Abstract
Nel gennaio del 1992 la neonata associazione Addoc organizza un dibattito pubblico nel corso del FIPA di Cannes. Il tema su cui si discute viene riassunto in una domanda: “quale dialogo tra realizzatori e distributori?” La risposta, secca, “nessuno”.
Eppure la legge francese obbliga i distributori a destinare un ampio spazio al film documentario, garantendo così lo sviluppo di un filone cinematografico che ha contribuito in modo sostanziale all’importanza del cinema transalpino.
Per capire le ragioni che hanno portato alla fondazione di Addoc bisogna analizzare in profondità la stagione storica in cui nasce, che alcuni non esitano a definire “di crisi” per il documentario. Una crisi che per i documentaristi di Addoc, alcuni dei quali provenivano dal cinema militante, si traduce in una ricerca di “nuovi” punti di riferimento nella psicanalisi e nel cinema.
Nel presente lavoro si cerca di contestualizzare la scelta di Addoc e di delineare i sintomi della crisi del documentario francese contemporaneo. Dopo un breve accenno alle origini del documentario francese (caratterizzate dalla ricerca etnografica e dalla propaganda, anche se non mancano esempi di diversa natura) si descrive la nascita del documentario moderno, dal corto-metraggio degli anni Cinquanta, passando dal Cinéma Direct, fino al cinema militante, caratterizzato dall’adesione all’ideologia marxista, da una presa di posizione decisa nei confronti della realtà e da un rifiuto diffuso per il cinema commerciale.
È forse la “morte delle ideologie” a creare le condizioni per il superamento del dogmatismo che caratterizzava il cinema militante e a favorire il ritorno al confronto con tutti i modelli cinematografici. Tuttavia la crisi genera anche un ripiegamento intimistico, una perdita di sicurezza nell’interpretazione dei problemi sociali.
L’analisi storica non può esimersi dal trattare le due grandi contrapposizioni che vedono protagonista il cinema documentario: il confronto con il cinema di finzione e con le televisioni. Il documentario è rimasto per lungo tempo ai margini della produzione cinematografica, dominata dallo strapotere (determinato dal successo di pubblico) del cinema di finzione. Questa situazione ha condotto il documentario a misurarsi con la fiction, in chiave di rifiuto o al contrario adottandone i modelli narrativi.
L’esiguità degli spazi messi a disposizione del documentario ha condotto negli anni ’80 ad una serie di proteste e di rivendicazioni, guidate da cineasti ex-militanti.
Il rapporto con le televisioni, basato sulla logica dell’audience e della censura, ha monopolizzato l’attenzione dei documentaristi, per i quali è diventato sempre più difficile realizzare film al di fuori dei modelli dominanti e di una logica consumistica.
Addoc, preceduta da La Bande à Lumière, pone il proprio centro di interesse nella creazione. Fatto che denota l’abbandono del rapporto privilegiato con la realtà sociale, da sempre bandiera del documentario.
L’analisi del film è lo strumento con cui si cerca di verificare la fondatezza delle ipotesi avanzate. Gli autori scelti, Denis Gheerbrant, Claire Simon, Francois Caillat e Anne Toussaint, sono tutti membri di Addoc, ma si differenziano per età, stile, sensibilità e centri di interesse.
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Indice
Introduzione 1
1 Il documentario francese dalle origini agli anni ‘70 7
Premessa: sulla definizione di documentario . . . 7
1.1 “Archeologia” del documentario . . . 8
1.1.1 Gli inizi: la registrazione del reale e il reportage. Il documen-tario didattico e scientifico. La propaganda colonialista e di guerra. . . 8
1.1.2 I ruggenti anni ‘20. Il documentario etnografico “romanzato” e il film colonialista. Le avanguardie. . . 9
1.1.3 Dalle avanguardie alla critica sociale. Nascita del moderno cinema etnografico. . . 11
1.1.4 Anni difficili (1930-1945). . . 11
1.2 Nascita del documentario moderno . . . 15
1.2.1 Trionfo del cortometraggio nell’età dell’oro . . . 15
1.2.2 L’avventura del Cinéma Direct (1960–1970) . . . 20
1.2.3 Le stagioni del documentario militante e la portata rivoluzio-naria del Cinéma Direct . . . 25
1.2.4 Crisi del cinema militante . . . 30
2 Il documentario dopo il 1980 36 2.1 La svolta televisiva . . . 36
Indice
2.2 Sul concetto di creazione: Addoc . . . 39
2.3 Sui concetti di alienazione e ribellione . . . 40
2.4 Produzione e distribuzione . . . 42
2.4.1 La scrittura . . . 42
2.4.2 La produzione . . . 42
2.4.3 La distribuzione e la diffusione . . . 43
2.4.4 I finanziamenti . . . 44
2.5 Dagli anni ‘90 al panorama attuale . . . 46
2.5.1 Resistenze d’autori e l’azione collettiva dei produttori . . . . 48
2.5.2 La diffusione alternativa . . . 48
2.5.3 La formazione . . . 53
2.6 Il reale in cerca di autori . . . 54
2.6.1 La memoria storica . . . 54
2.6.2 La memoria religiosa. . . 57
2.6.3 La memoria biografica . . . 57
2.6.4 La memoria personale, familiare e l’intimismo . . . 58
2.6.5 Esplorare il presente: sguardo sulla società contemporanea . 60 2.6.6 Altri ambiti . . . 64
A François Caillat 66 A.1 L’affaire Valérie . . . 66
A.2 La quatrième génération . . . 68
A.3 Filmografia dell’autore . . . 68
B Denis Gheerbrant 69 B.1 Et la vie . . . 69
B.2 Filmografia dell’autore . . . 70
C Claire Simon 72 C.1 Coûte que Coûte . . . 72
C.2 Filmografia dell’autore . . . 73
D Anne Toussaint 75 D.1 Sans elle(s) . . . 75
D.2 Filmografia dell’autore . . . 76
E Documenti 77 E.1 Documentaires — La Bande à Lumière . . . 78
E.2 Manifesto Addoc . . . 79
E.3 Manifesto Scam . . . 85
E.4 Criteri di accesso ai finanziamenti COSIP . . . 88
Bibliografia 108
Filmografia 112