• Non ci sono risultati.

Limite finito di una funzione in un punto

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Limite finito di una funzione in un punto"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

1. Limite finito di una funzione in un punto

Consideriamo la funzione: 2 2 18 ( ) 3 x f x x − = −

il cui dominio risulta essere ℝ−{ }3 , e quindi il valore di ( )f x non è calcolabile in 3

x = . Quest’affermazione tuttavia non esaurisce tutte le informazioni che riguardano la funzione nel punto x =3, dato che è immediato rendersi conto che quando ci si avvicina ad esso f x( ) mostra una certa regolarità nel comportamento. Osserviamo infatti la tabella che mostra l’andamento della funzione per valori dell’ascissa che si accostano a 3 per eccesso e per difetto. Come si vede in entrambi i casi, a mano a mano che si procede verso x=3, la funzione tende a approssimarsi al valore 12, senza tuttavia raggiungerlo mai esattamente. Questa importante informazione non è espressa dalla semplice affermazione che f x( ) non è calcolabile in x =3, in quanto non riguarda il valore assunto dalla funzione in un punto ma piuttosto descrive il suo comportamento in un intorno del punto. Quel che ci proponiamo nel seguito è costruire un’operazione matematica che permetta di quantificare il comportamento di questa funzione quando l’ascissa si avvicina a 3.

Osserviamo che il comportamento in questione può essere espresso dicendo che la differenza fra il valore della funzione e 12 diviene sempre più piccolo quanto più l’ascissa si avvicina a 3. Poiché, come si ricava dalle tabelle, si tratta di una differenza che può essere sia positiva che negativa, la esprimiamo in modulo per contemplare entrambi i casi: 2 2 18 12 3 x x − − −

Tuttavia affermare che la quantità 2 2 18 12 3 x x − −

− è sempre più piccola quanto più ci si avvicina a 3 è una definizione in un certo senso “statica” di quanto sta accadendo. I matematici per lungo tempo si sono arenati percorrendo questo vicolo cieco che non conduceva alla costruzione di uno strumento efficace per lo studio del comportamento. La via corretta che infine è stata scoperta passa infatti attraverso una definizione che potremmo dire “dinamica”. Potremmo in un certo senso vederla come una sfida che la funzione fa all’osservatore. In termini colloquiali suona così:

Scegli pure un numero, uno qualsiasi. Ebbene, qualunque sia il numero scelto è possibile trovare un insieme di valori di

x intorno a 3 dove la distanza fra la funzione e 12 è più piccola del numero che hai scelto.

Scegliamo ad esempio 12 . Come si vede dalle tabelle se x è più grande di 2.9 ed al contempo più piccolo di 3.2 i valori della funzione sono compresi fra 11.8 e 12.4 , pertanto la loro distanza da 12 è minore di 0.5 . In termini più rigorosi possiamo risolvere la disequazione che richiede che la differenza fra la funzione e 12 sia inferiore a 0.5 : 2 2 18 12 0.5 3 x x − − < − 2 1 2 18 1 12 2 3 2 x x − ⇒ − < − < − 2 (x−3)( 3) 3 x x + − 1 25 13 1 12 0 2 6 0 3 2 x 2 x 4 x 4 − − < ⇒ + − < ⇒ < ⇒ < + 2.5 11 2.8 11.6 2.9 11.8 2.99 11.98 2.999 11.99 2.9999 11.999 2.99999 11. ( ) 9999 x f x 3.5 13 3.3 12.6 3.2 12.4 3.1 12.2 3.01 12.02 3.001 12.002 3.0001 12. ( ) 0002 x f x

(2)

2 (x−3)( 3) 3 x x + − 1 23 11 1 12 0 2 6 0 3 2 x 2 x 4 x 4 − + > ⇒ + − > ⇒ > ⇒ > −

abbiamo così trovato un intorno di 3 , di raggio 14 dove la funzione assume valori che distano da 12 meno di 12 . La verifica può essere effettuata con qualsiasi numero di scelga. Nel caso più generale, indicando con la lettera greca ε (epsilon) il numero scelto a piacere, la condizione diventa di soddisfare ∀ >ε 0 la disequazione: 2 2 18 12 3 x x

ε

− − < − in un intorno di 3 . Vediamo: 2 2 18 12 3 x x εε − < − < − 2 (x−3)( 3) 3 x x + − 12 2x 6 x 3 2 ε ε ε − > − ⇒ − > − ⇒ < − 2 (x−3)( 3) 3 x x + − 12 2x 6 x 3 2 ε ε ε − < ⇒ − < ⇒ < +

Abbiamo trovato che comunque si scelga ε , esiste un intorno di 3 di raggio

2 ε

in cui la funzione dista da 12 meno di ε , cioè:

se 3 ; 3 2 2 x∈ε + ε allora 2 2 18 12 3 x x

ε

− − < −

Di solito il raggio dell’intorno, dipendente da ε , viene indicato con la notazione δε (delta con epsilon). Sul grafico vediamo la rappresentazione di questo comportamento.

