Prof. Chirizzi Marco
www.elettrone.altervista.org www.professore.mypodcast.comDerivate delle funzioni di una variabile
Il concetto di derivata di una funzione è uno dei più importanti argomenti della matematica pura, come di ogni sua applicazione, ed è quello su cui si basa il calcolo differenziale. Sia y= f(x) una funzione definita in un intervallo
]
a, b[
e denotiamo con x un punto interno a questo 0 intervallo. Supponiamo di passare dal punto x ad un altro punto qualunque 0 x0 +h, dell’intervallo]
a,b[
, dove h prende il nome di incremento della variabile x . Si definisce incremento della funzione y= f(x) la differenza: f(x0+h)− f(x0)e può assumere valore positivo, negativo o nullo. Il rapporto: h x f h x f( 0 + )− ( 0) ( 4.1 )
si chiama rapporto incrementale della funzione f(x), relativo al punto x e all’incremento h . 0 Fissato il punto x , questo rapporto varia in funzione della variabile h , purché questa sia diversa 0 da zero.
Definizione.
Si chiama derivata della funzione f(x) nel punto x il limite, se esiste ed è finito, 0 del rapporto incrementale ( 4.1 ) al tendere di h a zero.La derivata si indica in uno dei seguenti modi:
[
( )]
0 ), ( ), (x0 y x0 D f x0 x x f′ ′ =Riassumendo, la derivata della funzione f(x) è definita dalla relazione:
h x f h x f x f h ) ( ) ( ) ( 0 0 0 0 lim − + = ′ → ( 4.2 )
Se esiste il limite sinistro del rapporto incrementale, si dirà che la funzione ammette derivata sinistra nel punto x e si scriverà: 0
h x f h x f x f h ) ( ) ( ) ( 0 0 0 0 lim − + = ′ − →
mentre, se esiste il limite destro del rapporto incrementale, allora si dirà che la funzione ammette derivata destra nel punto x e si scriverà: 0
h x f h x f x f h ) ( ) ( ) ( 0 0 0 0 lim − + = ′ + →
Quando si dirà che la funzione f(x) è derivabile in un punto x , si intenderà che in questo punto 0 esistono finiti sia la derivata sinistra che la derivata destra e che queste siano fra loro eguali.
Si dimostra il seguente teorema:
Teorema
Se una funzione f(x) è derivabile nel punto x , ivi è anche continua. 0
Bisogna però sottolineare il fatto che in generale l’implicazione opposta del teorema non vale. Infatti esistono funzioni che sono continue in un punto x , ma ivi non derivabili. 0
Esempi
1) Calcolare nel punto x0 =4 la derivata della funzione:
2 ) (x x
f =
Bisogna calcolare il rapporto incrementale della funzione f(x)= x2 ed il limite di questo rapporto
per h→0. Possiamo allora scrivere:
) 8 ( 16 8 16 4 ) 4 ( ) ( ) ( 0 0 2 2 2 h h h h h h h x f h x f + = − + + = − + = − + 8 ) 8 ( ) ( ) ( ) ( lim lim 0 0 0 0 = + = − + = ′ → → h h x f h x f x f h h
2) Calcolare nel punto x0 =3 la derivata della funzione
x x f( )= Si ha: h h h x f h x f( 0 ) ( 0) 3+ − 3 = − +
(
) (
)
(
)
. 3 2 1 3 3 1 3 3 3 3 3 3 3 3 )( lim lim lim
0 0 0 ⋅ = + + = + + ⋅ + + ⋅ − + = − + = ′ → → → h h h h h h h x f h h h 3) La funzione: 3 3 ) (x = x− f
è continua nel punto 3 . Dimostrare che nello stesso punto non è derivabile.
; 1 0 3 3 ) 3 ( ) 3 ( ) ( ) ( 3 2 3 3 0 0 h h h h h h f h f h x f h x f = = − − + = − + = − +
La derivata di f(x), calcolata nel punto 3 , risulta:
, 1 ) ( 3 2 0 lim =+∞ = ′ → h x f h e ciò prova la nostra affermazione.
