• Non ci sono risultati.

F ILMOGRAFIA E S ITOGRAFIA A NALITICHE

1. IL VILLAGGIO E IL SUO DOPPIO

Il Padova Pride Village (d’ora in poi, per brevità: PPV o Village) è un appuntamento del- l'estate patavina ormai giunto alla sua quinta edizione. La collocazione urbana (Padova, per l'appunto) e stagionale (i mesi di Luglio ed Agosto) lo inseriscono a buon diritto nella categoria «estate in città» - i cui eventi intendono fornire un’occasione di incontro e svago a coloro che non possono o non intendono partire per la villeggiatura. E tuttavia basta os- servarne nome motto e logo, per capire che il PPV è anche questo ma soprattutto altro.

Prima di tutto, il PPV nasce a Padova: la città del Bo e la città del Santo - dove, all'anti- co miscuglio di studenti goliardi e severi pellegrini, si sono aggiunti la spiazzante allegria del mondo LGBT60 ed il suo desiderio di spalancare i propri ghetti, trasformando per questo gli eccessi provocatori delle origini nell'orgoglio maturo della consapevolezza.

Non a caso, il Village di Padova brilla di una forte connotazione Pride - l’orgoglio fatto aggettivo dal microcosmo LGBT e poi restituito al macrocosmo della società tutta. Mentre infatti la cifra distintiva di molti locali e ritrovi più o meno notturni sta nell'essere gay only (pensati cioè per una clientela esclusivamente omosessuale), vanto del PPV è il rivolgersi a chiunque desideri condividerne lo spirito open (libero cioè dai pregiudizi delle due parti).

Ecco perché quello di Padova si presenta come un villaggio: un paese in miniatura i cui residenti (centinaia tra organizzatori ed animatori, operatori e volontari) fanno di tutto per- ché gli ospiti, non a caso chiamati villeggianti, si sentano letteralmente a casa. Nel corso degli anni, è diventato infatti sempre più chiaro l'intento di costruire una comunità ideale in cui l'orientamento sessuale si depotenzia - riducendosi da problema irrisolto a semplice variabile dell'agire sociale. Una comunità effimera, come può essere quella composta da decine di migliaia di persone che vi si alternano 6 giorni su 7 per 60 giorni - ma pur sempre comunità, con i suoi interessi in comune (non tutti, ma molti) a trascendere (per una sera o per tutta un’estate) le diversità del quotidiano: immaginaria, nel senso caro ad Anderson ed ai teorici dell'inclusione, ma pur sempre reale e orgogliosa di esserlo.

Organizzato presso la Fiera di Padova, il Village si sviluppa lungo due assi paralleli pun- teggiati di spazi culturali, commerciali ed enogastronomici - che poi confluiscono nel Bou- levard, l’area spettacoli con Radio Village, la platea / pista da ballo ed il palcoscenico, pun- to insieme focale e di convergenza dell’intero villaggio. Sull'ala est, il Padiglione 11 ospita la discoteca coperta e lo spazio cinema - mentre dal Padiglione 11A si accede ai servizi igienici ed al vialetto che congiunge il villaggio al parcheggio per i villeggianti.

60 Acronimo anglosassone, ma ormai globalizzato, di Lesbian, Gay, Bisexual, Trans-Sexual - indicativo delle identità omosessuali femminile, maschile, bisessuale e transessuale [nds]

La struttura interna del villaggio segue uno schema semplice ma significativo.

L'area sociale, interamente gestita dai volontari del circolo culturale Tralaltro (costola padovana dell'Arcigay nazionale), accoglie i villeggianti ed offre loro tre spazi:

1. l'Info Point - spazia dai programmi del PPV alla modulistica sul mondo LGBT; du- rante il mio periodo di ricerca sul campo, sono passati da qui almeno cinque que- stionari - quattro universitari più quello statistico-sociologico di Barbagli.

2. Un a volta per tutti - raccoglie le firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare in fatto di Unioni Civili, Patti Civili di Solidarietà e Unioni di Fat- to - oltre a iniziative quali il photo-in per l'annuario internet del PPV 2012.

3. Spazio Tralaltro - vi si svolgono dibattiti su temi prevalentemente (ma non esclusi- vamente) LGBT quali omogenitorialità e omofobia, transessualità e questioni di ge- nere, disturbi dell'alimentazione e malattie sessualmente trasmissibili.

