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PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICA ED ECONOMICA

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Academic year: 2022

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PROGETTISTA COORDINATORE DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE E PROGETTISTA OPERE STRUTTURALI

ing. MATTEO BORDUGO

PROGETTISTA OPERE STRADALI ing. GIUSEPPE LIGAMMARI PROGETTISTA AMBIENTALE

arch. MASSIMO FADEL

ASSISTENZA ALLA PROGETTAZIONE arch. MARIA ELISA PEDICINI

COMPLETAMENTO DELLA PISTA CICLABILE DA PALMANOVA A GRADO NEL TRATTO IN COMUNE DI GRADO

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO E IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE NUOVE OPERE:

dott. ing. LUCA VITTORI

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Gorizia, posizione n°446/A

PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICA ED ECONOMICA

Via Montereale, n. 10/C, 33170 Pordenone

STUDIO DI PRE FATTIBILITÀ AMBIENTALE

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INDICE

0.  PREMESSA 2 

1.  INQUADRAMENTO E STATO DEI LUOGHI 4 

2.  ASPETTI PROGETTUALI 9 

3.  VERIFICA DI COMPATIBILITÀ: PREVISIONI URBANISTICHE E VINCOLI 13 

3.1  I VINCOLI TERRITORIALI E AMBIENTALI 13 

3.2  LA STRUMENTAZIONE URBANISTICA 15 

3.3  VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ DEL PROGETTO 17 

4.  AZIONI DI PROGETTO AVENTI RILEVANZA AMBIENTALE 18  5.  IMPATTI ED EFFETTI SU COMPONENTI AMBIENTALI E SALUTE DEI CITTADINI 20 

5.1  PREVEDIBILI IMPATTI 20 

5.2  PRIME INDICAZIONI SULLE MITIGAZIONI 21 

6.  VERIFICA D’INCIDENZA AMBIENTALE 24 

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0. PREMESSA

Il presente Studio di Prefattibilità Ambientale relativo al Progetto di Fattibilità tecnica ed economica per la per la realizzazione dell’opera pubblica denominata S.R. 352 "di Grado". Completamento della pista ciclabile da Palmanova a Grado nel tratto in comune di Grado è stato redatto in ottemperanza al disposto del D.Lgs 50/2016 recante Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture e del DPR 207/2010 s.m.i. recante Regolamento di esecuzione e attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE (di cui all’art.20), quale elaborato facente parte integrante del progetto definitivo.

L’art. 20 del sopraccitato Regolamento prevede infatti che:

1. Lo studio di prefattibilità ambientale in relazione alla tipologia, categoria e all'entità dell'intervento e allo scopo di ricercare le condizioni che consentano la salvaguardia nonché un miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale comprende:

a) la verifica, anche in relazione all'acquisizione dei necessari pareri amministrativi, di compatibilità dell'intervento con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici sia a carattere generale che settoriale;

b) lo studio sui prevedibili effetti della realizzazione dell'intervento e del suo esercizio sulle componenti ambientali e sulla salute dei cittadini;

c) l'illustrazione, in funzione della minimizzazione dell'impatto ambientale, delle ragioni della scelta del sito e della soluzione progettuale prescelta nonché delle possibili alternative localizzative e tipologiche;

d) la determinazione delle misure di compensazione ambientale e degli eventuali interventi di ripristino, riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico, con la stima dei relativi costi da inserire nei piani finanziari dei lavori;

e) l'indicazione delle norme di tutela ambientale che si applicano all'intervento e degli eventuali limiti posti dalla normativa di settore per l'esercizio di impianti, nonché l'indicazione dei criteri tecnici che si intendono adottare per assicurarne il rispetto.

2. Nel caso di interventi ricadenti sotto la procedura di valutazione di impatto ambientale, lo studio di prefattibilità ambientale, contiene le informazioni necessarie allo svolgimento della fase di selezione preliminare dei contenuti dello studio di impatto ambientale. Nel caso di interventi per i quali si rende necessaria la procedura di selezione prevista dalle direttive comunitarie lo studio di prefattibilità ambientale consente di verificare che questi non possono causare impatto ambientale significativo ovvero deve consentire di identificare misure prescrittive tali da mitigare tali impatti.

Il sopraccitato Regolamento prevede che fin dal primo livello di progettazione vengano ricercate le condizioni che consentano un miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale, e la sua piena compatibilità con le varie componenti ambientali e territoriali.

