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Equazioni differenziali (pdf) - 907.84 kB

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Definizione 1

Si chiama equazione differenziale un tipo particolare di equazione funzionale, nella quale la funzione incognita compare insieme ad alcune sue derivate, ossia unโ€™equazione nella quale, oltre alle normali operazioni algebriche e trascendenti, รจ ammessa lโ€™operazione di derivazione.

Definizione 2

Si dice ordine di unโ€™equazione differenziale il massimo ordine di derivazione che in essa compare.

Definizione 3

Si chiama soluzione di unโ€™equazione differenziale di ordine n una funzione di classe Cn

su un opportuno insieme che verifichi lโ€™equazione stessa.

Se ad esempio scriviamo lโ€™equazione in forma normale, ossia come ๐‘ฆ๐‘› = ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ, ๐‘ฆโ€™, โ€ฆ , ๐‘ฆ๐‘›โˆ’1, )

e ๐‘ฆ = ๐‘ฆ(๐‘ฅ) รจ una sua soluzione, la relazione

๐‘ฆ๐‘› (๐‘ฅ) = ๐‘“[๐‘ฅ, ๐‘ฆ(๐‘ฅ), ๐‘ฆโ€™(๐‘ฅ), โ€ฆ , ๐‘ฆ๐‘›โˆ’1(๐‘ฅ)] deve essere unโ€™identitร .

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Definizione 4

Chiamiamo integrale generale dellโ€™equazione differenziale una soluzione della forma ๐‘ฆ = ๐‘“(๐‘ฅ) + ๐‘˜,

oppure

๐‘ฆ = ๐‘˜๐‘“(๐‘ฅ),

dalla quale si ottengono tutte le soluzioni particolari con la semplice attribuzione di un valore particolare alla costante arbitraria k.

Spesso non si รจ interessati allโ€™intera famiglia di soluzioni di unโ€™equazione differenziale, ma si desidera ottenere una soluzione particolare.

In questo caso si deve formulare un problema di Cauchy, ossia una coppia di equazioni riguardanti la funzione incognita, del tipo

๐‘ฆโ€ฒ = ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ) ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0

la cui soluzione puรฒ essere trovata, ad esempio, scegliendo il valore della costante arbitraria per il quale la soluzione espressa in forma di integrale generale della prima equazione verifica anche la seconda equazione.

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Il problema che si pone รจ se un problema di Cauchy ammetta soluzione e, quando questo succeda, se tale soluzione sia unica.

Teorema di esistenza e unicitร  in grande

Sia ๐‘“ โˆถ [๐‘Ž, ๐‘]๐‘ฅ๐‘…๏‚ฎ๐‘… continua e lipschitziana rispetto ad y in R, uniformemente rispetto a x in [a,b]. Allora, comunque scelto il punto (๐‘ฅ0, ๐‘ฆ0) in [๐‘Ž, ๐‘]๐‘ฅ๐‘… esiste una ed una sola funzione ๐‘ฆ: [๐‘Ž, ๐‘] ๐‘…, differenziabile con continuitร  e soluzione del problema di Cauchy, ossia tale che

๐‘ฆโ€ฒ ๐‘ฅ = ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ ๐‘ฅ ) ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0

Una funzione reale di variabile reale, ๐‘“: ๐ด๏‚ฎ๐‘… si dice lipschiziana in A se

โˆƒ๐‘˜ โˆˆ ๐‘…: โˆ€๐‘ฅ1, ๐‘ฅ2 โˆˆ ๐ด, ๐‘“ ๐‘ฅ1 โˆ’ ๐‘“ ๐‘ฅ2 โ‰ค ๐‘˜ ๐‘ฅ1 โˆ’ ๐‘ฅ2

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La definizione di funzione lipschitziana รจ di facile interpretazione. Infatti, fissati i punti x1e x2, con ad esempio x1<x2, la relazione riportata significa che

๐‘“ ๐‘ฅ1 โˆ’ ๐‘˜ ๐‘ฅ2 โˆ’ ๐‘ฅ1 โ‰ค ๐‘“ ๐‘ฅ2 โ‰ค ๐‘“ ๐‘ฅ1 + ๐‘˜ ๐‘ฅ2 โˆ’ ๐‘ฅ1

Se osserviamo il disegno sotto riportato, il significato di questa relazione รจ che f(x2) deve trovarsi nella parte di piano delimitata dalle due semirette, di coefficiente angolare k e -k.

