• Non ci sono risultati.

Discorrendo d'eclettismo: fra filosofia e storiografia filosofica

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Discorrendo d'eclettismo: fra filosofia e storiografia filosofica"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

GIORNALE CRITICO

DELLA

F

OSOEIA

ITALIANA

FONDATO DA GIOVANNI GENTILE

956°?

%ì©<

SETTIMA .S‘ERIE, VOL UME II ANNO LXXXV(LXXXVII),

fine.

I

CASA EDITRICE LE LETTERE E IRE N Z E

(2)

INDICE DEL VOLUME

ARTICOLI

SANDRO

BARBERA,

Il «11110111e110

originario

dell’etica».

Sal con— cel/o1l1'

c‘0111p11111011e

111

Schopenhauer

]OC

EL YN BINOIsI‘ C011111'h1111011 11 lh1'1‘1011'e de la

11011011 (le

con-c‘e/11:11 la

l111111'e1e 1le

C'11.1"111rer

MICHELL‘

CILIBERTO,

Croce e(

;e1111le

elogio

11'1'11n"111111c11z111

«1110l01111‘11110,p011'110111no,

r11z1'01111l1'11110» cl1'Berlranzlo

Spaventa

(la

stesura

originaria

a curadiMaria

Rascaglia)

JEAN-LOUIS

FOURNEL,

Relorica della guerra, retorica

dell’emer-genzanella Firenze

repubblicana

.

STUDI ERICERCHE

ANTONIO

BORRELLI,

Giovanni L111111' e

Napoli

(

in

appendice

le1—

tere111'D0111e111'c0

Caracciolo,

Raimondo

di

Sangro

eFrance—

sco

Longano)

CLAUDIO BUCCOLINI, «C0111111 e01

11111

1111111 11l1‘11111 1l1'ce're

porse

1l0cen1». La

genesi

dell0/71e21011e

1l1Mer.senne sul

dio

1ng1111—

natore .

EVA DEL

SOLDATO,

C'i0111111111'

C'e1111'le ed Enrico

Row

'5

.]

U1111

110111.‘1111 c‘attolzc1e l

’anlopecl1a

11al1'111111

FRANCESCO FRONI‘L‘RO’FTA,

Q11e1110111

ei'11'etzche'

111

Plalone:

zl

s‘en-1‘1"hzle

eil

de1111',111g0

l

e.s‘seree

zl hene

DI:LFINA

GIOVANNOZZI,

«Paz'grzion

dia

1011

leatoptrou».

Lo

spec-chio di

P1111g01a

tra

prestigio

e

leggenda

SYLIANL‘ MAIIN()WSKI-CIIARILS, De.scarte1 et

la

clarte’

a"11

1e1111-ment

GIANNI

PAGANINI,

Hohhes,

C;.11ss111111

el'

1/101e1111111111111l1101111

ALESSANDRO

PALAZZO,

Le

apparizioni

angeliche

e

11e1110111'11che

.se—

cona'o /Ilherlo il Grande ed Ulrico

111.8'11'111/111rg0

197 25 220 389

254

82 297 412 458 469 55 237

(3)

556

MAURO

PIRAS,

Riflesxz'oni

su un cla.vsico: «Il semo

pratico»

di

PierreBourdieu . . . 318

ALESSANDRO

SAVORELLI,

Manoxeriti‘i

Ipa'uentiani'

nella Biblioteca

nazionale

diRoma . . . 276

LORIS

STURLESE,

Dietrich

di

Freiberg

leitore di Eclialadrt?

. . . 437

DISCUSSIONIE POSTILLE

COSTANTINO

AVANZI,

Da

Budapest

unmanoscritto sulla

filosofia

dellastoria

di

Hegel

. . . 508

CARLO

BORGHERO,

MASSIMO

FERRARI,

'RENZO

RAGGHIANTI,

ALESSANDRO

SAVORELLI,QMSIiW1

di

Storiografia

filosofica.

A

margine

dellultimo volume

della

«StoriadelleItorie gene—

rali della

fi'loyofia»

. . . 121

GIOVANNI

BONACINA,

Una nuova

edizione delle «Ideen»; di

Her-der

. . . . 157

FAUSTINO

FABBIANELLI,

Àlle

'origini

della

filOsofia

classica

tede—

sca.

