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NOMADI Teatro Nuovo Giovanni da Udine martedì 10 marzo 2020

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NOMADI Teatro Nuovo Giovanni da Udine martedì 10 marzo 2020

Partite le prevendite!

Biglietti online su Ticketone e rivendite autorizzate, alla biglietteria del Teatro (dal 21 gennaio) e presso la sede di Euritmica

Note Nuove, la rassegna ideata e curata da Euritmica che mette al centro del suo percorso artistico le trasformazioni della musica moderna, giunge alla quattordicesima edizione e annuncia il primo concerto del cartellone 2020.

I Nomadi, un pezzo di storia della musica italiana, suoneranno al Teatro Nuovo Giovanni da Udine martedì 10 marzo 2020 (inizio alle 20.45), per una tappa dell’interminabile “Tutta la Vita Tour”, iniziato nel’estate 2019, che li sta portando ad esibirsi in tutta Italia!

La band, ormai entrata nell’immaginario collettivo di intere generazioni, capitanata da Beppe Carletti, sta festeggiando, con questo tour, l’importante traguardo dei 55 anni di attività.

Sono i primi anni 60 quando, tra Modena e Reggio Emilia, Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band, destinata a diventare una leggenda della musica italiana.

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“Milleanni” è il titolo dell’ultimo progetto discografico della band, che contiene anche “Ma noi no”, un inedito cantato da Augusto Daolio.

In questo progetto e nel live, i Nomadi, la cui lunghissima carriera li pone a pieno titolo tra le band più longeve d’Italia, presentano altri due brani inediti: “L’orizzonte di Damasco” e “Milleanni”, la title track che è stata pubblicata anche come singolo, che Carletti descrive così: «questa canzone è nata da una sinergia unica che ha unito esperienze ed anime differenti. Tutto è iniziato dalla stesura iniziale di un’autrice, cara amica, Lisa Pietrelli, il suo brano ci colpì molto. Iniziammo a lavorarci e a Massimo Vecchi venne l’intuizione di un tema di profonda attualità e scrisse un t e s t o c h e s i “ a p p o g g i a v a ” a l l ’ i d e a i n i z i a l e . Contemporaneamente chiesi a mia figlia Elena un testo e, a quel punto, successe l’inaspettato, i due testi di Elena e Massimo confluirono in quello che è oggi è la canzone. Il cuore del brano è il pensiero dolce e vibrante che mi scrisse Elena lo scorso anno, in occasione del mio compleanno “…Mio padre ha mille anni. Mille anni dentro, mille davanti. Perché è u n N o m a d e D e n t r o » , o l t r e a t u t t e l e p i ù b e l l e e conosciutissime canzoni reinterpretate da Yuri Cilloni, nuova ed incisiva voce del gruppo dal 2017.

La formazione presente sul palco udinese vede Beppe Carletti alle tastiere, fisarmonica e cori; Cico Falzone alle chitarre e cori; Daniele Campani alla batteria; Massimo Vecchi al basso e voce; Sergio Reggioli al violino, e voce e Yuri Cilloni alla voce.

Prevendite online su Ticketone.it e rivendite autorizzate / alla biglietteria del Teatro dal 21 gennaio / presso Euritmica I n f o : + 3 9 0 4 3 2 1 7 2 0 2 1 4 – www.euritmica.it – stampa@euritmica.it

E. L.

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ROCK OPERA il 30 marzo a Trieste il concerto evento con i più grandi successi del rock arrangiati per orchestra e coro

TRIESTE, Politeama Rossetti 30 MARZO 2020, ore 20:30

Biglietti in vendita dalle ore 10:00 di giovedì 16 gennaio alle biglietterie del Teatro Rossetti, online su Ticketone.it, Vivaticket.it e nei punti vendita

Dai Led Zeppelin ai Pink Floyd, passando per i Deep Purple, i Queen, i Rolling Stones, gli AC/DC e tantissimi altri mostri sacri della storia mondiale della musica rock che rivivono in chiave sinfonica in “ROCK OPERA”. Un concerto evento dove l’atmosfera e la potenza delle canzoni originali si fondono con il suono maestoso di un grande ensemble, impreziosito dalle eccezionali voci dei solisti, con più di 50 elementi sul p a l c o t r a o r c h e s t r a , c o r o , b i g b a n d e s o l i s t i .

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Dopo aver riempito i principali teatri nei Balcani, a grande richiesta la straordinaria produzione dell’Orchestra e Del Coro del Teatro Nazionale dell’Opera di Novi Sad – diretti dal Maestro Fedor Vrtacnik – arriva in Italia per un unico imperdibile concerto: il 30 marzo al Politeama Rossetti di Trieste, organizzato da VignaPR e AND Production, in collaborazione con il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. I biglietti saranno in vendita dalle ore 10:00 di giovedì 16 gennaio alle biglietterie del teatro, online su Ticketone.it e Vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati.

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Nel programma di “ROCK OPERA” ci sono davvero tutte le grandi hit, che hanno caratterizzato la storia del rock e che sono in grado di emozionare e coinvolgere il pubblico di tutte le età:

da “Stairway to heaven” dei Led Zeppelin ad “Another brick in the wall” dei Pink Floyd, passando per “Smoke on the water”

dei Deep Purple, “I can’t get no satisfaction” dei Rolling Stones e “Highway to Hell” degli AC/DC. E ancora, dall’epopea Queen ci saranno “Somebody to Love”, “We will rock you”, “We are the champions” e “Bohemian Rhapsody”…

L’Orchestra viene dunque riportata al suo ruolo storico, suonando brani amatissimi dal pubblico!

