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THE MESH PROGETTO PER UN NUOVO CENTROSPORTIVO A SESTO SAN GIOVANNI. Politecnico di Milano

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Academic year: 2022

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THE MESH

PROGETTO PER UN NUOVO CENTROSPORTIVO A SESTO SAN GIOVANNI

Politecnico di Milano

Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Tesi di Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni

Relatore:

Giulio Massimo Barazzetta

Anno Accademico: 2016 /2017 Autori:

Chiara Baccarini 852182 Paola Rodorigo 850951

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INDICE:

0 _ ABSTRACT ...06

1_ CONTESTO...07

1.1 Storia ...10

1.2 MilanoSesto ...20

1.3 Oggi ...26

2_ SVILUPPO E ANALISI FUNZIONALE...31

2.1 Il Tema dello Sport...32

2.2 Riferimenti ...34

2.3 Stato di Fatto ...40

2.4 Un Progetto Complesso...42

2.5 Programma Funzionale...43

3_ MASTERPLAN...55

3.1 L’Area di Progetto ...58

3.2 Flussi e Viabilità...60

3.3 Gli Spazi Aperti...63

4_ ARCHITETTURA ...71

4.1 Concept...74

4.2Il Progetto...76

4.3 Flussi interni...84

4.4 Le Funzioni...90

4.5 Riferimenti Normativi...97

4.6 Aspetti Tecnologici ...102

5_ TAVOLE DI PROGETTO ...107

5.1 Indice delle Tavole ...109

6_ BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ...129

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0_ ABSTRACT ITALIANO

ABSTR A C T

Il progetto si colloca nel comune di Sesto San Giovanni, e si inserisce in un punto nevralgico per la città, coinvolgendo l’area che si estende da Piazza 1° maggio a parco Gramsci, delimitata a Sud Est dai binari della linea ferroviaria e a Nord Ovest da viale Gramsci.

Il luogo di progetto è un nodo infrastrutturale fondamentale non solo per il Comune ma per tutta l’area Nord Milano, che si configura come luogo in cui coesistono più episodi isolati senza un preciso filo conduttore che leghi gli uni agli altri.

Esigenza progettuale prevalente è stata quella di pensare ad un nuovo centro sportivo che potesse essere in grado di riconnettere gli elementi vitali del luogo fino ad ora sconnessi, accogliendo al suo interno diversi tipi di attività; a livello urbano, si è deciso di definire alcuni capisaldi, tra cui il mantenimento di Parco Gramsci, polmone vitale per i cittadini, ritenuto luogo di incontro e di riposo non sacrificabile.

Si è scelto di stabilire una connessione tra la Stazione FS e il fronte principale del Nuovo Centro Sportivo, attraverso uno spazio urbano in grado di coinvolgere la fermata della metropolitana M1 e la stazione degli autobus, che sia anche luogo sociale oltre che spazio di transito.

Il nuovo Centro Sportivo si pone in equilibrio tra Parco Gramsci e la piazza urbana e si configura come edificio unico, caratterizzato da due elementi: la Teca e la Vela.

La Teca è interamente vetrata, permeabile e si apre visivamente alla città stabilendo quella connessione mancante tra gli edifici del luogo.

La chiarezza formale dell’impianto a livello planimetrico è celata da una mesh, la Vela, che avvolge l’edificio, senza interrompere quella trasparenza lasciata dalle vetrate. La Vela si alza per mostrare gli accessi all’atrio e, con la sua maglia dorata, fornisce una schermatura alla luce solare nelle stagioni calde, e dà origine ad effetti di luce mutevoli nel corso della giornata che generano un’atmosfera densa ed in grado di emozionare.

Internamente l’edificio si sviluppa in due parti: in una il Palazzetto dell’Hockey a cui si accede dal fronte principale; nell’altra la piscina, la palestra e il centro benessere; il cui ingresso è situato a Nord Est, in relazione con il parco. Dallo stesso fronte è possibile accedere ad una terrazza, situata al piano più elevato, luogo aperto alla città, accessibile ed indipendente dal Centro Sportivo che, forte della sua visuale sulle montagne lombarde (Grigna e Resegone) ospita un ristorante.

ABSTR A C T

0_ ABSTRACT ENGLISH

The thesis project concerns the metropolitan area of Milan, especially the town of Sesto San Giovanni. The site is located in a nerve centre, from the infrastructural point of view, that goes from Piazza 1° Maggio to the end of Parco Gramsci, bounded on the South East by the railway line and on the North West by Viale Gramsci; furthermore, in this region the bus station, the underground line M1 and the railway station coexist. Even though this area is daily crossed by thousands of people using both public and private transports, there is not a precise urban design connecting all these public spaces.

The main purpose of the project is to design a new sport centre that could renovate the area by linking the crucial points that are currently disconnected, and by offering several kinds of activities; moreover, since the design of the urban space is important to give unity to the entire area, it was decided to preserve some cornerstones, as Parco Gramsci, which is a fundamental green area for the citizens.

The choice is to connect the railway station and the main façade of the new Sport Centre through a public space involving both the underground line M1 and the bus station, with the purpose to create not only a crossing place but also a social one. The new Sports Centre is in balance between Parco Gramsci and the urban square and it is a unique building, with two key elements:

a glass case and a golden mesh, called respectively, “Teca” and

“Vela”. The Teca is entirely made of glass, it is permeable and open towards the urban space, providing the link that currently does not exist because of the lack of urban connections. The fairness of the construction’s layout is hidden by the Vela, that envelopes the entire building while keeping the transparency of the glass façade. The Vela rises up in order to reveal the main access to the atrium; thanks to its golden texture, it is able to provide a protection from the sunlight in the warm seasons and to generate lighting effects that change during the day and produce an intense and emotional atmosphere. Inside, the building is made of two main blocks: the first one, the hockey arena, can be accessed through the main façade; the second one, whose access is located on the North East, towards the park, includes swimming pools, gyms and spa. On the same side, it is possible to reach a rooftop on the highest floor, which is an open place for the city; it is independent from the sports areas and hosts a restaurant with a view on the Lombard mountains.

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1. CONTESTO

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10 Sesto San Giovanni è un comune di fondazione romana, 11 il cui nome deriva dall’espressione latina ‘ad sextum

lapidem’, riferita alla distanza (espressa in pietre miliari) da Milano.

Nel 1800 era principalmente un borgo agricolo in cui prestigiose famiglie milanesi avevano costruito ville in cui trascorrere i fine settimana di riposo lontani dal traffico cittadino; inoltre,il clima asciutto della zona aveva favorito lo sviluppo di filande che si occupavano della lavorazione di lino, canapa, cotone e seta.

Nel 1840 venne inaugurata la seconda ferrovia italiana che collegava Milano a Monza, fermando anche a Sesto S.G., questo evento diede inizio allo sviluppo infrastrutturale dell’area, che fu fondamentale per favorirne la successiva industrializzazione. Un altro fattore determinante fu l’apertura della galleria ferroviaria del San Gottardo che rese disponibili materie prime ed energia necessaria alle industrie siderurgiche che sarebbero nate negli anni seguenti. La costruzione del nuovo scalo ferroviario permise alle attività manifatturiere di ampliare il proprio mercato, in particolar modo si ebbe un incremento nella lavorazione dei metalli. La Società di Mutuo Soccorso locale giocò un ruolo determinante nel processo verso l’industrializzazione, organizzando corsi professionali rivolti ad operai e contadini.

