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Verso lo stato totalitario omosessista (Prima Parte). Maurizio Blondet

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Academic year: 2022

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Verso lo stato totalitario omosessista (Prima Parte).

Maurizio Blondet

Nella riforma che il governo ha chiamato “La Buona Scuola” per autocertificazione, l’”alternanza scuola-lavoro” è certo un punto dei più “qualificanti”, come dicono loro. Tanto che essa è”prescritta obbligatoriamente in tutte le scuole superiori senza eccezioni”, in quanto “modalità educativa permanente”.

Sponsorizzata da Confindustria, sindacati, cooperative sociali, offre agli studenti entusiasmanti “possibilità di crescita personale presso aziende, associazioni e cooperative”, in stages dove finalmente imparare qualcosa di pratico, che serva per la vita.

Vi sono ONG (Organizzazioni Non Governative) che si son subito fatte avanti ad offrire ai giovani servizi di “volontariato”:

per esempio l’Arcigay. “Agli stagisti, sempre affiancati da un tutor cultore della materia che si prende cura di loro, viene affidata la gestione dei Pride Village oppure, a scelta, la promozione di gruppi studenteschi LGBT all’interno delle loro scuole di appartenenza”.

Voi vorreste sottrarre il vostro figlioletto a questo genere di corsi? Vi opponete a che la vostra bambina venga addestrata in stages del genere? Chiedete a gran voce che se mai facciano il loro stage di Alternanza Scuola-Lavoro presso un meccanico, un calzolaio, una ditta di trafilati? Attenzione, perché potreste essere denunciati per “discriminazione su base sessuale”, reato previsto dal ddl Scalfarotto, Norme contro l’Omofobia e la Transfobia. IL ddl Scalfarotto non è ancora legge; lo sarà di sicuro. Perché frattanto, è già stato approntato l’apparato giudiziario repressivo del delitto in fieri, l’omofobia.

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Forse infatti non sapete – io lo ignoravo – che in Italia è stato creato l’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori) che è “un organismo interforze, Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri” per la repressione delle

“discriminazioni”: è dunque una vera “polizia dei costumi”

come esiste in Arabia Saudita, ma allo scopo contrario:

proteggere i malcostumi LGBT da ogni critica. Questo nuovo corpo poliziesco agisce sulla base di “segnalazioni” – ossia denunce – di “istituzioni impegnate nella lotta alle discriminazioni”: in primo luogo dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio di cui è ministra Etruria Boschi.

Ex direttore dell’UNAR.

V i d i c e n i e n t e i l n o m e U N A R

? E h s ì , è p r o p r i o q u e l l ’ e n

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t e g o v e r n a t i v o c u i p r e s i e d e v a – c o n s t i p e n d i o d i 2 0 0 m i l a a n n u i – l

’ o m i n o d a l

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c a p p o t t o a r a n c i o n e , F r a n c e s c o S p a n o . Q u e l l o c h e , c o m e r i v e l ò l a t r a s m i s s i o n e L e J e n e

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2 0 f e b b r a i o s c o r s o , f i n a n z i a v a c o n s o l d i p u b b l i c i

“ c e n t r i c u l t u r a l i ” c o m e l ’ A N D O

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S ( A s s o c i a z i o n e N a z i o n a l e c o n t r o l a D i s c r i m i n a z i o n e d a O r i e n t a m e n t o S e s s u a l e ) ,

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d i c u i e r a s o c i o , c h e e r a n o i n r e a l t à l u o g h i d i p r o s t i t u z i o n e s o d o m i t i c a d o v e a v v e

(8)

n g o n o p r a t i c h e v i o l e n t e c o m e g l o r y h o l e , f i s t i n g e b a r e b a c k , s p a c c i o d i c o c a e

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c r a c k , n o n c h é

“ s e s s o p r a t i c a t o a l l a c i e c a c o n s o g g e t t i s i e r o p o s i t i v i ” . Se Spano è scappato e si è dimesso, l’UNAR continua ad esistere sotto la Boschi, sottosegretaria della presidenza del Consiglio: la Boschi che “nell’estate del 2016, snobbando ogni

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altro impegno istituzionale”, fece da madrina a Padova al Pride Village.

Ho trovato queste informazioni in “Malascuola – Gender, affettività, emozioni, il sistema “educativo” per abolire la ragione e manipolare i nostri figli”, di Elisabetta Frezza (Casa Editrice Leonardo da Vinci). La Frezza è una delle menti più limpide e potenti della resistenza intellettuale all’andazzo. Oltre che madre di cinque figli, ha un dottorato di ricerca in diritto: è dunque con piena cognizione di causa che essa ci dimostra in questo saggio come la pretesa “difesa degli LGBT dalle discriminazioni” si configuri come un sistema totalitario, chiuso e ferreo nei suoi divieti, già compiuto;

con la sua psicopolizia, la sua centrale di denuncia, la sua ideologia innaturale, la sua coercizione – tipica di ogni Stato totalitario – della coscienza intima dei suoi sudditi, per costringerli a pensare ciò che non vogliono, “espropriarne la libertà”.