Questo ci dร  dunque un'informazione sull'incremento che la funzione puรฒ subire nel passaggio da x1a x2, controllato dall'incremento subito dalle due rette e che quindi non รจ compatibile con variazioni troppo brusche (quali ad esempio si verificano in corrispondenza di punti a tangente verticale).

f(x1)

x1

L'incremento della funzione รจ controllato, attraverso un coefficiente k, da quello della y ed esiste una costante k che vale per ogni punto x di [a,b].

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Il teorema di esistenza e unicitร  per un problema di Cauchy dimostra che la soluzione esiste ed รจ localmente unica, se f rispetta opportune ipotesi. รˆ sempre possibile ridurre un problema di ordine n ad un sistema di equazioni differenziali ordinarie, ovvero di ordine 1 Il teorema di esistenza e unicitร  per un problema di Cauchy (teorema di Picard-Lindelรถf) garantisce l'esistenza di un'unica soluzione in un certo intervallo contenente se ๐‘ก0 e f e la sua derivata parziale ๐œ•๐‘“/๐œ•๐‘ฆ sono continue in una regione contenente ๐‘ก0 e ๐‘ฆ0 . La dimostrazione di questo teorema si basa sulla riformulazione del problema in una equazione integrale. L'integrale puรฒ essere considerato un operatore che "mappa" una funzione in un'altra, in modo tale che la soluzione sia un punto fisso dell'operatore. In seguito si utilizza il teorema delle contrazioni per dimostrare come esista un unico punto fisso, che รจ la soluzione del problema ai valori iniziali.

(7)

In alcuni casi, la funzione f non รจ di classe ๐ถ1, o nemmeno lipschitziana, di conseguenza non รจ assicurata l'esistenza locale di un'unica soluzione. Il teorema di esistenza di Peano assicura che anche per f semplicemente continua, l'esistenza delle soluzioni รจ garantita localmente; il problema รจ che non esiste garanzia dell'unicitร . Esiste anche una dimostrazione piรน vecchia del teorema di Picard-Lindelรถf, che si basa sulla costruzione di una sequenza di funzioni che convergono alla soluzione dell'equazione integrale, e quindi alla soluzione del problema ai valori iniziali. Tale costruzione viene talvolta chiamata "metodo di Picard" o "metodo ad approssimazioni successive". Questa versione รจ sostanzialmente un caso particolare del teorema delle contrazioni.

(8)

Teorema di esistenza e unicitร  in โ€œgrandeโ€

Dimostrazione

โ€ข Esistenza di almeno una soluzione: Il problema di Cauchy

๐‘ฆโ€ฒ ๐‘ฅ = ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ ๐‘ฅ ) ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0 รจ equivalente allโ€™equazione integrale

๐‘ฆ ๐‘ฅ = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ ๐‘ก ๐‘‘๐‘ก

๐‘ฅ

๐‘ฅ0

Allora, detto C lโ€™insieme delle funzioni y(x) continue in [a,b] e tali che ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0, si consideri la trasformazione

๐‘‡: ๐‘ฆ ๐‘ฅ โˆˆ ๐ถ โ†’ ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ ๐‘ก ๐‘‘๐‘ก

๐‘ฅ

๐‘ฅ0

Si tratta di una trasformazione di C in C e una funzione ๐‘ฆ (๐‘ฅ) รจ una soluzione dellโ€™equazione integrale sse soddisfa alla condizione

