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Definizione degli obiettivi, dei protocolli, delle procedure e dei piani assistenziali

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© 2014 Franco Lucisano Editore • Igiene e cultura medico-sanitaria

Igiene e cultura medico-sanitaria

Unità 6

Metodologia sanitaria e sociale

1

Definizione degli obiettivi: linee guida, protocolli, procedure

e piani assistenziali

Le linee guida sono raccomandazio-ni redatte a partire dalla letteratura scientifica e dal parere di esperti, per aiutare operatori e pazienti a indivi-duare le modalità di assistenza più adeguate in presenza di particolari condizioni. Hanno quindi funzione di supporto decisionale e si concentrano sul risultato da ottenere, mantenendo una certa flessibilità sull’assegnazione dei compiti. Sono basate sulle migliori evidenze e hanno sviluppo sistemati-co e multidisciplinare, che vede anche il coinvolgimento dell’utente. Le linee guida devono:

coinvolgere le parti in causa; avere rigore metodologico; essere chiare e applicabili;

essere editorialmente indipendenti. I protocolli sono schemi predefiniti di comportamento diagnostico-tera-peutico e fanno riferimento a sequen-ze procedurali abbastanza prescrittive. Sono strumenti rigidi che indicano la sequenza di azioni che permette di raggiungere un determinato obietti-vo. Sono redatti per garantire che l’e-rogazione di prestazioni sia efficace, efficiente e omogenea.

È necessario procedere con la redazio-ne di protocolli in presenza:

di prestazioni prevedibili e standar-dizzabili;

di situazioni assistenziali complesse; di procedure assistenziali poco

fre-quenti nella realtà di riferimento. Oltre a essere fondato e contestuale, un protocollo deve caratterizzarsi per:

validità, applicabilità e riproducibilità; flessibilità;

chiarezza, completezza e conci-sione.

Le procedure sono una sequenza det-tagliata e logica di azioni, a loro volta definite in modo più o meno rigido. Possono essere considerate l’unità di base di un’attività e consentono di rendere uniformi e omogenee opera-zioni poco discrezionali.

I piani assistenziali proposti dalla letteratura sono standardizzati e ap-plicabili a livelli diversi. Studiati per integrare una parte dell’intervento personalizzato, vanno affiancati dalle procedure applicabili. Oltre a valoriz-zare la professionalità e favorire l’inte-grazione, essi costituiscono uno stru-mento di formazione permanente e permettono di:

osservare, misurare e confrontare i comportamenti;

definire le responsabilità;

facilitare l’inserimento di studenti e nuovi operatori;

utilizzare razionalmente le risorse.

L’elaborazione dei piani assistenziali si articola in più fasi:

formazione del gruppo di lavoro (cioè di un gruppo limitato di per-sone che, guidate da un leader, condividono lo stesso obiettivo e cooperano nel rispetto di ruoli e mansioni con l’obiettivo di svilup-pare le potenzialità dei singoli e dell’insieme stesso);

definizione dell’argomento da nor-mare;

circoscrizione precisa del problema; ricerca bibliografica;

definizione di obiettivi e standard di riferimento;

individuazione delle risorse neces-sarie;

descrizione del processo operativo; descrizione di complicanze e

indivi-duazione di possibili eccezioni; definizione di modalità e tempi di

verifica del piano (data di revisione); validazione e formalizzazione; diffusione e condivisione in base

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