Nel 1903 nacque il nuovo polo industriale milanese:

numerosi imprenditori decisero di spostare i loro stabilimenti al di fuori del capoluogo lombardo sia per motivi economici che per necessità spaziali e designarono Sesto come luogo adatto alle loro esigenze, principalmente per la comodità fornita dalla ferrovia che permetteva collegamenti agevoli sia con Milano che con il centro Europa.

L’insediamento dei nuovi stabilimenti determinò inizialmente un incremento della popolazione e, in seguito, lo sviluppo urbanistico della città, portando alla nascita della cosiddetta ‘Sesto Nuova’ al di là dei binari ferroviari. Inoltre, il progetto urbanistico portò alla realizzazione di Viale Fulvio Testi, un largo viale che collegava Milano a Sesto San Giovanni. Questo notevole sviluppo fu sostenuto dagli stessi imprenditori che contribuirono finanziando la costruzione di numerose abitazioni per impiegati ed operai, in modo da

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1.1_ STORIA

SESTO SAN GIOVANNI

Dalle Originialla Città Operaia

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poter disporre di manodopera stabile.

Sesto San Giovanni si trovò ad affrontare una trasformazione considerevole: da borgo agricolo a nodo industriale importante, con il raddoppio della popolazione tra il 1900 e il 1911.

Tra le principali imprese operanti a Sesto ricordiamo la Società Italiana Ernesto Breda, fondata nel 1886 a Milano da Ernesto Breda, nel 1903 inizia la costruzione degli stabilimenti che diverranno funzionanti nel 1904, destinati alla produzione di materiale ferroviario e macchine agricole.

La nazionalizzazione del servizio ferroviario determinò in modo decisivo lo sviluppo dell’azienda, rendendo necessario l’ampliamento della capacità produttiva degli impianti ed un aumento di manodopera per poter rispettare i tempi delle consegne. Nel 1909 Breda ampliò la produzione cominciando a fabbricare armi, aerei ed altro materiale bellico, sia per l’esercito che per la marina.

Nel 1905 si trasferì a Sesto San Giovanni un altro importante colosso industriale: il Gruppo Marelli, che era alla ricerca del luogo adatto in cui trasferire le proprie attività produttive.

Il Gruppo era costituito da due società distinte: la Ercole Marelli e la Magneti Marelli. La prima si occupava di apparecchi elettromeccanici, i trasformatori ed i motori elettrici; nel 1911 possedeva a Sesto 65.000 mq di terreno, di cui 40.000 completamente occupati dalle filiere produttive, che si occupavano dell’intero processo: dalla lavorazione delle materie prime alla realizzazione del prodotto finito.

La Magneti Marelli invece si specializzò negli elementi elettrici degli apparecchi radiofonici, delle motociclette e delle automobili. L’azienda ebbe un forte sviluppo grazie al mercato nazionale ed internazionale, ed il successo fu dovuto anche all’ottimizzazione dell’organizzazione produttiva basata sul modello americano che prevedeva un’attenta integrazione tra automazione e contributo umano. Anche il Gruppo Marelli sfruttò la guerra come occasione per espandersi e svilupparsi.

Nel 1906 Enrico Falck Junior costituirà, presso la Banca Commerciale di Milano, la Società Anonima Acciaierie e Ferriere Lombarde; egli vantava un importante esperienza precedente nel settore, grazie agli studi fatti e alla Ferriera di Rogoredo in cui aveva lavorato. Dopo aver individuato Sesto S.G. come luogo idoneo all’insediamento del nuovo stabilimento, procedette all’acquisto dei terreni. Lo stabilimento Unione fu il primo, con tre treni di laminazione;

successivamente vennero aperti altri tre stabilimenti:

Vittoria, Concordia e Vulcano. All’interno di questi stabilimenti si producevano travi, sagomati e semilavorati d’acciaio.

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Fig. 02 _ Storico stabilimento Vittoria Fig. 01 _ Acciaierie e Ferriere Falck

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Fig. 04 _ Acciaierie e Ferriere Falck

Fig. 03 _ Capannone bramme del comparto Unione

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Tra le altre importanti industrie presenti a Sesto ricordiamo Osva, destinata principalmente alla realizzazione di prodotti ad uso domestico, come vasche da bagno, lavabi, cucine, stufe; Pirelli Spa, Trafilerie e Corderie Italiane, Campari etc...

La grande industrializzazione di Sesto la portò ad essere rinominata “la piccola Manchester” paragonandola ad una delle città più importanti durante la rivoluzione industriale inglese.

Durante gli anni che precedettero la prima Guerra Mondiale la città di Sesto S.G. aderì alla corrente non interventista; nonostante ciò, in seguito al Decreto del Governo Italiano del 26 Giugno 1915 che istituì il Comitato Centrale per la Mobilitazione Industriale, in cui si imponeva alle industrie nazionali la fabbricazione di materiale bellico, le industrie dovettero riconvertire la produzione per la fabbricazione di armamenti.

Gli stabilmenti ebbero difficoltà nel reperire le materie prime necessarie, poiché spesso provenivano dai paesi coinvolti nel confitto.

Nonostante le difficoltà inizialmente create, la guerra diede un impulso fortissimo sia allo sviluppo industriale che a quello tecnologico.

Al termine del primo Conflitto Mondiale il Comitato Interministeriale ebbe il compito di definire “le soluzioni dei rapporti contrattuali tra le amministrazioni statali e le imprese fornitrici (…) al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività industriale” 1 con il fine di aiutare le industrie nella riconversione ad una produzione civile.

Questa fase di riconversione fu molto importante perché obbligò le fabbriche a numerose trasformazioni e miglioramenti per poter ricevere nuove commesse, sia nazionali che estere. Per poter effettuare queste trasformazioni furono necessarie notevoli quantità di materie prime ed energia elettrica per poter potenziare gli impianti.

La città di Sesto San Giovanni oppose forte resistenza all’insediamento del fascismo, forte della consapevolezza operaia di stampo comunista e socialista.

1 Carparelli a. , “ Uomini, idee e iniziative per una politica di riconversione industriale in Italia” , 1983, in Varini V. , “ L’ opera condivisa. La città delle fabbriche.

Sesto San Giovanni 1903 - 1952. L’industria ” , Franco Angeli Edizioni, 2006

lOsviluppObelliCODuranteilprimO COnflittOmOnDiale

il periODO fasCista e la seCOnDa guerra

mOnDiale

Fig. 06 _ Lavoratori Acciaierie e Ferriere Falck Fig. 05 _ Acciaierie e Ferriere Falck

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La grande crisi mondiale del ’29 ebbe effetti devastanti sull’economia italiana e colpì fortemente le industrie sestesi, in particolare la Breda che, per salvarsi, ebbe bisogno di chiedere aiuto allo stato il quale la trasformò in azienda partecipata. La crisi per le industrie significò riduzioni dei salari e comportò numerosi licenziamenti.

L’opposizione al regime si fece sempre più forte, e si organizzò in due movimenti separati: uno legale, il cui scopo principale fu quello di assicurare miglioramenti salariali ai lavoratori ed uno clandestino, che si occupò di infiltrarsi negli organi fascisti e di sabotare gli armamenti destinati alla guerra; con la dichiarazione di ingresso nella Seconda Guerra Mondiale da parte dell’Italia, la lotta contro il regime divenne sempre più aperta e manifesta.

