HERERO
Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design
tesi di laurea:
Henrique Alberto Mandondo
Relatrice:
Prof. Lucia Pietroni
Università di Camerino Scuola di Architettura e Design Corso di laurea in Disegno Industriale e Ambientale
Anno accademico
Muhimba Mumuhila Mukuvale Cockwe Muhakavona Mudimba Ibinda
Bambola della fetilità Kimbundu Samakaka Kuanyama Intrecci Artigianali Bakongo Lusona
La Repubblica dell’ angola
Herero Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design
Caratteri identitari Caratteri generali La popolazione Economia e Globalizazione Le Province Agricoltura e Allevamento
Il Baobab e le sue applicazioni La Zucca e i suoi utilizzi
La Palma di Cocco e i molteplici utilizzi Il Bambooe l’arte dell’intreccio
La Storia
La Localizzazione
Il pensatore come simbolo e la filosofia Ubuntu I Canoni di Bellezza
Le Donne Gli Uomini I Bambini
Herero Cultura, tradizioni, simboli e manufatti identitari delle Tribù
Herero Design di 4 collezioni di prodotti ispirati ai caratteri identitari e culturali delle tribù
Bilbliografie Appendice Introduzione
Indice
1.1 1 2 3 4 1.2 1.2.1 1.2.2 1.2.3 1.2.4 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.5.1 2.5.2 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 4.1 4.2 4.3 4.4 72
3
4
5
6
10 12 14 16 18 Progetto Grafico 6.11
22 42 52 40 20 28 46 56 32 48 60 36 50 66 62 84 96 70 88 98 74 92 100 80 132 102 172 174 175 177Introduzione
HERERO è un progetto fina-lizzato alla valorizzazione del-la cultura, delle tradizioni e del saper fare artigianale dell’An-gola, uno dei paesi dell’Africa più ricco di patrimoni cultura-li e risorse ambientacultura-li - poco conosciuti, sottostimati e sot-toutilizzati - e più povero in termini di ricchezza e benes-sere delle comunità locali. Il progetto, guidato dal desi-gn, ha due principali obiettivi: - far conoscere e valorizzare la storia, le tradizioni, la cul-tura materiale, i patrimoni na-turali e artistici della Repub-blica dell’Angola, attraverso strategie di comunicazione, digitale e
non, che consentano di rag-giungere un ampio pubblico e che promuovano con un linguaggio contemporaneo i principali
caratteri identitari del paese; - valorizzare, anche economi-camente, il saper fare tradi-zionale
e artigianale delle
popolazio-zione “con e per le comunità locali” di collezioni di prodotti ispirate ai caratteri identita-ri della cultura angolana e la loro promozione e vendita in differenti canali, on-line e off-line.
“Herero” è il nome collettivo di quelle comunità che vivo-no ancora oggi organizzate in tribù, nomadi e stanziali, nelle province rurali intorno al capitale dell’Angola, Luanda. Il progetto, infatti, nasce pro-prio dallo studio delle diffe-renti culture, tradizioni,
simboli e manufatti di 10 tribù che sopravvivono ancora nel-la contemporaneità al fianco di una popolazione di circa 5 milioni di abitanti inurbata nella capitale, che, invece, ha subito e si è trasformata no-tevolmente attraverso gli im-patti dovuti ad un aggressivo processo di globalizzazione. Queste 10 tribù conservano e raccontano le origini, la storia e le tradizioni di tutta
l’Ango-ficati, ritualità, filosofie, rela-zioni con la natura e le divini-tà, tanto differenti tra loro, ma accomunati da caratteri iden-titari profondi di un paese an-cora tutto da conoscere.
“Herero” pertanto rappresen-ta un progetto di cooperazio-ne e sviluppo, ma anche un brand collettivo che racconta la cultura locale e che, nel ri-spetto di questa, propone col-lezioni di prodotti, realizzate con la collaborazione degli ar-tigiani angolani, che ad essa si ispirano ma che possano anche valorizzarla economi-camente nella loro commer-cializzazione equo-solidale. Il segno che caratterizza il logo del progetto “Herero” è il “ Pensatore”, una scultura simbolica per tutta l’Angola che rappresenta la filosofia di vita e il sentimento di un pa-ese, in cui riflessività, lentez-za, rassegnazione, individua-le e colindividua-lettiva, si alternano tra passato e presente.
getto, sono ispirate a 4 carat-teri identitari presenti in modo trasversale in tutte le tribù: le bambole della fertilità, i dise-gni dei tessuti detti “Samaka-ka”, l’arte e le tecniche dell’in-treccio, il gioco per bambini per insegnare e apprendere le regole geometriche detto “Lusonà”.
Questo volume raccoglie e il-lustra una sintesi del progetto “Herero”, nella speranza che rappresenti solo il primo pas-so di un percorpas-so progettuale concreto e sostenibile “con e per le comunità di artigiani” dell’Angola.
La Repubblica dell’Angola:
Caratteri generali
68% 57% 87% 77%
Ricchi
Poveri
17% 12% 20% 32%
Dati statistici
Bambini sotto i 5 anni registrati
Numero di Bambini
di età inferiore ai 5 anni morti a causa della
31%
200.000
In Angola ci sono
circa 21,47 milioni di abitanti ‘‘registratI.’’
Nella capitale, Luanda, vive una popolazione di 5.172.900 milioni di
abitanti che la rendono la terza città di lingua
Portoghese più popolosa
del pianeta.
È Economicamente il
secondo paese africano per produzione di petrolio e
La Situazione Economica
e la Globalizzazione
Il 54% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno
30%
Etnie non Angolane che sono presenti a Luanda sono Cinesi.750 palazzine, una dozzina di scuole, un progetto de-stinato a ospitare mezzo mi-lione di persone: è la Nova cidade de Kilamba.
