. SOCIO-ECONOMICA CILENTANA DEL XIX SECOLO
Tra i frutti
più
comuni dell' antichità vi era senza dubbio ilfico,
che venivamangiato
frescoosecco,formando il nutrimento occasionalepiù impiegato
inqualunque
momentodellagiornata:
Ficosecco,che scrive si anche
congiuntamente Ficosecco,
dicesiil.Fico
che,
sbucciatoono,intero,
oaperto
per lolungo,
èstatoprosciu
gato
alsole,
etalora inforno,
permangiarlo,
comefrutta,
nell'inverno.Serve anche,in
ispecie
presso ilpopolo,
afar decozionilIfichi secchi venivano chiamati anche
caricæ, perché
si riteneva fossero
originari
dellaCaria,
ed in taluniluoghi
venivanousati al
posto
del pane, tantocheCatone nel Dere rustica consiglia
addirittura di diminuire ai braccianti la razione di pane nellastagione
deifichi. Il ficoera unodei frutti caratteristici diAtene,
chenelimitòanchel'esportazione;
celebrieranopure per la loro grossezzaquelli
di Olinto. Le buonevarietà,
il sicomorooficus
sicomorusela
ficus Aegypti'
furono introdotte tardi presso i Romanima,
rapidamente,
divennerounfruttomoltoapprezzato
soprattutto
intempo
dicarestia,
inquanto questa pianta,
per sua natura, fruttifica anche in condizioniavverse.Equantunquetuttii cibi autunnali dianoai
campi
poco nutrimento, i fichi nondimenonedanno
più degli altri.'.
lFicosecco:in VocabolariodegliAccademici dellaCrusca,Quintaimpressione,
Val.X,inFirenze,nellaTipografiaGalileianadi M. CelliniE.C., 1866,p. 36.
2«Ficod'Egitto,oegizio,odi Faraone. Sorta di alberograndissimo,le cuifoglie
sonosimili aquelledel moro,eifrutti comequellidelfico, salvochénascono,non
presso lefoglie,masoprapiccolirami,raccolti insiemeamododigrappolo.Illegnodi
esso,nonduro,maamaro,eperciònonrosodaitarli,bastalunghissimamente,egli Egizianise neservivano per far lecassede'morti. Dicesi ancheSicomoro,ed èlaficus
sycomorusdeiBotanici». (VocabolariodegliAccademici dellaCrusca,p.35).
3MattioI.Disc. l,311,in VocabolariodegliAccademici della Crusca..., p. 34.
SISOOllill�llllìlll�lllllll
00002121i���llil r
Indispensabili
divenivanoifichi secchi ancheperlaantichissimamedicina erboristicadeltempo
poiché:
Contr'all'asma antica, per umorviscoso, si dia il vino, dove sia
cottasenapeefichisecchi".
I fichi forniscono un alimento gradevole, nutritivoe salubre. La lorodecozioneèraccomandatanellemalattiedipettoenelleirritazioni gastro-enteriche. Si
adoprano
anche con vantaggio sotto forma dicataplasma'
oppure
chiàepreso tossicooveleno,ossia ch' abia feritatossicata,
dàgli
a mangiaredelenociede lifichisecchi"De' fichi cotti nel vinosi faimpiastro, aggiuntoviassenzio?
Le
foglie
di questoalberosonostateconsideratecomedetersiveematurative, ed il latte che stilla dal
gambo
dellefoglie
eda incisionifatte allacorteccia suolsiadoperaredal
volgo
perdistruggereiporri
ele volatiche",
Per la sua diffusione, ricordiamo che l'isola di Rodi ne era particolarmente ricca. A Romail suo uso
indispensabile
lorese oggetto di unculto eminentementeromano epatriottico, legato
alle
origini
di Roma, ai duegemelli,
Romolo e Remo, iquali,
secondol'antichissima
leggenda,
eranostatiallattatidal latte sgorgantedallerume,cioè dallemammelledi questaDivinità-Albe
ro,dacui vieneilnomediFicus RuminaoFicusRomulia.Tutto
4 CrescoAgrie. volgo261,inVocabolariodegliAccademicidellaCrusca, p. 36.
5VocabolariodegliAccademicidella Crusca...,p.773.
6Niccol. Cost. Med.Z.182,inVocabolariodegliAccademicidellaCrusca,p.36.
7Montig.Discor.volgo63,inVocabolariodegliAccademicidellaCrusca, p.34.