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Ai fini della prefattibilità ambientale è stato prioritariamente analizzato il quadro di riferimento ambientale dell’ambito interessato dal progetto, che si colloca in area interna agli insediamenti urbani e presenta un elevato grado di antropizzazione. In considerazione della evidente non particolare problematicità del sito interessato dalle opere, l’attenzione dell’analisi si è incentrata nella previsione degli effetti sulle componenti di cui sopra.

Viene successivamente affrontata la valutazione preliminare dei prevedibili effetti del progetto sulle componenti ambientali e sulla salute dei cittadini e definiti, sempre a livello preliminare, i possibili interventi di minimizzazione degli impatti e di inserimento ambientale delle opere, che troveranno nella successiva fase del progetto definitivo una più dettagliata specificazione.

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1. INQUADRAMENTO E STATO DEI LUOGHI

Il tratto di viabilità ciclabile oggetto di progettazione è situato aull’asse di collegamento tra la città di Grado e la terraferma (Aquileia) lungo la S.R. 352 “di Grado”.

L’asse stradale interessata dal progetto ha una lunghezza di circa 590 m.

La strada si presenta con nastro asfaltato di larghezza variabile tra gli 6,00m ed i 6,80m.

Nella parte a nord dell’area in oggetto, prima del ponte, la strada è caratterizzata sul lato est da un guard rail di protezione e da una scogliera ad altezza variabile che degrada verso il mare.

La parte centrale dell’area in oggetto, costituita dal ponte sul mare, è caratterizzata invece da un parapetto laterale di protezione in cemento su entrambi i lati, ad eccezione dei parapetti in corrispondenza del ponte girevole che sono realizzati con una ringhiera in acciaio.

Attraversato il ponte girevole, la strada riprende ad avere una protezione laterale in cemento fino al tratto in corrispondenza dell’inizio della città. In quest’ultimo punto interessato, i lati della strada sono contraddistinti dalla presenza di alberi di diversa grandezza e scarpate verdi che degradano verso le costruzioni adiacenti.

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Inquadramento territoriale

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Ortofoto - Stato dei luoghi

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CTRN - Area di progetto

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Rilievo fotografico

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2. ASPETTI PROGETTUALI

Il progetto ha come obiettivo la realizzazione di un percorso ciclopedonale lungo la S.R. 352 “di Grado” a completamento di un percorso ciclabile esistente che collega il comune di Palmanova alla città di Grado.

L’intervento in progetto prevede quindi di ricavare una pista ciclo pedonale bidirezionale riservata lungo il lato est della S.R. 352. Nella parte a nord dell’area in oggetto, prima del ponte, la strada è caratterizzata sul lato est da un guard-rail di protezione e da una scogliera ad altezza variabile che degrada verso il mare.

La parte centrale dell’area in oggetto, costituita dal ponte sul mare, è caratterizzata invece da un parapetto laterale di protezione in cemento su entrambi i lati, ad eccezione dei parapetti in corrispondenza del ponte girevole che sono realizzati con una ringhiera in acciaio.

Attraversato il ponte girevole, la strada riprende ad avere una protezione laterale in cemento fino al tratto in corrispondenza dell’inizio della città. In quest’ultimo punto interessato, i lati della strada sono contraddistinti dalla presenza di alberi di diversa grandezza e scarpate verdi che degradano verso le costruzioni adiacenti.

Il tracciato si può suddividere in 3 tratti con aventi caratteristiche omogenee in relazione alle lavorazioni da svolgere:

1) Tratto 1 – lunghezza 270m circa su sede propria con larghezza pari a 3.40m: dal termine della ciclabile esistente sino alla spalla lato Aquileia del Ponte Girevole;

2) Tratto 2 – lunghezza 210m circa SU sede propria con larghezza pari a 3.10m: opera d’arte di scavalco del Canale della Litoranea Veneta ;

3) Tratto 3 – lunghezza 110m circa con larghezza pari a 3.40m: dalla spalla lato Grado del Ponte Girevole sino all’esistente percorso ciclopedonale retrostante al distributore di carburante.

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TRATTO 1

Si tratta del tratto iniziale che parte dal termine della pista ciclabile esistente (in corrispondenza dell’impianto semaforico per l’attraversamento della S.R.) sino alla spalla lato Aquileia del Ponte Girevole.

