• Non ci sono risultati.

Herero: progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell'Angola attraverso il Design

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Herero: progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell'Angola attraverso il Design"

Copied!
188
0
0

Testo completo

(1)
(2)
(3)

HERERO

Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design

tesi di laurea:

Henrique Alberto Mandondo

Relatrice:

Prof. Lucia Pietroni

Università di Camerino Scuola di Architettura e Design Corso di laurea in Disegno Industriale e Ambientale

Anno accademico

(4)
(5)

Muhimba Mumuhila Mukuvale Cockwe Muhakavona Mudimba Ibinda

Bambola della fetilità Kimbundu Samakaka Kuanyama Intrecci Artigianali Bakongo Lusona

La Repubblica dell’ angola

Herero Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design

Caratteri identitari Caratteri generali La popolazione Economia e Globalizazione Le Province Agricoltura e Allevamento

Il Baobab e le sue applicazioni La Zucca e i suoi utilizzi

La Palma di Cocco e i molteplici utilizzi Il Bambooe l’arte dell’intreccio

La Storia

La Localizzazione

Il pensatore come simbolo e la filosofia Ubuntu I Canoni di Bellezza

Le Donne Gli Uomini I Bambini

Herero Cultura, tradizioni, simboli e manufatti identitari delle Tribù

Herero Design di 4 collezioni di prodotti ispirati ai caratteri identitari e culturali delle tribù

Bilbliografie Appendice Introduzione

Indice

1.1 1 2 3 4 1.2 1.2.1 1.2.2 1.2.3 1.2.4 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.5.1 2.5.2 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 4.1 4.2 4.3 4.4 7

2

3

4

5

6

10 12 14 16 18 Progetto Grafico 6.1

1

22 42 52 40 20 28 46 56 32 48 60 36 50 66 62 84 96 70 88 98 74 92 100 80 132 102 172 174 175 177

(6)
(7)

Introduzione

HERERO è un progetto fina-lizzato alla valorizzazione del-la cultura, delle tradizioni e del saper fare artigianale dell’An-gola, uno dei paesi dell’Africa più ricco di patrimoni cultura-li e risorse ambientacultura-li - poco conosciuti, sottostimati e sot-toutilizzati - e più povero in termini di ricchezza e benes-sere delle comunità locali. Il progetto, guidato dal desi-gn, ha due principali obiettivi: - far conoscere e valorizzare la storia, le tradizioni, la cul-tura materiale, i patrimoni na-turali e artistici della Repub-blica dell’Angola, attraverso strategie di comunicazione, digitale e

non, che consentano di rag-giungere un ampio pubblico e che promuovano con un linguaggio contemporaneo i principali

caratteri identitari del paese; - valorizzare, anche economi-camente, il saper fare tradi-zionale

e artigianale delle

popolazio-zione “con e per le comunità locali” di collezioni di prodotti ispirate ai caratteri identita-ri della cultura angolana e la loro promozione e vendita in differenti canali, on-line e off-line.

“Herero” è il nome collettivo di quelle comunità che vivo-no ancora oggi organizzate in tribù, nomadi e stanziali, nelle province rurali intorno al capitale dell’Angola, Luanda. Il progetto, infatti, nasce pro-prio dallo studio delle diffe-renti culture, tradizioni,

simboli e manufatti di 10 tribù che sopravvivono ancora nel-la contemporaneità al fianco di una popolazione di circa 5 milioni di abitanti inurbata nella capitale, che, invece, ha subito e si è trasformata no-tevolmente attraverso gli im-patti dovuti ad un aggressivo processo di globalizzazione. Queste 10 tribù conservano e raccontano le origini, la storia e le tradizioni di tutta

(8)
(9)

l’Ango-ficati, ritualità, filosofie, rela-zioni con la natura e le divini-tà, tanto differenti tra loro, ma accomunati da caratteri iden-titari profondi di un paese an-cora tutto da conoscere.

“Herero” pertanto rappresen-ta un progetto di cooperazio-ne e sviluppo, ma anche un brand collettivo che racconta la cultura locale e che, nel ri-spetto di questa, propone col-lezioni di prodotti, realizzate con la collaborazione degli ar-tigiani angolani, che ad essa si ispirano ma che possano anche valorizzarla economi-camente nella loro commer-cializzazione equo-solidale. Il segno che caratterizza il logo del progetto “Herero” è il “ Pensatore”, una scultura simbolica per tutta l’Angola che rappresenta la filosofia di vita e il sentimento di un pa-ese, in cui riflessività, lentez-za, rassegnazione, individua-le e colindividua-lettiva, si alternano tra passato e presente.

getto, sono ispirate a 4 carat-teri identitari presenti in modo trasversale in tutte le tribù: le bambole della fertilità, i dise-gni dei tessuti detti “Samaka-ka”, l’arte e le tecniche dell’in-treccio, il gioco per bambini per insegnare e apprendere le regole geometriche detto “Lusonà”.

Questo volume raccoglie e il-lustra una sintesi del progetto “Herero”, nella speranza che rappresenti solo il primo pas-so di un percorpas-so progettuale concreto e sostenibile “con e per le comunità di artigiani” dell’Angola.

(10)

La Repubblica dell’Angola:

Caratteri generali

(11)
(12)

68% 57% 87% 77%

Ricchi

Poveri

17% 12% 20% 32%

(13)

Dati statistici

Bambini sotto i 5 anni registrati

Numero di Bambini

di età inferiore ai 5 anni morti a causa della

31%

200.000

In Angola ci sono

circa 21,47 milioni di abitanti ‘‘registratI.’’

Nella capitale, Luanda, vive una popolazione di 5.172.900 milioni di

abitanti che la rendono la terza città di lingua

Portoghese più popolosa

del pianeta.

È Economicamente il

secondo paese africano per produzione di petrolio e

(14)

La Situazione Economica

e la Globalizzazione

(15)

Il 54% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno

30%

Etnie non Angolane che sono presenti a Luanda sono Cinesi.

750 palazzine, una dozzina di scuole, un progetto de-stinato a ospitare mezzo mi-lione di persone: è la Nova cidade de Kilamba.

Un nuovo centro abitativo a pochi chilometri da Luan-da, realizzato da una società cinese in cambio delle con-cessioni petrolifere nel pa-ese africano. Ma a un anno dall’inaugurazione, i cantieri infatti non hanno rappresen-tato un’opportunità di lavoro per la popolazione locale, come la propaganda del go-verno lasciava intendere; gli operai impiegati sono quasi tutti di nazionalità cinese. La Cina sta facendo dell’A-frica ma in modo particolare dell’Angola, una sorta di mi-niera dove poter prendere le risorse primarie.

