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Il monitoraggio dei crediti bancari

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Academic year: 2021

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA

FACOLTÀ DI ECONOMIA

CORSO DI LAUREA IN BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI

DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT

''Monitoraggio dei crediti bancari'' Relatore :

Prof. Ugo Fava

Candidata: Carolina Pasquinelli Anno accademico 2014/2015

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Indice

Introduzione...pag 2 Basilea e rating...pag 3

Fidi e raccolta di informazioni sul merito creditizio...pag 15

La centrale rischi di Banca d'Italia...pag..16 Le centrali rischi private...pag 30

La gestione dei crediti non performing...pag 37

Il Cerved Group Rating...pag 49

Il sistema per la valutazione della qualità dei crediti della Banca d’Italia (In-house Credit Assessment System – ICAS)...pag 57

Le fasi del processo creditizio e classificazione del portafoglio crediti

ai fini del risk management...pag..61

Monitoraggio andamentale dei crediti in bonis...pag..65 Monitoraggio andamentale dei crediti deteriorati...pag 66 Indagine sul credito bancario nell'area euro...pag..68 Conclusioni...pag 85

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In periodi di crisi e recessione, la domanda di credito delle imprese per nuovi investimenti diminuisce, mentre aumenta la richiesta per la ristrutturazione del debito.

In molti casi si è assistito al credit crunch che ha messo a dura prova le aziende, soprattutto dal punto di vista della liquidità e della fiducia per intraprendere una svolta al periodo di buio.

Le banche per difendersi dal rischio di credito oltre a concedere meno finanziamenti rischiosi, hanno anche deciso di incrementare e potenziare gli istituti del Credit risk management, per riuscire a valutare meglio e con più trasparenza e veridicità le situazioni economico finanziarie dei clienti.

Con questo modello si deve andare a distinguere i valori bancari attesi e inattesi: ''i primi conducono alle rettifiche di valore e agli accantonamenti e perdite su crediti da iscrivere nel conto economico delle banche come costi e nello stato patrimoniale come riduzione dei valori degli impieghi; i secondi esprimono il fabbisogno di capitale necessario a coprire gli eventi inattesi'' 1

In queste pagine tratteremo i differenti approcci normativi e di regolamentazione che le autorità hanno previsto per gestire la situazione bancaria attuale, il

procedimento riguardo alla valutazione del merito creditizio, il monitoraggio in ottica prospettica del credito: facendo riferimento a tutte le differenti categorie e fasi in cui un credito può trovarsi e i relativi effetti di tutela che deve avere. Ci soffermeremo anche sulla Centrale rischi bancari, sul suo ruolo, sulle sue funzioni per capire come questo organismo aiuti gli intermediari ad avere una visione trasparente ed obiettiva della posizione globale del cliente.

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Basilea e Rating

La banca ha iniziato a usare modelli di rating interni che si rifanno alla logica del pricing risk adjusted secondo cui ogni debitore pagherà un tasso passivo correlato al rischio che detiene e che potrebbe generare.

I rating interni sono basati sulle tecniche di scoring, dei metodi basati sulla analisi statistica di campioni di dati storici in cui vengono assegnati punteggi differenti in base alle diverse categorie di rischio.

Si usano soprattutto nella concessione di grandi fidi, e influenzano l'ammontare del finanziamento e l'entità delle garanzie.

Per quanto riguarda il rating si può avere di due tipi: quelli interni descritti qui sopra,

e quelli esterni elaborati dalle società tra cui Standard&Poor's, Fitch Ratings e Moody's.

Nel rating esterno le variabili che vengono considerate sono: – struttura aziendale

– informazioni riguardo al business della azienda – strategia e qualità del management

– rischi legati alla attività commerciale – sostenibilità della posizione finanziaria – qualità delle informazioni comunicate

Oltre ai classici rischi di credito, di controparte e di mercato si deve anche fare riferimento ai rischi operativi cioè quei rischi connessi ai processi aziendali come ad esempio comportamenti fraudolenti da parte di dipendenti o dirigenti, errori nella pianificazione aziendale etc.

Un ruolo importante nella regolamentazione dei rischi bancari è svolto dal

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delle banche centrali dei paesi del G10 tra cui Belgio, Canada, Francia , Giappone, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia. Questo comitato ha emesso:

Accordo di capitale di Basilea o Basilea 1 nel 1988

Nuovo accordo sul capitale o Basilea 2 nel 2001-2005

Basilea 3 entrato in vigore nel 2008 e applicativo del tutto tra il 2013 e il

2019

Basilea 1 si basa sul concetto di capitale minimo bancario. Ogni operazione di

prestito deve avere una quota di capitale accantonato come precauzione. Il patrimonio di vigilanza deve essere uguale almeno alla percentuale dell' 8% delle attività ponderate per il rischio.

Il sistema però non è riuscito a arginare la propensione delle banche a

accantonare sempre il meno possibile lasciando così più spazio a vulnerabilità. Inoltre non è riuscito a evitare questi provvedimenti infatti molti hanno adottato forme di finanziamento innovative, ma non altrettanto meno rischiose.

Basilea 2 approfondisce sempre più l'accantonamento di capitale proporzionale

ai rischi assunti ed è articolato in tre pilastri:

''Il primo introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e

operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi e di controllo.

Il secondo richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, rimettendo all’Autorità di vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive.

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Il terzo introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo.'' 2

Viene introdotto il rischio operativo e i relativi metodi di controllo del rischio: Bia (base), TSA (standardizzato) e AMA (avanzato).

Per il rischio di credito adottiamo il rating interno distinto tra:

metodo standard in cui è prevista l'adozione di fattori di ponderazione

dei rischi a seconda del rating del debitore e della classe di attività

metodo IRB cioè Internal rating based che a sua volta si divide in:

- Irb foundation - Irb advanced

Metodologia IRB Foundation crea un rapporto diretto tra l'intermediario e il

cliente, in cui si va a calcolare grazie a strumenti designati dalle autorità di vigilanza la probabilità di fallimento

Metodologia IRB Advanced è molto più oneroso e permette di andare a

calcolare oltre alla probabilità di fallimento anche: – probabilità di insolvenza PD

– tasso di perdita in caso di insolvenza LGD – esposizione al momento dell'insolvenza EAD

– scadenza M

La loss given default rappresenta la perdita che si sostiene nel caso in cui il

cliente divenga insolvente, cioè quanta percentuale del prestito sarà persa dopo aver intentato tutti i recuperi possibili.

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L'Exposure at default cioè l'esposizione che si ha al momento della insolvenza

determina quale è la somma che la banca ha prestato al cliente nel momento della insolvenza.

Un metodo usato nelle analisi statistiche interne è lo Z score: è un indice della analisi fondamentale che esprime la probabilità di fallimento di una impresa. È stato scoperto da Edward Altman nel 1968 e le variabili che utilizza sono:

– Vendite nette – Risultato operativo – Attività correnti – Capitale investito – Passività correnti – Passività totali – Utile non distribuito – Valore di mercato

L'utilizzo del rating interno oltre a velocizzare e incasellare in determinate tabelle e categorie le situazioni patrimoniali e economiche delle aziende ha anche un lato negativo: la banca perde la possibilità di una valutazione a 360° nella quale l'azienda è valutata non solo per i meri indicatori di solvibilità e

patrimonializzazione bensì per le opportunità di crescita, per le potenzialità inespresse che purtroppo non possono ancora essere ben rappresentate in una forma numerica.

Questa attitudine porta a realizzare un sistema di concessione di credito molto standardizzato che lascia poco spazio alla fiducia in un progetto e nelle sue possibilità; si assiste troppo spesso a una sterilità dei giudizi che si concentrano solo ed esclusivamente sul piano numerico dei ratio e delle garanzie senza

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riuscire a vedere in ottica previsionale le prospettive di crescita effettiva di una azienda.

Basarsi su dati non certi e non pragmatici è molto rischioso.

Anche eccedere nel senso opposto può far perdere la giusta via di valutazione. Bisognerebbe riuscire a trovare il giusto mix tra la veridicità dei calcoli

matematici e la potenza inespressa di un progetto in divenire.

