Le procedure nella
Dissezione Aortica
(
Il percorso diagnostico nell’osservazionequotidiana. Alcune
domande sulla continuità assistenziale )
Come rapportarsi
in presenza di
sintomatologia
dolorosa ?
Sede del dolore Tipo di dolore
Durata del dolore
Hearlth Care Seeking Behavior
• Aspettative
• Risposte
• Professionalità
• Eticità
• Ecc.
Itinerario Terapeutico
Analisi
• DISEASE – malattia come processo
biologico
• ILLNESS – il modo in cui l’individuo vive la
malattia non solo dal punto di vista
psicologico ma con l’influenza della cultura
in cui vive
• SICKNESS – cambiamento dello stato
sociale di chi vive la malattia
Il paziente vive il “Coping” …
• Sforzi della persona per gestire le proprie
risorse e compensare le eccessive
richiesta
• Ridurre la paura, attenuare l’ansia,
dominare la rabbia per il momento,
tollerare le “violenze” sul corpo
Dalla forma di
comunicazione più semplice
per “catturare” la fiducia alla
forma più complessa per
E‘ necessario
richiedere esami
In linea di massima è utile richiedere un esame
transesofageo per
confortare la diagnostica che già accompagna il paziente.
Ancora …..
• Praticare tutti gli esami di urgenza per un
evento chirurgico improvviso
• Allertare l’emoteca per eventuali necessità
di trasfusione di sangue e/o emoderivati
• Richiedere un profilo coagulativo completo
(emocromo, PT, PTT, Fibrinogenemia,
PCR, AT III, Dinero D, ecc.) e/o, laddove
possibile, un esame trombelastometrico.
Differenziare …
• Urgenza >> necessità grave in cui bisogna intervenire per eventi improvvisi (valutazione max nelle sei oresuccessive) • Emergenza >> situazione pericolosa che richiede provvedimenti immediati e/o eccezionali (“atti di coraggio” max in due ore)
L’Infermiere ha
responsabilità per l’uso
dei dispositivi medici
(non farmacologici ma
tecnologici) ?
Il D.Lgs. 24 febbraio 1994 n° 46 a titolo “Attuazione direttiva
93/42/CEE concernente i dispositivi medici” ritiene
l’Infermiere responsabile della loro gestione, manutenzione e utilizzo.
Quale è il rapporto
tra l’Infermiere e
l’esame
Si rapporta al paziente preso in carico. Collabora con il medico nell’esecuzione dell’esame
Si preoccupa della corretta igienizzazione e sterilizzazione della sonda.
Riordina l’apparecchio lasciandolo pronto all’uso.
Occorre ricordare …..
L’attuale sterilizzazione a plasma delle sonde è utile per abbattere la pericolosità di virus e batteri ma non copre i rischi che possono essere dati dai prioni.
La letteratura (Swiss Noso) cita il caso degli svizzeri che non permettono di donare sangue per la durata di un anno (periodo di probabile incubazione) agli utenti sottoposti ad esami diagnostici invasivi.
Il Catetere Venoso
Centrale ha una
codificazione di
Il Catetere Venoso
Centrale ha, in linea di
massima, tre vie ben
codificate e da utilizzare
con attenzione.
Occorre ricordare …..
• Prossimale (bianco) 18 GA; flow rate 850
ml/h; priming 0,51 vol (ml) > per la
somministrazione di liquidi
• Distale (marrone o gialla) 16 GA; flow rate
2600 ml/h; priming 0,62 vol(ml) > per la
lettuta in continuo della PVC
• Medio (blu) 18 GA; flow rate 910 ml/h;
priming 0,45 vol(ml) > per la somministrazione
di farmaci inotropi o farmaci ad alto rischio
La codificazione si rende necessaria per uniformare le procedure e diminuire i rischi per cui:
E’ utile la sostituzione
(ogni tre giorni) dei
cateteri venosi periferici
nella prevenzione delle
infezioni?
In America è ancora raccomandata.
Noi preferiamo rimuovere la
linea venosa non appena se ne rende nullo l’utilizzo.
Dalla Toscana (Pisa) ci arriva notizia che ….. • CVC circa 14 giorni (salvo segni di infezione
catetere-correlati)
• Cateteri Venosi ogni 72 ore cambiando la sede di inserzione
• Deflussori per flebo in infusione continua con pompa volumetrica ogni 24 ore
• I deflussori per pompa siringa ogni 72 ore • Deflussori per farmaci occasionali sono da
ritenere monouso (a causa della manipolazione continua)
Occorre ricordare …..
• Uno studio (Archives of Internal Medicine 1998; 158:151-156) non ha permesso di dimostrare un aumento del rischio nella mancata sostituzione del catetere.
• Una maggiore “accortenza” dell’utilizzo del catetere può essere utile (il cordarone in periferica può dare flebiti, non usare la via per Perfan o Potassio, ecc.).
• Se il catetere deve restare in sito per più di tre giorni richiedere la segnalazione del medico nella
documentazione del paziente (Swiss Noso) e tale segnalazione ripeterla nei due giorni successivi.
Siamo “colpevoli” di
eventuali infezioni
manifeste ?
