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Simmetrie e leggi di conservazione

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Academic year: 2021

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(1)

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza

Simmetrie e leggi di conservazione

Lezione 5

(2)

Simmetrie in meccanica classica

•  Un sistema classico è descritto dal suo insieme di coordinate:

•  Simmetrie sono trasformazioni di coordinate che lasciano invariata la lagrangiana (o l’hamiltoniana) del sistema.

–  Trasformazioni continue

–  Trasformazioni discrete

–  formalismo hamiltoniano

•  In forma differenziale

•  Inversione temporale

–  formalismo lagrangiano

•  Traslazioni

•  Rotazioni

•  Traslazione temporale

•  Parità:

L(q, !q) = T −U d

dt

∂L

∂ !q ∂L

∂q = 0

H (q, p) = T +U

!q = ∂H

∂p , !p = − ∂H

∂q

x → x + x0 x → x +δx

x → Rx x → x +δω × x

t → t + t0 t → t +δt

x → −x t → −t

(3)

Simmetrie in meccanica classica

•  Esempi:

–  T ed U indipendenti dal tempo:

•  simmetria per traslazione ed invarianza temporale

–  Moto di una particella in un campo centrale:

•  simmetria per rotazioni e parità

–  Sistema di due particelle interagenti tra loro

•  simmetria per traslazioni

•  e per rotazioni e parità se U dipende solo da |ra-rb| L(x, !x) = 1

2m!x2 −U(| x |)

L(ra, rb, !ra, !rb) = 1

2ma!ra2 + 1

2mb!rb2 −U(ra − rb)

(4)

Teorema di Noether

•  Introduciamo le parentesi di Poisson:

•  La derivata rispetto al tempo di una quantità g(p,q) è

•  Se per una data trasformazione definiamo un g in modo tale che

•  per una simmetria abbiamo che:

•  Se per trasformazioni infinitesimali possiamo scrivere g=εG, G è detto generatore della trasformazione e:

•  Alla simmetria posso associare una quantità conservata.

{F, G}= ∂F

∂q

∂G

∂p ∂F

∂p

∂G

∂q

{g, H}= ∂g

∂q

∂H

∂p ∂g

∂p

∂H

∂q = ∂g

∂q !q + ∂g

∂p !p = !g

δH = g, H{ }

δH = g, H{ }= 0

G = G, H ! { } = 0

Teorema di Noether (più noto nel formalismo lagrangiano)

(5)

Simmetrie formalismo hamiltoniano

•  Esempi:

–  Traslazione

–  Rotazioni

δH = ∂H

∂x δx = ∂(δx ⋅ p)

∂p

∂H

∂x = ∂(δx ⋅ p)

∂p

∂H

∂x ∂(δx ⋅ p)

∂x

∂H

∂p = −{δx ⋅ p, H} G = p

=0

= ∂ p ⋅ (δω × x)

( )

∂p

∂H

∂x +∂ x ⋅ (δω × p)

( )

∂x

∂H δH = ∂H ∂p

∂x

(

δω × x

)

+∂H

∂p

(

δω × p

)

=

(

δω ⋅ (x × p)

)

∂p

∂H

∂x +

(

δω ⋅ (p × x)

)

∂x

∂H

∂p =

(

δω ⋅ (x × p)

)

∂p

∂H

∂x

(

δω ⋅ (x × p)

)

∂x

∂H

∂p

= −{δω ⋅ (x × p), H}

G = x × p

(6)

Simmetrie in meccanica quantistica

•  In meccanica quantistica le considerazioni sono analoghe al caso classico, sostituendo le parentesi di Poisson con il commutatore.

•  L’evoluzione temporale del valore di aspettazione di una variabile Q è data dal suo commutatore con l’Hamiltoniana:

•  In particolare Q è una quantità conservata se e soltanto se:

•  L’applicazione di una trasformazione U, lascia invariata l’Hamiltoniana se:

•  In generale se una trasformazione infinitesima si può scrivere:

G è una quantità conservata.

d

dt Q = 1

i!