Possiamo a questo punto caratterizzare il comportamento di una generica funzione nell’intorno di un punto dove goda di proprietà analoghe a quelle suesposte attraverso la seguente definizione di limite finito in un punto:

Definizione: Sia x0 un punto di accumulazione per il dominio di una funzione ( )f x . Si dice che il limite per x che tende ad x0 di ( )f x è uguale ad se:

0 0 ε 0 tale che se 0 x x ε ε δ δ ∀ > ∃ > < − < allora: ( ) f x <ε

In questo caso si scrive:

0

lim ( ) xx f x = ℓ

1) Osserviamo che la possibilità di calcolare il limite in un punto, cioè di analizzare il comportamento della funzione nell’intorno di quel punto, è estesa solamente ai punti di accumulazione per il

3 3 2 ε + 3 2 ε − 12 12+ε 12ε

(3)

2 0 ( ) 2 1 x se x f x se x   <   =  =   

il punto x =1 non è di accumulazione per il dominio D: (−∞; 0)∪{ }1 , ma è un punto isolato. Non potendoci avvicinare ad esso non ha senso studiare il comportamento della funzione in suo intorno e quindi non è nemmeno possibile calcolare il

1 lim ( ) xf x .

2) Il significato del calcolo del limite di una funzione in un punto è di considerare la possibilità che nei casi in cui ci si può avvicinare indefinitamente ad un punto x0 di accumulazione per il suo dominio, sia che si possa o meno calcolare f x( )0 , il valore la funzione si stabilizzi attorno ad un valore ℓ . Non è automatico che una simile stabilizzazione avvenga: ad esempio si consideri la tabella dei valori della funzione:

{ } 1 ( ) sin : 0 f x D x = ℝ−

a mano a mano che ci si avvicina al valore x =0, punto di accumulazione per il dominio della f x( ) e dove essa non esiste. Come si osserva, anche se i valori sono sempre più prossimi allo zero, non appare alcuna regolarizzazione nel comportamento. In termini della definizione quindi non esiste nessun intorno di x =0 nel quale il valore di f x( ) dista quanto poco si vuole da un numero ℓ. Diremo in questi casi che ∃

0 1 lim sin xx .

Una definizione alternativa per il limite ℓ di f x( ) in un punto x0, è quella di dire che comunque si scelga un intorno U ℓ( ), esiste un intorno U x( )0 tale che se xU x( )0 allora f x( )∈U( )ℓ .

2 1 0.25 0.070 0.1 0.174 0.01 0.985 0.002 0.642 0.0005 0.342 0.000005 0.342 0.0000045 0.9 ( ) 77 x f x − − − − 0 xδεε + ℓ ε − ℓ 0 x +δε 0 x 0 ( ) U

x

 ( ) U                ℓ

(4)

Esercizi di verifica dei limiti finiti in un punto

Gli esercizi sui limiti sono di due tipologie: la verifica ed il calcolo. Verificare un limite in un punto x0 significa che si conosce già il valore di ℓ e si deve risolvere la disequazione f x( )<ε, dimostrando che essa è soddisfatta in un intorno di x0, trovando eventualmente l’espressione per δε. Il calcolo del limite consiste invece nella ricerca del valore di ℓ.

Esempio 1 Verificare il limite: ( ) 4 lim 2 1 9 xx+ = La disuguaglianza: 2x+ −1 9 <ε

deve essere soddisfatta in un intorno di x0 =4, della forma (4−δε; 4+δε

)

. Risolviamo:

2 8 8 2 8 4 4

2 2

x x ε x ε

ε ε ε ε

− < − < ⇒ − < < + ⇒ − < < +

La soluzione trovata è con tutta evidenza un intorno di 4 di raggio 2 ε ε δ = . Esempio 2 Verificare il limite:

(

2

)

1 lim 2 3 1 xx − = −

Si tratta di un caso banale, dove esiste il valore (1)f = − e la funzione si stabilizza proprio attorno ad esso. 1 La definizione si applica nel seguente modo:

2

0 ε tale che se 0 x 1 ε 2x 3 ( 1)

ε δ δ ε

∀ > ∃ < − < ⇒ − − − <

La verifica consiste nel risolvere la disequazione 2x2− − −3 ( 1) < provando che essa è soddisfatta in un ε

intorno di x0 = . Procediamo: 1 2 2 2x − − −3 ( 1)<ε − <ε 2x − <2 ε 2 2 2 2 2 2 1 2 0 2 2 1 2 0 x x x x ε ε ε ε    − > −  − + >     ⇒  ⇒   − <− − <       4−ε2 4 4+ε2

(5)

Prima disequazione: 2 1 0 1 2 2 x − +ε > ⇒ x = ± −ε Seconda disequazione: 2 1 0 1 2 2 x − −ε < ⇒ x = ± +ε

Intersezione delle soluzioni:

Come si vede la soluzione del sistema di disequazioni comprende senz’altro un intorno di x0 = , il cui 1 raggio è δε =min 1

{

− 1−ε2; 1+ε2−1

}

. Esempio 3 Verificare il limite: 2 lim 3 3 3 xx+ = La disuguaglianza: 3x+ −3 3 <ε

deve essere soddisfatta in un intorno di x =2, della forma (2−δε;2+δε

)

.