MAHMOOD – Nuovo singolo, album e tour per il vincitore di Sanremo2019. A Treviso unico live nel Nordest

abato 21 novembre 2020_ Ore 21.30

SUPERSONIC MUSIC ARENA – SAN BIAGIO DI CALLALTA(TREVISO)

Biglietti in vendita online sul circuito Ticketone dalle 11.00 di martedì 14 gennaio e in tutti i punti autorizzati dalle 11.00 di martedì 21 gennaio. Info e punti autorizzati su www.azalea.it

Il 2020 sarà un anno importante per Mahmood, il vincitore del

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Festival di Sanremo 2019 che, dopo aver annunciato il tour europeo in partenza ad aprile, annuncia oggi l’arrivo di un nuovo singolo, di un nuovo album e la partenza di un nuovo tour nei club delle principali città italiane il prossimo autunno. Ma andiamo con ordine, giovedì 16 gennaio l’artista italiano di origini egiziane pubblicherà “Rapide”, una ballata urban che anticiperà il suo prossimo lavoro in studio. L’unico concerto in tutto il Nordest del tour nei club è invece in programma il prossimo sabato 21 novembre 2020 al Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta (Treviso), club che si conferma punto di riferimento per i grandi live italiani e internazionali. I biglietti per l’evento, organizzato da Zenit srl, in collaborazione con Friends and Partners e N.M.C. Srl, saranno in vendita online su Ticketone.it dalle 11.00 di martedì 14 gennaio e in tutti i punti vendita dalle 11.00 di martedì 21 gennaio. Tutte le info e i punti autorizzati su www.azalea.it .

E’ sicuramente straordinario il percorso di Mahmood – dalla doppia vittoria a Sanremo Giovani e Sanremo nel 2019, al secondo posto all’Eurovision Song Contest di Tel Aviv, al successo del primo tour europeo e la vittoria del premio per il Best Italian Act agli Mtv EMA dello scorso autunno – in meno di dodici mesi grazie a pubblico e critica, è riuscito a ritagliarsi un suo percorso di genere unico, fatto di testi e di un nuovo sound urban frutto di sperimentazioni e contaminazioni che ne hanno fatto la sua cifra. A partire da aprile Mahmood tornerà on the road: oltre al tour europeo che parte dalla sua Milano, annunciate oggi anche le prime date del tour italiano indoor, previsto per l’autunno 2020 e che toccherà Firenze, di nuovo Milano, Napoli, Roma, Torino, Modena e Treviso. La produzione è di Friends & Partners, Radio

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105 è la radio ufficiale del tour.

Fra i prossimi grandi concerti al Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta troviamo il live di Francesco De Gregori con “The Greatest Hits”, in programma il 6 marzo.

Biglietti in vendita, info su www.azalea.it .

Mahmood, pseudonimo di Alessandro Mahmoud, è un cantautore italiano noto per aver vinto l’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Soldi”, con cui si è classificato secondo all’Eurovision Song Contest 2019. Il nome d’arte è un gioco di parole tra il suo cognome e l’espressione inglese my mood (il mio stato d’animo) che rappresenta il suo progetto di portare la sua storia personale e il suo stato d’animo all’interno dei suoi pezzi. Nasce da madre italiana e padre egiziano a Milano, dove inizia a studiare canto fin da piccolo. Nel 2015 vince il concorso canoro Area Sanremo, ottenendo il diritto di partecipare al Festival di Sanremo 2016 nella categoria Nuove Proposte, dove si classifica al quarto posto con il brano “Dimentica”. L’anno dopo pubblica il

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singolo “Pesos”, con cui si classifica secondo nella sezione Giovani dell Wind Summer Festival. Nel frattempo scrive per altri artisti, partecipando così alla composizione di brani come “Nero Bali” di Elodie con Michele Bravi e Gué Pequeno,

“Hola (I Say)” di Marco Mengoni e “Luna” di Fabri Fibra, nel quale duetta con il rapper italiano. A settembre 2018 viene pubblicato il suo primo EP “Gioventù bruciata”, con la cui title track diventa uno dei due vincitori di Sanremo Giovani 2018. La vittoria gli permette di partecipare al Festival di Sanremo con il fortunato brano “Soldi”, scritto assieme a Dardust e Charlie Charles, che lo farà salire sul gradino più alto del podio. Il 22 febbraio pubblica il suo primo album d’inediti, “Gioventù bruciata”, che debutta direttamente al primo posto in classifica. Lo scorso 18 maggio ha partecipato all’Eurovision Song Contest 2019, classificandosi secondo e diventando il primo cantante italiano a vincere il premio Marcel Bezençon per la miglior composizione musicale. Tra le sue ultime collaborazioni è da ricordare il brano “Calipso”, cantato assieme a Fabri Fibra e Sfera Ebbasta, già diventato tormentone estivo.

Matthew Lee travolgerà il Teatro Verdi di Gorizia sabato 18 gennaio alle 20.45

Pianista e cantante innamorato del rock’n’roll, il ciclone Matthew Lee travolgerà il Teatro Verdi di Gorizia sabato 18 gennaio alle 20.45, nell’ambito del cartellone di Musica e balletto della stagione artistica 2019/2020. Lo spettacolo Swing Around The Rock nasce dalla collaborazione tra il grande

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virtuoso del pianoforte e la Light Can Dance produzioni danza.

Uno spettacolo potente ed emozionante che attraversa tutto il mondo del rock ‘n roll e i generi a cui ha dato vita. Un viaggio dal sapore vintage che accompagna il pubblico dagli anni d’oro del rock sino alle sonorità contemporanee. Un universo palpitante dove charlestone, swing, jive e rock ‘n roll si mischiano attraverso le note della band, le coreografie e i costumi dei migliori danzatori del genere. Il Botteghino del Teatro, in corso Italia (tel. 0481-383602), è aperto da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19, sabato dalle 10.30 alle 12.30. La sera dello spettacolo sarà inoltre attiva la Biglietteria del Teatro dalle 20 alle 20.45. I biglietti sono in vendita anche sul circuito Vivaticket.

Matthew Lee oggi è considerato uno dei principali protagonisti di uno dei trend internazionali di maggior appeal: il rilancio delle atmosfere anni ’50. «Per quanto mi riguarda essere d’altri tempi – sostiene Matthew Lee – non significa rimanere ancorato al passato, ma semplicemente recuperare valori importanti, che forse stavamo rischiando di perdere, il tutto però rivisto in una chiave attuale, non “un’operazione nostalgia”, ma qualcosa che spero possa essere percepito come una novità». Definito dalla stampa come “lo straordinario performer”, Matthew Lee ha fatto propri gli insegnamenti di grandi maestri. Nella sua seppur breve carriera vanta già ben oltre 1000 concerti in tutto il mondo. I suoi studi di pianoforte iniziano al conservatorio Rossini di Pesaro, da cui è stato poi radiato all’ottavo anno per incompatibilità del suo stile “esuberante” con gli studi classici. Si è avvicinato al rock’n’roll ascoltando i dischi di Elvis Presley del padre, anch’egli musicista. La sua carriera “live” cresce

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rapid amente e sin da giovanissimo comincia a suonare in importanti

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e famosi club italiani. Dopo aver percorso l’Italia comincia la sua attività dal vivo in Europa: si susseguono concerti in Inghilterra, Olanda, Germania, Francia, Svizzera, Slovenia, Belgio. Il 2009 è l’anno della sua consacrazione all’estero.