Il nuovo percorso è su sede propria con larghezza pari a 3,40m ed è separato dalla sede stradale (lato ovest) dal guard-rail esistente posto su una fascia verde di larghezza pari a 0,55m. Lungo il lato prospiciente la laguna, si prevede invece la posa di un parapetto in legno – in continuità con l’esistente - installato sulla banchina verde prospiciente la scogliera di protezione del rilevato.

All’approssimarsi alla spalla del Ponte sul Canale Girevole – in corrispondenza della piazzola lungo la SR – si prevede di realizzare un muro di contenimento del rilevato al cui termine verrà realizzata la spalla sulla quale poggerà la nuova passerella di scavalco del Canale.

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Il muro verrà realizzato in c.a. con spessore di 80cm e poggerà su una suola di fondazione del medesimo spessore sulla quale si intesteranno le fondazioni profonde (micropali valvolati).

Il muro avrà una finitura simile alle murature esistenti da realizzarsi o tramite un rivestimento in blocchi o mediante delle matrici polimeriche da installare all’interno dei casseri prima del getto.

TRATTO 2

Per il superamento del Canale della Litoranea Veneta si prevede la realizzazione di un manufatto di scavalco affiancato all’esistente ponte stradale.

Il nuovo manufatto è suddiviso in due semi manufatti, interrotti in corrispondenza della porzione di Ponte Girevole; su tale elemento – recentemente ristrutturato – è già presente un tratto di ciclabile al quale collegarsi.

I manufatti di nuova realizzazione saranno realizzati con impalcato in carpenteria metallica in acciaio verniciato costituito da travi longitudinali principali di altezza variabile (maggiore sulle pile e spalle e minore in campata). La struttura metallica dell’impalcato sarà rivestita in lamiera anch’essa verniciata.

L’impalcato poggerà, attraverso appoggi elastomerici, a pile e spalle in c.a.

Le pile avranno un baggiolo superiore di larghezza pari all’intradosso dell’impalcato; il fusto della pila è di sezione circolare.

Le fondazioni delle pile saranno del tipo a pozzo da realizzarsi mediante dei micropali valvolati.

L’impalcato del nuovo manufatto dovrà prevedere un giunto adeguato nei confronti della parte mobile del ponte girevole tale da permetterne la rotazione durante la fase di apertura e chiusura.

Come per la spalla lato Aquileia anche in quella lato Grado verrà realizzato – oltre alla spalla stessa – un muro d’ala per il raccordo con il rilevato.

Si tratta di un elemento in c.a. dello spessore di 80 cm con la medesima finitura della spalla opposta. Il sistema fondazionale prevede anche qui l’utilizzo di micropali valvolati.

TRATTO 3

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dall’occupazione della nuova opera si prevede di realizzare il rilevato con delle terre armate.

Planimetria di progetto

Per la definizione grafica completa del progetto si rimanda agli elaborati grafici, in particolare cfr.

TAVarc 04 Rev00 Planimetria di progetto 1 di 2, profilo longitudinale e sezioni TAVarc 05 Rev00 Planimetria di progetto 2 di 2, profilo longitudinale e sezioni TAVarc 06 Rev00 Planimetria sovrapposizione progetto e rilievo 1 di 2

TAVarc 07 Rev00 Planimetria sovrapposizione progetto e rilievo 2 di 2 TAVarc 08 Rev00 Planimetria sovrapposizione progetto e catastale

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3. VERIFICA DI COMPATIBILITÀ: PREVISIONI URBANISTICHE E VINCOLI

3.1 I VINCOLI TERRITORIALI E AMBIENTALI

Aree vincolate dalla L.1497/39

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Tavola dei vincoli paesaggistici – PPR_Regione FVG

Per la ricognizione dei vincoli territoriali ed ambientali, relativamente ai siti interessati dalle opere di progetto si è fatto innanzitutto riferimento alla seguente lista di controllo che evidenzia la presenza/assenza dei vincoli.

