Crisi della descrizione classica del mondo fisico
Radiazione in cavità (Catastrofe UV) + Effetto fotoelettrico Fotoni hn (h=6.626 x 10 -34 J s
n =10 15 Hz)
Radioattività
Superconduttività a bassa temperatura
Spettri atomici discreti bande nei solidi
Spettri atomici
Spettri atomici (assorb e emiss) raggruppati in serie di linee spettrali
Per l’idrogeno le serie prendono il nome da Lyman, Balmer, Paschen ecc.
Differenze tra livelli energetici discreti (L m=1n, B m=2n, P m=3n e viceversa)
2
1 R n
=
E
n
y{hkl}
Rydberg
πε me h = eV
= R
0
4
y
13.605
4 2π
2 2 2
Ipotesi di de Broglie
Dualismo onda particella. Elettrone è descritto anche da onda.
Relazione tra lunghezza d’onda e impulso
= h/p
Dipende dalla scala dell’oggetto con cui interagisce l’onda/particella
Se molto più grande descrizione particella altrimenti onda L’energia cinetica può allora essere scritta come
In presenza di energia potenziale l’energia totale della particella sarà la somma dell’energia cinetica e di quella potenziale
E=K+U
I=V R
= p
λ 2π
2m 2π
2m 1 2m
2 2 2
2
k
λ = p =
=
K
Operatori quantistici
I=V R
i t z E
i p
i x p
i y p
z y x
In meccanica quantistica gli
osservabili sono operatori che agiscono sulla funzione d'onda
Calcoliamo la lunghezza d'onda associata ad una energia di 1 eV nel caso di:
a) fotone; b) elettrone; c) neutrone a)
b)
μm
= m x
J =
s m
= Js E
= hc ν
= h
λ
ph1.24 10 1.24
1.6x10
/ 3x10
6.6x10
619 8
34
kg Js J
= nmE =
= h
= k λ
e
e 1.23
1.6x10 0.91x10
2
6.6x10 2m
2π
2 / 19 1 30
34
Equazione di Schrödinger
dx
2= d K
2 2
2m
ˆ
I=V R
Eψ ψ =
K ˆ
r ]ψ = Eψ
V +
[ 2
2
2m
ikx ikx + Be
Ae
ψ = Particella libera non soggetta a potenziale Onda piana
Hamiltoniana nella forma più generale
2m
2 2 k
=
E
Equazione di Schrödinger
I=V R
r ψ = Eψ
V
+
2 2 2m
ikx ikx + Be
Ae
ψ = Particella libera non soggetta a potenziale Onda piana
Eq. Schrödinger
t = Ae i t = Ae iE t
ψ
E ψ i
= tψ
i /
Elettroni liberi
Elettroni liberi di muoversi in un potenziale uniforme (zero).
Gli elettroni in un solido possono essere considerati come se fossero “liberi” sotto alcune condizioni
addizionali
r = Eψ r
]ψ V
+
[
2 02
2m
e
±ik r= V
ψ r 1
21
3
r ψ r =
d
Normalizzazione
V 0
k +
=
E 2m
2
2
k
= p ψ kψ
i r
=
pψ ovvero
m
0= k v
Relazione di dispersione
Banda di energia
Le energie permesse per l'elettrone libero formano una banda continua che parte da V
0in su
Relazione E-k o di dispersione
k=
V0 Intervallo di energie proibito
Intervallo di energie permesso
V0
k +
=
E 2m
2
2
V 0
k +
=
E 2m
2
2
Condizioni al contorno
Dobbiamo imporre delle condizioni al contorno per le soluzioni generali del problema.
L = periodicità al contorno a = passo reticolare
1
ikL ikx
ikL ikx L
x ik
e e
e e e
z y x z
y L x
) (
, , ,
,
z z z
z
y y y
y
x x x
x
N a n
L n k
N a n
L n k
N a n
L n k
2 2
2 2
2 2
a
N L
i
iOgni stato occupa un volume
V
k
Na
3 3
2 2
Densità degli stati DOS
La periodicità impone che gli stati stazionari siano a valori di k discreti (L=Nia)
I valori di k sono quindi equispaziati ed ogni stato elettronico occupa un volume nello spazio k pari a
Il numero di stati in un intervallo d3k intorno a k per unità di volume è N(k) d3k duplicità di spin
La relazione di dispersione è isotropa rispetto a tutte le direzioni e quindi ci interessa conoscere la densità degli stati in funzione del modulo |k|.
ψ ( x+L,y,z ) =ψ ( x,y,z ) ψ ( x,y+L,z ) =ψ ( x,y,z ) ψ ( x,y,z+L ) =ψ ( x,y,z )
;
L
= πn k
n N
= n L
= πn k
N N N N L
= πn k
z z z
i i i
y y y
z y x x
x x
2
0 2
2
VL
L =
3 3
2π 8π
3 33 3 33
8π /
8π
2 d k
L = k d
=V k d k N
N (k)dk= 2 4 πk2dk
8π3 = k2dk
2π2 2m0
E V0
=
k dE
V
= E
dk 0
2
2m
Densità degli stati DOS
DOS nulla
E m
03 2 E V
0
1/2N
V0 E
DOS (J-1 m-3)
Densità degli stati N(E) è il numero di stati elettronici disponibile per unità di energia per unità di volume. Non è costante!
