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Nuove prospettive per i funghi del legno patogeni delle foreste

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Academic year: 2021

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TECNICA, RICERCA E SPERIMENTAZIONE

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GEN-FEB2012 | anno LVII

Si è svolto lo scorso settembre presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e il Dipartimento di Biotecnologie Agrarie GHOO¶8QLYHUVLWjGL)LUHQ]HLOƒ&RQJUHVVR,QWHUQD]LRQDOHVXL³)XQJKL SDWRJHQLGLPDUFLXPHGHOOHUDGLFLHGHOIXVWRGHJOLDOEHUL´RUJDQL]]DWR dalla IUFRO (International Union of Forest Research Organization). Durante il Congresso è stato fatto il punto sullo stato dell’arte e si sono raccolte informazioni aggiornate sulla protezione delle piante e sulla mitigazione dei danni da agenti infettivi.

Particolare attenzione è stata rivolta ai funghi che causano marciume all’apparato radicale degli alberi forestali. I generi Heterobasidion e Armillaria appartengono al gruppo dei funghi patogeni e di carie del legno, caratterizzati dall’essere gravi patogeni forestali, che uccido-no o compromettouccido-no fortemente la crescita delle piante e succes- VLYDPHQWHYLYRQRFRPHVDSUR¿WLDVSHVHGHOOHJQRGHOOHSLDQWHGH-perienti, reimmettendo in atmosfera la CO2 che era stata da queste stoccata. Sono ben noti i corpi fruttiferi dell’Armillaria, che sono eduli e conosciuti come chiodini o famigliole buone, mentre non sempre se ne conoscono i disastrosi effetti sulle foreste.

Heterobasidion annosum è diffuso soprattutto nell’emisfero

borea-le, incluso il Mediterraneo, dove rappresenta la principale causa di danno economico nelle foreste di conifere. La malattia si manifesta in forma acuta, portando la pianta al disseccamento repentino, o in IRUPDSLODWHQWHGRYHSLDQWHDSSDUHQWHPHQWHVDQHSRVVRQRDYH-re un decorso quasi cronico della malattia, che si evidenzia solo al momento del taglio. In tal caso il danno è inevitabile e comporta la SHUGLWDGLSURGX]LRQHOHJQRVDVWLPDWDIUDL0LO¼DQQRSHULO5HJQR 8QLWR¿QRDL0LO¼DQQRSHUO¶$XVWULD3HUO¶,WDOLD¿QRUDQRQHVLVWR-no dati utili per calcolare una stima nazionale.

Nei paesi nordici si applica la lotta obbligatoria al fungo patogeno, come in Fenno-Scandia dove si attua la lotta biologica con l’uso GL SUHSDUDWL IXQJLQL LO 5RWVWRS‹  ,O ELRFRQWUROOR KD DYXWR ¿QRUD buoni risultati in paesi a clima temperato freddo, ma si prevede un aumento dello sviluppo del patogeno a seguito dell’aumento di temperatura globale. Il fungo sarà probabilmente avvantaggiato ULVSHWWRDOODSLDQWDRVSLWHGDOODSUHVHQ]DGLVWDJLRQLYHJHWDWLYHSL calde e lunghe.

L’Armillaria attacca e distrugge sia piante forestali che da frut-to, come melo e vite (nella Piana Rotaliana). In ambiente fo-restale, l’ArmillariaKDXQRVYLOXSSR³DPDFFKLDG¶ROLR´JUD]LH alle sue rizomorfe che possono svilupparsi nel suolo con una capacità di esplorazione maggiore rispetto all’apparato radica-le della pianta ospite, permettendogli di spostarsi da una pianta all’altra. Per questa ragione, un solo individuo fungino, in mi-gliaia d’anni, può arrivare a diffondersi per molti ettari di bosco: dai 37 ettari trovati nelle Alpi svizzere fino a quasi 1000 ettari identificati in Oregon.

Durante il Congresso è stata riportata la disponibilità di data-base di sequenze complete del genoma di importanti specie di funghi patogeni del legno, che hanno permesso di evidenziare la possibilità di impiegare gli enzimi degradativi della cellulosa e GHOODOLJQLQDGLTXHVWHVSHFLH7UDOHSURVSHWWLYHSLUHDOLVWLFKH vi è l’uso di questi sistemi enzimatici nella produzione di carta e paste di cellulosa a basso impatto ambientale, e per produrre gas e bioetanolo da biomasse legnose.

NUOVE PROSPETTIVE

PER I FUNGHI DEL LEGNO

PATOGENI DELLE FORESTE

Nicola La Porta e Elena Mosca

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