Lavoro originale
Obesità addominale: fattore
di rischio per la polineuropatia nel diabete di tipo 2?
RIASSUNTO
Premessa. La neuropatia diabetica (ND) è una delle più temibili complicanze del diabete mellito (DM), ed è la principale causa della sindrome del piede diabetico. Purtroppo non ne sono del tutto noti i fattori di rischio.
Scopo. L’obiettivo del nostro studio è di studiare la possibile associazione della neuropatia diabetica con l’obesità, in partico- lare addominale, valutata mediante la misura della circonferenza addominale (CA), e con la sindrome metabolica (SM) in pazienti ambulatoriali con diabete mellito di tipo 2 (DMT2).
Casistica e metodi. Sono stati studiati 294 pazienti (M/F = 166/128) affetti da DMT2, consecutivamente osservati presso il nostro ambulatorio per la ND e suddivisi in 2 gruppi sulla base della presenza (+) o dell’assenza (–) di ND. I 2 gruppi (ND+/ND–) sono stati confrontati per età, durata del DM, emoglobina glica- ta (HbA
1c), indice di massa corporea (body mass index, BMI), CA, altezza, peso, sesso, prevalenza di SM diagnosticata sulla base dei criteri del NCEP ATP III, pressione arteriosa e assetto lipidico.
Risultati. I 2 gruppi sono risultati statisticamente sovrapponibi- li per sesso, altezza, pressione arteriosa diastolica, colesterole- mia totale, LDL-colesterolemia, HDL-colesterolemia, trigliceride- mia. Nel gruppo ND+ si è osservata più frequentemente un’iper- tensione arteriosa (93,8% vs 75%, p < 0,001) e la presenza di SM (92% vs 71,7%, p < 0,001), assieme a un’età media mag- giore (62,6 vs 57,9 anni, p = 0,02), una durata mediana maggio- re del DM (15 vs 5 anni, p < 0,001), valori mediani più elevati di pressione arteriosa sistolica (PAS) (150 vs 134 mmHg, p < 0,001), di HbA
1c(8 vs 6,75 %, p < 0,001), CA (106 vs 101 cm, p < 0,001), BMI (29,8 vs 27,9, p = 0,003) e di peso corporeo (78,8 vs 74 kg, p = 0,021). Alla regressione logistica multivaria- ta la durata del DM, l’età, l’HbA
1ce la CA hanno mostrato un’as- sociazione indipendente con la ND. Infine, l’analisi dell’utilizzo dei diversi farmaci nei due gruppi ha mostrato che i pazienti neu- ropatici sono più frequentemente trattati con insulina rispetto ai diabetici privi della complicanza (52,6% vs 14,2%, p < 0,001) che invece utilizzano maggiormente farmaci ipoorali (80,9% vs 63,4%, p = 0,02).
R. de Simone, E.M. De Feo, G. Piscopo, M. Piscopo, P.G. Rabitti
Medicina Interna e Diabetologia, AORN A. Cardarelli, Napoli
Corrispondenza: dott. Raffaele de Simone, Medicina Interna e Diabetologia, AORN A. Cardarelli, Napoli, via A. Cardarelli 9, 80100 Napoli
e-mail: raffaele_desimone@libero.it G It Diabetol Metab 2010;30:158-164 Pervenuto in Redazione il 17-03-2010 Accettato per la pubblicazione il 29-09-2010 Parole chiave: neuropatia diabetica,
obesità addominale, circonferenza addominale, fattori di rischio, insulino-resistenza
Key words: diabetic neuropathy, abdominal obesity,
waist circumference, risk factors, insulin-resistance
Conclusione. Lo studio suggerisce il possibile ruolo dell’obesi- tà viscerale quale fattore di rischio indipendente per la ND nei pazienti affetti da DMT2. Pertanto è possibile ipotizzare che l’o- besità addominale possa rivelarsi un importante target per le strategie di prevenzione della neuropatia diabetica.
SUMMARY
Abdominal obesity: a risk factor for polyneuropathy in type 2 dia- betes mellitus?
Introduction. Diabetic neuropathy (DN) is one of the most seri- ous diabetes mellitus complications, and it is the main cause of diabetic foot syndrome. Unfortunately, the risk factors for DN are not yet completely known.