Draghi commentò a riguardo, nel 2009: '' ..è altrettanto importante per le banche

nel decidere sul credito da dare, che usino tutta l'informazione loro disponibile; integrino i risultati dei metodi statistici di scoring con la conoscenza diretta del cliente, delle sue potenzialità di crescita, e di redditività nel lungo periodo''. Ci si allontana sempre più dal modello di relationship banking: il personale bancario è sempre meno ancorato al territorio la rotazione dei dipendenti è crescente, ciò per far aumentare l'indipendenza degli stessi nelle decisioni di concessione o meno fidi ai clienti.

I centri decisionali adibiti alla approvazione dei fidi, vengono spostati nelle sedi centrali delle banche, spesso molto lontane dalla filiale, per seguire il modello divisionale. Ciò non permette di sfruttare in modo intelligente la conoscenza del cliente e una migliore percezione della situazione reale del territorio e della specifica attività commerciale o industriale.

La banca, dopo le richieste di finanziamento, è solita sviluppare modelli di analisi previsionale e soprattutto dei piani di previsione finanziaria, i cui obiettivi principali sono:

• guidare il management nelle scelt e

• riconoscere i livelli di esposizione ai rischi reddituali e finanziari della azienda

• confrontare nel tempo gli scostamenti tra andamenti effettivi e previsti • riuscire a vedere a capacità di rimborso nel tempo della azienda

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• approfondisce la analisi di bilancio, soffermandosi sugli impatti economico finanziari, le interconnessioni tra le variabili economiche , patrimoniali- finanziarie e monetarie.

Basilea 3

Basilea 3 è il complesso di norme inerenti il campo della vigilanza bancaria e la gestione del rischio da parte degli intermediari finanziari dopo la crisi finanziaria mondiale del 2007-2008 guardando il patrimonio e la liquidità.

E' stata approvata dal comitato di Basilea che ha voluto ribadire l'importanza della trasparenza, della informativa, della capacità di difendersi da shock inerenti a tensioni finanziarie e economiche.

I temi principali sui quali la riforma ha concentrato le sue analisi sono state: – la quantità e la qualità del capitale all'interno delle imprese bancarie – l'incombenza del rischio di liquidità

– introduzione di nuove regole prudenziali – inserimento e incremento di buffers anticiclici

– minimizzazione dell'impatto negativo derivante da operazioni di trading, cartolarizzazioni, derivati

– diminuzione degli attivi bancari per un crescente squilibrio negativo tra mezzi propri e di debito

– introduzione di due nuovi indicatori definiti come:

1. Liquidity coverage ratio (LCR)

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Basilea 3 venne pubblicata per la prima volta nel Dicembre 2009, per arrivare alla versione finale nel Dicembre 2010.

Per quanto riguarda il capitale e la sua composizione vennero istituiti tre requisiti principali, insieme a degli obiettivi generali tra cui:

– potenziare il Core Tier 1

– aumentare la componente del Capitale Going concern cioè il capitale

necessario per assorbire le perdite riuscendo a continuare l'attività di impresa

– aumentare la disclousure –

I requisiti del common equity cioè la parte del capitale formato da azioni ordinarie e sovrapprezzo da riserve di utile, dovevano essere i seguenti:

– caratteristica della permanenza del common equity: il common equity è senza una scadenza ed è rimborsabile solo in fase di liquidazione

– massima subordinazione in caso di liquidazione – capacità di pieno assorbimento delle perdite

I requisiti dell' additional tier 1 cioè quella parte del capitale subordinato a depositi, crediti non garantiti e debiti subordinati, dovevano essere i seguenti:

– non deve avere scadenza

– non ci devono essere clausole che erodono la qualità del capitale – possibilità di non erogare i dividendi

I requisiti del Tier 2 si ritrovano principalmente in:

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– subordinazione a depositi e crediti chirografari

– non si può avere la possibilità di clausole step up oppure rimborsi

Per quanto riguarda gli strumenti di mitigazione della prociclicità, Basilea 3 crea dei vincoli sia dal punto di vista della leva finanziaria, sia dal punto di vista dei buffers di capitale nella duplice ottica di:

1) conservazione del capitale: con buffers pari al 2,5% dei RWA, accumulando risorse nei periodi positivi per poter reagire meglio nei momenti di crisi o di tensione.

Se i valori diminuiscono sotto i requisiti minimi non si effettua la distribuzione dei dividendi

2) anticiclicità: istituito per proteggere dall'eccessivo aumento

dell'espansione del credito; il buffer può variare dallo 0 al 2,5% delle attività ponderate per il rischio.

Il buffer è composto da common equity tier 1.

Basilea 3 analizza anche degli importanti rischi bancari: il rischio di mercato, di controparte e quello di liquidità.

Il rischio di controparte deriva dagli investimenti in derivati e pronti contro

termine; come misura cautelare prevede un aumento della dotazione di capitale e una diminuzione della prociclicità.

Il rischio di mercato è stato analizzato sia con modelli standard che con modelli

interni.

Questi ultimi devono avere:

requisito indicato con l'Incremental risk charge guardando alle

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requisito di capitale: in cui si analizzano i valori stressati, e si prende in

considerazione la misura dello Stressed Var nel periodo temporale di un anno

Il rischio di liquidità era già stato introdotto da Basilea 2 nel secondo pilastro.

Dopo la crisi finanziaria abbiamo avuto un calo di liquidità perché abbiamo assistito a:

– un mismatching tra le scadenze dell'attivo (a lungo termine) e quelle del passivo (a breve termine)

– troppo uso della raccolta a breve termine – controllo non appropriato

Vi sono due tipologie principali riferibili al rischio di liquidità:

1) Funding liquidity risk in cui vi è la impossibilità di reperire fondi sul mercato

2) Market liquidity risk : in cui vi è difficoltà a smobilizzare gli attivi Basilea 3 introduce due requisiti minimi per le fonti di finanziamento:

Liquidity coverage ratio che analizza nel breve termine se si è in

possesso di risorse per fronteggiare uno stress pari a 30 giorni senza ricorrere al mercato.

È attivo dal 01/01/2015. Deriva dal rapporto matematico tra stock di attività liquide di alta qualità e deflussi di cassa netti nei 30 giorni. Questo ratio deve essere maggiore al 100%.

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Net stable funding ratio permette di evitare squilibri nella composizione

di attività e passività in un anno riuscendo a avere una struttura molto più equilibrata.

È individuato nel rapporto tra ammontare della provvista stabile disponibile e ammontare obbligatorio della provvista stabile. Il ratio deve essere maggiore al 100%.

Prima della crisi globale vi sono stati alcuni eventi scatenanti tra cui i principali: – l'incremento della leva finanziaria

– l'aumento dell'indebitamento nei paesi non possidenti petrolio

– politiche monetarie troppo espansive (applicazione di tassi molto bassi e ingente rialzo della liquidità)

– crescita economica sostenuta soprattutto nei paesi di Cina e India.

I bassi tassi favorivano gli investimenti e la crescita economica, che a loro volta incentivavano le imprese a espandersi, diminuendo i tassi di default.

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Grafico sulle fasi di applicazione di Basilea 33

Quali effetti ha l'entrata in vigore di Basilea 3 sulle banche di credito cooperativo?

Già con Basilea 2 si era richiesto un miglioramento dei modelli per il calcolo dei rischi, anche se avranno impatti più contenuti rispetto alle banche più grandi. Le BCC dal punto di vista patrimoniale sono in una condizione migliore rispetto alle altre banche.

Gli elementi innovativi che infuiranno di più nella gestione saranno: – la nuova definizione di capitale di vigilanza

– le misure di liquidità del LCR e NSFR

Molte BCC denotano una allocazione della liquidità non del tutto efficiente, infatti non mancano i mezzi adeguati a rispettare le regole, bensì, si necessità di

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modalità di gestione pià specifiche e precise.

Questo periodo di crisi economica ha portato a un deterioramento della qualità degli attivi bancari e perciò potrebbe andare a intaccare la buona situazione del credito cooperativo.

Un modo per reagire potrebbe essere offrire alla clientela sempre più servizi diversificati e una razionalizzazione delle reti territoriali.

