• Non ci sono risultati.

Rassegna storica salernitana. A.10, n.1/4(1949)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Rassegna storica salernitana. A.10, n.1/4(1949)"

Copied!
235
0
0

Testo completo

(1)
(2)

MICHELANGELO SCHIPA STORICO DI SALERNO

Si son compi ut i nell’ o t tobr e scorso dieci anni dalla d i part i t a di Michelangelo Schipa, e Salerno si accinge a rinfrescarne, con degni riti, la me m o ri a: Salerno, di cui egli fu e ri mane lo storico insigne. Si p e r me t t a a me, che ebbi l 'onore di essere sua scolara, di ri cordare qui il c o n t en ut o ed il valore dell’o pe r a Sua, in quanto illustratrice della storia della nobilissima t erra salernitana. Michelangelo S chi pa v enne a S al erno nel 1878, gi ovane l au reato, chiamatovi dalla fiducia di Francesco De Sanctis, allora ministro della P u bbl i ca Istruzione, che aveva p ot ut o conoscerl o ed apprezzarlo neH’Uni versit à di Napoli, dove lo aveva avut o scolaro. Francesco De Sanctis sapeva di m a n d a r e al Liceo " Tas so „ un degno e preparati ssi mo gi ovane, ma non pot eva s apere di fare con quella nomi na un vero d o n o alla città di Salerno, che egli, nativo della vicina Irpinia, aveva par ti colarment e cara. D ' a l t r a parte, la città esercitò sul gi ovane pen so so e colto u na s ugg es t io ne che contribuì a for marne la personalità di st udioso, ed a dare alla sua fatica di scrittore un indirizzo ben definito e propr i o. P er c h è lo Schipa si era fino allora o c c u pat o di l et t eratur a e di poesia, ma il giovane i nge gno non par eva aver anc or a t rovat o la sua via: fu Salerno che la rivelò a lui ; ed essa era così c on s on a al suo austero t emper ament o di s t udi os o ed ai suoi gusti, c ul tur a lme nt e aristocratici, che in quella via egli p e r d u r ò poi sempre, i m p r i m e n dovi orme indelebili.

Mille ottocento set t ant a otto ! Unificata da pochi anni l’Italia, dai migliori si avvertiva là necessità, e direi anche l ' i mper i os o dovere, di studiarne il l u n go t ravaglio s t o r i c o : sicché v e ni vano nelle varie regioni s o r g e n d o società culturali, che si a s s u m e v a n o come compito di i ncoraggi are, di di ri gere e di pubbl icar e ri cer che, rivelatrici spesso di svent ure l u n g a me n t e d ur a te dal p o p ol o italiano, e più spesso ancora di glorie. Due anni pri ma era stata fondata la Società Storica Napoletana; e gli auspici che si potè

— —

­

­

(3)

-vano t rar re per la vita avvenir e di quel sodalizio er an o tali da far presagi re le b e n e me r e n z e g r a n d i da esso poi ac quis t ate nella vita culturale italiana, b e n e me r en z e che l’han mess o in pri mi ssima linea fra le società storiche consorelle. V i ce - p r e si d e n t e di quella Società era B ar t ol omeo Capas so , i n d a g at o r e sapi ent e ed at t ent i s­ simo delle vi cende r e mo t e di Napoli a Lui cara, ed ac cant o al C apas s o, s egr et ari o della Società, una originale fi gura di patriotta e di studioso, G i u s e p p e De Blasiis, già c o m b a t t e n t e p e r la sua terra, rivelatosi poi, a nc or a per a m o r e di lei, ri cercator e geniale di memori e, vivace esposi t ore di esse, nell’ uni versi t à napol et ana d o t t o e di si nteressat o ani mat or e di giovani studiosi di storia : del De Blasiis lo Schi pa era stato scolaro. Quest i bene me r i ti e cari uomi ni avvert i vano, come del resto i migliori fra i c ont empor ane i scrittori di storia, che la fatica d ur a ta dagli storici italiani nel pe­ r i o do ri s orgi ment al e a n d a va non solo cont i nuat a, bensì anche af­ finata e migliorata, s g o m b r a ormai dalle passioni sia p u r magna- • nime, l ibera dalla finalità c ont ing e nt e di t rar re ad e nt us ia s mo e di s p r o n ar e all'azione : assai più scr upol os a e direi addirittura mort i fi cant e o cc or r e va che fosse la ricerca, più vigile l 'es ame del­ le fonti, più sottile e castigata la critica di esse. Veniva afferman­ dosi per ta nt o in Italia e fuori quello che si usò poi chi amare ap­ p un t o m e t o d o storico; e gli studiosi napol et ani furon pront i a seguirlo, soltanto che, alieni da ogni es t remi s mo, essi furon tra col oro che s e p pe r o tenersi meglio l ontani dalle esagerazioni, le quali a t t en u ar on o e di mi n u ir o no le b e n e me r e n z e - che ri­ m a n g o n o p u r s em p r e gr a nd i - di quel me t od o . P er c h è negli storici napol et ani vistoso ri mase l 'a p p ar a t o erudit o, ma relegato di solito nelle note, o n d e sintetico e pos s i bi l ment e vi goroso ri­ manes s e il testo; mai trasandat a, la for ma linguistica. E lo Schipa, più giovane, meglio al cor rent e di q u a n t o si p r o d u c e v a fuori di Italia, cultore di l et t eratura e di arte poetica, si t rovava in con­ dizioni di vant aggi o ri spet t o agli altri storici napoletani.

Ve nut o d u n q u e a Sal erno nel 1878, egli t rov ò la sua via, e - come dicevo - la s ug ges t ione del l' ambi ent e vi e bbe certo parte: una città antica, che nel m edi o evo aveva attinto alte vette del sapere con la famos a scuol a medi ca ed alte vette della potenza al t e m p o del domi ni o l o n g o b a r d o ; vicino, a por t at a di mano, la badi a be n ed e t ti n a di Cava, di cui le vecchie p e r g a m e n e racchiu­ d eva no segreti a nc or a inviolati ; quiete della vita provinciale; mol­ lezze di effluvi marini invitanti alla meditazione; ampiezza di oriz­ zonti ; rovi ne i ncomben t i di un castello o nu st o di storia ; visione

(4)

M ichelangelo Schlpa Storico d i Salerno

5 di una costiera bellissima, che col solo n om e - Amalfi - ri chi ama tutto un passato di ricchezza e di civile potenza.

L’anno d o p o il suo arrivo lo Schi pa p ubbl icava nella “

Cro

naca annuale del Liceo Tasso „

uno "

Stadio storico letterario su

Alfano I arcivescovo di Salerno

;

ed è con c ommoz i one che lo si legge ora nelle pagi ne ormai un p o ’ fruste che p r e ce d o n o le notizie di r egolament i e di pr o vv ed im e nt i ministeriali così s o r p a s sati, ed il testo di temi di composi zi one vecchiotti, ed i nomi di scolari dei quali pochi d e b b o n o oggi sopravvivere. Esse sole, le pagine del gi ovane professori no, che a b b i an o anc or a valore : perchè, pur essendosi altri st udiosi interessati del do t to vescovo salernitano (e ri cordo il notevole studio del Falco, che più d e t t a ­ gliatamente dello Schi pa t ratta di Alfano scrittore, ma lascia i nt e gra l’i nquadrat ura storica dat a da lui) quelle pagi ne r i mà n go n a n cor vive, e poco in esse è da c o r r eg ge r e o da mutare.

Fin dagli inizi a p p r e n d i a m o quale fosse la posizione che lo Schipa pr e nd eva nel gi udi care il medi o e v o : e quella posizione ci appare sorret ta da un a dot tri na ammi revol e in un gi ovane, ed ispirata ad un sano equilibrio di giudizio. Accanto alla sicurezza della informazione, 1’ a mo re per le città campane, delle quali nel medio evo gli abitanti “ r e pu t an d os i eredi e custodi delle istitu zioni romane, trafficando in Ori ente, in Africa ed in Ispagna, i m parando con la l i ngua la cul t ura degli Arabi e co n os ce n do quella dei Greci e dei Latini, dava no al mezzodì un a certa super ior it à intellettuale sulle altre parti d'Italia „. Avanti a tutte Salerno, int orno al mille centro politico ed intellettuale dell’Italia meridionale, ca pitale di un pri nci pato e sede di un a celebre scuola che non era soltanto medica, ma altresì letteraria, e d ove accant o a Ga le no e ad Ippocrate si s t udi avano Orazi o e Virgilio ed Ovidio.

Alfano a ppr es e a quella scuola scienze medi che e grammati ca, poesia e musica. Poi, per sua ventura, s’ i ncont rò con Desiderio, che lo volle suo c o m p a g n o nella visita che rese a Firenze a Vittore II, e nel viaggio alla badi a di Mont ecas s ino, della quale d o v ev a diventare il g r a n d e abate. Ivi i due prelati c o n o b b e r o Feder ico di Lorena, il fut uro pa pa Stefano IX: Desi deri o di Mont ecas s ino, Stefano IX, Alfano stesso, nomi gloriosi della civiltà medi oevale, bellamente legati alla storia della cultura e della Chi esa !