E l i s a b e t t a Frezza.

D a g i u r i s t a , l a F r e z z a c i f a r i

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f l e t t e r e c h e o g n i n o s t r o a t t o l i b e r o è

“ n a t u r a l i t e r d i s c r i m i n a t o r i o ” . Q u a n d o s c e g

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l i a m o s e o r d i n a r e v i n o o b i r r a i n p i z z e r i a , o s e a n d a r e i n v a c a n z a a R i m i n i o p p u r e

(13)

a l l e C a n a r i e , e s e r c i t i a m o u n a d i s c r i m i n a z i o n e , r i g e t t i a m o u n a p o s s i b i l i t à p e r

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p r i v i l e g i a r n e u n

’ a l t r a . O v v i a m e n t e c i ò è c r u c i a l e i n p o l i t i c a : q u a n d o u n o d e c i

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d e , c h e s o , d i v o t a r e S a l v i n i , s c a r t a i l P D , g i u d i c a n d o l o u n

’ a c c o l t a d i f a r a b u t t i

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a l s o l d o d e l c a p i t a l e t r a n s a z i o n a l e ; s c a r t a i l 5 S t e l l e p e r c h é c o n t i n u a a r i t e n e r l

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o ( f r a l ’ a l t r o ) a m b i g u o e f a n a t i c o e c h e v o t a s e m p r e c o l P D s u l l e s c e l t e m o r a l i f o

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n d a m e n t a l i

; s c a r t a B e r l u s c o n i d e r i d e n d o l o n e l l a s u a u l t i m a v e r s i o n e a n i m a l i s t a

(19)

e i d i o t a . I n s o m m a u n o e s p r i m e g i u d i z i m o l t o d u r i . S e g l i f o s s e v i e t a t o , s p e r

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o s i s i a d ’ a c c o r d o a c o n c l u d e r e c h e s a r e b b e s p a r i t a l a l i b e r t à p o l i t i c a .

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Cirinnà e Scalfarotto, liberticidi

Ora, questa discriminazione ci è vietata appunto su tutto ciò che riguarda gli omosessuali, i LGBT e la “cultura”

omosessista. Non possiamo più esprimere un libero giudizio negativo su questo “mondo”. Per esempio, esemplifica la Frezza, potrai licenziare la baby sitter perché è manesca col tuo bambino; ma non se la baby sitter è un transessuale che si veste da donna, perché allora lui (lei?) si avvarrà della legge – e della legge penale – contro di te che lo discrimini, di te “omofobo”. Le leggi Cirinnà e il ddl Scalfarotto, nonché organi di Stato come l’UNAR, mirano a fare della perversione s e s s u a l e “ u n v a l o r e p u b b l i c o m e r i t e v o l e d i t u t e l a privilegiata” da parte dello Stato, superiore alla “libertà di pensiero”. Una legge penale incriminatrice “che introduce una protezione speciale per una categoria di persone che vanta come titolo di merito esclusivamente le proprie tendenze sessuali è, questa sì, gravemente discriminatoria”; la norma

“che fa generico riferimento al concetto di discriminazione senza ulteriore specificazione del contenuto … spalanca ad ogni possibile arbitrio interpretativo da parte del giudice (p.39)

I l s o t t o s e g r e t a r i o Scalfarotto col moglio.

N o n c o n s o l a t e v i , i n f a t t i , p e n s

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a n d o c h e d o p o t u t t o l a n u o v a d i t t a t u r a s i l i m i t a a v i e t a r v i d i d i r e q u e l c h e p e n s a t

(23)

e n e l s o l o a m b i t o d e i c o m p o r t a m e n t i s e s s u a l i , l a s c i a n d o v i i l r e s t o d e l l e l i b e

(24)

r t à p e r s o n a l i e p o l i t i c h e , p e r e s e m p i o l a s c e l t a d e l p a r t i t o d a v o t a r e . N o , n i

(25)

e n t ’ a f f a t t o ; e s s a s t a g i à c o m i n c i a n d o a d e b o r d a r e p e r s o p p r i m e r e n e l l e a l t r e

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l i b e r t à . C o m e

? Si introduca qui l’ECRI, sigla che sta per “Commissione Europea contro Razzismo e Intolleranza”: fondata dal Consiglio di Europa, vien definito un “organo indipendente di m o n i t o r a g g i o ” n e l l a l o t t a c o n t r o i l “ r a z z i s m o e l’intolleranza”. Di fatto è un UNAR di livello europeo, composta di osservatori selezionati non si sa come – o si sa troppo bene: militanti LGBT – i quali stilano un rapporto quinquennale sui “progressi” dei paesi nella lotta all’omofobia.