Gli

antecedenti

dellidealismo

nell

interpretazione

di

Dieter

Henriela

. . . 350

DIEGO

PIRILLO,

La

fortuna

di

Mdcbiadelli

. . . 489

ALESSANDRO

SAVORELLI,

Su

Malese/volt

mente

di

nuovo

Una

biografia

peggi.oraia

. . . 514

SALVATORE

SERRAPICA,

Cartesioe

le

sue

immagini

. . . 342

DAVIDE

SPANIO,

Come

oltrepassare

lld€dliS/flO. Sul

carieg'gz'o

Nardi—Chiocchetti

. . . 171

RITA SIURIESE, La

bellezza

assoluta

e

le

sue

o'mlare.

ancora un

li-brosuBruno . . 496

ANDRÉ

TOURNON,

Montaigne

'ol"

engagement"

dello s'eet'iz'ci'îsino.

335 STÉPHANE

TOUSSAINT,He1degger

e

l’buleriimo

in

filosofia

. . 522

NOTE ENOTIZIE

Dela

«phantasia»

à’

l'imaginatzbn

(Aldo

Brancacci), p. 179 — Eidox—Idea.

Pla-tone,Arz'xtoteleelalradizione

platonica

(Francesco

Aronadio),

p.362 — Il

pro—

blema della

ragione

inBodin (Rita

Sturlcsc),

p.366 — GiordanoBruno

elamo—

dernità(Francesca(lrasta).p. 185 -Matteo Ricci. Un

gesuita

allacortedeiMing

(Roberto

Maiocchi),

p. 531 - Giulio Cesare Vanini

(Raffaele

Colapictra),

p.

183 —

Medicina,

vcienza

efilosofia

inLeonardo di

Capua

(Antonio

Borrelli),

p.

532 —

Berkeley

au I‘ièc‘le dex Lumie'rex(Gianni

Paganini),

p. 536 —

Me/afixica

e

sublime (_Andrea

Gatti),

p. 370 , CilberioGovi(Roberto

Maiocchi),

p. 539 —

NietzscheIlluminiimo Moclernitzi (Claudia

Rosciglione),

p. 375 — lli/.I.;‘erlzana

XXXVII(Marco

Deodati),

p. 546 —La

formazione

della clavxe

dirigente.

Sli/di' sulla

filosofia

ilalzana delNovecento

(Salvatore

Cingari),

p. 377 — Il

(4)

557

nidismo italiano (Marcello

Mustè),

p. 545 -Sli/(lisuGrammi(Salvatore

Ginga—

ri),p.549—

Ilfi/o

della

politica.

Democrazia,

critica

x0c‘iale,

governodel mondo

(Piero

Venturelli),

p. 187

(5)

DISCORRENDOD’ECLETTISMO:

FRA FILOSOFIA ESTORIOGRAFIA FILOSOFICA

Ilfecondo‘innesto’ della cultura tedesca nel fiorire

degli

studi storico—fi—

losofici

oltralpe,

nella

prima

metà

dell’800,

è illustrato da Piaia con

grande

chiarezza. Allora si

operò,

nell’area

franca.…

un decisivo distacco dalla tradi-zione settecentesca dell’bz'stoz're da

l’exprz'!

bzmzaz'n, e la storia ‘sistematica'

della filosofiavenneconsacrataconlasuainclusione nell’ordinamentouniwr sitarioenel sistemaeducativomessoinattodal Cousin.

E mette conto notare il rilievo riservato, in questa narrazione,

all‘Hi)"-toirc

comparée

del

Degérando,

in cui si compongono la centralità del pro-blema

gnoseologico

e la tassonomia dei sistemi, cioè l’istanza baconiana di

completezza

e

universalità,

la ‘nomenclatura’ delle dottrine filosofiche intese come

catalogazione

di fatti irriducibili. L’esito è il suo carattere, ad un tempo,induttivoe comparato: il distacco dal condillachiano progresso

inde-finito cui si

preferisce

un’esposizione

puramentestatica, alla maniera dei na»

turalisti,

un abito classificatorio di matrice

kantiana,

anche se Piaia

giusta—

mente sottolinea come il

Degérando

«rimane al di qua della filosofia tra—

scendentale,

attestatosulle

posizioni

della filosofia

dell’esperienza

ch’egli

di—

stingue

puntigliosamente

dall’empirismo

tradizionale»