Si esibisce al “Lionel Hampton Jazz Club”, tempio storico del jazz parigino che ha ospitato artisti del calibro di B.B.

King, Lionel Hampton, Little Richard, e partecipa a due importanti festival blues nel sud dell’Inghilterra, tanto da essere definito dalla stampa inglese come “the genius of rock’n’roll”. La sua fama gli consente di valicare l’oceano nel 2010, quando debutta negli Stati Uniti e il suo nome è in cartellone al “Cincinnati Blues Festival” insieme a grandi artisti del blues americano. Nel 2013 Matthew è notato da un noto imprenditore brianzolo che folgorato dal suo talento, decide di produrlo. Comincia subito un’intensa attività di scrittura insieme ad autori e produttori di grande spessore quali Luca Chiaravalli, Claudio Guidetti e Mousse T. Nel 2014 esce l’album “D’ALTRI TEMPI”, pubblicato con la storica etichetta milanese “Carosello Records”, che suscita da subito grande interesse fra gli addetti ai lavori tanto da regalare a Matthew la definizione de “Il nuovo fenomeno italiano del rock’n’roll”. Nel 2017 anche il mondo della televisione si interessa a lui: Gigi Proietti lo invita nella sua fortunatissima trasmissione in prima serata “Cavalli di Battaglia”, poi è la volta di Fiorello che lo vuole come ospite nell’Edicola Fiore di Sky Uno e in seguito è uno dei protagonisti della trasmissione “L’anno che verrà” in onda la sera di capodanno su Rai 1.

C.L.

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dal 19 al 22 marzo 2020 “A colpi di tasto”: convegno internazionale di musica antica “Palazzo veneziano” di Malborghetto-Valbruna

MALBORGHETTO-VALBRUNA – È uno scrigno di storia e di cultura, il cinquecentesco “Palazzo veneziano” di Malborghetto- Valbruna. Varcare la sua porta significa intraprendere un

“viaggio” affascinante attraverso geologia, paleontologia, scienze naturali, storia ed etnografia, approfondendo, anche attraverso diorami e proiezioni di grande suggestione, aspetti riguardanti la Foresta di Tarvisio e le tradizioni, originalissime, antiche e vitali, frutto della convergenza delle tre grandi culture europee: quella latina, quella tedesca e quella slava. Proprio lì, dal 19 al 22 marzo 2020, saranno custoditi meravigliosi e antichi strumenti musicali.

L’occasione? Un importantissimo convegno internazionale di musica antica: “A colpi di tasto”. Nelle giornate dedicate, in tutto il mondo, alla musica antica, il Festival Risonanze riserva un’ampia manifestazione agli strumenti da tasto antichi e al loro repertorio. L’intero programma è disponibile su www.risonanzefestival.com .

IL CONVEGNO – Il convegno – organizzato con il contributo del Comune di Malborghetto–Valbruna, della Regione Friuli Venezia Giulia, di Promoturismo Fvg, Uti Canal del Ferro-Valcanale, Festival Risonanze, La Via della Musica – Progetto Interreg Strategia CLLD; con la collaborazione del Museo Carnico delle arti e tradizioni popolari di Tolmezzo – sarà aperto a docenti, studenti e appassionati di musica antica. La frequenza sarà gratuita, previa iscrizione obbligatoria. Oltre 18 relatori, provenienti da istituzioni musicali di tutto il

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mondo, si confronteranno sui temi più disparati legati alla musica da tasto del XVII e XVIII secolo. Sarà invece prevista una quota di iscrizione per le masterclass di strumento. «È un piacere ospitare in Valcanale “A colpi di tasto”, il primo convegno internazionale dedicato alle tastiere antiche – ha commentato Alberto Busettini, assessore alla cultura del Comune di Malborghetto-Valbruna e direttore artistico di Risonanze -. In questo lembo di terra stretto tra le Alpi Giulie e a ridosso del confine con Austria e Slovenia ci troviamo di fatto nel cuore della Mitteleuropa, lungo un crocevia di strade fulcro per secoli dello scambio musicale tra la penisola italica e i paesi dell’area tedesca. La Foresta di Tarvisio, unica in Europa per la sua biodiversità e ricchezza faunistica, custodisce il prezioso abete di risonanza che “dà voce” a moltissimi strumenti musicali come clavicembali, pianoforti, chitarre, violini e violoncelli: un numero sempre maggiore di liutai, italiani ed esteri, scelgono il nostro legno per la sua qualità, contribuendo a portare il nome della nostra valle nel mondo. E noi, attraverso il Festival Risonanze, riportiamo i musicisti assieme ai loro strumenti a suonare o discutere di musica proprio nella foresta, dove tutto ha inizio, dove la musica è silente e latente all’intero di alberi sempre verdi e maestosi. È un onore – ha concluso Busettini – poter ospitare concertisti di fama internazionale, docenti universitari ed esperti nel campo della musica antica a Malborghetto-Valbruna, nella sede del Palazzo Veneziano. Auguriamo a tutti un soggiorno sereno e giornate di approfondimento e confronto produttive. Siamo molto soddisfatti anche perché a due mesi dall’evento le masterclass sono al completo, abbiamo dovuto aggiungere ore per poter soddisfare tutte le richieste. Inoltre al convegno si stanno iscrivendo studenti da tutta Italia e dall’estero, oltre a docenti e professori di Università e Accademie di tutto il mondo. A oggi vantiamo iscrizioni da Cina, Norvegia, Austria, Usa, Francia, Belgio, Germania, Olanda».

