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Gestione dei dati assistenziali

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Gestione dei dati assistenziali

Master in Evidence-Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico-assistenziale

Dott:ssa Domenica Gazineo

Obiettivi

• Comprendere l'importanza dei dati assistenziali

• Valutare il significato dei dati

• Rilevazione

• Trascrizione

• Analisi

• Produzione di report

I dati assistenziali

Il dato empirico è un'unità di informazione:

• Osservabile

• Misurabile

• Rilevabile

• Ripetibile

I dati assistenziali

Occorrono pertanto strumenti per misurare e osservare.

Le principali caratteristiche che devono possedere tali strumenti sono:

• che siano strumenti validati

• che siano sensibili e specifici

• che le osservazioni siano riproducibili (k)

I dati assistenziali Misurazione

È l'assegnazione di un valore numerico ad un concetto rispettando modalità ben definite.

Tipologie di dati assistenziali

• Fisiologici (PA, FC)

• Di osservazione (comportamenti)

• Di ascolto (esperienze, vissuti..)

• Autoriportati (esperienze, vissuti...)

• Storici (documenti)

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Tipologia delle fonti

• Strumenti di misurazione clinica (termometro, monitor, …)

• Schede o Scale (Braden, ADL, …)

• Intervista (strutturata, libera, …)

• Questionario (strutturato, semistrutturato...)

• Documenti (report, cartella, …)

Dati e variabili

In ambito sperimentale i dati hanno la finalità di individuare rapporti di causalità.

In questo caso non si parla più di dati ma di variabili.

Dati e variabili

Non ci si accontenterà più di vedere se due aspetti sono tra loro correlati, ma si cercherà, manipolando uno dei due fattori (variabile indipendente),di vedere se e come variano gli attributi del secondo fattore interessato dalla ricerca (variabile dipendente).

Dati e variabili

Il metodo sperimentale, infatti, si basa sul rapporto tra variabili;(dove per variabile si intendono attributi o condizioni di persone o situazioni che possono variare a seconda delle condizioni): la variabile indipendente (quella che viene manipolata dallo sperimentatore) e la variabile dipendente (quella che subisce gli effetti dei cambiamenti agiti sulla variabile indipendente).

Le variabili statistiche

Le variabili possono poi essere distinte tra:

• Variabili quantitative

• Variabili qualitative

Le Variabili Quantitative

Quantitative

Sono VARIABILI per le quali è possibile definire un’unità di misura,variano in grandezza;

• Sono numeri che è possibile sommare e sottrarre tra loro.

(es. et età à misurabile in anni, il peso in kg,

l’altezza in centimetri….)

(3)

Le Variabili Qualitative

Qualitative

Sono variabili non misurabili con i numeri; per le quali non è possibile definire un’unità di misura.

Vengono misurate per mezzo di categorie (es. sesso, l’anno di nascita, il gruppo sanguigno, le patologie ecc….)

Le variabili Qualitative

Le variabili qualitative si definiscono ORDINALI quando è possibile dare un ordine ai valori assunti per affermare che uno precede l’altro;

(es: trimestre di dimissione, gravità del paziente, anno di nascita, ceto

sociale……)

Le Variabili Qualitative

Si definiscono Nominali o Sconnesse Nominali o Sconnesse quando i valori possono solo essere confrontati tra loro per vedere se sono uguali o diversi;

(es: il sesso, le patologie ecc…)

Le Variabili statistiche

Possono essere:

• Continue: possono assumere qualsiasi valore (es. il colore degli occhi; l'altezza di una persona;) sono continue perché tra una variabile e l’altra è possibile individuarne una terza);

• Discontinue o discrete:non prevedono valori intermedi (es. il sesso il numero di figli ecc…..).

Rilevazione dei dati

Scegliere lo strumento di raccolta dati Uno strumento è un sistema che ci consente di registrare o raccogliere dati su un particolare concetto.

Gli strumenti di raccolta dati devono possedere alcune caratteristiche fondamentali;

Strumenti di raccolta dati

Caratteristiche

Obiettività: non sono influenzati dalle persone;

Sistematicità: i dati vengono raccolti in maniera uniforme;

Affidabilità: lo strumento funziona nello stesso modo anche in differenti contesti;

Idoneità: a misurare variabili dipendenti del proprio quesito;

Capacità: di raccogliere i dati fondamentali in modo

accurato.