[

Q, H

]

[

Q, H

]

= 0

UHU−1 = H UH = HU

[

U, H

]

= 0

U = exp −i

(

εG

)

(7)

Trasformazioni e generatori

•  Consideriamo una traslazione:

–  dove abbiamo usato l’operatore di momento

•  La serie è quella di un’esponenziale:

•  Si può quindi definire il generatore delle traslazioni:

•  e se l’Hamiltoniana è invariante per traslazioni

ψ( )x ψ(x −ε)

=ψ( )x ε d

dxψ( )x + 1 2ε2 d

2

dx2ψ( )x 1 6ε3 d

3

dx3ψ( )x + 1

24ε4 d

4

dx4ψ( )x +

=ψ( )x εi p!x

ψ( )x + 1

2ε2 i px

!

2

ψ( )x 1

6ε3 i px

!

3

ψ( )x + 1

24ε4 i px

!

4

ψ( )x +

px = −i! d dx

ψ(x −ε) = Uψ( )x = exp −i ε p!x

ψ( )x

G = px

!

px, H

[ ]

= 0

(8)

Simmetrie e autovalori

•  Dalla relazione di commutazione segue che se ψ è autostato di H, anche Gψ lo è:

•  Se ψ è unico, allora necessariamente deve anche essere autostato di G:

•  Se un certo livello energetico ha n autostati degeneri, ψ1, ψ2, ... ψn,

–  Il trasformato di un autostato deve potersi esprimere come sovrapposizione lineare degli altri:

–  Diagonalizzando la matrice Gm,i, si può creare una base di autostati sia di G che di H.

•  Esempio:

–  Particella in potenziale a simmetria sferica:

sono conservati L2 e Lx, Ly, Lz, (generatori delle rotazioni).

–  Gli autovalori di H, En,l dipendono da L2, con degenerazione n=2l+1

–  Tipicamente si scelgono come base autofunzioni:

–  che sono i 2l+1 autostati di Lz con autovalore mħ

Gli autovalori di G possono venire usati per classificare gli autostati di H

H (Gψ) = (HG)ψ = (GH )ψ = Eψ

i = Gm,iψm

m=1,…n

Gψ = ηGψ

Gm,i = ψm | G | ψi

ψn,l,m = un,l(r)

r Yl,m(θ,ϕ)

(9)

Simmetrie discrete

•  Oltre alle trasformazioni continue, in meccanica quantistica hanno particolare importanze le trasformazioni discrete:

–  Parità P

–  Inversione temporale T

–  Coniugazione di carica C

•  scambio di particelle con antiparticelle

•  non ha un analogo classico

•  Tutte hanno la proprietà: P2=T2=C2=1

–  I possibili autovalori sono solo 1 e -1

r ⎯ →P⎯ −r

t ⎯ →T⎯ −t

(10)

Parità

•  Grandezze vettoriali possono comportarsi diversamente per trasformazioni i parità:

–  Vettori polari: cambiano segno per parità

•  il vettore di coordinate cambia segno per definizione di trasformazione di parità;

•  allo stesso modo la velocità

•  ed il vettore di momento

–  Vettori assiali: non cambiano segno per parità

•  il momento angolare

•  lo spin.

•  Analogamente esistono:

–  grandezze scalari: non cambiano segno per parità

•  r2, p2/2m, L2, L⋅S

–  grandezze pseudoscalari: cambiano segno per parità

•  p⋅S

(11)

Parità e momento angolare

•  Nel caso di una particella in un campo centrale:

•  Le funzioni Ylm(θ,φ) sono tali che:

•  In aggiunta possiamo assumere che una particella abbia una parità intrinseca, così come ha un momento angolare intrinseco.

•  Per cui

•  Nel caso di due particelle ed interazione a simmetria sferica, il problemà è esattamente analogo a quello di particella singola, a patto di prendere la massa ridotta:

•  Una volta definita la parità di una particella si possono ricavare le altre parità relative a partire da questa.