Ebbene, questo ECRI ha emanato nel giugno 2016, un rapporto sui progressi del sodomismo in Italia. Riguardo allo OSCAD, ossia alla psico-polizia di repressione, “la rimprovera di scarsa efficienza” perché lamenta “il numero troppo esiguo di denunce e segnalazioni dei crimini d’odio ed episodi di intolleranza”; si raccomanda alle “autorità” la più incisiva applicazione della legge sulla Buona Scuola nella parte che

“fornisce a tutti gli studenti le informazioni, la protezione e il supporto necessari per vivere in armonia il loro orientamento sessuale e identità di genere”. Si sollecita

“l’estensione dei poteri dell’UNAR”: forza Spano! Si rimprovera aspramente il fatto che “parte dell’opinione pubblica sia ancora ostile alle persone LGBT, e male informata dei loro diritti”.

Ma questo non basta ancora, c’è di peggio. Lo ECRI denuncia con forza che “la questione dell’educazione sessuale e dell’identità di genere nelle scuole […] incontra forti opposizioni da parte di certe autorità regionali”, in Veneto, Lombardia e Liguria, dove “i consigli regionali hanno

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approvato mozioni contro il gender”.

Capito? Ci sono partiti politici che l’ECRI non approva, e che invita a non votare, perché “omofobi”. Come nei vecchi stati totalitari il “nemico oggettivo” era l’avversario di classe, il borghese, il proprietario privato, l’ebreo, oggi è

“l’omofobo”. “Il nuovo delinquente da perseguire … L’omofobia entra nell’immaginario collettivo come disvalore etico e scorrettezza politica, pericolo sociale degno di somma e unanime riprovazione”, scrive la Frezza. L’omofobo singolo andrà “rieducato” grazie “al potente ricatto dell’amore

‘cristiano’”, opera a cui si propone volonterosa la neo-chiesa di “Francesco”; ma come trattare partiti interi che si macchiano di “omofobia” vietando l’insegnamento del “gender”

nelle regioni dove hanno la maggioranza?

Basterà poco, un ulteriore giro di vite ai ceppi europei, e quei partiti saranno esclusi dall’agone politico, in quanto

“discriminatori e intolleranti”. Magari non saranno messi fuorilegge, ma ci sono molti modi per colpirli: basta ricordare “l’arco costituzionale”, ossia il patto di DC e PCI e tutti gli altri , in nome dell’”antifascismo”, di negare legittimità al Movimento Sociale ed escluderlo di fatto. Si potrà mobilitare contro quei partiti l’opinione pubblica

“progressista”, colpirli con l’indegnità morale dello “ottuso e retrogrado oppositore del progresso civile”. Guardate come siamo ridotti: non ci assoggettiamo già oggi a questa dittatura delle masse, quando, dichiarandoci contrari all’insegnamento del gender nelle scuole, ci “proclamiamo non omofobi” con un tipico “automatismo difensivo”? E’ il tipico automatismo difensivo con cui nell’URSS di Stalin ci si doveva comunque proclamare previamente anti-capitalisti, anti- kulaki, anti-Trotzky perché il vicino ti ascoltava e poteva denunciarti al NKVD…

E p e

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N o n A r m a t a Rossa…

n s a r e c h e n o i e u r o p e i , n o i o c c i d e n t a l i a v a n z a t i , e r a v a m o p r o n t i s s i m i e s v e g

(29)

l i s s i m i a d o p p o r c i a l

“ r i t o r n o d e l t o t a l i t a r i s m o ” . V e g l i a v a m o i n s o n n i c o n t r o

“ I

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l f a s c i s m o

” , s e t o r n a v a . E c e r t o l ’ a v r e m m o r i c o n o s c i u t o e c i s a r e m m o o p p o s t i ,

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p e r c h é c e l o i m m a g i n a v a m o i n d i v i s a m i l i t a r e , c o i b a f f e t t i o c o i b a f f o n i . E ’ a r r i v a

(32)

t o m a s c h e r a t o d a d r a g - q u e e n o d a t e n e r o f i n o c c h i e t t o , e c i h a d i n u o v o a s s e r v i t o.

(33)

..Ma l‘Armata Rosa porta la nuova dittatura.

(L’argomento è così grave che richiederà una seconda puntata.

Alla prossima)

di Maurizio Blondet

Fonte: maurizioblondet.it S e c o n d a

Parte: http://www.altreinfo.org/attualita/10450/gender-come-ar ma-della-nuova-oppressione-libertaria-seconda-parte-maurizio- blondet/

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