STRUMENTI A DISPOSIZIONE – Per la quattro-giorni saranno

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diversi gli strumenti a disposizione. Due i pezzi originali:

un clavicembalo viennese (anonimo) di fine XVII secolo, custodito nel Museo Carnico delle arti e tradizioni popolari di Tolmezzo; e uno Square piano Longman&Broderip, datato 1789, della collezione Bartoccini. Due anche i clavicordi. Uno, copia di Fabio Rigali, replica di uno strumento anonimo di Norimberga, di fine XVII secolo; l’altro sassone di Joris Potvlieghe (2018). Quattro invece i Clavicembali: uno francese, copia da Goermans Taskin (1764 – 1783) dei Fratelli Leita; uno italiano, copia da Giusti (1681) dei Fratelli Leita; un secondo italiano, copia Grimaldi dei Fratelli Leita;

e un viennese, copia dell’anonimo, conservato al Museo Etnografico di Tolmezzo, dei Fratelli Leita. Ci sarà poi un fortepiano Walther, copia di Paul McNulty e un organo positivo a tre registri, di A. Zanin.

SCUOLE E STUDENTI – Il 21 marzo, dalle 11, è anche previsto un appuntamento dedicato alle scuole. Evento al quale parteciperanno i ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo di Tarvisio e che vedrà dialogare gli studenti con Andrea Buccarella e Teodoro Baù. A seguire invece è in programma una lezione guidata dal musicologo Alessio Screm che accompagnerà i giovani alla scoperta della viola da gamba, delle tastiere antiche, del repertorio dedicato a questi strumenti e dello spirito barocco dell’arrangiamento e della trascrizione per/da altri strumenti.

MASTERCLASS – In quanto alle masterclass (aperta a studenti di tutte le tastiere) la prima è in programma il 21 marzo, dalle 14 alle 19. Si comincerà con “Il clavicordo: sensibilità, tocco e intonazione” con Giovanni De Cecco e un repertorio settecentesco, da J. S. Bach al primo L. van Beethoven, con particolare attenzione all’area tedesca e iberica. Si proseguirà il 22 marzo (dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30) con Francesco Cera e “Girolamo Frescobaldi: ulteriori riflessioni sulla sua musica per tastiera”, una masterclass nella quale si porrà particolare attenzione ai lavori

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clavicembalistici come i due Libri di Toccate e i Capricci.

EVENTI – In programma anche un evento aperto al pubblico. Il 21 marzo, alle 19, alla sala degli Affreschi, Claudio Mansutti della Fondazione Luigi Bon, Helga Pӧcheim della Via Iulia Augusta, e il musicologo Alessio Screm, discuteranno della strategia dei progetti europei Interreg CLLD come forma di dialogo e incentivo alla collaborazione tra istituzioni musicali trasfrontaliere.

CONCERTI – Il ricco calendario di “A colpi di tasto” prevede anche due concerti. Il 20 marzo, alle 21, nella sala dei concerti andrà in scena “La Follia del Fandango” (musica di A.

Scarlatti, D. Scarlatti, A. Soler, J. G. Pratsch) con Dubee S o h n ( p r i m o p r e m i o a l c o n c o r s o c l a v i c e m b a l i s t i c o internazionale Gianni Gambi) al clavicembalo e fortepiano. Il giorno seguente alla stessa ora la sala dei concerti ospiterà

“Reworkings” con Teodoro Baù alla viola da gamba e Andrea Buccarella al clavicembalo (su musica originale e trascritta di Johann Sebastian Bach).

INFORMAZIONI CONVEGNO E MASTER CLASS:

a c o l p i d i t a s t o @ g m a i l . c o m | www.risonanzefestival.com/acolpiditasto |

INFORMAZIONI PERNOTTAMENTO: Ufficio turistico di Malborghetto – Valbruna | 0428.64970 | info@visitvalcanale.it | www.visitvalcanale.it |

Canto libero: una serata a

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Trieste con la magia della musica di Mogol & Battisti

(photo by smartphone -credits Dario Furlan)

Canto libero, lo spettacolo omaggio alle canzoni di Mogol &

Battisti è ritornato a Trieste sabato scorso nell’ambito del

“Teatri Tour 2019-2020” ed è stato accolto da un Politeama Rossetti gremito all’inverosimile e desideroso di godere di una serata all’insegna della musica che ha accompagnato parte della nostra esistenza: le canzoni, o meglio, le poesie scritte da Mogol e magnificamente interpretate da Lucio Battisti; canzoni create dal sodalizio artistico più creativo della nostra nazione (Mogol & Battisti, appunto) che nella riproposizione di Canto libero acquistano una magia particolare.

Chiariamo subito che Canto libero non è uno spettacolo di una cover band che cerca di riproporre fedelmente i brani del binomio Mogol & Battisti ma piuttosto un gruppo di musicisti – 10 elementi, capitanati da Fabio “Red” Rosso – che con degli arrangiamenti personali intendono dare un’impronta esclusiva alle canzoni di Battisti senza stravolgerle ma, anzi,

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esaltarne il sound originariamente alla base delle loro linee melodiche. I brani di Battisti vengono quindi rinnovati e proposti sotto una nuova veste, riarrangiati con influenze marcatamente rock, blues ed anche soul, influenze che si possono riscontrare con un ascolto attento dei brani originali di Lucio Battisti – un innovatore ed un precursore per quanto riguarda gli stili musicali ed i generi interpretati – e che vengono qui esaltate da un’esecuzione intensa e prorompente.

Fabio “Red” Rosso

Accade quindi che ai concerti di Canto libero, anche per i più appassionati, a volte non sia semplice individuare dalle prime note il brano che la band inizia a suonare, per poi sorprendersi nel riconoscerlo alcuni accordi dopo ed apprezzarne l’arrangiamento. I brani di Battisti acquisiscono così una freschezza ed un dinamismo coinvolgenti pur se eseguiti con strumentazione prevalentemente dell’epoca.

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La serata triestina è stata aperta con uno dei tanti bellissimi brani di Battisti: Amarsi un po’, e immaginiamo che chi ha assistito allo spettacolo per la prima volta sia rimasto un attimo disorientato dalla timbrica del vocalist Fabio Rosso che nulla ha a che vedere con quella di Lucio Battisti (almeno nell’esecuzione di questo brano) per poi ricredersi ed approvarne pienamente l’interpretazione. Fabio è il “trascinatore” della band ma soprattutto del pubblico, con il suo carisma riesce a pilotarlo per fargli fare quello che – ma sopratutto il pubblico – vuole: divertirsi e cantare sulle note della musica meravigliosa di Lucio Battisti.