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Strumenti di raccolta dati

• CRF – Case Report Form

• Scale

• Questionario

CRF – Case Report Form

Il CRF è la scheda di raccolta dati; viene appositamente costruita per ogni singolo studio; rappresenta la scheda individuale di raccolta dati di ogni soggetto inserito nello studio;

Viene costruita assieme ai professionisti che la devono compilare;

CRF – Case Report Form

Caratteristiche

• All'interno solo dati necessari;

• Univoci nell'interpretazione (si-no);

• Evitare nel CRF dati rintracciabili a posteriori;

• Compilabile come un registro;

• Conservato per 10-15 anni (soprattutto se il protocollo viene approvato dal comitato etico o viene pubblicato).

CRF – Case Report Form

Vantaggi

Identificazione univoca per ogni caso Variabili:

• codificate,

• complete,

• compilabili.

CRF 1 PS A cura del personale di PS

1.ID... (a cura del dataentry)

2.Iniziali Cognome e Nome ……… 3.Data nascita .../….../………..

4.Consenso allo studio: a. ACCETTA b. RIFIUTA c. da chiedere in reparto (manca parente) 5.Costituzione: a.Sottopeso b. Normopeso c. Sovrappeso d. Grande Obeso 6.Disidratato: 0. No 1. Si

7.Materasso Barella: a. Medio (7/8 Cm) b. Alto (10 Cm) 8.Barella Spinale: 0.  No 1.Si 9.Data frattura: …../…../………. 10.Ora frattura: ……:……

11.Provenienza: a. domicilio b. casa riposo c. altri ospedali (specificare……….) 12.LDP: 0. No 1.  Si

12.1Sede: ………a. Dx b. Sx 12.2 Grado:  I  II  III  IV x. Escara 12.3Sede: ………a.  Dx b.  Sx 12.4 Grado:  I  II  III  IV x. Escara 12.5Sede: ………....a. Dx b. Sx 12.6 Grado:  I  II  III  IV x. Escara 13.Trasferito in: ………

14.NRS/Painad: ………… (picco massimo delle 24 ore) 15.Stomie: 0. No 1. Si

16.Catetere vescicale 0. No 1. Si 17.Data: ……/……/…………..

18.ADL - Activities of Daily Living (prima dell’evento) Score ………

Firma ……… Data: ……/…

CRF 3 A cura del Centro Ricerca

1. Iniziali ……….

2. Data di nascita ../../…3. Età … 4. Sesso: 0.  Maschio 1.  Femmina

5. Data arrivo in ps .../.../... 6. Ora arrivo in PS …………

7.Provenienza………

8. N. altre fratture……8.1Sedi…….

9. Transitato in altri ospedali: 0.  NO 1.  SÌ 9.1 Quali?...

10. Tempo in ps………..

11. Tempo attesa fra ps generale-ps ortop .…...

12. Tempo attesa per trasporto ps-reparto

………...

13. Reparto di accettazione ………...

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Scale

La scala è un insieme di valori numerici assegnati a risposte che rappresentano il grado in cui i soggetti possiedono un particolare atteggiamento, valore o caratteristica.

Scopo: conoscere in che intensità ciò che viene misurato è presente nei soggetti attraverso l'attribuzione di un punteggio (score).

(esempio: scala per il dolore NRS; scala di braden ecc…)

Scala Likert

Tra i vari modelli per creare una scala è quello più comune.

Detta anche scala sommativa richiede ai soggetti di rispondere ad una serie di affermazioni che esprimono opinioni o punti di vista.

Le risposte, generalmente, presentano:

• Un grado d'accordo (completamente d’accordo);

• Una valutazione (forte, leggero, debole);

• Una frequenza (sempre, spesso, mai).

Scala Likert

La scala Likert originaria comprendeva 5 categorie d'accordo, successivamente sono state introdotte varie modifiche, si può infatti passare da quattro a un massimo di sette categorie.

N.B. Da preferire Likert con la scelta tra un numero pari di risposte, in modo da evitare l'accentramento delle risposte al centro.