ψn,l,m = un,l(r)

r Yl,m(θ,ϕ)

Pψn,l,m =ηψ(−1)lψn,l,m

Pψn,l,m =η1η2(−1)lψn,l,m P un,l(r)

r Yl,m(θ,ϕ)

⎥ = un,l(r)

r Yl,m(π θ,ϕ+π) = (−1)l un,l(r)

r Yl,m(θ,ϕ)

(12)

Parità del campo elettromagnetico

•  Il campo elettrico E è un vettore polare:

•  Il campo magnetico B è un vettore assiale:

•  Le equazioni di Maxwell sono invarianti per trasformazioni di parità:

•  Le interazioni elettromagnetiche conservano la parità.

•  L’interazione del campo elettromagnetico è di natura polare:

–  Forza elettromagnetica:

–  Densità di quantità di moto (vettore di Poynting):

Il fotone ha parità negativa.

P(E) = −E P(B) = B

∇ ⋅ E = ρ

ε0 ∇ ⋅ B = 0

∇ × E +∂B

∂t = 0 ∇ × B −µ0ε0∂E

∂t =µ0J

-1 -1 +1 -1 +1

-1 -1 +1 -1 +1 -1 -1

S = 1 µ0

E × B F = q E + v × B( )

(13)

Violazione della parità

•  Abbiamo appena detta che le interazioni elettromagnetiche conservano la parità.

•  È sperimentalmente osservato che questo vale anche per le interazioni forti.

•  Non è così per le interazioni deboli

•  L’osservazione sperimentale si basa sulla misura del valore di aspettazione di un’osservabile pseudoscalare S:

•  Se P è una simmetria, il valore di aspettazione prima e dopo l’applicazione della trasformazione deve coincidere:

•  quindi se P è una simmetria:

S ⎯ →P⎯ −S

S ⎯ →P⎯ −S = − S

S = − S = 0

(14)

Esperimento di Wu et al.

•  Lo spin dei nuclei del 60Co è allineato al campo magnetico esterno B.

•  Critico raggiungere basse temperature (10-3 K):

–  polarizzazione

•  Violazione di parità tramite osservazione di una correlazione on B degli elettroni emessi:

rivelatore elettroni

rivelatore fotoni rivelatore

fotoni

60Co

60Ni*

γ β

B

non dipende dal segno di B

B ⋅ ˆpˆ e ≠ 0

dipende dal segno di B

= tanh B ⋅ µ / kT( )

(15)

Eu152m

Elicità del neutrino

(Goldhaber 1958)

•  Successivamente fu osservata l’elicità degli elettroni:

•  Diventa importante poter verificare anche

•  Catena di decadimento:

–  Eu152m (0-)

–  cattura elettronica Q=840 keV ê

–  Sm152* (1-)

–  emissione γ Eγ*=960 keV ê

–  Sm152 (0+)

•  Fotoni emessi lungo la direzione di volo del nucleo:

–  Hanno la stessa elicità del neutrino –  Sono più energetici

Sm152*

ν

hν

mz(Sm)=0,-hν

Sm152

γ

hγ=hν

Sm152

γ

hγ=-hν ˆpe⋅ ˆSe = −β

ˆpν ⋅ ˆSν

(16)

Apparato sperimentale

•  Riassorbimento dei gamma soppresso:

–  Righe di emissione ed assorbimento leggermente spostate

–  Emissione: parte dell’energia portata dal nucleo di rinculo:

–  Assorbimeno: parte dell’energia va al nucleo per conservare il momento

•  L’effetto doppler del nucleo in

movimento può compensare la distanza tra le righe.