Un nuovo centro abitativo a pochi chilometri da Luan-da, realizzato da una società cinese in cambio delle con-cessioni petrolifere nel pa-ese africano. Ma a un anno dall’inaugurazione, i cantieri infatti non hanno rappresen-tato un’opportunità di lavoro per la popolazione locale, come la propaganda del go-verno lasciava intendere; gli operai impiegati sono quasi tutti di nazionalità cinese. La Cina sta facendo dell’A-frica ma in modo particolare dell’Angola, una sorta di mi-niera dove poter prendere le risorse primarie.
Popolazione che vive nelle province
60%
Popolazione senza scolarizzazione a causa della povertà40%
Al di fuori della capitale molte persone non sanno ne leggere e ne scrivere vivono praticamente di niente, In alcuni casi sono nomadi ed in altre
sedentarie.
Si tratta di piccole realtà che pian piano stanno andando a morire.
Una delle cause principali è la siccità, e di conseguenza l’assenza di fonti idriche.
- Bengo - Benguela - Bié - Cabinda - Cuando Cubango - Cuanza Nord - Cuanza Sud - Cunene - Huambo - Huíla - Luanda - Lunda Nord - Lunda Sud - Malanje - Moxico - Namibe - Uíge - Zaire
Il problema più grande che queste comunità si trovano ad affrontare è che forse non c’è alcun investimento con-diviso e collettivo per il loro futuro, esistono davvero po-chissime associazioni che si occupano di questi casi stu-dio nonostante il 60% della popolazione Angolana viva in queste zone.
Per cui non solo sono popo-lazioni rurali, ma sono anche incredibilmente povere, for-se tra le popolazioni più po-vere al mondo.investimenti
sull’Agricoltura.
Lavoro minorile nelle aree rurali
45%
Nelle aree Agricole del Pae-se si possono ottenere fino a tre raccolti annui.
Ma comunque l’Angola im-porta una quota rilevante del suo fabbisogno alimentare - riso - mais - grano - latte - carne - zucchero - bevande - uova
Repubblica dell’angola
La Repubblica dell’Angola:
Caratteri identitari
Adansonia Digitata, è un ge-nere di pianta appartenente alla famiglia delle Bombaca-ceae
o Malvaceae secondo la classificazione APG, comu-nemente note come bao-bab. Il genere comprende otto specie: sette diffuse in Africa (di cui sei endemiche del Madagascar) e una in Australia.
Il termine Baobab viene dal francese baobab, ”semi”
Sei delle otto specie note (A. grandidieri, A. madaga-scariensis, A. suarezensis, A. perrieri, A. fony e A. za) sono endemiche del Mada-gascar.
A. digitata è ampiamente
dif-Il Baobab e le sue
applicazioni
fusa in Africa continentale, mentre l’unica specie non africana è A. gregorii, ende-mica dell’Australia
nord-occidentale.
Analisi cladistiche hanno mostrato che la differenzia-zione tra le specie africane e quella australiana è avvenu-ta molto tempo dopo la fram-mentazione del superconti-nente Gondwana e pertanto deve essere intervenuto un meccanismo di dispersione ad opera delle correnti ma-rine.
Il Baobab ha riscosso un suc-cesso enorme durante l’EXPO nel 2015, è anche conosciuto come l’Albero della vita.
un cibo tipico di cui l’Angola-no è orgoglio e cioè Mucua (derivato dal frutto di Baobab spesso anche l’unico pasto disponibile per alcune
famiglie).
L’Angola è un paese che sta ringiovanendo e si parla di esplosione demografica, si parla della sicurezza del cibo. Il Baobab potrebbe essere un’ottima risposta, è una pian-ta commestibile poco usapian-ta e trascurata, una pianta che non si trova in nessun altra parte al mondo.
Se aprite il frutto di baobab vedrete una polpa bianca e farinosa, è molto nutriente e ricca di proteine più proteine del latte umano.
Questa è una delle ragioni per cui le aziende alimentari di questo mondo sono alla ri-cerca di questo frutto per for-nire quello che noi chiamiamo cibo potenziato.
- I semi producono un olio mol-to stabile e ricercamol-to dall’indu-stria cosmetica
- Il tronco custodisce acqua che spesso viene bevuta da un viandante assetato (fonta-nella naturale)
- Le foglie vengono utilizzate per la medicina naturale con-tro malattie infettive.
Ed è per questo che gli afri-cani lo chiamano l’albero della vita perchè è una pianta com-pleta.
Il problema è che la flora è ritenuta a rischio estinzione, ragion per cui è un elemento fondamentale per la biodiveri-tà locale.
La zucca è usata nella cucina di diverse culture: oltre alla polpa di zucca, se ne mangiano anche i semi, opportunamente salati.
La zucca è un ortaggio che si presta a mille ricet-te: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risot-to o nelle minestre, fritta nella pastella.
Dai semi si ottiene un olio rossiccio usato in
cosme-si e cucina tradizionale. Anche della zucca si pos-sono usare i fiori, sola-mente quelli maschili, quelli cioè con il gambo, che si chiama peduncolo, sottile, che dopo l’impolli-nazione sono destinati ad
appassire.
Le zucche costituiscono un elemento
fondamentale nella vita dei villaggi in Angola.
Nei rituali animisti si dà l’acqua alla terra con una zucca.
Simbolo di accoglienza verso l’ospite straniero, al cui arrivo si offre per pri-ma cosa una zucca con l’acqua fresca.
Dotazione fondamentale di ogni donna, nella cui cucina non mancano zuc-che di varie misure zuc-che servono per mettere la fa-rina o altri alimenti.
In Angola la musica tradizio-nale, ma non solo, è caratte-rizzata dall’utilizzo di partico-lari strumenti musicali, tra cui il berimbau (strumento
d’accompagnamento per la Capoeira).
Negli usi domestici le zucche, al contrario della plastica, sono un materiale che ciascu-no può auto-prodursi facil-mente e a costo quasi nullo, sono biodegradabili, posso-no essere riparate quando si rompono (cucite) e possono essere decorate.
Per questi motivi ci sembra particolarmente importante sostenere la rivalorizzazione di tutto l’artigianato realizzato con le zucche.