Stefano IX volle Alfano p r i ma abate di S. Benede t to di S a ­ lerno, poi arcivescovo della città; per t ant o egli si t rovò capo della Chiesa salernitana nel periodo, così dens o di avvenimenti , che vide la decadenza del pr i nci pato l o n g o b a r d o e l ' as s ur ger e al do

­

-­ ­ ­ ­ ­ ­

(5)

-mi n i o del n o r m a n n o R o b e r t o il G u i s c a r d o : si r i vel ò o r a a m i c o del p r i n c i p e Gi s ul f o, o r a di R o b e r t o , p u r s e m p r e a mi c o del P a p a . E p e r c h è q u e l p a p a fu u n o dei pi ù g r a n d i u o m i n i del m e d i o e v o , " la i m p o r t a n z a di A l f a n o nella s t o r i a civile sta n e l l ' e s s e r e st a t o u n o dei pi ù a r d e n t i e d illustri c a m p i o n i e s e g u a c i del s i s t e m a t e o c r a t i c o di I l d e b r a n d o „. M a Al f an o n o n fu s ol o m e d i c o , m o n a ­ co, a r c i v e s c o v o , fu a n c h e s c r it to r e, a g i o g r a f o e d i n n o g r a f o , a u t o r e di ver si pr of a n i di r e t t i ad u o m i n i del s u o t e m p o . P a r e c c h i dei c o m p o n i m e n t i suoi, c o n s e r v a t i in codi ci de l l a b a d i a di M o n t e c a s - si no, lo S c h i p a r i p u b b l i c a v a c o r r e g g e n d o , e q u a l c u n o ne f a c e v a s t a m p a r e p e r la p r i m a volta, m a tutti e s a m i n a v a c o n finezza l o d a n d o n e l ' a u t o r e m e n o di q u a n t o n o n a b b i a fatto p o s t e r i o r m e n t e il Falco; m a e s a l t a n d o a r a g i o n e , a t t r a v e r s o l’e s e m p i o di lui, il v a l o r e del s ecol o XI nella s t o r ia del l a cu l t u r a, e m o s t r a n d o pe r q u a l v e n a , sia p u r sottile, la l e t t e r a t u r a m e d i o e v a l e t e n n e vivo, s p e c i a l m e n t e in q u e s t e n o s t r e t er r e , il f u o c o de l l a civiltà latina. E q u e s t o r i c o n o s c i m e n t o , f o r m u l a t o al l or a d al l o S c h i p a c o n g i o ­ vani l e b a l d a n z a , mi p a r c he r i m a n g a f o n d a m e n t a l m e n t e g i us to a n c o r a o g g i , d o p o t a n t o l a v o r o l e t t er ar io e critico.

L o s t es so m o d e s t o a n n u a r i o del Li ce o di S a l e r n o p u b b l i c a v a nel 1880 “

La Cronaca am alfitana

„, u n o scr i t t o di m e t o d o l o g i a , u n p o ' a r i d o e p e s a n t e p e r i p r o f a n i di sci enze s t or i che, m a e s e m ­ p i o di a u s t e r a d i s c i p l i n a di l a v o r o p e r chi si o c c u p i di critica d e l ­ le fonti di s t o r ia m e d i o e v a l e . La „

Cronaca am alfitana „

ci dice c o m e il g i o v a n e S c h i p a a v e ss e a ss i mi l at o i mi g l i o r i i n s e g n a m e n t i c h e v e n i v a n o d' ol t re Alpi d a g l i e d i t o r i dei "

M onum enta Germa-

niae M istorica

e, se n o n m ' i n g a n n o , egli fu il p r i m o ne l l ’Italia m e r i d i o n a l e a p o s s e d e r e c o m p i u t a m e n t e il m e t o d o cri t i co p e r cui va a b u o n di ri t to c e l e b r e q u e l l ’ ac c o l t a di d o t t i t e de sc hi . Perchè il T r o y a p r i m a , e d il C a p a s s o d o p o , m o l t e cos e di q u e l m e t o d o a v e v a n m o s t r a t o di c o n o s c e r e , e mol t e, nella l o r o genialità, di int ui r e, p u r s e n z a c o n o s c e r l e ; m a i n s o m m a di n o n i n t e r ame n t e p o s s e d e r l o .

Gli an n i dall' 80 all’ 87, d a t a di p u b b l i c a z i o n e del l a "

Storia

d el P rincipato longobardo d i Salerno

», f u r o n o di l un g a , mi nu­ ziosa, di rei m o rt i f i c a n te p r e p a r a z i o n e al v o l u m e , t ra le fatiche d e ll ’ i n s e g n a m e n t o , che lo S c h i p a i m p a r t i v a c o n q u e ll a cu r a che gli fu a bi t u a le a l l or a e s e m p r e , nel L i c e o c o m e n e ll ’ Uni ver s i t à , e de l l a q u a l e r i m a n e a t e s t i m o n i a n z a lo "

Schema delle lezioni di

Storia spiegate nel R. Liceo d i Salerno secondo g li u ltim i pro­

gram m i

ed i t o nel 1884.

(6)

P e r la sua “

Storia del Principato „ V

a u t o r e a t t i n g e v a alla

e r u d i z i o n e meridionale, alla “

Series Principutn qui Langobardorum

aetate imperarunt „

d el l’ a b a t e s e t t e c e n t e s c o S a l v a t o r e M a r i a De Blasi, all' annalista De Me o , e s o p r a t t u t t o al "

Codex diplornaticus

Cavensis

„ di recente e di zi o n e ; m a q u e l l e fonti egli r i v e d e v a al l u m e de l l a critica m o d e r n a , ut i l i zz ando gli st u d i del Pertz, del K ò p k e , d el l o Hirsch. P u r e , p e r q u a n t o g r a n d e fosse la sua a m m i ­ r a z i o n e p e r questi ùltimi, egli n o n m a n c a v a di s o t t o p o r n e a d analisi a t t e n t a e d oculata i giudizi, s p e ss o c h i a r en d o l i , c o r r e g g e n d o l i , a p p o r t a n d o v i aggiunte : e la critica p o s t e r i o r e gli ha in g e n e r e d a t o r a g i o n e .

D a q u e l l e fonti edite, e d a altre i n ed it e d a lui r i t rovat e, l a S c h i p a t r a e v a uu r a c c o n t o m i n u t o ed a t t e n t o , l i n g u i s t i c a me n t e p r e g e v o l e . E fu a tt r a v e rs o q u e l l a n a r r a z i o n e che i cul t ori delle p a t r i e m e m o r i e c o n o b b e r o la s t or i a del m e d i o ev o l o n g o b a r d i c o di S a l e r n o : densa di a v v e n i m e n t i , r i cc a di luci e di o m b r e , int rec- c i a n t e s i st r e t ta me nt e alla st ori a degl i altri c e n t r i di vita de ll' Italia M e r i d i o n a l e , di Be ne ve nt o, di Napol i , di C a p u a , di Amalfi, del l a P u g l i a , i n s i e me ai qua l i la città e r a o g g e t t o di c u p i d i g i a p e r 1’ i m p e r o di Ori ent e e p e r q u e l l o di O c c i d e n t e , pei P a p a e pel m a r c h e s e di Spoleto, aneli' e sso di o r i g i n e l o n g o b a r d a , e v e n i v a f r e q u e n t e m e n t e i mp o v e r i t a d a s c o r r e r i e m u s u l m a n e . P e r t a n t o , p e r s c r i v e r e la storia de l l a l o n g o b a r d a Sa le r n o , o c c o r r e v a p r e s t a r e a t t e n z i o n e agli a v v e ni me nt i c oevi dell' Italia tutta, dell' E u r o p a o c c i d e n t a l e , dell' O r i e n t e ba l c a n i c o , dell' Africa m e d i t e r r a n e a : a l t ri ­ m e n t i si r i schiava di n o n i n t e n d e r b e n e q u a n t o a v v e n i v a in essa.

E r a n q u a t t r o c e n t o e pi ù anni di storia, p e r c h è a r i n t r a c c i a r e le o r i g i n i d e l Pr i n c i p a t o l o n g o b a r d o di S a l e r n o lo S c h i p a d o v è ri farsi alle vi c ende del D u c a t o di B e n e v e n t o , il qua l e , a s s o g g e t t a n d o S a l e r n o v e r s o la fine del l a p r i m a m e t à del s e t t i mo s e c ol o , la r e s e , d a b i z a n t i n a , l o n g o b a r d a . U n o dei d u c h i di B e n e v e n t o , Ar e c hi II - c h e e b b e ambi zi oni g r a n d i , m a a n c h e va l or e ed a r d i m e n t o p a r i alle a m b i z i o n i - la elesse anzi a s ua res i de nz a , p r e f e r e n d o l a alla c a p i t a l e , 1' a bb el lì di c o s t r u z i o n i e 1' a r r i cc h ì di p r o d o t t i , t a nt o c he e s s a p o t è a p p a r i r e " ch i a r a nel m o n d o , pr ecel sa, p r e c l a r i s si ma , a b b o n d a n t e di ricchezze „.

S o l o d o p o due secoli dalla c o n q u i s t a b e n e v e n t a n a S a l e r n o si e r e s s e a d i n d i p e n d e n z a c o n un p r i n c i p e Si conol f o. L a s c i s s i o ne d a B e n e v e n t o p a r si r i c o n n e t t a - e il P r i n c i p a t o di S a l e r n o s a r e b b e cos ì n a t o s o t t o auspi ci g l or i os i - a quel la b a t t a g l i a n a v a l e di O s t i a d e l l ’ 846, in cui i m a r i n a i di Na p o l i , di G a e t a e di Amal f i ,

(7)

al c o m a n d o del c o n s o l e C e s a r i o , s c o n f i g g e n d o g l ’ infedeli, s a l v a r o n o R o m a c r i s ti a n a e p a p a l e d a l l ’ o n t a di u n ' i n v a s i o n e s a r a c e n a . E 1’ a v e r a v u t o inizio il P r i n c i p a t o - di cui i conf i ni r a g g i u n g e v a n o a s u d la r e g i o n e c o s e n t i n a e d a n o r d il b o r g o di S o r a - all' i n ­ d o m a n i de l l a di f es a di R o m a , f at t a dal l e for ze c r i s t i an e del l a C a m p a n i a colla c o o p e r a z i o n e del M a r c h e s e G u i d o di S p o l e t o e coll' i nt e s a del re L u d o v i c o , p a r v e p r e a n n u n z i a r n e la s t or i a f u t u r a , i n t e s s u t a t u t t a di s t r e n u a di f esa dal l e i n c u r s i o ni m u s u l m a n e e di r e s i st e n z a a p r e t e s e i mper i al i , papal i , s p o l e t i n e : vi si i n n e s t a r o n o f r e q u e n t i r i v o l uz i o n i i n t e r n e , e l ot t e c o n t r o i p ri nc ip i l o n g o b a r d i di B e n e v e n t o e di C a p u a .