(16)

Popolazione che vive nelle province

60%

Popolazione senza scolarizzazione a causa della povertà

40%

Al di fuori della capitale molte persone non sanno ne leggere e ne scrivere vivono praticamente di niente, In alcuni casi sono nomadi ed in altre

sedentarie.

Si tratta di piccole realtà che pian piano stanno andando a morire.

Una delle cause principali è la siccità, e di conseguenza l’assenza di fonti idriche.

(17)

- Bengo - Benguela - Bié - Cabinda - Cuando Cubango - Cuanza Nord - Cuanza Sud - Cunene - Huambo - Huíla - Luanda - Lunda Nord - Lunda Sud - Malanje - Moxico - Namibe - Uíge - Zaire

(18)
(19)

Il problema più grande che queste comunità si trovano ad affrontare è che forse non c’è alcun investimento con-diviso e collettivo per il loro futuro, esistono davvero po-chissime associazioni che si occupano di questi casi stu-dio nonostante il 60% della popolazione Angolana viva in queste zone.

Per cui non solo sono popo-lazioni rurali, ma sono anche incredibilmente povere, for-se tra le popolazioni più po-vere al mondo.investimenti

sull’Agricoltura.

Lavoro minorile nelle aree rurali

45%

Nelle aree Agricole del Pae-se si possono ottenere fino a tre raccolti annui.

Ma comunque l’Angola im-porta una quota rilevante del suo fabbisogno alimentare - riso - mais - grano - latte - carne - zucchero - bevande - uova

(20)

Repubblica dell’angola

La Repubblica dell’Angola:

Caratteri identitari

(21)
(22)

Adansonia Digitata, è un ge-nere di pianta appartenente alla famiglia delle Bombaca-ceae

o Malvaceae secondo la classificazione APG, comu-nemente note come bao-bab. Il genere comprende otto specie: sette diffuse in Africa (di cui sei endemiche del Madagascar) e una in Australia.

Il termine Baobab viene dal francese baobab, ”semi”

Sei delle otto specie note (A. grandidieri, A. madaga-scariensis, A. suarezensis, A. perrieri, A. fony e A. za) sono endemiche del Mada-gascar.

A. digitata è ampiamente

dif-Il Baobab e le sue

applicazioni

(23)

fusa in Africa continentale, mentre l’unica specie non africana è A. gregorii, ende-mica dell’Australia

nord-occidentale.

Analisi cladistiche hanno mostrato che la differenzia-zione tra le specie africane e quella australiana è avvenu-ta molto tempo dopo la fram-mentazione del superconti-nente Gondwana e pertanto deve essere intervenuto un meccanismo di dispersione ad opera delle correnti ma-rine.

(24)

Il Baobab ha riscosso un suc-cesso enorme durante l’EXPO nel 2015, è anche conosciuto come l’Albero della vita.

un cibo tipico di cui l’Angola-no è orgoglio e cioè Mucua (derivato dal frutto di Baobab spesso anche l’unico pasto disponibile per alcune

famiglie).

L’Angola è un paese che sta ringiovanendo e si parla di esplosione demografica, si parla della sicurezza del cibo. Il Baobab potrebbe essere un’ottima risposta, è una pian-ta commestibile poco usapian-ta e trascurata, una pianta che non si trova in nessun altra parte al mondo.

(25)
(26)

Se aprite il frutto di baobab vedrete una polpa bianca e farinosa, è molto nutriente e ricca di proteine più proteine del latte umano.

Questa è una delle ragioni per cui le aziende alimentari di questo mondo sono alla ri-cerca di questo frutto per for-nire quello che noi chiamiamo cibo potenziato.

- I semi producono un olio mol-to stabile e ricercamol-to dall’indu-stria cosmetica

- Il tronco custodisce acqua che spesso viene bevuta da un viandante assetato (fonta-nella naturale)

- Le foglie vengono utilizzate per la medicina naturale con-tro malattie infettive.

(27)

Ed è per questo che gli afri-cani lo chiamano l’albero della vita perchè è una pianta com-pleta.

Il problema è che la flora è ritenuta a rischio estinzione, ragion per cui è un elemento fondamentale per la biodiveri-tà locale.

(28)

La zucca è usata nella cucina di diverse culture: oltre alla polpa di zucca, se ne mangiano anche i semi, opportunamente salati.

La zucca è un ortaggio che si presta a mille ricet-te: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risot-to o nelle minestre, fritta nella pastella.

Dai semi si ottiene un olio rossiccio usato in

cosme-si e cucina tradizionale. Anche della zucca si pos-sono usare i fiori, sola-mente quelli maschili, quelli cioè con il gambo, che si chiama peduncolo, sottile, che dopo l’impolli-nazione sono destinati ad

appassire.

Le zucche costituiscono un elemento

fondamentale nella vita dei villaggi in Angola.

Nei rituali animisti si dà l’acqua alla terra con una zucca.

Simbolo di accoglienza verso l’ospite straniero, al cui arrivo si offre per pri-ma cosa una zucca con l’acqua fresca.

Dotazione fondamentale di ogni donna, nella cui cucina non mancano zuc-che di varie misure zuc-che servono per mettere la fa-rina o altri alimenti.

(29)
(30)

In Angola la musica tradizio-nale, ma non solo, è caratte-rizzata dall’utilizzo di partico-lari strumenti musicali, tra cui il berimbau (strumento

d’accompagnamento per la Capoeira).

Negli usi domestici le zucche, al contrario della plastica, sono un materiale che ciascu-no può auto-prodursi facil-mente e a costo quasi nullo, sono biodegradabili, posso-no essere riparate quando si rompono (cucite) e possono essere decorate.

Per questi motivi ci sembra particolarmente importante sostenere la rivalorizzazione di tutto l’artigianato realizzato con le zucche.

(31)

Lampada in zucca di cabaça. Lampada da tavolo in zucca di cabaça, ideale per

arredare la casa e gli spazzi da lavoro, lavorata a mano artiginallmente.

(32)

La Palma di Cocco e i molteplici

utilizzi

La Palma del cocco è ori-ginaria delle regioni tro-picali negli strati superfi-ciali del terreno, le radici aeree si sviluppano dal colletto della pianta, fino ad 1 m di altezza, con particolari formazioni len-ticellari.

in Africa i paesi maggiori produttori sono Mozam-bico, Tanzania, Ghana e Angola.

La Palma da cocco è una pianta molto longeva, che può arrivare ad ol-tre 100 anni di vita; ha un tronco unico, alto 20-30 m, con corteccia leviga-ta e grigia, segnato dalle cicatrici anulari delle vec-chie foglie.