Aim. The aim of this study is to investigate possible associations between DN and obesity, particularly abdominal, assessed by measuring the waist circumference, and metabolic syndrome in outpatients with type 2 diabetes mellitus (T2DM).
Research design and methods. We studied 294 patients (M/F: 166/128) with T2DM consecutively recruited at our outpa- tients department for DN. Patients were divided into two groups based on the presence (+) or absence (–) of DN. The two groups were compared for age, duration of diabetes, glycated haemo- globin (HbA
1c), body mass index (BMI), waist circumference, height, weight, sex, metabolic syndrome (MS) diagnosed by NCEP ATP III criteria, blood pressure and plasma lipids.
Results. The two groups did not differ for sex, height, diastolic blood pressure, serum total cholesterol, low density lipoproteins cholesterol (LDL-Col), high density lipoproteins cholesterol (HDL-Col), and triglycerides. The prevalence of hypertension (93.8% vs 75%, p < 0.001) and of metabolic syndrome (92% vs 71.7%, p < 0.001) was higher in DN+ patients. Mean patient’s age (62.6 vs 57.9 years, p = 0.02) and median values of systolic blood pressure (150 vs 134 mmHg, p < 0.001), duration of dia- betes (15 vs 5 years, p < 0.001), HbA
1c(8 vs 6.75 %, p < 0.001), waist circumference (106 vs 101 cm, p < 0.001), BMI (29.8 vs 27.9, p = 0.003), and body weight (78.8 vs 74 kg, p = 0.021) were found higher in DN+ than in DN– patients.
The multivariate logistic regression analysis showed that only the duration of diabetes, patient’s age, HbA
1c, and waist circumfer- ence were independently associated with DN.
Finally, the analysis of drug consumption between the two groups showed that patients with neuropathy were more fre- quently treated with insulin (52.6% vs 14.2%, p < 0.001), where- as patients without neuropathy were more usually treated with oral diabetes medications (80.9% vs 63.4%, p = 0.02).
Conclusion. Our study suggests that visceral obesity could be an independent risk factor for DN in patients with T2DM. If our data are confirmed, it will be possible to hypothesize that abdominal obesity could become an important target for DN prevention strategies.
Introduzione
La neuropatia diabetica (ND) è una delle più temibili compli- canze del diabete mellito (DM) sia di tipo 1 (DMT1) sia di tipo 2 (DMT2) ed è la principale causa della sindrome del piede diabetico. Inoltre, rappresenta il terzo più frequente disordine neurologico nella popolazione dopo gli eventi cerebrovasco- lari e l’herpes zoster
1. Purtroppo non ne sono ancora del
tutto noti i fattori di rischio. I più accettati sono il cattivo com- penso glicemico, valutato attraverso l’emoglobina glicata (HbA
1c)
2-12, l’età dei pazienti
3,6,7,12,13, la durata del diabe- te
2-4,6,7,9,11,12,14, l’altezza
3,9,14e il fumo
3-5,9. Dati discordanti sono presenti in letteratura sul ruolo del sesso maschile
5-8,12-14, del- l’alcol
3,12,15,16, della sindrome metabolica (SM)
2,8,17-19e della dislipidemia
2-5,7,8,10. L’ipertensione arteriosa è stata conside- rata un fattore di rischio per la ND nel DMT1
4,9-10ma non nel tipo 2
5,8,12. Infine, il sovrappeso/obesità, di solito valutato come BMI o come peso corporeo espresso in kg, non è stato considerato come fattore di rischio indipendente nella maggior parte degli studi
5,7,8,14tranne che in uno condotto solo su diabetici di tipo 1
4.Solo un recente studio di popola- zione ha riportato un’associazione indipendente dell’obesità viscerale, valutata mediante la misura della circonferenza addominale (CA) con la ND nel DMT2
13. Scopo del nostro studio è stato quello di valutare i fattori di rischio per la ND e in particolare le possibili associazioni della ND con l’obesità, specialmente addominale, valutata mediante la misura della circonferenza addominale, e con la SM e i suoi singoli com- ponenti in pazienti ambulatoriali con DMT2.