–  Solo i fotoni emessi nella direzione di volo del Sm interagiscono con lo

“scatterer”

•  Polarimetro

–  Il ferro magnetizzato trasmette meglio fotoni con spin parallelo a quello degli elettroni

Eγ = Eγ*(1 − Eγ* / 2M (Sm)c2)

Eγ = Eγ*(1 + Eγ*/ 2M (Sm)c2)

(17)

Elicità del neutrino: risultati

•  Invertendo il campo magnetico:

–  Canali A e C non mostrano cambiamento di rate

–  Variazione osservata in B:

(dopo aver sottratto il fondo non risonante)

–  Atteso per elicità 100%:

•  <h

ν

>=-(68±14)%

–  Tenuto conto di effetti

depolarizzanti, compatibile con 100% nel decadimento

δ = N − N+

12

(

N+ N+

)

= 0.017 ± 0.003

δ = 0.025

(18)

Violazione della parità

•  Il fatto che i neutrini abbiano un’elicità definita presenta una violazione massimale della parità:

•  che non esiste.

•  Analogamente, le antiparticelle tendono ad avere elicità positiva:

P(νh=−1) = νh=+1

ˆpe+ ⋅ ˆSe+ = +β ˆpν ⋅ ˆSν = +1

P(νh=+1) = νh=−1

(19)

Coniugazione di carica

•  L’operatore di coniugazione di carica C scambia particelle con le rispettive antiparticelle.

–  Es.:

–  Tutti i numeri quantici vengono invertiti –  Es.:

•  Come per la Parità si ha che:

–  C2=1 autovalori possibili ηC=±1

–  Solo gli stati completamente neutri possono essere autostati di C

•  C del fotone:

–  C inverte le cariche del sistema: tutti i campi E e B cambiano di segno.

C(e) = e+ C(e+) = e

n : numero barionico = +1, µ = −1.91µN C(n) = n : numero barionico = −1, µ = +1.91µN

C(γ ) = −γ

(20)

Positronio

•  Stato legato elettrone-positrone

•  Equazione di Schrödinger identica a quella dell’atomo di idrogeno

–  unica differenza la massa ridotta:

–  Ci sono quattro possibili configurazioni di spin –  Si combinano in:

•  un tripletto con S=1, Sz=+1,0,-1

•  un singoletto con S=0

•  Parità:

–  scambio della posizione relativa delle particelle –  parità intrinseca

•  Coniugazione di carica

–  lo scambio di particelle corrisponde alla trasformazione di parità –  in aggiunta scambio anche degli spin: -1 per S=0, +1 per S=1

µ = me ⋅ me

me + me = me

2

↑ ↑ 1 ↑ ↓↑ ↓ ↓ ↑↓ ↑ ↓ ↓ 2

1 2

+

ηP =ηeηe+(−1)l

ηC =ηP(−1)S+1

(21)

Positronio

•  Lo stato fondamentale ha l=0

–  Stato di singoletto: para-positronio 1s0 –  Stato di tripletto: orto-positronio 3s1 –  I due stati hanno la stessa parità

•  anche se i livelli differiscono di 8×10-4 eV

non si può transire elettromagneticamente: emissione di un γ cambia parità ηγ=-1

–  Ma opposta coniugazione di carica

•  Il para-positronio decade in 125 ns in uno stato con 2γ: ηC=+1

•  L’orto-positronio decade in 140 µs in uno stato con 3γ: ηC=-1

–  ηPe+ηe-=-1: parità di fermione ed antifermione sono opposte

•  Risultato, al pari di g=2, predetto dalla meccanica quantistica relativistica

•  Verificato direttamente dallo studio della correlazione tra le polarizzazioni ε1 e ε2 dei fotoni uscenti dal decadimento del parapositronio, discrimando i casi:

ηP =ηeηe+

ηC =ηP(−1)S+1

ψ(2γ) ∝ ε1⋅ ε2 η2γ = +1 ψ(2γ) ∝ ε( 1 × ε2 )⋅ k η2γ = −1

momento del fotone

(22)

Violazione della coniugazione di carica

•  Nelle interazioni deboli viene anche violata C

•  Sempre nel caso del neutrino:

•  che non esiste.

•  Tuttavia funziona la trasformazione composta:

–  CP risulta una simmetria più fondamentale di C e P separatamente –  vedremo che anch’essa sarà violata dalle interazioni deboli, ma ad

un livello molto minore.