I fiori hanno petali

lance-olati, 6 stami e ovario for-mato da 3 carpelli saldati.

(33)
(34)

Le noci di cocco rappre-sentano una delle princi-pali fonti di reddito per i paesi produttori poiche’ da esse si ricavano un’in-finità di prodotti utilizzati e apprezzati anche nei paesi occidentali.

Anche altre parti della pianta sono comunque usate, come le foglie, con cui si realizzano cesti, coperture di tetti, ecc., o le gemme terminali della pianta ormai adulta che costituiscono un ottimo cavolo-palmizio.

La linfa zuccherina che viene fatta sgorgare con opportuni tagli da alcune infiorescenze e dalla qua-le si ricava una bevanda

alcolica nota come Toddy o vino di palma. La noce di cocco vie-ne utilizzata per intero, come frutto o nelle sue parti: le fibre del meso-carpo, il latte, la mandor-la o polpa, il guscio. Dal-la polpa, ricca di grasso, si estrae l’olio di cocco, usato nell’industria ali-mentare e dei saponi.

(35)

Lampade realizzate con foglie di palma di cocco.

(36)

Il Bamboo e l’arte dell’intreccio

Sono piante sempre verdi, molto vigorose.

Possono essere alte da po-chi centimetri fino a rag-giungere notevoli dimen-sioni (anche 40 m di altezza e 30 cm di diametro).

Le radici sono rizomatose e la loro tipologia di svilup-po è molto variabile; infatti ritroviamo specie dove le radici si sviluppano consi-derevolmente in orizzontale o in verticale e si allontana-no molto dal loro punto di origine ed altre invece che hanno uno sviluppo molto contenuto, con habitus ce-spitoso.

(37)

Il fusto è cilindrico, con in-ternodi cavi e nodi molto evidenti, dai quali si svilup-pano le foglie sottili e lance-olate.

(38)

Il Bamboo è famoso per

l’utilizzo ad uso domestico, e per i suoi intrecci tradizionali, come quello a spirale, o ove all’interno del prodotto fatto in Bamboo vi si inserisce un tessuto tradizionale

stampa-to che dona effetti grafici belli da vedere e molto decorativi. Il tutto eseguto con materiali naturali e tradizionali.

(39)
(40)

Herero: Progetto di valorizzazione

della cultura e delle tradizioni

(41)
(42)

Sono delle Tribù che vivo-no in una realtà parallela ri-speto a quella descritta ad inizio presentazione.

Herero ‘‘guerriro’’ (popo-li che hanno superato 200 guerre e che ancora oggi in età moderna vivono in Angola).

Nel XIX secolo, gli Herero furono coinvolti in una se-rie di sanguinosi conflitti con i Nama, ricordati come guerra Nama-Herero.

I Nama (che disponevano di armi da fuoco vendute loro dagli europei) ebbero generalmente la meglio; circa il 75% della popola-zione Herero fu sterminata e la fuga dal conflitto con-tribuì a diffondere in modo ancora più capillare l’etnia Herero nel territorio nami-biano. Molti Herero

fuggi-battute e si battono tuttora per i diritti del loro popolo e la protezione delle loro terre. Particolarmente ce-lebre è la figura di Hosea Katjikururume Kutako, un capo herero considerato eroe nazionale, che perorò la causa del popolo herero presso le Nazioni Unite. In Angola ci sono circa 10

Tribù: - Cocwe - Ambundu kimbundu - Bakongo - Ibinda - Ovahelelo Muhakavona - Ovanyaneca - Ovambo kuanyama - Mundimba - Mukuvale - Muhimba

La storia

(43)
(44)

kuanyama

Bakongo

kimbundu

Muhimba

Mundimba

Ovahelelo

Mohacavoa

(45)

kimbundu

Muhimba

Cocwe

Ibinda

(46)

1) Cocwe

2) Ambundu kimbundu

3) Bakongo

4) Ibinda

5) Ovahelelo Muhakavona

6) Ovanyaneca

7) Ovambo kuanyama

8) Mundimba

9) Mukuvale

10) Muhimba

9) Mukuvale

6)Ovanyaneca

4) Ibinda

La Localizzazione

3) Bakongo

2) Ambundu

8) Mundimba

Cuanza nord Cuanza sud Luanda Zaire Huanmbo Benguela Namibe

5) Mohacavoa

LUANDA Uige

(47)

Cocwe

6)Ovanyaneca

10) Muhimba

3) Bakongo

1) Cocwe

2) Ambundu

7) Ovambo kuanyama

8) Mundimba

Cuanza nord Cuanza sud Huanmbo

5) Mohacavoa

Lunda Lunda Nord Moxico Cuando Cubange Bié Malanje Uige Cunene

(48)

La scultura ‘‘Il Pensatore’’ è una delle più belle statue di origine Cokwe, un elemento simbolo per tutti gli angola-ni, riconosciuto anche come simbolo nazionale, appare anche nella filigrana delle note Kwanza, la moneta na-zionale.

Esso rappresenta la figura di un vecchio che può essere una donna o un uomo.

Progettato in modo simme-trico, con leggera pendenza a faccia in giù, esprime un soggettivismo

intenzionale, perché in An-gola, gli anziani hanno uno status privilegiato.

Gli anziani rappresentano la saggezza, lunga anni di esperienza e di conoscenza

dei segreti della vita.

Dunque coloro che hanno attraversato anni difficili, e lunghe guerre ma nonostan-te tutto hanno sempre dovu-to riflettere e trovare una so-luzione per re-iniziare tutto da capo.

Il Pensatore come simbolo e la filosofia

Ubuntu

(49)

È un’espressione in lingua Bantu che indica “benevolen-za verso il prossimo”.

È una regola di vita, basata sulla compassione, il rispetto dell’altro.

L’ubuntu esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, poiché è una spinta ideale verso l’umanità intera, un desiderio di pace.

- Io sono quello che sono per quello che tutti siamo - Io sono perché noi siamo

- Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti

(50)
(51)

Alcuni dei canoni di bellez-za si distinguono in base a ciò che si indossa, ad esempio gli Himba, si di-stinguono per il caratteristi-co abito, adottato in epo-ca coloniale e ispirato alla moda europea del tempo; è costituito da una serie di sottogonne, e un coprica-po a forma di corno.

Il fatto che solo per le don-ne sia stato elaborato un codice di vestiario dipende nasce dal fatto che i

missionari tedeschi fecero pressione affinché le don-ne Herero si coprissero il petto.