4) La funzione:
3 )
(x = x− f
è continua nel punto x0 =3. Dimostrare che in tale punto la derivata della funzione non esiste. Si ha: < − = − > = = = − − + = − + = − + 0 1 0 1 0 3 3 ) 3 ( ) 3 ( ) ( ) ( 0 0 h per h h h per h h h h h h h f h f h x f h x f
Le derivate sinistra e destra della funzione f(x) nel punto x0 =0, sono rispettivamente:
. 1 , 1 lim lim 0 0 = − = − + − → → h h h h h h
I due limiti esistono, sono finiti, ma non sono eguali, il che prova la nostra affermazione.
5) La funzione:
3 )
(x sen x
f =
è continua nel punto x0 =0. Dimostrare che in tale punto la funzione non è derivabile.
Si ha: ; 0 ) ( ) ( 0 0 3 h h sen h x f h x f − = − +
La derivata della funzione f(x)=sen3 x, calcolata nel punto x0 =0, risulta:
, 1 ) ( 3 2 3 3 0 3 3 3 0 3 0 lim lim lim = ⋅ = ⋅ =+ ∞ = ′ → → → h h h sen h h h h sen h h sen x f h h h
( posto z=3 h, si ricordi che lim 1 0 = → z z sen z ),
e ciò prova la nostra affermazione.
N.B.
D’ora in poi, denoteremo con x il punto in cui si vuole calcolare le derivate e sostituiremo la variabile h, finora adottata nella definizione di rapporto incrementale della funzione f(x), con la variabile ∆x.
6) Applicando la definizione di derivata, calcolare, nel punto x , la derivata della seguente funzione: 4 3 3 2 ) ( − − = x x x f Si ha: ; ] 4 ) ( 3 [ ) 4 3 ( ) 4 3 ( ] 4 ) ( 3 [ ] ) 4 3 3 ( ) 3 2 ( [ ) 4 3 ( ) 3 2 2 ( 4 3 3 2 4 ) ( 3 3 ) ( 2 ) ( ) ( − ∆ + ⋅ ⋅ − ⋅ ∆ ∆ = = − ⋅ − ∆ + ⋅ ⋅ ∆ − ∆ + ⋅ − − − ⋅ − ∆ + = = ∆ − − − − ∆ + − ∆ + = ∆ − ∆ + x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x f x x f
La derivata della funzione f(x), nel punto x , risulta:
. ) 4 3 ( 1 ] 4 ) ( 3 [ ) 4 3 ( ) ( ) ( ) ( 2 0 0 lim lim − = − ∆ + ⋅ ⋅ − ⋅ ∆ ∆ = ∆ − ∆ + = ′ → ∆ → ∆ x x x x x x x x f x x f x f x x
7) Applicando la definizione di derivata, calcolare, nel punto x , la derivata della seguente funzione: 1 4 3 ) ( 2 − − = x x x f Si ha:
; ] 1 ) ( [ 8 ) ( 4 3 3 ) 1 ( ] 1 ) ( [ ] 1 ) ( [ ) 4 3 ( ) 1 ( ] 4 ) ( 3 [ 1 4 3 1 ) ( 4 ) ( 3 ) ( ) ( 2 2 2 2 2 2 2 2 2 − ∆ + ⋅ ∆ ∆ + ∆ + ∆ − ∆ − = = − ⋅ − ∆ + − ∆ + ⋅ − − − ⋅ − ∆ + = = ∆ − − − − ∆ + − ∆ + = ∆ − ∆ + x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x f x x f
La derivata della funzione f(x), nel punto x , risulta:
. ) 1 ( 8 3 3 ] 1 ) ( [ 8 ) ( 4 3 3 ) ( ) ( ) ( 2 2 2 2 2 2 0 0 lim lim − + − − = = − ∆ + ⋅ ∆ ∆ + ∆ + ∆ − ∆ − = ∆ − ∆ + = ′ → ∆ → ∆ x x x x x x x x x x x x x x f x x f x f x x
8) Applicando la definizione di derivata, calcolare, nel punto x , la derivata della funzione:
x sen x x f( )= Si ha: ; cos cos cos ) 1 cos ( ) cos cos ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( x x sen x x sen x x x sen x x x x sen x x x sen x x x sen x x x sen x x x x sen x x x sen x x x x f x x f ⋅ ∆ + ⋅ + ∆ ⋅ ∆ ⋅ + ∆ − ∆ ⋅ ⋅ = = ∆ ⋅ − ⋅ ∆ + ∆ ⋅ ⋅ ∆ + = = ∆ ⋅ − ∆ + ⋅ ∆ + = ∆ − ∆ +
La derivata della funzione f(x)=xsenx, calcolata nel punto x , risulta:
. cos 0 cos cos cos ) 1 cos ( ) ( ) ( ) ( lim lim lim lim 0 0 0 0 x sen x x x x sen x x sen x x x sen x x x x sen x x x f x x f x f x x x x + ⋅ + = ⋅ ∆ + ⋅ + + ∆ ⋅ ∆ ⋅ + ∆ − ∆ ⋅ ⋅ = ∆ − ∆ + = ′ → ∆ → ∆ → ∆ → ∆