(p.

x). Un’eco

dell’estetica trascendentalesi

può

scorgereinvero nel richiamo alle

‘leggi

ge-nerali’ che

regolano

la nostra sensibilità. Parimenti codesto testo assume

maggiore

rilievo se connesso a

quella

congerie

di

pensieri

che da Laromi—

guière,

a

Royer-(lollard,

a Maine de

Biran,

maturando il loro distacco dal sensismo settecentesco, pongono in risalto il ruolo dell'attenzione visto comel’atto chemuta lasensazione in percezione. Ed anche se

Piaia,

in virtù di una sottile

comprensione

dei testi, rileva che un «interesse

propriamente

storico—filosofico»è «in fondo estraneoa

Biran»,

mi sembra

valga

la pena di

rilevare come sia da revocare in dubbio un

luogo

comune

storiografico:

l’identificazione dell’eclettismo con la dottrina del Cousin, e cioè

quella

tardanota (1855) che

questi

pose in calce alla

prolusione

del dicembre 1816

sulla

Cla.r.rzflcalitm

dar

quarti0nr

cl dvx idéc.r

phil().ropl.nkmur

circa

l’opportu—

nità di

raccogliere

i «differenti meriti» delle scuole di

Locke,

Reid e Kant

(6)

q---—--—-—.w

°

DISCUSSIONI E POSTILLE 143

«in un vasto eclettismo che le racchiuderebbe e le

completerebbc

tutte e tre»‘.

Di sicurolecose stanno

diversamente,

anchesenza supporre

un'esplicita

malafededelCousin, che

frequenta

la«societàmetafisica» di Hirane,ricevuto

il manoscritto del Mémoiremr[a

zléwm/Joxi/it)n

de lapenréc, silimitaa stam-parne l’inizio—’. lutento a una «enumerazione delle facoltà umane», Biran si

volgeva

nella

.S‘comporizz‘one

del pensiero (1805) a

perseguire

«una sorta di

eclettismo»,

accogliendo

dalla «scuola di Leibniz, come fatti [...] d’osserva— zione interiore due ordini di

facolta,

l’uno altivo, l’altro

parrivo»,

da Locke «due classi

d’idee,

.remplici

nella

rzfle.rsione,

cmnpo.rfc nella sensazione», e in—

fine riducendo conCondillac«tanto le facoltàquantolesensazionieleidee» all’unica fonte dellasensazione ‘. E certomolto dovettecontarela

frequenta—

zionedi

Degérando,

che

già

nel

primo

annodel secoloin paginepremesseal Des

Sz'grzer

dice

dell’opportunità

di

«raccogliere

le verità sparse, di liberarle

dagli

errori chele

avvolgono,

di

disporle

in unordineconveniente». Eancora

nella (ic’flém/it»! der c"()/111411'3'.t11;156t

bzmzaz'uer,

edita in Berlino nel 1802, sarà

questione

di«un nuovosistema che riuniscaquantoc'èdivero,di buonoedi

utilenei sistemi giàesistenti», ché ciascunadottrina contieneverità. «Siebbe

tortosolo a volerli fardiventareesclusivi»: motivo questo di

frequente

ripe-tuto da Cousin". Questo

protoeclettismo

si

esprime compiutamente

nella

in-‘ I’rc‘mz'errtitti/[i'dephilosophie,Paris, Didier 1862".

pp. 280sag.Quellatardaannota—

zioneelulveatrarreiningannoErnestNaville nella [zz/ruz/uv/W;premessaalle(El/urca"infidi— !e.s'daM.tlc Bin/ll, editeperitipidiDezobrynel 1859.Difatti riell'lfxumencrif/queder(;p/'—

mi)…“deMum/enrJeBO)/(Ild,cuiattende fra il 1818c il 1819, Biran scriveche al nesente

«ciocheconvienecliiamar filosofianonequelladi Descartes, di Leibniz,diReid, iLocke, di(Iondillac,di Kant,mala scelta diciocheciascunadiquestedottrinecontienedivero[...], questoeilveroeclettismo»(lì—P. MAI…-',maB…AN,(]fuure‘r, Paris, Vriv 1987,[.X/l, ).60).