8VocabolariodegliAccademicidellaCrusca,fico,Firenze XIXsecolo, p.773.
ciò viene
confermato
da alcuneiscrizioni presenti
sumonetedelIII secolo a.C. e da un
celebre
passo diEnnio":
Ficidulciferæ
lactantes
ac uberetoto",
Pianta
antichissima, dunque, diffusa praticamente
sututtalaterra
(ne
sonostatedistinte
oltreseicento specie),
il ficopiù
comune viene
chiamato
dai botanicificus
caricalatina,
che è laspecie
senzadubbiopiù
notaelegata indissolubilmente
alla storia della
umanità. È
unalbero dimediocre grandezza
concorteccia
liscia, cenerina,
ramitortuosi, foglie ampie
eproduce
unfrutto
commestibile
siafresco
che conservato.È
laspecie più nordi
cadel generee senzadubbio èuno
degli
alberipiù
noti ediffusi
delle aree
più
calde delMediterraneo,
dove si trova datempo
immemore.
Lebuone specie coltivate,
siritiene,
sianooriginate
nell' Asia
occidentale,
da dovefurono importate
nelMediterra
neomolti secoli
prima
della nascita diCristo.
Neipaesi tempera
ti caldi è
pianta resistentissima,
si adatta adogni specie
diterrenoma
preferisce quelli freschi,
non vuoleparticolari
cure, non necessita
diconcimazione
né dipotatura;
neipaesi più
freddi sialleva a
ceppaia,
che nell' inverno si copre di terraperripararlo
dal
gelo.
Puòriprodursi
persemi,
permargone",
pertalee",
perinnesto,
masolitamente
simoltiplica
permezzodeirigetti basali già
radicati.9Perquestanuova
interpretazione
del mitoromano,U.TODINI, Taccuinolatino, GueriniStudio,Milano1992,pp. 11-9.IOI lattanti algrandesenodel dolcefico... secondo
l'interpretazione
filologicadi alcuni studiosi diquestodiscussopassoenniano;secondo altri Ifichi dolciferistil
lanti dalturgidoseno;per entrambe le traduzioni vedasi TaccuinoLatino, cit.,pp. 11- 9
IlTipicaforma di
riproduzione
agamica (cioè asessuata)dinumerosissimepiantecoltivateeconsiste nelpraticaresuunramoun'incisione ditipoanulare,intorno alla
qualesi poneuncontenitorepienodi terriccio.Quandoilramohamessoleradici,si recide laporzione superioreche vive cosìautonomamente.
12Parte diunapiantastaccatadalfusto, ramo,radiceofogliache, inopportune condizionidiambiente,è capace dimettereradiceedi
germogliare, permettendo
cosìla
riproduzione
di moltepiantecoltivate.Numerosissime sono le varietà coltivate che si
distinguono
fra loro per la
forma,
ilcolore,
lagrandezza
el'epoca
dimaturazione dei frutti e che sono denominate con nomi
locali,
main cui
predominano specialmente
il ficoDottatoeilBrogiotto.
Talune razze, dette un
ife
re,producono
frutti una sola volta all'anno,
chenasconosuiramettidell'annataprecedente
ematurano da
agosto
adottobre;
altre razze, dettebifere,
oltre aquesti
frutti ne
producono
anche altri che nascono alle cicatrici dellefoglie
dell'annoprecedente
e maturano ingiugno-luglio:
sono icosiddetti
fio
roni.Letestimonianze esistenti sullafichicolturaper l'etàmoder
na sonoinnumerevolie,traletante,sipossono citareforse
quelle
che
meglio
illustranoilfenomeno;
valeadireiCertificati
difede
per diversi
Portolani, responsales
per regnumconservatipresso l'ArchiviodiStatodiNapoli
nel fondoRegia
CameradellaSommaria;
Dipendenze
dellaSommaria:Noj Regj
Portulanoet Credenzieroin Salerno facimofede a3 di dicembre 1601Gioseppo
diMasso,hajmmesso
inSalernoconlabarcha di Marsilio Scottoladi Salerno fico cantara IO comecosta fede dalli officialidiAgropoli
a27 dinovembrepassatodisseroconmandatodellogotenente
del Mandamentospedito
a 13 dinovembre 1601 delrestante acomputodeclarònonservirsenein Salernoadi 15 di
gennaio
1602 Bartolo Bonello
Regio
Portulanodi Salerno.Mag. Regio
PortolanoinAgropoli
Si fa fede permeGio.AndreaCesaro,
Regio
Portolanoin la città della Cava, Marina diVietjri
creato per Gio. Andreadi PialliRegal
Portulano di questa
provincia
diprincipato
Citra comeGasparro
diMauro della Cavaal 9 didicembre 1601 haimmessoinquestaMarina di
Vietjri
daAgropoli
cò labarchade Salvatore del Siano diAgropoli
fico cantara 30 per mandamento dellogotenente
etspedita
a il dì 9novembre 1601 et del
più
dice volersene servirepiù
come costaperfededelIiofficialidi
Agropoli
etspedita
al20 didicembre 1601. Et in_ fedenehabiamofatta ....
jl.