3x+ −3 3 <ε − <ε 3x+ − <3 3 ε 3 3 3 3 3 3 x x ε ε   + > −   ⇒  + < +    Prima disequazione: 3 y= −ε 2 2 3 3 1 3 3 1 0 3 y x y x x y y   = +   = + ⇒  ⇒ = −  ≥   

la parabola sovrasta la retta in

(

x1;+∞

)

. Troviamo x1:

2 3x+3= −3 ε 3x+ = −3 9 6ε+ε 1 x 3 3 y = ε 1 − 3 1 ε2 − −

+

1−ε2 1 ε2 − +

+

1+ε2

+

+

2 2x 2 > −ε 2 2x 2 < ε 0 1 1 ε2 − + − 1−ε2 1−ε2 1+ε2

(6)

2 2 1 1 (9 3 6 ) 2 2 3 3 x = − − ε+ε = − ε+ε Si vede che se se 2 2 0 3 ε ε − + < , la quantità 2 2 2 3 ε ε

− + è senz’altro più piccola di 2. Questo accade quando 2

ε

2

3 < εε<6. Per valori di ε più piccoli di 6 risulta quindi x1< . D’altronde il condominio della 2 funzione f x( )= 3x+3 è

[

0;+∞

)

quindi i valori di ordinata dei punti sulla funzione che stanno sotto

3

y= possono distare da y=3 al massimo 3, pertanto avere ε<6 non contraddice la definizione di limite nel senso che sono tutti i valori ammissibili per quella funzione.

Seconda disequazione: 3 y= +ε 2 2 3 3 1 3 3 1 0 3 y x y x x y y   = +   = + ⇒  ⇒ = −  ≥   

la retta sovrasta la parabola in

(

−1;x2

)

. Troviamo x2:

2 3x+3= +3 ε 3x+ = +3 9 6ε+ε 2 2 2 1 (9 3 6 ) 2 2 3 3 x = − + ε+ε = + ε+ε ed evidentemente x2> . 2

Intersezione delle soluzioni:

Come si vede la soluzione del sistema di disequazioni comprende senz’altro un intorno di 2, il cui raggio è

{

1 2

}

min 2 x x; 2 ε δ = . Esempio 4 Verificare il limite: 2 3 5 6 lim 1 3 x x x x → − + = − La disuguaglianza: 2 5 6 1 xx+ ε − < 2 x 3 3 y = +ε 1 − 3 0 2 3x + 3 3 > −ε 1 x 3x + 3 3 < ε 1 − x2

(7)

deve essere soddisfatta in un intorno di x =3, della forma

(

3−δε; 3+δε

)

. In questo caso la funzione non può essere calcolata in x =3, che comunque è un punto di accumulazione per il D:ℝ−{ }3 .

Osserviamo che anche il numeratore ha x =3 come radice, quindi conviene semplificare, operazione che può essere eseguita solo se x ≠3:

(x−3)( 2) 3 x x − − − <1 εx−3 <ε ⇒ − < − <ε x 3 ε ⇒ 3− <ε x< + 3 ε

La soluzione trovata è con tutta evidenza un intorno di x0 =3 di raggio δε =ε.

Studiare tomo C1 pp 32-35; es p29n1, verifiche limiti p 322 n3,9,11, p323 n20.

3

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

[r]

Possiamo studiare la restrizione della funzione ad una curva che passa per il punto (1, 1) T (attenzione a scegliere una curva che non intersechi la bisettrice x = y in un intorno

■ Quindi il vero argomento della prima funzione non é la seconda funzione, ma un normale valore, che può avere qualsiasi origine (variabile, espressione ecc...), e in particolare

Il concetto di limite ha una lunga storia; alcune tappe: gli antichi greci in parti- colare con Eudosso e Archimede immaginarono ed usarono un ”principio di esaus- tione”

Negli altri casi classificare il tipo di

©Paola Gervasio (UniBS) - Analisi Matematica 1 Punti di discontinuit` a

To adjust the amount of space set aside for each question, place the insertion point to the right of the vertical space (the large green down arrow that’s visible at the end of