L'area ristorativa, affidata a gestori esplicitamente gay friendly ed attrezzata per acco- gliere contemporaneamente fino a 800 persone, si compone di:

4. Caligola - lounge bar dall'ampio scoperto con tendone e poltroncine; il personale, esclusivamente maschile, risponde alla tipica estetica omosessuale - fatta di ragaz- zi giovani, abbronzati e atletici, in jeans attillati e canottiere sbracciate o assenti. 5. Galloway - grill house e ristorante principale del Village, ha personale misto quanto

meno per sesso e genere; i suoi biglietti da visita double face pubblicizzano il locale di Padova su un lato ed il Village sull'altro - ed è scherzosamente chiamato Gallo- gay, a conferma della sua vocazione gay friendly. Durante il mio periodo di ricerca sul campo l'ho visto frequentato più da gruppi di amici che da coppie.

6. The Oriental Pot - wok sushi con cucina a vista e cuochi orientali; come tutti gli altri spazi commerciali del Village (escluso il Caligola), impiega personale misto.

7. Greenwich - pizzeria, birreria e centro di gravità enogastronomica del Village. Du- rante il mio periodo di ricerca l'ho visto frequentato più da coppie che da gruppi. 8. Ben & Jerry's - gelateria equa e solidale statunitense nata nel 1993; sponsor princi-

pale del PPV e della campagna Una Volta per Tutti.

9. Caffè Ti Amo - snack bar ed ultimo spazio gastronomico del Village. Durante il mio periodo di ricerca l'ho visto frequentato da quasi tutti i membri dello staff artistico. 10. Bar-ella - aperto all'inizio di Agosto, è co-gestito da Cristiano, che si divide tra l'atti-

vità di barista e quella di Drag Queen (con il nome di La Crisandra, o La Cry).

11. Flexo - cocktail bar frequentatissimo nel dopocena, allinea dei piccoli espositori con pubblicità di saune e locali notturni pensati per una clientela dichiaratamente gay.

L'area ricreativa, sviluppata su spazi interni ed esterni, si divide in:

12. Boulevard - centro nevralgico del villaggio e sede degli spettacoli nella fascia sera- le, si sviluppa sotto una grande tensostruttura, resistente a situazioni di maltempo moderato e che ospita:

Radio Village - gestita dallo staff di animazione del PPV, si caratterizza per la vi- cinanza fisica con gli ascoltatori. Da qui si salutano e ringraziano gli operatori sociali ristorativi e commerciali prima dell'arrivo dei villeggianti; si accolgono i vil- leggianti all'apertura dei cancelli e ci si relaziona direttamente con loro prima de- gli spettacoli; e si gestiscono i luci e le musiche per gli spettacoli.

La platea - durante gli spettacoli, può ospitare fino ad un centinaio di sedie, più altrettanti spettatori in piedi; nel passaggio dalla prima alla seconda serata, di solito verso la mezzanotte, si trasforma in pista da ballo all'aperto - operativa fino alle 2 del mattino, quando ci si riunisce agli ospiti del Disco Palavillage.Il palco - sino all'apertura delle 20, vi si svolgono le prove tecniche e degli spet-

tacoli; a partire dalle 22:30, ospita l'intrattenimento serale - che varia dal cabaret ai concerti, dalla discoteca all'aperto all'immancabile Talent Show. Con particola- re riferimento alla serata del Venerdì (dedicata ai Drag Show con artisti sia resi- dent che ospiti) ed alla scaletta mobile di accesso-palco dalla platea (che segna uno dei confini più significativi tra lo spazio degli artisti e quello del pubblico), il palco è quindi stato uno dei luoghi nodali della mia ricerca.

13. PalaVillage - organizzato nel Padiglione 11 della Fiera, si divide in:

Backstage - con i camerini per lo staff resident (lato sinistro), quelli per gli ospiti (lato destro) ed il piccolo prefabbricato con docce e servizi igienici per gli artisti (al centro); le interviste e parte delle osservazioni si sono svolte in quest'area, il cui l'accesso è limitato ai possessori di apposito pass.

Disco PalaVillage - ospita la discoteca coperta (per la seconda e terza serata) e gli spettacoli non realizzabili nel Boulevard in caso di forte maltempo; ai lati del palco, più grande di quello esterno e solitamente privo di scala fronte-platea, si trovano due punti ristoro: il Ti Amo, versione lounge bar dello snack esterno, ed il Vidriò, a più spiccata vocazione cocktail bar.

Cinema Village - sede della rassegna di corto e lungometraggi del sabato sera; presenta opere di tematica LGBT in collaborazione con la sezione Queer Lion della Mostra Internazionale di Arte cinematografica di Venezia.

L'area commerciale occupa il corridoio prospiciente il Palavillage e comprende: 14. Estetica Medica - con pubblicità di prodotti e strutture per estetica e wellness.

