• Non ci sono risultati.

HOBBES - SCHEDA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "HOBBES - SCHEDA"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

Hobbes (1588-1679) – Leviatano (capp. 13 e 17)

La filosofia politica di Hobbes è tutta tesa a fornire una soluzione logica e razionale per rispondere al seguente interrogativo: perché è necessaria l'obbedienza? Cosa giustifica la legittimità del comando sovrano? Perché gli uomini devono obbedire alle leggi dello Stato?

Rispetto a questo problema, il ragionamento di Hobbes si svolge lungo due piste fondamentali e fortemente interconnesse l'una con l'altra:

A) Concezione antropologica: per Hobbes

le caratteristiche della natura umana (passioni+ragione) sono tali da spingere l'uomo verso la ricerca della pace, perché questa è l'unica condizione nella quale è possibile avere la sicurezza di far salva la vita.

B) Teoria alla base dello Stato assoluto: la soggezione ad un potere assoluto e sovrano è l'unico strumento politico in grado di garantire la pace che è condizione della salvaguardia della vita. Gli uomini per natura sono uguali e si pensano uguali

per cui nessuno accetterà di essere, per via della sua natura, sotto il comando di un altro (cap.13).

L'uomo non è socievole per natura ma sempre potenzialmente in conflitto con l'altro uomo, per cui tende a vivere isolato: ciascuno desidera essere superiore all'altro (in quanto spinto dalle passioni: gloria; onore; competizione) e ciascuno è ugualmente aggredibile/uccidibile dall'altro (passione: paura di morire).

Finché non viene istituito un potere comune che li tenga in soggezione, detenga il comando e riunisca l'uso della forza, gli uomini vivono in uno “Stato di natura”, nel quale:

 per ciascuno valgono solo leggi di natura che hanno come fine la salvaguardia della propria vita; ma queste leggi naturali valgono “solo per se stessi”, cioè non vincolano nessun altro;

 non c'è ancora un'idea rivendicabile di giustizia o ingiustizia perché non ci sono leggi che fissino obblighi e diritti reciproci; ciascuno ha diritto a ogni cosa, per cui i diritti inevitabilmente tendono a confliggere;

 siccome non c'è garanzia reciproca del rispetto delle leggi, non è possibile prevedere le mosse dell'altro, e a ciascuno converrà aggredire per primo o tenere per sé tutto quello che può e per tutto il tempo che può.

(2)

Lo Stato di natura è uno “stato di guerra” (cioè una “situazione di guerra”): anche se la guerra non è esplicitamente dichiarata, non vi è assicurazione alcuna, per cui ognuno deve sempre stare pronto ad “affrontarsi in battaglia” e a tenersi in “situazione”/”atteggiamento” di guerra, rinunciando a coltivare altri aspetti della vita (“operosità ingegnosa, arti, lettere”, ecc.) (cap.13).

Per Hobbes, non basta che gli uomini si riuniscano in una “moltitudine”, cioè in un insieme che rappresenti la somma degli individui isolati, perché anche in tal caso, conservando ciascuno il proprio potere su tutto e tutta la propria forza, il disaccordo sarebbe dietro l'angolo e ciascuno continuerebbe a servire il suo interesse particolare (il bene privato, e non il bene comune).

Inoltre è necessario che l'accordo, il consenso tra gli individui sia “costante e durevole” (cap.17).

Cosa fare allora, per superare lo stato di guerra/stato di natura, e vivere in condizioni che garantiscano la salvaguardia della vita?

La ragione fa un vero e proprio calcolo di convenienza e utilità. Da questo ragionamento/calcolo di utilità, deriva che:

B) Se, come detto, la comunità politica non si dà per natura, essa può (e deve, in base alla legge naturale che ordina all'uomo di far tutto ciò che sia utile a far salva la vita) essere istituita artificialmente, tramite un contratto tra gli uomini, contratto che dà vita alla comunità detta Stato (civile) (cap.17).

Perciò

Paradigma contrattualistico: lo Stato civile fonda la sua legittimità su un contratto (patto, accordo) stabilito dai soggetti e tra i soggetti stessi.

In base a questo contratto, ciascuno rinuncerà al proprio diritto sopra tutte le cose, a patto che anche gli altri vi rinuncino, a favore di un terzo soggetto (il sovrano: un individuo o un'assemblea di individui); costui deterrà i diritti di tutti, così trasferiti, in maniera assoluta, cioè sciolta da qualsiasi obbligo nei confronti dei soggetti, per cui risulterà come mero beneficiario del patto intercorso tra i soggetti, che sono ora

sudditi, cioè soggetti assoggettati ad un potere comune, quello del sovrano.

Il contratto (contratto di soggezione) sigla il passaggio dallo Stato di natura allo Stato civile (Leviatano), ed autorizza il sovrano a fare le leggi (leggi civili).

(3)

Il sovrano assoluto rappresenta lo Stato.

Il sovrano, in qualità di rappresentante, autorizzato dal contratto,

emana le leggi civili, valide, obbligatorie, vincolanti.

Rappresentanza: il sovrano rappresenta la volontà e la persona di tutti i sudditi, come se fossero racchiuse in un solo corpo, politico (come si vede dall'immagine del frontespizio del Leviatano);

Autorità: al sovrano è attribuita l'autorità del comando;

Autorialità: egli è autore delle leggi civili attraverso le quali esercita il comando; Autorizzazione: il sovrano è autorizzato in forza del contratto a garantire

coattivamente il rispetto delle leggi (può punire chi non obbedisce, fornendo così a tutti la garanzia dell'aspettativa che le leggi siano rispettate, a differenza di quanto avveniva nello stato di natura). Il potere del sovrano, al quale corrisponde l'obbligo di obbedienza dei sudditi, è legato ad un'unica condizione: la salvezza della vita dei sudditi.

Tale obiettivo è dunque per i soggetti il presupposto che li conduce, mediante la ragione, alla fondazione della sovranità, e diventa, per il sovrano, il fine da perseguire. Il sovrano potrà disporre di tutti i mezzi e far uso della forza nel modo che ritiene sia utile alla pace e alla difesa comune.

In definitiva, alla paura della morte che caratterizza la vita nello Stato di natura, si sostituisce la paura della punizione attuata da parte del sovrano per mezzo delle leggi civili.

Riferimenti

Documenti correlati

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Consulta, f. ANZILOTTI, La costituzione interna dello Stato Fiorentino sotto il duca Cosimo I de’ Medici, Firenze, Francesco Lumachi Editore, 1910,

Use of all other works requires consent of the right holder (author or publisher) if not exempted from copyright protection by the applicable

Da cui il

A questo punto possiamo renderci conto di come sia stato difficile per i matematici diventare consapevoli dell’importanza di definire rigorosamente l’operatore valore assoluto, visto

[r]

Si studiano i singoli v.a., si ricavano le “forme diverse” di equazioni e si ricavano i sistemi da risolvere!.. Occhio, però, i sistemi da risolvere

Questo angolo, nella maggior parte dei casi, si ricava facilmente dalle tabelle degli angoli notevoli o da una figura fatta bene, altrimenti si ricava con

Our results provide evidence that gene-targeted Tph2 inactiva- tion results in 1) loss of brain 5-HT synthesis, 2) growth retardation and persistent leanness but differential age-,