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COMUNICAZIONE AI MEMBRI

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Academic year: 2022

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Unita nella diversità

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Parlamento europeo

2019-2024

Commissione per le petizioni

2.12.2021

COMUNICAZIONE AI MEMBRI

Oggetto: Petizione n. 0789/2021, presentata da Catherine Duffy, cittadina irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni blocchi da costruzione dovuta alla presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0790/2021, presentata da Joseph Morgan, cittadino irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni blocchi da costruzione dovuta alla presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0799/2021, presentata da Elaine Morgan, cittadina irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni blocchi da costruzione dovuta alla presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0800/2021, presentata da Chris Duddy, cittadino irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni blocchi da costruzione dovuta alla presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0801/2021, presentata da Michelle Patton, cittadina irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni elementi da costruzione a causa della presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0813/2021, presentata da Valerie Smyth, cittadina irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni elementi da costruzione a causa della presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0814/2021, presentata da Maria Crossan, cittadina irlandese, sulla qualità difettosa di alcuni elementi da costruzione a causa della presenza di mica in Irlanda

Petizione n. 0837/2021, presentata da Ali Farren, cittadino irlandese, sulla cattiva qualità di determinati mattoni a causa della presenza di mica in Irlanda

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1. Sintesi della petizione n. 0789/2021

La firmataria presenta il suo caso personale affermando di vivere in un'abitazione costruita nel 2003. A partire dal 2013 ha iniziato a rilevare difetti di costruzione, il distacco dell'intonaco e problemi di isolamento a causa dei quali i figli erano sempre ammalati. Nel 2014 ha speso migliaia di euro per isolare nuovamente l'abitazione. L'intervento ha relativamente migliorato la situazione, ma all'interno era ancora presente umidità e all'esterno l'intonaco continuava a presentare crepe. Successivamente è iniziata la comparsa di fessure sui muri. La firmataria riferisce di essere venuta a conoscenza in quel periodo dei problemi relativi ai materiali da costruzione contenenti mica a Inishowen. Nel 2019 si è rivolta a un ingegnere per verificare se il materiale utilizzato per la costruzione della sua abitazione contenesse mica, come sembrava risultare da un controllo visivo. Nel 2021 un prelievo di materiale ha confermato la presenza di mica in quantità superiore all'1 % consentito, oltre alla presenza di pirite. La firmataria sostiene che i blocchi forniti al suo costruttore non erano idonei alla sua abitazione e che il consiglio della contea di Donegal e il governo irlandese hanno permesso che ciò accadesse. Ritiene che non sia stata rispettata la normativa e che non siano state effettuate le verifiche rigorose prescritte nel settore edilizio. La firmataria chiede il sostegno del

Parlamento europeo poiché si sente abbondonata dalle autorità irlandesi.

Sintesi della petizione n. 0790/2021

Il firmatario afferma che nel 2008 diverse abitazioni nel Donegal nordorientale, in Irlanda, hanno iniziato a mostrare segni di fessurazione insoliti ma simili, sia nelle pareti interne che in quelle esterne delle case. Si stima che attualmente le abitazioni interessate siano oltre 7 000, unitamente a un numero crescente di edifici commerciali, agricoli e pubblici. Il firmatario sottolinea che le indagini condotte da tecnici delle strutture professionisti hanno evidenziato criticità nella composizione dei blocchi utilizzati per la costruzione, dovute in particolare all'elevato contenuto di muscovite (mica) libera. In contrasto con la normativa applicabile, i campioni rappresentativi prelevati da centinaia di abitazioni situate nel Donegal nordorientale hanno rilevato un contenuto di muscovite (mica) fino al 58 %. Il firmatario sostiene che, al giugno 2021, il governo irlandese non ha compiuto alcuno sforzo per indagare sul fabbricante di blocchi da costruzione che avrebbe rifornito oltre l'86 % degli immobili residenziali interessati. Al contrario, l'autorità locale, ovvero il consiglio della contea di Donegal, continua a ricorrere al fabbricante in questione per i propri progetti di edilizia popolare e commerciale. Il firmatario riferisce che nel gennaio 2020 è stato avviato un piano di risarcimento parziale, il quale è tuttavia risultato inefficace nonché talmente lacunoso che la maggior parte dei proprietari non è stata in grado di beneficiarne. I proprietari delle abitazioni hanno scoperto di dover finanziare di tasca propria più del 40 % dei costi, per un importo che nel peggiore dei casi supera i 100 000 EUR. Il piano impone inoltre ai proprietari di versare un anticipo di circa 6 000 EUR per potervi partecipare, ostacolando di fatto la maggior parte delle famiglie interessate, che non sono in grado di ottenere tale livello di finanziamento personale. Questa crisi sta avendo un impatto devastante sulle famiglie del Donegal, mentre problematiche analoghe iniziano a emergere anche in altre contee. Il firmatario menziona il proprio caso personale, riferendo che la vita della sua famiglia è stata stravolta. Negli ultimi otto anni, anziché dedicarsi completamente alla cura dei tre figli, la famiglia è stata sopraffatta da inquietudini, timori e frustrazioni costanti, dovendo continuare a risiedere in una struttura considerata non sicura. Chiede dunque il sostegno del Parlamento europeo per chiamare il governo irlandese a rispondere del proprio operato, assicurare i responsabili alla giustizia e fornire un piano di ricorso funzionale che consenta di ripristinare