Bisogna puntare l'attenzione sul miglioramento di: – modalità di valutazione

– pricinng del credito

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Fidi e raccolta di informazioni sul merito creditizio

Il fido è ''l’importo massimo di credito che la banca concede a un cliente. La sua concessione richiede accertamenti in merito alle fonti di reddito e alla

consistenza patrimoniale del cliente al fine di valutare la capacità di rimborso del credito erogato, anche in ottica prospettica '' 4.

Il fido è la parte di credito effettivamente utilizzata dall'azienda.

La PEF è la pratica elettronica di fido che permette alla banca di valutare in

breve tempo l'affidabilità delle aziende che lo hanno richiesto.

Questa non è solo una applicazione che permette di rendere più snelli e veloci i processi di istruttoria di fido e la conseguente delibera, bensì essa può divenire un ''canale di governo del credito che permette di allineare le singole decisioni con le politiche creditizie definite dalla direzione'' 5

Ciò comporta un progressivo abbandono di griglie in cui incasellare dati statici e in breve tempo obsoleti, per far spazio a modelli di calcolo più dinamici e

realistici.

La banca, per riuscire ad avere un'idea della situazione reale, per esempio di una piccola e media impresa, in prima battuta, analizza il fascicolo del bilancio di esercizio e la sua dichiarazione dei redditi.

Il Bilancio di esercizio ha cadenza annuale è redatto dagli amministratori e le sue fonti normative sono il Codice civile, i principi contabili, le direttive europee, i regolamenti europei, e altre leggi di natura civilistica.

È costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa.

La dichiarazione dei redditi è un documento contabile attraverso il quale il fisco viene a conoscenza delle entrate del contribuente e per mezzo del quale richiede il pagamento delle imposte partendo dalla base imponibile e dalle aliquote fiscali. Il modello attraverso il quale si redige la dichiarazione, in Italia, è il 7e30.

4 Banca d'Italia

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La Centrale Rischi di Banca d'Italia

Per riuscire ad avere altri dati obiettivi e certi la banca si rivolge alla Centrale Rischi di Banca d'Italia che è ''un sistema informativo sull'indebitamento della clientela verso le banche e le società finanziarie (intermediari) ''6

I suoi scopi sono:

– cercare di rendere sempre più stabile il settore creditizio – migliorare la qualità del credito concesso

– cercare di rendere più obiettivo e efficace il processo di valutazione del merito creditizio

I dati contenuti nella Centrale Rischi sono riservati però i soggetti che sono censiti possono richiedere la visione delle loro informazioni.

È stata istituita nel 1962 ed è divenuta operativa nel 1964; le altre centrali rischi note in Italia sono:

• Crif SpA

CTC (Consorzio Tutela Credito)

Experian SpA

Cerved SpA

La banca dati centrale rischi di Assilea

Secondo la Legge della privacy riguardo al trattamento dei dati è necessario distinguere tre figure all'interno della Centrale rischi:

1. titolare del trattamento è identificato nella Banca d'Italia

2. il responsabile del trattamento è identificato nel Servizio Rilevazioni ed

Elaborazioni Statistiche e delle altre strutture della Banca d'Italia.

3. gli incaricati del trattamento sono i dipendenti del Servizio rilevazioni

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Facendo riferimento all'ambito privacy, non sempre è necessario il consenso al trattamento dei dati: le autorità, la magistratura penale e la Banca d'Italia non sono obbligati a richiederlo.

Ogni mese gli intermediari comunicano alla Banca d'Italia i rapporti di credito o garanzia, i rapporti passati a sofferenza o sulla ristrutturazione delle linee di credito.

Vengono segnalate le posizioni dei clienti pari o superiori a trentamila euro. Vi è un aggiornamento continuo.

Non è più necessario segnalare un cliente nel caso in cui il suo indebitamento sia minore di 30000 euro oppure quando il finanziamento ha cessato di esistere. Nonostante ciò, rimane valida la possibilità di consultare gli archivi per un periodo di tempo.

La centrale rischi è soggetta anche a ispezioni, generalmente svolte insieme a quelle generali di vigilanza: lo scopo è quello di verificare l'attendibilità e l'affidabilità delle segnalazioni, dei controlli.

La centrale riesce a calcolare le posizioni complessive degli intermediari perché aggrega tutte le segnalazioni che provengono dai diversi intermediari con i quali il soggetto ha intrapreso dei rapporti creditizi.

''I soggetti che partecipano al servizio della centrale sono:

le banche iscritte all'albo nell'articolo 13 del TUB (le banche italiane e

filiali di banche europee e extraeuropee che operano in Italia)

gli intermediari ex articolo 106 del TUB iscritti nell'albo o nell'elenco speciale degli articoli 64 e 107 del TUB, che esercitano in via esclusiva o prevalente l'attività di finanziamento sotto qualsiasi forma''7

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Gli intermediari hanno l'obbligo di segnalare dati certi ed esatti e in caso di errori o inesattezze devono subito farlo presente.

La centrale rischi permette di poter verificare le posizioni di rischio di ogni cliente relative all'ultimo giorno del mese; questi dati sono sia contabili che qualitativi, infatti si può accedere a descrizioni dettagliate dal punto di vista della posizione debitoria.

Importanza rilevante la hanno i passaggi a sofferenza dei crediti oppure i casi di ristrutturazione.

È importante chiarire che la segnalazione di un soggetto non implica

direttamente che questo sia un cattivo pagatore; significa principalmente che il cliente ha una posizione debitoria oppure ha ricevuto una garanzia di importo superiore a 30000 euro, e si sta rapportando a un intermediario che aderisce al sistema delle segnalazioni.

Attraverso la centrale possiamo avere accesso alla visione della posizione creditizia tenendo conto anche dei cosiddetti ''collegamenti'' ovvero i legami giuridici che intercorrono tra i clienti. Per fare un esempio le forme societarie di accomandita semplice e per azioni, in nome collettivo, di fatto, ed anche le cointestazioni, i rapporti di factoring, cessione di crediti etc.

I dati della centrale possono essere conosciuti solo da quattro soggetti: – la magistratura penale

la Banca d'Italia

il diretto interessato

gli intermediari

Vi deve essere una unica segnalazione per ogni singolo cliente; questa raccoglie tutte le posizioni di rischio dell'interessato.

Quest'ultimo può essere: – persona fisica

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– persona giuridica

– organismo con autonomia decisionale – cointestatario di più fidi

– fondo comune di investimento

Consideriamo l'esempio ''della azienda ''ALFA s.r.l'' che ha in essere dei rapporti con quattro istituti di credito (banca A, B, C, D).

A seguito dell’istanza di accesso ai dati censiti, presenta la posizione, riferita al periodo aprile 2008 - marzo 2009, ottenuta da una rielaborazione dei dati

contenuti nella documentazione fornita dalla Banca d’Italia: con riferimento alla banca D si può considerare il rapporto tra l’accordato Operativo concesso e l’ammontare di fido utilizzato dall’azienda per l’intero periodo di tempo analizzato, che evidenzia un appesantimento fi nanziario che nel marzo 2009 sfocia addirittura in uno sconfi namento di € 18.042.

Tali informazioni possono essere sintetizzate grafi ca- mente, per avere una visione nel tempo (12 mesi) della posizione debitoria dell’azienda nei confronti di tutte le banche che gli erogano credito. Di seguito i grafici che sintetizzano la situazione.''8

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I rischi vengono classificati in cinque sezioni:

1) Crediti per cassa i quali includono le sofferenze, i rischi a scadenza, i rischi autoliquidanti, rischi a revoca e finanziamenti con procedura concorsuale.

2) Crediti di firma che hanno due tipologie principali: quelli finanziari e quelli commerciali

3) Garanzie ricevute cioè tutte le garanzie che sono state prestate dall'interessato

4) Derivati finanziari in genere su contratti over the counter

5) Informativa su particolari crediti per cassa in pool, sofferenze, rischi autoliquidanti-crediti scaduti, crediti ceduti a terzi

Vi sono degli obblighi di segnalazione alla centrale per le posizioni di soggetti in cui ricorrono una o più di queste condizioni per una somma maggiore o uguale a 30000 euro:

– ''la somma dell'accordato o dell'utilizzato del totale dei crediti per cassa o per firma

– il valore delle garanzie ricevute – il valore delle operazioni in derivati – importo operazioni per conto di terzi

– valore nominale dei crediti acquisiti per factoring, sconto di portafoglio pro soluto o cessione di credito

– valore nominale crediti non in sofferenza ceduti a terzi

Devo inoltre segnalare le seguenti categorie se sono in sofferenza (eccetto cifre minori a 250 euro) :

– la posizione del cliente

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– crediti passati a perdita di qualunque importo''9

Questi vengono definiti limiti di censimento.