Solo negli anni Trenta il mercato ebbe una crescita positiva, grazie anche all’aumento della domanda pubblica e di quella bellica a partire dal 1933.

Gli anni che seguirono l’entrata in guerra riportarono l’Italia ad una crisi economica fortissima, con gravi danni alla popolazione a causa dell’aumento dei prezzi dei beni di consumo senza un conseguente incremento dei salari.

Il 1943 fu caratterizzato dagli scioperi nelle industrie dell’Italia Settentrionale; in particolare a Milano, Genova e Torino dove si chiedevano aumenti dei salari. A Sesto questi scioperi coinvolsero gli operai delle maggiori industrie, tra cui Breda, Falck e Marelli che si fermarono per intere giornate.

Nel dicembre del 1943 circa 65 000 operai degli stabilimenti di Sesto scesero in lotta con oltre un milione di lavoratori a Milano, bloccando completamente la produzione bellica.

Dall’ 1 all’ 8 Marzo 1944 ci fu un altro sciopero che coinvolse Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Liguria, Piemonte e Veneto, a cui presero parte più di un milione di lavoratori.

In seguito a questa manifestazione si organizzeranno le prime formazioni partigiane all’interno degli stabilimenti.

Le proteste antifasciste e gli scioperi della popolazione proseguirono per tutto il 1944.

Il 25 aprile 1945 i gruppi partigiani insieme ai Gruppi di Azione Patriottica di fabbrica occuparono gli stabilimenti per evitare che venissero prese di mira dai tedeschi in ritirata.

Sesto San Giovanni nel 1971 venne insignita della medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza, visto il ruolo centrale che aveva avuto negli ultimi anni.

Durante il Secondo Dopo Guerra Sesto ebbe forti difficoltà economiche; le industrie erano cresciute grazie alla produzione di armamenti, i dipendenti erano aumentati in seguito all’ampliamento produttivo ed ora si trovarono costretti a ridurre i salari e licenziare

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migliaia di dipendenti. Grazie ai fondi del Piano Marshall, gli stabilimenti ricevettero risorse per riconvertire le produzioni, rinnovare gli impianti e, in alcuni casi, eliminare determinati settori produttivi.

Dal 1953 al 1962 le fabbriche videro anni di nuova prosperità, grazie alla produzione dei beni di consumo di massa come radio, televisioni e frigoriferi. Gli stabilimenti di Sesto S.G. riuscirono a rinnovarsi e a produrre beni con notevole successo.

La Recessione economica che si verificò in Italia dall’inizio degli anni sessanta fino a metà anni settanta circa, ebbe fortissime ripercussioni sulle industrie di Sesto. Si partì dalla crisi dell’elettromeccanico, seguita da quella della siderurgia e dalla crisi energetica nel 1974; nonostante le opposizioni dei sindacati le aziende si trovarono costrette ad effettuare tagli del personale e ad attuare piani di riorganizzazione aziendale.

La Ercole Marelli fu la prima a chiudere nel 1983, seguirono Magneti Marelli, Breda e Falck, che fu l’ultima a fermare la produzione nel 1996.

In seguito alla chiusura degli stabilimenti la città di Sesto San Giovanni dovette reinventarsi, riconvertendo le aree prima occupate dalle fabbriche e sviluppando il settore terziario, divenendo così sede di nuove aziende, nazionali ed internazionali, che decisero di insediare a Sesto le proprie filiali.

laCrisiDellegranDiinDustrie sestesi

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Fig. 07 _ Inquadramento aereofotogrammetrico Sesto San Giovanni

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1.2_ MILANOSESTO IL PROGETTO PER LE EX AREE FALCK

“ Esistevano due Sesto San Giovanni, parallele e divise, separate tra loro da recinzioni, abitate in momenti diversi e legate tra loro dal vissuto dei suoi abitanti “. 1

Nel 2005 il Renzo Piano Building Workshop venne incaricato della progettazione del Masterplan per la riqualificazione delle ex Aree Falck, un progetto che si estende su di un’area di 1 milione 400 mila quadri.

L’obiettivo alla base della riqualificazione delle Aree Falck e della nuova Stazione Ferroviaria è quello di costruire un nuova città, legando la Sesto San Giovanni storica, ovvero la città consolidata, luogo di riposo dal lavoro nelle fabbriche e la Sesto San Giovanni industriale, costituita dalle grandissime Falck, Breda e Marelli, fatta di immensi spazi e luoghi delle grandi produzioni, città che si muoveva al ritmo delle sirene delle fabbriche.

Nonostante queste due città fossero geograficamente vicine, la separazione era netta e rimane leggibile dalla cesura segnata dai binari ferroviari.

Con la crisi che ha portato alla chiusura dei grandi colossi industriali, solo la città consolidata continuò a vivere anche se svuotata dalla sua identità più vera.

Il progetto ideato dal Renzo Piano Building Workshop si pone come primo obiettivo non solo il recupero della memoria collettiva attraverso la conservazione parziale degli ex stabilimenti ma anche il loro rilancio, attraverso un’operazione di recupero dei ‘vuoti urbani’, tema trasversale a tutte le grandi città europee e necessaria conseguenza allo smantellamento delle grandi industrie, simbolo di un mondo profondamente segnato dai mutamenti della società e dal modo di vivere le città.

Un’operazione complessa che non comincia progettando ulteriori espansioni di nuclei urbani già sufficientemente estesi, ma che ha come priorità la riduzione del consumo di suolo, ridando vita ad aree già parte della città consolidata, attraverso la creazione di nuove centralità.

1 MilanoSeSto, “Aree Ex Falck e scalo ferroviario. Proposta Variante al PII (Approvato con delibera n.142 del 30/04/2012). Cenni sulla struttura generale del progetto”.

Tavola 7.02, 2014

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Le aree industriali dismesse sono luoghi vaganti in quella che Marc Augé definisce una «sospensione temporale fra l’incertezza del futuro e il terrain vague del presente, fra l’importante perdita di valori che hanno posseduto in passato e le potenzialità che offrono alla città contemporanea per una sua rigenerazione in chiave di sostenibilità».2

Se è pur vero che i “vuoti urbani” sono spesso scenari del declino, spazi che condensano criticità e degrado all’interno della città, è anche possibile che allo stesso tempo possono diventare spazi di occasione e di nuove opportunità, luoghi di transizione, spazi in attesa di diventare luoghi. 3

Il secondo obiettivo del progetto è stato quello di riconnettere una città divisa, rimuovendo la barriera creata dai binari ferroviari attraverso la proposta di una nuova Stazione Ferroviaria a ponte, simbolo di dialogo tra le due città, e di un sottopassaggio che facilitasse la connessione tra la città consolidata e le ex aree industriali.

Inoltre, il progetto prevede la realizzazione di nuovi assi stradali, prolungamenti di quelli esistenti per poter implementare i luoghi di scambio e quelli di incontro, ricucendo ciò che fino ad ora è sempre stato separato.

Riqualificare è la terza parola chiave del progetto del RPWB per le Ex Aree Falck, che si traduce progettualmente in un grande parco urbano, elemento in grado di raccordare i nuovi edifici e di definire l’impianto urbano esistente.

Uno dei punti chiave del progetto è stato quello di ripensare agli edifici storici conservandoli come monumenti in memoria delle grandi fabbriche, non solo come scheletri vuoti: ma dandogli nuove destinazioni d’uso che possano riportarli a nuova vita.

