trate e delle spese nei bilanci regional
2.4. Ipotesi e metodologia
2.5.2. Verifica delle ipotes
Ipotesi 1: le regioni in Piano di Rientro hanno tutto l’interesse ad adempiere all’obbligo normativo (risposta accettazione)
A sostegno di quanto mostrato in precedenza e in virtù dell’analisi con- dotta, si evidenzia che, per quanto riguarda le Regioni in Piano di Rientro (Figura 3), l’ipotesi 1 risulta verificata nel solo caso del Piemonte, che si pone come best practice di applicazione. Solo in questo caso, pertanto, la ricerca di forme alternative di legittimazione sociale volte al ripristino della reputazione del sistema sanitario si mostra correlata all’utilizzo dello stru- mento di rendicontazione non soltanto come mero adempimento, ma come fattore critico di successo. A questa ricerca di legittimazione sociale fa fronte uno schema di perimetrazione strutturato in modo da rispettare tutti i canoni utilizzati nel presente lavoro per identificare i cluster di comportamento. Per il Piemonte, di fatto, la strategia di Accettazione ricade nell’alveo dell’effet- tiva Conformità. Ciò è coerente anche con l’obiettivo (conseguito) di la- sciarsi alle spalle il Piano di Rientro.
Quanto alle altre Regioni assoggettate a Piano di Rientro, prevalgono net- tamente i comportamenti tendenti all’Elusione e all’Occultamento, al contrario di quanto ci si sarebbe potuti aspettare sul piano puramente teorico. Infatti, ciò non si allinea con quanto precedentemente affermato, ma trasmette una chiara proiezione di quanto la situazione critica in cui versano alcune Regioni incida sul grado di qualità del servizio offerto agli stakeholder, non solo in termini di LEA, costringendo i pazienti a una mobilità forzata, bensì anche nelle rendi- contazioni sull’operato dal punto di vista finanziario. Pertanto, al posto di ap- procciare tentativi di legittimazione, come teoria vuole, la casistica in que- stione tende a proiettarsi verso orizzonti diametralmente opposti, agendo in modo da mascherare o omettere. Le Regioni in Piano di Rientro, pur avendo tutto l’interesse ad adempiere, pongono in essere meccanismi che possono es- sere definiti difensivi o comunque non proattivi, nascondendo o impedendo l’accesso all’informazione relativa alla gestione e accantonando qualsiasi ten- tativo utile a beneficiare di una seppur minima legittimazione sociale derivante dall’applicazione del vigente obbligo in oggetto.
L’ipotesi 1 è quindi confermata solo parzialmente dall’analisi documen- tale e potrà essere ulteriormente indagata attraverso l’utilizzo di metodologie di ricerca più idonee a fornire risultati interpretativi e approfondimenti sulle reali motivazioni sottostanti ai comportamenti.
Fig. 2.3 – Trend risposte strategiche Regioni in PdR
Fonte: ns. elaborazione
Ipotesi 2: le regioni “virtuose” adempiono in modo strettamente letterale e minimale per evitare controlli e/o sanzioni.
Sulla base del quadro teorico utilizzato ai fini della presente ricerca, le regioni ritenute “virtuose”, e quindi fuori da Piani di Rientro lungo l’arco dell’orizzonte temporale considerato, risultano rientrare, per la maggior parte dei casi, nelle fattispecie proposte come risposta organizzativo-comporta- mentale di Abitudine o di Pacificazione (Figura 2.4).
Ciò denota una tendenza all’appiattimento sul minimo standard di applica- zione, dovuto alla percezione dell’adempimento come meramente formale e come ulteriore aggravio rispetto ad altri strumenti introdotti dall’armonizza- zione contabile (es. Bilancio consolidato dei SSR), già per loro natura di ele- vata complessità. Per tale motivo la scarsa rilevanza attribuita allo schema di perimetrazione e una percezione di scarsi benefici attesi dall’adempimento.
Pur occorrendo analizzare più approfonditamente e con metodologie più idonee all’interpretazione dei singoli casi applicativi, si può sostenere che dall’analisi documentale l’ipotesi 2 sia verificata.
0 1 2 3 4 5 6 7 2012 2013 2014 2015 2016
Trend Regioni in Piano di Rientro
Accettazione - Conformità Compromesso - Pacificazione Accettazione - Abitudine Resistenza - Rigetto
Fig. 2.4 – Trend risposte strategiche Regioni “virtuose”
Fonte: ns. elaborazione
2.6. Conclusioni
La ricerca mostra un quadro dettagliato del panorama nazionale in termini di applicazione della normativa in materia di “trasparenza dei conti sanitari e finalizzazione delle risorse al finanziamento dei singoli servizi sanitari re- gionali”, in relazione alle strategie poste in essere dalle Regioni per fronteg- giare l’imposizione esterna.
Il connubio interessante tra rendicontazione e comportamenti organizzativi, nella fattispecie in oggetto, mostra uno spaccato di quanto ancora sia com- plesso il processo di recepimento di una normativa orientata allo stakeholder. Pertanto, l’interpretazione che se ne può trarre è che appare ancora forte in ambito pubblico la percezione di un obbligo proveniente dall’esterno non come fattore critico di miglioramento, ma come mero adempimento per molti, e per altrettanti come un ulteriore aggravio e appesantimento burocratico.
Resta pur vero che un limite della ricerca è riscontrabile nella difficoltà, se non in alcuni casi nell’impossibilità, di riuscire a individuare aprioristica- mente, mediante analisi documentale, le motivazioni e i retroscena di una scelta strategico-comportamentale piuttosto che un’altra. Quindi, affidandosi
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 2012 2013 2014 2015 2016
Trend Regioni “virtuose”
Accettazione - Conformità Compromesso - Pacificazione
Accettazione - Abitudine Resistenza - Rigetto Elusione - Occultamento
a un approccio interpretativo, si è cercato di far luce sulle plausibili motiva- zioni che porterebbero alla compiuta applicazione di un obbligo normativo, oppure ad un suo adempimento parziale o nullo.
Per concludere, sarebbe opportuno riuscire a orientare i comportamenti delle Regioni verso una effettiva applicazione, consapevoli dei benefici, piut- tosto che operare in modi abitudinari o tendere all’applicazione del minimo standard come più volte accade. Allora risulterebbe necessario sensibilizzare le organizzazioni e, nel nostro caso, le Regioni al recepimento puntuale della normativa, rendendo tale adempimento quanto più uniforme possibile sul ter- ritorio nazionale, superando le attuali resistenze.
Pertanto, semplificando il procedimento di accesso all’informazione e uniformando il formato di rendicontazione, optando altresì per una pubbli- cazione separata del documento di perimetrazione, indubbiamente si facili- terebbe la sottoposizione al giudizio degli stakeholder e il controllo, ottem- perando ai ruoli da cui gli strumenti contabili non possono prescindere. Que- sti accorgimenti renderebbero sicuramente più intuitivo il reperimento delle informazioni in merito alla perimetrazione, favorendo comportamenti vir- tuosi, garantendo la comprensibilità e l’utilità dello strumento di rendiconta- zione per le finalità ampiamente descritte in precedenza e nel complesso la sua comprensibilità, chiarezza e rispondenza al vero.
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