Lampada in zucca di cabaça. Lampada da tavolo in zucca di cabaça, ideale per
arredare la casa e gli spazzi da lavoro, lavorata a mano artiginallmente.
La Palma di Cocco e i molteplici
utilizzi
La Palma del cocco è ori-ginaria delle regioni tro-picali negli strati superfi-ciali del terreno, le radici aeree si sviluppano dal colletto della pianta, fino ad 1 m di altezza, con particolari formazioni len-ticellari.
in Africa i paesi maggiori produttori sono Mozam-bico, Tanzania, Ghana e Angola.
La Palma da cocco è una pianta molto longeva, che può arrivare ad ol-tre 100 anni di vita; ha un tronco unico, alto 20-30 m, con corteccia leviga-ta e grigia, segnato dalle cicatrici anulari delle vec-chie foglie.
I fiori hanno petali
lance-olati, 6 stami e ovario for-mato da 3 carpelli saldati.
Le noci di cocco rappre-sentano una delle princi-pali fonti di reddito per i paesi produttori poiche’ da esse si ricavano un’in-finità di prodotti utilizzati e apprezzati anche nei paesi occidentali.
Anche altre parti della pianta sono comunque usate, come le foglie, con cui si realizzano cesti, coperture di tetti, ecc., o le gemme terminali della pianta ormai adulta che costituiscono un ottimo cavolo-palmizio.
La linfa zuccherina che viene fatta sgorgare con opportuni tagli da alcune infiorescenze e dalla qua-le si ricava una bevanda
alcolica nota come Toddy o vino di palma. La noce di cocco vie-ne utilizzata per intero, come frutto o nelle sue parti: le fibre del meso-carpo, il latte, la mandor-la o polpa, il guscio. Dal-la polpa, ricca di grasso, si estrae l’olio di cocco, usato nell’industria ali-mentare e dei saponi.
Lampade realizzate con foglie di palma di cocco.
Il Bamboo e l’arte dell’intreccio
Sono piante sempre verdi, molto vigorose.
Possono essere alte da po-chi centimetri fino a rag-giungere notevoli dimen-sioni (anche 40 m di altezza e 30 cm di diametro).
Le radici sono rizomatose e la loro tipologia di svilup-po è molto variabile; infatti ritroviamo specie dove le radici si sviluppano consi-derevolmente in orizzontale o in verticale e si allontana-no molto dal loro punto di origine ed altre invece che hanno uno sviluppo molto contenuto, con habitus ce-spitoso.
Il fusto è cilindrico, con in-ternodi cavi e nodi molto evidenti, dai quali si svilup-pano le foglie sottili e lance-olate.
Il Bamboo è famoso per
l’utilizzo ad uso domestico, e per i suoi intrecci tradizionali, come quello a spirale, o ove all’interno del prodotto fatto in Bamboo vi si inserisce un tessuto tradizionale
stampa-to che dona effetti grafici belli da vedere e molto decorativi. Il tutto eseguto con materiali naturali e tradizionali.
Herero: Progetto di valorizzazione
della cultura e delle tradizioni
Sono delle Tribù che vivo-no in una realtà parallela ri-speto a quella descritta ad inizio presentazione.
Herero ‘‘guerriro’’ (popo-li che hanno superato 200 guerre e che ancora oggi in età moderna vivono in Angola).
Nel XIX secolo, gli Herero furono coinvolti in una se-rie di sanguinosi conflitti con i Nama, ricordati come guerra Nama-Herero.
I Nama (che disponevano di armi da fuoco vendute loro dagli europei) ebbero generalmente la meglio; circa il 75% della popola-zione Herero fu sterminata e la fuga dal conflitto con-tribuì a diffondere in modo ancora più capillare l’etnia Herero nel territorio nami-biano. Molti Herero
fuggi-battute e si battono tuttora per i diritti del loro popolo e la protezione delle loro terre. Particolarmente ce-lebre è la figura di Hosea Katjikururume Kutako, un capo herero considerato eroe nazionale, che perorò la causa del popolo herero presso le Nazioni Unite. In Angola ci sono circa 10
Tribù: - Cocwe - Ambundu kimbundu - Bakongo - Ibinda - Ovahelelo Muhakavona - Ovanyaneca - Ovambo kuanyama - Mundimba - Mukuvale - Muhimba
La storia
kuanyama
Bakongo
kimbundu
Muhimba
Mundimba
Ovahelelo
Mohacavoa
kimbundu
Muhimba
Cocwe
Ibinda
1) Cocwe
2) Ambundu kimbundu
3) Bakongo
4) Ibinda
5) Ovahelelo Muhakavona
6) Ovanyaneca
7) Ovambo kuanyama
8) Mundimba
9) Mukuvale
10) Muhimba
9) Mukuvale
6)Ovanyaneca
4) Ibinda
La Localizzazione
3) Bakongo
2) Ambundu
8) Mundimba
Cuanza nord Cuanza sud Luanda Zaire Huanmbo Benguela Namibe5) Mohacavoa
LUANDA UigeCocwe
6)Ovanyaneca
10) Muhimba
3) Bakongo
1) Cocwe
2) Ambundu
7) Ovambo kuanyama
8) Mundimba
Cuanza nord Cuanza sud Huanmbo5) Mohacavoa
Lunda Lunda Nord Moxico Cuando Cubange Bié Malanje Uige CuneneLa scultura ‘‘Il Pensatore’’ è una delle più belle statue di origine Cokwe, un elemento simbolo per tutti gli angola-ni, riconosciuto anche come simbolo nazionale, appare anche nella filigrana delle note Kwanza, la moneta na-zionale.
Esso rappresenta la figura di un vecchio che può essere una donna o un uomo.
Progettato in modo simme-trico, con leggera pendenza a faccia in giù, esprime un soggettivismo
intenzionale, perché in An-gola, gli anziani hanno uno status privilegiato.
Gli anziani rappresentano la saggezza, lunga anni di esperienza e di conoscenza
dei segreti della vita.