Successivamente all’approvazione del vigente PII si è valutato idoneo situare la nuova struttura della ‘Città della Salute e della Ricerca’ all’interno delle aree Ex-Falck, in particolare su parte della zona destinata a parco urbano. L’edificio ospedaliero e gli spazi verdi di pertinenza si integreranno in modo armonico con l’impianto del parco urbano, limitando il più possibile le recinzioni che saranno sostituite, ove possibile, con espedienti paesaggistici come siepi e canali d’acqua, in grado di mantenere la continuità visiva.

2 Augé M. , “Rovine e macerie. Il senso del tempo” , Bollati Boringhieri, Torino, 2004, in De giovAnni g., ScAliSi F., SpoSito c., “ Trasformazione e riuso dei vuoti urbani:

quattro casi studio” , Techne 12/2016 pp. 74-81

3 gAlDini R., “I processi di reinvenzione delle città” in G. Marucci, “Architettura e Città“, Di Baio Editore, Milano, pp. 79-80, in De giovAnni g., ScAliSi F., SpoSito c., “ Trasformazione e riuso dei vuoti urbani: quattro casi studio” , Techne 12/2016 pp.

74-81

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Fig. 08 _ Schizzo progettuale RPBW

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Milanosesto grazie e alla facilità di accesso, garantita dalla presenza della metropolitana, della stazione ferroviaria e alla vicinanza dei principali svincoli

autostradali, è il luogo ideale per realizzare strutture capaci di attirare un elevato flusso di persone.

Queste caratteristiche sono state determinanti per la scelta fatta da Regione Lombardia di realizzare all’interno dell’area la “Città della Salute e della Ricerca” il nuovo polo ospedaliero che, a partire dal 2020, riunirà due strutture d’eccellenza della sanità lombarda: L’Istituto Nazionale dei Tumori e L’Istituto Neurologico Besta.

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Fig. 09 _ Masterplan dell’area “ ex - Falck ” RPBW

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1.3_ OGGI

INFRASTRUTTURE, SISTEMA DEL VERDE, COSTRUITO

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Sesto San Giovanni è situata in una posizione strategica sia su scala urbana che regionale; si trova infatti in posizione baricentrica tra Milano e Monza, asse che deve la sua forza allo sviluppo delle fabbriche che provocarono lo spostamento di numerosi pendolari dalla città alla campagna.

La costruzione della linea ferroviaria Milano-Monza ebbe effetti determinanti nello sviluppo della città: sul piano fisico poichè separò nettamente la città storica dall’area industriale, attraversando la città da Sud Ovest a Nord Est; sul piano economico la rese un’appendice produttiva del capoluogo lombardo.

Oggi rappresenta un nodo infrastrutturale e di interscambio fortemente sviluppato non solo per la presenza della stazione FS situata in Piazza Primo Maggio, ma anche per la fermata della linea metropolitana M1 e dell’autostazione degli autobus.

La stazione ferroviaria appartiene alla linea che collega Milano e Chiasso e che rappresenta il collegamento più rapido tra il capoluogo lombardo, la Svizzera ed il Nord Europa. Questa linea attraversa anche l’hinterland settentrionale milanese, di conseguenza, oltre ai treni a lunga percorrenza, è attraversata anche da treni metropolitani e regionali usati ogni giorno da migliaia di pendolari.

Nel piazzale della Stazione FS è situato il capolinea degli autobus interurbani che conta 13 linee differenti gestite da ATM.

La linea Rossa della metropolitana di Milano dispone attualmente di due fermate (Sesto Rondò e Sesto 1°

Maggio FS) e di una terza in costruzione: Sesto Restellone.

Inoltre, Sesto è servita dall’autostrada A4 Torino-Venezia, dalle tangenziali Nord ed Est di Milano (rispettivamente A52 e A51) e dalla statale 36 che collega Lecco e Sondrio

le infrastruttureurbanee interurbane

Fig. 10 _ Sistema infrastrutturale Sesto San Giovanni

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Il sistema del verde nel territorio di Sesto S.G. è complesso e in mutamento, ad Ovest si trova il Parco Nord Milano, importante polmone verde in un’area così densamente abitata; ad Est il Parco Media valle del Lambro che costituisce la cerniera di un sistema verde di scala metropolitana: conta 660 Ettari e si estende per 11 km collegando da Nord a Sud Monza e Milano, connettendo tra loro 5 comuni dell’area Metropolitana.

In futuro entrerà in questo sistema anche il Parco Falck, un parco pubblico che secondo il progetto prevederà 600.000 mq di verde, mantenendo alcuni dei monumenti del passato industriale dell’area come punti di riferimento del territorio.

Per comprendere a fondo tutti gli elementi del contesto in cui il progetto si inserisce è necessaria una consapevolezza sulla forma fisica della città: quella che si è sviluppata attraverso i secoli, modificandosi in base alle necessità del momento storico e della popolazione.

Sesto nasce come insediamento rurale in quello che tutt’ora si riconosce come nucleo storico della città, subisce mutamenti forti con gli insediamenti industriali che ne determinano una forte espansione. La logica di sviluppo è quella della strada corridoio che è fatta di isolati chiusi all’esterno ma che si affacciano all’interno, mettendo in evidenza una distinzione marcata tra spazi privati (all’interno) e spazi pubblici (all’esterno).

A partire dal Secondo Dopo Guerra, il tessuto urbano si modifica con la realizzazione dei primi villaggi operai, le logiche razionaliste prevarranno sulla strada corridoio, il nuovo modello di riferimento è quello della città giardino.

L’avvento dell’automobile ha segnato un ulteriore momento chiave nello sviluppo della città, determinando un’espansione urbana meno chiara e più dispersiva.

il sistemaDel verDe

il COstruitO

Fig. 12 _ Il costruito Sesto San Giovanni Fig. 11 _ Sistema del Verde Sesto San Giovanni

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Fig. 13 _ Sistema Urbano S.S.G

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Sviluppo

e AnAliSI FUNZIONALE

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SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

2.1_ IL TEMA DELLO SPORT

Il progetto di un centro sportivo porta a dover affrontare una serie di tematiche, prima fra tutte la necessità di sottostare alle regole delle attività agonistiche a cui questi edifici sono dedicati, e la conseguente capacità di adattarsi ai cambiamenti delle regole delle varie discipline nel corso del tempo.

In secondo luogo, gli edifici sportivi presentano una connotazione forte determinata dal legame tra il campo, luogo in cui avviene la pratica dello sport, e le tribune, dedicate agli spettatori; è interessante capire come sia cambiato radicalmente il modo di fare sport nel corso degli anni, poiché ha attuato un profondo mutamento nella società, divenendo sempre più coinvolgente per gran parte della popolazione.

Con l’inizio delle Olimpiadi Moderne si è notato che il grande evento è divenuto fondamentale nel definire il rapporto di una nazione con l’evento sportivo ed il rapporto del mondo con quella stessa nazione. Anche le Esposizioni Universali hanno rappresentato momenti cruciali per la società, poiché sono state occasioni di rinnovamento per le città, momenti in cui poter fare propaganda mediante sperimentazioni architettoniche e tecniche d’avanguardia.

Dopo le stazioni e le sale da esposizione, gli stadi hanno rappresentato la nuova opportunità per realizzare, tra Ottocento e Novecento, grandi coperture con ampie luci. Il tema dell’arena entra in architettura in seguito alle sperimentazioni sugli auditorium e sulle sale da concerto e successivamente verrànno provate negli stadi, la sfida maggiore era la copertura del campo e delle tribune, inizialmentre ci si ispirò proprio alle strutture realizzate per le Esposizioni Universali.