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Fabio Rosso, leader della band e trascinatore del pubblico

Sono stati proposti molti brani dell’enorme produzione di Lucio (20 solo gli album pubblicati da studio, senza contare il resto, ndr), da Con il nastro rosa a Il nostro caro angelo, da E penso a te a Si, viaggiare, passando per Fiori rosa, fiori di pesco e Nessun dolore (con tutto il teatro in piedi a ballare) e tanti altri ancora per oltre due ore di splendida musica ed emozioni culminate in quello che Fabio Rosso ha definito (e come dargli torto?) il più bel brano di Lucio Battisti: La canzone del sole, uno struggente e poetico ricordo delle infatuazioni giovanili e dei loro risvolti.

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Notevoli le prestazioni della band sul palco, oltre a Fabio

“Red” Rosso alla voce, avevamo Giovanni Vianelli al pianoforte e alla direzione musicale, Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo alle chitarre, Alessandro Sala al basso, Jimmy Bolco alla batteria e Marco Vattovani alle percussioni, Luca Piccolo alle tastiere e, per finire, le splendide voci delle coriste Joy Jenkins e Michela Grilli esibitesi con maestria anche singolarmente.

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Michela Grilli e Joy Jenkins (photo by smartphone – credits Dario Furlan)

La serata è stata anche allietata da un fuori programma: il compleanno di Fabio Rosso ricordato da alcuni spettatori in

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sala che hanno srotolato uno striscione di auguri e celebrato da tutto il pubblico che per una volta si è reso interprete di un brano nei confronti del cantante della band (tanti auguri, ovviamente) fra lo stupore e l’emozione.

(photo by smartphone – credits Dario Furlan)

C’è stato anche spazio per la solidarietà con l’intervento di Bruna Scaggiante della sezione della LILT (Lega italiana per la Lotta contro i Tumori) di Trieste che ha ricordato l’impegno di Canto libero nei confronti dell’associazione ed ha esortato il pubblico in sala ad una maggiore attenzione verso le persone meno fortunate. Sulle note di Arrivederci a questa sera si è chiuso un concerto con un tuffo nel passato indimenticato e indimenticabile delle canzoni di Mogol &

Battisti ma con l’attualità delle interpretazioni di Canto libero.

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(credits Francesco Chiot)

Queste le prossime date del tour:

GENNAIO 2020

• giov 09: VERONA, Teatro Nuovo

• ven 10: VERONA, Teatro Nuovo

• sab 11: PESCARA, Teatro Massimo FEBBRAIO 2020

• ven 21: BELLUNO, Teatro Comunale

• sab 22: CREMONA, Teatro Ponchielli

• giov 27: BIELLA, Teatro Odeon

• ven 28: SONDRIO, Teatro Sociale MARZO 2020

• ven 06: PADOVA, Multisala PIO X

• sab 07: ANCONA, Teatro delle Muse

• dom 08: PORDENONE, Teatro Verdi

• ven 27: LECCO (CO), Teatro Cenacolo Francescano

• sab 28: ALESSANDRIA, Teatro Alessandrino APRILE 2020

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• ven 03: BERGAMO, Teatro Colognola

• sab 04: PINEROLO (TO), Teatro Sociale

• giov 16: MODENA, Teatro Storchi

• ven 17: SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP), PalaRiviera MAGGIO 2020

• giov 07: UDINE, Teatro Giovanni da Udine

Servizio Dario Furlan, foto Francesco Chiot/Dario Furlan

Canto Libero, omaggio a Battisti & Mogol: sabato 4 gennaio al Politeama Rossetti ( Ts )

Canto Libero – Omaggio alle canzoni di Battisti e Mogol

“Teatri Tour 2019/2020”

Sabato 4 Gennaio 2020, ore 20.30 Trieste

Politeama Rossetti

Prima data del 2020 per lo spettacolo ormai acclamato in tutti i teatri d’Italia nonché il preferito da Mogol! Un tuffo nelle canzoni più belle

del mitico duo che ha cambiato la storia della musica italiana, interpretate magicamente da una band di 10 musicisti straordinari in uno show curato

nei minimi particolari.

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CON LA BENEDIZIONE DI MOGOL

Canto Libero: non un semplice concerto ma un grande spettacolo che omaggia il periodo d’oro della storica accoppiata Mogol – Battisti. Sul palco, un ensemble di musicisti affiatati, che p o r t a n o a v a n t i q u e s t o c o m u n e p r o g e t t o c o n g r a n d e determinazione. Dopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia (e anche in Slovenia, Croazia e Montenegro), un grande riconoscimento del loro valore artistico arriva a fine 2015 con uno spettacolo sold out al Teatro Rossetti di Trieste che vede anche la partecipazione straordinaria di Mogol in persona, che dà la benedizione ufficiale al Canto Libero.

L’esperienza si ripete ad aprile 2017, quando Mogol torna sul palco con la band nella data udinese per l’ennesimo sold out al Giovanni da Udine, e ad agosto 2017 a Grado, riconfermando un rapporto di stima e collaborazione. Nel settembre 2018 Mogol è di nuovo con Canto Libero al Teatro Romano di Verona, in quell’occasione non ha paura di esagerare dichiarando che la band la prossima volta dovrebbe suonare all’Arena! «Mogol dopo un concerto ci ha detto: avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti – racconta il frontman di Canto Libero –. È stato uno dei più bei complimenti. Ha apprezzato gli arrangiamenti, ha capito che abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul».

Dopo aver girato in lungo e in largo i teatri di tutta Italia,

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finalmente Canto Libero torna a casa, dopo 5 anni d’attesa può risalire sul palco del bellissimo Politeama triestino:

l’emozione è forte!

I TOUR NEI TEATRI

Uno spettacolo con alle spalle già diversi tour a partire dal 2016 in teatri di prestigio come il Del Monaco di Treviso, l’Archivolto di Genova, il Duse di Bologna, il Filarmonico di Verona, il Toniolo di Mestre, il Celebrazioni di Bologna, il Nuovo di Ferrara, il Nuovo di Torino, il Politeama Genovese, il Goldoni di Livorno e tanti altri, registrando quasi sempre il sold out.

«Annunciare le date teatrali – dichiara la band – è per noi sempre una grande emozione e gioia, perché pur avendo alle spalle più di qualche tour, quando saliamo sul palco e vi troviamo difronte a noi c’è sempre qualcosa di magico».