๐‘‡ ๐‘ฆ (๐‘ฅ) = ๐‘ฆ (๐‘ฅ) quindi รจ un elemento unito per la trasformazione T

(9)

Teorema di esistenza e unicitร  in โ€œgrandeโ€

Costruiamoci, servendoci di T, una successione di funzioni continue in [a,b], uniformemente convergente ad una funzione che dimostreremo essere un elemento unito per T. Sia ๐‘ฆ1 ๐‘ฅ = ๐‘‡ ๐‘ฆ0 = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ0 ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 ๐‘ฆ2 ๐‘ฅ = ๐‘‡ ๐‘ฆ1 = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ1(๐‘ก) ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ = ๐‘‡ ๐‘ฆ๐‘›โˆ’1 = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ๐‘›โˆ’1(๐‘ก) ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0

Per costruzione ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ , โˆ€๐‘› โˆˆ ๐‘ รจ continua in [a,b] e tale che ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0

Per dimostrare che ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ ๐‘›โˆˆ๐‘ converge uniformemente in [a,b] proviamo la convergenza uniforme della serie

(๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ๐‘›โˆ’1(๐‘ฅ))

๐‘›

(10)

Teorema di esistenza e unicitร  in โ€œgrandeโ€

๐‘ฆ1 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ0 โ‰ค ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ0 ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐‘€ ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฅ0 dove ๐‘€ = max ๐‘ฅโˆˆ ๐‘Ž,๐‘ ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ0 ๐‘ฆ2 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ1(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ1 ๐‘ก โˆ’ ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ0) ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐‘ฆ1 ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฆ0 ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐ฟ๐‘€ ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฅ0 ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โŸน ๐‘ฆ2 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ1(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘€๐ฟ ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฅ0 2 2 dove L รจ detta costante di Lipschitz di f.

Cosรฌ proseguendo si ha:

๐‘ฆ3 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ2(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ๐‘ฅ๐‘ฅ 2 ๐‘ก โˆ’ ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ1(๐‘ก)) ๐‘‘๐‘ก 0 โ‰ค ๐ฟ ๐‘ฆ2 ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฆ1 ๐‘ก ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐‘€๐ฟ2 ๐‘ฅโˆ’๐‘ฅ0 2 2 ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 = ๐‘€๐ฟ 2 ๐‘ฅโˆ’๐‘ฅ0 3 3!

(11)

Teorema di esistenza e unicitร  in โ€œgrandeโ€

โŸน ๐‘ฆ๐‘›+1 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ๐‘›(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘€๐ฟ๐‘› ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฅ0 ๐‘›+1 ๐‘› + 1 ! โŸน ๐‘ฆ๐‘›+1 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ โ‰ค ๐‘€๐ฟ๐‘› ๐‘ โˆ’ ๐‘Ž ๐‘›+1 ๐‘› + 1 ! Poichรฉ la serie numerica

๐‘€๐ฟ๐‘› ๐‘ โˆ’ ๐‘Ž

๐‘›+1

๐‘› + 1 !

๐‘›

รจ convergente; allora la serie

๐‘ฆ๐‘›+1 ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ๐‘›(๐‘ฅ)

๐‘›

(12)

Detto ๐‘ฆ(๐‘ฅ) il limite uniforme della successione ๐‘ฆ๐‘›(๐‘ฅ) ๐‘›โˆˆ๐‘ dimostriamo che ๐‘‡ ๐‘ฆ ๐‘ฅ = ๐‘ฆ(๐‘ฅ)

๏ƒ˜ ๐‘ฆ(๐‘ฅ) รจ continua in [a,b] perchรฉ il limite uniforme di una successione di funzioni continue

๏ƒ˜ ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0 perchรฉ โˆ€๐‘› โˆˆ ๐‘ โ†’ ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0 ๏ƒ˜ lim