Se si volesse cercare di dare una classificazione ai fidi potremmo usare due criteri: uno basato sul numero di persone a cui il fido si riferisce e l'altro guardando a come il fido si collega al rapporto assistito.

Nel primo caso individuiamo i fidi che si riferiscono a una sola persona oppure i cosiddetti fidi plurimi, cioè concessi a più soggetti che non rispondono in modo solidale agli utilizzi che sono fatti. Vi deve essere sempre un cliente capofila che spicca sugli altri.

Nel secondo caso invece troviamo tre categorie di fidi: – specifici connessi a un solo ed unico rapporto

promiscui connessi a più rapporti diversi

generici connessi a tutti i rapporti eccetto alcuni indetti dalla banca: per

esempio quelli che hanno già un fido attivo o non possono essere affidati

I fidi promiscui sono utilizzabili attraverso diverse forme tecniche.

Nella delibera di fido, in cui si specifica il limite massimo di fido per ciascuna forma tecnica, trovo il valore dell'accordato e dell'accordato operativo.

La garanzia deve essere specificatamente espressa per ogni forma di fido promiscuo.

I rischi autoliquidanti sono operazioni che si basano sulla concessione di

finanziamenti

che permettono di riscuotere immediatamente un credito non ancora scaduto; il cliente riceve così la liquidità e l'intermediario avrà il controllo sui flussi di cassa

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del credito.

In questa categoria ''ritroviamo :

• anticipo su crediti ceduti per attività di factoring; • anticipo s.b.f.;

• anticipi su fatture;

• anticipo garantito da cessione del credito;

• prefinanziamento di mutuo (anche se concesso dallo stesso intermediario che ha deliberato l’operazione di mutuo);

• sconto di portafoglio commerciale e finanziario indiretto; • anticipi all'esportazione;

• insoluti rivenienti dalle operazioni che confluiscono in questa categoria''10

Il factoring è un contratto ''avente ad oggetto la disciplina delle future cessioni

ad un’altra impresa (cd factor), verso corrispettivo, di crediti vantati dal fornitore nei confronti dei propri debitori. Il factor segue una o più delle seguenti

prestazioni:

a) sollecito del pagamento e incasso dei crediti ceduti dal fornitore

b) pagamento anticipato, in tutto o in parte, del corrispettivo dei crediti ceduti c) assunzione, in tutto o in parte, del rischio del mancato pagamento dovuto ad inadempimento dei debitori''11

Per quanto riguarda l'anticipo salvo buon fine si intende tutte le operazioni in cui si accettano effetti all'incasso con accreditamento istantaneo dell'importo, al netto delle spese che spettano all'istituto di credito, in conto corrente.

Vi è una precisa istruttoria e dei limiti di importo massimo da utilizzare, che viene identificato con il castelletto salvo buon fine.

Il castelletto può essere usato al posto dello sconto.

10 Banca d'Italia 11 Banca d'Italia

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La somma degli effetti che il cliente presenta alla banca deve essere contenuto nella capienza del fido che è stato concordato.

È un credito rotativo quindi più che gli effetti scalano e arrivano al buon fine, più che si ristabilisce la disponibilità nel conto.

Nel salvo buon fine ''viene accreditato il valore totale degli effetti con valuta futura, mentre nello sconto il netto ricavo viene accreditato con valuta immediata; nel salvo buon fine, inoltre, gli interessi passivi vengono pagati soltanto se l’utilizzo determina uno “scoperto per valuta” e solo sugli importi effettivamente utilizzati, mentre nello sconto essi vengono addebitati all’atto dell’operazione, anche se l’importo anticipato non viene poi utilizzato completamente.''12

L’anticipo su fatture è un’anticipazione di cassa che si utilizza quando sono

presenti dei crediti a fronte dei quali sono state emesse delle fatture non ancora scadute e che prevedono un pagamento senza emissione di ricevute.

È prevista la costituzione di un doppio conto: • conto corrente ordinario

castelletto per anticipo fatture

L''anticipo di fatture è previsto per una percentuale del loro importo facciale, al lordo di IVA. A fronte di ogni fattura presentata, la procedura genera ''un fido sul conto corrente ordinario, di importo pari alla percentuale anticipata, da utilizzare al tasso concordato in base alle effettive necessità. Nel caso il cliente opti per l’utilizzo del ‘conto anticipo fatture’, all’atto della lavorazione della fattura, la quota da anticipare viene accreditata sul conto corrente ordinario, mentre un addebito di pari importo viene effettuato sul conto anticipo fatture, dove, viene generato il fido.

Per entrambe le modalità operative, l’affidamento si chiude naturalmente al

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momento dell’incasso dei crediti anticipati (quindi con il pagamento delle fatture da parte dei debitori), oppure forzatamente qualora, alla scadenza della fattura, non sia pervenuto il relativo accredito.

Il vantaggio dell’utilizzo della linea di credito per anticipo su fatture consiste nel fatto che il cliente riesce a monetizzare crediti a fronte dei quali non può emettere ricevute o tratte, ad un tasso molto simile a quello per anticipo su portafoglio ‘salvo buon fine’.

Tra i principali rischi, vanno tenuti presenti:

• il cliente, nel caso di mancato pagamento del debitore, può trovarsi nella situazione di dover restituire alla banca le somme anticipate a fronte della presentazione di fatture non andate a buon fine

• i tassi che regolano la liquidazione degli anticipi possono variare in funzione dell’andamento del mercato.''13

Le operazioni di sconto di portafoglio commerciale prevedono che ''la banca,

previa deduzione dell’interesse, anticipi al cliente l’importo di un credito verso terzi non ancora scaduto mediante la cessione, salvo buon fine, del credito stesso. L’operazione prevede che il credito sia presentato sotto forma di cambiali o tratte accettate.

Sul conto corrente di corrispondenza del cliente l’importo anticipato viene accreditato per l’importo del titolo presentato. L’addebito delle competenze (commissioni e interessi) è regolato dopo l’elaborazione della delle cambiali presentate.

I principali rischi sono costituiti dalla variazione in senso sfavorevole delle condizioni economiche (tassi d‘interesse e spese), ove contrattualmente previsto e dall’impossibilità di beneficiare di eventuali fluttuazioni dei tassi al ribasso quando questi scendono al di sotto della soglia indicata, se è prevista la clausola

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di tasso minimo.

Oltre a questi, nel caso di sconto di portafoglio commerciale i rischi sono dati dal mancato protesto, dallo smarrimento del titolo nell’iter di incasso.

La clausola sbf (salvo buon fine) presuppone che l’importo del credito sia riaddebitato al cliente se l’operazione di incasso non avesse buon fine.''14

I rischi a scadenza sono tutti i finanziamenti erogati con una scadenza precisa e

sprovvisti di un certo rimborso; tra questi possiamo annoverare i pronti contro termine, mutui e prestiti personali.

Banca d'Italia li elenca così: '' • anticipazioni attive;

• anticipi su crediti futuri connessi a operazioni di factoring; • sovvenzioni per utilizzo di carte di credito;

• aperture di credito regolate in c/c per le quali l'intermediario segnalante non ha facoltà di recesso prima della scadenza contrattuale;

• leasing; • mutui;

• finanziamenti a valere su fondi di terzi in amministrazione comportanti l'assunzione di un rischio per l'intermediario15

I rischi a revoca invece riguardano la categoria delle aperture di credito che

vengono concesse al cliente per fornire una gestione della cassa più flessibile ed elastica: infatti il cliente attraverso di esse riesce a assicurare un equilibrio finanziario che oscilla continuamente tra incassi e pagamenti.

Anche i ''crediti scaduti o impagati derivanti da operazioni riconducibili alla categoria di censimento cosiddetta rischi autoliquidanti''16 ne fanno parte.

14 Banca popolare alto adige https://www.bancapopolare.it 15 Banca d'Italia

(28)

I finanziamenti a procedura concorsuale sono dei crediti con cause di

prelazione particolari concessi a organi di procedura concorsuale.