4.2 Derivate di alcune funzioni elementari
In questo paragrafo illustreremo le derivate di alcune funzioni elementari, omettendo i relativi sviluppi matematici che conducono ad esse, in quanto identici a quelli effettuati nello svolgimento degli esercizi precedenti. Premesso ciò, iniziamo con la funzione sen : x
1) La derivata della funzione f(x)=senx è uguale a cos , purché l’angolo sia misurato in x radianti, cioè:
x senx
D =cos
2) La derivata della funzione f(x)= cos è uguale a senxx − , cioè: senx
x Dcos =−
3) La derivata della variabile indipendente x è uguale ad uno, cioè: 1
=
x D
4) La derivata della funzione costante f(x)=C è nulla, cioè: 0
=
C D
5) La derivata della funzione f(x)=loga x risulta:
e x
x
Dloga = 1⋅loga
dove e indica il numero di Neper. Se la base a del logaritmo coincide con il numero e di Neper, si ha:
x x Dlog = 1
4.3 Teoremi sulle derivate
)
10
Derivata della somma di più funzioni derivabili
Sia : ) ( ... ) ( ) ( ) ( ) (x f x g x h x m x F = + + + +
La derivata della somma ( algebrica ) di più funzione derivabili, esiste ed è uguale alla somma delle derivate di queste funzioni, cioè:
) ( ... ) ( ) ( ) ( ) (x f x g x h x m x F′ = ′ + ′ + ′ + + ′ )
20
Derivata del prodotto di più funzioni derivabili
Sia: ) ( ... ) ( ) ( ) ( ) (x f x g x h x m x F = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
La derivata del prodotto di più funzioni derivabili, esiste ed è uguale alla somma dei prodotti che si ottengono moltiplicando la derivata di ogni fattore per tutti i fattori rimanenti, cioè:
[
]
) ( ... ) ( ) ( ) ( ) ( ... ) ( ) ( ) ( ) ( ... ) ( ) ( ) ( ) ( ... ) ( ) ( ) ( ) ( ... ) ( ) ( ) ( ) ( x m x h x g x f x m x h x g x f x m x h x g x f x m x h x g x f x m x h x g x f D x F ′ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + + ⋅ ⋅ ′ ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅ ⋅ ′ ⋅ + + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ′ = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = ′ )30
Derivata della funzioni potenza
Sia:
[
]
n x f x F( )= ( ) con n numero intero positivo maggiore di uno.La derivata dell’ennesima potenza di una funzione f(x) è uguale al prodotto di n
[
f(x)]
n−1 per la derivata della funzione, cioè:[
( )]
( ))
(x n f x 1 f x
F′ = n− ⋅ ′ Da questo teorema consegue il seguente caso particolare: la derivata della funzione f(x)= xn risulta:
1 ) ( = ⋅ − ′ n x n x f )
30
Derivata del rapporto di funzioni
Sia: ) ( ) ( ) ( x g x f x F =
e supponiamo che f(x)e g(x) siano derivabili nel punto .x La derivata del quoziente di due funzioni derivabili esiste ed è uguale al denominatore moltiplicato per la derivata del numeratore meno il numeratore moltiplicato per la derivata del denominatore, il tutto diviso per il quadrato del denominatore.
[
]
2 ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( x g x g x f x g x f x F′ = ′ ⋅ − ⋅ ′Da questo teorema conseguono le seguenti derivate: Sia: x x sen x tg x f cos ) ( = = La derivata è:
. cos 1 1 2 2 x x tg tgx D = + = Sia: x sen x x tg x ctg x f( )= = 1 = cos La derivata è: x sen x ctg x ctg D x f 2 2 1 ) 1 ( ) ( = =− + =− ′ .