Dunque coloro che hanno attraversato anni difficili, e lunghe guerre ma nonostan-te tutto hanno sempre dovu-to riflettere e trovare una so-luzione per re-iniziare tutto da capo.
Il Pensatore come simbolo e la filosofia
Ubuntu
È un’espressione in lingua Bantu che indica “benevolen-za verso il prossimo”.
È una regola di vita, basata sulla compassione, il rispetto dell’altro.
L’ubuntu esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, poiché è una spinta ideale verso l’umanità intera, un desiderio di pace.
- Io sono quello che sono per quello che tutti siamo - Io sono perché noi siamo
- Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti
Alcuni dei canoni di bellez-za si distinguono in base a ciò che si indossa, ad esempio gli Himba, si di-stinguono per il caratteristi-co abito, adottato in epo-ca coloniale e ispirato alla moda europea del tempo; è costituito da una serie di sottogonne, e un coprica-po a forma di corno.
Il fatto che solo per le don-ne sia stato elaborato un codice di vestiario dipende nasce dal fatto che i
missionari tedeschi fecero pressione affinché le don-ne Herero si coprissero il petto.
L’abbigliamento dei mo-derni Himba (costituito in molti casi solo da un gon-nellino di pelli) mostra qua-le potesse essere il modo di vestire degli Herero pri-ma dell’arrivo dei coloni Europei.
Usano una quantità di ac-cessori enorme; per loro ogni accessorio ha un suo valore.
Le orgogliose donne passa-no molte ore a curare il loro aspetto.
Usano colori simili al legno o metalli simili al Bronzo, pol-sini e varie cavigliere nelle braccia e nei piedi utilizzano corde in cuoio, cinture e ve-stiti tradizionali.
Usano anche indossare una grande conchiglia che fa da ciondolo, e delle bambole che poi affidano ai bambini. Le donne utilizzano pettina-ture lunghe e difficili da ese-guire, molto durevoli e spes-so con ornamenti artistici. La forma di queste pettinatu-re variano in conformità con le fasi della vita che la don-na attraversa, la capigliatura
si ottiene un bambino.
Nell’ultima fase, una donna indossa delle corde nel ca-pelli e nel petto in base a quanti figli essa ha, o
Ogni corda rappresenta un bambino.
In molte tribù, le donne pre-parano una crema a base di cortecce di color verde e ocre profumata che si spal-mano in tutto il corpo.Que-sta crema si prepara estra-endo la resina da un arbusto locale,
l’omuzumba.
Questa crema conferisce un colorito che rispecchia i ca-noni di bellezza della mag-gior parte delle tribù.Gli uomini usano appena un ‘’tanga’’, piccolo in tessuto tradizionale che pende
davanti e dietro, quasi per coprire le parti intime.
Usualmente gli uomini usano dei collari e due
cavigliere di metallo e nelle braccia.
I bambini fin dalla nascita sono adornati con bracciali e collane, anche loro usano tessuti tradizionali che fun-gono da copricapo.
Loro fin da piccoli vengo-no coperti di responsabilità, poichè il bambino risulta una risorsa per tutta la comunità.
Herero: Cultura, tradizioni, simboli e
manufatti identitari delle Tribù
Marsupio
Pulizia
Le donne muimba non si lavano con acqua ma ben si
con una corteccia odorosa che inseriscono nelle zone più
intime del loro corpo.
Muhimbas
Olio di Mupeke
Le donne Muhimba vengono chiamate donne dipinte perchè;
si applicano una miscela di olio di mupeke, un tipo di pietra (ematite) che può essere trovata solo in Angola.
Questo è un minerale utilizzato dagli Herero, e si trova sopratutto in Angola
e Namibia, questa sorta di pomata conferisce loro questo color vino, che
per le donne Himba rappresenta il canone massimo di bellezza, ma non
Tembura
‘‘Cintura di
fertilità’’
Una particolare cintura in metallo che si usa mettere attorno al seno delle donne per
far capire se è fertile o meno, in base a quante cinture ha identifica il numero dei figli.
I Muhimba possono essere facil-mente distinti da altri gruppi tenen-do conto della loro grande statura e la peculiarità dei loro capi a base di pelle di animale come il bue e le pecore.
Le loro donne presentano il corpo totalmente dipinto.
A differenza di altre Tribù Herero, la cultura Himba è unica nella sua specie.
L’uomo usa panni per coprirsi le parti intime, accanto a questi ac-cessori, l’uomo utilizza un bastone che è uno strumento di difesa e un coltello sostenuto da una borsa
re-alizzata in pelle di bue, poiché loro sono prevalentemente dei nomadi cacciatori.
Un altro dettaglio importante è l’u-so di un corno animale selvatico, che viene posizionato nel capo. Anche i bambini Himba indossano i panni tradizionali e sono accom-pagnati da un bastone, con un col-lare ed un machete.
Le donne Muhimba usano una mi-scela di olii di mupeke, un tipo di pietra che può essere trovata solo in Angola.
Matrice realizzata in legno di Ebano, con attorno un com-plesso di perline di color rosso, fatte con la pietra di ematite, tipica delle persone Himba.
Oltre alle perline presenta anche un complesso di con-chiglie simbolo di protezio-ne dagli spiriti cattivi.
La Bambola della fertilità
Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Mukuvale Ovanyaneca Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Vacangela Mundimba
Muhimba
Collare
della
fertilità
Questi collari vengono inseriti alle donne e fa capire quando
la bambina ha raggiunto l’età di fertilità, da li in poi ogni anno che passa la donna vi
Tukula
Il tukula si trova nella corteccia degli alberi, e questa corteccia poi pastificata e ridotta in crema, può assumere colorazioni rossicce
o gialle, e le donne del villaggio tendono a non avere le stesse
Matrice realizzata in tessuto di Co-tone, con attorno un complesso di perline che presentano svariate cro-mie, fatte in vetro.