Un’altra questione fondamentale riguarda le persone coinvolte durante l’evento sportivo, gli spettatori; questi determinano le questioni dimensionali delle tribune, degli accessi, dei percorsi e dell’organizzazione del deflusso.

“La cultura di massa coincide con la figura della città del nostro tempo, laddove la folla che genera con il suo affluire l’evento determina in primo luogo la forma e le attrezzature destinate ad accoglierla”. 1

1 BARAzzettA g., giAnoli S., SAcchi M., “Sport”. In, BiRAghi M. e FeRlengA A. , “Architettura del Novecento - Teorie, scuole, eventi”, Einaudi editore, Torino, pag 784.

Fig. 15 _ Crystal Palace, Londra, 1851 Fig. 14 _ Vélodrome d’Hiver, Parigi

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

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2.2_ RIFERIMENTI

FLESSIBILITA’ E TRASPARENZA

Il Megastrutturalismo si sviluppò tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in questo movimento confluirono più istanze, tra cui il gruppo Metabolism in Giappone e Archigram in Inghilterra.

Fumihiko Maki nel 1964 pubblicò ‘Investigations in Collective Form’ , in cui scrisse :

“ L’ ideale è un tipo di forma fondamentale che possa spostarsi in sempre nuovi stati di equilibrio, pur mantenendo a lungo andare una coerenza visiva e un senso di ordine ininterrotto.

Ciò suggerisce che una megastruttura composta di diversi sistemi dipendenti che possano espandersi o contrarsi col minimo disturbo per gli altri, sarebbe preferibile a quella di un rigido sistema gerarchico (...)”.

La necessità che venne espressa fu quella di un edificio flessibile e allo stesso tempo contenitore di diverse funzioni, concretizzato a livello formale e strutturale nell’impiego di una maglia modulare. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel pensiero megastrutturalista, sia per quanto riguarda l’uso di nuove tecniche costruttive che per le tecnologie delle comunicazioni.

Il Fun Palace è un progetto mai realizzato ad opera di Cedric Price, egli pensò ad un edificio coinvolgente, non convenzionale, che rappresentò la sintesi di numerose teorie sull’architettura ed il risultato del progresso tecnologico di quel periodo. Il Fun Palace di Price fu uno dei progetti di edificio culturale più innovativi del Secondo Dopo Guerra, e costituì un modello per il Centro Pompidou di Parigi realizzato nel 1976.

“It was not a museum, nor a school, theatre, or funfair, and yet it could be all of these things simultaneously or at different times.” 1

Il Fun Palace doveva essere uno spazio potenzialmente in continua costruzione, smantellamento e riassemblaggio, grazie alla presenza di sistemi flessibili quali pannelli e palcoscenici con cui era possibile realizzare varie sale.

La struttura principale avrebbe dovuto essere in acciaio, con telai orizzontali e torri di servizio, sovrastate da una piattaforma destinata a costituire la struttura portante a cui si potevano appendere impianti provvisori.

1 StAnley MAthewS, “The Fun Palace: Cedric Price’s experiment in architecture and technology”, Technoetic Arts, Volume 3, 2005, pp 73-91

megastrutturalismO

CeDriC priCeeil fun palaCe

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Fig. 17 _ Fun Palace, progetto, 1961 Fig. 16 _ Fun Palace, progetto, 1961

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

(19)

36 37

HigH - teCH arCHiteCture

Centre geOrges pOmpiDOu, parigi

pala alpitOur, tOrinO

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Negli anni Settanta del Novecento prende forma uno stile architettonico con il nome di High-Tech Architecture, detto anche Tardo Modernismo poiché sembra una rivisitazione del Modernismo con un maggiore supporto tecnologico. L’obiettivo dell’architettura High Tech era quello di definire un nuovo rapporto con la cultura, l’edificio era da considerarsi un “ contenitore “ in grado di permettere al suo interno numerose funzioni differenti.

Una delle caratteristiche prevalenti di questi edifici era l’uso preponderante di vetro e acciaio, la trasparenza dell’involucro era fondamentale per mostrare chiaramente la struttura, la complessità tecnica e l’organizzazione dell’edificio.

Si riteneva necessario determinare un modulo di base che fosse generatore di una griglia che permettesse il controllo sia in orizzontale che in verticale dell’intero edificio.

Oltre all’uso di vetro e acciaio, si impiegavano prevalentemente prefabbricati, necessari a rendere l’edificio ‘flessibile’ per diversi scopi e per poter modificare le funzioni con facilità.

Il Centre Georges Pompidou a Parigi, opera di Richard Rogers e Renzo Piano realizzato tra il 1972 e il 1977 è uno dei massimi esempi di questo stile architettonico, in cui si rivoluzionano gli spazi di un museo tradizionale, gli allestimenti possono cambiare secondo le necessità, spostando o aggiungendo partizioni. L’obiettivo di avere una pianta libera e flessibile sposta le scale, gli ascensori, gli impianti di riscaldamento, raffrescamento, gas, acqua e la struttura portante all’esterno dell’edificio, rendendoli gli elementi che “disegnano” le facciate.

“Il Centre Pompidou è trasparente, sia dal punto visivo sia da quello funzionale. È un edificio accogliente e subito comprensibile nella sua struttura.” 2

In occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 a Torino, Arata Isozaki vinse il concorso per la realizzazione del palazzetto Olimpico, oggi Pala Alpitour. Il progetto fin da subito è stato concepito con l’idea dei possibili utilizzi nel “post Olimpiadi”, dotato degli spazi e delle tecnologie necessarie ad ospitare convegni, concerti, e spettacoli per permetterne la sopravvivenza economica pur essendo un edificio di grandi dimensioni che comporta costi di gestione elevati.

2 Corrieredella Sera, “Lezioni di Architettura e Design. Renzo Piano Building Workshop - Ricuciture urbane e periferie”, Milano, 2016, pp 38

nuOvO CentrO COngressi, rOma

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Arata Isozaki per questo progetto riprense il tema della copertura realizzata insieme a Kenzo Tange per l’Expo del 1970 ad Osaka, in cui avevano progettato una reticolare spaziale sorretta da sei colonne sotto la quale si potevano svolgere numerose attività. Il concept era quello di una piazza coperta dotata di macchine che permettessero di posizionare schermi, montare luci e suddividere gli spazi secondo le esigenze.

“La forma non può vincolare la funzione, ma deve lasciare all’architettura la possibilità di adattarsi in modo flessibile alle nuove esigenze che cambiano con il tempo.” 3

Il Nuovo Centro Congressi realizzato all’EUR a Roma, è divenuto elemento di riferimento per il progetto di tesi poiché ci ha permesso di comprendere i rapporti dimensionali e di ragionare sulla tematica strutturale del nostro progetto.

In particolare, l’analisi della Teca, con la sua struttura in acciaio e vetro e pianta libera in cui è possibile ospitare diversi tipi di eventi. La struttura flessibile, l’uso di Pilastri Vierendeel e la reticolare spaziale di copertura sono stati elementi centrali per il nostro progetto.