L’abbigliamento dei mo-derni Himba (costituito in molti casi solo da un gon-nellino di pelli) mostra qua-le potesse essere il modo di vestire degli Herero pri-ma dell’arrivo dei coloni Europei.

(52)

Usano una quantità di ac-cessori enorme; per loro ogni accessorio ha un suo valore.

Le orgogliose donne passa-no molte ore a curare il loro aspetto.

Usano colori simili al legno o metalli simili al Bronzo, pol-sini e varie cavigliere nelle braccia e nei piedi utilizzano corde in cuoio, cinture e ve-stiti tradizionali.

Usano anche indossare una grande conchiglia che fa da ciondolo, e delle bambole che poi affidano ai bambini. Le donne utilizzano pettina-ture lunghe e difficili da ese-guire, molto durevoli e spes-so con ornamenti artistici. La forma di queste pettinatu-re variano in conformità con le fasi della vita che la don-na attraversa, la capigliatura

si ottiene un bambino.

Nell’ultima fase, una donna indossa delle corde nel ca-pelli e nel petto in base a quanti figli essa ha, o

Ogni corda rappresenta un bambino.

In molte tribù, le donne pre-parano una crema a base di cortecce di color verde e ocre profumata che si spal-mano in tutto il corpo.Que-sta crema si prepara estra-endo la resina da un arbusto locale,

l’omuzumba.

Questa crema conferisce un colorito che rispecchia i ca-noni di bellezza della mag-gior parte delle tribù.

(53)
(54)
(55)
(56)

Gli uomini usano appena un ‘’tanga’’, piccolo in tessuto tradizionale che pende

davanti e dietro, quasi per coprire le parti intime.

Usualmente gli uomini usano dei collari e due

cavigliere di metallo e nelle braccia.

(57)
(58)
(59)
(60)

I bambini fin dalla nascita sono adornati con bracciali e collane, anche loro usano tessuti tradizionali che fun-gono da copricapo.

Loro fin da piccoli vengo-no coperti di responsabilità, poichè il bambino risulta una risorsa per tutta la comunità.

(61)
(62)

Herero: Cultura, tradizioni, simboli e

manufatti identitari delle Tribù

(63)
(64)
(65)
(66)

Marsupio

Pulizia

Le donne muimba non si lavano con acqua ma ben si

con una corteccia odorosa che inseriscono nelle zone più

intime del loro corpo.

Muhimbas

Olio di Mupeke

Le donne Muhimba vengono chiamate donne dipinte perchè;

si applicano una miscela di olio di mupeke, un tipo di pietra (ematite) che può essere trovata solo in Angola.

Questo è un minerale utilizzato dagli Herero, e si trova sopratutto in Angola

e Namibia, questa sorta di pomata conferisce loro questo color vino, che

per le donne Himba rappresenta il canone massimo di bellezza, ma non

(67)

Tembura

‘‘Cintura di

fertilità’’

Una particolare cintura in metallo che si usa mettere attorno al seno delle donne per

far capire se è fertile o meno, in base a quante cinture ha identifica il numero dei figli.

I Muhimba possono essere facil-mente distinti da altri gruppi tenen-do conto della loro grande statura e la peculiarità dei loro capi a base di pelle di animale come il bue e le pecore.

Le loro donne presentano il corpo totalmente dipinto.

A differenza di altre Tribù Herero, la cultura Himba è unica nella sua specie.

L’uomo usa panni per coprirsi le parti intime, accanto a questi ac-cessori, l’uomo utilizza un bastone che è uno strumento di difesa e un coltello sostenuto da una borsa

re-alizzata in pelle di bue, poiché loro sono prevalentemente dei nomadi cacciatori.

Un altro dettaglio importante è l’u-so di un corno animale selvatico, che viene posizionato nel capo. Anche i bambini Himba indossano i panni tradizionali e sono accom-pagnati da un bastone, con un col-lare ed un machete.

Le donne Muhimba usano una mi-scela di olii di mupeke, un tipo di pietra che può essere trovata solo in Angola.

(68)
(69)

Matrice realizzata in legno di Ebano, con attorno un com-plesso di perline di color rosso, fatte con la pietra di ematite, tipica delle persone Himba.

Oltre alle perline presenta anche un complesso di con-chiglie simbolo di protezio-ne dagli spiriti cattivi.

La Bambola della fertilità

Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Mukuvale Ovanyaneca Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Vacangela Mundimba

Muhimba

(70)

Collare

della

fertilità

Questi collari vengono inseriti alle donne e fa capire quando

la bambina ha raggiunto l’età di fertilità, da li in poi ogni anno che passa la donna vi

(71)

Tukula

Il tukula si trova nella corteccia degli alberi, e questa corteccia poi pastificata e ridotta in crema, può assumere colorazioni rossicce

o gialle, e le donne del villaggio tendono a non avere le stesse

(72)
(73)

Matrice realizzata in tessuto di Co-tone, con attorno un complesso di perline che presentano svariate cro-mie, fatte in vetro.

Gli anelli raffigurano il collare tipico della Tribù. Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Mukuvale Muhimba

Mumhuila

Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ovambo kuanyama Vacangela Mundimba

(74)

Mukuvale

Ompota

Una sorta di cappello che protegge la testa.

Per loro è un simbolo di bellezza molto importante; essa è fatto da tessuti locali ed un nodo molto imponente sigilla questo cappello

come se fosse una cassaforte, al suo interno vi porgono i loro effetti personali a causa della sua

(75)

Porta Bebé

I porta bèbè sono fatti con pelle di capra o di antilope.

Questa popolazione è di derivazio-ne dalle tribù Bantù.

Le donne di questa tribù hanno un proprio alloggio dove vivono con i loro pargoli, e quindi qui non esi-ste il concetto di famiglia, poichè è usuale la poligamia.

Loro vivono al sud dellAngola, in questa zona l’acqua è molto scarsa, per ciò vivono in una situazione di enorme povertà.

I bambini non vanno a scuola, poi-ché lavorano tutto il giorno all’inter-no del villaggio, soall’inter-no per lo più im-pegnati durante la giornata

a scavare in cerca di fonti idriche. Quando si spostano per lunghi

tra-gitti, le donne si cospargono attor-no ai collari e cordoni una sorta di crema ottenuta dalla frutta secca del Mupeke un arbusto endemico loca-le che protegge il tutto da irritazioni e risalta il luccichio della pelle, ma non solo nella testa indossano un copricapo nominato Ompota, una sorta di toga che protegge la testa da irritazioni solari, per loro questo è il massimo simbolo di bellezza. I Mukuvale per tradizione si identifi-cano perché hanno i denti superiori a punta e quelli inferiori spaziati.