Questionario

È un metodo che permette di raccogliere dati al fine di descrivere comparare o spiegare conoscenze, atteggiamenti e comportamenti;

Il questionario può essere distinto in strutturato, semi strutturato o non strutturato.

Questionario

Strutturato:

Chiede ai soggetti di selezionare una risposta tra quelle già riportate.

Viene utilizzato quando è necessario condurre una raccolta dati che coinvolga un elevato numero di partecipanti.

Lo svantaggio è che si riduce la variabilità delle risposte.

Questionario

Semi strutturato:

questionario caratterizzato da domande aperte e chiuse.

Le domande chiuse sono già riportate;

Le domande aperte permettono al soggetto gi inserire informazioni.

Utilizzati negli studi dove non si vogliono

raccogliere maggiori informazioni rispetto a

quelle indicate.

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Questionario

Non strutturato:

Caratterizzato da domande aperte a cui l'intervistato può rispondere liberamente.

Viene utilizzato più frequentemente nella ricerca qualitativa.

Poco utilizzato negli studi di ricerca quantitativa, poiché il ricercatore ha meno controllo sulle risposte fornite dai soggetti.

Modalità di somministrazione

• Autosomministrazione;

• Somministrazione nel corso di intervista strutturata face-to-face;

• Intervista telefonica.

Modalità di somministrazione

Autosomministrazione:

 Rispetta la privacy,

 La persona può capire male o non capire;

 Può non rispondere.

Modalità di somministrazione

In Corso di intervista strutturata face-to-face

 Consente osservazioni sul comportamento del soggetto;

 Se l’intervista è lunga è più facile mantenere l’attenzione.

Modalità di somministrazione

 Consente di contattare analfabeti, anziani,

 Preferibile se il questionario è complesso;

 È inevitabile quando devono essere intervistati insieme o in serie gruppi;

 Costoso.

Modalità di somministrazione

Intervista telefonica

 È interattiva;

 Favorente se il tema dell’intervista è

”delicato”;

 Minor numero di intervistatori < costi;

 Rapidamente raggiunta elevata

numerosità.

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Modalità di somministrazione

 Si raggiunge tutto il territorio nazionale;

 Impossibilità di utilizzare materiale visivo;

 Non indicata per questionari complessi e lunghi;

 Non consente di osservare i soggetti;

 Distorsione del campione: possesso telefono.

Strumenti di tabulazione

Una volta predisposto lo strumento di raccolta dati è necessario costruire una base di dati, in modo da poterli analizzare.

Un database (in italiano, base di dati, banca dati) è un insieme di dati organizzati in una struttura logica.

Caratteristiche di un database

Gli elementi fondamentali in un database sono le tabelle.

Esse sono strutturate in righe e colonne:

le righe rappresentano i record, le colonne i campi.

Proprietà di un campo sono il tipo di dato (testo, data, ecc.) e gli attributi del campo (formato, etichetta, etc.).

Caratteristiche di un database

Record: contengono un insieme di campi o elementi, ciascuno dei quali possiede nome e tipo propri;

In excel abbiamo colonne e righe (come in access) e ogni singola cella rappresenta un dato univoco.

In access una riga è un record composto da tanti campi (le colonne) che presentano dati.

Quale scegliere?

Operativamente, si possono utilizzare i programmi informatizzati più comuni come Excel, Access,

EpiInfo, SPSS.

Microsoft Excel

Microsoft Excel è un programma prodotto da Microsoft, dedicato alla produzione ed alla gestione dei fogli elettronici.

È parte della suite di software di produttività personale Microsoft Office,

disponibile per i sistemi operativi Windows e Macintosh.

Attualmente il foglio elettronico più utilizzato.

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Come si presenta:

La schermata iniziale, mostra un foglio di calcolo composto da colonne (contrassegnate dalle lettere A, B, C...) e da righe (contrassegnate dai numeri 1, 2, 3...). L'intersezione di una riga con una colonna forma una cella (contrassegnate sempre prima dalla colonna, poi dalla riga: A1, B3, C4,...), all'interno della quale si può inserire un valore od una funzione.

I valori che si possono inserire sono di tipo alfanumerico, mentre le funzioni si esprimono tramite le formule.