Il numero di stati in un intervallo dE intorno al valore E è N(E)dE
3 2
2 / 1 0 2
/ 3
2 0
π
V E
= m E
N
Condizioni periodiche al contorno, cubo di lato L
L3 Volume del solido m0 massa dell'elettrone
32 2 2 1
π
= V k
N k
Densità degli stati N(k) è il numero di stati elettronici disponibile per unità di volume.
E’costante!
k=
V0
V0
k +
=
E 2m
2
2
Densità degli stati DOS
Calcoliamo la densità degli stati di elettroni che si muovono in un potenziale nullo con una energia di 0.1 eV.
La densità degli stati in un sistema 3D è:
Convertendo i valori di energia in eV otteniamo
che per E=0.1 eV vale
N(E)=2.15 x 1021 eV-1 cm-3
34
3 56 3/2 32
2 / 30 3
3 2
2 / 1 2 / 3 0
1.07x10 1.05x10
0.91x10 2
2
m J
dE E
= dE π Js
E kg
= π dE
E
= m dE E
N
E = x eV
cm
E = E eV 1cm 3N
2 3 21
2 / 3 19
56 10 6.8x10
1.6x10 1.07x10 1
Valore indicativo, non ha vero senso.
Bisognerebbe integrarlo su un
Elettroni nell'atomo
Gli elettroni in un atomo sono soggetti al potenziale coulombiano del nucleo ed eventualmente degli altri elettroni. Ci sono due intervalli di energie di interesse.
Stati liberi Quando l'elettrone possiede un'energia cinetica sufficiente per superare l'attrazione del nucleo. Tutti i valori di energia sono permessi.
Stati legati Sono gli stati stazionari dell'atomo che abbiamo visto danno origine alle transizioni atomiche
caso dell'idrogeno
Generalmente si assume l'energia del vuoto come zero dell'energia
Gli stati legati hanno energia negativa, quelli liberi positiva
E n =E vac − R y 1 n 2
E
vac= 0
Elettroni in un solido cristallino
Gli stati a energia più bassa, stati di core, rimangono abbastanza imperturbati e simili agli stati di core dell'atomo
Gli elettroni di valenza sono quelli coinvolti nel
legame molecolare. Nell’esempio del diamante ogni atomo di carbonio ha quattro legami covalenti con 4 altri posti ai vertici di un tetraedro equilatero
A bassa temperatura gli elettroni sono legati nei loro legami tetraedrici. Aumentando la temperatura
questi legami possono delocalizzarsi e gli elettroni
contribuire alla conduzione.
Elettroni in un solido cristallino
I livelli energetici più alti, elettroni di valenza, si allargano in bande di
energie permesse.
Le bande permesse possono essere separate da intervalli energetici proibiti.
Gap di energia
In un atomo, se applichiamo un campo elettrico l'elettrone non si muoverà perché soggetto al potenziale del nucleo. E' come se avesse una massa
molto grande
In un cristallo l'elettrone obbedirà ad una relazione di dispersione E-k anche se questa sarà più complicata.
All'interno di ogni banda permessa l'elettrone si comporta come se fosse libero salvo che risponde con una massa inerziale differente. Massa
efficace m
*Distribuzione degli elettroni negli stati
Come si distribuiscono gli elettroni nei vari stati permessi?
Gli elettroni si dispongono in accordo al principio di esclusione di Pauli (al massimo un elettrone in ogni stato disponibile)
Funzione di distribuzione di Fermi-Dirac
Probabilità che uno stato permesso a energia E sia occupato
(all'equilibrio termico)f(E) ≤ 1 e monotono decrescente.
E
Fè l'energia di Fermi e rappresenta l'energia del livello per cui si ha probabilità di occupazione ½.
(E=EF → f(E)= ½ )Il livello di Fermi è determinato conoscendo la densità degli stati N(E) e la densità degli elettroni.
Quando (E-E
F)»k
BT si ricade nella distribuzione di Boltzmann
kT E E
e +
= E f
F1
1
Metalli Semiconduttori Isolanti
Quali stati permessi sono occupati da elettroni e quali no?
Gli elettroni si dispongono in accordo al principio di esclusione di Pauli (al massimo un elettrone in ogni stato disponibile) e seguendo la funzione di distribuzione di Fermi-Dirac.
A T=0 gli elettroni disporranno nelle bande via via a maggiore energia. L'energia che separa gli stati occupati da quelli non occupati è l'energia E
F(T=0).
