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Capitolo 1 La crescita economica della Cina dopo il 1978

1.2 Verso le riforme

Dopo il 1978 la Cina ha vissuto una crescita fortemente accelerata. Tra il 1978 e il 2003 il PIL cinese è cresciuto a un tasso medio annuo dell’8 per cento, rapporto che è arrivato all’11 per cento tra il 2003 e il 2008 (fig. 1.1). Anche il peso del PIL cinese su quello mondiale è cresciuto in maniera continua e accelerata, tanto che mentre all’inizio del nuovo secolo esso contava per circa il 7 per cento, nel 2013 la Cina deteneva quasi il 16 per cento del totale, un livello leggermente inferiore a quello degli Stati Uniti. Ma la crescita non è stata omogenea. Il PIL pro capite, infatti, è ancora basso se rapportato a quello delle altre economie avanzate, segno di come la priorità dello sviluppo economico avesse trascurato inizialmente il fattore del capitale umano (tabb. 1.1, 1.221).

19 B.NAUGHTON, The Chinese Economy, cit., pp. 80-82.

20 A.MADDISON, Chinese Economic Performance in the Long Run, cit., p. 19.

21 Nelle tabelle 1.1 e 1.2 gli importi della Cina non includono Macao, Hong Kong e Taiwan. I valori alla voce 'Europa' non sono rappresentativi dell'Unione Europea allo stato attuale, ma corrispondono a un aggregato dei dati disponibili per i paesi comunemente appartenenti all'Europa occidentale e considerati ad alto reddito: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera.

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Nota: I dati non includono Macao, Hong Kong e Taiwan. Fonte: World Development Indicators, presso

http://databank.worldbank.org/data/home.aspx [consultato il 13-04-2015]. 0 5.000 10.000 15.000 20.000

Figura 1.1. Cina-Stati Uniti: crescita del PIL a prezzi costanti del 2011 a PPA

(miliardi di dollari)

Cina Stati Uniti

Tabella 1.1. Livelli comparati delle prestazioni economiche della Cina e di altre grandi regioni dell'economia mondiale, 1990-2013

Cina Giappone Europa Uniti Stati Russia India Mondo Cina/Mondo Rapp.

PIL (miliardi di dollari 2011 a PPA)

1991 1.880 3.771 11.255 9.244 2.724 1.559 47.155 0,04 1995 3.073 3.916 11.970 10.511 1.782 1.977 52.108 0,06 2000 4.644 4.083 13.796 12.976 1.931 2.656 62.485 0,07 2005 7.399 4.333 15.047 14.705 2.600 3.676 75.281 0,10 2010 12.613 4.406 15.653 15.273 3.094 5.481 90.421 0,14 2013 16.023 4.535 15.804 16.230 3.381 6.566 100.316 0,16 Popolazione (migliaia) 1991 1.150.780 123.921 378.509 252.981 148.624 888.513 5.369.745 0,21 1995 1.204.855 125.439 384.260 266.278 148.375 955.804 5.705.792 0,21 2000 1.262.645 126.843 389.922 282.162 146.597 1.042.262 6.115.968 0,21 2005 1.303.720 127.773 400.675 295.517 143.518 1.127.144 6.514.587 0,20 2010 1.337.705 128.070 411.121 209.347 142.849 1.205.625 6.924.248 0,19 2013 1.357.380 127.338 414.448 316.497 143.506 1.252.140 7.174.479 0,19

PIL pro capite (dollari 2011 a PPA)

1991 1.634 30.437 32.224 37.543 18.332 1.756 8.782 0,19 1995 2.551 31.224 34.037 39.476 12.013 2.058 9.133 0,28 2000 3.678 32.193 40.195 45.986 13.173 2.521 10.217 0,36 2005 5.675 33.916 43.362 49.762 18.118 3.213 11.556 0,49 2010 9.430 34.404 43.875 49.373 21.664 4.453 13.059 0,72 2013 11.805 35.614 43.450 51.282 23.561 5.132 13.982 0,84

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Tabella 1.2. Livelli comparati delle prestazioni economiche della Cina e di altre grandi regioni dell'economia mondiale, tassi di

crescita, 1991-2013

Cina Giappone Europa Stati Uniti Russia India Mondo

PIL (tasso annuo di crescita a prezzi costanti 2011 US$ a PPA)

1991 9,23 3,31 1,95 -0,07 -5,05 1,03 1,29 1995 11,01 1,92 2,47 2,71 -4,14 7,56 3,31 2000 8,42 2,25 3,86 4,09 10,02 3,87 4,67 2005 11,36 1,30 1,88 3,34 6,38 9,27 4,74 2010 10,63 4,65 2,06 2,53 4,21 10,08 5,27 2013 7,68 1,61 0,00 2,21 6,90 6,90 3,34