Microsoft Excel

Analisi dei dati

Analisi descrittiva e analisi inferenziale.

All'interno dell'analisi descrittiva si descrivono i dati relativi al totale della popolazione oggetto di studio.

Obiettivo: Descrivere e Sintetizzare i dati.

Analisi dei dati

Le statistiche inferenziali, sono usate per dedurre o predire i parametri della popolazione sulla base delle osservazioni campionarie.

Obiettivo: stimare una o più

caratteristiche della popolazione sulla base di soli dati campionari.

Analisi descrittiva

Le analisi descrittive utilizzano:

• Distribuzioni di frequenza: frequenza relativa, frequenza assoluta;

• Misure di posizione: media, moda, mediana;

• Misure di dispersione: range, deviazione standard, ecc….

Distribuzioni di frequenza

• Frequenza assoluta: numero di osservazioni corrispondente ai diversi valori della variabile osservata.

• Frequenza relativa: rapporto tra il numero

di osservazioni corrispondente ai diversi

valori della variabile e la dimensione del

campione.

(9)

Esempio di distribuzioni di frequenza

23 (54,8) 19 (37,3)

11 (21,2) Terapia antibiotica

3,24 (1,73) 2,39 (1,67)

2,83 (3,72) Media (DS)

Giorni di permanenza

60,26 (19,98) anni 1137,24 (1039,06) giorni 7,08 (7,65)

giorni Media (DS) Età

31 (73,8%) 23 (45,1%)

34 (65,4%) F

11 (26,2%) 28 (54,9%)

18 (34,6%) M

Genere

Adulti N=42 VA (%) Bambini

N=51 VA (%) Neonati

N=52 VA (%) Variabile

Esempio di distribuzioni di frequenza

Statistiche descrittive

Indici di posizione: sintetizzano in un valore le misurazioni raccolte durante una rilevazione statistica ( moda, mediana, media..);

Indici di dispersione: sintetizzano la dispersione o la variabilità dei valori che variano e si dispongono attorno a un valore medio (range, deviazione standard….);

Media aritmetica

• Indicatore sintetico più comune.

• Somma delle misure rilevate diviso il numero dei casi in osservazione.

• Indica la modalità più ricorrente.

Per es., per i valori [1, 2, 4, 4, 5, 7, 9, 11], la media è 43/8

Media aritmetica

• Comunemente utilizzato per fornire un valore che si discosti il meno possibile dal complesso dei valori effettivamente osservati.

• Uso sconsigliato quando vi sono valori anomali (molto piccoli o molto elevati) a cui possa essere molto sensibile, producendo un risultato distorto.

• Può essere calcolata solo per variabili statistiche quantitative.

Mediana

• Valore associato a maggiore frequenza (assoluta o relativa).

• Valore centrale nella successione ordinata delle osservazioni.

• Valore che lascia alla sua destra e alla sua

sinistra un numero uguale di casi.

(10)

Mediana

La mediana è il numero che compare al centro dei valori osservati, se sono dispari;

ES: per i valori [1, 2, 4, 4, 5, 7, 9, 11, 12] la mediana è 5;

Se sono pari, è la media fra i due valori centrali.

Es: per i valori [ 1, 2, 4, 4, 5, 7, 9, 11 ], la mediana è (4 + 5)/2.

,

Moda

• Modalità più frequente tra quelle osservate.

• Per variabili qualitative non si può fare altro che utilizzare la moda.

• È il valore più comune, cioè quello che si presenta con frequenza più alta.

• Una distribuzione può non avere alcuna moda o averne più di una (distribuzione unimodale, bimodale o plurimodale).

Per es., per i valori [1, 2, 4, 4, 5, 7, 9, 11], la moda è 4.

Indici di posizione Indici di posizione

Presentazione grafica dei dati

Per dare visibilità ai dati dopo che sono stati raccolti individualmente ed elaborati si possono utilizzare :

- tabelle - grafici

Tabelle e grafici si completano a vicenda e concorrono a descrivere il fenomeno che costituisce l’oggetto dell'indagine.

