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(1)

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LICEO SCIENTIFICO 2019

– CALENDARIO BOREALE

PROBLEMA 1

Si consideri la funzione

𝐸(π‘₯) = βˆ’π΄π‘₯

(1 βˆ’ π‘₯2)2 dove 𝐴 Γ¨ una costante positiva.

a)

Descrivere l’andamento della funzione 𝐸(π‘₯) e rappresentarne il grafico, individuandone gli asintoti, la simmetria ed il punto di flesso 𝐹. Scrivere l’equazione della retta tangente al grafico in 𝐹.

Dominio: π‘₯ β‰  Β±1 , π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘–: βˆ’ ∞ < π‘₯ < βˆ’1 , βˆ’1 < π‘₯ < 1, 1 < π‘₯ < +∞ La funzione Γ¨ positiva per x<0, negativa per x>0 e si annulla per x=0.

Essendo 𝐸(βˆ’π‘₯) = βˆ’πΈ(π‘₯) la funzione Γ¨ dispari (grafico simmetrico rispetto all’origine degli assi). Calcoliamo i limiti:

lim

π‘₯β†’Β±βˆžπΈ(π‘₯) = 0

βˆ“ : 𝑦 = 0 asintoto orizzontale per π‘₯ β†’ ±∞

lim

π‘₯β†’1±𝐸(π‘₯) = βˆ’ ∞ , π‘₯β†’(βˆ’1)

lim

±𝐸(π‘₯) = + ∞ ∢ π‘₯ = Β±1 π‘Žπ‘ π‘–π‘›π‘‘π‘œπ‘‘π‘– π‘£π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘–π‘π‘Žπ‘™π‘–.

Studio della derivata prima:

𝐸′=βˆ’π΄(1 βˆ’ π‘₯ 2)2+ 𝐴π‘₯[2(βˆ’2π‘₯)(1 βˆ’ π‘₯2)] (1 βˆ’ π‘₯2)4 = 𝐴(1 βˆ’ π‘₯2)(βˆ’1 + π‘₯2βˆ’ 4π‘₯2) (1 βˆ’ π‘₯2)4 = 𝐴(1 βˆ’ π‘₯2)(βˆ’1 βˆ’ 3π‘₯2) (1 βˆ’ π‘₯2)4 𝐸′=βˆ’π΄(1 + 3π‘₯ 2) (1 βˆ’ π‘₯2)3 > 0 𝑠𝑒 1 βˆ’ π‘₯2 < 0: π‘₯ < βˆ’1 𝑣𝑒𝑙 π‘₯ > 1: 𝑖𝑛 π‘‘π‘Žπ‘™π‘– π‘–π‘›π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘£π‘Žπ‘™π‘™π‘– 𝑖𝑙 π‘”π‘Ÿπ‘Žπ‘“π‘–π‘π‘œ Γ¨ π‘π‘Ÿπ‘’π‘ π‘π‘’π‘›π‘‘π‘’; π‘›π‘œπ‘› 𝑐𝑖 π‘ π‘œπ‘›π‘œ π‘šπ‘Žπ‘ π‘ π‘–π‘šπ‘– 𝑛è π‘šπ‘–π‘›π‘–π‘šπ‘–.

Studio della derivata seconda:

𝐸′′(π‘₯) =βˆ’6𝐴π‘₯(1 βˆ’ π‘₯ 2)3+ 𝐴(1 + 3π‘₯2)[βˆ’6π‘₯(1 βˆ’ π‘₯2)2] (1 βˆ’ π‘₯2)6 = βˆ’6𝐴π‘₯(1 βˆ’ π‘₯2+ 1 + 3π‘₯2) (1 βˆ’ π‘₯2)4 = βˆ’6𝐴π‘₯(2+2π‘₯2)

(1βˆ’π‘₯2)4 β‰₯ 0 𝑠𝑒 π‘₯ ≀ 0 , 𝑛𝑒𝑙 π‘‘π‘œπ‘šπ‘–π‘›π‘–π‘œ: il grafico volge quindi la concavitΓ  verso

(2)

Grafico della funzione (per esemplificare abbiamo posto A=2):

Scriviamo ora l’equazione della tangente inflessionale:

𝐸′(0) = βˆ’π΄, π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘–: 𝑦 βˆ’ 0 = βˆ’π΄(π‘₯ βˆ’ 0), 𝑦 = βˆ’π΄π‘₯: π‘‘π‘Žπ‘›π‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’ 𝑖𝑛 𝐹.

b)

Determinare i valori dei seguenti integrali:

𝐡 = ∫ 𝐸(π‘₯) 0 βˆ’1 2 𝑑π‘₯ 𝐢 = ∫ 𝐸(π‘₯) 1 4 βˆ’1 2 𝑑π‘₯ 𝐷 = ∫ |𝐸(π‘₯)| 1 4 βˆ’1 2 𝑑π‘₯

specificando il significato geometrico di ciascuno di essi.