15. Ividiesse - agenzia di viaggi gay friendly; nel periodo del PPV ed in esclusiva per i suoi villeggianti offre l'escursione del sabato lungo i canali della città a bordo della Queen Boat - con tanto di brunch, guida e Drag Queen al seguito. Pubblicizza inol- tre Smile Boat - La Crociera dell'Allegria!!! - nel corso della quale le Drag Queen Si- sters gestiscono l'intrattenimento al posto delle più consuete orchestre da ballo. 16. Boutique - vende abiti ed accessori in stile contemporaneo e non.

17. Foxy Brown Vintage Store - vende abiti ed accessori in stile non contemporaneo. 18. Sky - spazio concessionario dedicato alla televisione digitale a pagamento. 19. 3 - spazio concessionario dedicato ai servizi di telefonia fissa e mobile.

20. Boutique - propone abiti scarpe ed accessori appariscenti o scherzosi, molti nello stile e con taglie compatibili all'immagine ed attività delle Drag Queen;

21. Libreria Ginnasio - propone il classico di tutto un po', pur privilegiando testi a temati- ca ed estetica LGBT - comunque presenti anche nella sede di Padova.

22. Autosalone 2000 - spazio concessionario dedicato alle automobili.

Il logo ufficiale campeggia infine in ogni angolo del villaggio. Ispirato al patavino Ponte Darwin, rielabora in chiave LGBT il tema dell'evoluzione umana aggiungendovi una creatu- ra nuova - dalla pettinatura Afro, scarpe con la zeppa e corpo arcobaleno. Creatura che, nonostante la parrucca esorbitante e i tacchi vertiginosi, non è però una Drag Queen:

(…) perché sarebbe quanto meno stupido, secondo il mio punto di vista, pen- sare che l'evoluzione sia la Drag Queen: perché appunto non essendo una condizione evolutiva ma una scelta personale, nulla differisce tra me che sono omosessuale e te che magari sei eterosessuale - capito? Se tu guardi bene quel logo, risponde a questo canone perché l'uomo e la donna in realtà sono alti uguali. La donna è più alta semplicemente perché hai tacchi che vanno sot- to, appositamente per avere i piedi alti uguali, e poi il capello - ma in realtà sono alti uguali. Quello che vuole dire quel logo (...) è che in sostanza non c'è diffe- renza: non c'è evoluzione in questo, c'è convivenza61.

La stessa filosofia di convivenza che sta alla base del Village in quanto tale:

«Un’isola felice: che dovrebbe essere tutto il mondo così. E comunque anche chi viene qui per la prima volta, all’inizio magari è un po’ in disparte, dopo di che diventa curioso; s’incuriosisce. E allora vedi che muovono i primi passi si avvicinano, ti guardano, ti fissano... (...) E da là... vedi comunque, la cosa si fonde totalmente...»62

61 Intervista a Giusva, 25.08.2012 62 Intervista a La Bratz, 11.08.2012

E

TUTTAVIA, all'alba del terzo Millennio, non basta questo a descrivere il luogo della mia ricerca. Nel villaggio globale, di cui il Village non è che uno degli infiniti rioni, non tutto ma molto passa per il web: proiezione virtuale del campo reale, ma pur sempre campo.

Il sito internet del PPV 2012 presenta il programma della kermesse, gli spazi messi a disposizione degli ospiti e soprattutto lo staff dell'animazione. A partire dai sei artisti assun- ti come Drag Queen: declinati con il proprio nome d'arte, delineati da una breve descrizio- ne e fotografati per renderli riconoscibili - anteprima in effige dei personaggi reali che ac- coglieranno gli ospiti reali nel villaggio reale. Si tratta quindi di uno spazio estremamente sofisticato, mirato a creare un'orizzonte d'attesa su chi aspettarsi e cosa aspettarsi da quella persona, o meglio dal suo personaggio - a conferma del ruolo centrale del villaggio virtuale rispetto ai futuri visitatori del villaggio reale, in un mix di siti link e social network.

Il sito YouTube raccoglie invece i filmati ripresi durante gli spettacoli e quindi postati in rete - e questo dà ai frequentatori, abituali occasionali o potenziali che siano, l'opportunità di (ri)vedere quanto accade nel villaggio reale sera dopo sera. Nonostante il gran numero di video disponibili in materia, ho scelto di esaminare solo quelli prodotti dallo staff tecnico del Village - al fine di studiare l'immagine offerta dall'organizzazione ai propri fruitori.