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la normale vita familiare.

Sintesi della petizione n. 0799/2021

La firmataria afferma che nel 2008 diverse abitazioni nel Donegal nordorientale, in Irlanda, hanno iniziato a mostrare segni di fessurazione insoliti ma simili, sia nelle pareti interne che in quelle esterne delle case. Si stima che attualmente le abitazioni interessate siano oltre 7 000, unitamente a un numero crescente di edifici commerciali, agricoli e pubblici. La firmataria sottolinea che le indagini condotte da tecnici delle strutture professionisti hanno evidenziato criticità nella composizione dei blocchi utilizzati per la costruzione, dovute in particolare all'elevato contenuto di muscovite (mica) libera. In contrasto con la normativa applicabile, i campioni rappresentativi prelevati da centinaia di abitazioni situate nel Donegal nordorientale hanno rilevato un contenuto di muscovite (mica) fino al 58 %. La firmataria sostiene che, al giugno 2021, il governo irlandese non ha compiuto alcuno sforzo per indagare sul fabbricante di blocchi da costruzione che avrebbe rifornito oltre l'86 % degli immobili residenziali interessati. Al contrario, l'autorità locale, ovvero il consiglio della contea di Donegal, continua a ricorrere al fabbricante in questione per i propri progetti di edilizia popolare e commerciale. La firmataria riferisce che nel gennaio 2020 è stato avviato un piano di risarcimento parziale, il quale è tuttavia risultato inefficace nonché talmente lacunoso che la maggior parte dei proprietari non è stata in grado di beneficiarne. I proprietari delle abitazioni hanno scoperto di dover finanziare di tasca propria più del 40 % dei costi, per un importo che nel peggiore dei casi supera i 100 000 EUR. Il piano impone inoltre ai proprietari di versare un anticipo di circa 6 000 EUR per potervi partecipare, ostacolando di fatto la maggior parte delle famiglie interessate, che non sono in grado di ottenere tale livello di finanziamento personale. La firmataria riferisce che migliaia di famiglie in tutta la contea di Donegal stanno vivendo questo incubo da oltre 10 anni. Negli anni in cui avrebbero dovuto godere della meravigliosa esperienza di veder crescere i propri figli, le loro vite sono state consumate da questa costante preoccupazione. Nonostante le loro case non siano

strutturalmente solide, sono costrette a continuare a viverci. Chiede dunque il sostegno del Parlamento europeo per chiamare il governo irlandese a rispondere del proprio operato, assicurare i responsabili alla giustizia e fornire un piano di ricorso funzionale che consenta di ripristinare la normale vita familiare.

Sintesi della petizione n. 0800/2021

Il firmatario espone il proprio caso personale, riferendo che la sua casa, il suo bene di maggior valore, è diventata la sua principale fonte di preoccupazione, giacché da oltre dieci anni si sta sgretolando davanti ai suoi stessi occhi. Ritiene che la contea di Donegal e il governo

irlandese abbiano occultato il problema relativo ai loro materiali da costruzione. Il firmatario denuncia che le autorità locali non hanno rispettato la normativa in materia edilizia,

consentendo l'utilizzo di un minerale denominato muscovite (mica), presente nei blocchi di cemento delle abitazioni interessate a livelli che superano del 50 % il limite legale consentito.

