto impermeabile, sia su scala stagionale sia giornaliera;

b. Riduzione dei movimenti strutturali dell'edificio;

c. Protezione meccanica degli strati componenti la copertura;

d. Temperature inferiori delle guaine isolanti che permettono un tempo di vita più elevato; e. Protezione dall'azione disgregante gelo/disgelo sugli strati più esposti.

2. Risparmio energetico: è legato alla regolazione del microclima, con effetto positivo in inverno e soprattutto in estate; ciò permette un notevole risparmio sui costi energetici: isolamento termico in inverno e estate, risparmio del 30-50 % dei costi di riscaldamento e/o condizionamento.

3. Elevata ritenzione idrica: un tetto verde con 8 cm di terriccio e in grado di trattenere in copertura, e restituire all'ambiente con l’evaporazione, fino al 70% della pioggia.

4. Maggiore isolamento acustico: l'eliminazione di pareti lisce che riflettono le onde sonore consente una notevole riduzione dell'inquinamento acustico: vengono così assorbite le onde acustiche, il substrato agisce sulle basse frequenze, la vegetazione sulle alte frequenze.

5. Trattenimento della polvere: oltre l’effetto proprio del verde, di fissare la polvere, la riduzione d’aree che si surriscaldano elimina la formazione d’aria calda che tiene in sospensione il pulviscolo.

6. Miglioramento del clima:

a. La realizzazione di giardini pensili contribuisce in modo significativo al miglioramento del clima sia dell’ecosistema cittadino sia del fabbricato;

b. Riduzione di temperatura dovuta all'assorbimento del calore e della luce da parte della vegetazione;

c. Mancanza di surriscaldamento del fabbricato con la conseguente cessione di calore all'ambiente circostante.

7. Miglioramento dell'ecosistema urbano: viene sensibilmente migliorato con la realizzazione dei giardini pensili, grazie a:

a. Filtraggio delle polveri.

b. Creazioni di aree di compensazione (recupero di suolo dal costruito).

c. Creazione di nuovi ambienti di vita per fauna e flora (in particolar modo su estensivo). d. Riduzione dell'elettrosmog.

e. Risparmio sulle tasse di smaltimento delle acque (l’acqua piovana è trattenuta e rilasciata in tempi differenti).

Con conseguente miglioramento della qualità della vita in ambienti lavorativi, residenziali e nel quadro paesaggistico urbano.

8. Sfruttamento superfici inservibili: il poter utilizzare aree altrimenti inutilizzate è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti legati alla realizzazione dei giardini pensili, con in più la possibilità di poter usufruire di un ambiente a verde e di tutti i benefici che ne derivano in situazioni altrimenti fortemente restrittive.

Nei paesi d’area tedesca (Germania, Austria, Svizzera) il verde pensile ha riscontrato molto successo perché le Pubbliche Amministrazioni hanno riconosciuto il verde pensile come strumento effettivo e scientificamente validato per la mitigazione degli impatti negativi dei processi di civilizzazione.

In Germania:

• Finanziamenti diretti: a livello comunale 70 forme diverse di incentivazione (Direttive F11), a livello regionale i “laender” Brema e Nord Renania - Westfalia hanno un programma sovracomunale finanziato direttamente se corrispondente a livelli di elevata qualità di copertura a verde, (15,00 €/m²) con coefficiente di deflusso minore o uguale a 0,3.

• Incentivazione indiretta tramite stimoli economici (riduzione delle tasse se i tetti domestici vengono inverditi, consentendo ai Comuni di risparmiare sullo smaltimento).

• Incentivazioni con prescrizioni normative vincolanti (le città possono decidere se il verde pensile debba essere soggetto a condizioni vincolanti con inserimento nel piano regolatore).

In Austria i Comuni possono influenzare direttamente o indirettamente l’inverdimento delle coperture. In Svizzera sono previsti solo incentivi diretti; molti Comuni hanno deciso di rendere il verde pensile obbligatorio nei piani regolatori con Cantone e Regione che possono finanziare specifici progetti.

In Italia:

I giardini pensili (soprattutto di tipologia intensiva) e la cultura a loro legata hanno cominciato a diffondersi alla fine degli anni ’80, come ad esempio nel centro Sip di Ancona (1991), all'Ospedale regionale di Merano (1996), Fondazione dell’Aivep - Associazione italiana per il verde pensile (1996); adozione del Rie (Indice di riduzione dell’impatto edilizio) di Bolzano per contrastare il degrado climatico (2004); entrata in vigore del codice di pratica Uni sulle coperture a verde, che stabilisce le regole di progettazione, esecuzione, manutenzione e collaudo delle coperture a verde (2007).

• Mancano le ricerche per analizzare le metodologie più adeguate alla variegata situazione climatica e floristica italiana.

• In Europa il mercato è in ascesa, In Italia è agli albori: interventi inadeguati o errati con ricadute tecnico-strutturali potrebbero quindi inibirne la diffusione per una percezione errata e un impatto non favorevole nel sociale.

Da "Le nuove tendenze del verde ornamentale" relazione da attività seminariale a cura dello studente Bertoni, Relatore prof. Vernieri, Pisa 17 aprile 2008.

Figura 7 e (di seguito) Figura 8: esempi di realizzazione di verde pensile di tipologia intensiva.

Figura 8.

Figura 9. Esempio di realizzazione di verde pensile di tipologia estensiva, su superficie inclinata.

Figura 10. Verde pensile misto: intensivo per la presenza dell'esemplare arboreo ed estensivo per la diffusione del tappeto erboso.

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