C(νh=−1) = νh=−1

CP(νh=−1) = C(νh=+1) = νh=+1

(23)

Inversione temporale

•  Classicamente l’operatore di inversione temporale T: t→-t

•  La versione quantistica è tale che:

–  Partendo dall’equazione di Schrödinger:

–  Facendone il coniugato:

–  E poi l’inversione t→-t

–  ψ*(r,-t) è solutione dell’equazione di Schrödinger con la stessa energia di ψ(r,t) se THT-1=H

•  Sotto T cambiano segno v, p=mv, L=r×p, S

–  Es.: particella libera:

–  Es.: momento angolare:

Tψ r, t

( )

= ψ*

(

r, −t

)

i!ψ(r, t)

∂t = Hψ(r, t)

−i!ψ*(r, t)

∂t = Hψ*(r, t)

i!ψ*(r, −t)

∂t = Hψ*(r, −t)

ψ(p) = e

i

!(p⋅r−Et)

ψ*(p) = e

i

!(p⋅r−Et)

→ Tψ(p) = e

i

!(−p⋅r−Et)

=ψ(−p) Yl,m(θ,ϕ) ∝ eimϕ ⎯ →T⎯ e−imϕ = Yl,−m(θ,ϕ)

(24)

Principio del bilancio dettagliato

•  Una conseguenza significativa dell’invarianza temporale è l’invarianza dell’elemento di matrice:

•  nelle probabilità di transizione:

–  Se vale l’invarianze per inversione temporale: |<f|U|i>|=|<i|U|f>|

–  la differenza di probabilità è dovuta solamente ai termini di densità di stati.

•  In una situazione di equilibrio:

Principio del bilancio dettagliato.

f U i =

drψ*f ( )r U r( )ψi( )r ⎯ →T

drψf ( )r U r( )ψi*( )r = i U f

P(i → f ) = 2π

! f U i 2 ρ

(

Ef

)

P( f → i) = 2π

! i U f 2 ρ(Ei)

dNf

dt = NiP(i → f ) − NfP( f → i) = 0 Ni

Nf = P( f → i)

P(i → f ) = ρ(Ei) ρ(Ef )

(25)

Invarianza di crossing

•  Il principio del bilancio dettagliato viene spesso applicato insieme all’invarianza di crossing:

–  reazioni derivate spostando una particella da stato iniziale a stato finale (o viceversa) e trasformandola in antiparticella.

–  Se ha elemento di matrice:

funzione dei momenti delle particelle.

–  Allora:

• 

• 

• 

•  ... e tutte le altre permutazioni

•  Il tasso delle reazioni è poi determinato dal termine di densità di stati.

A + B → C + D M (pA, pB, pC, pD)

A → B + C + D → M (pA, −pB, pC, pD) A + D → B + C

A + C → B + D B + C → A + D

→ M (pA, −pB, pC, −pD)

→ M (pA, −pB, −pC, pD)

→ M (−pA, pB, −pC, pD)

(26)

Decadimento β inverso

•  (anti)neutrini vengono prodotti dai decadimenti β± – 

–  dove il Q-valore della reazione è Q=M(A,Z)-M(A,Z±1)-me

•  I processi di interazione si ottengono applicando:

–  inversione temporale:

–  crossing:

•  L’elemento di matrice del decadimento β:

–  si applica anche al decadimento β inverso

–  dall’espressione della larghezza di decadimento:

ZAX → Z−1AX + eʹ + +ν ZAX → Z+1AX + eʹ +ν

Masse nucleari!

Z−1AX + eʹ + +ν ZAX Z+1AX + eʹ +ν ZAX

Z−1AX +ʹ ν ZAX + e Z+1AX +ʹ ν ZAX + e+ f HW i = GF(!c)3

V drψA,Z+1(r)*(OX )ψA,Z(r)

V

= GF (!c)

3

V Mfi

Γ = !

τ = GF2 Mfi 2

(

mec2

)

5

3 f Z,Q

( )

f Z,Q( )= d Te

mec2

!

"

# $

%& pe

mec 1+ Te mec2

!