Osservazione
Non sempre sono vere le implicazioni inverse dei teoremi sulla derivata della somma, della differenza, del prodotto e quoziente. In altre parole, può capitare che in un punto x esista la derivata della somma di più funzioni, ma non le derivate delle singole funzioni, calcolate nello stesso punto. Per esempio, le funzioni:
3 3 , ( )
)
(x tg x g x sen x
f = =
non sono derivabili nel punto x=0, ma risulta derivabile, nello stesso punto, la funzione: ) ( ) ( ) (x g x f x F = −
Invitiamo il lettore a dimostrare questa affermazione.
4.4 Derivate delle funzioni composte
Sia :
[
( )]
)
(x f x
F = φ
una funzione composta. Si dimostra il seguente teorema:
Teorema
Se f(z) e φ(x)sono due funzioni derivabili, allora lo è anche la funzione composta
[
( )]
) (x f x F = φ , e la sua derivata è:[
( )]
( ) ) (x f x x F′ = ′φ ⋅φ′Questo teorema si estende al caso in cui le funzioni intermedie sono più di una.
La derivata logaritmica di una funzione f(x) è la derivata del logaritmo, in base e , di questa funzione. In formula, si ha:
[
]
( ). ) ( 1 ) ( log f x x f x f D = ⋅ ′Dalla formula inversa di questa relazione si ottiene:
[
log ( )]
) ( ) (x f x D f x f′ = ⋅cioè, la derivata di una funzione f(x) la si può ottenere moltiplicando tale funzione per la derivata del logaritmo della funzione stessa.
Facciamo qualche esempio:
1) La derivata della funzione f(x)=ax ( con a>0), risulta:
[
a]
a D[
x a]
a aD a x
f′( )= x⋅ log x = x⋅ ⋅log = x⋅log
2) Se a=e, abbiamo:
x e x f( )=
[
log]
[
log]
log .)
(x ex D ex ex D x e ex e ex
f′ = ⋅ = ⋅ ⋅ = ⋅ =
Tenendo conto di questo risultato e della regola di derivazione delle funzioni composte, in generale si ha: ) ( ) ( ) ( x f e e D f x = f x ⋅ ′ 3) La derivata della funzione:
n x x f( )= con n numero reale qualsiasi, risulta:
[
log]
[
log]
1 . ) ( = ⋅ = ⋅ ⋅ = ⋅ ⋅ = ⋅ −1 ′ n n n n n xn x n x x n D x x D x x fCome caso particolare, consideriamo la funzione:
4) f(x)=n x che può essere scritta anche nel seguente modo:
n x x f 1 ) ( =
. 1 1 1 1 1 log 1 log ) ( 1 1 1 1 1 1 1 1 n n x n x n x n x n x x n D x x D x x f n n n n n n n − − − ⋅ = ⋅ = = ⋅ = ⋅ ⋅ = ⋅ ⋅ = ⋅ = ′ −
5) In base alla derivata logaritmica, si dimostra facilmente che la funzione:
[
]
( ) ) ( ) (x h x g x f =ammette la seguente derivata:
[
]
. ) ( ) ( ) ( ) ( log ) ( ) ( ) ( ( ) ′ ⋅ + ⋅ ′ ⋅ = ′ x h x h x g x h x g x h x f g x4.6 Derivazione delle funzioni inverse
Sia y= f(x) una funzione derivabile, con derivata diversa da zero, in tutti i punti di un intervallo ivi invertibile. Sia x=φ( y) la funzione inversa di f(x). Si dimostra il seguente teorema:
Teorema
La derivata della funzione inversa φ( y) di f(x), nel punto y0 = f(x0), è uguale al reciproco della derivata f′(x), cioè:
) ( 1 ) ( 0 0 x f y ′ = ′ φ
Per fare un esempio di applicazione di questo teorema, calcoliamo la derivata della seguente funzione:
arcsenx y=
la quale è l’inversa della funzione x=seny. Utilizzando la formula scritta sopra, si ha:
, cos 1 1 y y sen D x arcsen D = = ma cosy =± 1−sen2y =± 1−x2 .