Gli anelli raffigurano il collare tipico della Tribù. Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Mukuvale Muhimba
Mumhuila
Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ovambo kuanyama Vacangela MundimbaMukuvale
Ompota
Una sorta di cappello che protegge la testa.
Per loro è un simbolo di bellezza molto importante; essa è fatto da tessuti locali ed un nodo molto imponente sigilla questo cappello
come se fosse una cassaforte, al suo interno vi porgono i loro effetti personali a causa della sua
Porta Bebé
I porta bèbè sono fatti con pelle di capra o di antilope.
Questa popolazione è di derivazio-ne dalle tribù Bantù.
Le donne di questa tribù hanno un proprio alloggio dove vivono con i loro pargoli, e quindi qui non esi-ste il concetto di famiglia, poichè è usuale la poligamia.
Loro vivono al sud dellAngola, in questa zona l’acqua è molto scarsa, per ciò vivono in una situazione di enorme povertà.
I bambini non vanno a scuola, poi-ché lavorano tutto il giorno all’inter-no del villaggio, soall’inter-no per lo più im-pegnati durante la giornata
a scavare in cerca di fonti idriche. Quando si spostano per lunghi
tra-gitti, le donne si cospargono attor-no ai collari e cordoni una sorta di crema ottenuta dalla frutta secca del Mupeke un arbusto endemico loca-le che protegge il tutto da irritazioni e risalta il luccichio della pelle, ma non solo nella testa indossano un copricapo nominato Ompota, una sorta di toga che protegge la testa da irritazioni solari, per loro questo è il massimo simbolo di bellezza. I Mukuvale per tradizione si identifi-cano perché hanno i denti superiori a punta e quelli inferiori spaziati.
Matrice realizzata in Tessuto di Co-tone, con attorno un complesso di perline che presentano svariate cro-mie, fatte in vetro.
Il copricapo ornato di perline, e rac-chiuso con una forma di tessuto che imita il cappello simbolo di bellezza di questa tribù.
La Bambola della fertilità
Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana
Mukuvale
Muhimba Mumhuila Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ovambo kuanyama Vacangela MundimbaCokwe
Gli uomini
pitturati
Vivono nel nord-est dell’Angola, è un popolo che vive
di allevamento e di agricoltura.
Sono famosi per la loro arte, amano adornare le pareti delle case con di-segni.
Fabbricano stuoie e cesti decorati. Modellano la ceramica, scolpiscono il legno e forgiano il ferro sono esperti artigiani.
Loro praticano anche disegni cono-sciuti come SONA, questi disegni generalmente vengono tracciati nella sabbia e servono ad illustrare favole e racconti.
Essi raccontano ed ascoltano storie
riuniti al centro del villaggio di fronte ad un fuoco la sera, e di giorno all’om-bra di un albero (esempio Baobab) i cokwe passano ore ed ore a raccon-tare storie, di modo che i giovani im-parano la sapienza del più vecchi. e mentre racconta il narratore disegna per terra.
Il pensatore è una figura importantan-te per il paese, esso rappresenta un signore anziano e stanco di riflettere, poichè dopo aver superato tutti questi conflitti ha sempre dovuto trovare un modo per rialzarsi e re incominciare.
Matrice realizzata in legno, ripren-dono essenzialmente le maschere eseguite da questa Tribù che utiliz-zano durante i loro rituali di festa.
La Bambola della fertilità
Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Mukuvale Muhimba Mumhuila Ibinda
Cocwe
Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ovambo kuanyama Vacangela MundimbaCapigliatura
La capigliatura è arrotodata ed indurita grazie ad un mix di
terra e carbone, è un simbolo indispensabile per le donne
Muhakavona.
Il Mwakahona o Muhakavona sono un popolo di origine Bantù, sono situati nel sud dell’Angola, in particolare nella provincia di Huila, Comune di Gambos e la posizione designata di Taka.
I Muhakavona appartengono al gruppo Herero.
La loro attività principale riguarda l’allevmento,
per loro è anche un elemento che serve come materia prima per soddisfare le loro esigenze
econo-miche, utilizzate per cibarsi, per la produzione di calzature e per fare altri oggetti di uso quotidiano. Sono prevalentemente un popolo nomade, e infatti sia donne che uomini sono possenti a causa del-le grandi camminate che sono co-stretti a fare per cercare di soprav-vivere.
Vivono principalmente di ciò che il loro bestiame gli offrono.
minu-to, questa alcool o viene
Akaungo
Hanno una sorta di bracciale simile all’oro ma in rame, e questo viene indossato dalle donne della tribu e viene indossato per un fatto
Matrice realizzata in legno, riprende le caratteristiche tipiche tribali.
Si possono trovare diverse specie di questa bambola, poichè in base al colore e alla forma della bambola.
La Bambola della fertilità
Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Muhimba Mumhuila Ibinda Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Mundimba Mukuvale Mohacavoa
Mudimbas
Perle
Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle perle che incita ad un simbolo di
bellezza. Prodotti artigianali di loro
Si trovano nell’estremo sud ovest di Angola, nelle zone di conver-genza del territorio di Huila e Cu-nene.
Accanto alla Ndimbas, fanno parte del gruppo Ovahelelo va-rianti: Cavikwa, Himba, Kuvale, Kwanyoka, Kwendelengo e Ndim-ba-Mundimba.
Queste persone lavorano prin-cipalmente il bestiame e le loro caratteristiche sono simili alle abitudini e costumi culturali delle persone che abitano il territorio
della Repubblica di Namibia.
Tra le principali caratteristiche distintive delle persone Ndimba hanno l’estrazione di quattro den-ti nella mascella inferiore.
Un’altra caratteristica distintiva di questo popolo si concentra sul taglio di capelli a base di trecce, sulla base dei capelli ci sono delle perline.
Loro sono degli abilissimi artigia-ni, e infatti producono cesti con intrecci molto decorativi.e per
Saia
Una gonna ornata di tessuti tipici del luogo.
Matrice realizzata in legno, presenta la capigialtura indentitaria di questa Tribù.