LO SPETTACOLO

Con la produzione della Good Vibrations Entertainment, Canto Libero nasce da Fabio “Red” Rosso «L’idea era partita da me – commenta il cantante – avevo il desiderio di omaggiare il più grande artista della musica italiana. Canto Libero non è una mera copia dell’originale, non ci sono travestimenti per

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emulare e il pubblico apprezza», con la direzione musicale di Giovanni Vianelli. La band propone uno spettacolo che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: Canto Libero, infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare semplice copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale e facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva. Spiega il frontman della band: «Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore».

Giovanni Vianelli aggiunge: «Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato. Queste sono cose che il nostro pubblico apprezza, e io sono totalmente d’accordo con loro! Ogni grande band apprende dalle altre ma deve andare alla ricerca del proprio sound, altrimenti non sarà che una brutta copia, è inevitabile. Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone».

IN STUDIO

Nell’estate 2017 è uscito il primo album della band composto da brani registrati live in studio (all’Urban Recording della Casa della Musica di Trieste) e nei teatri italiani. Da poco è uscito il secondo cd, realizzato sempre tra i concerti e la presa diretta in studio, contiene dieci brani registrati

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all’Urban Studio della Casa della Musica da Fulvio Zafret e masterizzato negli Usa, allo Sterling Sound di Nashville. La band sta già pensando a un terzo capitolo.

LA FORMAZIONE

La voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Giovanni Vianelli, le chitarre di Emanuele

“Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le splendide voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, i video di Francesco Termini e Giulio Ladini e gli eccezionali ingegneri del suono – a Trieste e per tutto gennaio ci sarà di nuovo Ricky Carioti (fonico di Elisa e Gianna Nannini), altrimenti sostituito dall’ottimo Jan Baruca.

OSPITI

Canto Libero si avvale spesso di ospiti prestigiosi, musicisti di fama internazionale come il trombettista Flavio Boltro (tra gli altri ha suonato con Michel Petrucciani), il sassofonista jazz Marco Castelli, il fisarmonicista ungherese Mihály Huszár (Branduardi)… Ci saranno ospiti a sorpresa anche al Rossetti, questa volta triestini in omaggio alla propria città.

Prezzo biglietti

Platea A: 30,00 € + d.p.

Platea B: 27,00 € + d.p.

Platea C: 23,00 € + d.p.

Platea rialzata: 23,00 € + d.p.

1^ galleria: 20,00 € + d.p.

2^ galleria: 17,00 € + d.p.

Loggione: 12,00 € + d.p.

Vendita Biglietti TRIESTE

● La biglietteria del Teatro, Largo Giorgio Gaber, 1 – Trieste

● Ticket Point di Corso Italia (Ingresso da Corso Italia e Via San Nicolò)

● Centro commerciale Torri d’Europa (c/o Info point terzo livello), ingresso via D’Alviano

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ZONE LIMITROFE

● MUGGIA: Agenzia La Rambla, Corso Puccini, 21/B

● RONCHI: L’edicola sportiva, Corso Puccini, 21/B

● MONFALCONE: Edicolandia(c/o Centro Commerciale Emisfero) , Via G.F. Pocar 1

ITALIA

● Tutti i punti vendita Ticketone in Italia (consulta quello più vicino: https://goo.gl/U1TRZA)

● Punti vendita Vivaticket (consulta quello più vicino:

https://goo.gl/15DQjl)

● ONLINE

Sarà possibile acquistare i biglietti anche sul sito – TICKETONE.IT: https://bit.ly/2Mhhs2p

– VIVATICKET.IT: https://bit.ly/2BdQKBA

Concerto di Natale a Monfalcone: il regalo di Elisa alla sua città.

U n o s p l e n d i d o regalo alla città di Monfalcone e un modo speciale per

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formulare gli auguri di buone feste ai suoi compaesani, questo il significato del concerto che Elisa ha tenuto sabato scorso in piazza della Repubblica, l’evento è stato organizzato dall’amministrazione comunale nell’ambito delle iniziative per i festeggiamenti natalizi ed ha entusiasmato migliaia di persone accorse anche da fuori regione per assistere al concerto ad ingresso gratuito nella cittadina dei cantieri.

L a piazza ha iniziato a riempirsi già dal tardo pomeriggio, complice anche l”ammissione rigorosamente controllata e fissata per motivi di sicurezza a 4.500 spettatori, sfidando il freddo che con il trascorrere delle ore è andato intensificandosi gli spettatori hanno potuto godere delle aree di ristorazione presenti in piazza e del tepore dei locali limitrofi dove potersi riscaldare in attesa dell’inizio dello spettacolo. Sicuramente una boccata di ossigeno con una buona occasione di introito per gli esercenti locali anche se penalizzati dal divieto di vendita di alcolici previsto dall’ordinanza comunale, in questa circostanza un buon brulé, un punch o anche un semplice bicchiere di vino sarebbero stati graditi da più di qualcuno per sopportare meglio le rigide temperature esterne; pirtroppo, per evitare che pochi sconsiderati possano mettere a repentaglio l’incolumità

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altrui, tutta la comunità è costretta a subire le restrizioni del caso.

M a veniamo al concerto: variegato il programma della serata, l’apertura è stata affidata a tre artiste locali (la più piccola di soli 10 anni) che a turno hanno presentato i loro brani per poi lasciare il posto al Piccolo Coro Artemia di Torviscosa. Il Piccolo Coro ha dato prova delle sue capacità con alcuni brani che sono stati apprezzati dal pubblico per le voci cristalline e la precisione delle ragazze dirette dal maestro Denis Monte.

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Final mente Elisa ha fatto l’ingresso sul palco incitata dal lunghissimo applauso di tutta la piazza, una splendida e personalissima Silent night (con l’accompagnamento del Piccolo Coro Artemia) ha aperto il concerto con Elisa subito in palla per quanto riguarda la voce e l’intonazione, magistralmente accompagnata dalla sua band (in cui milita anche il chitarrista, nonché coniuge, Andrea Rigonat, ndr).