Quando si parla di procedure concorsuali si fa riferimento a quelle misure

giudiziali applicate all'impresa commerciale nei casi in sia insolvente e abbia dei requisiti di dimensione relativi all'articolo 1 comma 2 della Legge Fallimentare.

Le sofferenze comprendono le esposizioni per cassa connesse a soggetti

insolventi; non lo sono quei clienti che hanno saltato una sola rata di pagamento ma quelli che hanno una situazione generale di tensione. ''17.

Con il termine “sofferenze” si fa riferimento ai crediti finiti in contenzioso in cui è molto difficile pervenire alla riscossione; inoltre si intendono anche crediti vantati verso clienti che versano in gravi difficoltà economiche, non temporanee cioè

i crediti ristrutturati vantati nei confronti di clientela a sofferenza.

Lo stato di insolvenza è una situazione in cui il soggetto non riesce ad adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni, perchè non ha la disponibilità dei mezzi per riuscire a onorare i pagamenti a lui imputati.

I crediti di firma comprendono ''tutte le garanzie prestate dagli intermediari, su richiesta della clientela, con le quali essi si impegnano a far fronte a eventuali inadempimenti di obbligazioni assunte dalla clientela medesima nei confronti di terzi''18.

Sono meno rischiosi dei crediti per cassa.

Per quanto riguarda le garanzie di natura finanziaria ''devono essere segnalate: – le accettazioni

– gli impegni di pagamento – i crediti documentari – gli avalli

17 Nuova centrale dei rischi: come leggerla, rielaborarla, e interpretarla di Lenoci e Peola 18 Banca d'Italia

(29)

– le fideiussioni

Non devono essere segnalate:

– le garanzie rilasciate con precostituzione dei fondi da parte del garantito – gli impegni che gli intermediari abbiano assunto sulla base di convenzioni

o accordi stipulati direttamente con altri enti e ai quali il cliente risulti formalmente estraneo''19

Le garanzie ricevute sono le garanzie personali che il cliente rilascia alla banca

per incrementare l'aspettativa relativa all'adempimento delle obbligazioni che ha nei suoi confronti.

I derivati finanziari sono strumenti finanziari in cui il loro valore dipende dal

prezzo di una attività sottostante scambiata sul mercato; tra di esse possiamo identificare valute, tassi, azioni, merci e materie prime.

Sono identificabili tre tipologie principali di contratti derivati:

1) Futures in cui il soggetto si impegna ad acquistare o vendere, in una data futura, una quantità di sottostante a un prezzo determinato

2) Options che sottintendono la possibilità di acquistare o vendere una quantità di sottostante, in una data futura, a un prezzo fissato sostenendo all'inizio un premio

3) Swaps è una operazione in cui vi è uno scambio di flussi d cassa tra due controparti.

Ad esempio lo swap di interessi (Interest Rate Swap, IRS): è un contratto in cui abbiamo lo scambio di flussi di cassa calcolati in base ai tassi di interesse e su un capitale teorico.

(30)

All'interno della segnalazione devo iscrivere nella casella del ''Valore intrinseco'' l'entità del fair value della operazione stessa cioè il valore del credito

dell'intermediario nei confronti della controparte, avendo cura di sottrarvi gli accordi di compensazione.

Nella sezione Informativa ritroviamo:

Operazioni effettuate per conto terzi: comprendono tutti i

''finanziamenti erogati dall'intermediario a valere su fondi pubblici la cui gestione, che riveste natura di mero servizio, è caratterizzata dalla

circostanza che l’organo deliberante è esterno all’intermediario stesso il quale svolge, dietro pagamento di una provvigione o di una commissione forfettaria, esclusivamente attività di tipo istruttorio, di erogazione, di riscossione e di riversamento somme per conto dell’ente interessato. L’eventuale assunzione di rischio, totale o parziale, da parte

dell'intermediario nello svolgimento di tale servizio deve essere segnalata nella categoria di censimento garanzie connesse con operazioni di natura finanziaria.''20

Crediti per cassa operazioni in pool: in cui l'azienda capofila deve

inviare due diverse segnalazioni, la prima riguardante il finanziamento a proprio carico, la seconda la somma totale erogata all'interno del pool • Crediti passati a perdita: sono tutti i crediti in sofferenza che sono stati

valutati come irrecuperabili, tanto da non mettere in atto neanche gli atti di recupero.

Crediti ceduti a terzi: vi confluiscono tutti i crediti passati a società di

cartolarizzazione come normato dalla legge n.130/99 o ad altri soggetti. Deve essere segnalato l'importo effettivo che viene ceduto,

indipendentemente dal prezzo di cessione.

(31)

L'accordato rappresenta ''il credito che gli organi competenti dell'intermediario

segnalante hanno deciso di concedere al cliente. Condizione necessaria per la segnalazione è che l'affidamento tragga origine da una richiesta del cliente ovvero dall'adesione del medesimo a una proposta dell'intermediario.

L'accordato operativo rappresenta l'ammontare utilizzabile dal cliente in quanto riveniente da un contratto perfetto ed efficace''.21

L'utilizzato rappresenta ''l'ammontare del credito erogato al cliente alla data di

riferimento della segnalazione.

Esso corrisponde – salvo le eccezioni specificamente previste- al saldo contabile di fine mese, rettificato dalle partite in sospeso o viaggianti, ovunque

contabilizzate, di cui sia possibile individuare, entro i termini della segnalazione, il conto di destinazione finale.'' 22

Le centrali rischi private

Per riuscire a dare un giudizio realistico le banche necessitano di molte informazioni che in linea generale vengono date da società di informazione commerciale che possiamo identificare in tre aggregati:

1) società di analisi e studi di mercato nelle quali ritroviamo ad esempio: - Databank: ''multinazionale specializzata nel reporting analitico di settore (statistiche, trend evolutivi, competitori, analisi personalizzate) e nelle ricerche di mercato''23

- Centrale dei bilanci: è una organizzazione che elabora e raccoglie bilanci di società. Il suo capitale è totalmente sottoscritto dall' ABI, Banca d'Italia e da altri enti inerenti il mondo del credito; ha sede a Torino ed è

21 Banca d'Italia 22 Banca d'Italia

(32)

nata nel maggio del 1983 .

- Dun and Bradstreet: ''è una realtà fortemente specializzata e con elevate competenze nelle business information nata dalla alleanza strategica tra CRIF, gruppo globale leader nei sistemi di informazioni creditizie e di supporto decisionale, e D&B, leader mondiale nel settore della business information con oltre 168 anni di esperienza.

D&B garantisce i più elevati standard qualitativi e la massima copertura nelle informazioni economiche e commerciali sulle aziende.

All’approfondimento e all’accuratezza delle informazioni, unisce capacità e flessibilità tecnologica per rispondere tempestivamente alle richieste del mercato, avanzati modelli di scoring e sistemi di supporto decisionale.24

2) SIC Sistemi informazione creditizia: ''I SIC - una volta conosciuti come "centrali rischi private" - sono le banche dati private consultate da banche e finanziarie per verificare affidabilità e puntualità nei pagamenti e

servono per valutare l'opportunità di concedere credito al consumo, prestiti e finanziamenti in qualsiasi forma tecnica.''25

Comprendono:

CTC consorzio tutela del credito

Experian

Crif spa

Assilea

3) ECAI agenzie esterne di valutazione del merito creditizio. Tra le quali:

Fitch Ratings

Moody's Investors Service 24 Sito ufficiale Dun and Bradstreet, www.dbitaly.dnb.com

(33)

Standard & Poor's Rating ServicesCerved Group

DBRS Ratings Limited

Il credito al consumo è un contratto in cui si concede un credito a una persona fisica che agisce per scopi non imprenditoriali né di professionista, ovvero un consumatore.

Possiamo identificare due categorie di credito:

finalizzato: utilizzato per acquistare beni e servizi

non finalizzato: utilizzato per cercare di soddisfare delle necessità

personali.

Tra questi ritroviamo il: 1. prestito personale

2. cessione del quinto dello stipendio

La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento che le banche e altre

società finanziarie promuovono, collegando l'erogazione allo stipendio e al salario del dipendente/cliente.