Navillerintracciava nellapaginadiBiranl‘azione«esercitatasudi luiL .lla scuola

ecdlettica

allorain viadiformazione»,eancorpiucomequestosiail solocasoincu «un‘azioneesterna hamodificatosuun puntosignificativoein manierarilevante,l’orientamento delsuopen—

siero»N}fl/urex[nà/ilm,Paris,l)ezobry 1859,t.1,p.(ILVJ.

—’ l,.BRUNSCIIVI(IG,Le /)m,qrerde la[()".1‘L'fc‘llcì‘da…- lapiu'/araplu'euccz'u'en/ule, Paris,

Al-can 1927,pp.611612. scrivecheCousin«hapreferitolimitarsiaristamparel'iniziodelMé— mot're, clicnoncontenevaquellaparoladivenutapoidiunasconvenientecelebrita«:acausa diquesta circostanza la filosofiaestataprivatapercircaunsecolo del documentopiuutile

alla comprensionedi Bilan». H. Goutm-zk, I.e.rumzversz'rmr aleMaine«leBird/z, Paris, Vrin

1948, pp. 248 sgg.,dimostra l’infondatezza dellatesi diNaville,di fatto:«1°Laparolaela cosasitrovanoin Bir-anprimadella lezione diCousin.2”Benprima di Cousin,Bit'an strinse amiciziaconDegérandoche l’hainiziatoallastoriadella filosofia. 3" EDegérandoasuggc«

t'irglil’idealeecclettieo».

l’.—I’. MAINF.maBIHAN, (Ji/zwar, Paris,Vrin 1988.t.111,

p,228.11.Gounn-za,np.cit..

p.246, scrive della«grandeconversionecheoccupal’anno1804 l…]

law$liilitazione

di De—

scartesedellasuascuola definisceunnuovopassatodellospirito,unideaeecclett’ico

defini-sceilsuo nuovoavvenire».

" Der.rignes'efJe l'url (lepen.rercruirz'r/c‘réi‘ da… ler/rrrapper/rmuli/elx,ParisanVII,p.

xxxvij;Dela(:'éném/imlJet(tuum/tnll/((it/.Hlllltlillcîf, Paris.Fayard 1990,pp.7e 140.Inef— fetti lastoriaeraliadattestarequantoscarsofosse l'entusiasmoconcuisempreci sieravolti aquei ry.rtemer mm‘i/I'rl/cm‘r,maquestifinivanopoicol

dimostrarsi

come«ipiuassennatidi

per séeipiuutili allascienza». 15un «veroEclettismo»ela filosofiadiLeibniz,chesivolse

allo studio delle dottrine alloscopodicogliere«comepossanoconciliarsi».eseppedi fatto «formare un tuttoarmonico», assemblando «leopinioni piùcontrarie» (Dexrig/mr,cit.,pp.

(7)

«nn/m-144 DISCUSSIONI 1-1 1>os'rn.rn

traduction premessa alla Histoire comparéc;

Degérando

si proponeva cosi di

pacifi

‘are edi riunirelesette. Anche il «grosso

quaderno

di appuntie di

os»-servazioni»,

riempito

studiando l’Hirlw're cw71/mréc, attesta come lìiran l'ilìf

tracci in

Degérando

la

possibilità

di comporre

psicologia

e storia; di lano la

peculiarità

dell'eclettismo biranianorisiede nella

consapevolezza

che la

psico-logia puo

dar conto di ciascuna dottrina metafisica, ma anche clic la storia

della dottrinapuòconsentireasuavolta di chiarire la

psicologia

volgendo

l'at« tenzione a fatti che hanno costituito la preoccupazione

precipua

dell’una o

dell’altrascuola? Laconsiderazionecrescentedicui

godra

il biranismo

lungo

tuttoilsecolo,eancheoltre,emisurabile puredalla

riproposizione

di Descar— tes edi

Leibniz,

einfine di

Malebranche,

che

primo

il NlÉ/I/(IÙ'L‘surla

cléamz-position

da la

pem‘é

'

aveva richiamati

dall’oblio,

certo relativo, in cui li aveva

relegati

la lineaBacone, Locke,Condillac. Alloral’eclettismo del Cousin,

pre-valentementestoricoe

filologico,

epartediun

pensiero

assai

più

vastoe

varie-gato, che nelladissoluzionedel

condillachismo,

nel

volger

diunsecolo,sieser— citaacomporre

fisiologia

della sensazioneed etica

dell?/fori.