Presenza

TIPOLOGIA VINCOLO SI NO

zone a vincolo architettonico-monumentale (Parte II – D.Lvo. 42/04) zone a vincolo archeologico (Parte II – D.Lvo. 42/04)

zone a vincolo paesaggistico e ambientale (Parte III – D.Lvo. 42/04) siti Natura 2000 (SIC e ZPS – DPR 357/97)

zone a vincolo ambientale (parchi e riserve – LR 42/96 e PURG) zone di importanza paesistico-ambientale a livello comunale (PRGC) zone ad elevato rischio di instabilità geostatica (DM 11.03.88 - LR 27/88) zone a vincolo idrogeologico (RD 3267/23)

zone a rischio idraulico/geologico Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico Di Interesse Regionale (PAIR) dei bacini idrografici dei tributari della Laguna di Marano e Grado, della Laguna medesima

zone a vincolo idraulico da corso d’acqua (RD 523/1904)

zone a vincolo di rispetto di sorgenti/captazioni idriche (art. 6 DPR 236/88) zone di rispetto militare (L. 898/76)

altri vincoli territoriali ed ambientali:

fasce di rispetto (da: infrastrutture viarie, energetiche, ecologiche, ecc.)

zona sismica

Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti; accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (PGA Peak Ground Acceleration, picco di accelerazione al suolo, 0,05 < ag ≤ 0,15 g)

1 2 3 4

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3.2 LA STRUMENTAZIONE URBANISTICA

Il Comune di Grado è dotato di Piano Regolatore Generale approvato. Una specificazione della Zonizzazione e della corrispondente Normativa di Attuazione del PRGC vigente sono di seguito riportate.

Zonizzazione - Normativa di Attuazione

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Il progetto interessa le seguenti zone omogenee:

VIABILITA` E MOBILITA`

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA F4 AMBITO DELLA LAGUNA DI GRADO ZONA TERRITORIALE OMOGENEA F4 IDROVIA LITORANEA VENETA

SERVIZI E ATTREZZATURE COLLETTIVE (STANDARD URBANISTICI) Attrezzature per la viabilità e trasporti; Parcheggi di relazione Attrezzature per il verde, lo sport e gli spettacoli all’aperto: Verde ZONA TERRITORIALE OMOGENEA DI TIPO L – AMBITI PORTUALI

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3.3 VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ DEL PROGETTO

La valutazione della compatibilità delle opere di progetto è stata effettuata a livello preliminare con l’individuazione dei vincoli procedurali (acquisizione di pareri, autorizzazioni, ecc.) e della conformità delle opere di progetto con gli strumenti urbanistici comunali vigenti e/o adottati.

Acquisizione di pareri, autorizzazioni

zone a vincolo paesaggistico e ambientale (Parte III – D.Lvo. 42/04): AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

siti Natura 2000 (SIC e ZPS – DPR 357/97) VERIFICA DI

SIGNIFICATIVITÁ zone a rischio idraulico/geologico Piano Stralcio per l’Assetto

Idrogeologico Di Interesse Regionale (PAIR) dei bacini idrografici dei tributari della Laguna di Marano e Grado, della Laguna medesima

OPERE CONSENTITE IN ZONA P1 (pericolosità bassa) in assenza di specifica norma comunale PAIR- Art. 12 – Disciplina

degli Interventi nelle aree classificate a pericolosità moderata P1 1. La pianificazione urbanistica e territoriale disciplina l’uso del territorio, le nuove costruzioni, i mutamenti di destinazione d’uso, la realizzazione di nuove infrastrutture e gli interventi sul patrimonio edilizio esistente nel rispetto dei criteri e delle indicazioni generali del presente Piano conformandosi allo stesso Compatibilità urbanistica

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4. AZIONI DI PROGETTO AVENTI RILEVANZA AMBIENTALE

Tra le diverse componenti ambientali, che vanno valutate all’atto della nuova realizzazione o della ristrutturazione di una viabilità rivestono rilevanza quelle connesse con il traffico veicolare generato dalla nuova destinazione e le eventuali modifiche all’assetto del paesaggio urbano, ivi compresa la componente a verde.

Per avere una misura delle variazioni indotte da un dato intervento, è indispensabile quantificare questi fattori rispetto a due configurazioni: quella definita “opzione 0”, che corrisponde al non intervento e quella definita “situazione di progetto” (nell’ipotesi in cui ve ne sia una soltanto, altrimenti, vanno valutate tutte le configurazioni di progetto alternative).

Nello specifico esistendo un’unica ipotesi progettuale e corrispondendo l’ “opzione 0”, allo stato di fatto dei luoghi verranno descritte le azioni sulle principali componenti potenzialmente interessate. La finalità è quella di analizzare dal punto di vista ambientale le opere in progetto ed in particolare i possibili effetti sulle componenti ambientali e sulla salute dei cittadini derivanti dalla realizzazione dell’opera.