Spiega che, in condizioni di congelamento/scongelamento, la muscovite è talmente volatile che quando i blocchi si bagnano, agisce come una spugna e assorbe l'acqua. In condizioni di gelo, l'acqua si congela all'interno del blocco e si espande creando fessure nei blocchi e nel gesso, il che provoca una penetrazione di acqua ancora maggiore. Successivamente, l'acqua penetra all'interno delle abitazioni con i medesimi effetti devastanti. Con il passare degli anni, i blocchi esposti si deteriorano e si sgretolano come polvere. Il firmatario denuncia inoltre che svariate abitazioni dovranno essere demolite in quanto divenute inabitabili, il che, a suo

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avviso, è una conseguenza diretta del fatto che le autorità locali abbiano consentito l'utilizzo di prodotti di qualità inferiore nel settore edilizio. Il firmatario sottolinea che il governo irlandese ha il dovere di proteggere i propri cittadini da quanto accaduto e non ha tuttavia agito in tal senso.

Sintesi della petizione n. 0801/2021

La firmataria presenta il suo caso personale, indicando di aver costruito la propria casa nel 2005, con notevoli sforzi finanziari per pagare il mutuo. Dopo un inverno molto freddo nel 2009-2010, sulle pareti esterne della casa hanno iniziato a formarsi crepe che, inizialmente, si riteneva fossero dovute al processo di edificazione. Tuttavia, allorché ha appreso dell'uso della mica nei materiali edili, si è resa conto che il problema risiedeva nella presenza di questo minerale negli elementi di costruzione dell'abitazione. Le crepe e i danni hanno continuato ad aumentare e peggiorare nel tempo. La firmataria si chiede perché, pur continuando a pagare il mutuo, l'imposta locale sulla proprietà, l'elettricità e tutte le altre bollette nazionali, non sia risarcita dal governo irlandese, come è avvenuto per Dublino/Kildare a causa dei problemi legati alla pirite. Non comprende le ragioni alla base di un trattamento diverso e

discriminatorio e del mancato rispetto delle norme vigenti. La firmataria ritiene che l'accesso all'alloggio sia un diritto fondamentale. Sostiene che il consiglio della contea di Donegal fosse a conoscenza di tutti i fatti dopo la pubblicazione di una relazione sulla mica, ma che il

fabbricante dei prodotti da costruzione abbia ottenuto una nuova licenza per la cava (contenente mica) per altri 25 anni. Case e uffici stanno crollando, ma il consiglio sta

utilizzando gli stessi blocchi di mica per costruire nuove case popolari, cosa che la firmataria ritiene scandalosa. La firmataria richiede l'assistenza del Parlamento europeo nella questione in oggetto.

Sintesi della petizione n. 0813/2021

La firmataria presenta il suo caso personale, sostenendo che l'integrità dei prodotti da costruzione dell'UE e delle loro certificazioni è minacciata dalla mancata supervisione da parte del governo irlandese. Le condizioni della sua abitazione si stanno deteriorando a causa dell'impiego di elementi difettosi durante la sua costruzione. Attualmente la proprietà da lei acquistata nel 2007 non può essere venduta o assicurata. La firmataria afferma che dai risultati di laboratorio emerge che i blocchi utilizzati nella costruzione dell'abitazione sono stati

fabbricati con materiali di qualità inferiore agli standard previsti. I blocchi di cemento contengono materiali nocivi: la percentuale di mica muscovite libera è superiore al 18 % e quella di pirrotite è pari all'1,1 %, sebbene per tali minerali il contenuto massimo consentito sia fissato all'1 %. Inoltre, la prova di resistenza effettuata sul rivestimento interno della sua abitazione ha dato un risultato di 3,7 newton, anch'esso notevolmente inferiore ai 7,5 newton previsti. La firmataria sottolinea che vive in un complesso residenziale e che in tutta l'area sono stati utilizzati elementi difettosi. Sua madre, di 75 anni, vive nello stesso complesso e la sua proprietà ha un contenuto di mica pari al 16 %. Gran parte delle infrastrutture della contea costruite negli ultimi vent'anni sono in fase di deterioramento. Edifici quali scuole, ospedali e centri di animazione sono fatiscenti. Si stima che almeno 6000 nuclei familiari siano colpiti da tale problema. La firmataria ritiene che il governo irlandese non abbia regolamentato adeguatamente la fabbricazione di blocchi di cemento né abbia tutelato le norme dell'UE che aveva il compito di rispettare. Le condizioni di edifici costruiti grazie alle sovvenzioni dell'UE si stanno deteriorando a causa del mancato rispetto dei principi fondamentali dell'edilizia. La cava in cui sono stati prodotti i blocchi per la costruzione della sua abitazione è ancora in