๐‘› ๐‘“ ๐‘ฅ, ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ = ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ ๐‘ฅ ) uniformemente, infatti

๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘“(๐‘ฅ, ๐‘ฆ ๐‘ฅ ) โ‰ค ๐ฟ ๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ(๐‘ฅ) Ne segue che dalla relazione

๐‘ฆ๐‘› ๐‘ฅ = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ๐‘›โˆ’1 ๐‘ก ๐‘‘๐‘ก

๐‘ฅ

๐‘ฅ0

Passando al limite per n, si ha:

๐‘ฆ ๐‘ฅ = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐‘ฆ ๐‘ก ๐‘‘๐‘ก =

๐‘ฅ

๐‘ฅ0

๐‘‡(๐‘ฆ ๐‘ฅ )

(13)

Unicitร 

Se ๐œ‘(๐‘ฅ) รจ unโ€™altra soluzione del problema di Cauchy รจ: ๐œ‘ ๐‘ฅ = ๐‘ฆ0 + ๐‘“ ๐‘ก, ๐œ‘ ๐‘ก ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 Dimostriamo che ๐œ‘ ๐‘ฅ = ๐‘ฆ ๐‘ฅ , โˆ€๐‘ฅ โˆˆ ๐‘Ž, ๐‘ ๐œ‘ ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ1(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘“ ๐‘ก, ๐œ‘ ๐‘ก โˆ’ ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ0) ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐ฟ ๐œ‘ ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฆ0 ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐พ๐ฟ ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฅ0 dove ๐พ = max ๐‘Ž,๐‘ ๐œ‘ ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฆ0 ๐œ‘ ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ2(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘“ ๐‘ก, ๐œ‘ ๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘“(๐‘ก, ๐‘ฆ1(๐‘ก)) ๐‘‘๐‘ก 0 โ‰ค ๐ฟ ๐œ‘ ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฆ1(๐‘ก) ๐‘‘๐‘ก ๐‘ฅ ๐‘ฅ0 โ‰ค ๐ฟ๐‘ฅ๐‘ฅ 2๐พ ๐‘ก โˆ’ ๐‘ฅ0 ๐‘‘๐‘ก 0 โ‰ค ๐ฟ 2๐พ ๐‘ฅโˆ’๐‘ฅ0 2 2

Cosรฌ proseguendo, si ha:

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๐œ‘ ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฆ1(๐‘ฅ) โ‰ค ๐ฟ๐‘›๐พ ๐‘ฅโˆ’๐‘ฅ0 ๐‘› ๐‘›! โ‰ค ๐ฟ ๐‘›๐พ ๐‘โˆ’๐‘Ž ๐‘› ๐‘›! Poichรฉ la serie ๐ฟ๐‘›๐พ ๐‘ โˆ’ ๐‘Ž ๐‘› ๐‘›! ๐‘›

รจ convergente allora la successione

๐ฟ๐‘›๐พ ๐‘ โˆ’ ๐‘Ž ๐‘› ๐‘›! รจ infinitesima e quindi ๐œ‘ ๐‘ฅ = lim ๐‘› ๐‘ฆ๐‘›(๐‘ฅ) = ๐‘ฆ ๐‘ฅ

(15)

Teorema

Sia f una funzione definita e continua nel rettangolo ๐‘… = ๐‘Ž, ๐‘ ร— [๐‘, ๐‘‘]; se f รจ lipschitziana rispetto a y, per ogni punto ๐‘ƒ0(๐‘ฅ0, ๐‘ฆ0) tale che ๐‘ฆ0 si ainterno a [c,d] esiste una e una sola soluzione del problema di Cauchy

๐‘ฆโ€ฒ = ๐‘“(๐‘ฅ๐‘ฆ) ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0

definita in un intorno ๐‘ฅ0 a valori in un intorno di ๐‘ฆ0 e gli estremi della curva integrale appartengono alla frontiera di R