Materiale e metodi
Abbiamo studiato 294 pazienti (M/F = 166/128) con DMT2, consecutivamente osservati presso l’ambulatorio per la ND della Divisione di Medicina Interna e Diabetologia dell’Ospedale “A. Cardarelli” di Napoli. Motivo di esclusione è stato un’anamnesi positiva per etilismo, malattie epatiche croniche, del connettivo, della tiroide e neoplasie. Tutti i pazienti, dopo aver fornito il consenso informato, sono stati sottoposti a determinazione dei principali parametri antropo- metrici, secondo un protocollo standard (peso, altezza, BMI, circonferenza addominale e pressione arteriosa in clino- e in ortostatismo). È stato inoltre prelevato un campione di san- gue venoso, al mattino dopo un digiuno di 12 ore, per la determinazione dell’assetto lipidico (trigliceridemia e coleste- rolemia totale, HDL-colesterolemia, LDL-colesterolemia) e dell’HbA
1c.
I pazienti sono stati sottoposti a uno screening clinico della
ND mediante il diabetic neuropathy index (DNI)
20, la valuta-
zione della pallestesia mediante il diapason di Rydel-Seiffer,
il test del monofilamento di Semmes-Weinstein (MF-SW) per
la sensibilità tattile e i test cardiovascolari per lo screening
ambulatoriale della neuropatia autonomica (deep-breathing,
D-B, lying to standing, L-S, e ipotensione posturale, IP)
mediante un software dedicato (Cardionomic) validato
21. A
ciascuno dei test cardiovascolari abbiamo attribuito un pun-
teggio di 0, 1 o 2 per un risultato rispettivamente negativo,
borderline o positivo, con uno score complessivo variabile da
0 a 6. È stato inoltre somministrato un questionario per la
valutazione dei sintomi (questionario proposto dal Gruppo di
Studio sulla Neuropatia Diabetica della SID nel 1989)
22. La
diagnosi di ND è stata posta in presenza di positività del DNI
(score > 2 su un punteggio da 0 a 8) e di almeno un secon-
do criterio tra i seguenti: questionario sui sintomi (score > di
4/10), test del MF-SW (score ≥ 1 in base al numero di sedi plantari su 9 di mancata percezione del MF)
23, test cardiova- scolari (score ≥ 2/6). Sulla base di questo screening i pazien- ti sono stati suddivisi in 2 gruppi di cui il primo con (+) e il secondo senza (–) ND. I gruppi sono stati confrontati per le variabili continue quali età, durata del DM, HbA
1c, BMI, CA, altezza, peso, pressione arteriosa sistolica e diastolica, assetto lipidico (colesterolemia totale, HDL-colesterolemia, LDL-colesterolemia, trigliceridemia) e per le variabili catego- riche quali prevalenza del sesso maschile, di SM (diagnosti- cata secondo i criteri diagnostici del NCEP ATP III)
24, di iper- tensione arteriosa
24, di dislipidemia
24(valutate anche in base al consumo di farmaci antipertensivi e ipolipidemizzanti) e presenza di ulcere ai piedi.
Abbiamo poi suddiviso l’intero campione dei pazienti in tre sottogruppi in base alla circonferenza addominale crescente (CA 1: 80-99 cm; CA 2: 100-119; CA 3: 120-139) e li abbia- mo confrontati per lo score del DNI, che esprime la gravità della complicanza, e per la pallestesia valutata come durata in secondi della percezione vibratoria agli alluci mediante il diapason graduato di Rydel-Seiffer.
Analisi statistica
I dati sono stati analizzati con il software dedicato PASW sta- tistics 18 (versione 18.0.0). Per le variabili categoriche è stato utilizzato il test del chi-quadro di Pearson. Le variabili conti- nue sono state espresse come mediane e range interquartili a eccezione dell’età che aveva una distribuzione gaussiana.
I dati sono stati confrontati mediante il test U di Mann- Whitney a eccezione dell’età per la quale è stato utilizzato il t test per campioni indipendenti. È stata effettuata la regres- sione logistica univariata e multivariata con la polineuropatia diabetica (no/sì = 0/1) come variabile dipendente. Per la mul- tivariata è stato scelto un modello stepwise backward con selezione delle variabili indipendenti mediante il metodo Wald. Le variabili inserite al primo step sono state: durata del diabete, età al momento dell’osservazione, PAS, HbA
1c, score della sindrome metabolica (numero dei singoli compo- nenti della SM), CA, peso corporeo. Le differenze dello score del DNI e della pallestesia nei tre gruppi con CA crescente (CA 1: 80-99 cm; CA 2: 100-119; CA 3: 120-139) sono state valutate mediante il test H di Kruskal-Wallis e con il Dunn test per l’analisi tra i gruppi. Tutti i test sono a due code e una p ≤ 0,05 è stata considerata statisticamente significativa.