T r a le p a g i n e p i ù vivaci del l a "

Storia del P rincipato

„ s o n o q u e l l e d e d i c a t e dal l o S c h i p a all’ a s s e d i o c h e la città e b b e a sof frire n e g l i a n n i 871 - 72 a d o p e r a dei M u s u l m a n i , dai q u a li p o t è salvarsi a s t e n t o , p e r 1’ e r oi c o d u r a r e dei c i tt adi ni alla f a m e e d alla s of ­ fer e nza, p e r l’ abilità del p r i n c i p e Gu ai f e r i o , e p e r il v a li d o , se p u r i n d ir et to , a iu t o c he le a p p o r t ò l ' i m p e r a t o r e L u d o v i c o II a s s a l e n d o gl' i nfedeli che c o n t e m p o r a n e a m e n t e a s s e d i a v a n o Bene- v e n t o . G u a i f e r i o d o v e t t e p a g a r e 1' ai u t o r i c o n o s c e n d o la d i p e n d e n z a d a l l ’ i m p e r a t o r e ; m a egli e r a i n d o m i t o e fiero, e d a p p e n a L u d o v i c o fu t o r n a t o ol t re Alpi s c o ss e q u e l l a d i p e n d e n z a , a v v a l e n d o s i d e l l ’a p ­ p o g g i o del p a p a e d e g l i S p o l e t i n i : d e s t r e g g i a n d o s i poi, egli e d il s u o s u c c e s s o r e G u a i m a r i o I, p e r r i m a n e r e l i b e r o d al l’ u n o e dagli altri. E d è poi v e r o che p e r o t t e n e r n e 1’ a iu t o c o n t r o G u i d o di S p o l e t o G u a i m a r i o r i c o n o b b e il p r i m a t o d e ll ’ I m p e r a t o r e di Or ie n t e ; m a n o n c o r s e t r o p p o t e m p o c he r i t o r n ò a d a c c o r d a r s i di n u o v o c o n lo s p o l et i n o , il q u a l e p a r e gli p r o m e t t e s s e il g o v e r n o di B e n e v e n t o . P e r t a n t o , G u a i m a r i o fu il p r i m o fra i p r i n c i p i di Sa l e r no a c o n c e p i r e il d i s e g n o di e s t e n d e r e il s u o d o m i n i o su B e n e v e n t o ; m a mal glie ne incolse, c hé il g a s t a l d o di Avel l i no lo t r a ss e in i n g a n n o , a c c e c a n d o l o m e n t r e egli si d i r i g e v a a p p u n t o v e r s o Be­ n e v e n t o : ed il s o g n o a m b i z i o s o di lui si a b b a t t e t t e alla mi s e r e vol e di s gr azi a.

Difficile p e r i o d o di vita, quel l o, p e r la C a m p a n i a , di b a t t e n t es i t r a ri bel l i oni al d o m i n i o b i z a nt i n o ed assalti dei M u s u l ma ni , t r a v a g l i a t a dalle c u p i d e a m b i z i o n i dei tre p r i n c i p i l o n g o b a r d i di B e n e v e n t o , di C a p u a e di S a l e r n o , n o n c h é dei d u c h i di N a p o l i e di Amalfi : a v ol t e si u n i v a n o a l c un i di essi in l e ga p e r u n ' azione c o m u n e , m a si r i t r o v a v a n o s u b i t o d o p o ne mi ci e d i nvi di più di p r i m a ! Si cché la s t or i a di q u e i t e mp i è pei n o s t r i paesi una s tor i a m i nu t a , i nt r i ga t is s i ma , s p e s s o i nc er t a, c he fu b e n e m e r e nz a

(8)

g r a n d e d e ll o Schipa d i s t r i ga r e e chi ari re, c o n u n a fatica che d o p o di lui n o n è stata r i p r e s a se n o n p a r z i a l m e n t e , e n o n in m o d o c h e del t u t t o soddisfaccia, dal G a y nel s u o "

L ’ Italie m eridionale

e t

/'

em pire bizantin

„.

T a l o r a una delle città c a m p a n e i m p o n e v a a d altre il s u o p r e ­ d o m i n i o : così fu di C a p u a , c he al t e m p o dell' a c c o r t i s s i m o e d a v i d o P a n d o l f o C a p o di f e r r o r i unì s ot t o di sè t u t t a la L o n g o b a r d i a m e r i d i o n a l e . Ma alla m o r t e di P a n d o l f o (981) il s uo d o m i n i o si d i v i s e ; e d a Salerno t o c cò di e ss e r c o n q u i s t a t a d a Amalf i, d i v e n u t a f r a t t a n t o " pr o s p e r a ed o p u l e n t a più di q u a l u n q u e città di L o n g o ­ b a r d i a „. Br ev e t e m p o d u r ò q u e l d o m i n i o , p e r c h è già nel 983 S a l e r n o c on una s o m m o s s a r i a c q u i s t a v a la s u a libertà, a v v i a n d o s i a s u a v ol ta pe r quel l a via di g r a n d e z z a e di p r e d o m i n i o de l l a q u a l e r a g g i u n s e la v e t t a al t e m p o di G u a i m a r i o V. Q u e s t i e b b e la v e n t u r a e la sa ga c i e di avval ersi del l a n u o v a for za a p p a r s a sul l ' o r i z z on t e storico del M e z z o g i o r n o d' Italia-: gli a v v e n t u r i e r i n o r m a n n i , i quali a p p a r t e n e v a n o a d u n p o p o l o che p o s s e d e v a a n c o r a i n t a t t e tutte le sue e n e r g i e : g u e r r i e r o , scaltro, c o n q u i s t a t o r e d ' i s t i n t o . G u a i m a r i o si a vval se p r i ma del v a l o r e bellico dei n u o v i v e n u t i , poi delle d i s c o r d i e i n t e r n e t r a essi, p e r e s t e n d e r e il d o m i ­ ni o s a l e r n i t a n o su C a p u a , su Amalfi, su S o r r e n t o , su G a e t a , e d i m p a d r o n i r s i infine del l e c o n t e e n o r m a n n e di A ve r s a e di P u g l i a . L a s u a pare nt el a e la s u a ami ci zi a f u r o n r i ce r c at e dalle pi ù p o t e n t i f ami gl i e d' Italia ; S a l e r n o d i v e n n e c e n t r o d ov i z i o s o di u n v a s t o d o m i n i o , e s e d e di u n a co r te m a g n i f i c a .

M a a p p u n t o q u e l l a val ida g e n t e n o r m a n n a che a v e v a a i u t a t o G u a i m a r i o V nell’as ces a , d o v e v a , d i v e n t a t a c o n s c i a de l l a s u a forza, d e t e r m i n a r e lo s m e m b r a m e n t o e poi la fine dei P r i n c i p a t o di S a ­ l e r n o Il n o r m a n n o d u c a di P u g l i a e di C a l a b r i a R o b e r t o il G u i ­ s c a r d o , c h e coi pri nci pi Sa l er ni ta ni si e r a i m p a r e n t a t o , s p o s a n d o la s o r e l l a di Gi sul f o II, Si ch e l g a i t a - " bel l a e sa ggi a , o n e s t a e p u d i c a , virile neH’a n i m a e p r o v v i d a nei c ons i gl i „ - nel 1077 si i m p a d r o n ì d e ll a città d o p o un a s s e d i o n o n i n o n o r a t a m e n t e sof f e r t o d a i c i t t a d i n i e da Gi s ul f o.

C o n la c a d u t a del p r i n c i p a t o di S a l e r n o finiva la s t or i a de l la L o n g o b a r d i a me r id i on a l e ; e c o n la n a r r a z i o n e di essa si c h i u d e v a a n c h e la "

Storia del Principato

„ del l o Sc hi pa . Ma a q u e l l a v o r o d e l l a s u a g i ov i n e z z a l ' a u t o r e r i m a s e s e m p r e s e n t i m e n t a l m e n t e l e­ g a t o , s ic c h é lo r i c o r d ò c o n p a r t i c ol a r e a t t a c c a m e n t o fra le s u e f a t i ch e di s t o r i c o o p e r o s o e geni al e , d e d i c a t e a v ol t a a vo l t a al m e d i o e v o n a p o l e t a n o , al p e r i o d o vicereale, a C a r l o di B o r b o n e ;

(9)

alle c o n t e s e sociali di N a p o l i nel M e d i o E v o c o m e alla così d e t t a r i v o l u z i o n e di Ma s a n i el l o; alla c u l t u r a n a p o l e t a n a del t e m p o del M u r a t o r i , c o m e al m o v i m e n t o i l l umi ni s t i co o agli Atti del P a r l a ­ m e n t o n a p o l e t a n o del 1820. E d a m ò s e m p r e S a l e r n o : lo d i m o s t r a l a vigile c u r a c o n la q u a l e t e n n e d i e t r o a q u a n t o v e n i v a via via p u b b l i c a n d o s i , e che p o t e s s e in q u a l c h e m o d o r i c o l l eg a r si alla s t o r i a del l a città. Fu c er to p e r i n c o r a g g i a r e gli s t u d i sulla Lon- g o b a r d i a m e r i d i o n a l e c he lo S c h i p a si s o b b a r c ò nel 1890 al l a v o r o di t r a d u z i o n e del li br o del l o H i r s c h sul "

Ducato d i Benevento

f in o alla caduta del regno longobardo

„, t r a d u z i o n e c he a v e v a sul l’o r i g i n a l e t e d e s c o il v a n t a g g i o di e s s e r e c o n d o t t a su " u n e s e m ­ p l a r e c he lo H i r s c h a v e v a a bel l a p o s t a a r ri cc hi t o di c or r e z i o n i e di a g g i u n t e , t r a e n d o p a r t i t o dalle n u o v e p u b b l i c az i o n i , pi ù o m e n o a t t i n e n t i al s o g g e t t o , a p p a r s e s p e c i a l m e n t e in G e r m a n i a fino al 1888 „; fu p e r chi a r i re , c o o r d i n a r e , c o r r e g g e r e notizie i m p r e c i s e , c h ' e g l i a p r o p o s i t o del l i br o del G a y gi à r i c o r d a t o , c o m p i l ò la l i m p i d a s u a n o t a "