.. Tiberio CioffoRegio
Credenziero Gio. Andrea Cesaro Portolano.Magnifico Regio
Portulano inAgropoli
Sifa fede permeGio Andrea Cesaro Portulano...comeGio.Matteo
Gagliardo
al 9 didicembre1601 haimmessoinquesta
MarinadiVietjri
dallo
Agnione
conbarchadiVincentioFerrone diAgropoli
ficocantara60, oglio
stara4et del restodisse di volersene servire perordine dellogotenente
etspedita
à 9 di novembre1601,
sin come costaper fedi delliofficiali delloAgnione esposto
a4 didicembre 1601.Vietjri
28 diagusto
1602.Magnifico Regio
PortolanoinAgropoli.
Si fa fede permeGioAndreaCesaro
Regio
Portolano...comeGregorio
DeSimoneadì di 22 di dicembre 1601 haimmessodaAgropoli
conla barca diGio. Dominico VollarodiAtranificocantara50etlardocantara4 permandamentodellogotenente
etspedita
à 5novembre 1601edelrestodisse dinonvolerseneservire
più
comecostaperfedideniofficialidiAgropoli
espedita
à 20 di dicembre 1601. Et in fedene habiano fatta la
presente
io e ilRegio
Credenziero scrittaetsottoscrittadenostrapropria
manosigilla
tadel miosolito
sigillo
data in laMarinadiVietjri
ali 2 digennaro 1602.Magnifico Regio
Portolano inAgropoli.
Si fa fede per me Gio.Andrea Cesaro
portulano
...comeGregorio
DeSimoneal 31 didicembre 1601haimmessoda
Agropoli
conlabarchadeSalvatoreDelSiano deAgropoli
fico cantara 50 et lardo cantara 4 per mandamento dellogotenente
etspedita
a20didicembre 1601etdell'oglio
dicevolerseneservire
più
come costaper fededelli officiali diAgropoli
etspedita
a24 di dicembre 1601.
Vietjri
adì Il digiugno
1602.Noj RegjPortulano
etCredenziero inSalerno facimo fede adì 13 difebbraro1602Felippo
PendellahaimmessoinSalernoconlabarcha di SabatoNiervi ficocantara8,
etpassi
cantara4,
et fiche cantara4,
lardo rotola80, oglio
9orci;
dueexpediti
dalli officialidiAgropoli
a12del
presente
mesedifebbraro,
dissero extrahernopermandamento dellogotenente
delmandamentoexpedita
à 30digennaropassato
1602alquale
hadato fedeinSalernoil 24giugno
1602. Bartolo BonelliRegio
Portulano.
Noj Regio
Portulano et Credenziero diquesta
fidelissimacittà di Napoli
facciamofede almagnifico
DionisodeMariaRegio
PortulanodiTerradiLavore comeal dì 12 difebraroil
sig.
Salvatoredello Siano diAgropoli havediscaricato dasuabarchainNapoli
fico cantara60quale
dissehaverleextratted'AgropoliAmbrosiodiMaurode laCava
necostalapresentefatta dalli
reggi
officialididetti lochispedita
adì 8 del presentemese.Disse della bottemezzadeoglio
d'haversenevoluto servire etin fede havemo sottoscritta la presente di nostra mano
Neapoli
die 13 febraro 1602.Marcaurelio Pecoraro
Regio
GeneraleCredenziero Joannes Paulo Palumbo
Regio
Portulano Neapoli. DeAmbrosiode Mauro ficoet
oglio
daAgropoli8 difebraro!'.I documenti fornisconosenzadubbionotizie di
prima
manosulla vastità dellafichicolturainCilento,sullesuedirettricicom
mercialiesullesue
misure,
sui suoioperatori
esulle loroscelte,tutto al fine ditestimoniare la realeed effettiva esistenzadi un fervido commercio interregionale di un così antichissimo pro
dotto.
Nel Cilentointernoecostiero, laBadiadi
Cava,
chevantavasu
quest'ultimo
il controllo della giurisdizionespirituale
ed ilpossessodi
cospicue proprietà
immobiliarioltre chesvariatitipi
di
censi,
avevaimposto
su tale commercio una vera epropria
tassadi carolenorum 6pro
singulis
locis Ci/entiproficubus
etvino adMonasterium Cavensem
apportandis
anno 163114•Continuandoadelencarelenumerosetestimonianzeesistenti circalarealeesistenzadiuna
cospicua produzione
ediuna conseguentecommercializzazionedei fichi secchiintuttoilCilento,
nonsipossonotenerecertamente
nascosteletantissimemanife
stazionidiinteresseelenumerosissimelodi scritte dai
più
autorevoli letteratidel
Regno
diNapoli:
13ArchiviodiStatodi Napoli(d'orainpoiASN), fondoRegiaCamera della Sommaria;Dipendenzedella Sommaria:,IISerie b.99:Certificati difedeperdiversi Porto/ani, responsa/esperregnum,commerciodifichi secchi daAgropoliperCava, Salerno,Napoli
14Archiviodella BadiadiCava(d'orainpoiABC),serie Index Chartarum, f.