Il cliente riesce a estinguere il debito cedendo una parte del suo stipendio mensile netto, volontariamente, in misura tale da non superare il 20% dell'importo

concesso cioè un quinto.

È una tipologia di prestito personale, che non è legato a un preciso scopo o utilizzo, né quindi all'acquisto di servizi o beni particolari.

Ha una durata massima di 10 anni.

Inizialmente questa tipologia era stata pensata unicamente per la categoria dei dipendenti pubblici e statali.

(34)

Oggi invece il campo di validità si è allargato anche ai dipendenti di aziende private e anche ai pensionati.

Questo finanziamento richiede delle garanzie, tra cui alcune obbligatorie per legge:

• la somma che ogni mese si deve trattenere viene versata direttamente dal datore di lavoro del cliente alla società finanziaria

• colui che concede il finanziamento vuole essere protetto, ed è per questo che richiede al cliente una polizza assicurativa rischio vita e rischio perdita di lavoro

• il finanziatore possiede un privilegio sul Trattamento di fine rapporto dei dipendenti di aziende private

La cessione di un quinto dello stipendio è stata regolata per la prima volta con il Decreto del presidente della Repubblica num 180 del 1950.

Il cliente deve assicurarsi di essere consapevole del reale costo della operazione, ed è per questo che deve fare molta attenzione al TAEG.

Permane per il cliente la possibilità di estinguere in modo anticipato il debito prima della scadenza, può inoltre recedere dal contratto senza penalità.

Il credito ai consumatori può ''assumere due forme:

• dilazione del pagamento del prezzo dei beni e servizi acquistati cioè di rinvio del pagamento a un momento successivo all'acquisto

• prestito o altra analoga facilitazione finanziaria.

Il prestito concesso per esigenze di carattere professionale del consumatore (ad esempio acquisto di un'autovettura da utilizzare per il trasporto dei dipendenti della propria impresa) non rientra nella fattispecie.

(35)

(finanziamento da restituire a rate) concesso con carte di credito.''26

Si posso trovare tre tipi principali di carte di credito:

1. carte di credito a saldo o anche dette charge il cliente utilizza la carta

per pagare e ogni mese o ogni due mesi riceve l'addebito senza l'aggiunta di nessun interesse.

2. carte di credito revolving permette di effettuare pagamenti entro il fido accordato, che possono essere rimborsate attarverso delle rate con un successivo addebito di interessi.

3. carte di credito optional il cui utilizzo può essere sia in modalità charge o revolving

Gli intermediari finanziari che concedono credito al consumo non hanno la funzione tipica delle banche di raccogliere risparmio in forma di depositi. La durata di questa operazione varia da 12 a 72 mesi.

Il consumatore ''si obbliga:

• nel caso di dilazione di pagamento, a corrispondere il prezzo al venditore di beni o servizi alle date convenute

• nel caso di concessione di un prestito, a restituire l'importo concesso (capitale erogato) e a corrispondere il costo totale del credito (interesse, commissioni, imposte e altre spese, inclusi i costi relativi ai servizi accessori (come ad esempio quelli di assicurazione).

La restituzione del capitale e il pagamento di interessi e altre spese avviene in modo graduale nel tempo attraverso versamenti periodici cioè le rate, il cui pagamento è di regola mensile.

Il consumatore cui è stato concesso il prestito è inoltre tenuto a pagare le spese

(36)

necessarie per la conclusione del contratto.

Il TAEG Tasso Annuo Effettivo Globale è un indice del costo complessivo del contratto di credito ai consumatori espresso in percentuale annua del costo totale del credito erogato.''27

Il TAEG permette un trasparente confronto tra due contratti diversi.

E' un indice armonizzato europeo che permette di capire il costo totale della operazione che il consumatore dovrà sostenere. È spesso indicato come una percentuale dell'importo erogato ed è su base annua; deve essere presente nei fogli illustrativi e nella documentazione.

Il Consorzio di tutela del credito è ''un consorzio senza fini di lucro. È il gestore di un sistema di informazioni creditizie di tipo solo negativo. I Consorziati del CTC sono i Partecipanti al SIC.

Dal primo luglio 2015,CTC gestirà un SIC di tipo positivo e negativo.''28

Crif Spa è una società specializzata nei ''sistemi di informazioni creditizie, di

business information e di supporto decisionale, CRIF offre a banche, società finanziarie, confidi, assicurazioni, utilities e imprese un supporto qualificato per la gestione del rischio e per il marketing. In ogni fase della relazione con il cliente, dalla pianificazione delle strategie di sviluppo all’acquisizione, fino alla gestione del proprio portafoglio e degli eventuali crediti insoluti.''29

Fondata a Bologna nel 1988, è operativa in quattro continenti: Europa, America, Africa e Asia.

CRIF è una ''società indipendente, il cui capitale è detenuto per il 90% dai soci fondatori e dal management e per il restante 10% da alcuni istituti di credito. Tra questi ultimi, fin dagli anni ’90 nella compagine azionaria sono presenti anche 3 banche di livello internazionale, quali BNL-BNP Paribas, Deutsche Bank

27 Banca d'Italia

28 Sito ufficiale Consorzio tutela del credito http://www.ctconline.it/ 29 Sito ufficiale Crif Spa www.crif.it

(37)

e Banco Popolare (la maggiore banca popolare italiana).''30

Experian information services spa è un Sistema di Informazioni Creditizie

nato dall'unione tra Experian e Cerved Group.

Offre tantissimi servizi caratterizzati da profondità e ampiezza della osservazione dei dati e della tecnologia e dei sistemi di monitoraggio del rischio.

Cerved Group possiede una partecipazione di minoranza nel capitale di Experian.

Assilea è ''l'associazione Italiana Leasing che rappresenta le Società di leasing

presso le organizzazioni del settore che operano nelle varie sedi istituzionali, nazionali ed internazionali. Assilea tratta l'attività di leasing in ognuna delle sue forme dalla locazione finanziaria, al leasing operativo, al noleggio a lungo termine.''31

Il processo di assegnazione del rating elaborato dalle ECAI è una valutazione data da un soggetto esterno all'impresa o ad uno Stato, in merito alla solvibilità debitoria di questi ultimi.

Per avere un rating, una società deve contattare una delle agenzie dietro il pagamento di un corrispettivo

Quando l'agenzia accetta l'incarico, inizia l'analisi della società, della banca o dello Stato.

Vengono analizzate tutte le informazioni pubbliche, si analizzano i fondamentali economici e finanziari e si incontrano i manager per avere una visione più trasparente.

Una volta notificato il rating alla società richiedente la valutazione, tale giudizio viene reso pubblico.

Questo meccanismo ha come scopo quello di rendere note le

informazioni per determinare il prezzo del titolo, che correttamente per la teoria economica, deve incorporare nel prezzo tutti i dati disponibili in un istante.

30 Sito ufficiale Crif Spa www.crif.it 31 Sito ufficiale Assilea www.assilea.it

(38)

La gestione dei crediti non performing

I crediti non performanti sono delle attività che non hanno la capacità di ripagare capitale e gli interessi che spettano al creditore, si ha quindi una incertezza sulla riscossione, sia nei tempi che nell'ammontare dell'esposizione.

I non performing loans, nel linguaggio bancario, sono chiamati anche ''crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono:

– le esposizioni scadute – le esposizioni sconfinanti – i ristrutturati

– gli incagli – le sofferenze

A fronte dei crediti a rischio, le banche devono effettuare accantonamenti prudenziali.'' 32

Per quanto riguarda la classificazione dei crediti deteriorati secondo ''la regolamentazione italiana troviamo:

sofferenza: esposizione verso una controparte in stato di insolvenza

(anche se non accertato giudizialmente) o in situazione equiparabile, indipendentemente dalla previsione di perdita formulata dalla banca e dalla presenza di garanzie.

incaglio: esposizione verso una controparte in temporanea difficoltà –

definita sulla base di fattori oggettivi – che si ritiene possa essere superata in un congruo periodo di tempo.

ristrutturato: esposizione nella quale una banca o un pool di banche, a

causa del deterioramento della situazione economico-finanziaria del debitore, ha/hanno modificato le condizioni originarie del prestito (riscadenzamento dei termini; riduzione del tasso di interesse),

(39)

determinando l’emersione di una perdita.

credito scaduto: esposizione scaduta, in via continuativa, da oltre 90

giorni e non classificata come sofferenza, incaglio o ristrutturata.''33

La gestione dei crediti anomali rappresenta un modo per riuscire a migliorare la pratica del recupero crediti; spesso questa attività è traslata in outsourcing a una società estranea permettendo di:

diminuire il costo fisso amministrativo e i costi di recupero

concentrarsi di più sulle attività caratterizzanti l'attività bancariaavere una più efficiente organizzazione aziendale

La gestione dei Non Performing Loan si basa sulla ricostruzione del rapporto tra banca e cliente in difficoltà, cercando di aiutare il più possibile il debitore.