𝐡 = ∫ 𝐸(π‘₯) 0 βˆ’1 2 𝑑π‘₯ = ∫ βˆ’π΄π‘₯ (1 βˆ’ π‘₯2)2 0 βˆ’1 2 𝑑π‘₯ = ∫ βˆ’π΄π‘₯ (1 βˆ’ π‘₯2)βˆ’2 0 βˆ’1 2 𝑑π‘₯ =𝐴 2∫ βˆ’2π‘₯ (1 βˆ’ π‘₯ 2)βˆ’2 0 βˆ’1 2 𝑑π‘₯ = =𝐴 2[ (1 βˆ’ π‘₯2)βˆ’1 βˆ’1 ] βˆ’12 0 = βˆ’π΄ 2[ 1 1 βˆ’ π‘₯2] βˆ’12 0 = βˆ’π΄ 2(1 βˆ’ 4 3) =( 1 6 𝐴) 𝑒 2= 𝐡

Questo integrale rappresenta geometricamente l’area della regione finita di piano delimitata dal grafico della funzione E(x), dall’asse x e dalla retta π‘₯ = βˆ’1

(3)

Calcoliamo il secondo integrale: 𝐢 = ∫ 𝐸(π‘₯) 1 4 βˆ’12 𝑑π‘₯ = ∫ βˆ’π΄π‘₯ (1 βˆ’ π‘₯2)2 1 4 βˆ’12 𝑑π‘₯ = βˆ’π΄ 2[ 1 1 βˆ’ π‘₯2] βˆ’12 1 4 = βˆ’π΄ 2( 16 15βˆ’ 4 3) = βˆ’ 𝐴 2( βˆ’4 15) =( 2 15 𝐴) 𝑒 2= 𝐢

Questo integrale rappresenta geometricamente la somma fra l’area della regione finita di piano delimitata dal grafico della funzione E(x), dall’asse x e dalla retta π‘₯ = βˆ’1

2 e l’opposto dell’area della regione finita di piano delimitata dal grafico della funzione E(x), dall’asse x e dalla retta π‘₯ =1

4 .

Calcoliamo il terzo integrale:

𝐷 = ∫ |𝐸(π‘₯)| 1 4 βˆ’12 𝑑π‘₯ = ∫ 𝐸(π‘₯) 0 βˆ’12 𝑑π‘₯ + ∫ βˆ’πΈ(π‘₯) 1 4 0 𝑑π‘₯ =1 6 𝐴 βˆ’ ∫ 𝐸(π‘₯) 1 4 0 𝑑π‘₯ =1 6 𝐴 + 𝐴 2[ 1 1 βˆ’ π‘₯2] 0 1 4 = =1 6 𝐴 + 𝐴 2( 16 15βˆ’ 1) = 1 6𝐴 + 1 30𝐴 =( 1 5𝐴) 𝑒 2= 𝐷

Questo integrale rappresenta geometricamente la somma fra l’area della regione finita di piano delimitata dal grafico della funzione E(x), dall’asse x e dalla retta π‘₯ = βˆ’1

2 e l’area della regione finita di piano delimitata dal grafico della funzione -E(x), dall’asse x e dalla retta π‘₯ =1

(4)

c)

Considerato un sistema di riferimento ortogonale 𝑂π‘₯𝑦, dove le lunghezze sono espresse in metri (m), si pongono due cariche uguali positive puntiformi π‘ž1 𝑒 π‘ž2 nei punti 𝑃1(βˆ’1, 0) 𝑒 𝑃2(1, 0). Le quantitΓ  di carica sono espresse in coulomb (C). Dimostrare che il modulo del campo elettrico nei punti di coordinate (π‘₯, 0), con βˆ’1 < π‘₯ < 1, Γ¨ espresso da |𝐸(π‘₯)|, per un’opportuna scelta della costante 𝐴.

Effettuare un’analisi dimensionale di A e spiegare qual Γ¨ il significato fisico dell’integrale B calcolato al punto b.

I moduli dei campi elettrici generati nel punto 𝑃 = (π‘₯, 0) compreso fra 𝑃1 𝑒 𝑃2 dalle cariche uguali e positive π‘ž1 𝑒 π‘ž2 sono rispettivamente:

𝐸1= π‘˜π‘ž1

(π‘₯ + 1)2 , 𝐸2= π‘˜π‘ž2 (1 βˆ’ π‘₯)2

Posto π‘ž1= π‘ž2= π‘ž, 𝑖l modulo del campo elettrico risultante in P Γ¨:

|𝐸2βˆ’ 𝐸1|= | π‘˜π‘ž2 (1 βˆ’ π‘₯)2βˆ’ π‘˜π‘ž1 (π‘₯ + 1)2| = π‘˜π‘ž | 1 (1 βˆ’ π‘₯)2βˆ’ 1 (π‘₯ + 1)2| = π‘˜π‘ž | 4π‘₯ (1 βˆ’ π‘₯2)2| = = 4π‘˜π‘ž | π‘₯ (1 βˆ’ π‘₯2)2| =| 4π‘˜π‘žπ‘₯ (1 βˆ’ π‘₯2)2| = |𝐸(π‘₯)| , π‘π‘œπ‘› 𝐴 = 4π‘˜π‘ž , π‘’π‘ π‘ π‘’π‘›π‘‘π‘œ π‘˜ π‘™π‘Ž π‘π‘œπ‘ π‘‘π‘Žπ‘›π‘‘π‘’ 𝑑𝑖 πΆπ‘œπ‘’π‘™π‘œπ‘šπ‘. Calcoliamo le dimensioni di A: [𝐴] = [4π‘˜π‘ž] = [π‘˜π‘ž] = [𝐹𝑠 2 π‘ž2 βˆ™ π‘ž] = [ 𝐹𝑠2 π‘ž ] = [ π‘€πΏπ‘‡βˆ’2𝐿2 𝐼𝑇 ] =[𝑀𝐿 3π‘‡βˆ’3πΌβˆ’1] = [𝐴]

L’unitΓ  di misura di A Γ¨ quindi: π‘˜π‘”βˆ™π‘š3 𝑠3βˆ™π΄ .

(5)

Vediamo ora qual Γ¨ il significato dell’integrale B calcolato precedentemente. 𝐡 = ∫ 𝐸(π‘₯) 0 βˆ’12 𝑑π‘₯ = ∫ |𝐸(π‘₯)| 0 βˆ’12 𝑑π‘₯

Ricordiamo la relazione fra il potenziale V, il campo elettrico E e la distanza x dal punto in cui Γ¨ collocata la carica che genera il campo:

𝐸 =𝑑𝑉 𝑑π‘₯ , 𝑑𝑉 = 𝐸 𝑑π‘₯ , ∫ 𝐸(π‘₯) π‘₯2 π‘₯1 𝑑π‘₯ = 𝑉 (π‘π‘œπ‘› 𝑉 𝑑. 𝑑. 𝑝. π‘“π‘Ÿπ‘Ž 𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑑𝑖 𝑑𝑖 π‘Žπ‘ π‘π‘–π‘ π‘ π‘Ž π‘₯1 𝑒𝑑 π‘₯2) Quindi: ∫ |𝐸(π‘₯)|βˆ’01 2

𝑑π‘₯ rappresenta la differenza di potenziale fra i punti di ascissa βˆ’1 2 𝑒 0.

d)

Determinare modulo, direzione e verso del campo elettrostatico generato dalle cariche π‘ž1𝑒 π‘ž2

rispettivamente nei punti 𝑆(0, 1) 𝑒 𝑇(0, √3).

Quali sono i valori del potenziale elettrostatico nei punti 𝑆 e 𝑇?

(6)

Dopo aver notato che le direzioni di 𝐸⃗⃗⃗⃗ 𝑒𝑑 𝐸1 βƒ—βƒ—βƒ—βƒ— sono perpendicolari (essendo l’angolo 𝑃2 1𝑆𝑃2 retto) possiamo concludere che il campo elettrostatico generato dalle cariche π‘ž1𝑒 π‘ž2 nelpunto 𝑆(0, 1) ha la

direzione ed il verso dell’asse y e modulo dato dalla diagonale del quadrato di lato 𝐸1. Risulta:

𝐸1= π‘˜ π‘ž1 𝑃1𝑆2= π‘˜ π‘ž (√2)2= π‘˜ π‘ž 2 , 𝐸 = 𝐸1βˆ™ √2 = π‘˜π‘žβˆš2 2

Studiamo il campo elettrico in 𝑇(0, √3).

Osserviamo che l’angolo 𝑂𝑇𝑃2 = 30Β° , quindi CTD=60Β°. Il triangolo CTD Γ¨ quindi equilatero. Il modulo di E vale quindi: 𝐸 = 2 𝑇𝐹 = 2 𝐸1 √3 2 = √3 𝐸1= √3 ( π‘˜π‘ž 𝑃1𝑇2 ) =√3 (π‘˜π‘ž 4) = 𝐸

La direzione ed il verso di E sono quelli dell’asse y.

Calcoliamo ora il valore del potenziale elettrostatico in S e T, ricordando che il potenziale elettrostatico V generato da una carica puntiforme q in un punto a distanza R dalla carica Γ¨ dato da 𝑉 =π‘˜π‘ž

𝑅 . Risulta: 𝑉(𝑆) = 2 (π‘˜π‘ž 𝑃1𝑆 ) = 2 (π‘˜π‘ž √2) = π‘˜π‘žβˆš2 . 𝑉(𝑇) = 2 (π‘˜π‘ž 𝑃1𝑇 ) = 2 (π‘˜π‘ž 2) = π‘˜π‘ž .

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