Su ll’ origine del prim o nucleo della M onarchia

Siciliana

„; e volle lui p e r s o n a l m e n t e r e c e n s i r e p e r 1' Ar ch i vi o S t o r i c o N a p o l e t a n o o g n i n o t e v o l e p u b b l i c a z i o n e c he r i g u a r d a s s e la s t or i a di S a l e r n o e di Amalfi; e volle lui p r e s e n t a r e ai Lincei la c r o n a c a i n e d i t a d e l l o S t a s s a n o sugl i

" A vvenim enti

„ occor si dal 1799 al 1821 in u n a c i t t a d i n a de l la p r o v i n c i a di Sa le r n o , C a m ­ p a g n a . P i ù a nc o r a, p e r c h è a n c h e il p u b b l i c o di m e d i a c ul t ur a p o t e s s e i nt er e s s a r si alla st o r i a di S a l e r n o m e d i o e v a l e , egli

c o n d e n ­ sò, rifuse, svecc hi ò, c o r r e s s e la

" Storia del Principato

„, f o n d e n ­ d o l a c o n q u e l l a che sul "

Ducato Napoletano „

a v e v a p u b b l ic at a p o c h i a n n i d o p o : e fu il l i br o sul "

M ezzog iorno d’Italia ante­

riorm ente alla M onarchia

„, ed i t o dal L a t e r z a nel 1923, l ibro così d e n s o e r i cco di c o n t e n u t o , così e l e g a n t e nel l a f o r m a linguistica. Le linee della S t o r i a del M e z z o g i o r n o p r i m a del l a M o n a r c h i a so­ n o r i ma s t e a n c o r o g g i q u e l l e t ra c c i a t e dal l o S c h i p a , e c r e d o ri­ m a r r a n n o , p c r c h è mi p a r difficile c he u n o s c r i t t o r e tent i u na n u o ­ v a r i c o s t r u z i o n e d e l l ' a r d u o e c o m p l e s s o p e r i o d o , t a n t a è la serietà del l a ricerca, e così g r a n d e è il m a g i s t e r o d e l l ' a r t e d el l o Schipa.

Il n u o v o l i br o gli d e t t e la p o s s i bi l i t à - e c r e d o c he egli fosse lieto di a ve r l a - di i l l us t r ar e altri c i n q u a n t a a n n i del l a storia del m e d i o e v o s al er ni ta n o ; ed è tale storia, che la città p u ò a n d a r n e o r g o g l i o s a . Il G u i s c a r d o la e r e s s e a s u a d i m o r a , e vi os pi tò il g r a n d e G r e g o r i o VII esule d a R o m a ; e R u g g e r o II, gi à c ont e di Sicilia, n e l l ' a g o s t o del 1128 vi fu u n t o d u c a di P u g l i a e di Cala­ br i a. O t t e n u t a tale i nve s t it ur a , R u g g e r o t o r n ò nell' isola, e Salerno

(10)

p e r d e t t e la s u a dignità di capitale, " p r e c o r r e n d o di sette secoli „ - c o m e e b b e a scrivere p r o p r i o lo S c h i p a p e r u n a e p i g r a f e c he fu a p p o s t a nel 1927 sulla facciata del D u o m o s a l e r n i t a n o - " le ci t t à s o r e l l e nell' olocausto delle r i n o m a n z e alle sorti d' I t a l i a m a d r e „.

An g e l a Va l e n t e

A P P E N D I C E (1)

La cultura nel M edio Evo.

Il M e d i o Evo e b b e mol t i d e t r a t t o r i e molti panegi r i st i. P e r q ua l i f i c a r l o si ricorse alle m e t a f o r e delle t e n e b r e fitte, delle selve s e l v a g g e ; lo si disse i nv o l to in u n velo di cr e dul it à , d' illusioni e d ' i g n o r a n z a ; se ne r i du s s e t ut t a la vita al i na e r ò a s c e t i s m o del f r a t e . Altri, p e r contrario, lo c h i a m ò età gl o r io s a , in cui f i o r ir on o t u t t i i fat t ori d' ima p e r f et t a civiltà, le arti, le scienze, le civili isti­ t u z i o n i , i comme r c i e la l i be r t à di p e ns ie ro ; o p o e t i c a m e n t e ne r i m p i a n s e le splendidezze della cavalleria.

N o i n o n di spr ezzi a mo il M e d i o E v o c o m e 1' età d ' o g n i b a r ­ b a r i e , n è lo a do r i a m o c o m e il c o m p l e s s o d ’o g n i civiltà : il t e m p o d e l l e a d o r a z i o n i come del d i s p re z z o e delle d e r i s i on i é p a s s a t o . Si v u o l g i u d i c a r e u n ' e p o c a s t o r i c a ? se ne s t u d i i n o s p r e g i u d i c a ­ t a m e n t e le singole parti, e il g iu d i zi o c o m p l e s s i v o v er rà sicuro. Gl i s t u d i o s i del Medi o Evo s o n o stati molti; ma n o n c' è a n c o r a q u a n t o o c c o r r e per g iu d i c a r l o c on sicurezza, e il t e r r e n o d a d i s ­ s o d a r e r e s t a vastissimo.

V o l e r e in que l l ' et à

m orti

e

rinascim enti

è u n ' e s i g e n z a di m o ­ da , p r i v a di solida base. Dai pri nci pi i del M e d i o E v o fino al Mi l l e fu il c ozzo del R o m a n e s i m o col G e r m a n e s i m o e c o n la f ede c r i s t i a n a , di u n a civiltà vec c hi a co n u n a b a m b i n a , che l o t t a r o n o fr a l o r o s e n z a che l ' u n a s o c c o m b e s s e del t u t t o all' altra, c o n s u ­ m a n d o c i a s c u n a i p r o p r i e l e me n t i n o n vitali o inutili o viziosi. O n d e in q u e l l a p r i ma p a rt e del M e d i o Ev o f u r o n o dua l i s mi , c o n ­ t r a d i z i o n i , i nc o mp a t ib i l i tà , a p p u n t o e s p i e s s i o n i di q u e l l a lotta, c he a p p a r v e r o in ogni g r a n fatto, in o g ni g r a n d ' u o m o di q u e l t e m p o , fa T e o d o r i c o a d O t t o n e III.

C h i a s s e r ì che al l or a s c o m p a r v e r o le arti, le scienze, le l et ­ t e r e, t u t t i gli avanzi del l a civiltà r o m a n a , e b b e t o r to . D o p o il M u ­ r a t o r i e il T i r a b o s c h i , mol t i h a n n o r i c er c a t o q u a n t o r i ma se , in q u e l l a c o n f u s i o n e di cose, del l a c o l t u r a r o m a n a : il G r i m i n , l' Oza- n a m , il S a v i g n y , il G i e s e b r e c h t , il Gu i zo t , il N i e b h u r , il Jaffè il G r e g o r o v i u s , 1' A m p è r e , il Ma r t i n , l ' Ho ck , l ' Olleris, il R o u s s e l o t ,

(1) R i p r o d u c i a m o qui, in segno di om aggio v ers o la m e m o r i a d e l l ’in s ig n e s t o r ic o , a l c u n e p a g i n e relative alla storia di S a le r n o nel M edio Evo, tratte d a l su o la v o r a su A l f a n o I (Salerno, 1880) e da II M e z zo g io r n o d ’Ita li a a nte rio r­ m e n te alla M on ar ch ia (Bari, 1923).

(11)

il B e t h m a n n , il W a t t e m b a c h , il W a i t z , il D u Méril, il T o s t i , il De Renzi , il C o m p a r e t t i , il Bar t ol i ed altri; m a s on v e n u t i a c o n c lu si oni d i v e r s e .

Il c e r t o si é che, se la civiltà l at i na d e c a d d e , n o n si s p e n s e mai. T e o d o r i c o v o l e v a d i r e

d e le c ta m ir iure romano vivere]

la s u a r e g g i a fu u n c e n t r o di c u l t u r a; C a s s i o d o r o , Boezio, S i m m a c o , E n n o d i o s c r i v e v a n o o p e r e i m p o r t a n t i ; c a n t a v a n o A r a t o r e e F o r t u ­ n a t o Ve na nz io ; s ' e r i g e v a n o il Ba t t i st e r o, il S e p o l c r o e la S t a t u a e- q u e s t r e di T e o d o r i c o in R a v e n n a , le T e r m e , il Pa l az z o e il P o r ­ t i c o di V e r o n a ; vi e r a n o s cu o l e di g r a m m a t i c a , di r e t o r i c a e di di r i t t o, e nel F o r o T r a i a n o di R o m a si l e g g e v a Vi r gi l i o e si fa­ c e v a n o g a r e l e t t er ar i e ; gli s t u di f i o r iv a n o a n c o r a. C o ’ L o n g o b a r d i r o v i n a r o n o le l et ter e d i v i n e e d u m a n e ; pur d o v e t t e r o r e s t a r n e molti vestigi, p o i c h é in Italia, d i v e r s a m e n t e c h e nelle altre pa r ti d e l l ' i m p e r o , la c o l t u r a e r a d i v e n u t a d o m e ­ stica e d i n d i g e n a , s ' e r a di f f usa p e r tutti gli o r d i n i sociali, p r i ma d el l a i rr uz i oni b a r b a r i c h e . M a q u a n d ' essi c o m i n c i a r o n o a d assi­ mi l ar si ai vinti e a s m e t t e r e gli odi , nel se c o l o VII, si m i t i g a r o­ no, e coi vinti e n t r a r o n o nella c o m u n i o n e de g l i s t udi . F r a l or o si r i c o r d a n o di q u ei t e m p i mol t i d o t t or i, det t i

gram m atici,

di venut i f a mo si n o n p e r la t e o l og i a , m a p e r la g r a m m a t i c a e p e r la poesia; e g r a m m a t i c a e poes i a, g i u r i s p r u d e n z a , m e d i c i n a ed arti bel l e s' in­ s e g n a v a n o in mo l t e s cu o l e del t e m p o dei L o n g o b a r d i .