In particolare le attività previste dal progetto si concretizzano, all’interno delle due fasi di costruzione e di esercizio e nella conseguente lista di azioni che si ritengono maggiormente significative dal punto di vista ambientale:

tratto 1 lavorazioni previste:

o rimozione della scogliera esistente (la stessa verrà riutilizzata per il rivestimento del rilevato in ampliamento);

o scavo della scarpata del rilevato esistente e del fondo propedeutico alla realizzazione in continuità del nuovo rilevato;

o posa di geotessuto sul fondo del nuovo rilevato;

o realizzazione del nuovo rilevato in materiale arido per strati successivi adeguatamente compattati;

o Posa della scogliera a protezione del rilevato esistente;

o Rimozione e riposizionamento della segnaletica esistente interferente con il nuovo percorso ciclabile.

o Realizzazione del pacchetto di pavimentazione;

o Posa in opera della realizzare un muro di contenimento del rilevato al cui termine verrà realizzata la spalla sulla quale poggerà la nuova passerella di scavalco del Canale staccionata lato laguna.

Tratto 2 lavorazioni previste:

o Realizzazione delle fondazioni profonde per spalle e pile

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o Realizzazione delle elevazioni in c.a. per spalle e pile o Riempimento a tergo delle spalle

o Posa in opera degli appoggi

o Posa in opera dell’impalcato metallico per conci e lavorazioni conseguenti.

o Posa in opera dei giunti.

Tratto 3 lavorazioni previste:

o scavo della scarpata del rilevato esistente e del fondo propedeutico alla realizzazione in continuità del nuovo rilevato;

o posa di geotessuto sul fondo del nuovo rilevato;

o realizzazione del nuovo rilevato in materiale arido per strati successivi adeguatamente compattati e con l’ausili delle terre armate;

o Rimozione e riposizionamento della segnaletica esistente interferente con il nuovo percorso ciclabile.

o Realizzazione del pacchetto di pavimentazione;

o Posa in opera della staccionata lato est e del nuovo guardrail lato Ovest..

LISTA DELLE AZIONI - FASE DI COSTRUZIONE a. Insediamento del cantiere:

a.1 Realizzazione cantiere

a.2 Aree di deposito temporaneo dei materiali da scavo e da costruzione b. Realizzazioni

b.1 Scavi sterri e riporti per l’esecuzione del corpo stradale;

b.2 Realizzazione del rilevato, della scogliera e del muro di contenimento realizzazione pacchetto pavimentazione tramite: Rimozione della scogliera esistente (la stessa verrà riutilizzata per il rivestimento del rilevato in ampliamento); Scavo della scarpata del

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spalle; Posa in opera degli appoggi; Posa in opera dell’impalcato metallico per conci e lavorazioni conseguenti; Posa in opera dei giunti. (tratto2)

b.4 Realizzazione segnaletica orizzontale e verticale, opere di completamento.

c. Smantellamento del cantiere c.1 Smontaggio cantiere

c.2 Ripristino aree interessate dal cantiere, dalle occupazioni temporanee ecc.

LISTA DELLE AZIONI - FASE DI ESERCIZIO d. Utilizzo della struttura

d.1 Afflusso di utenti

5. IMPATTI ED EFFETTI SU COMPONENTI AMBIENTALI E SALUTE DEI CITTADINI

5.1 PREVEDIBILI IMPATTI

Nella tabella che segue sono evidenziati, per ciascuna componente ambientale analizzata, i potenziali impatti ambientali desumibili dalle azioni di progetto, in quanto le azioni in fase di esercizio si riducono al solo afflusso di mezzi meccanici.

IMPATTI POTENZIALI COMPONENTE

AMBIENTALE DESCRIZIONE IMPATTO VALUTAZIONE LIVELLO IMPATTO

Salute dei cittadini Assente

Basso Medio Alto

Nessun impatto prevedibile.