3 Corrieredella Sera, “Lezioni di Architettura e Design. Arata Isozaki - Sperimentazione e visione tra Oriente e Occidente”, Milano, 2016, pp 125

(20)

38 39

Fig. 01 _ Ex Aree Falck

Fig. 18 _ Nuovo Centro Congressi EUR, Roma, 2016

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Fig. 20 _ Centre Georges Pompidou, Parigi, 1977

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Fig. 19 _ Centre Georges Pompidou, Parigi, 1977

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40 Il Palasesto è una struttura sportiva di riferimento 41 per l’Area Nord Milano, poiché permette la pratica

di numerose discipline sportive che richiamano un ampio bacino d’utenza; inoltre accoglie e propone manifestazioni ed eventi culturali rilevanti per il territorio.

La destinazione principale dell’impianto è dedicata all’hockey su ghiaccio, infatti, è sede dei Diavoli Rossoneri, squadra che partecipa al campionato FISG di serie C e ad altri tornei nazionali ed internazionali; i giovani atleti della Scuola Hockey fanno parte dei Diavoli Sesto Hockey, squadra che partecipa alla stagione agonistica Under 18. Inoltre, si svolgono corsi dedicati al pattinaggio artistico singolo, di coppia, e sincronizzato a squadre.

L’Ice Lab ha lo scopo di fornire una formazione sportiva su ghiaccio che si adatti ad ogni atleta. Il Jass Curling Club organizza corsi di avviamento e perfezionamento per la pratica del Curling, mentre l’ Ice Club Lombardo Geas Stock, propone corsi per la pratica dello Stock.

La struttura inoltre dispone di cinque sale in cui si svolgono corsi di arti marziali, crossfit, danza acrobatica, irlandese, hip hop, moderna e contemporanea e di una Sala Boulder in cui è possibile praticare l’arrampicata sportiva indoor e di una parete outdoor alta 15 metri.

Il Palasesto dispone di due piste di ghiaccio sovrapposte:

quella superiore di 56x28 metri con un sistema di tribune che può accogliere 3000 persone sedute ed altre 1500 in piedi attrezzando il parterre; quella inferiore di 45x15 metri e si trova al piano interrato.

L’impianto sportivo dispone anche di un negozio che vende attrezzatura sportiva e di un punto ristoro.

2.3_ STATO DI FATTO

ANALISI

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Fig. 21 _ Timetable Palasesto

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

(22)

42 43

2.4_ UN PROGETTO COMPLESSO

SINTESI

“La vocazione degli edifici sportivi ad essere luoghi dello spettacolo e della sua comunicazione ha avuto per conseguenza il perdurare di una specifica, originaria, indifferenza funzionale”.1

La posizione strategica del Palasesto sia a livello urbano che interurbano, lo rende potenzialmente un polo sportivo metropolitano, la cui progettazione risulta particolarmente complessa poiché al suo interno devono coesistere una molteplicità di funzioni: oltre agli spazi dedicati alle attività sportiva anche i servizi annessi e punti ristoro.

Oggi questa tipologia edilizia richiede una propensione al cambiamento e alla trasformazione, l’edificio sportivo deve essere anche luogo di spettacolo e oltre ad essere in grado di soddisfare le esigenze dimostrate nel momento della sua progettazione deve poter fare lo stesso anche in futuro, adattandosi alla pratica di altre attività sia sportive che non.

I palazzetti sportivi sono anche luoghi di aggregazione sociale, in cui devono funzionare i trasporti, la sicurezza, i flussi, etc. La collocazione di questi complessi all’interno della città, li rendono parte integrante del sistema urbano ed è evidente come non si possa standardizzarne la forma architettonica poiché è fondamentale la relazione con il tessuto urbano circostante.

Il progetto di un centro sportivo polifunzionale richiede la gestione di diverse funzioni che nel loro insieme costituiscono l’edificio nella sua globalità.

Per poter sviluppare il tema dell’edificio polifunzionale, è stato redatto un programma funzionale che mostrasse gli spazi necessari, le metrature e i requisiti richiesti dalla normativa.

1 BARAzzettA g., giAnoli S., SAcchi M., “Sport”. In, BiRAghi M. e FeRlengA A. , “Architettura del Novecento - Teorie, scuole, eventi”, Einaudi editore, Torino, pag 789.

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

2.5_ PROGRAMMA FUNZIONALE

Per poter redigere un programma funzionale il più possibile realistico è stato necessario analizzare il bacino di utenza e l’organizzazione delle attività dell’attuale Palasesto, comprendere tutti gli spazi necessari allo svolgimento delle attività e capire quali altre funzioni potevano essere inserite nel centro sportivo per implementarne l’utilizzo ed i possibili fruitori.

L’organizzazione dei corsi e gli orari di utilizzo del Centro Sportivo attuale ci hanno permesso di capire qual è il flusso nelle diverse fasce orarie ogni giorno della settimana; fondamentale per determinare la necessità e il dimensionamento dei relativi servizi, come ad esempio gli spogliatoi.

Si è scelto di fornire maggiore disponibilità di sale per il fitness in quanto risultavano particolarmente affollate e, con la previsione futura di aumento degli utenti;

inoltre si è ritenuto importante inserire un ristorante con terrazza per fornire alla città un modo di vivere l’edificio indipendente dalle funzioni sportive.

Un altro elemento chiave per poter determinare le relazioni tra le funzioni è l’accessibilità, si è reso necessario comprendere la disponibilità dei servizi a disposizione diretta e nelle vicinanze dell’impianto, tra cui i parcheggi e i trasporti pubblici; inoltre, è necessario garantire un accesso pedonale al pubblico e accessi privati agli atleti in caso di competizioni agonistiche, tale accesso deve essere connesso all’ingresso e ai relativi servizi.

In seguito alla definizione del programma funzionale, è stato necessario redigere delle matrici relazionali che ci hanno permesso di stabilire nel complesso priorità di collegamento tra gli ambienti; i diagrammi a bolle e funzionali sono stati utili al fine di comprendere velocemente i rapporti tra gli elementi del progetto e definire meglio i relativi collegamenti.

(23)

44 45

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

PISTA ALLENAMENTO

ATRIO/

BIGLIETTERIA

PRONTO SOCCORSO PRONTO

SOCCORSO

ESTERNO

IDRO MASSAGGIO

ESTERNO

ESTERNO

_ DIAGRAMMA DELLE FUNZIONI

RISTOROBAR

VASCHE

BORDO VASCA

PISTA AGONISTICA

TRIBUNE

ESTERNO

PRONTO SOCCORSO

ESTERNO ANTI

DOPING SPOGLIATOI

ARBITRI

SPOGLIATOI ARBITRI

SPOGLIATOI ALLENATORI

SPOGLIATOI ARBITRI ATRIO SPOGLIA

TOI

CUCINA

SERVIZI IGIENICI

AROMA- TERAPIA

CROMOTE- RAPIA

BAGNO TURCO BAGNO THALASSO

FANGHI

SAUNA

MAGAZZINO

SERVIZI

LOCALE SERVER MEDICO

SPORTIVO

SPOGLIATOIO DIPENDENTI

INFERMERIA

ATRIO UFFICI MAGAZZINO

SEGRETERIA SALA RIUNIONI

DIREZIONE ARCHIVIO

AMMINISTRAZIONE UFFICI

NEGOZIO GHIACCIO

UFFICI PISCINA LAVANDERIE

ESSICCATOI

CABINA REGIA SPOGLIATOI

ADDETTI MANUTENZIONE

CAMBIO PATTINI

CAMERINI

BIGLIE TTERIA OFFICINA

OFFICINA

SPOGLIATOI ALLENATORI

STAMPASALA

SPOGLIATOI SQUADRE

DANZA

SPOGLIATOI PALESTRE

SPOGLIATOI ATLETI

SALE FITNESS

MARZIALIARTI

CROSSFIT

SALA YOGA

ARRAMPICATA DEPOSITO

PALESTRE DEPOSITO

PISTA

BAGNI PUBBLICI

DEPOSITO PATTINI

DEPOSITO PISCINA

SOLARIUM

AREA TERMALE

TRIBUNE

SPOGLIATOI SQUADRE - ARTISTICO - SINCRONIZZATO

DEPOSITO ESTERNO DEPOSITI

INTERNI

BAGNI PUBBLICI DEPOSITO

ESTERNO

ATRIO SPOGLIA

TOI

ATRIO SPOGLIATOI

ATRIO PATTINAGGIO

LIBERO

Fig. 22 _ Diagramma a bolle

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

(24)