Tabelle

La tabella è la prima sintesi sistematica a

cui si perviene dopo aver raccolto i dati e

prodotto l’informazione statistica ed è il

punto di partenza per la rappresentazione,

la lettura, l’interpretazione e l’elaborazione

successiva.

(11)

Tabelle

La tabella consente di presentare i dati in modo ordinato e sintetico; quindi rende l’informazione statistica rapidamente leggibile.

E’ un'immagine semplificata del fenomeno osservato; può contenere una distribuzione semplice, doppia, tripla, oppure più distribuzioni semplici giustapposte.

Può contenere risultati di elaborazioni sui dati raccolti: rapporti, differenze, valori medi ecc..

Tabelle

A questo fine una tabella deve avere le seguenti caratteristiche:

• Deve presentare dati statistici dotati di senso;

• Non deve contenere dati ambigui;

• Deve trasmettere informazioni in modo efficiente.

Tabelle

Se occorre citare soltanto alcune informazioni numeriche (4-5 e comunque meno di 10), non è in genere opportuno introdurre una tabella, salvo che nel testo si citino quelle essenziali e la tabella le dettagli.

Il ricorso alle tabelle è appropriato per presentare tra (20 e 100) dati. Al di sopra di questo numero, è di solito più indicato un grafico o una figura.

Tabelle

Ogni tabella deve essere autoesplicativa.

E’ necessario che la tabella abbia un titolo che renda evidente il suo contenuto.

Il titolo deve indicare l’insieme (popolazione) degli elementi (unità statistiche) su cui è stata effettuata la rilevazione; che cosa è stato rilevato (caratteristica o carattere); il riferimento

temporale e territoriale della rilevazione; le eventuali elaborazioni effettuate sui dati.

Tabelle Grafici

Quando utilizzare i grafici

Quando si illustrano i risultati di una ricerca o di una rilevazione è molto utile rappresentare un fatto statistico con un grafico.

Nella sua forma più semplice un grafico è la visualizzazione della frequenza con cui si presentano le modalità di un carattere statistico.

Con un grafico è anche possibile visualizzare

la relazione che esiste fra due caratteri.

(12)

Grafici

Quando dobbiamo rappresentare una serie di dati tramite un grafico dobbiamo decidere quale scegliere.

La scelta dipende dai vantaggi e dagli svantaggi che ogni tipo di grafico

presenta, dai dati di cui si dispone e dalle informazioni che si vogliono fornire con il grafico.

Grafici

Una rappresentazione grafica offre una presentazione visiva di dati che altrimenti sarebbero presentati in una tabella; a sua volta, una tabella presenta dati che altrimenti sarebbero descritti in un testo.

Grafici

Una rappresentazione grafica dovrebbe trasmettere al lettore informazioni che non sarebbero altrettanto efficacemente presentate con una tabella o con una descrizione testuale;

La rappresentazione grafica è più appropriata quando le informazioni numeriche da rappresentare sono in numero elevato.

Grafici

Un buon grafico deve soddisfare gli stessi tre requisiti di una buona tabella:

• Deve presentare dati dotati di senso;

• I dati non devono essere ambigui;

• Deve trasmettere informazioni in modo efficiente.

Grafici

L’ambiguità di un grafico dipende dalla sua incapacità di definire con precisione ciò che i dati rappresentano.

Ogni punto in un grafico a dispersione, ogni punto di una serie storica, ogni barra di un grafico a barre rappresenta un numero (o una coppia di numeri, nel caso di un grafico a dispersione o della serie storica per la quale vengono rappresentati il tempo e l’ammontare del fenomeno), cioè un dato (o una coppia di dati).

Grafici

E’compito della meta-informazione del grafico

cioè del testo che lo accompagna, spiegare

esattamente che cosa ciascuno dei numeri

rappresenta. Se un numero rappresentato in un

grafico è 33,5, il testo che lo accompagna nel

titolo, nelle intestazioni degli assi, nelle etichette

dei dati, nella legenda, nelle eventuali note,

deve rispondere alla domanda 33,5 cos’è?.

(13)

Grafici

Una buona rappresentazione grafica comunica al lettore informazioni sui dati che non sono altrettanto evidenti in una tabella.

Una cattiva rappresentazione grafica distorce o nasconde l’informazione contenuta nei dati.