Giustamente Piaia rilevacomeCousin,di fatto

poggiandosi

solo sulla

se-conda edizione dell’Hz'rtoz'rc comparée, delineò

l’immagine

del

Degérando

comediuncondillachiano

indeciso,

ecomesi

guardasse

bene dall’accennarea

quella

primigenia

professione

d’eclettismoo«all’evidente derivazione dal

De-gérando

dello schemacousinianodeiquattro sistemi»

(p.

83). E il«sostanziale

fallimento» dell’Hz'rtoz'rccom/MMGdi cui discorreil Gueroult—che

l’irriduci-bilità dei fatti è compromessa dal ricorso a

«tipi

generali»

e un «progetto di

pacificazione»

elimina la

specifica

originalità

di ciascuna dottrina — si deve

estendere al Cousineallasuascuola che nei decenni imn‘1ediatatttente succes-sivi si accinseroa

redigere

storie

generali

della filosofia. [nvero ci parechein questa

temperie

idee

le,

fra

Degérando

e Bir-an, non ci si sia limitati

all‘ado-zionedel

«semplice

metodo dellaclassificazionebotanica»( p. 155), come so-stiene

Gueroult,

machesiamaturata,al di la del

«taglio consapevolmente

sto»

ricistico» del Cousin, una

congerie

di temi che percorreranno il secolo. Ciò motiva anchecome sia del tutto condivisibilelaconclusione del Piaiache af— fermache«la

prospettiva

storico filosofi‘a diCousin va coltanella sua

pecu-liare fisionomia frutto di una

opzione/operazione

eclettica che non e riduci—

bile a una soluzione di

ripiego

legata

a una presunta inconsistenza

specula-tiva»

(p.

197).

E

coglie

con

grande

chiarezza come

agisca

in Cousin, almeno sino alle

[mir

glorie/mer,

una

soggiacente

tensione«tra unavisionefortemente evolutiva e

progressiva,

di stampo latamente

hegeliano,

e un

impianto

psicologico-aprioristico

che tende

regolarmente

a ricondurreil corsostoricodel

pensiero

entro uno schema fisso e ricorrente»

(p.

X). Riassume difatti codesta rifles—

rén,eancor nima,il 30termidoro dell‘anno X, dapocoentratoin raprotto con laSao/UN’

{l'/ÌHMI'l,

nellla

letteraall’abbf':de l"élctzscrivediDegérandoediquel

«bel

progettoche looo

cupapiudiognialtracosa,quellodi riconciliareidiscepoli diKantconquellidi (iondillac»,

pretendendo«di avertrovatoil legamecheuniscele due dottrine»(F.-l’. MAINIZni.-: BIRAN.

(El/.';res', Paris,Vrin 1996,t. XIII/2,p. 176.Cfr. anche la lettera diBiranaDegérandodel3 tllermidoranXII,lui,pp. 589sg?”

'5Cfr. F..NAVII.LE,

(8)

DISCUSSIONI E POS’I‘ILLE 145 sione

storiografica

nei concetti di

periodizzazione

e schematizzazione con il conseguente

approdo

da unlato ad unafacilefilosofia dellastoria, laretorica oratoria dei corsi. dall’altro ad un'attenuazionedello schematismo

storiogra-ficoper

l'emergere

della

variegata

ricchezza

empirica

(individualità

nazionali,

pluralità

delle

lingue,

ecc.). E questo l‘ambito di

quell'operoso

tradurre ed editare testi,

poi

accolti anche nei

Fragrrzwrtr

[2/9il()r()p/9ù/llcir,

su cuia

ragion

veduta Piaia richiama l'attenzione, ancheseinveroCousin dovetteavere una conoscenzaassai