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funzione e, secondo il consiglio comunale riunitosi il 9 luglio 2021, la sua attività non può essere sospesa o interrotta. Il governo irlandese è a conoscenza del problema della mica da oltre dieci anni, ma non sembra intervenire. Ha il compito di armonizzare le norme con quelle dell'Unione; in assenza di supervisione, tali prodotti da costruzione possono essere infatti esportati al di fuori dell'Irlanda dopo essere stati sottoposti esclusivamente a controlli autocertificati dai produttori stessi. In virtù delle frontiere aperte dell'UE, tali prodotti non conformi potrebbero causare gli stessi problemi in altri paesi. La firmataria sollecita un'azione urgente, dal momento che il problema descritto continua a minare la stabilità economica e sociale della regione nonché l'integrità della marcatura CE e la reputazione dei prodotti dell'UE.

Sintesi della petizione n. 0814/2021

La firmataria presenta il suo caso personale. Vive in un'abitazione costruita nel 2002 dalla sua famiglia e nel 2011, una decina d'anni dopo l'inizio dei lavori, ha cominciato a osservare la comparsa di crepe. Ha riscontrato problemi anche all'interno della serra, dove la vernice non aderiva alle pareti e si formavano crepe attorno al camino. Sia le crepe che l'umidità sono peggiorate nel corso degli anni. Nel 2013 ha ascoltato un intervento dell'ingegnere Damian Mc Kay in una trasmissione di una stazione radio locale. L'ingegnere parlava di una sostanza chiamata mica, che si trova nei blocchi da costruzione e li rende difettosi. La firmataria ha compreso che il problema nella sua abitazione era legato alla presenza di tale sostanza e ha contattato l'associazione "Mica Action Group". Ha cercato di andare avanti con la propria vita e ha incaricato l'associazione di curare i propri interessi. Non disponeva dei mezzi economici per ristrutturare l'abitazione e confidava nell'elaborazione di una soluzione adeguata, come quella proposta per i problemi legati alla presenza di pirite in alcune abitazioni a Leinster. Nel frattempo le condizioni della sua proprietà hanno continuato a deteriorarsi. Dal momento che era stato adottato un piano per gli abitanti della zona di Dublino/Leinster, confrontatisi con un problema simile al suo, la firmataria credeva che avrebbe ricevuto lo stesso trattamento, ma così non è stato. Si sente abbandonata dal suo governo e dalle sue autorità locali.

Sintesi della petizione n. 0837/2021

Il firmatario presenta il proprio caso personale, affermando che la propria richiesta rientra nelle competenze dell'UE, in quanto il problema di fondo deriva dal mancato rispetto del regolamento dell'UE che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione. Nel 2002 il firmatario ha iniziato la costruzione della sua abitazione,

incaricando fornitori locali di costruire la casa e procurandosi il materiale da costruzione da ditte locali. Nell'aprile 2003 si è trasferito nella nuova abitazione con la sua famiglia dopo aver contratto un mutuo. Il costo totale della costruzione ha superato i 100 000 EUR. A seguito di un'invernata particolarmente fredda nel 2010/2011, hanno notato che l'esterno della casa iniziava a presentare fessurazioni. In un primo momento, credevano si trattasse di crepe di assestamento, ma con il passare del tempo la situazione è peggiorata a causa del materiale a base di mica utilizzato per la costruzione. Nel 2016 hanno ristrutturato l'edificio, nella

speranza di risolvere in tal modo il problema. Le crepe sono riemerse in breve tempo. Nel gennaio 2020 è stato introdotto un piano di risarcimento, gestito dall'autorità locale. Tuttavia, il piano è talmente lacunoso che la maggior parte dei proprietari non è in grado di

beneficiarne. Sebbene il programma originario prevedesse la copertura del 90 % dei costi di riparazione, a causa dell'aumento dei costi dei materiali, della mancata indicizzazione all'inflazione e delle deroghe, i proprietari delle abitazioni hanno scoperto di dover reperire