Si parla di distorsione dei dati quando gli elementi di un grafico non offrono una rappresentazione corretta del loro contenuto.

Si parla di distrazione dai dati quando gli elementi di un grafico distraggono il lettore dalla percezione del loro contenuto.

Grafico a Torta

Adatto a rappresentare i dati in forma di percentuali o proporzioni.

L’area del cerchio è considerata pari al 100% e può essere divisa in settori (le fette di torta) che corrispondono a una percentuale o proporzione dell’intero.

Grafico a Torta

Questa tipologia di grafico è consigliabile nelle seguenti circostanze:

• presente di un'unica serie di dati da tracciare;

• nessuno dei valori che si desidera tracciare è negativo;

• quasi nessuno dei valori che si desidera tracciare è uguale a zero;

• non sono presenti più di sette categorie;

• le categorie rappresentano parti dell'intera torta.

Grafico a Torta

N.B. Quando il numero delle categorie in un grafico a torta è elevato, o quando alcune fette sono molto piccole, i grafici possono apparire confusi e difficili da interpretare.

In tal caso conviene scegliere un grafico a barre, o ancor meglio una tabella.

.

Grafico a Torta Istogramma (a colonne o barre)

Utilizzati per rappresentare graficamente dati quantitativi suddivisi in classi.

Ogni frequenza è rappresentata dall'area

di un rettangolo, la cui base è uguale

all'ampiezza della classe e l'altezza è pari

alla densità di frequenza, cioè al rapporto

tra la frequenza della classe e l'ampiezza

della classe stessa.

(14)

Istogramma (a colonne o barre)

Utili soprattutto per rappresentare le distribuzioni di frequenza di osservazioni misurate su variabili continue.

Consigliabile utilizzare un istogramma se:

• Si desidera tracciare una o più serie di dati.

• I dati contengono valori positivi, negativi e uguali a zero (0).

• Si desidera confrontare i dati per numerose categorie affiancate.

Istogramma (a colonne o barre)

Problemi nell'utilizzo dei grafici

In alcune situazioni il grafico non fornisce un contributo concreto per comprendere l’informazione; questo si verifica quando:

a) le modalità non presentano differenze apprezzabili;

b) le modalità sono troppo numerose da rendere il grafico poco leggibile.

Problemi nell'utilizzo dei grafici

Situazione a) il grafico può risultare poco utile;

Situazione b) la presenza di troppi elementi grafici può generare confusione nel lettore.

Soluzione: dividere in più grafici con un minor numero di modalità in modo da rendere i risultati più semplici da leggere.

Stesura di un report

Una relazione è un testo di carattere tecnico, strutturato secondo un formato comune, spesso codificato, in modo da facilitarne la lettura la comprensione e la trasmissione del contenuto informativo.

Quando si scrive una relazione, un rapporto, un resoconto, avanzare un’ipotesi o sostenere una tesi, sempre più spesso le argomentazioni vengono corredate di dati statistici, inseriti nel testo oppure raccolti in tabelle o illustrati attraverso grafici.

Stesura di un report

Le convenzioni che sottostanno alla struttura del testo sono tese a mettere in luce non soltanto le informazioni contenute nel testo, ma anche il modo in cui esse sono state raccolte e trattate.

Quali che siano lo scopo e l’oggetto della

relazione, è opportuno progettarla con cura,

presentare il materiale e le argomentazioni in

modo ordinato e utilizzare un linguaggio

semplice e chiaro. Per questo, è spesso utile

adottare uno dei formati usati comunemente.

(15)

Strutturare la relazione

In genere, si adotta una numerazione decimale dei paragrafi e dei sotto-paragrafi in cui è articolato il testo.

Per presentare l'andamento di una ricerca viene utilizzato questo tipo di report.

1. Introduzione 2. Metodologia

2.1 Primo sotto-paragrafo della metodologia 2.2 Secondo sotto-paragrafo della metodologia 3. Risultati

4. Discussione critica 5. Conclusioni

Strutturare la relazione

Lo scopo di questa articolazione gerarchica è quello di agevolare, nel lettore, la comprensione della struttura della relazione.

È consentito articolare ulteriormente in livelli, ma in genere non è opportuno spingersi oltre il terzo; i livelli successivi ostacolano la comprensione della struttura.