"

# $

%& Q − Te mec2

!

"

# $

%&

2

F Z,T( e)

0 Q/mec2

f HW i 2 = Γ(!c)6

V2

2π3

(mec2)5 f (Z,Q)

(27)

•  Tasso di transizione:

•  Confrontando con la relazione per la sezione d’urto:

–  L’espressione per il tasso di transizione:

–  Il termine di densità di stati, se trascuriamo la piccola quantità di energia portata via dal nucleo:

–  dove: Ee=Eν-Q-me

–  dalla condizione Ee≥me, abbiamo l’energia di soglia del neutrino:

Eν>Q+2me

–  Esercizio: dimostrare che la relazione relativistica corretta è:

Decadimento β inverso

•  Calcoliamo la sezione d’urto del decadimento β inverso.

λ =

! f HW i 2ρ E( f )

ρ(Ef) = dN

dEf =V × 4πpe2 (2π!)3

dpe dEf

( )pcd pc( )=EdE

⎯⎯⎯⎯V × 4π peEe (2π!)3c2

dEe dEf

=1

=V × 4πβeEe2 (2π!c)3

λ =

!

(!c)6 V2

3! (mec2)5τ f (Z,Q)

V × 4πβeEe2 (2π!c)3

= 2π2(!c)3 V

βeEe2

(mec2)5τ f (Z,Q)

dn

dt = IonTdσ

Fascio di una particella:

dn/dt = λ

Un (anti)neutrino percorre lo spessore d con velocità c: I0=c/d

Un bersaglio nel volume V:

nT=1/V

σ = 2π2 βeEe2

(mec2)5 f (Z,Q)

!

τ (!c)2

Rapporto delle

=0 alla soglia

E ≥ Q + 2m( )1 + Q + 2me

(28)

Teorema CPT

•  Abbiamo visto che C e P sono violate dalle interazioni deboli.

–  tali simmetrie non sono simmetrie fondamentali della natura

•  Si può invece dimostrare che:

–  Una teoria quantistica:

•  invariante per trasformazioni di Lorenz

•  locale

•  con Hamiltoniana hermitiana

–  deve essere invariante rispetto al prodotto delle tre trasformazioni C, P, T

•  Conseguenze della simmetria CPT:

–  particelle ed antiparticelle devono avere la stessa massa

–  particelle ed anti-particelle devono avere la stessa vita media totale

•  Verifiche di tale simmetria si effettuano:

–  nelle proprietà di particelle

–  nella ricerca di violazioni all’invarianza per trasformazioni di Lorentz –  arxiv:0801:0287 per una rassegna dello stato sperimentale

(29)

FORMULE PER SCATTERING COMPTON POLARIZZATO

Appendice

(30)

Scattering Compton polarizzato

•  Nel sistema di riferimento in cui l’elettrone è in quiete:

•  dove re è il raggio classico dell’elettrone:

•  e l’energia E del fotone uscente è collegata all’angolo di emissione θ dalla relazione:

•  è la sezione d’urto non polarizzata

•  Polarizzazione lineare:

φ angolo azimutale tra direzione di scattering e polarizzazione del fotone.

•  Polarizzazione longitudinale

  ξ=±1 elicità del fotone

  ζ=vettore di spin dell’elettrone (ζ2=1) dσ

= 1

2re2 E E0

"

#$$ %

&

''

2

Φ0 + Φ1+ Φ2

( )

2

2 0

1 2.8 fm

e 4

e

r e

πε m c

= =

( )( )

0 0

1

1 / e 1 cos E

E = + E m θ

0 2 0

0

E sin E

E E θ

Φ = +

2

1 sin θ cos 2φ Φ = −

Φ2 = −ξ1− cosθ me

ζ

k cosθ + !

(

k

)

e

E0,

(

k

)

= E

(

0,0,0, E0

)

e

E, k!

( )

=

E, E sinθcosφ, E sinθsinφ, E cosθ

( )

E0+ me − E, k −

k!

( )

me,

(

0

)

γ

γ

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