approssimativa

delgrecoseil

Boissonade,

a

proposito

diuna

ventilataedizione

degli

In… diProclosi«offrepour

lecteui

devotreGrec;car

je

vois queles fautesd

impression

vous

échappent

enbonnombre;mesyeux

sont aussi un peu

negligents,

maistoutefois ilspourtontaider lesvòtres»°. 11 1uolo del Collard nell istituzionalizzazione della filosofia con la sua

chiamata, nel 1810, alla cattedra d'hzlrloire de [a

philosophie

— creata solo

fanno

prima

conla denominazione di

philoro/J/9ie

e!opim'omdes

p/31'103'0p/963,

echediventerànel 1814d'hzlttoirede la

plvz‘loroplvz'e

moderne

quando

lesaràaf—

fiancata

quella

difilosofiaantica—e

giustamente

ricordato,eche questo

inse-gnamento tramite l'adozionedella filosofia del ‘senso comune’ fosse finaliz-zato a

scongiurare

le malefatte diun idealismoscettico—etichetta

sottocui si

riassumevail

pensiero

sei«settecentesco—è

cosaassainota,maha finito colce—

larecomeproprioilCollardsiaacominciamento

oltralpe

della filosofia del

se-colo XIX ché, abbandonato il sensismosettecentesco afavore dello

spirituali—

smo,opponeilvitalismoalmaterialismo nella

temperie

ideale che dal discorso

sull‘abitudine (l\/laine de Biran, Ravaisson) si conclude nelleteorie della me— moria

(Royer—Collard,

Garnier, Renan,

Gratacap, Bergson).

Sara questo

l’am-bito inui maturerà la crisi del

paradigma

positivista,

cioè del determinismo scierrtilicoedelle teorie

fisiologiche

della localizzazione cerebrale

Difatti, nei

Iragmcntx

theorz'qzm

del Collard che abbraccianoil secondo anno

d‘insegnamento

alla Fac./[Zé dcr Lettre:

(1812

1813), un terzo delle pa—

gine pervenuteci concernono la durata che Cicdata dallamemoria.

Pagine

questeche

godettero

di

grande

risaltocomesi evincedallavoce

[wn/11

Dmee

del dizionario del 1ranck,cche

lungi

dallessere

semplici

glosse

a Reid met—

tono in scena un verco

eproprio

protobergsonisnro.

Risulterebbe

quindi

raf—1

forzata 1'1potesiche

gli

111teressi storico-

filologici

del Cousin, cheperoltreun "

trentennio sembrarono confondersi con l'eclettismo, costituiscono solo un

momento di

quella

dottrinadi

quel

coacervodi

pensieri

che da Biransi

con-clude'111

Bergson

Merito indubbio di Pi1aiac

dunque quello

di avere

sottoli-neato1unportanzadi

Degérando

chemolto

operò,

forseancor

piu

di

Villers,

peracclimatareIn Franciale dottrined oltreReno. E

parimenti

vale la penadi

notare1

esposizione

degli

apporti

di

louffroy

che <<riforr.nulr111maniera strin-genteil nessocousinianofra

psicologia

estoriadella

filosofia,

e

quindi

frame—

todo

psicologico

emetodo storico»

(p

127).

1inoltree'

eopportuno

accogliere

11nvitodellaStoriadelle…maanontra— scurare«altre

significative

posizioni

storiografiche,

chesipongonoin

alterna-tiva alleclettismo», la cui egemoniaha

dih

fatto indotto talvolta a

ignorare

il

" Lettera del 18.318,55, inms. 218 (lecartedel Cousin sonoalla

Bibliothèque Victor

(9)

146 DISCUSSIONI FZ I’0S'I‘IlLl'i

permaneredipensieri riconducibili allascuola

degli

hlt’ol0gmar,

comenelcaso delDaunou,di cui simetteinrisalto la critica,sempre

più stringente,

all’aprio-rismo del Cousin. in effetti questi

pensieri

chenon possono certo essere tac-ciatidi

residuali,

e che ritroverannouna loro attualita nella secondametà del

secolo,sembranoveniremenonellacontesacheopposelastoriadella filosofia

assunta «a controprova dello

sviluppo

della coscienza umana e delle sue

fa-coltà»

(p.