Popolazione (tasso di crescita annuo)

1991 1,37 0,31 0,39 1,34 0,22 2,05 1,64 1995 1,09 0,38 0,29 1,19 0,02 1,93 1,50 2000 0,79 0,16 0,39 1,11 -0,41 1,78 1,33 2005 0,58 0,01 0,57 0,92 -0,38 1,58 1,24 2010 0,48 0,01 0,38 0,83 0,04 1,38 1,20 2013 0,49 -0,17 0,43 0,75 0,21 1,25 1,20

PIL pro capite (tasso annuo di crescita a prezzi costanti 2011 US$ a PPA)

1991 7,78 3,00 1,44 -1,40 -5,25 -0,95 -0,34 1995 9,81 1,55 2,40 1,50 -4,16 5,53 1,78 2000 7,57 2,08 4,17 2,93 10,46 2,02 3,29 2005 10,68 1,29 1,85 2,39 6,78 7,56 3,45 2010 10,09 4,63 1,35 1,67 4,46 8,76 4,02 2013 7,15 1,78 -0,51 1,45 1,12 5,57 2,11

Fonte: World Development Indicators, cit., [30-09-2015].

Infatti, in Cina il PIL pro capite varia da provincia a provincia, sebbene al cambio si mantenga comunque al di sotto della media dei paesi più sviluppati. Come si potrà comprendere nelle pagine seguenti, la crescita dell’economia cinese non si è diffusa in maniera omogenea e alcune province o municipalità hanno potuto goderne i benefici più delle altre. A questo proposito, la tabella 1.3 mostra che alcune municipalità come Pechino, Shanghai e Tianjin presentano un PIL pro capite decisamente superiore alla media, mentre altre province dell’interno come il Guizhou, lo Yunnan, il Tibet e il Gansu registrano ancora nel 2013 un PIL pro capite inferiore ai 30 mila yuan. Tuttavia, i tassi di crescita aumentano più velocemente nelle province in cui il PIL pro capite è ancora molto basso, mentre le municipalità più ricche e dinamiche presentano tassi di crescita più modesti.

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Tabella 1.3. Cina, PIL pro capite a livello provinciale, 1995-2013

(yuan) 1995 2000 2005 2010 2013 **1995-2005 **2005-2013 Beijing 11.150 17.936 44.833 73.856 93.213 16,7 11,0 Tianjin 9.768 16.377 35.468 72.994 99.607 15,4 15,9 Hebei 4.427 7.546 14.752 28.668 38.716 14,3 14,8 Shanxi 3.550 4.986 12.469 26.283 34.813 15,0 15,8 Inner Mongolia 3.647 5.897 16.326 47.347 67.498 18,1 22,5 Liaoning 6.826 11.017 18.979 42.355 61.686 12,0 18,5 Jilin 4.356 6.676 13.334 31.599 47.191 13,2 19,8 Heilongjiang 5.443 8.818 14.436 27.076 37.509 11,4 14,6 Shanghai 17.403 27.187 51.486 76.074 90.092 12,8 8,3 Jiangsu 7.296 11.539 24.512 52.840 74.607 14,4 17,2 Zhejiang 8.161 12.906 27.458 51.711 68.462 14,4 13,9 Anhui 3.332 5.076 8.791 20.888 31.684 11,4 20,0 Fujian 6.674 11.294 18.598 40.025 57.856 12,1 17,6 Jiangxi 2.966 4.838 9.420 21.253 31.771 13,7 18,9 Shandong 5.747 9.409 20.042 41.106 56.323 14,9 15,9 Henan 3.300 5.551 11.298 24.446 34.174 14,6 17,1 Hubei 4.143 7.094 11.425 27.906 42.613 11,9 20,7 Hunan 3.435 5.733 10.303 24.719 36.763 13,0 19,9 Guangdong 7.836 11.181 24.351 44.736 58.540 13,4 13,3 Guangxi 3.535 4.567 8.756 20.219 30.588 10,6 19,6 Hainan 5.030 6.588 10.826 23.831 35.317 8,9 18,4 Chongqing* … 5.143 10.978 27.596 42.795 *20,9 21,4 Sichuan 3.121 4.815 8.997 21.182 32.454 12,5 20,1 Guizhou 1.796 2.819 5.313 13.119 22.922 12,8 23,2 Yunnan 3.024 4.559 7.818 15.752 25.083 11,1 18,1 Tibet 2.333 4.483 9.102 17.319 26.068 16,3 16,2 Shaanxi 2.846 4.607 9.886 27.133 42.692 14,8 23,2 Gansu 2.270 3.838 7.462 16.113 24.296 14,1 18,4 Qinghai 3.437 5.089 10.015 24.115 36.510 12,6 20,3 Ningxia 3.309 4.725 10.186 26.860 39.420 13,3 21,3 Xinjiang 5.025 7.088 12.968 25.034 37.181 11,1 16,2

* Fino al 1997 la municipalità di Chongqing era amministrata dalla provincia del Sichuan. Pertanto, il tasso di crescita nella colonna 1995-2005 è calcolato sul periodo 2000-2005.

