Analisi
Nel corso della seduta della Camera dei Deputati di ieri, 23 settembre, la sottosegretaria Sandra Zampa ha risposto all’interrogazione in Commissione presentata dall’On. Rosa Menga (M5S) in cui chiedeva di conoscere i criteri e le valutazioni che hanno portato alla nomina di una figura ecclesiastica come Presidente della Commissione istituita per riformare l'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana.
La Sottosegretaria, in risposta, ha ricordato l’esigenza, emersa a seguito della pandemia da Covid-19, di potenziare la rete dell’assistenza domiciliare anche attraverso strategie attuate solo in via sperimentale. La nuova Commissione ha l’obiettivo di ripensare
l’assistenza agli anziani in un’ottica di salvaguardia delle loro dignità e il valore di questo tempo di vita che la crisi sanitaria ha messo in discussione, generando dibattito a livello politico.
Ha quindi spiegato che la scelta è ricaduta sul Monsignor Vincenzo Paglia poiché la ratio di costituzione della Commissione è stata quella di:
• non ispirarsi solamente alla competenza tecnica dell’assistenza medica ma di abbracciare anche altri campi delle scienze umane, comprese la filosofia, il diritto e la letteratura, per assicurare una migliore comprensione delle condizioni di vita delle persone anziane;
• assicurare la presenza di diversi tipi di sensibilità, compresa quella religiosa, per restituire nel perseguimento degli obiettivi, una visione a 360 gradi su questo delicato argomento.
In conclusione, la Sottosegretaria ha comunque voluto ricordare l’impegno già attivo di mondo scientifico ed ecclesiastico verso la cura della vita degli anziani, tra cui la Comunità di Sant’Egidio che svolge un servizio di assistenza innovativo. Per questo motivo, una composizione poliedrica della commissione sarà in grado di fornire contributi importanti, poiché orientata al rispetto della dignità e del valore della vita.
L’On. Rosa Menga (M5S), dichiarandosi soddisfatta della risposta e condividendo l’approccio multidisciplinare teso a voler includere visioni filosofiche, religiose e
antropologiche per trattare l’argomento, ha tuttavia ricordato la laicità e l’universalità del Servizio Sanitario Nazionale e ha aggiunto che all’interno della Commissione sono assenti rappresentanti delle professioni direttamente coinvolte nelle forme di assistenza, a partire dai medici di medicina generale, dagli assistenti sociali e dagli psicologi. Infine ha
auspicato l’avvio di un’interlocuzione con il Parlamento per valutare l’utilizzo di risorse derivanti dall’UE anche per queste attività di assistenza.