RISULTATI
Nel database Microsoft Excel® i risultati riportati sono stati:
-‐ la mortalità perioperatoria,
-‐ la mortalità correlata all’aneurisma (l’insieme dei decessi entro 30 giorni dall’impianto, entro 30 giorni da procedure secondarie o dalla rottura dell’aneurisma)
-‐ la rottura dell’aneurisma, -‐ la conversione chirurgica,
-‐ la presenza di endoleak di vario tipo, -‐ la trombosi e la migrazione del dispositivo,
-‐ un endpoint comune di tutti gli eventi avversi graft-‐correlati -‐ i reinterventi,
Risultati perioperatori
I pazienti sottoposti ad esclusione di aneurisma dell’aorta addominale hanno presentato una mortalità perioperatoria dell’1,2% (2 casi) lievemente inferiore alla mortalità perioperatoria dei pazienti trattati nello stesso periodo mediante CO (8 pazienti su 573; 1,36%; p=NS).
La causa di morte nei due pazienti è stata l’ischemia intestinale verificatasi in pazienti ad alto rischio (ASA 4). In un caso l’ischemia intestinale si è verificata successivamente ad emorragia per rottura dell’iliaca comune con necessaria estensione endoprotesica a livello dell’iliaca esterna ed embolizzazione intraoperatoria dell’ipogastrica omolaterale. Nel secondo caso l’ischemia intestinale si è verificata in un paziente con pregressa chirurgia colica. Il primo paziente presentava calcificazioni a livello dell’asse iliaco (comprese fra il 25 ed il 50% della circonferenza) e ciò può aver influito sull’insorgenza della rottura che ha condotto, come risultato finale, al decesso.
In 5 pazienti (3%) è stato necessario il posizionamento aggiuntivo intraoperatorio di cuffie prossimali per un non adeguato sealing: in 2 casi è stato dovuto ad un difetto di rilascio dell’endoprotesi in colletti compresi tra 15 e 20 mm, mentre in 3 casi, all’inizio dell’esperienza, non vi è stato un adeguato posizionamento in colletti compresi tra 10 e 15 mm per un’errata angolazione dell’angiografo. Durante il follow up tali pazienti non hanno richiesto reinterventi.
Nei primi trenta giorni si sono resi necessari 5 (3%) reinterventi endovascolari per complicanze legate all’endoprotesi.
Complicanza N°pazienti % Tipo di reintervento
Stenosi arterie renali 3 1,80% Stenting arteria renale Endoleak tipo 1 distale 1 0,60% Estensione protesica a livello iliaco
Trombosi branca protesica 1 0,60% Crossover femorofemorale
Tabella 5. Complicanze 30 giorni
I pazienti sottoposti ad embolizzazione ipogastrica hanno presentato in 2 casi su 22 (9,1%) claudicatio glutea ed in 1 caso (4,5%) occlusione di branca protesica omolaterale. Un paziente (4,5%) sottoposto ad embolizzazione intraoperatoria per emorragia è andato incontro ad ischemia intestinale. I pazienti con claudicatio glutea e ischemia intestinale sono stati sottoposti ad embolizzazione con spirali metalliche.
Non si sono registrate complicanze cardiovascolari e polmonari maggiori, in 7 (4,2%) pazienti è stato necessario procedere ad emotrasfusioni per anemizzazione postoperatoria, in 6 (3,6%) pazienti si è assistito ad un rialzo della creatinina maggiore di 1 mg/dl trattato con terapia medica senza necessità di dialisi.
Risultati tardivi
Il follow up medio è stato di 25 + 19 mesi.
La mortalità globale a 12 mesi e 24 mesi, come mostrato dal grafico 3, è stata del 4,4% e 9,6% con 11 decessi totali.
Non vi sono stati decessi correlati all’aneurisma dopo la dimissione del paziente.
I 9 decessi non correlati all’aneurisma sono stati in 2 casi per cause neoplastiche, in 5 casi per patologia cardiovascolare, in 1 caso per patologia respiratoria, 1 caso per sanguinamento da varici esofagee.
Grafico 3. Curva di sopravvivenza globale e correlata all’aneurisma (metodo di Kaplan Meyer)
L’incidenza complessiva delle complicanze legate all’endoprotesi che hanno richiesto un reintervento è stata del 7,8% (13 casi), nel dettaglio:
-‐ EL di tipo I, 2,4% (4 casi), -‐ stenosi renali, 1,8% (3 casi), -‐ trombosi del graft, 3% (5 casi)
-‐ EL di tipo 2 con accrescimento, 0,6% (1 caso)
La percentuale di eventi avversi graft correlati a 12 e 24 mesi, come mostrato dal grafico 4, è stata del 8,6% e 9,5%.
Gli Endoleak di tipo I, verificatesi dopo il primo mese ed identificati con esame Eco Color Doppler, sono stati:
-‐ 2 casi di EL di tipo I prossimale corretti con posizionamento di cuffia prossimale
-‐ 1 caso di EL di tipo I distale trattato con estensione endoprotesica iliaca e successiva correzione chirurgica con banding dell’arteria iliaca comune per evitare un estensione a livello dell’iliaca esterna compromettendo la pervietà dell’ipogastrica (paziente con ipogastrica controlaterale cronicamente ostruita).
Due casi di EL di tipo I si sono verificati a 30 e 48 mesi dall’intervento.
In tutta la casistica si sono verificati 44 endoleak di tipo 2 (26,3%) ed 1 (0,6%) solo caso ha presentato un accrescimento per cui è stato necessario un embolizzazione TC guidata.
Le complicanze trombotiche (5 casi;3%) si sono verificate tutte nel primo anno e, tranne un caso verificatesi nei primi trenta giorni, sono state:
-‐ 2 casi di ostruzione di branca trattati con tromboembolectomia con catetere di Fogarty e stenting della branca iliaca
-‐ 1 caso di ostruzione paucisintomatica (claudicatio non invalidante) di
-‐ 1 caso di ostruzione completa della protesi con successiva conversione chirurgica.
Si evidenzia una significativa differenza nell’incidenza della trombosi endoprotesica fra i pazienti con carrefour di diametro compreso tra 18 e 20 mm e con calcificazioni comprese tra il 25 ed il 50% della circonferenza (p<0,01).
Non si sono verificate rotture dell’aneurisma escluso.
Grafico 4. Probabilità di complicanze (metodo di Kaplan Meyer)