4040.
I dolcissimi fichi bianchi del Cilento che siseccano
dagli
antichisidenominavano Caricaeesi
riputavano
cibodegli
Dei. Essi lisalavano,
cosachenonsi
pratica oggi,
masinettanodellascorzae siseccanoalsole".
Oppure
Moltoestesaè la varietà dei
frutti,
iotrattoprincipalmente
diquei
dei
quali
se nefauncommercio. Inprimo luogo
sonole fiche.Queste
siseccanoinmoltissima
quantità.
Il sistema èdisospendersi
al solesu .tale spase fatte di
ginestra.
Se iltempo
vapiovoso,
si ricorre a fornifatti per taleuso, maquesteriesconorosse, che si
appellano
Fichi Rosati. Si seccano anche divisi a metà e si chiamano Fichi Pacche. Si
seccano
dopo
averlimontati,
e si chiamano Fichi Mondi.Questo
è ilcommercio
principale.
Ifichi secchi del Cilentoportanonominataanche oltremare...16•
Esisteva
quindi
un traffico di fichi secchi trail Cilentoe lemaggiori
areedelRegno
diNapoli
edell'interapenisola
nonchéin campo internazionale. Essi divennero
oggetto
tra la secondametàdel 700e
gli
inizi dell' 800 di unimportantissimo
commercio vitale in tutto il
Mezzogiorno. L'essiccamento,
come dice ilGatti,
veniva fatto al solequando
erapossibile,
inforno seilclima non era caldo-secco
abbastanza,
il che causava una vera epropria
sfrenatacorsaallegno combustibile,
in un'area(appunto
il Cilento
costiero) già
dasecolisgombra
dalle antichissime forestee
coperta
ormai solo da ettari di pura macchia mediterranea.Interessante è
quanto riporta
il DeGiorgi,
inviaggio
per ilCilento nel
giugno 1881,
aproposito
deibuoni fichi cilentani:Il terrenodel Cilento è fertilissimo e
produce
incopia olio, vino, fichi, castagne
e cereali. Il fico cilentano ègiustamente
rinomatopei
suoifrutti zuccheriniabucciateneraeda
polpa bianca,
chesiprestano
15G.ANTONINI,DiscorsisullaLucania, P.II,DiscorsoIII,p. 213.
16v. GATTI,Memorie Statistiche dei Circondari diCastellabate,PollicaeTorchiara inPrincipatoCiteriore di VincenzoGatti, in L.CASSESE,Il Cilento alprincipiodel secoloXIX,Salerno1956,p. 104.
benissimoaldisseccamentoe sono unavarietàdei«dottati».
Questa
èuna delle
principali
industrie del Cilento. Il centro dideposito
e diesportazione
sonoledue marinediAgropoli
ediCastellabate;eperciò
afine diaccreditarlamerce,
ogni
massadi fichi secchiproveniente
dalCircondariodiVallo della Lucaniavasottoilnomedi fichi di
Agropoli.
Ifichisidisseccanocontuttalabuccia,osenza;alcuniliimbottiscono conmandorle tostate, aniciecorteccedilimoneelicuocionoal forno.
Si ha intal modoun gustosodessertperl'inverno: mentrele
qualità più
scadentiper lagrande quantità
dizucchero checontengono si presentano alladistillazione dell'alcool,operconservare dolci,oper le confezionidi
pastiglie espettoranti 17.
I
fichi,
unavoltaraccolti,
venivano disseccati interiospaccati
longitudinalmente
epoi
riuniti acoppie
eposti
in commercioscioltio
pigiati
oinfilzaticonfiloo constecchi,
acorone,atrecce,a
tavolette,
espesso comedolcisiusavainfarcirli ancheconaltri frutti secchicome mandorleenoci. Ifichi secchi dibuona
qualità
dovevanoessereinteri, grossi, morbidi,
conbuccia sottile e
bianca,
coperta di una efflorescenza zuccherina e con granelli
piccoli
epoconumerosi.Questi
venivanoimballati emandati alfiorentemercatodi
Napoli;
ifichidiscarto,invece,
eranoconservati in barili o in altri
grandi recipienti
edestinati per lapreparazione
disurrogati
operlafabbricazionedialcoolemedicamenti vari.