In parte e dove non si fa nulla per abbattere quelle prevedibili.
Le infezioni si manifestano per via aerogena (manovre necessarie, ambiente), per
contatto (mani, materiale, strumenti,
disinfettanti, ecc.) e, nella maggior parte dei casi, per via endogena cioè per batteri già presenti nell’organismo del paziente
Occorre ricordare i fattori che aumentano il rischio di infezioni …..
• Età > 60 anni
• Focolai infetti (dermatiti, infezioni urinarie e delle vie respiratorie, infezioni gastroenteriche, ecc.) • Alterazioni difese immunitarie (età, diabete,
malnutrizione, ustioni, linfocitopenia, ecc.) • Permanenza pre-operatoria prolungata in
ambiente ospedaliero Paziente:
Ancora …..
• Stress dell’atto operatorio
• Soluzione di continuo dei tessuti • Traumatismo dei tessuti
• Inosservanza delle norme di asepsi
• Operatori portatori di microorganismi patogeni (cavo orale, vestibolo nasale, cute, capelli)
Infine ….
• Pulita: senza drenaggi; non traumi o infezioni; non errori di tecnica; non penetrazione nei tratti alimentari, genito-urinario e oro-faringeo • Pulita-contaminata: penetrazione nel tratto orofaringeo, nella vagina,
nel tratto genito urinario e biliare; errori minori di tecnica chirurgica; appendicectomia; presenza di drenaggio meccanico
• Contaminata: lesioni traumatiche recenti; fuoriuscita di contenuto gastrointestinale; penetrazione nei tratti genito-urinario o biliare in presenza di urine o bile infette; errori importanti di tecnica chirurgica; presenza di infiammazione acuta non purulenta nel campo operatorio • Sporca: ferite traumatiche con tessuti necrotici; corpi estranei o
contaminazione fecale; ferite da oggetto potenzialmente infetto; perforazione intestinale; presenza di infiammazione purulenta nel campo operatorio
L’Infermiere ?
• Colonizzazione da parte di microorganismi
patogeni ed opportunisti diffusi
nell’ambiente ospedaliero (Stafilococchi;
Enterococchi tra i gram+;
Enterobacteraceae e Pseudomonas tra i
gram-)
• Manovre terapeutiche non eseguite a
regola d’arte: terapia parenterale;
installazione di cateteri urinari; cateteri
venosi; medicazioni; Abbocath
Perché, nonostante i presidi sterili e le corrette manovre, non si riesce ad abbattere la soglia delle infezioni urinarie ?
Il catetere introdotto nell’uretra trasporta in vescica la flora ivi
residente in genere non patogena. La rimozione di tale flora “protettrice” consente alla flora patogena di
Quale meccanismo ?
• Risalita nello spazio tra catetere ed
epitelio uretrale (possibile formazione di
un biofilm dato da mucopolisaccaridi più
cellule batteriche)
• Migrazione dal sacchetto di raccolta delle
urine
Quale attenzione
prestare nell’esecuzione
di un ECG per avere una
sicurezza diagnostica?
Porre gli elettrodi (quattro) agli arti
inferiori e superiori tenendo conto della codificazione conosciuta.
Posizionare gli elettrodi (sei) sul torace come da codificazione conosciuta
contando sempre gli spazi (e lasciando sul paziente gli elettrodi adesivi laddove presenti).
Come comportarsi in
presenza di decubiti
conclamati ?
E’ necessario fare le dovute valutazioni
(Decubito? Piaga? Scottatura?) e scegliere, di volta in volta e per ogni paziente, le procedure da seguire secondo schemi comuni.
Segnalare, su apposita modulistica, l’inizio del trattamento e il tipo di trattamento per facilitare una corretta continuità assistenziale.
Quando iniziare la fase di
“svezzamento” dal
Occorre valutare il paziente nella sua totalità. Possiamo pensare allo “svezzamento” quando il paziente mostra di avere stabilità emodinamica, scambi gassosi buoni, risveglio nella norma e altri parametri buoni (sanguinamento,
temperatura, funzione renale, funzione cerebrale).
Un paziente senza complicazioni potrà essere estubato nel giro di 8 ore dalla fine
L’uso del respiratore è di
completa gestione
L’utilizzo dei respiratori è gestito dai medici anestesisti.
Questo non toglie che occorre imparare ad interpretare una EGA per capire se il paziente è normoventilato, iperventilato, ipoventilato o occorre intervenire o
Come risolvere il problema della sete continua nei pazienti intubati o con ossigenoterapia ?
Una garza inumidita posta tra le labbra del
paziente, gestita dal personale e usata una sola volta, potrà alleviare la sensazione di sete
continua dovuta ai farmaci anestetici e dall’ossigeno.
Il SNG, se non è presente ristagno gastrico, potrà essere rimosso dopo l’estubazione del paziente.
Quale potrebbe essere la
migliore metodica per l’igiene orale ?
La clorexidina è il prodotto maggiormente in uso per l’igiene del cavo orale dei pazienti e sono ottimali due applicazioni al giorno.