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Andrea Rigonat

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L’art ista monfalconese, forte di una pregevole vena compositiva e di una intensità acustica notevole, ha proposto alcuni brani in italiano del suo decimo album “Diari aperti segreti svelati” ed altri tratti dal suo oramai vasto repertorio,

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tutti apprezzati e cantati in coro dal pubblico; difficile dire quale il più gradito, Luce (tramonti a nord est), Tua per sempre, Anche fragile e No hero sono stati senz’altro fra i più applauditi ma un po’ tutti quelli proposti hanno riscontrato il gradimento del pubblico. Elisa ha intrattenuto gli spettatori anche con delle battute in lingua madre, tipo:

«Se cantè questa canzon ve pago un giro…. dopodomani» che hanno suscitato l’ilarità della piazza facendola sentire ancora più vicina ai suoi fan.

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Prima della chiusura del concerto Elisa ha aperto una parentesi “ecologica” dando voce ai rappresentanti locali di FRIDAYS FOR FUTURE – come spesso accade ai suoi concerti – in difesa del mondo che ci ospita, lanciando un accorato appello per la salvaguardia del pianeta. A modo tuo, il brano di Ligabue, ha chiuso una serata che ha portato una sferzata di energia a Monfalcone ed ha fatto felici i tantissimi fan della cantante monfalconese.

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Servizio e foto: Dario Furlan

PORDENONE, MUSICA: DOMANI AL TEATRO VERDI L’EVENTO CON IL CONCERTO DI FINE ANNO

PORDENONE – Grande festa in musica, al Teatro Verdi di Pordenone, per il commiato 2019 e il saluto beneaugurante al nuovo anno in arrivo: a siglare la 40^ edizione del Concerto di Fine Anno promosso dal Centro Iniziative Culturali sarà una compagine Orchestrale fra le più blasonate d’Europa, la Sofia Sinfonietta, diretta dal M.° Svilen Simeonov, con la partecipazione del violinista solista Pavel Berman, artista acclamato in tutto il mondo, pluripremiato per il suo

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virtuosismo e le interpretazioni intense e carismatiche, figlio del leggendario pianista Lazar Berman. Appuntamento martedì 31 dicembre, alle 16 al Teatro Verdi: il sipario si alzerà sui 50 strumentisti della compagine bulgara, impegnati in un programma d’eccezione, chiamato anche ad aprire il 2020 Beethoveniano, quando tutto il mondo festeggerà i 250 anni dalla nascita del grande compositore tedesco. Il concerto si aprirà infatti con il Concerto in Re maggiore op. 61 per violino e orchestra di Ludwig van Beethoven, e proseguirà con pagine di Johann Strauss Sohn (Ouverture da “Die Fledermaus”), Josef Strauss (Plappermaulchen op.245, Polka schnell), Johann Strauss Sohn (Champagner-Polka op. 211, Polka dello Champagne) per suggellare il concerto sulle note di Jacques Offenbach e della sua Ouverture da “Orphée aux Enfers”.

Con la 40^ edizione del Concerto di Fine Anno, proposto a Pordenone ininterrottamente, il Centro Iniziative Culturali si conferma – anche per altri eventi annuali di musica, arte e cultura – il più longevo e qualificato operatore culturale del Friuli Occidentale. Ancora una volta, per il pubblico di Pordenone, l’anno si chiude con una scelta musicale di grande classe e con un programma originale e accattivante. Come si conviene per una celebrazione di fine anno. «L’idea dell’iniziativa partiva con Isidoro Martin e Luciano Padovese, allora direttore del CICP – spiega la presidente Francesca Vassallo – e molti nomi si sono poi avvicendati, da Don Gianni Lavaroni al M° Paolo Pellarin, sino ai Maestri Franco Calabretto ed Eddi De Nadai che oggi curano le attività musicali del Centro, sempre di caratura internazionale. Un apporto alla cultura del territorio di cui ci sentiamo orgogliosi, così come per le condizioni di accesso, facilitate alle persone meno favorite per età, condizioni fisiche, situazioni economiche, nel segno di una idea più democratica di cultura». Prenotare il concerto è semplicissimo, presso la biglietteria del Teatro Comunale Giuseppe Verdi: nelle giornate di sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle

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19.00, da lunedì 16 a venerdì 20 dicembre in orario 16.00/19.00. Il 31 dicembre la biglietteria sarà aperta dalle 15.00, tel. 0434 247624 Info Centro Iniziative Culturali Pordenone tel. 0434.553205 www.centroculturapordenone.it

La Sofia Sinfonietta ha sviluppato con successo le tradizioni dell’Orchestra da Camera fondata nel ’72 in Bulgaria, attualmente si esibisce in compagini da 40 ad oltre 60 e l e m e n t i . L a m i s s i o n d e l l ’ O r c h e s t r a è f r a l e p i ù eclettiche, spazia infatti da cicli di concerti popolari all’esecuzione in anteprima di compositori contemporanea internazionali, alle interpretazioni di colonne sonore cinematografiche e teatrali, sino a progetti interattivi legati all’improvvisazione che attingono dalla musica elettronica, jazz e folk. L’orchestra si esibisce stabilmente in Europa, Asia e America, realizzando registrazioni per programmi radiofonici e televisivi ed etichette discografiche.

È detentrice del Crystal Lyre 2001, una straordinaria edizione del premio annuale dell’Unione dei musicisti e dei ballerini bulgari, e della Golden Lyre 2007 per i grandi successi nell’arte performativa e nella musica. Molte le Sale da Concerto di rinomato prestigio che la accolgono regolarmente, come Bulgaria Concert, Hall Sofia, Filarmonica Berlino, Musikverein Vienna, Sava Center Belgrado, Victoria Hall Ginevra, Palau de la Musica Barcellona, Auditorio Nacional de Musika Madrid. Dall’anno 2000 Svilen Simeonov è il direttore principale.