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fondi personali superiori al 40 %. Il programma in questione prevede anche che i proprietari effettuino un esborso iniziale di oltre 6 000 EUR per presentare domanda, ostacolando di fatto molte famiglie colpite dal problema, che non sono in grado di ottenere tale livello di

finanziamento personale. Il firmatario ha chiesto a un ingegnere iscritto all'albo professionale di esaminare le condizioni della sua abitazione e la raccomandazione che ne è derivata è stata quella di demolire la casa. Nella zona di Capo Malin e a Inishowen vi sono migliaia di abitazioni di questo tipo, costruite con blocchi di cemento provenienti da un fornitore nella cui cava è presente mica. Tali abitazioni si stanno sgretolando giorno dopo giorno, senza che i proprietari ne abbiano colpa. Il firmatario chiede pertanto l'aiuto del Parlamento europeo.

2. Ricevibilità

Petizioni dichiarate ricevibili il 28 ottobre 2021. La Commissione è stata invitata a fornire informazioni (articolo 227, paragrafo 6, del regolamento).

3. Risposta della Commissione, ricevuta il 2 dicembre 2021

Petizioni nn. 0789/2021, 0790/2021, 0799/2021, 0800/2021, 0801/2021, 0813/2021, 0814/2021, 0837/2021

Il regolamento (UE) n. 305/2011 (il "regolamento sui prodotti da costruzione")1 stabilisce le norme per la definizione di un linguaggio tecnico comune a livello di UE (mediante

l'elaborazione di norme armonizzate) sulle modalità di valutazione delle prestazioni dei prodotti da costruzione in relazione alle rispettive caratteristiche essenziali (ad esempio capacità portante, resistenza alle forze fisiche, reazione al fuoco). Il regolamento sui prodotti da costruzione non stabilisce i requisiti dei prodotti né i requisiti per la sicurezza degli edifici e delle opere di ingegneria civile.

La definizione di requisiti per l'uso dei prodotti da costruzione e per la sicurezza degli edifici e delle opere di ingegneria civile rimane di competenza esclusiva degli Stati membri (cfr.

considerando da 1 a 4 del regolamento). Gli Stati membri sono inoltre responsabili delle ispezioni dei cantieri e dei lavori di costruzione finali (controllo degli edifici), nonché delle ispezioni dei prodotti da costruzione immessi sul mercato (vigilanza del mercato).

Nel caso in cui i prodotti fossero già difettosi al momento dell'immissione sul mercato, come sostenuto nelle petizioni in oggetto, i proprietari di abitazioni possono chiedere un

risarcimento ai produttori per i danni materiali provocati da un prodotto difettoso ai sensi della direttiva 85/374/CEE del Consiglio (la "direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi")2. I materiali da costruzione rientrano nel campo di applicazione della direttiva. Inoltre, i proprietari di abitazioni che hanno acquistato materiali da costruzione difettosi da venditori professionisti godono altresì dei diritti previsti dalla direttiva

1999/44/CE (la "direttiva sulla vendita e sulle garanzie dei beni di consumo")3, compreso il

1 Regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE), GU L 88 del 4.4.2011, pag. 5.

2 Direttiva 85/374/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1985, relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi, GU L 210 del 7.8.1985, pag. 29.

3 Direttiva 1999/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo, GU L 171 del 7.7.1999, pag. 12.

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diritto di chiedere la risoluzione del contratto.

Il regolamento sui prodotti da costruzione è attualmente in fase di revisione. La Commissione ha consultato intensamente gli Stati membri e un'ampia cerchia di portatori di interessi

relativamente alle modalità per migliorare le proprie disposizioni, anche al fine di ottimizzare la sicurezza dei prodotti da costruzione, la protezione dei consumatori e la vigilanza del mercato.

Conclusioni

Alla luce di quanto precede e sulla base delle informazioni ricevute sinora, la questione sembra rientrare nelle competenze nazionali, sia al livello della definizione dei requisiti per l'uso dei prodotti da costruzione e per la sicurezza degli edifici e delle opere di ingegneria civile, sia al livello delle ispezioni dei prodotti da costruzione immessi sul mercato.

Inoltre, la Commissione ha il potere di dare seguito soltanto alle denunce concernenti

violazioni del diritto dell'Unione da parte degli Stati membri e non può pertanto intervenire in caso di controversie private.

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