Atmosfera Variazioni di qualità dell’aria conseguenti all’emissione di gas di scarico e polveri per incremento traffico veicolare (in fase di cantiere)

Assente Basso Medio Alto

Basso impatto in fase di cantiere Nessun impatto prevedibile in fase esercizio Acque superficiali e

sotterranee

Variazioni di qualità delle acque conseguenti alle lavorazioni palificazioni, realizzazione scogliera in ambito lagunare rischio sversamenti (in fase di cantiere)

Assente Basso Medio Alto

Medio Basso impatto in fase di cantiere Nessun impatto prevedibile in fase di esercizio Suolo e sottosuolo Basso consumo di suolo

naturale Assente

Basso ■

■ Basso impatto prevedibile

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Medio Alto

Vegetazione, flora e

fauna

Disturbo all’avifauna e fauna acquatica, riduzione elementi vegetazionali conseguenti alle lavorazioni palificazioni, realizzazione scogliera in ambito lagunare rischio sversamenti (in fase di cantiere)

Assente Basso Medio Alto

Medio Basso impatto da disturbo a fauna e riduzione vegetazione in fase di cantiere Nessun impatto prevedibile in fase di esercizio Ecosistemi Alterazioni potenziali modeste,

temporanee e localizzate conseguenti alle lavorazioni palificazioni, realizzazione scogliera in ambito lagunare rischio sversamenti (in fase di cantiere)

Assente Basso Medio Alto

Impatto di lieve entità in fase di cantiere; Nessun impatto

prevedibile in fase di esercizio Rumore e vibrazioni Variazioni del livello sonoro per

incremento attività di cantiere Assente Basso Medio Alto

Impatto di lieve entità in fase di cantiere; Nessun impatto

prevedibile in fase di esercizio Paesaggio Basas presenza di fattori di

estraneità rispetto al contesto Assente Basso Medio Alto

Impatto di lieve/media entità in fase di cantiere ed esercizio Compatibile sul piano ambientale, non presenta problematiche irreversibili sulle Matrici Ambientali,

e non presenta aspetti problematici per la Salute Pubblica, necessita di accorgimenti e mitigazioni in fase di cantiere.

5.2 PRIME INDICAZIONI SULLE MITIGAZIONI

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delle opere in esame.

Le aree adibite a cantiere saranno principalmente circoscritte al sito di intervento, interessando anche limitate aree contermini, sia a terra, ma soprattutto a mare, come aree di parcheggio per i mezzi di spostamento (chiatte con materiali e attrezzature, furgoni, macchinari, ecc.) e/o per temporanei depositi di materiali. Dato il prevedibile impiego di mezzi per trasporto materiali per/dal cantiere sia lungo l’asse stradale, sia lungo l’idrovia Litoranea Veneta, si possono presumere situazioni di eventuali criticità relativamente agli impatti sulla viabilità locale e marittima, valutando di conseguenza, la scelta di itinerari specifici. Per quanto riguarda l’interferenza con il traffico locale stradale e marittimo, il cantiere potrà essere

“mobile” e quindi limitare l’occupazione alle zone di effettivo lavoro; il traffico potrà essere gestito anche con l’istituzione temporanea del “senso unico alternato”. Relativamente alla temporalizzazione degli interventi dovrà essere posta particolare attenzione all’innalzamento e abbassamento delle maree, con frequenza a frazione di giorno e alle eventuali correnti.

In relazione all’emissione di polveri, non sono prevedibili situazioni di criticità, in relazione al limitato movimento di mezzi di cantiere lungo la strada, mentre lo sono in relazione all’entità delle opere. Qualora necessario, si potranno prevedere delle bagnature superficiali dei percorsi e delle aree prossimi al cantiere, al fine di minimizzare la dispersione delle polveri nelle aree limitrofe. Ciò potrà essere valutato in relazione all’andamento meteo in particolare alle condizioni del vento. In relazione all’emissione di reflui e di dispersione d’inquinanti a mare, sono prevedibili possibili situazioni di criticità, in relazione all’entità delle opere, al movimento di mezzi di cantiere e alle opere da realizzare a mare, con perforazioni, infissione di pali, realizzazione di palificate, ecc. Al fine di minimizzare la dispersione dei reflui nelle aree limitrofe Si potranno prevedere delle compartimentazioni delle aree d’intervento.

Risulta da considerare anche l’impatto da rumori, essendo previsto l’impiego di macchine operatrici rumorose, a tal proposito, pur trovandoci in ambito extra-urbano con discreto rumore da traffico di fondo si ritiene d’indicare, in generale, che tutti i mezzi d’opera impiegati saranno insonorizzati come previsto dalle vigenti disposizioni legislative e, che verrà fatto uso delle migliori tecnologie disponibili (utilizzo di macchinari a basse emissioni sonore, sistemi di filtro per motori diesel, ecc.).