S e n z a e n t r a r e a d i s c u t e r e del l e i nf l ue nz e di C a r l o M a g n o e dì L o t a r i o sulla c u l t u r a e del m e r i t o del l a

Scuola pala tina

si p u ò stabilire c o m e c e rt a l ' e s i st e nz a de g l i s t u d i laici a c c a n t o agli ecclesiastici ai t e m p i di C a r l o e la b u o n a v o l o n t à di c os t u i di p r o m u o v e r n e lo s v i l u p p o . E r a a l l o r a c he P a o l o D i a c o n o scri­ v e v a la s u a C r o n i c a , il pi ù n o t e v o l e l a v o r o s t o r i c o del IX secolo, s e g u i t o poi d a quel l i di A n d r e a d a B e r g a m o , di E r c he mp e r t o , d e l l ' A n o n i m o S a l e r n i t a no , del B e n e v e n t a n o , di A g n e l l o Ravennate, di An as t a s i o bi bl i ot e c a r i o, di G i o v a n n i D i a c o n o di Na p o l i , e di G i o ­ v a n n i D i a c o n o di R o m a . A n c h e i Papi , c o m e E u g e n i o II e Leone IV, p r o m o s s e r o in q u e l t e m p o gli s t u d i liberali ; e il nominarsi O m e r i e F i acchi di a l c uni fra gli u o mi ni , che c i r c o n d a r o n o l ' Im­ p e r a t o r e , se p u ò p a r e r e r i dicolo, è indi zi o c e r to del r i c o r d o e d e l l ' a m m i r a z i o n e del l a c u l t u r a classica.

N e p p u r nel s ecol o X, il più infelice del l a n o s t r a st ori a, fune­ s t a t o d a o g n i s o r t a di s c i a g u r e nat u r al i e pol i t i che e dai terrori del f i n i m o n d o , fu a b b a n d o n a t o o g n i c u l t o del l' i nt e l le t to. Basti ri­ c o r d a r e il c r o n i s t a L i u t p r a n d o , c he a p e r s e u n a n u o v a via agli stu­ di italici, il p o e m a

De O estis B e re n g a rii

, la Vi s io n e di Vilgardo n a r r a t a d a R o d o l f o G l a b e r , le o p p o s i z i o n i ed i r i m p r o v e r i mossi c o n t r o gli s t u d i p r o f a n i d a Ra t e r i o e d a G u m p o l d o , tant i versi d ' a m o r e allora c o m p o s t i e t an t e s c uol e s p e c i a l m e n t e pri vat e, isti­ t u z i o n e p e cu l i ar e d ' Italia.

I n s o m m a la c u l t u r a r o m a n a n o n perì t u t t a ; p u r l an g u i d a e i m m i s e r i t a e s s a p e r d u r ò d u r a n t e la l ot t a t r a v i nc i t or i e vinti, d u ­ r a n t e la d i s s ol u z i o n e d e g l i e l em e nt i g u a s t i dell' a n t i c a civiltà,

(12)

du-T ante la gran d e fu s io n e d i razze stra n ier e e n em ich e, in s ie m e c on

le c la s s ic h e tradizioni e c on l’affetto a lle grandi m em orie di R o m a . M a pi ù che a l tr ove q u e g l i avanzi di c u l t u r a c o n q u e l l e t r a d i ­ z i o n i e c on queiraffetto r e s t a r o n o saldi nelle pr ovi nc i e m e r id i on a li

d ' I t a l i a p e r le loro speciali co n d i z i o n i stori che. Dai G o t i e dai G r e c i esse non s u b i r o n o a l c u n a m u t a z i o n e in fatto di s t u d i , i L o n ­ g o b a r d i , c he mut a r ono dalle basi il s is t e ma g o v e r n a t i v o ed a b b a t ­ t e r o n o q u e l l e classi che me gl i o p o t e v a n o a t t e n d e r e gli studii, s fo ­ g a r o n o la prima fer ocia e b a r b a r i e nelle pr ovi nc i e n o r d i c h e e cent r al i , c he venivano o r r e n d a m e n t e de s ol a t e , m e n t r e le altre in g r a n p a r t e restavano s o t t o il d o m i n i o gr ec o . La sola B e n e v e n t o c a d d e nei primi an n i della c o n q u i s t a ; ma il D u c a t o n o n si a l l a r g ò c h e in t empo po s t er i or e , e Sal er no, vi nt a m a n o n disfatta, si d a v a ai L o n g o b a r d i b e n e v e n t a n i v e r s o il 644. C o s ì q u e s t a città m a n t e n n e tutti i suoi o r d i n a m e n t i fin qua s i alla m e t à del sec. VII, e q uando d i v e n n e d o m i n i o dei L o n g o b a r d i , q ue s ti oh ! q u a n t o e ra n diversi d a quelli d ' u n s e c o l o a d d i e t r o : er an cattolici e r i s p e t t a v a n o la civiltà r o m a n a . I nol t r e u n a ce r t a i nf l uenza essa d o v e v a risentire delle vicine città ri ma s t e s o t t o i Greci , o ve la •tradi zi one e gli st udi r o m a n i r e s t a r o n o vivi c o m e gli u m o r i di l i b e r t à e l' operosità dei c o m me r c i , e di quel l e altre che, p e r e q u i ­ l i br i o t ra L o n g o b a r di e Gre ci , si s e r b a r o n o a u t o n o m e , c o m e G a e t a , N a p o l i , Sorrento, Amalfi ed altre pi ù o s c u r e. E gli abi t ant i di q u e s t e città, r e put a ndos i gli eredi e i c u s t o d i delle istituzioni r o m a n e , trafficando in Or i e nt e , in Africa e in I s p a gn a , i m p a r a n d o c o n la l i n gu a la c ol tu r a degl i A r ab i e c o n o s c e n d o già quel la d e i G r e c i e dei Latini, d a v a n o al me z z o d ì u n a cert a s u p e r i o i i t à i nt e l l e t t u a l e sulle altre parti d ’ Italia.

I F r a n c h i non c o n q u i s t a r o n o q u e s t e p r ovi nc i e

;

e fu b en e , se n o n al t ro, perchè no n vi f u r o n o n u o v i d o mi n a t o r i e n u o ve d i v i ­ sioni e n uo v i odii e n u o v e lotte. M eg l i o i vecchi L o n g o b a r d i c he i F r a n c h i nuovi. M a n c ò C a r l o M a g n o ; m a n o n m a n c ò u n p r i n c i p e c o l t o e g r a n pr ot et t or e delle lettere. E fu Arechi, che, s e c o n d o P a o l o D i a c o n o , t eneva la p a l m a della s api enza quasi solo t r a ’ p r i n ­ cipi d e l l ' e t à sua, che fu p u r que l l a di C a r l o M a g n o D e g n o d i lui fu il figlio G r i mo a ld o , il qu a l e alle i ntimazioni di r esa di P i p i n o r i s p o n d e v a :

Li b e r et i n g e n u u s s u m n a t u s u t r o q u e p a r en te :: S e m p e r ero liber, c re do , t ue nt e Deo.

In B e n e v e n t o più t ar di L o d o v i c o II t r o v a v a 32 filosofi, ci oè p r o f e s s o r i di lettere p r o f a n e .

S a l e r n o er a poi di bella posi zi one, d o l c e di clima, ricca, u n a de l l e pi ù c o s p i c u e citttà c a m p a n e Arechi le a c c r e b b e P i m p o r ­ t anza, p o n e n d o v i sua s e d e nel 787. E q u a n d o Si c onol f o la s t ac ­ c ò dal d o m i n i o b e n e v e n t a n o nell'840, essa d i v e n n e capi t al e d ’u n o s t a t o c o n s i d e r e v o l e , c he c o m p r e n d e v a q u a s i t u t t e le p r ov i n c i e o c c i d e n t a l i d e l l ' e x r e g n o di Napol i .

I S a r a c e n i r e c a r o n o rovi na, e n o n i n t r o d u s s e r o , c o m e fu o p i ­ n i o n e , la civiltà a r a b a in q u e s t e pr ovi nc i e ; m a q u a l c h e i nf l ue nz a

(13)

d o v e t t e r o p u r e av e r e sulla c u l t u r a del IX e X s ecol o colà d o v e i n av i g a n t i delle città a u t o n o m e di C a m p a n i a , sole al l or a ad a v e r e na vi gl io nel M e d i t e r r a n e o , s a p e v a n o gi à mol t o, p e r al t ra via, del l a civiltà ori ent al e.

E Sal er no, se n o n e b be , c o m e fu e r r o n e a o p i n i o n e , la s u a f a mo s a S c u o l a d a ’ Saraceni , q u a l c h e c o s a f orse i m p a r ò d a loro, c o ’ qual i f u s p e ss o a c on t a t t o .

(da A lfano I arcivescovo d i Salerno, pp.