Testimonianze insostituibilidi
questo
fiorentecommerciosonosenzadubbioilistinidei
prezzi
correntideigeneri
alimentariconservati presso l'ArchiviodiStatodi
Napoli,
nelfondoMinistero,Agricoltura,
IndustriaeCommercio'",
in cuiriscontriamo:Ministero e Real
Segreteria
di Statodegli
Affari Esteri. 3°Ripartimento
n°2449,Napoli
12Aprile
1853.Sig.
Direttoreperl'usochecrederà
meglio
convenire,lecompiego
unListino denotanteiprezzi
17A. DEGIORGI,notocomeCosimo, (1842-1922),poliedricoautoredi oltretre
centooperetralibri, articoli scientificiegiornalistici,conferenze, autoredell'opera DaSalernoalCilento,Firenze 1882.
18ASN,fondo MinisteroAgricoltura,IndustriaeCommercio(d'orainpoiASN, M.A.LC.),b.525,a. 1853,BorsadiRoma.
correnti de' Cereali ne' mercati di Roma unito allaconsuetariduzione di essi con le
misure,
e monete de' RealiDomini,
di cui mi ha fattospedizione
ilRegio
Console Generale in Civitavecchia. L'Incaricato delPortafoglio
del Ministerodegli
Affari Esteri Carafa.Sig.
Direttoredel Real Ministero dell'Interno.
Inesso è accluso ancheun
foglio
cherecail titolo:Prezzocorrente
legale
dègeneri
venduti nella Piazza di Roma dal dì 2Aprile
al dì 8 detto 1853adì 9Aprile
1853.Rilasciato Gratis n? 15.
Articoli Prezzi in
Scudi e Baj Fichisecchi diCalabria 5
Fichi Mondi 15
FichidiCiiiente 5 50
Continuando,
riscontriamo che nel185419
il prezzo deifichi
Ciliente è
quello qui
sottoriportato:
4 Febbraio1854-11Marzo
18542°,
acantaroScudi Baj Scudi Baj
Fichi Secchi di Calabria 7 7 50
FichiMondi 16 50
Fichi Ciliente 7 7 50
25Marzo
185421,
acantaroScudi Baj Scudi Baj
Fichi Secchi diCalabria 7 7 50
FichiMondi 15
Fichi diCiliente 7 7 50
19ASN, M.A.LC.,b. 169,a.1854,Borsadi Roma.
20Questolistino è simileaquellodei numeri 5-6-7-8-9-10 chevannoappuntodal 4febbraio all'Il marzo 1854.
21Questolistino vale anche per i fogli 13-14-15-16-17-18-19-20-21-22-23-24- 25-26-27-28-29-30-31-32-33-34-35-36-37-38e39 del 30 settembre 1854: "Visto Il Deputatodi Borsa Antonio Costa".
18novembre1854,acantaro
Scudi Baj Scudi Baj
Fichi Secchi di Calabria O O O O
Fichi Mondi O O O O
Fichi Ciliente 8 O O O
Per dareunvalore allafichicolturacilentanavaillustratoun
tipico punto
divistaproduttivistico
che vedeva(o
speravadivedere?)
nel territorio salernitano lepotenzialità
di una ricchezzaagraria
localeinespressa,
nella relazione elaborata dal cavalierMandrini,
IntendentedellaProvinciadelPrincipato Citra,
ed inviataaS.E.ilMinistro dell'Interno,datata31
gennaio 181122,
incui elenca al Ministro con una certa soddisfazione
personale
iprodotti migliori
dell'agricoltura
delPrincipato.
Riguardo
al Cilento" dice :Nonmirestaorachedarle
qualche ragguaglio
sulleproduzioni
delDistrettodiVibonati, nel
quale
esistono fruttidiogni
sorteeduvechedanno
degli
eccellentivini, specialmente
neiterritoridiSanza,Casella,
Rocca, Vibonati, Policastro, Roccagloriosa,Pisciotta edaltri, traiquali quelli
dell'ultimonominatocomuneproducono
sopradegli
altriil vinoancora
migliore;
lostessopuò
dirsiugualmente
dituttoilCilentoecon
particolarità
diCastellabate,VatollaedAcciarolii di cuiterreni dannopure unvino eccellente.Trai fruttilamaggior quantità
sono i fichi, iquali,
seccati, formano per i naturali un oggetto di loro utile commercio.Leuvemigliori
sono:l'Uglianica
nera,laMoscadellabiancaenera, la
Sanguinella,
laGuemaccia nera, ela S. Sofia.Eccellenti22ArchiviodiStatodiSalerno, fondoIntendenza(d'orainpoiASS, Intendenza), serieStatidellecampagne,b. 1755
23Presocomecampioneper larealtàtuttaparticolare qualeeraquelladelCilento
costieroedinterno,privocom'eradibuoni sistemidi comunicazione, dibuonicentri commercialieproduttivio di centriabitatidigrossaomediaimportanza,passibile quindidipoteresserpresocomemodelloper lagranpartedelleregionidelborbonico RegnodiNapoli.
sonole pere di Estate denominate
Biancolella, Moscadella, Carmosina,
laMagna Acqua
oZucchero, Inganna Villano, Spina, Giacciola, Pignatello, Boncristiano, Spadona
equelle
le di cuipiante producono
due volte
l'anno;
oltreaquelle,
molte altrevene sonochenon hannounafissata denominazione.