** Tassi di crescita composti medi annui.

Fonte: NBS, China Statistical Yearbook, cit., annate varie [29-12-2015].

Anche la composizione settoriale del PIL è cambiata a partire dal 1978. Mentre il peso dell’agricoltura ha continuato a diminuire, quello dell’industria si è mantenuto tutto sommato costante. Il settore dei servizi, invece, è stato quello più dinamico, crescendo

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complessivamente dal 24,1 per cento del Prodotto interno lordo nel 1978 al 47,7 per cento nel 2014 (tab. 1.4) .

Tabella 1.4. PIL, valore aggiunto per settore, 1978-2014

(percentuale del PIL a prezzi correnti)

1978 1990 2000 2010 2014

Agricoltura, allevamento, pesca e

foreste 28,1 27,0 15,0 9,9 9,4

Industria 43,9 36,4 40,0 39,7 35,9

Costruzioni 3,8 4,6 5,5 6,6 7,0

Commercio (ingrosso e dettaglio) 6,6 6,7 8,2 8,8 9,8

Trasporti e comunicazioni 5,0 6,2 6,2 4,6 4,5

Hotels e ristorazione 1,2 1,6 2,1 1,9 1,8

Servizi finanziari 2,1 6,1 4,8 6,3 7,3

Beni immobili 2,2 3,5 4,1 5,8 6,0

Altro 7,0 7,8 13,9 16,4 18,3

Fonte: NBS, China Statistical Yearbook, annate varie, consultabile all'indirizzo: http://data.stats.gov.cn/english/index.htm [02-10-2015].

Per quanto riguarda la struttura dell’occupazione, il peso dell’agricoltura tra il 1952 e il 1978 era molto elevato, tanto che il settore assorbiva ben oltre la metà della popolazione attiva. A partire dagli anni Novanta, il numero dei lavoratori agricoli si riduce in termini assoluti, mentre decollano le percentuali degli addetti all’industria e ai servizi (tab. 1.5). Nonostante l’occupazione nel terziario superi oramai quella negli altri settori economici, la misura non è indice di un corrispondente aumento delle prestazioni e della qualità dei servizi usufruibili dall’intera popolazione. Lo stesso merito dell’aumento della produttività dell’economia, infatti, è da attribuire alla crescita del settore industriale, soprattutto quello manifatturiero, a cui nel tempo sono stati destinati la maggior parte degli investimenti.

Tabella 1.5. Occupazione divisa per settore, 1952-2013

1952 1978 1990 2000 2013

Settore primario 83,5 70,5 60,1 50,0 31,4 Settore secondario 7,4 17,3 21,4 22,5 30,1 Settore terziario 9,1 12,2 18,5 27,5 38,5

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Due dei fattori che hanno dato slancio alla crescita dell’economia sono stati «gli investimenti e la progressiva apertura internazionale, proseguita per tutto il periodo delle riforme e culminata nell’adesione della Cina alla WTO nel dicembre del 2001»22. Da allora, l’afflusso di investimenti diretti esteri (Ide) ha iniziato ad aumentare. Gli investimenti su larga scala furono invece possibili da una parte grazie ai capitali provenienti dall’estero, dall’altra grazie all’esistenza di un’elevata riserva di risparmi privati depositati presso gli istituti di credito nazionali. Le motivazioni per le quali una grossa quota del PIL sono dedicate al risparmio sembrano essere di natura auto-previdenziale, nel senso che in mancanza di un adeguato sistema pensionistico, degli alti costi della sanità, dell’istruzione e delle abitazioni, le famiglie abbiano preferito accumulare denaro da utilizzare in caso di necessità e nella vecchiaia.

La Cina è da tempo nota per essere la fabbrica del mondo. Tuttavia, le condizioni interne si stanno modificando rispetto al periodo in cui le riforme hanno avuto inizio. Nei primi tempi il commercio estero era più competitivo perché il livello dei salari era generalmente basso. Oggi i salari sono però in fase di crescita e la situazione demografica sta mutando: il tasso di crescita della popolazione rallenta, mentre cresce l’indice di dipendenza strutturale relativo agli individui in età pensionabile. Ciò non significa che la manodopera in eccesso si stia esaurendo, ma che la Cina, avendo ormai raggiunto il livello tecnologico detenuto dagli altri paesi, dovrà a sua volta diventare un centro di innovazione per mantenere alta la sua produttività.