3-7)-La crisi del Principato d i Benevento

M e n t r e cosi la civiltà g e r m a n i c a s' i nfi l t rava in q u e s t o a v a n z o di s t i r pe italica, r ima st o illeso dalla s i g n o r i a l o n g o b a r d a , il p r o s ­ s i mo st at o di B e n e v e n t o si sfasciava p e r n o n mai p i ù r i c o m p o r s i ad unità. 11 f r a n c o C o n t a r d o , a r ichi e st a del d u c a A n d r e a i nvi at o dal re L o t | r Ì Q p er i m p o r r e a S i c a r d o di l asciar in pa c e i n a p o ­ letani, q u a n d o s e p p e m o r t o il pr i nci pe, si d i s p o s e a r i p a r ti r e . M a p a r e che il d u c a no n si sent i sse in t u t t o fuori p e r ic o l o, gi a c c hé i nsi st et t e pe r t r a t t e ne r e p r e s s o di sé l ' i nvi at o c a r ol i ngi o, e a d i n ­ vo g l ia r l o gli offrì la m a n o di E u p r a s s i a gi à v e d o v a del d u c a Le one. S e n o n c h è poi, a s s i c u r at o dalla g u e r r a civile e d al l ' an a r ch i a , in cui p i o m b ò il t e m u t o pr i nc i pa t o, m u t ò p e n s i e r o . Si c o n t e s e r o la s u c ­ c es s i o n e di S i c ar do il s u o t es or ie r e R a d e l ch i e Ade l chi , figlio del s u o canc el l i er e Rof fredo, che gi à m e n z i o n a m m o . Dalla p a r t e di A de l c h i si p o s e c on tut t e le sue forze q u e l La n d o l f o, che v e d e m ­ m o d a Si c o n e c r e a t o g a s t a l do di C a p u a e che o r a a c c o r s e a B e ­ n e v e n t o p e r s o st e n e r e l' el ezi one del s u o c a n d i d a t o . T r a quelle b r i g h e sc or se l ' estate dell' 839, e gli amal f i t ani p r o c l a m a r o n o la p r o p r i a i n d i p e n d e n z a . Sulla p r i m a p r e v a l s e Radel c hi , che, g u a d a - d a g n a t i i voti o c c o r r en t i , p r o b a b i l m e n t e c o n l ' or o m e s s o a d i s p o ­ sizione dalPufficio t e n u t o , o t t e n n e la d i g n i t à s u p r e m a e fece p r e ­ ci pi t are dall’alto del palazzo p r i n c i p e s c o il vi nt o rivale. M a b e n

p r e s t o i n s or se ro c o n t r o di lui le a d e r e n z e della di n a s t i a c a d u t a e l’o r g o g l i o di q u a n t i s e n t i v a n o di p ot e r e n o n o b b e d i r e . E p r imo tra qu e s t i il g a s t a l d o c a p u a n o , c o m e vide la t r ag i c a fine del suo p r ot e tt o , a b b a n d o n ò la capitale e si r i n c h i u s e nella for t e r o c ca di Sicopoli, e r et t a sul Triflisco al t e m p o di Si c one . Di qui, c o n t r o il p r i n c i p e eletto, si strinse in l e g a col d u c a di Napol i , e la lega p r e s t o r a g g i u n s e vaste p r o p o r zi o n i . Il s u o c e r o , i c o g n a t i del m o r ­ t o Si c a r d o , Dauf er i o il b a l b o o il m u t o e i c i n q u e s uoi figli (Ro­ m u a l d o , Arechi, G r i m o a l d o , Gua i f er io , Maione), fuggi t i o espulsi d a B e ne ve nt o , r i p a r a r o n o coi l o r o s e gua c i a Sa l e r no. E quivi, r i n­ f o c o l a n d o la vecchi a gelosia, g r i d a r o n o all' i gna vi a dei cittadini, c he l as c i a v a n o sot t o il g i o g o di Be n ev e n t o così p re c l a r a città. C o n loro si al l e a r ono gli altri ma g g i o r i gas t al di : O r s o e Radei- mondo., ai quali Si cone con la m a n o delle figliuole a v e v a c on c e s ­ s o r i s p e t t i v a me n t e Co r iz a e Acerenza, E tutti v ol s e r o il pensi er o

(14)

al g i o v a n e Siconolfo, che il feroce fratello a ve va p r i m a c o s t r e t t o al chi e r ic a t o e poi r i nc hi u s o in c ar ce r e a Tarant o* An ch e gli A malfitani si allearono ai nemi ci di Radel chi , ed essi a p p u n t o r i u ­ s c i r o n o a trarre l i b e r o d a T a r a n t o il p r i gi o n i e r o , che p e r q ua l c h e t e m p o r e s t ò celato in C o n z a , a t t e n d e n d o gli eventi. P e r t r o n c a r e il c a p o alla ribellione, il p r i n c i p e inviò a S a l e r n o un A d e l m a r i o , c h e d o v e v a indurre all’o b b e d i e n z a Da u f er io e i suoi figli. L’invia to, a c c o r da t o si invece coi ribelli e s i mu l a n do s i fido, as s i cu r ò f a­ cile l ' a c qu i s t o di S a l e rn o e invitò il s uo s i g n o r e ad o c c up a r l a , m e n t r e vi si r accoglievano e r i n fo rz a v an o alla difesa milizie di C a p u a , di Amalfi, di C o n z a e di Ac e r e nz a. G i u n t o v i Radel c hi con q u a l c h e migliaio di c o m b a t t e n t i , m e n t r e a t t e n d e v a a d i s p o r r e il c a m p o , fu i mp r ov v i s ame nt e assalito dalle forze assai n u m e r o s e d e i ribelli, vinto con g r a vi p e r d i t e e m e s s o in fuga, e si ritirò in B e n e v e n t o (decetnbre 839). Allora Si conol f o, r a g g i u n t o a C o n z a d a i vincitori, proclamato pr i nc i pe di B e n e v e n t o e c o n d o t t o a S a ­ l e r n o , qui ricevè dai m a g g i o r e n t i tra i suoi fautori il solito g i u ­ r a m e n t o di fedeltà e conferì l oro i principali uffici : que l l o di

ma-

repahis

(cavallerizzo) a La n d o l f o di C a p u a , a s uo figlio P a n d o n e , a u n G r i p e r t o ; quello di t es or i er e a un Si cone; que l l o di v i c e d o ­ m i n o a B r u n e n g u n o e a Mai one. Altri c on g i u n t i e fedeli el evò alle c a ri ch e di r ef erendari o, ve st a r a r i o, ecc., f o r m a n d o s i u n a c or t e q u a l e i precedenti pri nci pi b e n e v e n t a n i s’er an c o m p o s t a sul m o ­ d e l l o di q ue ll a di Pavia. Q u i n d i , c o m e l e gi t t i mo e r e d e del p a d r e e del fratello, assunto il titolo, a p p o s t o nei d i p l o mi e inciso sulle m o n e t e , di Gl or i osi ssi mo p r inci pe della g e n t e l o n g o b a r d a e di P r i n c i p e di Benevento, m o s s e co n le sue forze a sn i d a r e d a q u e s t a

ci t t à q u e l l o ch'egli e i suoi part i gi ani p r o c l a m a v a n o u s u r p a t o r e . *

* *

. .. Fr at t a n t o, d ' o r d i n e di Radelchi, il g a s t a l d o di Bari a v e va a s ­ s o l d a t a u n a b a n d a di b e r b er i , c o m a n d a t a d a u n Khal fùn; e q u e st i i n i z i a r o n o la loro azione di ausiliari, p e n e t r a n d o a t r a d i m e n t o di n o t t e in q u e l l ' i m p o r t a n t e città, u c c i d e n d o n e o f a c e n d o n e schiavi gli ab i t a n t i , b u t t a n d o n e in m a r e il g a s t a l do che aveali chiamati. E R a d e l c h i , p u r di lanciarli c o nt r o il rivale, r i c o n o b b e loro il m a l ­ t o l t o p o s s e s s o e chi a mat i a B e ne v e n t o li regal ò dell' o r o r a pi to a q u e l l a chi e s a di S. Mar ia. Q u i n d i Kha l f ùn li c o n d u s s e nelle t er r e o b b e d i e n t i a Siconolfo, s a c c h e g g i a n d o e d e v a s t a n d o . Sp i n t o s i f i no a C a p u a , la r idusse in ce ne r e , c o s t r i n g e n d o L a n d o l fo a t r i n c e r a r s i in S i co po li , c he d' al l or a ri ma s e r e si d e nz a di quelli che c o n t i n u a r o n o a intitolarsi gast al di o conti di C a p u a . T o r n a t o in P u g l i a e c o n g i u n t o s i c on Or so , figlio di Radel chi , Kha l f ùn m o s s e c o n t r o C a n n e ; m a qui r a g g i u n t o d a Si conol fo patì u n a s a n g u i n o s a di s f a t t a e a s t e n t o p o t è met t e r si in salvo d e n t r o Bari. Poi an c h e Si conol f o, " p e r f i ccare un t r is t o c o n i o nel tristo a lb e r o , , ( se c o n d o l ' e s p r e s s i o n e di u n c r o n i s ta ) r i cor se al m e d e s i m o aiut o; e, s p o g l i a t a la c h i e s a

(15)

sa-l e r n i t a n a di S. Mar i a, m a n d ò d a n a r o a T a r a n t o a d Ap o sa-l o f ar , c a p o d ' u n ' a l t r a b a n d a m u s u l m a n a , p e r a v e r l o al s uo servizio. Q u i n d i le d u e b a n d e si d e t t e r o a s co r a z z a r e p e r t ut t e le t e r r e l o n go ba r de , , s e nz a d i s t i n g u e r e t r a pa e s e alleato e p ae s e n e mi c o , s a c c h e g g i a n d o r a r d e n d o , a m m a z z a n d o o f a c e n d o schiavi i miser i abi t a nt i, che in m o l t i t u d i n e m a n d a r o n o a v e n d e r e nei l u o gh i d' o l t r e m a r e . Vi n t o R a de lc hi dal rivale p r e s s o le F o r c h e c a u d i n e e, forse p e r c h è i m ­ p o t e n t e a sodisfarli, p i a n t at o d agl i ausiliari, c h e si r it r a s s e r o a Bari, il vincitore, p e r satollar e gli ausiliari suoi, r i p e t u t a m e n t e a n d ò e m a n d ò a M o n t e c a s s i n o a t o m e via a r r e d i di p r e g i o e mi gl i ai a di soldi. Così, p o t u t e o c c u p a r e u n a d o p o l' al t ra t u t t e le t e r r e o b b e ­ di ent i al nemi co, r id o t t ol o al p o s s e s s o del l a sola Be n e v e nt o , t o r n ò ad a s s e di a re q u e s t a città (843). A v e nd o l a , s a r e b b e r i m a s t o s i g no r e di t ut t o il p r in c ip a to e a v r e b b e p o s t o t e r m i n e alla g u e r r a civile. M a ciò n o n e r a nel d e s i d e r i o di tutti, s p e c i a l me n t e della più alta a r i s t ocr azi a l o n g o b a r d a . N a r r a s i che L a n d o l f o di C a p u a sul letto di m o r t e r a c c o m a n d a s s e ai s uoi q u a t t r o figli di n o n l asciare mai a v e re pac e tra B e n e v e n t o e Sal er no, se v o l e a n o i n gr a n d i r s i . I be- n e v e n t a n i n on v o l e v a n o s a p e r n e di d i p e n d e r e d a S a l e r no .