Quelle
d'invernosonoSpadona,
DelCarpio, Buoncristiana, Bergamotta,
DelDuca, Angelica, Genovese,
Burà di Francia ed altre. Tra le mele vi si ritrovano laAppia piccola, l'Appia
bianca ed
Appie
Grandi bianche e rosse, Genovesegialla,
rossa,S.Nicola, Giacciola,
Limoncello ed altre. Vi sono varie altre sorti dipomi: Nocipesche
bianche erosse edAlbicocche; quelli
fruttiugual
menteche l'uva
giungono
adunaperfetta
maturità.Queste
sonolenotizie che ho
potuto raccogliere
echein esecuzione dei di Lei venerati comandi ho l'onore diumiliarla,
unitamenteagli omaggi,
ipiù
distintidel mio
rispetto.
CavalierStefano Mandrini.Mandrini,
come granparte
deinapoleonici",
è ottimista nei confronti dellaprovincia
cheamministra,
sostiene cheessaha adisposizione
tutti i frutti che laterrapuò donare,
ha un'enormequantità
diproduzioni
localieccellenti,
tralequali soprattutto
ilvino,
ifichi,
le pere, lemele,
equindi
nonsenteilbisogno
di introdurre sul suo territorio colture
straniere, perché
è fiducioso nei confronti diquelle
locali.È
convinto cheunbuonclima,
unaterrasquisita
e unanotevole presenza di acqueedipiogge
ben distribuiteintuttol'arco
dell'anno,
unite adunapopolazione
molto attivae
spigliata,
possano renderequesta
zonadelPrincipato
uno deiprincipali
centripropulsori
delRegno. Egli più
volteparla
dellacolturadei fichi in termini di
produzione
certamentenondi sussistenzama, si sarebbe tentati di
dire,
alivello intensivo ecommerciale. Inunaltro
punto poi
nespecifica
lequalità più
diffuse:Varii ed abbondantisonoi
fichi,
traiquali degli
eccellentitantodeiprimaticci,
non menochedegli
autunnali. Tra iprimi,
inunvillaggio,
di24Ariguardodelle illusioni di Mandriniedei riformatorinapoletaniemurattiani
si veda G.INCARNATO,Le "illusioni" del progresso nella societàNapoletanadifine Settecento,Napoli 1992,vol.L
questocomunediSalerno,denominatoCoverchia,ven'èuna
specie
dettaMelangiani
diunosquisito
sapore,deisecondii Troiani ed iBrogiotti
sonoi
migliori,
sebbenediquesti
ultimiven'èpiuttosto
scarsezza.Si è inpossessodi unlistinodei
prezzi
dei fichi secchiprati
cati nelSalemitano
pochi
annidopo
l'unificazionedelRegno
diNapoli
alrestodell'Italia,
dal titolo: Bollettino deiprezzi
de'generi nelle
piazze
deisottosegnati
Comuni durantelaprima quin
dicina del mese di marzo 186825• In esso è stabilito che i fichi secchi vadano a
questi prezzi:
Luogo Misura Lire Centesimi
L C
Cantaia 21 25
Campagna
Quintale 23 80
Cantaia 27 60
Vallo Lucania
Quintale 30 90
Il Cilento del resto, seda unlato si ritrova
geograficamente
inserito in un Mediterraneo che si
presenta
come «un ambienteumano emateriale
degradato
dasecoli»,pur tuttavia«inquesto
quadro
materialenonesaltante,ma non unicoinEuropa,
perché
lelande brumoseepaludose dell'Europa
delNordnon sono dameno,l'uomo si èsempremossobeneconforzaevivacità. Eccoimarsigliesi
di Daudetpieni
di iniziative,gli
ottusi e tenacigallieghi
della
Spagna
sempreinmotoeallavoroalpari
deivivacicatalani'".Come
queste popolazioni,
citate nellavorodiIncarnato,
avevano
portato
avantiunaduraesistenza,
lottandocontenaciacontro
ogni
avversità ambientaleeforgiando
così il lorocarattere,la lorovitalitàed il lorodestino,
cosìingranparte
delCilentola popolazione
non si eradata mai per vinta ed avevalottato sempre25A.S.S,fondoPrefettura,CameradiCommercio edArtidiSalerno;b.742,f. Il.