Da un lato ci sono tre filmati preliminari, pensati per preparare i futuri frequentatori alla vita nel villaggio attraverso la relazione con i suoi residenti - Drag Queen per prime:

Making of Promo 63 - riassume il viaggio a Cinecittà dello staff animazione per girare Promo e Sigla, biglietto da visita per immagini del Village 2012. Un viaggio materiale (rap- presentato dalla scena dei trolley con cui i protagonisti sbarcano a Roma) e simbolico (scandito in particolare da sei persone in borghese che diventano sei personaggi en trave- sti) - di cui i futuri villeggianti sono chiamati, con due mesi d'anticipo, ad essere osservatori (dell'evento), testimoni (della trasformazione) e garanti (del senso dell'uno e dell'altra).

Promo e Sigla 64 - pubblicato due settimane dopo il suo dietro le quinte, racconta l'antefatto del Village 2012 e ne presenta i protagonisti in servizio effettivo. Nella prima par- te, presentatori e Drag Queen sono alle prese con le pulizie d'inizio estate: lo staff, quindi, come un premuroso padrone di casa che non lascia nulla di intentato per accogliere al me- glio i propri ospiti. Nella seconda, messi da parte piumini e ramazze e indossato l'abito da sera, tutti in pista per la coreografia della sigla - canzoncina facile facile da ascoltare can- ticchiare e saltellare tutti insieme (perché, come simbolo dinamico della «festa di tutti», il Village ha scelto una vera e propria danza del villaggio attraverso la quale unire quei tutti).

63 Link: http://youtu.be/5p2ZNlDQENQ, Pubblicato in data 07/mag/2012 da PadovaPrideVillageIT

Tutorial sigla65 - compare una settimana prima dell'apertura della kermesse con il fine dichiarato di insegnare «i passi per ballare con tutti noi la sigla 2012 del PPV», trasfor- mando ognuno di voi-futuri-frequentatori-del-villaggio in uno-di-noi-del-villaggio. Da notare:

- la didascalia del filmato, che segnala la presenza di «Mizzy Collant (in versione maschi- le)» - curioso rovesciamento dei ruoli di persona e personaggio;

- il battibecco tra presentatore («Cretina!») e animatore («-o! Non ho la parrucca!») - inte- ressante rivendicazione dello scarto fra persona e personaggio.

Dall'altro una manciata di filmati riassume il primo mese di vita al villaggio: con le presentazioni di Leo e Ape Regina, le gag di Giusva e Mizzy Collant (già protagonisti del Tutorial) e le performance live di Minerva Lowenthal.

Il profilo facebook raccoglie infine e restituisce tutto quello che fa Village: il calenda- rio degli appuntamenti di ciascuna serata, con tanto di recensioni sugli ospiti e scongiuri sul tempo; gli scatti del fotografo del villaggio, scriba di un diario aperto e vergato per im- magini; e i mille commenti aggiunti a cascata da ospiti e residenti - in un'interazione che continua e consolida on line quello che inizia e si dipana sul campo.

Il profilo si accende in coincidenza con l'apparire del programma PPV 2012, contri- buendo così alla costruzione di un’aspettativa collettiva dell'evento basata sull'antica tec- nica del passaparola; procede giorno dopo giorno, intrecciando ciò che è appena succes- so con quello che sta per succedere; e si chiude pochi giorni dopo la chiusura definitiva dei cancelli, stemperando la tristezza della fine con l'attesa della riapertura del 28 Giugno 2013 - capolinea di un nuovo orizzonte d'attesa, già annunciato ma tutto da costruire.

Post Scriptum: il mio accesso al villaggio reale ha seguito il canonico percorso di assimilazione al campo. All'inizio, sono entrata dal Cancello Ospiti ed ho incontrato Paul - amico e, per l'occasione, gate-keeper. Subito dopo ho conosciuto i responsabili del Villa- ge, che mi hanno fissato un successivo appuntamento con i potenziali interlocutori. Torna- ta al Village, sono stata scortata in backstage, dove ho preso contatto con gli artisti - con annessi accordi sui miei successivi accessi in tempi e modi riservati. Per le tre volte suc- cessive sono entrata dal Cancello Artisti su appuntamento o conferma telefonica di qualcu- no degli interlocutori - se non perché riconosciuta dai custodi dell'Ente Fiera. Infine mi è stato dato un pass con cui muovermi liberamente all'interno del campo, e che ha segnato la mia assimilazione allo stesso con uno status simile a quello degli addetti stampa.

65 Link: http://youtu.be/3lPFIb7yPTI, Pubblicato in data 28/giu/2012 da PadovaPrideVillageIT; il link rimanda anche alla didascalia di cui agli estratti citati.