Dimostrazione

Detto ๐œ‘ il prolungamento di f su ๐‘† = ๐‘Ž, ๐‘ ร— [๐‘, ๐‘‘] continuo e lipschitziano rispetto a y, per il teorema di esistenza e unicitร  in grande, esiste una ed una sola soluzione definita in [a,b] del problema

๐‘ฆโ€ฒ = ๐œ‘(๐‘ฅ๐‘ฆ) ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0

Poichรฉ ๐‘ฆ ๐‘ฅ รจ continua in [a,b] e ๐‘ฆ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0 con ๐‘ฆ0 โˆˆ ๐‘, ๐‘‘ esiste un intervallo chiuso contenente ๐‘ฅ0 tale che

๐‘ โ‰ค ๐‘ฆ(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘‘

(16)

Se prendiamo la restrizione di y a tale intorno, sia ๐‘ฆ๐ผ, si ha: ๐‘ฆ๐ผ ๐‘ฅ0 = ๐‘ฆ0

๐‘ฆ๐ผโ€ฒ ๐‘ฅ = ๐œ‘ ๐‘ฅ, ๐‘ฆ๐ผ(๐‘ฅ) = ๐‘“ ๐‘ฅ, ๐‘ฆ๐ผ(๐‘ฅ) โˆ€๐‘ฅ โˆˆ ๐ผ e quindi ๐‘ฆ๐ผ รจ soluzione del problema di Cauchy di partenza.

รˆ possibile determinare un intorno massimale (rispetto alla relazione di inclusione) in cui valgono le relazioni appena scritte.

Considero lโ€™insieme H di tutti gli intervalli I chiusi contenuti in [๐‘Ž, ๐‘] del tipo ๐‘ฅ0, ๐‘ฅ0 + โ„Ž tali che ๐‘ โ‰ค ๐‘ฆ(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘‘.

Sia ๐‘โ€ฒ lโ€™estremo superiore dei punti ๐‘ฅ0 + โ„Ž al variare di ๐ผ = ๐‘ฅ0, ๐‘ฅ0 + โ„Ž in H.

Analogamente considero lโ€™insieme K di tutti gli intervalli J chiusi contenuti in ๐‘Ž, ๐‘ del tipo ๐‘ฅ0 โˆ’ ๐‘˜, ๐‘ฅ0 tali che ๐‘ โ‰ค ๐‘ฆ(๐‘ฅ) โ‰ค ๐‘‘.

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Sia ๐‘Žโ€ฒ lโ€™estremo inferiore dei punti ๐‘ฅ0 โˆ’ ๐‘˜ al variare di J = ๐‘ฅ0 โˆ’ ๐‘˜, ๐‘ฅ0 in K. โˆ€๐‘ฅ โˆˆ ๐‘Žโ€ฒ, ๐‘โ€ฒ รจ ๐‘ โ‰ค ๐‘ฆ ๐‘ฅ โ‰ค ๐‘‘ e quindi:

๐‘ฆโ€ฒ = ๐œ‘ ๐‘ฅ, ๐‘ฆ(๐‘ฅ) = ๐‘“ ๐‘ฅ, ๐‘ฆ ๐‘ฅ , โˆ€๐‘ฅ โˆˆ ๐‘Žโ€ฒ, ๐‘โ€ฒ Gli estremi del grafico di y(x) appartengono alla frontiera di R.

Infatti, se potessimo prendere un ๐‘ฆ(๐‘โ€ฒ) interno allโ€™intervallo ๐‘, ๐‘‘ esisterebbe un intorno destro di ๐‘โ€ฒ in cui ๐‘ฆ ๐‘ฅ < ๐‘‘ e quindi ๐‘โ€ฒ non sarebbe lโ€™estremo superiore dei punti del tipo ๐‘ฅ0 + โ„Ž tali che

๐‘ โ‰ค ๐‘ฆ ๐‘ฅ โ‰ค ๐‘‘

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