Al suo intorno presenta alcune trec-cine realizzate con delle perline di svariati colori.
La Bambola della fertilità
Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Muhimba Mumhuila Ibinda Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Mudimba Mukuvale
Ovambo
kuanyama
Capigliatura
Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate
con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.
Ovanyaneka
Ibinda
Ibinda
Queste popolazioni sono solite tro-varsi a Cabinda che è una provincia più a nord dell’Angola.
Confina a nord con la Repubblica del Congo e ad ovest con l’Oceano Atlantico.
Cabinda è una provincia nel nord dell’Angola.
La popolazione è in gran parte di
origine Bakongo e la lingua princi-pale è Ibinda, in cui divide il nord a sud per Kiombe e in Kiwoyo.
Loro sono particolari per le loro ca-pigliature molte colorate, realizzate con dei pigmenti naturali estratti da alcune spezie locali.
Matrice realizzata in legno de Eba-no, con attorno un complesso di perline che presentano svariate cro-mie, presentano le caratteristiche ti-piche della tribù locale fatte in vetro. Copricapo ornato di perline e con-chiglie che indicano un simbolo di protezione.
La Bambola della fertilità
Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Muhimba Mumhuila Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ibinda Mundimba
Ovambo
kuanyama
Capigliatura
Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate
con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.
Ovanyaneka
Ibinda
Ibinda
Kimbundu
Questa bambola è rea-lizzata con i tessuti tra-dizionali Africani.
Già da qui si può notare come alcune di queste tribù si sono perfetta-mente integrate con la popolazione urbana.
La Bambola della
fertilità
La Bambola della
fertilità
Il popolo Kimbundu vive prevalentemente nella capitale del paese, loro sono perfet-tamente integrati con il popolo locale, lo si denota dal loro modo di vestire.
Cocwe Bakongo Luanda Muhimba Mumhuila Ibinda Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Kimbundu Mukuvale
Ovambo
kuanyama
Capigliatura
Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate
con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.
Ovanyaneka
Ibinda
Ibinda
Kuanyama
Questa bambola è rea-lizzata con i tessuti tra-dizionali Africani.
riprende il copricapo utilizzato dalle donne di questa tribù.
La Bambola della
fertilità
La Bambola della
fertilità
La gente Kuanyama sono di origine Bantu e appartiengono alla grande famiglia Ba-kongo.
Queste persone sono per lo più in Cabin-da, in alcuni settori della Repubblica del Congo e Congo Brazzaville.
Anche loro sono perfettamente integrati con le civiltà urbane.
Cocwe Bakongo Luanda Muhimba Mumhuila Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Kuanyama Mukuvale
Ovambo
kuanyama
Capigliatura
Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate
con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.
Ovanyaneka
Ibinda
Ibinda
Bakongo
Questa bambola è realizzata con i tessuti tradizionali Africani. riprende il copricapo e la veste tipica della tribbù Bakongo.
La Bambola della
fertilità
La Bambola della
fertilità
Questa tribù vive al confine con il con-go, ma come raffigurata dall’immagine sono sparsi un po’ in tutta Angola, loro usualmente idossano tessuti tradizio-nali Africani, ed un copricapo realizzato con un tessuto, funge oltre che a pro-teggere dal sole anche da custodia per
i loro oggetti personali. Cocwe
Luanda Muhimba Mumhuila Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Bakongo Mukuvale
Herero: Design di 4 collezioni di
prodotti ispirati ai caratteri identitari
e culturali delle Tribù
La bambola della
fertilità
Avere dei bambini è così impor-tante in Angola che
diversi popoli hanno prodotto delle bambole in grado di mi-gliorare la fertilità, ed aiutare le donne a restare incinte.
Ancora oggi nei villaggi, il suc-cesso di una donna si basa nel numero dei figli cresciuti.
La sterilità segna spesso il falli-mento della propria vita.
Il ruolo sociale della donna che assicura la continuità della vita umana e quindi lo sviluppo della comunità.
Molte famiglie africane sono nu-merose, proprio perché vi è dif-fusa la poligamia.
Avere un figlio quindi non è solo un problema di coppia ma una questione che richiede l’aiuto degli antenati considerati sem-pre sem-presenti nella vita delle
per-Ogni bambola presenta delle caratte-ristiche tipiche ed identitarie di ogni tribù, in base alla bambola si riusce a riconoscere la Tribù in questione at-traverso le sue caratteristiche princi-pali.
riusciamo a distinguere il tutto attra-verso, i colori, i materiali prettamente naturali e la loro forma.
MAtERIALI
Ogni materiale ha un significato - Legno (Ebano legno nero)
- Pigmenti ((fiori e spezie) - Semi (semi di abrus precatorius)
- Conchiglie (ciprea, cauri) - Rafia (cotone)
- Perline di vetro - Tela di sacco (Juta)
- fibre vegetali
- Metallo (argento, ferro, ottone, bronzo, oro)
- Cuoio - Terra cotta
La mia idea è quella di realizzare una collezione di Gioielli ispirata alle Fertility Doll.
Come prodotto ho scelto di cre-are una linea di gioielli di fascia medio - alta. perchè L’intento è quello di miniaturizzare le bam-bole e dare la possibilità agli utenti di portare con se un ricor-do tangibile di queste popolazio-ni
e riuscire a disinguere queste tribù in base alle loro principali caratteristiche.
- Far capire ai possibili acqui-renti che i prodotti provenienti dall’Angola sono fatti con il su-dore, il sacrificio e l’impegno dei membri di queste Tribù.
- Far capire ma sopratutto co-noscere chi sono queste Cultu-re, quali sono le loro tradizioni, i loro simboli ed i manufatti iden-titari.
- Far conoscere il prodotto attra-verso i Social Network mediante anche un sito web ed un prodot-to ediprodot-toriale.
L’innovazione che io vo-glio apportare è quel-lo di minimizzare il più possibile la lavorazione Artigianale utilizzando le tecnologie di prototipa-zione rapida.