Nei pazienti intubati o tracheostomizzati si precede l’applicazione di clorexidina con una igiene
generica tenendo il sondino di aspirazione bronchiale sempre attivo in bocca.
Quali sono i tempi di sostituzione del circuito del respiratore,
dell’umidificatore a caldo, del catetere mount e dei filtri ?
Su questi argomenti si rimanda ai siti:
www.aniarti.it/atti2000/rela/10.htm dal XXI Congresso Nazionale ANIARTI del 2002
www.rcjournal.com/contents/09.01/09.01.0888.asp
dal Respiratory Care Journal
www.aarc.org/media_center/press_releases/11.03. 1059.pdf
Nella rimozione dei Cateteri Arteriosi Femorali di grosso calibro quale è il tipo di
compressione ideale per evitare ematomi ?
Attualmente sono in uso, in quasi tutti i centri, uno
strumento molto pratico che si chiama “Femostop II Plus”. Dove manca occorre comprimere la zona con molte garze e per molto tempo.
Il tempo impiegato è proporzionale alla risposta coagulativa che si ottiene.
In entrambi i casi occorre controllare il colorito dell’arto, la temperatura, il sanguinamento e gli, eventuali, ematomi.
Rimozione di drenaggi pleurici e mediastinici, rimozione di cateteri
venosi centrali, estubazione di pazienti in respiro spontaneo, rimozione di
cateteri arteriosi radiali e femorali, introduttori, cateteri di Swan-Ganz sono mansioni infermieristiche ?
Essere e non apparire è il concetto chiaro. Chirurghi ed Anestesisti rimuovono drenaggi
pleurici, mediastinici, IABP per le evidenti casualità improvvise che potrebbero manifestarsi.
Rimuovere “qualcosa” non significa che occorre tirare ma osservare le eventuali modificazioni. Fare secondo scienza e coscienza.
Nel caso sia necessario
controllare un paziente con IABP quali sono gli accorgimenti
Nel nostro caso la IABP è controindicata. Laddove presente occorrerà mantenere la
medicazione asciutta e sterile, controllare che non ci siano modificazioni nell’arto interessato (colorito, temperatura, polsi pedidi e tibiali), praticare ACT ogni quattro ore, controllare che il contenuto di elio nella bombola sia sufficiente, evitare strozzature del tubicino che collega la consolle del
La Grafica Pazienti è di
uso comune ?
Ormai è materiale cartaceo molto usato e diffuso e, specie nelle UTI,
UTIC, TIPO, ecc, sostituisce da tempo la Cartella Infermieristica.
Questo non toglie che la sua
compilazione deve essere scrupolosa e professionale.
La Cartella Infermieristica
• Strumento di sintesi tassonomica • Documentazione giuridico-professionale • Valutazione dei carichi di lavoro• Può far nascere contrapposizioni (conflitti Infermieri-Medici) • Richiede conoscenze professionali e comunicative
Esiste un riferimento
legislativo riguardo ai mezzi
di contenzione usati nelle
A volte capita che, a causa di complicanze, il paziente si trovi in uno stato di agitazione psicomotoria
pericolosa per se e per gli operatori pregiudicando gli atti terapeutici necessari.
Su indicazione del medico e usando i presidi idonei il paziente può essere contenuto per evitare danni fisici sia personali che agli operatori.
Non pensiamo ci sia legislazione specifica in proposito. La legge vieta ogni tipo di contenzione ma salvaguarda la necessità di assicurare l’integrità fisica dell’utente (paziente, familiari) e degli operatori (Linee Guida Ospedale Ca’ Niguarda di Milano).
Cosa potrebbe portare il paziente a cadere dal letto ?
Cadute dei pazienti Parziale invalidità Confusione mentale
Scarsa disponibilità di “tutori” per la deambulazione Disorientamento spazio/tempo
I pz. non sanno che non possono
scendere dal letto
Inosservanza delle prescrizioni mediche da parte degli infermieri con conseguenti effetti collaterali di ipnotici ed ansiolitici
Sponde dei letti abbassate
Come comportarsi
con i parenti ??
•La visita dei parenti è consentita
ma non può rappresentare “un
momento di disimpegno” da parte
del personale infermieristico
•Le notizie vengono date di persona
e non attraverso delega (per
telefono, a sconosciuti, ecc.)
•E’ opportuno avere un consenso
informato dal paziente su cui è
Questo lavoro è stato reso possibile grazie al contributo di tanti colleghi che in anonimato, con umiltà e professionalità, svolgono il loro quotidiano lavoro in difesa della vita e dei suoi aspetti più belli arricchendola della qualità richiesta.
Gli autori sotto citati si assumono la paternità solo di eventuali errori ed omissioni resi evidenti dalla volontà di essere sintetici e non annoiare.
Scognamiglio Ciro Coll. Prof. San. Infermiere (Terapia
Intensiva Cardiochirurgia Adulti – Master Consulting and Qualified University Lecturer)
Bontempo Salvatore Coll. Prof. San. Infermiere (Terapia
Intensiva Cardiochirurgia Adulti)
Vettosi Renato Coll.Prof. San. Coordinatore (Coordinatore
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