(76)
(77)
(78)
(79)

Matrice realizzata in Tessuto di Co-tone, con attorno un complesso di perline che presentano svariate cro-mie, fatte in vetro.

Il copricapo ornato di perline, e rac-chiuso con una forma di tessuto che imita il cappello simbolo di bellezza di questa tribù.

La Bambola della fertilità

Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana

Mukuvale

Muhimba Mumhuila Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ovambo kuanyama Vacangela Mundimba

(80)

Cokwe

Gli uomini

pitturati

(81)

Vivono nel nord-est dell’Angola, è un popolo che vive

di allevamento e di agricoltura.

Sono famosi per la loro arte, amano adornare le pareti delle case con di-segni.

Fabbricano stuoie e cesti decorati. Modellano la ceramica, scolpiscono il legno e forgiano il ferro sono esperti artigiani.

Loro praticano anche disegni cono-sciuti come SONA, questi disegni generalmente vengono tracciati nella sabbia e servono ad illustrare favole e racconti.

Essi raccontano ed ascoltano storie

riuniti al centro del villaggio di fronte ad un fuoco la sera, e di giorno all’om-bra di un albero (esempio Baobab) i cokwe passano ore ed ore a raccon-tare storie, di modo che i giovani im-parano la sapienza del più vecchi. e mentre racconta il narratore disegna per terra.

Il pensatore è una figura importantan-te per il paese, esso rappresenta un signore anziano e stanco di riflettere, poichè dopo aver superato tutti questi conflitti ha sempre dovuto trovare un modo per rialzarsi e re incominciare.

(82)
(83)

Matrice realizzata in legno, ripren-dono essenzialmente le maschere eseguite da questa Tribù che utiliz-zano durante i loro rituali di festa.

La Bambola della fertilità

Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Mukuvale Muhimba Mumhuila Ibinda

Cocwe

Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ovambo kuanyama Vacangela Mundimba

(84)

Capigliatura

La capigliatura è arrotodata ed indurita grazie ad un mix di

terra e carbone, è un simbolo indispensabile per le donne

Muhakavona.

(85)

Il Mwakahona o Muhakavona sono un popolo di origine Bantù, sono situati nel sud dell’Angola, in particolare nella provincia di Huila, Comune di Gambos e la posizione designata di Taka.

I Muhakavona appartengono al gruppo Herero.

La loro attività principale riguarda l’allevmento,

per loro è anche un elemento che serve come materia prima per soddisfare le loro esigenze

econo-miche, utilizzate per cibarsi, per la produzione di calzature e per fare altri oggetti di uso quotidiano. Sono prevalentemente un popolo nomade, e infatti sia donne che uomini sono possenti a causa del-le grandi camminate che sono co-stretti a fare per cercare di soprav-vivere.

Vivono principalmente di ciò che il loro bestiame gli offrono.

minu-to, questa alcool o viene

Akaungo

Hanno una sorta di bracciale simile all’oro ma in rame, e questo viene indossato dalle donne della tribu e viene indossato per un fatto

(86)
(87)

Matrice realizzata in legno, riprende le caratteristiche tipiche tribali.

Si possono trovare diverse specie di questa bambola, poichè in base al colore e alla forma della bambola.

La Bambola della fertilità

Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Muhimba Mumhuila Ibinda Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Mundimba Mukuvale Mohacavoa

(88)

Mudimbas

Perle

Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle perle che incita ad un simbolo di

bellezza. Prodotti artigianali di loro

(89)

Si trovano nell’estremo sud ovest di Angola, nelle zone di conver-genza del territorio di Huila e Cu-nene.

Accanto alla Ndimbas, fanno parte del gruppo Ovahelelo va-rianti: Cavikwa, Himba, Kuvale, Kwanyoka, Kwendelengo e Ndim-ba-Mundimba.

Queste persone lavorano prin-cipalmente il bestiame e le loro caratteristiche sono simili alle abitudini e costumi culturali delle persone che abitano il territorio

della Repubblica di Namibia.

Tra le principali caratteristiche distintive delle persone Ndimba hanno l’estrazione di quattro den-ti nella mascella inferiore.

Un’altra caratteristica distintiva di questo popolo si concentra sul taglio di capelli a base di trecce, sulla base dei capelli ci sono delle perline.

Loro sono degli abilissimi artigia-ni, e infatti producono cesti con intrecci molto decorativi.e per

Saia

Una gonna ornata di tessuti tipici del luogo.

(90)
(91)

Matrice realizzata in legno, presenta la capigialtura indentitaria di questa Tribù.

Al suo intorno presenta alcune trec-cine realizzate con delle perline di svariati colori.

La Bambola della fertilità

Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Muhimba Mumhuila Ibinda Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Mudimba Mukuvale

(92)

Ovambo

kuanyama

Capigliatura

Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate

con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.

Ovanyaneka

Ibinda

Ibinda

(93)

Queste popolazioni sono solite tro-varsi a Cabinda che è una provincia più a nord dell’Angola.

Confina a nord con la Repubblica del Congo e ad ovest con l’Oceano Atlantico.

Cabinda è una provincia nel nord dell’Angola.

La popolazione è in gran parte di

origine Bakongo e la lingua princi-pale è Ibinda, in cui divide il nord a sud per Kiombe e in Kiwoyo.

Loro sono particolari per le loro ca-pigliature molte colorate, realizzate con dei pigmenti naturali estratti da alcune spezie locali.

(94)
(95)

Matrice realizzata in legno de Eba-no, con attorno un complesso di perline che presentano svariate cro-mie, presentano le caratteristiche ti-piche della tribù locale fatte in vetro. Copricapo ornato di perline e con-chiglie che indicano un simbolo di protezione.

La Bambola della fertilità

Cocwe Bakongo Mbundu Mbesangana Muhimba Mumhuila Ibinda Cocwe Ambundu kimbundu Ovibundo Ovahelelo Mohacavoa Ibinda Mundimba

(96)

Ovambo

kuanyama

Capigliatura

Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate

con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.

Ovanyaneka

Ibinda

Ibinda

Kimbundu

Questa bambola è rea-lizzata con i tessuti tra-dizionali Africani.

Già da qui si può notare come alcune di queste tribù si sono perfetta-mente integrate con la popolazione urbana.

La Bambola della

fertilità

(97)

La Bambola della

fertilità

Il popolo Kimbundu vive prevalentemente nella capitale del paese, loro sono perfet-tamente integrati con il popolo locale, lo si denota dal loro modo di vestire.