E p r o p r i o in qu e l p un t o , p r o b a b i l m e n t e p e r c h è s c o n t e n t o dei c o m p e n s i a n c he lui, o (come n a r r a l’a n o n i m o s a l e r ni t a no) p e r ch è of f es o d a u n o s c h e r zo di c a t t i vo g e n e r e fattogli dal p r i nci pe, A p o ­ lofar c o n la s ua b a n d a p i an t ò Si conol f o e se ne r i t o r n ò a T a r a n t o . Di qu i m a n d ò ad offrirsi all’a s s e d i o di B e n e v e n t o ; e, a ccol t a con gi oi a l’offerta, c o n pochi dei suoi riuscì ad i n t r o d u r s i nella città assedi at a, f e r m ò i patti co n Rade l chi , m a n d ò o r d i n i alla s u a b a n ­ d a di T a r a n t o che sortisse a d e v a s t a r e il p ae s e d e l l' an t i c o alleato. Ma, così senza capo, se, t a n t o più sfrenati, i c ol oni di T a r a nt o c o r s e r o infesti fino al T u s c i a n o, i ndebol i t i , privi d' altri rinforzi, espul si dai tarantini, fi ni rono p e r p e r d e r e la st es s a bas e d ' o p e r a z i o n e .

St r et t a fr a t ta nt o s e m p r e pi ù B e n e ve nt o , r i d o t t a già alle a n g u ­ stie del l a f ame, Siconolfo, p e r af f r e t t arne e d a s s i c u r a r n e la resa, m a n d ò a S p o l e t o il c o g n a t e M a i o n e p e r a v e r l' ai ut o di q u el mar ­ c he s e G u i d o . A nc h e c os t ui d a l l ' a n o n i m o s al er ni ta n o è i n di cat o co­ me c o g n a t o del pri nci pe, e p o t r e b b e c r e d e r g l i s i s u p p o n e n d o spo- letina ltta c o n s o r t e di Si conolfo, c o m e u n ' a l t r a Itta s po l e ti n a ve­ d r e m o poi mo g l i e del pr i nc i pe sal er ni ta n o G u a i m a r i o I. Ma, ad o n t a del p a r e n t a d o , Ma i o ne n o n fu i nvi at o che con u n a buona p r o v v i s t a d ’o r o e c o n l’o r d i n e di spi l l are pe r via altri duemila soldi d a M o n t e ca ss in o , e s s e n d o ( not ò E r c h e m p e r t o ) " cupidi ssi ma di d a n a r o la razza dei franchi „. E G u i d o , r ac c o l t o un esercito, v e n n e a nc h' e g l i a p o r r e c a m p o so t t o B e ne v e n t o; ma, in u n ’ardita sor t i t a di Apol ofar, ricevè d a cost ui tal c >lpo alla t es t a che per p o c o n o n ne ri ma s e m o r t o . O n d e , d o p o un furi oso, m a vano, as­ salto gener al e , b r a m o s o s o p r a t u t t o di v e n d i c a r si del m u s u l m a n o , s ' ac c o n c i ò con Radelchi, che, fatto p r e n d e r e a t r a d i m e n t o nel s o n n o il mar ce n a r ì o, lo c o n s e g n ò con altro o r o al m a r c h e s e e ne o t t e n n e la p a r t e n z a e f o r s ' a n c h e lo s c i o g l i m e nt o del l 'a s s e di o.

(16)

La nascita del Principato di Salerno e i suoi p rim i passi

A r i p a ra r e ai d a nn i patiti dalla s a n t a città e ad e st i r pa r e il s e m e d i n u o v i mali, l’ i m p e r a t o r e Lot a r i o, q ua l e n a t ur al e c a p o del l a c r i ­ s t i a ni t à — e vuoisi a n c h e p e rc hè s u p p l i c a t o dal d u c a di Napol i , c o m e p u r e d a L a n d o n e di C a p u a e d a A d e m a r i o , u n o dei p r i n ­ cipali s e gu a c i di Si conol f o - t e n n e u n ' a s s e m b l e a in Francia. Q u i v i fu stabi l i t o che il re L u d o v i c o con un es er ci t o d' i t a l i a n i , franchi, b o r g o g n o n i e provenzali pel 25 g e n n a i o 847 si t ro v a s s e a Pa vi a e pel 15 marzo a L a r i n o (nel b e n e v e n t a n o ) p e r iniziare l ' e s pu l s io n e dei m u s u l m a n i dal m e z z o g i o r n o d ' I t a l i a ; c he u n a d e p u t a z i o n e di t r e m e ss i imperiali, c o m p o s t a di d u e vescovi franchi (Pi et r o ed A n s e i m o ) e del ma r ch e se G u i d o di Spo l et o , pacificasse i d u e p r i n ­ cipi l o n g o b a r d i per e l i mi n a r e il m a g g i o r e a l i me nt o delle infesta- g i o n i musul ma ne, d i v i d e n d o e q u a m e n t e fra l or o lo St a t o, ad o n t a d e ll a p r o m e s s a r o m a n a di L u d o v i c o nell' 844; che c o a d i u v a s s e r o q u e l l a deput azi one il d o g e di Ve ne zi a con l ' a i u t o d f u n ' a r m a t a e il d u c a di Napoli con l ' a ut or i t à e l ' i m p o r t a n z a c o nf er i t agl i dalle r e c e n t i vittorie.

M e n t r e si allestiva la s pe di zi on e militare, e R o ma , i n c u o r a t a d a i s o c c o r si imperiali e dal l ’o p e r o s a attività del n u o v o p a p a L e o ne , si d a v a a cingere di m u r a le basiliche s a c c he ggi a t e col s o b b o r g o c i r c o s t a n t e , prima della v e n u t a del re ca r ol i ngi o e f o r s ' a n c h e di q u e l l a dei delegati imperiali, pa r e che si abboz z a s s e sul p o st o un p r o g e t t o di divisione at t o a d a g e v o l a r n e il c omp i to . T a n t o si p u ò d e s u m e r e dal tardivo r a c c o n t o d e l l ' a n o n i m o s a l er ni t ano, s e c o n d o cui u n T o t o n e di B e n e v e n t o in u n a n ot t e sola t r ac ci ò i confini t e r r it o r ia li dei due pr i nc i pa t i con pi en a sodisfazione dei d u e c o n ­ t e n d e n t i , c h e stabilirouo di f i r ma r ne il trat t at o all' arrivo ed in p r e s e n z a del r e Ludovi co. Divisi p e r me t à i 33 ga st a l dat i che c o m ­ p o n e v a n o l' intero pr i nc i pa t o, a Ra de l c hi c o me pr i nc i pe di Bene- v e n t o f u r o n o assegnat e, ol t r e la ve cchi a capitale, S. Agata, Te l ese, I se r ni a, Boi ano, Larino, Biferno, C a m p o b a s s o , Alife, Luc er à, B o ­ v i no , S i p o n t o , Ascoli, Bari (tenuta in ver i t à dai mu s u l ma n i ), C a ­ llosa, Bri ndi si , e me t à del g a st a ld a to di Ac e r e nz a ; Siconolfo, col t it ol o n u o v o di principe di Sal erno, e bb e , oltre la n u o v a capitale R o t a , S a r n o , Lucania ( Ci l ent o? ) , Sor a, T e a n o , C a p u a : il t e r r i t o ­ r io cioè, c h e co n t i n u a v a a d e n o m i n a r s i dalla città di st r ut t a, q u a n ­ d o n o n s ' i ndi ca va col più c os pi c u o dei suoi avanzi ( Col os s e o, A n f i t e a t r o ,

Berolais, Vorlasci, Parlaselo).

Si conol fo e b b e i nol t r e C i m i t e r i o (Nola), La t i ni a no (Lavi ano ?), C o n z a co n l ' adi acent e me t à d e l g a s t a l d a t o di Ac er enza, Montella, F u r c u l o (Forchia), T a r a n t o , C a s s a n o , C o s e n z a , Laino. Il n u o v o S t a t o , d u n q u e , fu c o m p r e s o d a u n a l i nea che, m o v e n d o dal m o n t e s o p r a st a n t e a S a le r n o l u n g o la c o s t a c a m p a n a e cal abrese, qui, d o p o C e tr ar o, s ' i n t e r na v a fin s o t t o C o s e n z a , p er risalire, a d e s t r a di B i si g n a n o e R o s s an o , r a ­ s e n t a n d o il g o l f o di T a r a n t o . D o p o q u e s t a città, v o l g e n d o a nor d- o v e s t e c o p r e n d o Ma t e r a, Acerenza, C o n z a e Mo n t e ll a, c o m b a ­ c i a v a c o n lo

S ta ffilo

(pietra terminale) di F r i g e nt o e coi Pel legr i ni

(17)

( p r e s s o At r i pal da) l asciava Avellino a B e n e v e n t o e il g a s t a l d a t o o c o n t e a c a p u a n a a Sal er no, p a s s a n d o p e r la S e r r a di M o n t e v e r ­ gi n e e pi ù su a d e s t r a di Caiazzo, di T e a n o , di Atina, fino a So r a; d o n d e s c e n d e v a p e r s e p a r a r e A r p i n o ed Ar c e dai t e r r i t or i n o n l o n g o b a r d i di F o n d i e Ga e t a , r a g g i u n g e r e il c o r s o del Cl ani o, t a gl i a r e fuori del d u c a t o n a p o l e t a n o le ci t ta di ne di Ac erra, Avella, N o l a e S a r no , e c on f o n de r s i colla c a t e n a m o n t u o s a che s e p a r a N o c e r a d a C a s t e l l a mm a r e .

C o s ì divisosi il territorio, i d u e pr i nci pi , uniti in l eg a o f f e n­ siva e difensiva, si o b b l i g a r o n o a n on a v e r pi ù in a l c u n m o d o amici

i

m u s u l m a n i , a n on o s p i t a r n e n e p p u r u n o , salvo che n on si fosse c o n v e r t i t o sot t o i d u e ultimi pr i n c i pi e m a n t e n u t o fedel e cr i st i ano, a scacciarli in t u t t o dal paese.

