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Solutions. Scalia Tomba. March 30, 2020

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(1)

Solutions

Scalia Tomba March 30, 2020

1 Problem 1.2

E’ importante saper leggere il linguaggio degli insiemi, visto che si usa insieme a P(.).

A\B significa ”A ma non B”, dunque bisogna togliere da A cio’ che appartiene a B, dunque A ∩ BC oppure A\(A ∩ B), poiche’ non si puo’ togliere da A cio’ che non e’ gia’ in A...

Un evento B si puo’ suddividere in piu’ parti secondo una partizione, e’ la base della formula di probabilita’ totale. La partizione piu’ ”elementare” e’ Ω = A∪AC, dunque B = (B ∩ A) ∪ (B ∩ AC).

La riscrittura di A ∪ B = A ∪ (B ∩ AC) serve a scrivere A ∪ B come unione di due insiemi disgiunti, se non lo sono gia’. . .

(2)

Dunque, abbiamo p0 = (1 − u)(1 − w), p1 = u(1 − w) + (1 − u)w, p2 = uw.

Se tutti e tre devono essere = 1/3, vediamo per esempio che uw = 1/3 ⇒ p1 = u + w − 2uw = u + w − 2/3 = 1/3 ⇒ u + w = 1 ⇒ p0 = (1 − u)u = 1/3. Ma l’equazione (1 − u)u = 1/3 non ha soluzioni reali. . . ...

3 Problem 1.13

La formula P (A ∪ B) = P (A) + P (B) − P (A ∩ B) implica P (A) + P (B) − 1 ≤ P (A ∩ B). Se P (A) = 1/3 e P (B) = 3/4, A e B non possono essere disgiunti. . .

4 Problem 1.14

Un (sotto-)insieme e’ caratterizato da quali elementi gli appartengono. Se gli elementi si chiamano {e1, . . . , en}, un (sotto-)insieme di puo’ caratterizzare da una sequenza binaria b1. . . bn con rispettivi 0 e 1 per ogni elemento possibile. Ci sono 2n possibili sequenze differenti (osservare: incluso l’insieme vuoto e tutto Ω).

(3)

5 Problem 1.18

Ogni pallina ha uguale probabilita’ di andare in ognuna delle n celle, indipen- dentemente dalle altre palline. Dunque la sequenza (c1, . . . , cn) descrive dove e’

finita la prima, seconda, ecc, pallina e queste sequenze sono tutte ugualmente probabili. Ce ne sono nn. Adesso bisogna contare sequenze con proprieta’ par- ticolari. . . Per esempio, quelle dove nessuna cella e’ vuota sono n!. . . Per contare quelle dove esattamente una cella e’ vuota, iniziamo con quelle dove cella 1 e’

vuota. Allora c’e’ una delle celle 2,. . . ,n che contiene due palline. Supponiamo sia la cella 2. Allora la sequenza (c1, . . . , cn) contiene 2 simboli 2 e un simbolo ciascuno da 3 a n. Nella sequenza, si scelgono i posti per i simboli 2 in n2 modi, dopo di che si permutano i rimanenti (n-2) simboli sui posti rimanenti, in (n − 2)!

modi. Pero’ questo e’ vero per ognuno dei simboli da 2 a n che puo’ essere quello doppio, dunque abbiamo (n − 1) n2(n−2)! = n2(n−1)! sequenze dove la cella 1 e’

vuota. Ma la cella vuota puo’ essere scelta in n modi, dunque ci sono n(n − 1)! n2 sequenze con una cella vuota...

6 Problem 1.20

Altro problema di allocazione di palline in celle. . . Ognuna delle 12 chiamate puo’ capitare su uno dei 7 giorni con uguale probabilita’. Dunque, di nuovo, il risultato si puo’ scrivere come una sequenza (g1, . . . , g12), tutte 712 ugualmente probabili... In queste sequenze si possono usare 7 simboli, ma non tutte le sequenze usano tutti e sette i simboli.Definiamo Ak = {il simbolo k e’ usato nella sequenza}, k = 1, . . . , 7. Noi vogliamo calcolare P (A1 ∩ . . . ∩ A7) = 1 − P (AC1 ∪ . . . ∪ AC7),

(4)

P (AC1 ∪ . . . ∪ AC7) = 7 1



(6/7)12−7 2



(5/7)12+ . . . −7 6



(1/7)12,

dove manca l’ultima intersezione perche’ non ci sono sequenze che usano 0 simboli.

Credo sia meglio usare R per calcolare questa somma, che risulta uguale a 0.7715 e dunque P (A1∩ . . . ∩ A7) = 0.2285.

(5)

7 Problem 2.1

Se abbiamo una variabile X con densita’ continua fX(x) e funzione di ripartizione FX(x) e vogliamo la distribuzione di Y = g(X), possiamo sempre scrivere (per argomenti adatti, cioe’ nell’immagine di g) FY(t) = P (Y ≤ t) = P (g(X) ≤ t).

Questo ci riporta alla distribuzione di X, da integrare su quei valori di x che sod- disfano g(x) ≤ t. Se g e’ monotona crescente, questi sono x ≤ g−1(t) e avremo FY(t) = FX(g−1(t)). Dopo possiamo derivare e trovare fY(t). Possiamo anche scrivere fY(t) = fX(g−1(t))(g−1(t))0.