Cocwe Bakongo Luanda Muhimba Mumhuila Ibinda Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Kimbundu Mukuvale

(98)

Ovambo

kuanyama

Capigliatura

Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate

con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.

Ovanyaneka

Ibinda

Ibinda

Kuanyama

Questa bambola è rea-lizzata con i tessuti tra-dizionali Africani.

riprende il copricapo utilizzato dalle donne di questa tribù.

La Bambola della

fertilità

(99)

La Bambola della

fertilità

La gente Kuanyama sono di origine Bantu e appartiengono alla grande famiglia Ba-kongo.

Queste persone sono per lo più in Cabin-da, in alcuni settori della Repubblica del Congo e Congo Brazzaville.

Anche loro sono perfettamente integrati con le civiltà urbane.

Cocwe Bakongo Luanda Muhimba Mumhuila Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Kuanyama Mukuvale

(100)

Ovambo

kuanyama

Capigliatura

Le donne solitamente hanno delle lunghe trecce, ove vi inseriscono delle Rafie colorate

con dei pigmenti estratti da alcune spezie locali.

Ovanyaneka

Ibinda

Ibinda

Bakongo

Questa bambola è realizzata con i tessuti tradizionali Africani. riprende il copricapo e la veste tipica della tribbù Bakongo.

La Bambola della

fertilità

(101)

La Bambola della

fertilità

Questa tribù vive al confine con il con-go, ma come raffigurata dall’immagine sono sparsi un po’ in tutta Angola, loro usualmente idossano tessuti tradizio-nali Africani, ed un copricapo realizzato con un tessuto, funge oltre che a pro-teggere dal sole anche da custodia per

i loro oggetti personali. Cocwe

Luanda Muhimba Mumhuila Ambundu kimbundu Cockwe Ovibundo Ovambo kuanyama Vacangela Bakongo Mukuvale

(102)

Herero: Design di 4 collezioni di

prodotti ispirati ai caratteri identitari

e culturali delle Tribù

(103)
(104)

La bambola della

fertilità

(105)

Avere dei bambini è così impor-tante in Angola che

diversi popoli hanno prodotto delle bambole in grado di mi-gliorare la fertilità, ed aiutare le donne a restare incinte.

Ancora oggi nei villaggi, il suc-cesso di una donna si basa nel numero dei figli cresciuti.

La sterilità segna spesso il falli-mento della propria vita.

Il ruolo sociale della donna che assicura la continuità della vita umana e quindi lo sviluppo della comunità.

Molte famiglie africane sono nu-merose, proprio perché vi è dif-fusa la poligamia.

Avere un figlio quindi non è solo un problema di coppia ma una questione che richiede l’aiuto degli antenati considerati sem-pre sem-presenti nella vita delle

(106)

per-Ogni bambola presenta delle caratte-ristiche tipiche ed identitarie di ogni tribù, in base alla bambola si riusce a riconoscere la Tribù in questione at-traverso le sue caratteristiche princi-pali.

riusciamo a distinguere il tutto attra-verso, i colori, i materiali prettamente naturali e la loro forma.

MAtERIALI

Ogni materiale ha un significato - Legno (Ebano legno nero)

- Pigmenti ((fiori e spezie) - Semi (semi di abrus precatorius)

- Conchiglie (ciprea, cauri) - Rafia (cotone)

- Perline di vetro - Tela di sacco (Juta)

- fibre vegetali

- Metallo (argento, ferro, ottone, bronzo, oro)

- Cuoio - Terra cotta

(107)
(108)

La mia idea è quella di realizzare una collezione di Gioielli ispirata alle Fertility Doll.

Come prodotto ho scelto di cre-are una linea di gioielli di fascia medio - alta. perchè L’intento è quello di miniaturizzare le bam-bole e dare la possibilità agli utenti di portare con se un ricor-do tangibile di queste popolazio-ni

e riuscire a disinguere queste tribù in base alle loro principali caratteristiche.

(109)

- Far capire ai possibili acqui-renti che i prodotti provenienti dall’Angola sono fatti con il su-dore, il sacrificio e l’impegno dei membri di queste Tribù.

- Far capire ma sopratutto co-noscere chi sono queste Cultu-re, quali sono le loro tradizioni, i loro simboli ed i manufatti iden-titari.

- Far conoscere il prodotto attra-verso i Social Network mediante anche un sito web ed un prodot-to ediprodot-toriale.

(110)

L’innovazione che io vo-glio apportare è quel-lo di minimizzare il più possibile la lavorazione Artigianale utilizzando le tecnologie di prototipa-zione rapida.

Possono esserci due tipi di versioni:

- Una versione in stampa 3D

- Nell’altra invece l’utiliz-zo della fresa di tipo CNC Nei file di modellazione avremo diversi punti di vista, poiché i due meto-di hanno meto-differenti grameto-di di libertà, ad esempio in stampa 3D il modello po-trebbe essere più com-plesso mentre con la

fre-sa il vantaggio è che si potrà utilizzare un mate-riale nobile che può es-sere un legno.

(111)

Storytelling:

Il gioiello è rivolto tendenzialmente ad un pubblico di coppie in aspettativa come simbolo di porta fortuna.

Tradizione locale

Innovazione

Leggerezza ed intercambiabilità

Cura del prodotto e del dettaglio

(112)

Modellazione 3D

(113)
(114)

Render sistema ad incastro perle

Esploso assonometrico

Concept

In diversi casi le strutture presentano

fori praticati in base al diametro delle

(115)

Struttura inferiore (Supporto perline) Struttura intermedia Supporto Intercambiabile Sostegno Matrice Struttura superiore Matrice Supporto di aggancio collana

(116)
(117)
(118)
(119)
(120)
(121)
(122)
(123)
(124)
(125)
(126)
(127)
(128)
(129)
(130)
(131)
(132)
(133)
(134)

Da cosa mi sono

ispirato?

Negli ultimi 15 anni le aziende manifatturiere tessili in Angola hanno subito una grande perdi-ta e in molti casi anche banca-rotta causando una grave

disoccupazione.

L’Africa è stata innondata non solo dai tessuti molto economici provenienti dalla

Cina ma anche dai prodotti tes-sili molto costosi dell’Europa. In molti casi i tessuti cinesi non sono pezzi originali ma imitazio-ni di quelle

africane ed europee.

Sono molte le cause della cata-strofe che ha colpito le piccole aziende africane

e sono situazioni molto com-plesse per lo più legate alla eco-nomia globale ed a

private potrebbero fare

molto di più per consentire a queste iniziative, motivo in più per rialzarsi ed essere competi-tivi sia a livello locale che inter-nazionale.