Possono esserci due tipi di versioni:
- Una versione in stampa 3D
- Nell’altra invece l’utiliz-zo della fresa di tipo CNC Nei file di modellazione avremo diversi punti di vista, poiché i due meto-di hanno meto-differenti grameto-di di libertà, ad esempio in stampa 3D il modello po-trebbe essere più com-plesso mentre con la
fre-sa il vantaggio è che si potrà utilizzare un mate-riale nobile che può es-sere un legno.
Storytelling:
Il gioiello è rivolto tendenzialmente ad un pubblico di coppie in aspettativa come simbolo di porta fortuna.
Tradizione locale
Innovazione
Leggerezza ed intercambiabilità
Cura del prodotto e del dettaglio
Modellazione 3D
Render sistema ad incastro perle
Esploso assonometrico
Concept
In diversi casi le strutture presentanofori praticati in base al diametro delle
Struttura inferiore (Supporto perline) Struttura intermedia Supporto Intercambiabile Sostegno Matrice Struttura superiore Matrice Supporto di aggancio collana
Da cosa mi sono
ispirato?
Negli ultimi 15 anni le aziende manifatturiere tessili in Angola hanno subito una grande perdi-ta e in molti casi anche banca-rotta causando una grave
disoccupazione.
L’Africa è stata innondata non solo dai tessuti molto economici provenienti dalla
Cina ma anche dai prodotti tes-sili molto costosi dell’Europa. In molti casi i tessuti cinesi non sono pezzi originali ma imitazio-ni di quelle
africane ed europee.
Sono molte le cause della cata-strofe che ha colpito le piccole aziende africane
e sono situazioni molto com-plesse per lo più legate alla eco-nomia globale ed a
private potrebbero fare
molto di più per consentire a queste iniziative, motivo in più per rialzarsi ed essere competi-tivi sia a livello locale che inter-nazionale.
Ma cosa possiamo fare , noi ac-quirenti finali, per aiutare l’eco-nomia di queste aziende mani-fatturiere?
Ecco una piccola lista di cose da fare:
– Acquistare prodotti tessili lo-cali
– Acquistare il tessuto originale e non imitazioni
– Verificare l’origine del tessuto dalla sua etichetta
– Se possibile acquistare diret-tamente dal produttore.
Il Samakaka
I Tessuti spesso hanno un significato.
Alcuni di essi rappresentano storie molto personali, alcu-ne storie vengono preleva-te dal mercato e altre storie sono collegate ad un evento speciale.
Il progetto raccoglie la rac-colta di racconti tra cui quella del Samakaka che è un tes-suto tipo originario dell’An-gola, questo tessuto veniva utilizzato dagli schiavi Ango-lani in simbolo di protesta, al giorno d’oggi viene adope-rato come tessuto per la Ca-poeira (combattimento paci-fico) e per la Kizomba (Balli tradizionali del posto).
Il mio intento è quello di re-alizzare una piattaforma di narrazione, attraverso il sito
Herero
Design di 4 collezioni di prodotti ispirati all’identità Culturale Angolana
Concept
I Pattern di questi tessuti vengono realizzati con i più moderni software vettoria-li, per poi una volta ottenu-to il risultaottenu-to voluottenu-to, vengo-no stampati nel tessuto con l’ausilio della stampa UV. Prendendo spunto dal brand Vilisco leader Internazionale che opera in questo campo, abbiamo realizzato una se-rie di pattern.
Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama
Mukuvale
MUKUVALE
I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e
foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno
arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante
C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0
Collare
della
fertilità
Questi collari vengono inseriti alle donne e fa capire quando
la bambina ha raggiunto l’età di fertilità, da li in poi ogni anno che passa la donna vi introduce una sorta di corda fino a che non diventi un vero
e proprio collare C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4 C = 0 M = 25 Y = 71 K = 0
Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama
Mukuvale
MUKUVALE
I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e
foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno
arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante per le donne della tribu poiché loro grazie a questa cordicella e in base a quante ne
C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0 C = 0
Collare
della
fertilità
Questi collari vengono inseriti alle donne e fa capire quando
la bambina ha raggiunto l’età di fertilità, da li in poi ogni anno che passa la donna vi introduce una sorta di corda fino a che non diventi un vero
e proprio collare C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4 C = 0 M = 25 Y = 71 K = 0
Marsupio
Realizzato in pelle di Vacca rossa
Pulizia
Le donne muimba non si lavano con acqua ma ben si
con una corteccia odorosa che inseriscono nelle zone più
intime del loro corpo.
C = 49 M = 68 Y = 77 K = 75 C = 27 M = 60 Y = 79 K = 22 C = 11 M = 46 Y = 34 K = 1 C = 53 M = 43 Y = 38 K = 22 C = 60 M = 76 Y = 68 K = 87 C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4
Gli intrecci
Uomini e donne fieri del loro lavoro artigianale, di sfondo culturale e tradizionale, nel-la fusione tra il design con gli oggetti artigianali ispira-ti ai ritagli circostanispira-ti, che sono il tessuto delle storie che si muovono tra il reale e immaginario.
La materia prima proviene dalla natura: fibre vegetali raccolti, colorati e memorie intrecciate a spirale.
Fibra di palma, vasi, e cesti
per la frutta, ciotole, lampa-de ed oggetti per l’arreda-mento.
Ogni pezzo celebra il lega-me con la foresta in estetica che evoca il quotidiano e le credenze secolari.
Oltre alla forma e funzione, gli oggetti sono codici.
Emettono il calore e gli oc-chi luminosi di artigiani che sognano di estendere gli orizzonti senza perdere i le-gami di appartenenza.
Essi sono collegamenti. L’unione tra l’anima e il cuo-re dei popoli e delle comuni-tà rurali, narrare l’esotismo della cultura meticcia.
La trama di forza ipnotica ri-vela un popolo in fibra, la ra-dice delle donne angolane.
I disegni Lusona dervano dalla Tribù Cokwe) di origine Angolana, sono manifesta-zioni affascinanti di tecniche matematiche che possiamo portare anche nel territorio europeo.