Spesso ci si occupa della gestione della vendita sul mercato dell'immobile che era stato dato come garanzia dell'impegno.

Per cercare di ideare nuove soluzioni che permettano un migliore piano di rientro per i clienti la Crif ha sviluppato '' Gestione NPL, un servizio a supporto degli istituti che scelgono di fornire al cliente la possibilità di vendere l’immobile, sostenendo, per conto del debitore, le spese di commercializzazione.

Il punto di forza di Gestione NPL risiede nell’integrazione di diverse competenze ed expertise recupero crediti, valutazioni immobiliari, gestione di processi

complessi in una logica di BPO evoluto - messe al servizio di un unico obiettivo condiviso con la banca: recuperare il credito mediante lo strumento più

opportuno e supportando il debitore senza aggravarne la già difficile situazione.''34

Questa gestione porterebbe dei vantaggi per il creditore: • migliore gestione dei flussi

33 Banca d'Italia

(40)

• incremento della velocità e tempestività

• incremento della efficienza del sistema di controllo del proprio portafoglio

mutui, delle garanzie sottese e dei tempi di esecuzione. Mentre i principali vantaggi per il debitore sono:

• realizzazione di un prezzo più soddisfacente in caso di vendita dell'immobile

• minori costi per la vendita dell'immobile, rispetto all'ipotesi di una vendita autonoma

• minori costi legali

''Dal 2008 al 2009 vi è stato un aumento dei crediti non performing come si vede da questi grafici:

(41)

La qualità del credito concesso alle banche nel primo semestre 2009 è peggiorata, come attesta l’incidenza degli NPL sul totale delle esposizioni nette verso

clientela. I crediti ‘non performing’ sono aumentati dai 53,7 miliardi di Euro della fine del 2008 ai 71,5 miliardi di Euro del primo semestre 2009. Questo rapporto è più alto nei gruppi di grandi e medie dimensioni''.35

Prima della gestione delle partite anomale, ci sono diversi processi tra cui quello di revisione e monitoraggio delle posizioni.

La concessione del credito avviene principalmente seguendo le tre fasi: • istruttoria

(42)

• proposta • d elibera

L'istruttoria è un procedura che precorre la decisione inerente la concessione di un fido bancario.

Con essa l'istituto creditizio riesce a analizzare la capacità di rimborso del cliente, guardando anche a:

bilanci (presenza necessaria di stato patrimoniale, conto economico, nota

integrativa, relazione degli amministratori e dei sindaci)

documenti derivanti da Camera di commercio, industria, artigianato, agricoltura e Catasto e registri immobiliari (per riuscire a verificare

l'effettiva proprietà di immobili dichiarati) • informazioni presso la Centrale rischi

Altri aspetti molto importanti che ci permettono di capire l'affidabilità del cliente sono:

– pagamenti effettuati in tempo e con precisione

– comportamento tenuto verso gli altri intermediari finanziari – uso frequente di assegni validi e corretti

– modalità con le quali il cliente è abituato a pagare

Vengono analizzati tutti questi aspetti anche per capire quale potrà essere la redditività aziendale futura e quindi la collegata capacità di rimborso.

Quali sono le azioni che l'intermediario mette in atto per cercare di evitare la non esigibilità del credito?

Si richiedono spesso informazioni economiche e finanziarie sulla vita aziendale e inoltre si punta l'attenzione sull'uso del fido: ad esempio alcuni non lo utilizzano abbastanza e altri sfiorano sempre il massimo della capacità di fido.

Nel caso in cui un credito diventi un incaglio, per riuscire a tutelarmi posso richiedere delle garanzie ulteriori fino ad arrivare alla revoca definitiva del fido.

(43)

Nel caso di passaggio a sofferenza vi è la revoca del fido e viene dichiarata l'insolvenza del debitore. A questo punto tutta '' la pratica viene passata la legale, l'ufficio che si occuperà delle azioni di recupero forzoso del credito.''36

Se il debitore insolvente è una impresa, le azioni di gestione del credito possono essere la liquidazione o un piano di ristrutturazione aziendale: nelle situazioni più critiche si potrà assistere al fallimento e alla liquidazione coatta amministrativa, mentre nelle ipotesi più rosee si potrà puntare su una riorganizzazione o

ristrutturazione del debito, su un concordato preventivo o amministrazione controllata.

L'azione di recupero del credito può avvenire ''attraverso la via giudiziale (tecnica ordinaria o concorsuale) o mediante la via stragiudiziale.

Nel primo caso si invoca il principio cogente di un magistrato ordinario o un arbitro quale giudice privato tra le parti.

Questa strada rappresenta generalmente l'extrema ratio dei vari tentativi di recupero, secondo lo schema classico, ha inizio con un procedimento cognitivo, procede con l'intimazione ad adempiere e approda alla procedura propriamente esecutiva.

Nel caso di recupero stragiudiziale, il creditore, nel caso in questione la banca, vaglia opportunamente soluzioni alternative a quelle concorsuali che possono garantire un risultato economicamente più conveniente, in termini sia di costi che di tempi.''37

Per quanto riguarda le tecniche innovative per la gestione dei crediti non performing ritroviamo:

la cartolarizzazione

i derivati finanziari

36 Impresa,banche e rischio di credito: gestione dei crediti non performing di Massimo Mariani

(44)

vendita di prestiti

La cartolarizzazione è una ''operazione mediante la quale una società (detta originator) trasforma una attività finanziaria o reale non negoziabile (ad esempio i finanziamenti concessi da una banca) in strumenti finanziari negoziabili . L’operazione viene effettuata mediante la cessione delle attività ad una società veicolo o mediante l’utilizzo di strumenti finanziari derivati.

Il corrispettivo che la società veicolo è tenuta a pagare all’originator è ottenuto mediante l’emissione di titoli.

Le attività di proprietà della società veicolo, ad esempio, i crediti acquisiti dall’originator, sono destinati esclusivamente alla realizzazione dei diritti e degli interessi dei portatori dei titoli.

In Italia la materia è regolata principalmente dalla L. 30.4.1999, n. 130, la quale prevede che le emissioni di titoli che vengono collocate in Italia presso il

pubblico devono obbligatoriamente avere un rating.''38

La società veicolo spv è una special purpose vehicle cioè un ente societario che

permette la cartolarizzazione dei prestiti; infatti è l'addetta alla emissione di titoli che rappresentano i crediti ceduti.

Queste tecniche permettono di liberare liquidità smobilizzando le poste cedute; nel caso della vendita di prestiti e nella cartolarizzazione queste cessioni

avvengono dietro il pagamento di un corrispettivo, che può essere usato per ristrutturare l'attivo.

Questo non è applicabile anche nei derivati, infatti si ha il rimborso solo se si è verificato il credit event.

Si riesce inoltre ad abbassare il costo della raccolta di denaro, e a diminuire

(45)

l'incidenza dell'indebitamento aziendale, migliorando il rating e i ratio di

equilibrio finanziario: si assiste infatti a una diversificazione delle possibili fonti di finanziamento, che regala una prospettiva di maggior respiro alla attività aziendale.

La cessione con cartolarizzazione permette anche di ottenere dei vantaggi strategici nell'ambito della ricomposizione del portafoglio; si eliminano le poste non strategiche e si pone più attenzione alla gestione core del nostro business. Nell'ambito della cartolarizzazione ritroviamo gli Asset backed securities (o ABS) sono ''strumenti finanziari, emessi a fronte di operazioni di

cartolarizzazione, del tutto simili alle normali obbligazioni; come queste, infatti, pagano al detentore una serie di cedole a scadenze prefissate per un ammontare determinato sulla base di tassi di interesse fissi o variabili.