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Pavel Berman

Il violinista russo Pavel Berman, applaudito dalle platee di tutto il mondo, ha conquistato il Primo Premio e la Medaglia d’Oro al Concorso Violinistico Internazionale di Indianapolis n e l 1 9 9 0 o l t r e a l P r e m i o S p e c i a l e p e r l a m i g l i o r e interpretazione dei Capricci di Paganini e della Sonata di Ysaye, che gli ha permesso di esordire a livello discografico con la Koch International. A soli 17 anni aveva già vinto il Secondo Premio al Concorso Violinistico Internazionale

“Paganini” di Genova (1987). Nato a Mosca, ha studiato alla Scuola Centrale di Musica del Conservatorio, debuttava a sette anni con la Gorky Philarmonic Orchestra. Ha studiato poi con Dorothy DeLay nel 1992 alla Juilliard School di New York e poco dopo l’incontro con Isaac Stern ha segnato la sua creatività musicale, ma la sua maturità artistica è senz’altro legata al lavoro musicale con il padre, il leggendario pianista Lazar Berman. Si è esibito con prestigiose orchestre quali la Dresden Staatskapelle, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Atlanta Symphony, la Dallas Symphony, la Miami Philarmonic, la Praga Symphony, la Royal Philarmonic di Liverpool, la Beijing Philharmonic, i Berliner Sinfoniker, ha collaborato con importanti direttori come Iliahu Inbal,Petr Altrihter,Vasiliy Sinayskiy,Andrei Boreiko. Ha tenuto concerti nelle più prestigiose sale del mondo quali la Carnegie Hall di New York, Théâtre des Champs Elysées e Salle Gaveau di Parigi, Herkulessaal di Monaco, Auditorio Nacional di Madrid,

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Bunkakaikan di Tokyo, Teatro alla Scala, Conservatorio Verdi di Milano, Parco della Musica di Roma, Palais des Beaux Arts di Bruxelles. Come camerista ha collaborato con musicisti quali David Soyer, Gustav Rivenius, Nabuko Imai, Alexandr Kniazev, Alexandr Rudin, Andras Schiff, Bruno Canino e molti a l t r i .

Svilen Simeonov collabora come direttore e violino solista anche con la nuova Kaunas Symphony Orchestra e dirige orchestre quali la Lithuanian, la St. Georges Strings Orchestra e i Virtuosi di Mosca. Dal 2005 è docente di violino presso la prestigiosa Accademia Internazionale Incontri col Maestro di Imola. Ha inciso per Koch International, Audiofon, Discover, Supraphon e Phoenix Classics. Suona il violino Stradivari & lsquo; Maréchal Berthier’ 1716 della Fondazione Pro Canale di Milano. È stato insignito del premio Musician of the Year con l’orchestra Sofia Amadeus (1999), della Bulgarian National Radio, ha ricevuto il Crystal Lyre Award (2001) con l’Orchestra Collegium Musicum-Bankja e il Golden Lyre Award con l’orchestra Sofia Sinfonietta (2007) per l’alta risultati artistici nelle arti dello spettacolo. E’ direttore principale

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della Sofia Sinfonietta ed è direttore ospite dell’Operetta Stage di Vienna, del Teatro Lirico d’Europa e dell’Orchestra del Festival Strauss. Ha insegnato direzione a Sofia, Yangstown State University USA, Dana School of Music Ohio, Thiel College PA e Westminster College Pennsylvania, Seoul Corea, Kozani e Vlasti Greece, Festival del Golfo Italia, Hanoi Vietnam. Si è esibito nella maggiori sale da concerto del mondo, dalla Berlin Philharmonic Hall al Musikverein Gold Hall Vienna, al Concertgebouw Amsterdam, e dal Seoul Art Center al Bunka Kaikan Center Tokyo, alla RAI Arturo Toscanini Hall Torino.

EVENTO JAZZ: Il concerto di piano solo di Julian Olivier Mazzariello venerdì 3 Gennaio al Moro di Cava dè Tirreni

Julian Oliver Mazzariello sarà il protagonista venerdì 3 GENNAIO del concerto di piano solo al Moro di Cava de Tirreni (inizio ore 22, info:

0894456352 e www.pubilmoro.it).

Nasce nel 1978 a Hatfield, in Inghilterra. Inizia gli studi di pianoforte a soli sette anni e già mostra vivo interesse per

“l’improvvisazione”. A tredici anni vince premi importanti come: “National Telegraph Young Jazz Musician of the Year”;

insieme al coetaneo batterista Jose Joyette vince il concorso televisivo “291Club” con il duo “Future Shock”.Studia pianoforte classico con la “Associated Board of the Royal School of Music”. Ha diciassette anni quando decide di trasferirsi in Italia, a Cava Dei Tirreni, in provincia di Salerno. E’ il paese di origine di suo padre – anch’egli musicista – ma è anche convinto che certi aspetti culturali

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del territorio possano essere influenti per la sua espressività artistica e umana.

Inizia quindi un percorso di conoscenza e di crescita con la scena musicale del territorio: i fratelli Deidda, Giovanni Amato, Pietro Vitale, Jerry Popolo, Giampiero Virtuoso, Amedeo Ariano.Diventa il pianista del “Daniele Scannapieco 4tet” con Stefano di Battista e Andrè Ceccarelli; del “High Five Quintet” con Fabrizio Bosso Lorenzo Tucci. Incide l’album “3 from the Ghetto” di Dario Deidda prodotto da Gegè Telesforo, fa parte stabilmente del gruppo di Telesforo “Pure Funk Live”.

Collabora con i più grandi jazzisti del panorama nazionale e internazionale: Enrico Rava, Mariapia De Vito, Roberto Gatto, Giovanni Tommaso. Con Lucio Dalla incide l’album live “In quella notte di stelle” e terrà diversi concerti. Intreccia, poi, collaborazioni con Alex Britti, Fabio Concato e Fiorella Mannoia.

Alla fine del 2018 esce il primo disco a suo nome, registrato a Parigi, in trio con Andrè Ceccarelli e Remi Vignolò.

Julian Oliver Mazzariello è un artista profondamente coinvolto nello sviluppo di tutte le potenzialità dell’improvvisazione e dell’idioma jazzistico. Al pianoforte è capace di spaziare tra tutti gli aspetti di questa musica, da un avanzato cromatismo, all’esplorazione delle pieghe più liriche delle ballads, il tutto affrontato con uno spirito inflessibilmente progressista. Il pianoforte di Mazzariello non ricorrerà a sotterfugi particolari, restando fedele ad una sana, schietta, onesta, moderna tradizione, a cui si può arrivare unicamente avendo tutte le carte in regola e giocandole con trasparente sincerità ed ironia. Julian si farà apprezzare per il suo pianismo agile, duttile nell’enunciazione stilistica, ora peculiarmente ispirato a fraseggi sassofonistici, ora rarefatto e soffuso per l’esecuzione delle ballads, lasciando emergere una particolare poliedricità, implacabilmente personalizzata da un’originalità definita in ogni dettaglio, che tende ad evidenziarsi nella scansione del fraseggio, nella ricercata preziosità armonica del tocco, che ha pochi eguali.

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