X) e

l’ispirazione

cattolicache dall’antifilosofismoera

approdata

al-l’antifilosofia tout court: e la

querelle

sul panteismo, in cui, alla

contrapposi-zione

dogmatica

erano sottesi

corposi

interessi

;)()litit‘o—pedagogici.

(lodesta

disputa,

e non sitratta certo di una felice evenienza, e

preceduta

e coincide con la

più ampia

produzione

di storie

generali

della

filosofia,

di marmali ad usodei

collège.rz

èil casodi

quel

I’rc’cz'xdei

padri

DeSalinise DeScorbiac che

ebbe

larga circolazione,

e

giustamente

si rileva l’attenzione per

quella

prix…

philosophia,

l’antichissima filosofia dei Veda, in cui

rifulgerebbero

ancora tracce diuna‘scienza

primitiva’

rivelata. Maal dilàdiovviedifferenze

ideolo-giche

0di

opportunità

didattichenonci parediscorgere, inproposito, distin-zioni

maggiori

fra il

pensiero

d’ispirazione

cattolicae

gli

eclettici,ché laremix— .rarzce orientale fu convincimento assai diffuso nella Francia fra la Restaura-zioneela monarchia

liberale,

emoltosi

adoperò

Cousin perla traduzione del

Colebrooke. L"oblio

dell’India’,

che

coinvolgerà

poi

tuttisenza distinzioni di

scuole,

sarà conseguente solo allascoperta del corpus buddhista, nel

quindi-cennio 1840-1855,amotivodeipaventati esiti materialisticie

panteistici.

Detto del «connubio di kantismo e eclettismo» in cui si riassume l’Hz'x— loire

zlhrégée

dela

philosophie

delTissot colsuo

ampio

ragguaglio

sullafiloso—

fia tedesca ‘da Kant a’ di nostri’, ci sentiremmo solo di non condividere la

scelta, forse

obbligata,

dei troppo

rapidi

accenni al Dictionnaire del Franck che,secertononeperl’esattezzaunastoria

generale,

costituisce difattoil

più

compiuto

monumento della

storiografia eclettica,

ché anche i’llt'fu'rfl'rc

géné—

raleel’hzthluctz'oudl’hz'.rtoirc alc la

philosophie

del Cousin, sullacui fortunae

sulla cui

importanza

Piaia scrive assai

giustamente,

porterannosempre—al di

ladellecontinuecorrezioni, volte

perlopiù

alimitarne leistanze

più

innovative

-l’impronta

di

composizioni

d’occasione.Sitrattadifattid’allocuzioni,eforse

anche un

po’

frettolose, se di li a un trentennio, nelle

pagine

premesse alla

quarta edizione

dell’I/llr0clllc‘timl,

Cousin dira d’avere.

scelto,

«per la man— canza del tempo necessario a

un’adeguata

preparazione,

[,...] un argomento

molto

generale,

che non

richiedeva

ricerche,

né lavori

preliminari

[...] le

questioni più

alte furono affrontatecon

coraggio

e

buonafede,

e le soluzioni

che forniva lanuovafilosofiaespostemolto

più

persommi

capi

che effettiva-mentefissate»".

Nonè

qui

possibile

ripercorrere

l’ampia

analisicui Piaiasottopone

code-sta

stagione

storiografica,

ma

egli

sottolinea utilmentecome

«l’apporto

più

si.

gnificativo

dellascuola ecletticanon

riguarda

tantole storie

generali

della filo« sofia quanto la

produzione

di

monografie

e storie

‘epocali’

o

‘regionali’»

(p.

135), ed è

esemplificativamente

richiamato il Renan, la sua commistione di competenze

filologico-comparatistiche

edifilosofia della storia. invero le

pa-7 luinulztc'lz'm;cil'hit/nire :le laphilowph/c,Paris, Didier mm,

(10)

DISCUSSIONI13 POSTILLIL 147

gine

di Renan

reperiranno

fonti

111etodologicamente

del tutto inedite: l’uti— lizzo del 111atcriale

iconologico,

la considerazione cioè del

significato

del—

l'opera

d’arte

prescindendo

dai valori formali. Ma al di la dell’/lvcrmèr si scorra allora, adesempio,

quel

Di1'c'our1'wrl’é/al clc1' beaux-arly c'// Fuwceau

qua/mm‘cmc

1'1'èc'lt): nel

postulare

una

qualche

continuità letterarial'ra l"etzì di (..‘arlo V‘ela I(wzai.r1tmce,venivacolmando

quella

fratturasettecentescafra le

ricerche erudite e

gli

schemi

storiografici

delle sistemazioni

enciclopedichc,

poi

fatti

propri

dagli

storici romantici“.