26G.INCARNATO,Le"illusioni" del progresso,p. 19.
conforza per la
propria sopravvivenza.
Essaavevadovuto affrontare, nel corso dei secoli
precedenti,
le continueaggressioni
deipirati
saraceni o ditruppe
diinvasione,
edavevadovuto lottare controlegrandi
istituzioni feudali pergarantirsi
lapropria
autonomia
ed ilproprio spirito
diiniziativa,
inunambienteperaltro
che
presentava
ormai evidentisegni
didegrado
ambientale.Le
passate
dominazioni(politiche
oreligiose
chesiano)
paradossalmente, garantendo
contrattiagrari
favorevolissimi ai coltivatori ed unapresenza in loco diun certo
sviluppo economico,
avevanocausatola
quasi
totale scomparsa dell' antichissimomantovegetale
alberatoatuttovantaggio
del seminativopiano
ediquel
loscosceso,la cui notevole presenza convalida ulteriormente l' esi
stenza di unamillenaria opera dì
diboscamento,
chesoprattutto
nellaprima
metà del '700 avevaricevuto accelerazioni fortissime.Percui:
il
quadro
ambientaleesprimeva già
nellaseconda metà del '700undegrado
che nelperiodo
successivononfarà cheaccentuarsi...In gran parte conseguenza dell'azione esercitata per secoli dall'uomo. Montispogli
opopolati
daunavegetazione già degradata,
conl'alberodi altofusto sostituito
quasi dappertutto
daunamacchia mediterranea povera edintricata; presenti,
manonpiù
come unavolta,
le querceconnaturate allenostrecollineepurtroppo
ancoraoggi
messe daparte
a favore di colture arboreepiù
veloci nellacrescita,
ma meno adatte allaripresa
ambientale...
Questo
fatto messo in rilievo dalla vecchia scuola meridionalistica ed offuscato dalla RinascitaIdealistica,
nonandrebbe maidimenticato'".
Ponendo aconfronto lenumerose
testimonianze
esistenti nei vari archivicampani
suquanto
si vuoI sostenere,prima
di tuttovatenuto
presente quanto
segue:L'anno
1840,
ilgiorno
14 del mese diagosto
nel comune diCastellabate,
innanzi a noi Costabile Farziati sindaco si èpresentato
27G.INCARNATO,Le "illusioni" del progresso, p. 22.
Filippo
Verrone,ilquale
siritrova nominatoguardaboschi pel
DemanioComunalediquestoComuneconattodel
Signor
Intendentedel29 passatoluglio,
rimesso con lettera delSignor
Sottointendente del 3correnteMese.Ilmedesimo nella
qualità predetta
haprestatoilgiura
mentonellenostremani nel seguentemodo...
28•
Ma il 13 novembre dello stesso anno il Sottointendente di Vallo inviaall'IntendentediSalerno
l'attodecurionalediCastellabate, inordineal soldo del
guardabo
schi per l'usocheleicrede.
In
margine
dellalettera l'Intendente scrive:21 detto. Primadi
ogni
altra cosa sarà bene disentirsil'Ispettore
Forestale, se sia ineffetti, comesidice, inutilel'opera
delguardabo
schi.
Il Decurionato di Castellabate,
infatti,
avevaproposto
di licenziarlo:
L'anno 1840,il
giorno
8novembre, nella solita Casacomunaledi Castellabate,avendo redattolo statodivariazione del venturo esercizio,edavendomarcatofra le speseordinarie trovarsicarcatalasomma
diducati36 persoldoalguardaboschi,hacredutoecrede,nell'interesse del Pubblico,
umiliare
all'Intendente permezzo delSottintendenteil presente atto, colquale
faosservareche ilsoldosi pagasenzachéil Guardaboschiprestasse,opotesse prestareverunservizio,
poiché
nelDemanioComunalenonesistonoche
pochi cespugli,
immodochévisi citransitaliberamentesenzaché esistesse
pianta
alcunachemeritassecustodia; quindi
ilDecurionato medesimo deliberache ilsoldosiadepennato
per imotivie causeespressedi sopra. E così lasedutasi è sciolta...La
risposta
vieneil 12dicembre 1840dall'AmministrazioneForestale, Ispezione
diPrincipato Citra, dall'Ispettore
DomenicoPolsinelli,
che scriveall'Intendente dicendo:28ASS, Intendenza,Guardieeguardaboschi,b. 636.
Sig.