Se consideriamo la variabile y nell’intervallo
− 2 , 2 π π
, per l’invertibilità della funzione f(x),
2 1 1 x x arcsen D − =
Utilizzando la stessa regola di derivazione, si ottengono altre derivate delle funzioni inverse delle funzioni goniometriche, di cui ci limitiamo a riportare i risultati:
y ctg x di inversa l è x arcctg y dove x x arcctg D y tg x di inversa l è x arctg y dove x x arctg D y x di inversa l è x y dove x x D = = + − = = = + = = = − − = ' , 1 1 ' , 1 1 cos ' arccos , 1 1 arccos 2 2 2
4.7 Derivate di ordine superiore
Sia y= f(x) una funzione definita in un intervallo
[
a,b]
, ivi derivabile. Si chiama derivata seconda di f(x), e la si indica con f ′′(x), oppure con D2f(x), la derivata della derivata di f(x). Analogamente si definisce derivata terza di f(x), e la si indica con f ′′′(x), oppure con) (
3f x
D , la derivata della derivata seconda di f(x). Proseguendo allo stesso modo, si definisce la derivata d’ordine n, con n numero intero positivo qualsiasi.
Esercizi svolti
Derivate delle funzioni di una variabile
Ricordando le seguenti formule di derivazione:
, ) ( ) ( , 1 , 1 1 x f k x f k D x n x D x n x D n n n n n ⋅ = ⋅ ′ ⋅ = ⋅ = − −
applicando il teorema di derivazione di una somma:
[
f(x) g(x)]
D f(x) Dg(x)D + = +
1) Data la funzione: 3 2 4 ) (x =x5− x3+ x− f calcolare la derivata f′(x). Si ha: 2 12 5 ) ( = 4− 2+ ′ x x x f 2) Data la funzione: c bx ax x f( )= 2+ + calcolare la derivata f′(x). Si ha: b ax x f′( )=2 + 3) Data la funzione: x x x f 8 1 ) ( = − calcolare la derivata f′(x). Si ha: 8 1 2 1 ) ( = − ′ x x f 4) Data la funzione: 4 3 4 3 2 ) (x x x x f = + + calcolare la derivata f′(x). Si ha: 4 3 3 2 4 4 3 3 2 2 ) ( x x x x f′ = + + 5) Data la funzione:
4 3 7 1 2 3 4 7 2 ) (x x x x f = − − + calcolare la derivata f′(x). Si ha: . 3 1 3 3 3 4 1 4 7 1 7 2 3 2 ) ( 4 7 8 1 1 4 1 7 8 2 1 1 4 3 7 1 2 3 x x x x x x x x x x f′ = ⋅ ⋅ − + ⋅ ⋅ − − + ⋅ ⋅ = + − + − = + + −
Ricordando anche la regola di derivazione del quoziente di due funzioni:
[
]
2 ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( x g x g x f x g x f x g x f D = ′ ⋅ − ⋅ ′risolviamo i seguenti esercizi:
6) Data la funzione: 1 1 ) ( − + = x x x f calcolare la derivata f′(x). Si ha: . ) 1 ( 2 ) 1 ( ) 1 ( 1 ) ( 2 2 =− − − + − − = ′ x x x x x f 7) Data la funzione: 1 1 ) ( 3 2 + − + = x x x x f calcolare la derivata f′(x). Si ha: 2 3 2 3 4 2 3 2 2 3 ) 1 ( 1 2 3 2 ) 1 ( 3 ) 1 ( ) 1 ( ) 1 2 ( ) ( + + + + − − = + ⋅ − + − + ⋅ + = ′ x x x x x x x x x x x x f . 8) Data la funzione: 5 5 3 2 ) ( 2− + + = x x x x f calcolare la derivata f′(x). Si ha:
2 2 2 2 2 2 ) 5 5 ( 25 6 2 ) 5 5 ( ) 5 2 ( ) 3 2 ( ) 5 5 ( 2 ) ( + − + − − = + − − ⋅ + − + − = ′ x x x x x x x x x x x f 9) Data la funzione: x x x f 1 1 2 2 ) ( − − = calcolare la derivata f′(x). Si ha: x x x x x x x x x f ⋅ − = ⋅ − + − = − − = ) 1 2 ( 1 ) 1 2 ( 1 2 2 1 1 2 2 ) (
[
]
2 ) 1 2 ( 1 2 2 ) ( x x x x x f ⋅ − + − − = ′Ricordando anche la regola di derivazione del prodotto di due funzioni:
[
f(x) g(x)]
f (x) g(x) f(x) g (x) , D[
f(x)]
n[
f(x)]
1 f (x),D ⋅ = ′ ⋅ + ⋅ ′ n= ⋅ n− ⋅ ′