Ma cosa possiamo fare , noi ac-quirenti finali, per aiutare l’eco-nomia di queste aziende mani-fatturiere?

Ecco una piccola lista di cose da fare:

– Acquistare prodotti tessili lo-cali

– Acquistare il tessuto originale e non imitazioni

– Verificare l’origine del tessuto dalla sua etichetta

– Se possibile acquistare diret-tamente dal produttore.

(135)
(136)
(137)

Il Samakaka

I Tessuti spesso hanno un significato.

Alcuni di essi rappresentano storie molto personali, alcu-ne storie vengono preleva-te dal mercato e altre storie sono collegate ad un evento speciale.

Il progetto raccoglie la rac-colta di racconti tra cui quella del Samakaka che è un tes-suto tipo originario dell’An-gola, questo tessuto veniva utilizzato dagli schiavi Ango-lani in simbolo di protesta, al giorno d’oggi viene adope-rato come tessuto per la Ca-poeira (combattimento paci-fico) e per la Kizomba (Balli tradizionali del posto).

Il mio intento è quello di re-alizzare una piattaforma di narrazione, attraverso il sito

Herero

Design di 4 collezioni di prodotti ispirati all’identità Culturale Angolana

(138)

Concept

I Pattern di questi tessuti vengono realizzati con i più moderni software vettoria-li, per poi una volta ottenu-to il risultaottenu-to voluottenu-to, vengo-no stampati nel tessuto con l’ausilio della stampa UV. Prendendo spunto dal brand Vilisco leader Internazionale che opera in questo campo, abbiamo realizzato una se-rie di pattern.

(139)
(140)
(141)
(142)
(143)
(144)
(145)
(146)
(147)
(148)

Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama

Mukuvale

MUKUVALE

I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e

foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno

arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante

C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0

Collare

della

fertilità

Questi collari vengono inseriti alle donne e fa capire quando

la bambina ha raggiunto l’età di fertilità, da li in poi ogni anno che passa la donna vi introduce una sorta di corda fino a che non diventi un vero

e proprio collare C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4 C = 0 M = 25 Y = 71 K = 0

(149)

Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama

Mukuvale

MUKUVALE

I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e

foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno

arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante per le donne della tribu poiché loro grazie a questa cordicella e in base a quante ne

C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0 C = 0

Collare

della

fertilità

Questi collari vengono inseriti alle donne e fa capire quando

la bambina ha raggiunto l’età di fertilità, da li in poi ogni anno che passa la donna vi introduce una sorta di corda fino a che non diventi un vero

e proprio collare C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4 C = 0 M = 25 Y = 71 K = 0

Marsupio

Realizzato in pelle di Vacca rossa

Pulizia

Le donne muimba non si lavano con acqua ma ben si

con una corteccia odorosa che inseriscono nelle zone più

intime del loro corpo.

C = 49 M = 68 Y = 77 K = 75 C = 27 M = 60 Y = 79 K = 22 C = 11 M = 46 Y = 34 K = 1 C = 53 M = 43 Y = 38 K = 22 C = 60 M = 76 Y = 68 K = 87 C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4

(150)
(151)
(152)
(153)
(154)
(155)
(156)
(157)
(158)
(159)
(160)
(161)
(162)

Gli intrecci

Uomini e donne fieri del loro lavoro artigianale, di sfondo culturale e tradizionale, nel-la fusione tra il design con gli oggetti artigianali ispira-ti ai ritagli circostanispira-ti, che sono il tessuto delle storie che si muovono tra il reale e immaginario.

La materia prima proviene dalla natura: fibre vegetali raccolti, colorati e memorie intrecciate a spirale.

Fibra di palma, vasi, e cesti

per la frutta, ciotole, lampa-de ed oggetti per l’arreda-mento.

Ogni pezzo celebra il lega-me con la foresta in estetica che evoca il quotidiano e le credenze secolari.

Oltre alla forma e funzione, gli oggetti sono codici.

Emettono il calore e gli oc-chi luminosi di artigiani che sognano di estendere gli orizzonti senza perdere i le-gami di appartenenza.

(163)

Essi sono collegamenti. L’unione tra l’anima e il cuo-re dei popoli e delle comuni-tà rurali, narrare l’esotismo della cultura meticcia.

La trama di forza ipnotica ri-vela un popolo in fibra, la ra-dice delle donne angolane.

(164)

I disegni Lusona dervano dalla Tribù Cokwe) di origine Angolana, sono manifesta-zioni affascinanti di tecniche matematiche che possiamo portare anche nel territorio europeo.

I Disegni tradizionali diei-cokwe dell’Angola, chiamati (Lu) sonar, sono molto più di una bella scrittura, essi sono una sorta di arte geometrica parlata e raccontata.

Grazie a queste geometrie

si può apprendere facilmen-te come calcolare il massi-mo comun divisore, ma non solo operazioni come addi-zioni, divisioni e moltiplica-zioni.

La nostra idea è quella di re-alizzare un gioco matemati-co per ragazzi di età ado-lescenziale, di modo che apprendano molto più velo-cemente calcoli che tutt ora noi utilizziamo.

(165)
(166)

Questo manuale raccoglie degli elaborati grafici basati su uno studio di un’ipotetico studio grafico del progetto Herero.

Volume che racconta il progetto di tesi.

Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’An-gola attraverso il Design

Appendice

(167)
(168)

Il logo è composto La scultura ‘‘Il Pensatore’’ è una delle più belle statue di origine Cokwe, costituendo oggi una cultura di riferimento inerenti a tutti gli angolani.

La scelta del Font (Courier bold)

Il Logo Figurativo

Versione Positiva

è legato allo struttura geometrica particolare.

Il Logo Figurativo

Versione Negativa

HERERO

Appendice

(169)

Il Logo Figurativo

Il Lettere Figurative

(170)

Prove cromatiche Qui di seguito si mostra il logo nelle varianti di colore.

HERERO

Appendice

(171)

Colori Istituzionali C: 0 % M: 0 % Y: 0 % K: 100 % C: 0 % M: 0% Y: 0 % K: 0 %

(172)

Il Logo Figurativo

Riduzione del Logo La riduzione del logo permette di tener conto delle diverse possibilità di riproduzione: Per consentire sempre una chiara leggibilità del logotipo, sono sconsigliate le

riduzioni sotto i 15 mm. 120 % 80 x 80 mm 100 % 64 x 64 mm 80 % 49 x 49 mm

HERERO

HERERO HERERO

Appendice

(173)

Carattere Istituzionale

Courier regular

Courier

Corpo 14 minuscolo / maiuscolo. Positivo su bianco e fondi chiari.