Intendente,risultada di lei comandi ricevuti col pregresso foglio
del dì 21 passato novembre relativamente alla proposta del Decurionatodi Castellabate disopprimersi
lapiazza
diguardaboschi
addetto a
quella
compresa, avendoalI'oggetto
consultato il GuardiaGenerale di
Vallo,
lo stesso è venuto diriferirmi,
conrapporto
del 4 andante,diquanto segue, e che inriscontro del sullodato di leifoglio,
la prego di
ritenere, riportandomi
intutto epertuttoalrapportostessopel
chiestomi avviso.«Signore, porgendo
riscontro algrato foglio
dilei del 21 novembre, mi onoro manifestarle che il Comune di Castellabate non
possiede
altro che il boscoappellato Montagna
diLicosa dell'estensione di 660
moggia,
cosìportatonella vecchia statistica,
popolato
di querce, edelci,
esi bene nella medesimafigura
240moggia
di altacima,
e420 dimezzofusto,
pur tuttavoltaesso nonè cheunafoltissima macchia di dette
piante,
nonmenoche dieriche, spine,
ed altre
piante selvatiche,
non osservandosi in tutta l'estensione chepoche piante
di alto e medio fusto di querce raramente sparse sullasuperficie
diesso. Inquestostatolotrovaiquando
venniqui destinato,
son ormai 14 anni. Il Comune
predetto
ha unapopolazione
di circa3.000
abitanti,
eperciò
ha moltobisogno
dicombustibile,precisamen
tedifascine neltempodella
seccagione
di fichi nellapropria stagione, maggior prodotto
delripetuto Comune; maggior bisogno dunque
èquel
lo di conservare il bosco
gelosamente
ed al mio credere, anzichétogliersi
ilguardaboschi,
uopo sarebbecresceme un altro,per far fronte adunapopolazione
di 3.000 abitanti chepenuria
assolutamente di legna. Ilprogettodel Decurionato nonènatoche dal vedere
l'impegno
col
quale
il novelloguardaboschi
si è dato per la conservazione diquel
fondo boscoso.
Io,
per vederlomigliorato, più
volte ho insinuatoaquel Corpo Municipale
di chiedere alSig.
Intendentela divisione in sezioni diquel bosco,
e così diradandosi inogni
announa sezione dituttelepiante
inutiliselvagge,
ediquelle
malvenute,e rosicchiatedagli
animali,
tutte lealtre,
nellaspecie
di elcie querce,qualunque
nefosse ilnumero si rimarrebbero
intatte,
egelosamente custodite,
affine di riprodursi
unboscodi buonepiante fruttifere,
enelpari tempo
provvedersi il Comune del necessario combustibile ...»29.
29ASS, Intendenza,Guardieeguardaboschi,b. 636.
Sempre
ariguardo
il sottintendente di Vallo il 19 febbraio 1841 inviaunaletteraall'Intendentenellaquale
sostiene:Signore.
Lasoppressione
del guardaboschi del Comune diCastellabateè
inopportuna,
io mi uniformoalpareredel GuardiaGenerale,cui faeco
l'Ispettore
Forestale della Provincia.Quel
Comuneèscarso di combustibile, e tra
pochi
anni ne sarà affattoprivo
ove siabbandonila
popolazione
direcidereacapriccio gli
alberi,esecondarelesue
voglie
senzaalcun freno.Aggiungasi
che perunatalcausa,oper l'usocomune,ilbassopopolo
addentaleceppaie degli
elci,deimirti,ede' lentischi, ed ove tal cosa dovesse
progredire,
si ridurrannoquei
naturalia
tagliare gli
alberi fruttiferiperquindi
rimaneresenzafuoco,senza
proprietà
e senzaindustria. Sonoperciò
di parere cheilguarda
boschi debbaconservarsi,edebba
sorvegliarsi perché adempia
esattamente al suo dovere.
Rassegno
tutto ciò perquelle disposizioni
checrederàdarenelladi lei
saggezza".
Ed in
risposta
amargine
l'IntendentediSalerno:Al dìdettosi
preghi
di far ciòsentirealSindaco,ealDecurionato diCastellabate;disponendo
pure cheilguardaboschi
badialsuoimpe
gnoeai suoi
propri
dovericonladebita
esattezza;eche inconclusione nonsifacci novitàsull'oggetto.
Addì3 marzo1841.Veniva così sospesa, da
parte
delleamministrazioni centralisalernitane,
lasbrigativa
edeleteria decisionedelDecurionatodi Castellabatedivoler annullarelapiazza
delguardaboschi,dappoiché
dalmedesimononsiprestané sipuò
prestarealcun servizio...Dai documenti esaminati emerge il
quadro generale
di unbosco ridotto ormai allo stato dimassimo
deperimento.
Esaminiamo
meglio
le condizioni dei boschi demaniali diCastellabate,
rifacendoci ad un verbale di verifica dello stato del30ASS,Intendenza,Guardieeguardaboschi,b. 636.