46 47

Fig. 23 _ Matrice generale delle relazioni tra funzioni

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Pista Allenamento Tribune

Palestre Area Wellness Atrio Eventi

Atrio Pista Allenamento Atrio Piscine

Atrio Palestre Bar Ristoro Bar Eventi Ristorante

Spogliatoi Atleti Ghiaccio Spogliatoi Dipendenti Ghiaccio Spogliatoi Atleti Piscine Spogliatoi Dipendenti Piscine Spogliatoi Utenti Palestre Spogliatoi Dipendenti Palestre Spogliatoi Utenti Wellness Spogliatoi Dipendenti Wellness Depositi

Relazioni Primarie Relazioni Secondarie Servizi Igienici

Magazzini Uffici Piscine Pista Agonistica

Fig. 24 _ Matrice delle relazioni tra funzioni _ Palaghiaccio

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

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48 49

Fig. 26 _ Matrice delle relazioni tra funzioni _ Palestre Fig. 25 _ Matrice delle relazioni tra funzioni _ Piscine

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Fig. 27 _ Diagramma delle relazioni

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

Pista ghiaccio Palestra Piscina Wellness Servizi palaghiaccio Spogliatoi ghiaccio Spogliatoi palestre Spogliatoi piscina

Ristoro Impianti Magazzino Uffici

Servizi igenici Pronto soccorso

Atrio palaghiaccio900 mq Atrio palestra piscina wellnes 200 mq

Atrio palestra piscina wellnes 200 mq

260 mq

200 mq 55 mq

170 mq

2000 mq 88 mq

65 mq 250 mq

40 mq 45 mq 75 mq

125 mq 280 mq 280 mq

250 mq 300 mq

100 mq

250 mq 250 mq

250 mq 90 mq

420 mq 40 mq

45 mq 40 mq

260 mq

260 mq

300 mq 250 mq 550 mq

3000 mq

30 mq 50 mq

50 mq

60 mq50 mq50 mq 20 mq20 mq

34 mq

34 mq

40 mq

40 mq 40 mq

40 mq

70 mq

110 mq

30 mq 50 mq

90 mq 700 mq

Pista ghiaccio Palestra Piscina Wellness

Servizi palaghiaccio Spogliatoi ghiaccio Spogliatoi palestre Spogliatoi piscina

Ristoro Impianti

Magazzino Uffici

Servizi igenici Pronto soccorso

Atrio palaghiaccio900 mq Atrio palestra piscina wellnes 200 mq

Atrio palestra piscina wellnes 200 mq

260 mq

200 mq 55 mq

170 mq

2000 mq 88 mq

65 mq 250 mq

40 mq 45 mq 75 mq

125 mq 280 mq 280 mq

250 mq 300 mq

100 mq

250 mq 250 mq

250 mq 90 mq

420 mq

40 mq 45 mq 40 mq

260 mq

260 mq

300 mq 250 mq 550 mq

3000 mq

30 mq 50 mq

50 mq

60 mq50 mq50 mq 20 mq20 mq

34 mq

34 mq

40 mq

40 mq 40 mq

40 mq

70 mq

110 mq

30 mq 50 mq

90 mq 700 mq

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50 51

h 7 7

Tribune Retraibili 7

2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 3 12 2.70 2.70 2.70

Magazzino 2.70 Contente il materiale per tutte le attività sportive, accesso dall'esterno e alla pist 2.70

2.70 2.70 2.70 2.70 2.70

h 7 4 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 3 3 3.50

5 3,5 3

PROGRAMMA FUNZIONALE

Palaghiaccio _ Piano 0

Locali tecnici Impianti 3000 mq

Spogliatoi 30 mq x 2

Pista Agonistica Campo da Gioco 2275 mq 2,5 m di corridoio intorno al campo con panchine giocatori e posti giudici di gar Qualità

Tribune Tribune Fisse

Spazi Mq

Rifiuti 100 mq

Vendita articoli sportivi

Funzione distributiva al piano, accesso dal foyer del piano 0.

Dimensioni ridotte rispetto a quella agonistica: 28x56 m

Spogliatoio per 5 persone, 2 docce, 2 lavabi, wc disabili

Ognuno per 25 persone, collegati alla pista da allenamento, dotato di wc, wc disabili, 5 lavabi, Ognuno per 25 persone, collegati alla pista da allenamento, dotato di wc, wc disabili, 5 lavabi, Collegato agli spogliatoi dei giocatori, 1 spogliatoio per 8 persone, 2 docce, wc disabili e 2 lava Collegato alla pista di allenamento, panche per il cambio scarpe e armadietti per effetti person Collegato alla pista di allenamento, dotato di scaffali per riporre i pattini

Deposito

Collegata alla pista di allenamento, per riscaldamento atleti

Accessibile dalla pista di allenamento, cambio e deposito pattini, wc, wc disabiili e lavabi

Locali per UTA, pompe di calore, accumulatori ecc, accesso indipendente dal pubblico.

Bar Area Sedute 50 mq Bar eventi, in summa cavea, a disposizione del pubblico dalle tribune durante sp

Cucina 15 mq Collegata al montacarichi per carico/scarico materiale, destinato a preparazioni v

Preatletismo Magazzino Macchina del Ghiaccio Scarico Merci

Stazionamento macchina del ghiaccio, accesso dall'esterno e alla pista di allenamento, con mo Collegato ai montacarichi per distribuzione ad altri piani e ai magazzini. Spazio per stazioname Servizi Igienici

Palestre

Servizi

Ognuno per 8 persone, collegati agli spogliatoi dei giocatori

Ognuno per 25 persone, collegati alla pista di gioco, dotato di wc, wc disabili, 4 l Ognuno per 25 persone, collegati alla pista di gioco, dotato di wc, wc disabili, 4 l Ognuno per 5 persone, 2 docce, 2 lavabi, wc disabili

Spogliatoi Allenatori Spogliatoi Squadre Spogliatoi Pattinaggio Spogliatoi Arbitri

950 mq 7 anelli; Larghezza gradone 84 cm, altezza 60 cm). Sedute: 45x45 cm. 2250 posti 360 mq 3 anelli, Larghezza gradone 84 cm, altezza 60 cm). Sedute: 45x45 cm. 870 posti

Camerini 12 mq x 2 Con possibilità di accesso separato e collegato all'area eventualmente adibita a p