Risultati
Le caratteristiche antropometriche e cliniche dei 2 gruppi (ND–/ND+) sono riportate nella tabella 1. I 2 gruppi sono risultati statisticamente sovrapponibili per sesso, altezza, pressione arteriosa diastolica, colesterolemia totale, LDL- colesterolemia, HDL-colesterolemia, trigliceridemia totale.
Nel gruppo ND+ si è osservata più frequentemente un’iper- tensione arteriosa (93,8% vs 75%, p < 0,001) e la presen-
za di SM (92% vs 71,7%, p < 0,001), assieme a un’età media maggiore (62,6 vs 57,9 anni, p = 0,02), una durata mediana maggiore del DM (15 vs 5 anni, p < 0,001), valori mediani più elevati di PAS (150 vs 134 mmHg, p < 0,001), di HbA
1c(8 vs 6,75, p < 0,001), CA (106 vs 101 cm, p < 0,001), BMI (29,8 vs 27,9, p = 0,003) e di peso corpo- reo (78,8 vs 74 kg, p = 0,021). Come atteso, i pazienti neu- ropatici hanno mostrato una prevalenza significativamente maggiore nella compromissione di quasi tutti i test diagno- stici sia della neuropatia somatica sia di quella autonomica quali il questionario dei sintomi della neuropatia (80% vs 13%, p < 0,001), lo score del DNI (mediana 5 vs 1, p < 0,001), la pallestesia valutata agli alluci con il diapason graduato di Rydel-Seiffer (94,6% vs 25%, p < 0,001), la sensibilità tattile mediante il monofilamento di Semmes- Weinstein (65,3% vs 4,4%, p < 0,001), la prevalenza di neuropatia autonomica (36,6% vs 6,7%, p < 0,001) dia- gnosticata mediante i test cardiovascolari (D-B, L-S e IP con i rispettivi indici: E/I (mediana 1,21 vs 1,30, p < 0,001), 30/15 ratio (mediana 1,12 vs 1,18, p < 0,001) e delta della PAS tra clino- e ortostatismo (mediana 4 vs 4 mmHg, p = 0,547). Tutti questi test hanno mostrato un’alterazione statisticamente significativa nel gruppo ND+ a eccezione della sola ipotensione posturale. Nettamente maggiore è risultata infine la prevalenza di ulcere ai piedi nei pazienti neuropatici (34,3% vs 0%, p < 0,001), il che conferma il dato ben noto del ruolo “chiave” giocato dalla ND nell’ezio- patogenesi del piede diabetico.
Abbiamo infine analizzato il consumo di farmaci antipertensi- vi, ipolipidemizzanti e ipoglicemizzanti (ipoorali e/o insulina) nei 2 gruppi ND– e ND+. Non abbiamo rilevato differenze statisticamente significative per quanto concerne l’utilizzo dei farmaci antipertensivi valutati sia in toto (rispettivamente 66,6% vs 75,2%, p = 0,28) sia per singole classi farmacolo- giche (ACE-inibitori: 26,8% vs 25,8%, p = 0,97; sartanici:
39% vs 47,3%, p = 0,37; beta-bloccanti: 24,3% vs 18,2%, p = 0,43; calcio-antagonisti: 29,6% vs 31,1%, p = 0,92).
Analogamente non sono emerse differenze significative nel consumo di farmaci ipolipidemizzanti (40% vs 50,5%, p = 0,24 rispettivamente nei pazienti del gruppo ND– e ND+), né vi sono state differenze nel consumo di statine (32,5% vs 48,38%, p = 0,06), fibrati (5% vs 2,1%, p = 0,50) e omega 3 (12,5% vs 8,6%, p = 0,56). Per quanto concerne infine l’utilizzo dei farmaci antidiabetici è emerso un maggior consumo di ipoglicemizzanti orali nel gruppo ND– (80,9% vs 63,4%, p = 0,02) e un maggior utilizzo di insulina nel gruppo ND+ (52,6% vs 14,2%, p < 0,001). Non dissimili sono appar- si i 2 gruppi (ND–/ND+) riguardo all’utilizzo di secretagoghi (47,6% vs 36,5%, p = 0,19), metformina (76,1% vs 63,4%, p = 0,12), glitazonici (9,5% vs 9,6%, p = 0,8) e inibitori delle DPP4 (4,7% vs 1%, p = 0,21).