In merito alla gestione del tema più generale dei rifiuti, si potrà focalizzare l’attenzione principalmente da un lato su materiali come quelli di imballaggio, di rivestimenti, adesivi, sigillanti, vetro, ferro, ecc.. In tal caso è possibile ipotizzare l’individuazione di ambiti di cantiere destinati allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti.

Tali ambiti saranno organizzati al fine di permettere la raccolta differenziata, in perfetta sintonia con quanto previsto dai regolamenti comunali vigenti e dalla normativa di settore sul corretto stoccaggio e smaltimento dei rifiuti (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.). In particolare saranno individuati tutti rifiuti recuperabili/riciclabili e definite le conseguenti opere di raccolta, separazione e stoccaggio, conferimento in discarica e/o reimpiego.

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Considerando la produzione di fanghi da scavo, sedimenti dragati o scavati, ecc dovrà essere effettuata apposita valutazione degli stessi al fine della classificazione (rifiuto, sottoprodotti, matreriale da scavo, ecc.) ed eventuale riutilizzo o conferimento a discarica.

Considerando la produzione di reflui e acque da lavorazioni (perforazioni a mare, lavaggio mezzi, betoniere, impianto di betonaggio, dilavamenti, ecc.) dovrà essere previsto il recupero e il corretto recapito.

Considerando la produzione di inerti, si precisa che ai fini dell’art. 186 “Terre e rocce da scavo” del D.Lgs.

152/2006 e s.m.i., saranno gestite tutte le terre reimpiegate; mentre le quote non reimpiegate saranno, pertanto, conferite in discarica o ad impianti di recupero ai sensi e nelle modalità previste dalle leggi vigenti.

Inoltre il modesto volume di inerti prodotto non richiede l’individuazioni di precise discariche, limitando per tanto l’incidenza sul traffico stradale.

In relazione ai possibili impatti con l’ambiente naturale (fauna e vegetazione) circostante, per la realizzazione delle opere si prevedono limitate interferenze con habitat, mentre non sono previste interferenze con habitat primari e di pregio.

Fase di esercizio

Data la tipologia dell’opera è ragionevole escludere impatti negativi nella “fase di esercizio”, mentre tra quelli positivi si possono evidenziare i benefici che il nuovo tratto ciclabile apporterà in termini di fluidità, sicurezza e di “servizio” al cittadino.

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6. VERIFICA D’INCIDENZA AMBIENTALE

Il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica per la S.R. 352 "di Grado". Completamento della pista ciclabile da Palmanova a Grado nel tratto in comune di Grado ai fini della Valutazione d’Incidenza Ambientale trova precisazione in quanto segue.

Nel territorio comunale di Grado sono presenti ambiti appartenenti alla Rete Natura 2000.

Aree NATURA 2000 – Bassa Pianura Friulana

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Le opere in progetto si trovano all’interno dei seguenti distanze dai siti Natura2000:

Zona Speciale Comunitaria e Zona di Protezione Speciale (ZSC+ZPS) IT3320037 “Laguna di Marano e Grado”

interno

MISURE DI PIANO IN VIGORE

Dal 18 aprile 2018 sono in vigore le misure del

· Piano di Gestione adottato

Dalle analisi ambientali preliminarmente condotte è possibile prevedere che l’incidenza su ZSC e ZPS delle opere in oggetto possa assumere una significatività in quanto le azioni di progetto e oggetto d’intervento sono interne ai Siti, tuttavia si osserva che;

o gli ambiti in progetto e oggetto d’intervento, potrebbero interessare direttamente habitat, o habitat di specie, ovvero specie, oggetto di tutela ai sensi sia della Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna

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selvatiche), sia della Direttiva Uccelli (Dir. 79/409/CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici);

o gli ambiti in progetto e oggetto d’intervento non intersecano corridoi ecologici (e loro componenti) previsti da PPR_FVG aventi origine o destinazione e/o comunque connessi con i siti da tutelare;

o l’effetto vettore di eventuali impatti sull’ambiente risulta circoscritto alle zone in progetto e oggetto d’intervento (anche in considerazione degli accorgimenti progettuali in fase di cantiere).

Per quanto sopra, considerato che il Progetto in argomento in quanto ricadente in ambito Natura2000 su Siti di Importanza Comunitaria e su Zone di Protezione Speciale dovrebbe essere sottoposto a verifica di significatività ai fini della valutazione d’incidenza ambientale ai sensi del DPR 357/97 art. 5, comma 6 e come previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 1323 dell’11 luglio 2014, per valutarne l’effettiva portata.

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