I Disegni tradizionali diei-cokwe dell’Angola, chiamati (Lu) sonar, sono molto più di una bella scrittura, essi sono una sorta di arte geometrica parlata e raccontata.
Grazie a queste geometrie
si può apprendere facilmen-te come calcolare il massi-mo comun divisore, ma non solo operazioni come addi-zioni, divisioni e moltiplica-zioni.
La nostra idea è quella di re-alizzare un gioco matemati-co per ragazzi di età ado-lescenziale, di modo che apprendano molto più velo-cemente calcoli che tutt ora noi utilizziamo.
Questo manuale raccoglie degli elaborati grafici basati su uno studio di un’ipotetico studio grafico del progetto Herero.
Volume che racconta il progetto di tesi.
Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’An-gola attraverso il Design
Appendice
Il logo è composto La scultura ‘‘Il Pensatore’’ è una delle più belle statue di origine Cokwe, costituendo oggi una cultura di riferimento inerenti a tutti gli angolani.
La scelta del Font (Courier bold)
Il Logo Figurativo
Versione Positiva
è legato allo struttura geometrica particolare.
Il Logo Figurativo
Versione Negativa
HERERO
Appendice
Il Logo Figurativo
Il Lettere Figurative
Prove cromatiche Qui di seguito si mostra il logo nelle varianti di colore.
HERERO
Appendice
Colori Istituzionali C: 0 % M: 0 % Y: 0 % K: 100 % C: 0 % M: 0% Y: 0 % K: 0 %
Il Logo Figurativo
Riduzione del Logo La riduzione del logo permette di tener conto delle diverse possibilità di riproduzione: Per consentire sempre una chiara leggibilità del logotipo, sono sconsigliate le
riduzioni sotto i 15 mm. 120 % 80 x 80 mm 100 % 64 x 64 mm 80 % 49 x 49 mm
HERERO
HERERO HEREROAppendice
Carattere Istituzionale
Courier regular
Courier
Corpo 14 minuscolo / maiuscolo. Positivo su bianco e fondi chiari.
Courier
Corpo 14 minuscolo / maiuscolo. Positivo su nero e fondi scuri.
La scelta del Font (Courier bold) è legato allo struttura geometrica particolare. a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u w y z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Y Z 1 2 3 4 5 6 7 8 9 . : , ; ‘ “ ( ) ! ? + - * / = ç @ ° # § [ ] ^ & % $ £ \ | a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0
Trattamento cromatico
Per ogni Tribù si è ripresa una palet di colori, che successivamente è stata adoperata durante la composizione del fascicolo.
Appendice
Le dimensioni del Dossier sono di Formato A4
Risoluzione immagini (Massima risoluzione)
Font adoperati Progetto grafico
Herero
I Font utilizzati per il titolo del libro e per il testo sono: - Swis 721 8T (Roman) corpo 18 pt - Swis 721 8T (Black) corpo 24 pt
Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama
Mukuvale
MUKUVALE
I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e
foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno
arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante
C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0
Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama
Mukuvale
MUKUVALE
I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e
foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno
arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante per le donne della tribu poiché loro grazie a questa cordicella e in base a quante ne
C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0 C = 0
Marsupio
Realizzato in pelle di Vacca rossa
Pulizia
Le donne muimba non si lavano con acqua ma ben si
con una corteccia odorosa che inseriscono nelle zone più
intime del loro corpo.
C = 49 M = 68 Y = 77 K = 75 C = 27 M = 60 Y = 79 K = 22 C = 11 M = 46 Y = 34 K = 1 C = 53 M = 43 Y = 38 K = 22 C = 60 M = 76 Y = 68 K = 87 C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4
Di seguito viene riportata la copertina ed alcune pagine del libro con-tenenti le immagini e le griglie di impaginazione del Dossier Herero. La dimensione della copertina è di 440 x 297 mm.
Costa di: 10 mm
HERERO
Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design HEREROCopertina
Copertina Progetto grafico
Herero
Testo e immagini
I Font utilizzati per questa versione Sono: - Courier (Bold), corpo 60 pt
- Handwriting - Dakota (regulare), corpo 30 pt
HERERO
Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design HERERODi seguito viene riportata la copertina, alcune pagine del libro
contenente le immagini e le griglie di impaginazione del Dossier Herero. La dimensione del libro è di 210 x 297 mm.
Appendice
Libro
Tipo di rilegatura:
Nel caso del mio Libro è stata adoperata una rilegatura del tutto artigianale, Una rilegatura “rubata” al tessile, realizzata con macchine da cucire adattate per la confezione della carta stampata.
Appendice
Sitografia
In questo caso viene riportato il sito web ad interfaccia interattiva a scorrimento verticale dove ho organizzato semanticamente i contenuti in modo ordinato e logico, con materiali ed aree tematiche.
Il sito è molto interattivo e molto alla mano poiché la maggior parte delle interfacce sono a scorrimento orizzontale e verticale.
Bibliografia
Bibliografia:
Pilloton Emily, Design Revolu-tion, 2009
Manzini Ezio, Design for social innovation, 2015
Gueddes Paulus, Geometrie Sona dell’Angola, 2002
Historia de Angola Fuente, 2001 Etnografia dos povos de Ango-la, volume 1, 2005
Mapping of clusters in
cultural and creative industries in the southern mediterranean, 2007
T. Wilson, Baobab A. Digitata, A.Huges, 2001
Le Bambola della Fertilità
CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUStRIALE E AMBIENtALE (DISIA) A.A 2016/2017 RELAtRICE: PROFESSORESSA LUCIA PIEtRONI
StUDENtE: HENRIQUE ALBERtO MANDONDO
Gli intrecci i disegni Lusona
CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUStRIALE E AMBIENtALE (DISIA) A.A 2016/2017 RELAtRICE: PROFESSORESSA LUCIA PIEtRONI
StUDENtE: HENRIQUE ALBERtO MANDONDO