* *

*

Ma, p e r q u a n t o m e n p e s a n t e m e n t e c he dal v e c c h i o p r i n c i p a t o b e n e v e n t a n o , il d u c a t o

(d i N apoli)

era p u r s e m p r e p r e m u t o dal n u o v o p i i n c i p a t o di Sa le r n o. C o m e u n o dei g a s t a l d a t i sal e r ni t a n i e ra stata o r a ufficialmente r i co n o s c i ut a No l a col s u o t e r r i t or i o; e a p o n e n t e di es s o b u o n a p ar t e del l a Li b u r ia e r a st at a a s s e g n a t a al g a s t a l d a t o o c o n t e a sa l e r ni t an a di C a p u a . A s p r e m e r e il s u c c o da g l i e p i s o d i r o m a n z e s c h i c o n cui 1* a n o n i m o s al er ni ta n o n a r r ò gli ultimi mesi di vita di Siconolfo, p ar e c he nel n u o v o st a t o la ve c c h i a a u t o ­ crazia c o n s e r v a s s e que l l o spi r i t o di ri be l l i one e q ue ll a t e n d e n z a a u t o n o m i s t i c a che a v e v a c o n t r i b u i t o alla c a d u t a del r e g n o l o n g o ­ b a r d o e r e c e n t e m e n t e alla di v i si o n e dello St a t o b e n e v e n t a n o . Si dice che a furia d i d o n a t i v i Si conol f o c e r c a s s e d' a s s i cu ra r s i 1' o b ­ b e d i e n z a f edele del l a sua nobi l t à. Tr as f er ì a Vietri u n a c o l o ni a di a t ra n e si stabilitasi a Sal er no, se pe r al t ra m i s u r a di s i cur ezza o no, n o n s a p p i a m o . M a n o n r iuscì a d as s i c u r ar si del l a f edeltà di Gua i f e r i o , che, c o g n a t o e n e m i c o di Ra de l c hi , e ra p u r e st at o tra i fattori princi pal i dell' e s a l t a zi one di Si c onol f o. C o s t r e t t o o r a ad e s ul ar e, G u ai f e ri o r i p ar ò a Napol i , b e n e accol t ovi dal d u c a Sergio. P o c o d o p o , nel d i c e m b r e 849, il p r i m o p r i n c i p e di Sa le rn o, infer­ m a t o s i in u n a partita di caccia, cessò di vivere, d o p o essersi fatta p r o m e t t e r e dai m a g g i o r e n t i de l l o S t a t o f edel t à al s u o figlioletto S i c o n e e aver l o affidato alla t u t e l a di P i e t r o, s u o p a d r i n o . Nella sua qua l i t à di r e g g e n t e q u . s t i r i n n o v a t a la l e ga c o n Radelchi, m o s s e r o e n t r a m b i a s ni d a r e i m u s u l m a n i d a Bari (851) E, istigato o no d a Guai f er i o, il d u c a S e r g i o profi t t ò di quel)' assenza, per t e nt a r e q ua l c h e rivincita c o n t r o Sa l e r n o . U n migliaio di napoletani nella p a s q u a (21 marzo) dell' 851 si recò a d e v a s t a r e il territorio di Nol a, p r o v o c a n d o n e a s or t i le il g a s t a l d o A u s e n z i o ; datosi q u i n d i alla f uga si lasciò i n s e g u i r e fino alle p o r t e di Na pol i , Ma di qui sortite altre milizie già a p p o s t a t e in g r a n n u m e r o ad af­ f r o n t a r e gli insegui t or i , li s opr a f f e c e r o, u c c i d e n d o n e il capo. C o n ­ t i n u a n d o la l ot t a con ar mi di verse, fu st r e t t a u n ' i nt i ma lega tra S e r g i o e il cont e L a n d o n e , p r i m o g e n i t o e s u c c e s s o r e di Landolfo

(18)

d i C a p u a e insofferente di s o t t os t a r e a Sa l e r n o . U n a figlia del d u c a a n d ò sposa a L a n d o l f o , figlio del c o n t e C a p u a n o ; un fratello d e l qua l e, Pandone , e r a o d i v e n n e poi g e n e r o del pr e f e t t o a m a l ­ f i t an o Ma r i no. In N a p ol i 1’ esul e G u a i f e r i o f r e me v a c h e altri s e d e s s e s u q u e l t r o n o sal erni t ano, che egli coi suoi a v e va p o t e n t e m e n t e o p e r a t o a rizzare ; e, p e r a p r i r se ne la via, i m p e g n ò vivi r a p p o r t i c o n c i t t adi ni di S al e r no , a c q u i s t a n d o beni nella città. V e n u t o in s o s p e t t o , gi à pri ma dell' esilio, sulla f edel t à della m o g l i e e s b a ­ r a z z a t o s e n e , mise o r a a f r u t to i’ amicizia del d u c a di Na pol i p e r o t t e n e r e la mano di La n d e l a i c a , assai bella, q u a n t u n q u e losca, figlia del conte L a n d o n e . C e l e b r ò a C a p u a c on g r a n s ol enni t à le n o z ze e t or nossene a Na pol i . E un p r i m o effetto di qu e i n uovi l e g a m i si vide, allorché S u es su l a nell' a g r o a c e r r a n o fu dal c o n t e L a n d o n e tolta a L a n d o l f o , s o g g e t t o al pr i nc i pe di Sa l e r n o , e d a ta a L a n do l f o , genero del d u c a di Napoli.

F r a t t a n t o il r e g g e n t e di S a l e r no e il p r i n c i p e di B e ne ve nt o , s c o n t r a t a presso Bari u n a schi er a di m u s u l m a n i e s bar a gl i at al a, assaliti i m p r o v vi s a me nt e alle spalle d a u n ' altra schi era, v e n i v a n o p i e n a m e n t e sconfitti, l a sc i a nd o sul c a m p o b u o n a p a rt e deH' e se r ci t o e r i t i ra nd o s i coi r i ma ne nt i in g ra n c on f us i o n e . P o c o d o p o Ra de l c hi m o r ì (853), e il fratello Adelchi, suo s ucc es s or e, e il r e g g e n t e P i e t r o e b b e r o a v e d e r e le l or o t e r r e alla m e r cè dei c oloni di Bari, ch e , avidi di vende t t a e di bot t i no, si s p a r s e r o a d ev a s t a r e c o m e s t u o l o di locuste, s c a m p a n d o alla l or o ferocia solo quelli che si r i f u g i a v a n o d e nt r o ai castelli o tra i gi o g h i dei mont i . E agl ' i nfedel i di Bari si a g g i u n s e r o quelli di Sicilia, che rioccup.°.rono T a r a n t o e p o s e r o presidio in vari l uoghi di P u g l i a e Ca l a br i a . Pi e t r o , s c o r a g g i a t o , venne a patti ; e u n a s t r a or d i n a r i a f r eq ue nz a di a m ­ b a s c i a t o r i agareni fu vista allora a S a le r n o ; u n o dei quali anzi, in s e g n o di ma gg io r e on o r e, fu a l l ogat o n e l l ' e p i s c o p i o con g r a n d e s c a n d a l o di quel v e s c o v o Be r na r d o , che a n d ò a r i c o r r er e a R o m a , nè r i t o r n ò se non q u a n d o gli fu c o s t r ui t o di pi a nt a un altro palazzo.

Al l ora gli abati di M o n t e c a s s i n o e del V o l t u r n o p e r la libe r a z i o n e del paese i n v o c a r o n o L u d o v i c o II, che, d a d u e anni i n c o ­

r o n a t o i mp e r at o r e, t a n t o più a veva i n t e r es s e d ' e s p e l l e r n e i m u ­ s u l m a n i e stabilirvi la sua aut or i t à (852).

*

* *

Nell' intervallo, r i v o l g i me nt i i nt e r ni a g i t a r o n o il p r i n ci p a t o di S a l e r n o n o n m e n o che la c on t e a di C a p u a . N o n c e s s a n d o G u a i f e r i o in S a l e r n o dal t r a m a r e coi c ap u a n i , e p a r t i c o l a r me n t e c on P a n d o n e e col v e s c o v o Landol f o, al l ' o p p o s i z i on e ch' egli ve ni va o r g a n i z z a n d o c o n t r o i1 pr i nci pe, l ' i ns a n a a mb i z i o n e di costui c o n g i u n s e a n c h e le ire r eligiose.

M o r t o il v es c o v o B e r n a r d o , Ad e ma rì o , senza c o ns u l t a r e c l er o nè p o p o l o , gli di è p er s u c c e ss o r e il s uo p r i m o figlio Pi et r o. Del f u r o r e g e n e r a l e p r o v o c a t o dalla sac r i l ega p r e p o t e n z a il v e c c h i o c o s p i r a t o r e si va l s e p e r c o n v o c a r e a u n d ì fissato (.tra La. f i ne d i

Riferimenti

Documenti correlati

Methods Multicenter retrospective evaluation of 130 patients (116 males, 14 females) submitted between 1995 and 2017 to OPHL Types II and III for laryngeal cancer and

Two studies that used hypoxia during endurance training sessions demonstrated that, in addition to the changes usually seen with endurance training (i.e., an increase in

With regard to the origin of ph I, recent experimental evidence from animals or humans carrying an artificial heart set at given (~c levels (Huszczuk et al. 1991) has

It has been shown previously that bedrest induces a reduction in slow- and fast-twitch ®bre cross-sectional areas as well as in muscle oxidative capacity oxidative enzyme

V_ O2 max, maximal oxygen consumption; Pmax, maximal power output; fcard max, maximal heart rate; [La]b,max, maximal blood lactate concentration; total, total cross-sectional area

The present work, by extending the slope range to ⫾0.45, shows that it is similar to the one for walking, despite the broader minima: these probably reflect the athletes’ ability

Therefore a separate set of experiments was carried out on a muscle phantom (2 kg of pork meat) whereby the relation- ship was established between the phosphorus signal,

In response to the needs of the rapidly evolving COVID-19 outbreak, the Clinical Characterisation and Management Working Group of the WHO Research and Development Blueprint programme,