Due casi sono possibili:
• Una banda permessa è completamente piena di elettroni mentre la seguente banda permessa è separata da un gap di energia E
ged è
vuota.
• La più alta banda occupata è solo parzialmente occupata.
Conduzione
Quando una banda è occupata completamente, gli elettroni nella banda non possono condurre alcuna corrente
Gli elettroni sono fermioni e le bande sono simmetriche per inversione spaziale.
Per ogni stato k (2m
0v=hk) ce ne è un altro a -k.
In assenza di forza esterna, per un elettrone che si muove in un verso ce ne è un altro che si muove nel verso opposto.
In presenza di una forza esterna, se non ci sono stati disponibili in cui un elettrone può spostarsi rompendo la simmetria tra +k e -k, non può
esserci corrente netta.
Questo spiega la distinzione tra metalli (banda semipiena) e isolanti dt k
= d
F
ext
Conduzione
La banda che a 0 K normalmente è piena di elettroni nei
semiconduttori è detta banda di valenza mentre la banda vuota superiore è detta banda di conduzione.
I metalli hanno una conducibilità molto alta a causa del numero molto alto di elettroni che possono partecipare alla corrente di trasporto. E' difficile alterare la conducibilità dei metalli.
I semiconduttori, invece, hanno conducibilità nulla a 0 K e cmq bassa a temperatura normale, ma è possibile alterare la loro
conducibilità di ordini di grandezza.
Per questo i semiconduttori possono essere usati come dispositivi
attivi mentre i metalli sono relegati ad essere usati come componenti
passivi come interconnessioni, contatti, etc.
Conduzione
La differenza di energia tra il livello energetico di vuoto (quando l'elettrone è libero di uscire dal solido) e il livello di Fermi è detta Funzione di lavoro (Work Function e
e)
La differenza di energia tra il livello energetico di vuoto (quando l'elettrone è libero di uscire dal solido) e il fondo della banda di conduzione è detta Affinità elettronica (Electron Affinity e
e)
e
e e
e
Livello di Fermi
Semiconduttore T=0 K Banda di valenza piena
Banda di conduzione vuota
Non c'è conduzione
Semiconduttore T>0 K
Banda di valenza con qualche vuoto
Banda di conduzione con qualche elettrone
Sia la banda di valenza che quella di conduzione possono concorrere al trasporto
Quanti elettroni ci sono nella banda di conduzione ?
0
1
E
B
F
T k
E exp E
+
dE E
= N n
N(E) densità degli stati
n numero di elettroni nella banda per unità di volume
A T=0
2 033/2
0
1/2
20 332 0
3/23π 2
2 m E E
= dE E
π E
= m E
dE E
N
=
n
FF
Ha senso solo per i metalli (EF>E0)
Livello di Fermi
La situazione è più complicata
Per i metalli dove il numero di portatori è alto l'espressione è ancora valida n è la densità di elettroni di conduzione calcolata precedentemente.
Questo determina l'energia di Fermi
T>0
2 2/30 2
0
3π
2m n
= E
E
F
Esempio:
Un metallo ha 4.52x1022 elettroni per cm3 . Calcoliamo l’ Energia del livello di Fermi EF a 0 K.
Assumiamo E0=0 eV
Li
eV J
kg m
= Js E
F7 . 4 10
94 . 2
10 52
. 4 10 3π
0.91 2
10 05
. 1
19
3 / 3 2 28
2 30
- 34 2
e 3
A
÷ cm
A ρ N N
=
n ∼ 10
2210
23 Livello di Fermi
La situazione è più complicata
Per i metalli dove il numero di portatori è alto l'espressione è ancora valida n è la densità di elettroni di conduzione calcolata precedentemente.
Questo determina l'energia di Fermi
T>0
2 2/30 2
0
3π
2m n
= E
E
F
3
e
A
÷ cm
A ρ N N
=
n ∼ 10
2210
23 Livello di Fermi
n= ∫
E0
∞
N ( E ) e
− E− EF kBT
dE
3/22 / 3 2 0
0
2 2π
Bc
b F
c
m kT
= N
T k
E E
e N
= n
Per i semiconduttori il numero di portatori in banda di
conduzione è molto più basso (fc(E)<<1), la distribuzione può essere rappresentato dalla funzione di Boltzmann
22 2 2
2 2
0 2
/ 3 3
2 2 3 0
dx 0
x2 e 0 x2 e x 0
2 2 0
2 / 3 3
2 2 3 0
2 0
0 2
/ 3 3
2 2 3 0
0
0
2 / 1 3 0
2 2 3 0
T π k
E E
e T π k
m
= dx e
T x k
E E
e T π k
m
= dy e T y
k E E
e T π k
m
= T dE
k E E e E
π E
= m n
b F
B b x F
B
x y y
b F
B
BT k
E E y E
B F
Caso non-degenere
Caso degenere
Se il numero di portatori è alto una buona approssimazione è quella di Joyce-Dixon