Sala Stampa 40 mq Collegata sia al campo di gioco che agli spogliatoi

80 mq x 2 80 mq x 2 14 mq x 2

Qualità

Stazionamento macchina del ghiaccio, accesso dall'esterno e alla pista agonistic Raggiungibili sia dalla Hall che dalle tribune, a servizio dell'arena. wc, wc disabili Lato minimo 2,5 m - Raggiungibile dall'auto ambulanza, collegato a pista agonis Dotato di wc disabili, antibagno con lavabo

Bar Ristoro 40 mq

70 mq Macchina del Ghiaccio 100 mq

Servizi Igienici Foyer Distributivo Biglietteria Eventi

Depositi

50 mq Dotata di 4 postazioni

Guardaroba 40 mq

Cabina Regia 74 mq Con visuale sulla pista dall'alto

Hall 1200 mq Funzione distributiva, accesso alla summa cavea e collegamento diretto a bar e b

Atrio Servizi Igienici Pronto Soccorso

40 mq x 4 30 mq 10 mq

Spazi

Palaghiaccio _ Piano -1

Servizi Mq

Campo da Gioco Ambulatorio

10 mq 40 mq 25 mq Pista Allenamento

Servizi

1568 mq 200 mq 60 mq 90 mq Cambio Pattini

Spogliatoi Allenatori Spogliatoi Squadre Spogliatoi Pattinaggio Spogliatoi Arbitri Deposito Pattini

50 mq x 2 60 mq Magazzino

Cucina

50 mq 150 mq 400 mq 100 mq x 2 100 mq x 2 18 mq Sala con sedute

Negozio Sportivo Pattinaggio Libero Spogliatoi

400 mq 40 mq

100 mq Bar Ristoro

SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE SVIL UPPO E ANALISI FUNZIONALE

h 3 2.70 2.70 2.70 2.70 5 5 5 5 3 2.70 2.70

2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 3,5

h 3 2.70 2.70 2.70 3 3 3 3 3 3 8 3 3 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70 2.70

Qualità

Complanari alle vasche, destinate al deposito dei materiali necessari alle attività in acqua Superficie minima uguale a quella delle vasche, almeno 4 m tra una vasca e l'altra Fondo mobile per immersioni, fisioterapia ecc, bordo vasca min 4 m Dimensioni 10x10 m, altezza acqua 0.6 m, destinata ai bambini, bordo vasca min 4 m Dimensioni 25x20 m, altezza acqua 2m, 6 corsie, bordo vasca min 4m.

Accessibile dall'esterno

Atrio distributivo a spogliatoi piscine, bar e al piano palestre, terrazza

Accesso indipendente dall'esterno, legato alla reception, back office Per documenti relativi alla piscina, funzione back office Per 15/20 persone, tavolo e sedute per poter ospitare riunioni Dotato di wc disabili, antibagno con lavabo

Lato minimo 2,5 m - Raggiungibile dall'auto ambulanza, collegato alle vasche e agli spogliatoi Complanari alle vasche, 1 Uomini e 1 Donne, ciascuno con 20 cabine a rotazione, dotato di doc Complanari alle vasche, 1 Uomini e 1 Donne, con docce, wc, wc disabili e lavabi

Servizi Igienici 10 mq Di pertinenza agli uffici, con wc disabili, wc e lavabi

Segretera 10 mq Accesso indipendente dall'esterno, legato alla reception, back office

Locale Server 15 mq Collegato agli uffici

Sala Riunioni 30 mq Per 15/20 persone, tavolo e sedute per poter ospitare riunioni

Archivio 20 mq Per documenti relativi alla piscina, funzione back office

Uffici Uffici 12 mq x 3 Direzione, Amministrazione, accesso indipendente dall'esterno, back office

Pronto Soccorso Ambulatorio 40 mq Lato minimo 2,5 m - Raggiungibile dall'esterno, collegato alle sale palestra e agli spogliatoi

Servizi Igienici 10 mq Dotato di wc disabili, antibagno con lavabo

Spogliatoi Centro Benesse 50 mq x 2 1 Uomini e 1 Donne, dotato di armadietti, wc disabili, wc, docce e lavabi, accesso privato all'are Spogliatoi Spogliatoi Palestre Atleti 70 mq x 2 1 Uomini e 1 Donne, circa 100 utenti, dotato di armadietti, wc disabili, wc, docce e lavabi

Spogliatoi Palestre Dipend 30 mq Destinato ad 8 persone, dotato di armadietti, 2 wc e 2 docce

Saune 25 mq x 4 Attrezzato per Sauna secca, Sauna Umida, Bagno Turco e Bagno Thalasso, accesso sia dal fitne Centro Benessere Sala Massaggi 15 mq x 3 Dotato di lettino, lavabo, Accesso sia dall'area fitness che separato

Area Relax 200 mq Dotata di lettini, accesso sia dall'area fitness che separato, distributivo per le sale dell'area SPA

Deposito Magazzino Palestre 90 mq Accesso diretto agli spazi palestre, destinato al materiale dei vari corsi.

Sala Corpo libero 100 mq Destinata ai corsi, almeno una parete a specchio

Sala Pesi 90 mq x 2 Con attrezzi vari, cyclette, tapis roulant, ecc, almeno una parete a specchio Palestra Arrampicata 150 mq Doppia altezza, con pareti attrezzate a boulder su tre lati

Sala Yoga 60 mq Destinata ai corsi, almeno una parete a specchio

Sala Fitness 50 mq Destinata ai corsi, almeno una parete a specchio

Sala Crossfit 70 mq Destinata ai corsi, almeno una parete a specchio

Sala Arti Marziali 70 mq Destinata ai corsi, almeno una parete a specchio

Sale Palestra Sala Danza 70 mq Destinata ai corsi, almeno una parete a specchio

Di pertinenza agli uffici, con wc disabili, wc e lavabi

Cucina 20 mq Raggiungibile dall'ingresso a piano terra

Palestre _ Piano 1

Spazi Servizi Mq Qualità

Atrio Atrio Distributivo 100 mq

Locali tecnici Impianti 3000 mq Locali per UTA, pompe di calore, accumulatori, vasche di compensazione, ecc. Accesso carrabi

Bar Ristoro Area Sedute 50 mq Collegato all'atrio e reception

Reception 25 mq Funzione di front office, 2/3 postazioni, accesso sia pubblico che indipendente Atrio distributivo, accesso agli spogliatoi palestre e SPA, bar e alla terrazza Direzione, Amministrazione, accesso indipendente dall'esterno, back office Reception 25 mq Funzione di front office, 2/3 postazioni, accesso sia pubblico che indipendente

Cucina 20 mq Accessibile dall'esterno, e di destinazione principale per utenti piscina

Bar Ristoro Area Sedute 50 mq

Magazzino

Collegato agli uffici

Servizi Igienici 10 mq

Servizi Igienici 10 mq

Uffici 12 mq x 3

Sala Riunioni 30 mq

Archivio 20 mq

Segretera 10 mq

Locale Server 15 mq

Uffici

180 mq x 2 40 mq Deposito Vasche

500 mq 100 mq 100 mq 900 mq 50 mq 30 mq x 2

15 mq

Spogliatoi Pronto Soccorso

Atrio Distributivo

Vasca Grande Vasca Piccola Vasca Fondo Mobile Bordo Vasca

Spogliatoi Allenatori Spogliatoi Atleti Ambulatorio Atrio

Area Vasche

Spazi Servizi

Piscine _ Piano 0

Mq 150 mq

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