La regressione logistica univariata ha mostrato una relazione tra la presenza di polineuropatia e la durata del DM, l’età dei pazienti, la PAS, l’HbA
1c, la sindrome metabolica, espressa come numero dei suoi componenti, la circonferenza dell’ad- dome e il peso corporeo (Tab. 2).
Alla regressione logistica multivariata, solo la durata del DM,
Tabella 1 Caratteristiche cliniche, antropometriche e metaboliche nei pazienti senza e con polineuropatia diabetica (ND–/ND+).
ND– ND+
(n = 48) (n = 246) p
Età media ± DS 57,9 (8,8) 62,6 (9,4) 0,002
Sesso maschile, n (%) 28 (58,3) 138 (56,1) 0,775
Peso (kg) 74 (66,5-84,3) 78,8 (70,0-92,4) 0,021
Altezza (cm) 167 (159-171) 165 (158-172) 0,599
BMI 27,9 (24,5-30,1) 29,8 (26,3-32,7) 0,003
Circonferenza addome (cm) 101 (95-106) 106 (99-116) < 0,001
Durata del diabete (anni) 5 (2-9,3) 15 (8-25) < 0,001
HbA
1c(%) 6,75 (6,03-7,78) 8,0 (7,1-9,0) < 0,001
Colesterolemia totale (mg/dl) 185 (165,5-216) 183,5 (156,25-216,8) 0,430
Ipercolesterolemia, n (%) 25 (53,2) 114 (50,7) 0,753
Colesterolo LDL (mg/dl) 105,5 (86,3-134,3) 111 (89,8-130,5) 0,897
Colesterolo HDL (mg/dl) 47,5 (39,0-53,3) 45 (36,5-53,5) 0,230
Trigliceridemia (mg/dl) 138,5 (96,3-218) 139 (98-201,5) 0,886
Ipertrigliceridemia, n (%) 22 (47,8) 104 (46,2) 0,842
Sindrome metabolica, n (%) 33 (71,7) 196 (92,0) < 0,001
Score della sindrome metabolica
13 (2-4) 4 (3-4) 0,025
PAS (mmHg) 134 (120-145) 150 (140-160) < 0,001
PAD (mmHg) 83 (80-90) 80 (80-90) 0,721
Ipertensione arteriosa, n (%) 36 (75) 226 (93,8) < 0,001
Ulcere dei piedi, n (%) 0 (0) 84 (34,3) < 0,001
Score del DNI (0-8) 1 (0-1,5) 5 (3-6) < 0,001
Positività del MF-SW, n (%) 2 (4,4) 141 (65,3) < 0,001
Score del MF-SW (0-9) 0 (0-0) 2 (0-5) < 0,001
Riduzione della pallestesia, n (%) 12 (25) 227 (94,6) < 0,001
Durata percezione vibratoria (s)
215 (10-17) 4 (2-7) < 0,001
Neuropatia autonomica (score ≥ 1), n (%) 5 (11,1) 110 (48,2) < 0,001 Neuropatia autonomica (score ≥ 2), n (%) 3 (6,7) 83 (36,6) < 0,001 Score della neuropatia autonomica (0-6) 0 (0-0) 0 (0-2) < 0,001
E/I ratio
31,30 (1,16-1,44) 1,21 (1,12-1,28) 0,001
30/15 ratio
41,18 (1,11-1,27) 1,12 (1,06-1,20) 0,001
Delta PAS clino- ortostatismo (mmHg) 4 (0-8) 4 (0-10) 0,547
Questionario positivo, n (%) 6 (13) 159 (80) < 0,001
I dati sono espressi come mediane e range interquartili salvo diversa indicazione.
1
Numero dei componenti della sindrome metabolica.
2
Valutata agli alluci con il diapason di Rydel-Seiffer.
3
Espiration/inspiration ratio dato dal rapporto tra la media dei tre più lunghi intervalli RR in espirazione e la media dei tre più brevi intervalli RR in inspirazione (deep-breathing).
4