Courier

Corpo 14 minuscolo / maiuscolo. Positivo su nero e fondi scuri.

La scelta del Font (Courier bold) è legato allo struttura geometrica particolare. a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u w y z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Y Z 1 2 3 4 5 6 7 8 9 . : , ; ‘ “ ( ) ! ? + - * / = ç @ ° # § [ ] ^ & % $ £ \ | a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0

(174)

Trattamento cromatico

Per ogni Tribù si è ripresa una palet di colori, che successivamente è stata adoperata durante la composizione del fascicolo.

Appendice

(175)

Le dimensioni del Dossier sono di Formato A4

Risoluzione immagini (Massima risoluzione)

Font adoperati Progetto grafico

Herero

I Font utilizzati per il titolo del libro e per il testo sono: - Swis 721 8T (Roman) corpo 18 pt - Swis 721 8T (Black) corpo 24 pt

(176)

Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama

Mukuvale

MUKUVALE

I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e

foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno

arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante

C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0

(177)

Cokwe Bakongo Ibinda Ovahelelo Mohacavoa Mundimba Ovambo kuanyama

Mukuvale

MUKUVALE

I mukuvale hanno costruito la loro popolazione attorno a fiumi, laghi e

foreste, essi fanno delle recinzioni attorno al villaggio fatto di rami, legna estarta dagli alberi per proteggere gli animali da allevamento dagli animali selvatici, loro allevano tendenzialmente le capre, le loro case sono fabbricate con terra, sabbia ed escrementi di vacca, i Mukuvale si sposano soltanto tra di loro e un uomo puù avere più mogli poche sono poligami i mariti posso arrivare ad avere 10 spose le donne della tribù che hanno un figlio, hanno

arrotolato al seno una sorta Iondute’’ fatto di pelle di capra lo ianduti è importante per le donne della tribu poiché loro grazie a questa cordicella e in base a quante ne

C = 0 M = 0 Y = 0 K = 0 C = 73 M = 93 Y = 90 K = 63 C = 95 M = 66 Y = 19 K = 4 C = 5 M = 38 Y = 93 K = 0 C = 0

Marsupio

Realizzato in pelle di Vacca rossa

Pulizia

Le donne muimba non si lavano con acqua ma ben si

con una corteccia odorosa che inseriscono nelle zone più

intime del loro corpo.

C = 49 M = 68 Y = 77 K = 75 C = 27 M = 60 Y = 79 K = 22 C = 11 M = 46 Y = 34 K = 1 C = 53 M = 43 Y = 38 K = 22 C = 60 M = 76 Y = 68 K = 87 C = 63 M = 25 Y = 77 K = 7 C = 29 M = 95 Y = 93 K = 12 C = 58 M = 17 Y = 57 K = 2 C = 24 M = 20 Y = 63 K = 4

(178)

Di seguito viene riportata la copertina ed alcune pagine del libro con-tenenti le immagini e le griglie di impaginazione del Dossier Herero. La dimensione della copertina è di 440 x 297 mm.

Costa di: 10 mm

HERERO

Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design HERERO

(179)

Copertina

Copertina Progetto grafico

Herero

Testo e immagini

I Font utilizzati per questa versione Sono: - Courier (Bold), corpo 60 pt

- Handwriting - Dakota (regulare), corpo 30 pt

HERERO

Progetto di valorizzazione della cultura e delle tradizioni dell’Angola attraverso il Design HERERO

(180)

Di seguito viene riportata la copertina, alcune pagine del libro

contenente le immagini e le griglie di impaginazione del Dossier Herero. La dimensione del libro è di 210 x 297 mm.

Appendice

(181)

Libro

Tipo di rilegatura:

Nel caso del mio Libro è stata adoperata una rilegatura del tutto artigianale, Una rilegatura “rubata” al tessile, realizzata con macchine da cucire adattate per la confezione della carta stampata.

(182)

Appendice

Sitografia

In questo caso viene riportato il sito web ad interfaccia interattiva a scorrimento verticale dove ho organizzato semanticamente i contenuti in modo ordinato e logico, con materiali ed aree tematiche.

(183)

Il sito è molto interattivo e molto alla mano poiché la maggior parte delle interfacce sono a scorrimento orizzontale e verticale.

(184)
(185)

Bibliografia

Bibliografia:

Pilloton Emily, Design Revolu-tion, 2009

Manzini Ezio, Design for social innovation, 2015

Gueddes Paulus, Geometrie Sona dell’Angola, 2002

Historia de Angola Fuente, 2001 Etnografia dos povos de Ango-la, volume 1, 2005

Mapping of clusters in

cultural and creative industries in the southern mediterranean, 2007

T. Wilson, Baobab A. Digitata, A.Huges, 2001

(186)
(187)

Le Bambola della Fertilità

CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUStRIALE E AMBIENtALE (DISIA) A.A 2016/2017 RELAtRICE: PROFESSORESSA LUCIA PIEtRONI

StUDENtE: HENRIQUE ALBERtO MANDONDO

(188)

Gli intrecci i disegni Lusona

CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUStRIALE E AMBIENtALE (DISIA) A.A 2016/2017 RELAtRICE: PROFESSORESSA LUCIA PIEtRONI

StUDENtE: HENRIQUE ALBERtO MANDONDO

Riferimenti

Documenti correlati

Molto è dovuto al personale dipendente e ai collaboratori della ricerca il cui impegno ha impattato positivamente su quanti si sono rivolti all’Istituto e

La finalità di elevazione civica e spirituale della persona umana per mezzo della promozione della cul- tura e, per suo tramite, del patrimonio culturale (art. 9 Cost.)

no le difficoltà intrinseche delle banche dati proprietarie e dei tool digitali soggetti a copyright, anche in risposta ad una tendenza delle agende digitali pubbliche su scala

Alla lingua, invece, si ricollegano gli itinerari che portano ai volgarizzamenti e alle loro caratteristiche (dinamiche, produzione, pubblico, scopi…),

In this chapter we test the inverse problem method for a class of monomer- dimer statistical mechanics models that have also an attractive potential and display a mean-eld

Analizzando questo concetto dal punto di vista della singola commessa e non entrando nel dettaglio della sua articolazione in fasi, la struttura che si va a delineare prevede da

Our strategy for assigning the vibrational modes to the active IR bands is therefore organized over two steps: one step consists in reconstructing the exact theoretical IR

Le attività agricole delle terre alte si rafforzano diversificando la loro offerta, e coinvolgendo altri settori, valorizzano il loro ricco patromonio di saperi e