Il procedimento di creazione di un ABS, noto anche come securitisation, è l’atto con cui una società scorpora dal suo bilancio una serie di crediti, li “impacchetta” adeguatamente e li cede sul mercato, assieme ai flussi finanziari che essi

generano, per il tramite della SPV con l’obbiettivo di generare liquidità. La particolarità che distingue le ABS dai comuni bond risiede nella stretta correlazione esistente tra pagamento cedole/rimborso delle obbligazioni a

scadenza con le somme incassate dai crediti ceduti (sia interessi, sia rimborso del credito a scadenza).''39

Se non avvenisse l'incasso dei crediti, potrebbe non verificarsi il rimborso degli asset backed securities.

La prassi del Mortgage backed securities comprende la cartolarizzazione dei mutui.

Le ABS sono strumenti abbastanza recenti per il mercato italiano, mentre già in altri paesi europei, come ad esempio la Germania, erano già molto conosciute fin

(46)

dal diciannovesimo secolo.

Borsa Italiana ha deciso di imporre ''una serie di requisiti minimi che le ABS devono avere per ammetterle a quotazione. Tra i principali ricordiamo:

1. Outstanding residuo: il valore nominale residuo delle ABS deve essere almeno pari a 50 milioni di euro.

2. Un’adeguata diffusione presso il pubblico o presso gli investitori professionali atta a garantire il regolare funzionamento del mercato. 3. Rating minimo: è richiesto il rango di investment grade, cioè un giudizio

compreso tra la "AAA" e la "BBB-" da parte delle principali agenzie di rating.''40

Una ricerca di Deloitte ha analizzato le maggiori forme tecniche in cui crescono gli NPL: ''le banche intervistate indicano che l’ammontare degli NPL nell’ambito corporate è cresciuto più che proporzionalmente rispetto al credito al consumo. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha dichiarato che l’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese è ai livelli più bassi di sempre.

I consumatori privati, tuttavia, non sono eccessivamente indebitati e continuano a risparmiare con una tendenza a ridurre il proprio debito41

Non si arresta ''la crescita dei fallimenti aziendali, che nel secondo trimestre dell'anno sono stati 4.241. Si tratta di un aumento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo comunica il Cerved. Nel primo semestre i fallimenti sono stati 8.120 (+10,5%),un record assoluto dall'inizio della serie storica (2001). Secondo la società specializzata nell'analisi del rischio di credito,i fallimenti riguardano tutto il Paese.L'incremento dei fallimenti è più basso nel Nord-Est, dove ha registrato un +5,5%.''42

40 Borsa Italiana

41 Survey Deloitte sui Non-Performing Loans Italiani Outlook 2012-2013 42 Rai news articolo 23 settembre 2014

(47)

Deloitte indaga anche su ''quali siano le maggiori cause di incremento degli NPL per i consumatori privati?

La disoccupazione è il principale fattore per il quale si riscontra un

incremento del volume di NPL nell’ambito del credito al consumo. La disoccupazione ha raggiunto il 9,8% nel marzo del 2012 (dato annualizzato), elemento che non fa presagire nulla di positivo in merito all’ammontare futuro dei crediti deteriorati dei consumatori privati. • La crisi finanziaria globale viene vista come la seconda maggior causa

dell’aumento dei crediti deteriorati e in sofferenza. La situazione congiunturale di mercato ha portato ad una peggioramento dell’export dovuto ad una diminuzione della domanda con implicazioni sia sulle performance aziendali che nell’ambito del mercato del lavoro, aumentando la disoccupazione.

La riduzione dei prezzi immobiliari

Esposizione del debito e mancanza di accesso al credito

(48)

Quali sono le caratteristiche del portafoglio ceduto negli ultimi 36 mesi?

Il credito al consumo è stata la ''tipologia di asset più attivamente scambiata negli ultimi tre anni.

Il livello relativamente basso di indebitamento dei consumatori Italiani, rispetto al loro reddito disponibile, potrebbe spiegare la maggior fiducia degli investitori a svolgere transazioni su portafogli di credito al consumo.

Una spiegazione alternativa può ricercarsi nel fatto che in relazione

all’ammontare totale di crediti presenti in un portafoglio di NPL, il volume dei crediti al consumo tende a essere inferiore rispetto a quello corporate e quindi l’impatto sul conto economico della banca, dovuto alla differenza tra le

aspettative di prezzo tra venditore acquirente, è inferiore e più gestibile rispetto a quanto non accadrebbe per importi maggiori legati ai prestiti alle imprese''.43

(49)
(50)

Il Cerved Group Rating

il Cerved Group rating è una valutazione sulla possibilità di essere solvibile di un’impresa e quindi poter onorare le proprie obbligazioni.

Si valutano sia aspetti qualitativi che quantificativi. Attraverso modelli statistici trovo gli score cioè un numero che mi permette di capire la affidabilità creditizia del cliente.

Il Cerved Group Rating:

‐ considera tutte le informazioni derivanti dai suoi archivi

utilizza una scala di rating caratterizzata dalla presenza di 13 classi ‐

viene applicato su società di ambito non finanziario ‐

La scala alfanumerica ha 13 classi, suddivise in aree tematiche particolari tra cui: – sicurezza,

– solvibilità – vulnerabilità – rischio

Analizziamo ''ogni area:

A1.1: azienda caratterizzata da una dimensione elevata, da un eccellente

profilo economico finanziario e da un’ottima capacità di far fronte agli ‐ impegni finanziari. Il rischio di credito è minimo.

A1.2: azienda di dimensioni medio grandi caratterizzata da un eccellente

profilo economico finanziario e da un’ottima capacità di far fronte agli ‐ impegni finanziari. Il rischio di credito è molto basso.

A1.3: azienda caratterizzata da un profilo economico finanziario e da una

capacità di far fronte agli impegni finanziari molto buoni. Il rischio di credito è molto basso.

(51)

di far fronte agli impegni finanziari. Il rischio di credito è basso.

A2.2: azienda con fondamentali molto solidi e una elevata capacità di far

fronte agli impegni finanziari. Il rischio di credito è basso.

A3.1: azienda con fondamentali solidi e una buona capacità di far fronte

agli impegni finanziari. Il rischio di credito è basso.

B1.1: azienda caratterizzata da una adeguata capacità di far fronte agli

impegni finanziari, che potrebbe risentire di mutamenti gravi ed improvvisi del contesto economico finanziario e del mercato di ‐ riferimento. Il rischio di credito è contenuto.

B1.2: azienda caratterizzata da una adeguata capacità di far fronte agli

impegni finanziari, che potrebbe risentire di mutamenti gravi ed improvvisi del contesto economico finanziario e del mercato di ‐ riferimento. Il rischio di credito è relativamente contenuto.

B2.1: i fondamentali dell’azienda sono complessivamente positivi

nonostante elementi di fragilità, che la rendono vulnerabile a improvvisi cambiamenti del contesto economico finanziario e del mercato di ‐

riferimento. Il rischio di credito è comunque inferiore alla media.

B2.2: i fondamentali dell’azienda presentano elementi di fragilità, che la

rendono vulnerabile a cambiamenti del contesto economico finanziario e ‐ del mercato di riferimento. Il rischio di credito, seppur generalmente ancora prossimo alla media, è significativo.

C1.1: l’azienda presenta gravi problemi e potrebbe non essere in grado di

far fronte agli impegni finanziari assunti. Il rischio di credito è elevato. – C1.2: l’azienda presenta problemi molto gravi e potrebbe non essere in

grado di far fronte agli impegni finanziari assunti. Il rischio di credito è molto elevato.

C2.1: l’azienda presenta problemi estremamente gravi, che ne

pregiudicano la capacità di far fronte agli impegni finanziari anche nel breve periodo. Il rischio di credito è massimo.

(52)

Nel caso in cui si siano verificati eventi di default, l’impresa migra in una posizione non performing ed il rating viene ritirato.44

Il Cerved group rating si basa su due aree di analisi:

qualitativa opinioni espresse dall’analista guardando ai meri dati

numerici e ai comportamenti del cliente

quantitativa valutazioni di ratio e contabili che considerano anche gli

eventi nuovi nella vita aziendale come per esempio segnalazioni negative o protesti.

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