Strutturare la relazione

Per la presentazione presentazione dell'andamento di progetti organizzativi si usano altre impostazioni, come ad esempio:

1. Problema 5. Tempistica

2. Obiettivo 6. Costi

3. Setting 7. Risultati

4. Fasi del progetto

Presentazione dei risultati

E’ la parte della relazione in cui testo, tabelle e figure dovranno essere integrate.

In particolare, è opportuno verificare se:

- le tabelle e le figure contengono tutti gli elementi essenziali (titolo, fonte, note, testate, fiancate, assi, legenda)?

- Il collegamento tra il testo e la tabella e il grafico è logico e chiaro?

Presentazione dei risultati

- Nel testo c’è un richiamo alla tabella o al grafico rilevante?

- Il richiamo è nella posizione appropriata (quella in cui si vuole che il lettore sposti la sua attenzione sulla tabella o sul grafico)?

- La fonte dei dati è chiaramente indicata?

- Sono citate le elaborazioni effettuate?

- Ci sono problemi di copyright?

Presentazione dei risultati

Regola generale: se devono essere citate soltanto alcune informazioni numeriche (4-5 - di 10), non è in genere opportuno introdurre una tabella, salvo che nel testo si citino quelle essenziali e la tabella le dettagli.

Il ricorso alle tabelle è appropriato per presentare tra un numero di (20 e 100) dati.

Al di sopra di questo numero, è di solito più

indicato un grafico o una figura.

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Conclusioni

Questa parte deve tirare le somme, sintetizzare le principali conclusioni del lavoro ed, eventualmente, presentare suggerimenti e raccomandazioni.

Deve essere scritto con un linguaggio chiaro e non deve mai presentare informazioni nuove rispetto a quelle esposte nelle parti precedenti.

Riferimenti bibliografici

In questa sezione vanno presentati i riferimenti bibliografici:

– in ordine di comparsa nel testo;

– i riferimenti a tutti i lavori (articoli, libri, fonti di dati, ecc..) citati nella relazione.

Ci sono degli standard precisi per le citazioni bibliografiche.

Riferimenti bibliografici

Nel testo i riferimenti possono essere inseriti con un numero che rimanda alla bibliografia 1 o con il cognome ed anno della pubblicazione tra parentesi in bibliografia; es (Saiani, 2013).

Riferimenti bibliografici

Ogni riferimento deve contenere questi elementi:

• Autore/autori (Alvarez JA, Macias JH, Macias AE, Rodríguez E, Muñoz JM, Mosqueda JL, Ponce de Leon S.)

• Titolo (Povidone-iodine against sodium hypochlorite as skin antiseptics in volunteers. )

• Rivista (Am J Infect Control)

• Anno di pubblicazione (2010;)

• Numero volume (38(10):)

• Pagine (822-5)

Bibliografia

Linea guida: Infusion Nurses Society. Infusion Nursing Standards of Practice. J Infus Nurs.

2006 Jan-Feb;29(1 Suppl):S1-92.

Articolo: Alvarez JA, Macias JH, Macias AE, Rodríguez E, Muñoz JM, Mosqueda JL, Ponce de Leon S. Povidone-iodine against sodium hypochlorite as skin antiseptics in volunteers.

Am J Infect Control. 2010;38(10):822-5 Testo: Castelnuovo G. Menici R. Fedi M. La

donazione in Italia. Milano. 2011: Springer.

Appendici

Servono a presentare materiale aggiuntivo, collegato all’argomento della relazione.

Al lettore viene offerta la possibilità di consultarlo, ma la relazione deve essere completa ed esauriente a prescindere dalla lettura dell’appendice.

In appendice possono essere presentati dati

ulteriori o più dettagliati, un glossario dei termini

utilizzati e qualsiasi altra informazione che

potrebbe essere utile al lettore.

(17)

Esercitazione

Dalla individuazione dei dati, alla loro raccolta, alla loro analisi ed alla loro presentazione.

Obiettivo

Produrre un report che descriva la situazione della

classe rispetto alle principali variabili demografiche,

formative ed esperenziali. Inoltre, descrivere alcune

variabili personali.

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