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Internazionale Corazon. Uno scambio tra la Comunità Latina Americana e il quartiere attorno a via Padova a Milano

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Internazionale Corazon. Uno scambio tra la Comunità

Latina Americana e il quartiere attorno a via Padova a

Milano

Francesca Marconi

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Published: 23 dicembre 2019

Internazionale Corazon è un progetto di arte pubblica nato dalla conoscenza di diversi gruppi di danza che utilizzano spazi pubblici delle città di Milano per allenarsi. Nei mezzanini delle metropolitane e del passante ferroviario così come nei parchi e in altri luoghi accessibili e riparati dalla pioggia, la comunità più presente è probabilmente quella latinoamericana, prevalentemente di origine boliviana e peruviana, che balla “caporales” e altri tipi di danze andine (Tulumayos, Festejo, Carapachos, Valicha, etc). L’incon-tro e l’amicizia con alcuni dei rappresentanti del gruppo dei “Sambos de Corazon” – formatosi 7 anni fa per volontà di un primo nucleo di ragazzi con esperienze personali e/o familiari di migrazione, al cui interno ora si allenano adolescenti latini e italiani – ci ha spinto a sviluppare un progetto che permettesse a più persone di intraprendere un percorso di conoscenza e scambio tra culture.

Nella prima parte del processo hanno preso parte i Sambos de Corazon e un gruppo di studenti loro coetanei del liceo artistico milanese: uno spazio “tra pari” in cui conoscere, studiare e contaminare co-dici visuali e di movimento, in un corto circuito tra tradizioni alloctone e contemporaneità indigene. Terzo protagonista del progetto è stato un territorio delimitato da Via Palmanova a Milano e il Navi-glio Martesana, laboratorio a cielo aperto per esperimenti informali di multiculturalismo e meticciato simbolico.

Partendo dalle danze e dagli abiti tradizionali e rituali del Perù e della Bolivia, gli abiti e le danze sono stati reinventati dagli studenti in maniera sincretica e contaminata dai nuovi segni e simboli meticci che costituiscono il nostro nuovo paesaggio comune. Performance, laboratori aperti alla cittadinanza negli spazi pubblici del quartiere ha reso evidente e amplificato la contaminazione visivo-culturale già presente nella città, tra le forme tradizionali dei Sambos e i nuovi inserimenti che gli studenti hanno realizzato nel disegno, nel ricamo e nella danza.

Per la seconda fase del progetto l’artista Francesca Marconi con il supporto dell’associazione cure (crea-tivity for urban and rural empowerment) ha realizzato nel mese di Aprile 2019 una residenza a La Paz e a Cochabamba in Bolivia, i progetti dell’abito disegnati a Milano, sono stati ricreati da un laboratorio

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Internazionale Corazon ZMJ. Vol.9 n.2 (2019)

di ricamo e cucito di costumi tradizionali. I costumi sono poi stati indossati da danzatori e performer locali.

Oggi i vestiti sono rientrati a Milano in via Padova e sono pronti per essere indossati e diventare i nuovi costumi tradizionali meticci del quartiere più etnico milanese.

Con questa fase l’artista è voluta arrivare alla radice delle relazioni sviluppate nel 2018 con la comunità Sud Americana, tornare da dove questi ragazzi sono partiti, e nello stesso tempo valorizzare il processo realizzato insieme qui, attraverso la creazione di due abiti/opera.

Un progetto di Francesca Marconi, Elena Dragonetti e Carlo Venegoni realizzato con la collaborazione del Liceo Artistico Caravaggio, Educational Art e il gruppo dei Sambos de Corazon, Sartoria Migrante “Senza Peli Sulla Lingua”, Serpica Naro, Super il Festival delle periferie, con il sostegno del programma “Lacittàintorno” di Fondazione Cariplo.

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Figure 2: Backstage del video di ic realizzato con gli studenti liceo artistico caravaggio_bernardini

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Internazionale Corazon ZMJ. Vol.9 n.2 (2019)

Figure 4: Sambos tunari a cochabamba indossano abiti di i.c.

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Figura

Figure 1: Backstage del video di ic realizzato con gli studenti liceo artistico caravaggio_bernardini
Figure 2: Backstage del video di ic realizzato con gli studenti liceo artistico caravaggio_bernardini
Figure 5: Sarto josè manuel nel suo laboratorio di ricamo e cucito a La Paz, Bolivia
Figure 6: Veduta di La Paz

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