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SISTEMA MOBILE MAPPING GEOSLAM ZEB HORIZON PER IL RILIEVO 3D DI UN POZZO

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Academic year: 2021

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26 GEOmedia n°6-2020

REPORT

C

on il Sistema Mobile

Mapping ZEB Horizon è stato possibile acqui-sire il pozzo. Il soggetto si pre-senta come pozzo piezometrico profondo 30 m con diametro di 3,6 m, con un alta difficoltà di acquisizione: le superfici estre-mamente regolari del pozzo hanno reso l’attività di rilievo con tecnica SLAM molto com-plessa, l’algoritmo che genera il modello a nuvola di punti 3D deve essere estremamente potente per poter riuscire a ge-nerare un dato corretto anche in una condizione di estrema

omogeneità superficiale. Per effettuare il rilievo è stato impiegato: il sistema Mobile Mapping ZEB Horizon, dell’a-zienda GeoSLAM, leader nelle soluzioni tecnologiche 3D in movimento. Si è scelto di impiegare questo strumento soprattutto per la sua versatilità (può essere montato su auto, drone, fatto calare in cavità profonde ecc…) e per la facilità di utilizzo: leggero e compatto, veloce in fase di rilievo e sem-plice nel processare il dato; un supporto per sospensione per ZEB Horizon; una Stazione

Totale e un set di sfere di riferi-mento per le scansioni laser.

Il rilievo

Il rilievo si è sviluppato in tre fasi principali.

Prima fase

Dopo aver controllato lo scena-rio si è deciso di posizionare le sfere in modo che rispondessero a due requisiti: che tutte fossero facilmente rilevabili da una sola posizione della stazione totale e tutte facilmente individua-bili all’interno della nuvola. Si è proceduto, quindi, con la

MicroGeo ha avuto

l’occasione di sperimentare lo strumento ZEB Horizon per acquisire in 3D un pozzo piezometrico.

Lo scenario non è quello dei più semplici da rilevare. Questa tipologia di pozzi, infatti, si estende in

profondità per diverse decine di metri e con i tradizionali sistemi di scansione è praticamente impossibile ottenere un’acquisizione 3D completa del soggetto.

SISTEMA MOBILE MAPPING

GEOSLAM ZEB HORIZON PER IL

RILIEVO 3D DI UN POZZO

di Simone Orlandini

Fig. 1 - Supporto per sospensione utilizzato per calare il Sistema Mobile Mapping ZEB Hori-zon all'interno del pozzo

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REPORT

battitura del centro delle sfere (sono stati battuti per ogni sfera tre punti tramite i quali si è potuto ricavare il centro) da parte della Stazione Totale per la georeferenziazione del modello 3D.

Seconda Fase

La seconda parte ha riguarda-to il rilievo del pozzo con lo strumento ZEB Horizon. Le sfere sono state scansionate nella sessione di rilievo dina-mico intorno all’apertura del pozzo, ponendo particolare attenzione al fatto che potesse-ro essere acquisite con elevata risoluzione.

Poi, senza interrompere la sessione di scansione il sistema Zeb Horizon è stato calato tramite supporto per sospen-sione all’interno del pozzo, dove è avvenuta l’acquisizione a 360° della cavità (Fig. 2; v

video). Per una profondità di rilievo fino a 30 m.

Terza fase

La terza ed ultima fase ha por-tato alla restituzione del dato grezzo a nuvola di punti 3D del pozzo all’interno del sof-tware GeoSLAM Hub. Prima di lanciare il processing sono stati modificati due pa-rametri rispetto alla configu-razione standard: la voce Voxel

Density e la Windows Size. In

spazi chiusi e omogenei super-ficialmente come nel nostro caso è consigliabile diminuire

il primo parametro in modo da aumentare le dimensioni del voxel (volumetric picture

ele-ment) e avere un maggiore

det-taglio volumetrico. Il secondo parametro – che si riferisce alla quantità di dati utilizzati per l’allineamento all’interno di una sessione di rilievo 3D – invece va aumentato negli spazi chiusi (Fig 2.).

Terminata l’elaborazione il risul-tato finale è srisul-tato aperto all’in-terno di GeoSLAM Draw dove la nuvola è stata georeferenziata tramite le coordinate del centro delle sfere ricavate dal rilievo

Fig. 2 - Settaggio dei parametri per il processing per la restituzione del dato grezzo a nuvola di punti 3D.

Fig. 3 - Individuazione delle sfere all'interno di GeoSLAM Draw per georeferenziare la nuvola di punti.

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REPORT

topografico della Stazione Totale (Fig. 3) e dove sono state estratte le viste bidimensionali tramite gli strumenti di editing che fornisce il software (Fig. 4).

Risultato finale: rilievo ri-uscito. La nuvola di punti finale (Fig. 5) presenta un valore RMS tra la nuo-va posizione delle sfere rispetto alle coordinate prese dalla stazione totale molto basso (1 cm; Fig. 6).

Per la realizzazione del ri-lievo del pozzo, della zona circostante e l’elaborazio-ne dei dati ci sono volute circa 2 ore, tra posiziona-mento delle sfere, battitu-ra con la Stazione Totale, rilievo dinamico con ZEB Horizon (ca. 10 min.).

Fig. 5 - Individuazione delle sfere all'interno di GeoSLAM Draw per georeferenziare la nuvola di punti.

Fig. 6 - Estrazione di viste bidimensionali all'interno della piattaforma GeoSLAM Draw.

PAROLE CHIAVE

Rilievo; 3D; mobile mapping systems; GEOslam; zebhorizon

ABSTRACT

MicroGeo had the opportunity to experiment with the ZEB Horizon instrument to acquire a piezometric well in 3D.

The scenario is not the easiest to detect. This type of wells, in fact, extends in depth for several tens of meters and with traditional scanning systems it is practically impossible to obtain a complete 3D acquisition of the subject.

With the ZEB Horizon Mobile Mapping System it was possible to acquire the well. The subject presents itself as a 30 m deep piezo-metric well with a diameter of 3.6 m, with a high difficulty of acquisition: the extremely regular surfaces of the well have made the survey activity with the SLAM technique very complex, the algorithm that generates the 3D point cloud model must be extremely powerful in order to be able to generate a correct data even in a condition of extreme surface homogeneity.

AUTORE

Simone Orlandini info@microgeo.it

D I G I T A L W E E K

10 – 14 maggio

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