invero lantagonismoha erudizioneefilosofiaassume

agli

alboridel Set—

tecentouna nuov1forma: dicontroai

compilatori, agli

antiquari,

non sono or-mai i

teologi,

ma i

[)h/!().10/7l701.

E se nella classificazione baconiana lerudi— zione,congiuntaalla

filologia

eallagranunatica, erauna‘conoscenza di

ragio—

ne’,«i'/\lembert la riduce allasolamemoria.Siconsumava

quindi

unascissione fra quanti nell‘accumulo delle fonti

riponevano

la

scaturigine

della veritàe i

lauto1i diun

app1occio

teorico,incliniatrascu1arel ordinefattualeManco 111-ve1o unosforzo di ordinarela

temporalità

umanavenendomenoloschemabi— blico col

pmgredire

della

secolarizzazione,

ché

già

la

storiografia

umanistica

aveva

ignorato

la

periodizzazione

agostiniana:

lo

svolgersi

del cammino

del-l‘umanità secondo unavisione

escatologi

‘a,comestoria‘ecclcsiastica'odella cz’w'lzlx Dci nel mondo. Difatto «la

storiografia

romantica

prolungava

traerudi—

zionee

giudizio

storico

quella

rotturache la culturasettecentescz avevavoluto

ed attuato»,e nelcaso

specifico

del concetto di Rinascimento sarà

proprio

il

Dfrcour11'url’étd/ dexbeaux—arly del Renana indi‘a relanecessità disanareque—

stafrattura,ancoraope'antenelle

generalizzazioni

oratorie del Cousin. Sonoineffetti

quelle

del Piaia

pagine

assaimeritevoli

d’attenzione,

ricche di

suggestioni

siaper

quanti

siano incercadi una

guida

sicura,siapercoloro

che abbiano dimestichezza con

quei

testi e li abbiano rintracciati nei mano—

scritti0vistinascere

negli

scambi

epistolari.

RENZO RAGGIIIAN’I‘I

\

“(fr.inpropositol‘.SIMON11,”Kl'fmlw'l'lìltlilli/I‘tlllct’1t,TOIÌHO,Sei 1961pp.

8995/7111-1zme( .(1111;1..,1]/1i1tum()!/fl’(1't/z/l'll'0fi('l/71711010p/110

Eli/(li‘

…i"…

[t‘]

annmimmwlmlonqm

Riferimenti

Documenti correlati

1) Eventuale ripresa del modulo essenzializzato su imperialismo e società di massa indicato nella programmazione del quarto anno: possibilmente entro fine settembre 2) La

Per quanto riguarda la verifica dell’avvenuto recupero, da effettuarsi presumibilmente nell’arco del primo mese di scuola, la docente predisporrà una prova di verifica scritta,

● Uso della lingua, utilizzo del linguaggio specifico, utilizzo e applicazione delle conoscenze essenziali e sufficientemente sviluppati. ● Uso della lingua, utilizzo del

● Uso della lingua, utilizzo del linguaggio specifico, utilizzo e applicazione delle conoscenze essenziali e sufficientemente sviluppati. ● Uso della lingua, utilizzo del

Dopo aver esaminato il punto all’Ordine del giorno, il Dipartimento decide all’unanimità di proporre a tutti gli studenti del secondo biennio e del quinto anno

Prosegue quindi la discussione del punto 5 all’Odg, a completamento della discussione iniziata nella seduta del 21 settembre 2017: costruzione di una o più prove di verifica,

- che sarebbe opportuno che le prove di verifica delle conoscenze minime per il passaggio alla classe successiva fossero di tipo orale, vista la natura prevalentemente

Giovanni Falsetti illustra ai nuovi docenti in organico la programmazione dei contenuti disciplinari di filosofia e storia elaborata nei precedenti AS dal Dipartimento,