Se invece g e’ monotona decrescente, abbiamo P (Y ≤ t) = P (g(X) ≤ t) = P (X ≥ g−1(t)) = 1 − FX(g−1(t)). Derivando, otteniamo fY(t) = −fX(g−1(t))(g−1(t))0, ma la derivata di g−1 essendo negativa, si possono riassumere le due formule per g monotona in fY(t) = fX(g−1(t))|(g−1(t))0|. Si possono fare opportuni aggiusta- menti se g e’ monotona a tratti (si sommeranno le inverse su ciascun tratto) e si puo’ anche scrivere la derivata di g−1 in termini di quella di g. Queste formule corrispondono a quelle di cambio di variabile in un integrale:

R

(6)

Trasformazione monotona su (0, 1), inversa g−1(t) = t1/3, (g−1(t))0 = 13t−2/3 e dunque fY(t) = 42t5/3(1 − t1/3)13t−2/3 = 14t(1 − t1/3) per t ∈ (0, 1). La densita’ di X e’ una Beta(6,2). . .

7.2 Y = 4X + 3, X ∈ (0, ∞)

X ha una densita’ Exp(7) e Y avra’ la densita fY(t) = 74e74(t−3) per t > 3.

7.3 Y = X

2

, X ∈ (0, 1)

la densita’ di X e’ Beta(3,3) (le potenze di x e (1-x) corrispondono ai a−1 e b−1 in Beta(a,b) e la costante davanti deve essere Γ(a + b)/(Γ(a)Γ(b)) = (a + b − 1)!/((a − 1)!(b−1)!). L’inversa g−1(t) =√

t, (g−1(t))0 = 21t e dunque fY(t) = 15√

t(1−√ t)2 per t ∈ (0, 1).

8 Problem 2.2

Come 2.1...

9 Problem 2.4

Questa densita’ si chiama Esponenziale bilaterale, perche’ la forma e’ Exp(λ) specchiata anche sull’asse negativo, con massa 1/2 su ciascuna semi-asse. Si puo’

anche scrivere fX(x) = 12λe−λ|x| per −∞ < x < ∞. L’espressine per FX(x) dipende dal segno di x. Per simmetria, Y = |X| ha una distribuzione Exp(λ).

(7)

10 Problem 2.8

Una funzione e’ cdf (funzione di ripartizione) se’ e’ non decrescente e va da 0 a 1. . .

(a) e’ una distribuzione Exp(1), (b) cresce fino a 0, e’ costante su [0, 1) e poi cresce di nuovo (questo vuol dire che c’e’ probabilita’ 0 sull’intervallo [0, 1]), (c) cresce fino a 1/4 su (−∞, 0), poi FX(0) = 3/4, dopo di che cresce (questo vuol dire che c’e’ una massa di probabilita’ = 1/2 nel punto x = 0.

Per definire inverse, bisogna stare un po’ attenti. . . In (a), FX mappa (−∞, ∞) in [0, 1) e dunque l’inversa dovrebbe essere definita su [0, 1), ma F−1(0) non e’ unica- mente definita, poiche’ l’immagine inversa e’ (−∞, 0]. Possiamo definire F−1(0) = qualsiasi punto in (−∞, 0] e F−1(t) = − ln(1 − t) per t ∈ (0, 1). Per una discus- sione approfondita su come definire inverse, vedere il Teorema 2.1.10 p. 54-55 del

(8)

Dalla geometria della situazione, si vede che Y = d tan(X) e, se X ∼ U (0, π/2), che Y ∈ (0, ∞). Dunque,

FY(t) = P (d tan(X) ≤ t) = P (X ≤ arctan(t/d)) = 2

πarctan(t/d).

La densita’ e’ fY(t) = π21d1+(t/d)1 2 per t ∈ (0, ∞). Per il calcolo di E(Y ), si presenta il problema che l’integrale di t/(1 + t2) su (0, ∞) diverge, ma si puo’ assegnargli il valore ∞ senza ambiguita’. . .

(9)

12 Problem 2.14

Il problema 2.14 mostra un’utile identita’ per calcolare il valore atteso di vari- abili positive, sia nel caso continuo che discreto. la dimostrazione procede per integrazione per parti + una considerazione sul caso di E(X) = ∞.

13 Problem 2.16

La distribuzione e’ una mistura di due distribuzioni esponenziali, poiche’ se X ∼ exp(λ), allora P (X > t) = e−λt (e, cosa che ci servira’ dopo, E(X) = 1/λ).

si puo’ descrivere come un doppio esperimento, prima si decide quale distribuzione usare, con probabilita’ a e 1-a, e poi si prende una realizzazione di quella scelta.

Comunque, qui avremo E(T ) = a/λ + (1 − a)/µ.

14 Problem 2.20

(10)

p)k−1 per k = 1, 2, . . .. Un po’ di calcolo con la serie geometrica mostra che P (N > k) = (1 − p)k e, utilizzando il risultato di Problema 2.14, che E(X) = 1/p.

Visto che p = 1/2 nel presente problema, E(N ) = 2.

15 Problem 2.26-2.28

Provate a fare questi esercizi disegnando prima la situazione studiata e poi provando a formalizzare cio’ che e’ visivamente intuitivi, almeno per i problemi 2.26 e 2.27.

Per le due caratteristiche introdotte nel problema 2.28, si puo’ notare che sono qualche vota usati come descrittori di forma di una distribuzione, specie in letter- atura ”anziana”.

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